DAL CAPITOLO 13.
“Hai paura di me Christine?” mi chiese addolcendo la voce e reclinando la testa lateralmente.
“Non mi fai paura” mentii “Lasciami il polso, mi stai facendo male” cercai di mantenere un tono duro per nascondere il reale dolore che provavo al polso. Non gli avrei dato quella soddisfazione.
Qualche secondo dopo mollò la presa e prima che potessi allontanarmi da lui, posò una mano sulla base della mia schiena e a pochi centimetri dal mio viso mi disse:
“Non finisce qui, avrò ciò che voglio…e voglio te”
Inghiottii rumorosamente e lui sorrise beffardo prima di allontanarsi da me. Mi diede le spalle e girò il capo ancora una volta in mia direzione salutandomi aprendo e chiudendo la mano come un bambino, che di innocente aveva ben poco. Non riuscii a muovere un muscolo, restando lì sul marciapiede a guardarlo mentre entrava in macchina e sfrecciava via. Quel ragazzo mi terrorizzava, soprattutto perché non potevo prevedere la sua prossima mossa. Era pericoloso e se volevo continuare a vivere in pace dovevo stargli lontana.

MOMENTANEAMENTE SOSPESA!!!
Tratto dal Capitolo 36
[...]rimasi quasi incantata alla sua vista, gli accarezzai la guancia constatando la sua morbidezza, mi venne voglia di baciarlo, mi avvicinai cautamente a lui un respiro separava le nostre bocche, stavo per baciare il mio migliore amico ma, subito il pensiero di Harry mi pervase costringendomi ad arretrare - adesso non mi scappi!- disse Louis con voce roca mi prese per i fianchi e mi avvicinò a lui [...]
Tratto dal capitolo 38
[...] Uscì dal bagno asciugandomi una lacrima che aveva rigato la mia pallida guancia, quando arrivai vidi il dottore parlare coi ragazzi così mi aggregai – che è successo? Sta bene? - chiesi a raffica interrompendo qualsiasi cosa lui stesse dicendo.
- si sta bene si è appena svegliato, se volete andarlo a trovare potete, ma solo uno alla volta – mi precipitai dentro la stanza senza nemmeno dare il tempo al dottore di terminare, mi avvicinai a lui sorridente, gli strinsi la mano fredda, lui si girò verso di me mostrandomi uno dei suoi sorrisi perfetti – chi sei tu? - chiese scostando la mano dalla mia [...]

-Dove pensi di andare?-
Disse mettendosi davanti a me facendomi ombra.
-Vado da Kelly, almeno finchè non ti riprenderai-
Dissi guardandolo dritto negli occhi; i suoi lineamenti divennero più duri: mi faceva paura.