"Styles... Harry Styles" Guardai la segretaria cercare il mio nome nel lungo elenco di fogli che aveva.
"Styles, Styles, Styles... Ah eccolo! Stanza 258, sei in camera con un certo Louis Tomlinson!"
Presi le chiavi che mi offriva e le rivolsi uno dei miei sorrisi, che ero sicuro l'avrebbero sciolta. Probabilmente quella segretaria quarantenne era la donna più giovane in questo posto. Perchè i miei mi avevano costretto ad un college maschile? Beh in realtà lo sapevo, ma non era comunque giusto.
Attenzione, questa storia è una Larry!

Tratto dal testo:
'Liam,giochiamo a Guardia e Ladri?'-propone Zayn voltandosi verso il castano sull'erba morbida su cui si erano stesi.
'Certo,ma siamo solo noi due!'-controbatte il più piccolo,e Zayn si volta verso di lui.
'Fa niente,sarà solo una cosa fra noi due.'-soffia sulle labbra del castano facendolo arrossire,e poi si alza.
'Va bene Zayn!'-dice entusiasta il più piccolo,alzandosi e dirigendosi verso il moro,che si stava infilando un cappellino nero di lana.
'Io faccio il ladro,tu fai il poliziotto.'-dice Zayn,porgendo a Liam una torcia.
*10 anni dopo*
'Zayn!So che sei lì dentro!Esci,ora!'-grida Liam puntando la pistola verso la porta di legno dell'enorme villa,aspettandosi che il moro esca di lì.
'Liam!Facciamo un gioco?In ricordo dei vecchi tempi!...Giochiamo a Guardia e Ladri?'-dice ridendo Zayn,già sul tetto dell'enorme villa con in mano il sacco pieno di oggetti preziosi.
[Ziam; Larry; Nosh]

INCOMPIUTA
Quando sentii due colpi alla porta, per poco non cacciai un urlo.
«Chi è?» esclamai.
Non ottenni nessuna risposta.
«Chi è?» chiesi di nuovo; la voce mi tremò un paio di volte.
Non avevo il coraggio di guardare dallo spioncino.
Non rispose nessuno. Mi accasciai a terra, tenendomi la testa tra le mani.
Sentivo il cuore sbattere violentemente contro il petto, il battito mi assordava, mentre le mie gambe iniziarono a tremare.
[...]
«Ti apro» dissi cercando di controllare il tremolio della voce.
Quando spalancai la porta – dopo aver tolto catena, chiavistello e aver dato tutte le mandate possibili – mi ritrovai davanti un Louis stranito.
«Va… va tutto bene?» chiese insicuro.
Seguii il suo sguardo e vidi che stava osservando il coltello che avevo in mano. E il mascara colato sulle guance.
Scossi il capo in modo confuso, per poi annuire decisa e stamparmi un sorriso falso in faccia.
«Benissimo» dissi, sperando non avesse notato la mia voce incrinata.
«Lyn… sei sicura? Insomma… hai un coltello in mano» disse con fare ovvio.
«Oh» mormorai. Dovevo sembrargli una fuori di testa. In fondo lo ero. «Io… stavo cucinando».
«Piangendo?»
Inarcò un sopracciglio.
«Cipolle» dissi in fretta.

-Ti amo anche io, piccolo. Ti amo anche io.- dissi prima di baciarlo
Mano destra. Vena sotto l’anulare. Dito dell’amore. L.P.
Os Ziam.

Ziam con accenni Larry [ punk!zayn cute!Liam ] [12.153 parole ]
"Ben, lascialo andare immediatamente" la voce autoritaria di Zayn raggiunse le sue orecchie e subito sentì i muscoli rilassarsi.
"Ehi, Zayn, vuoi pensarci tu?" chiese l'altro
"Si, Ben. Vattene, a lui ci penso io" se prima, a sentire la voce del moro, la paura era cessata, ora era ritornata più forte di prima. Ben lasciò la sua camicia e fu seguito dagli altri sparendo dalla sua visuale.
Sentì Zayn avvicinarsi e chiuse gli occhi deglutendo.
"Ti prego Zayn, n-non picchiarmi" sussurrò.
Vide la mano del moro avvicinarsi al suo viso pericolosamente e sospirò sconfitto sentì la mano di Zayn accarezzargli piano una guancia e rimase sorpreso
"Non potrei mai rovinarti questo bel viso e non ti farei mai del male, dovresti cominciare a fidarti di me" furono le parole del moro.

< Obbligo o verità? >- Domandò prontamente Harry.
< Obbligo >- Risposi.
< Portati a letto Zayn >- Disse con un sorrisetto malizioso.

E' quel tipo di sguardo che ti fa volere una persona così tanto da sentire la sua mancanza anche quando è in piedi di fronte a te. -Lauren Kate, Torment (Fallen saga)

Si allontanò poco da me e mi indicò la sua erezione “Guarda cosa hai fatto..” mi disse esasperato.
“Oh poverino..” dissi scendendo dal tavolo della cucina e inoltrandomi su per le scale.
“Dove vai?” mi chiese stranito guardandomi.
Mi tolsi la maglietta con un rapido gesto e la lasciai cadere per le scale “Non lo so..” e entrai nella mia stanza.