[Post-TheWinterSoldier]
"La voce dell’uomo con lo scudo grida di nuovo quel nome. Dentro a un ricordo che sa di neve e paura, il Soldato sente lo sferragliare di un treno coprire le parole del suo amico, un addio che è la somma di tanti inverni.
Amico, il suo 'migliore amico', è questo che ha detto di essere. Se fosse vero, quello che al Soldato resta da provare è un sentimento che impiega qualche minuto a definire: vergogna.
Ma ciò che gli urla nella testa ora ha la voce della vendetta."
Steve ha promesso che ritroverà Bucky. Fury ha promesso che darà la caccia a ciò che è rimasto dell'Hydra. Entrambe le promesse richiedono l’aiuto dei pochi alleati di cui ci si può ancora fidare.

[Chiedo scusa per il ritardo nell'aggiornamento di Hellfire Club e Brotherhood, problemi personali e tecnici mi hanno impedito di dedicarmi a queste due storie. Sono determinata a concluderle, perciò non mi arrenderò. oOBlackRavenOo] 
Las Vegas, la città del peccato e luogo dove è possibile trovare l'Hellfire Club. Un locale dove ai mutanti è permesso di lavorare e dove la clientela comprende entrambe le razze. Luogo dove accade veramente di tutto.
Charles, mutante dai poteri telepatici abbandonato in giovane età e costretto da allora a cavarsela con le proprie forze, senza sostegno alcuno, si ritrova ad arrivare proprio a Las Vegas con un obbiettivo...trovare lavoro. Ma l'incontro con Erik, mutante e fedele figlio adottivo di Sebastian Shaw il proprietario del Club, cambierà leggermente le carte in tavola.
Entrambi si ritroveranno a riesaminare ogni loro scelta e convinzione...ma non sempre è facile cambiare.
[Erik/Charles]

[Chiedo scusa per il ritardo nell'aggiornamento di Hellfire Club e Brotherhood, problemi personali e tecnici mi hanno impedito di dedicarmi a queste due storie. Sono determinata a concluderle, perciò non mi arrenderò. oOBlackRavenOo] 
Università di Yale, 1960, un periodo di profondi cambiamenti. La presenza dei mutanti al mondo è stata rivelata subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, ma nonostante siano passati quasi vent’anni dalla “Rivelazione” non tutti gli umani si sono abituati alla loro presenza e non tutti i mutanti sono intenzionati a coesistere con loro.
Charles Xavier, mutante e telepate al suo primo anno a Yale, intenzionato a vivere la sua permanenza insieme agli umani in maniera pacifica, sostenitore della coesistenza fra le due razze. Erik Lehnsherr, mutante capace di manipolare i metalli e il magnetismo, studente all’ultimo anno di studi ed anche Leader del gruppo studentesco conosciuto come “Confraternita dei Mutanti” che sostiene la superiorità indiscussa della loro razza, capaci di fare il bello e il cattivo tempo all’università. Due ragazzi completamente diversi, ma il loro incontro stravolgerà non solo le loro vite.
[Erik/Charles; Victor/Wade]

CAPITOLO 10 pronto al 25 %
[Thor/Loki] [Contesto: post Avengers]
Era sempre andata così, fin dall'inizio. A lui spettava l'umiliazione, la sconfitta, a Thor la gloria e il trono. Non c'era modo di cambiare le cose. D'altronde, se ci fosse stato un modo, Loki avrebbe smesso di lottare già da tempo.
Invece continuava a tramare, ad inventare, a usare il cervello. Proprio perché in cuor suo non vedeva margini di vittoria.
La sua era la natura di un titano. Avrebbe perso, qualunque cosa tentasse di fare, ma vincere non era il suo obiettivo reale. Quello che veramente voleva Loki, arrivato a questo punto e sbolliti gli spiriti caldi dell'adolescenza, era finire la sua storia a testa alta.
Ma prima aveva un altro compito da svolgere.

Tutte le volte, poi, gli si avvicinava talmente tanto che Thor poteva contare le lentiggini chiare attorno al suo piccolo naso dritto.
Tutte le volte Thor socchiudeva gli occhi, osservando di sottecchi le labbra chiare dell’altro avvicinarsi alle sue.
E tutte le volte, a un certo punto Loki si alzava, lasciandolo con le labbra protese in attesa di un bacio mai arrivato e con un’espressione da idiota impressa sul viso.

Thor ha riportato a casa Loki, che ora deve affrontare la legge Asgardiana. Odino sa già bene cosa fare … ma se ci fossero dei risvolti decisamente inaspettati?
Una post-avengers un pò ... folle! Thoki o Lhor, come preferite! ;)
AVVISO: PER I PROSSIMI AGGIORNAMENTI GUARDATE LE NOTE ALLA FINE DELL'ULTIMO CAPITOLO POSTATO O MANDATEMI UN MP PER INFO

{"Loki ha solo bisogno di un abbraccio, una bella dormita e un po' di terapia." - Tom Hiddleston}
- Parlami un po' di te.
Loki sollevò le sopracciglia, fissando l'insulso mortale al di là del vetro, certo di aver sentito male.
- Come, prego?- chiese, con calma. Con gli esseri inferiori ci voleva pazienza. Certo, se non fosse stato momentaneamente in condizione di non nuocere, la faccenda sarebbe stata diversa.
Tony Stark, anche noto come l' irritante-mortale-che-senza-la-sua-pacchianissima-armatura-sarebbe-già-morto, piegò le labbra in uno di quei suoi sorrisi che avrebbero scatenato istinti omicidi in persone più equilibrate di Loki.
- Perché non mi parli della tua infanzia?
- Cosa?!
- Stabilire con esattezza le origini del conflitto è alla base della psicanalisi. Di solito, sono da ricercarsi nell'infanzia dell'individuo. A meno che, certo, non ci sia stato un evento catartico particolare a determinare il cambiamento.

"Camminando sul Ponte dell’Arcobaleno, lungo la via del ritorno, Odino strinse a sé la creatura della terra dei mostri, cullando, mormorando, e incoraggiando la piccola anima a dimenticare le proprie origini, ora inondate di luce, ora riflesse sulla sua pelle rosea, il figlio d’un Dio.
Loki di Asgard."
Dove gli altri trovavano un posto nel Cosmo, Loki perdeva il suo.
Il copione emotivo dietro le scene del film.