“Bene ragazzi quest'anno avrete un nuovo compagno.”
Boom, quelle parole bastarono a catturare la mia attenzione. Vidi un ragazzo con la testa bassa, vicino a lei. I ricci gli ricadevano sul viso, impedendomi di scrutagli gli occhi.
“Lui è il nuovo alunno. Accogliete il signorino Styles. Harry Styles.”
Sul viso del ragazzo si dipinse un sorriso strafottente e, alzò di poco la testa, così permettendomi di vedere i suoi occhi. Tutto successe in pochi istanti: i miei occhi si spalancarono, la mia bocca si aprì, il suo sguardo incontrò il mio e il terrore mi invase.
Ero in classe con il mio stupratore.

«Sei cambiata, mi piaci.», disse con uno strano sorrisetto.
«A quanto pare sei cambiato anche tu, magari hai imparato la lezione.», replicai soddisfatta, arrivando verso la porta.
«Alla prossima, Ross.»

'Mi dia il telefono signorina Lewis!' mi urlò, facendomi sussultare
'Professore, non facevo nulla di male, stia calmo' lo affrontai
'Non mi costringa ad arrivare alle maniere forti' disse, placando il tono di voce ad un sussurro
'Sarei davvero curiosa di scoprirle' lo sfidai

"Devi innamorarti. Io ti aiuterò, ma sappi che hai poco tempo”
“Mh, cioè?”
“50 giorni”
Fu lì che scoppiai a ridere. “50 giorni? Tesoro bello, sai che nessuna può resistere al mio charme?”
“Ever sì” tossicchiò lui mentre cercava di non ridere.
“Ever? Cosa centra lei?”
“Dovrai conquistare lei” esclamò cominciando a ridere a crepapelle.
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Una cosa che proprio non sapevo fare era dire bugie del genere, soprattutto quando le mie guance si facevano rosse come in quel momento.
Ecco perché Kate scoppiò a ridere. “Sei tutta rossa!” rise “Se non vuoi dirmelo non fa niente ma non negare l’evidenza”
“Ok, mi ha baciato e gli ho mollato uno schiaffo” sorrisi ricordandolo.
Lei rise ancora di più. “Carino da parte tua, e poi?”
“E poi l’ho baciato io”
“E lui ti ha dato uno schiaffo?” domandò mentre posava il cellulare sul bancone.
“Mi ha ribaciato” scrollai le spalle.

ATTENZIONE: TRADUZIONE TRATTA DAL TESTO ORIGINALE
“Non l’amavo per il modo in cui danzava con i mie angeli, ma per il modo in cui il suono del suo nome riusciva a zittire i miei demoni”
Christopher Poindexter.

Mi fermai all’angolo della strada solo per riprendere fiato .Una mano da dietro l’angolo mi strinse il polso facendomi sbattere contro il muro. Le sue iridi verdi , anche se oscurate dal buio sembravano piene di odio e per un attimo incrociarono le mie celesti .
“Sei uno sbirro, vero?!”
Mi ringhiò contro facendomi sobbalzare .Io uno sbirro? Ahhahahahahah, no
“No , non lo sono ma ora lasciami “
Alzai il tono di voce. Anche se sapevo che era più forte di me mi piaceva sfidare la gente.Lui strinse più forte la presa sui polsi facendomi sussultare.
“Mi fai male , lasciami”
Sono presenti atti di violenza .Quindi se non vi piacciono questo tipo di storie vi consiglio di stare alla larga

Elizabeth Evans è una normale adolescente che vive a New Orleans con sua sorella Kathy, in Louisiana. I loro genitori sono morti quando erano molto piccole, in circostanze misteriose. La vita di Elizabeth viene stravolta quando scopre che Harry, un ragazzo con cui si frequenta per poter dimenticare il ragazzo di cui è veramente innamorata, è un vampiro. Ci sono molti fatti oscuri sul passato di Elizabeth. Quando lei stessa scoprirà la verità con l'aiuto del suo professore di storia, Adam, che in seguito si rivelerà un cacciatore di vampiri, gli effetti che avranno le notizie sconvolgenti su di lei saranno terribili. Lo scopo di Harry è proteggerla dalle forze che ambiscono al pieno controllo della ragazza, che col passare del tempo si renderà conto di essere un'entità soprannaturale. Harry è convinto di poterla illudere ed utilizzare a suo piacimento per i suoi scopi, ma ben presto si ritroverà a dover fare i conti con un acerrimo nemico, un altro vampiro tornato in città per motivi differenti: Louis.
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STORIA ISPIRATA A THE VAMPIRE DIARIES.
SE NON VI PIACE IL GENERE STATE ALLA LARGA.

Un giorno,due fratelli,giocando,trovano in un cassetto di un vecchio mobile il diario segreto della loro madre di quando era adolescente,così,approfittando dell'assenza dei genitori,si siedono sul divano,riscaldati dal fuoco del camino,e cominciano a leggere le storie di quella sedicenne che dopo qualche anno,sarebbe diventata la loro madre,al di fuori di ogni aspettativa...

FANFICTION MOMENTANEAMENTE SOSPESA PER LA REVISIONE DEI CAPITOLI.
‘Senti Charlie. Io, devo confessarti una cosa.’ disse diventando serio.
‘Devo preoccuparmi? Cioè, se la risposta è si, non dirmelo okay?’
‘Nono, tranquilla. Comunque, non ho mai detto una cosa del genere ad una ragazza, ma ora lo dico.MistoinnamorandoditeCharlotteMariaJanetTomlinson.’
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Le cinse i fianchi con un braccio, mentre teneva l’altra intrecciata alla mano di Charlie.
‘Harry.’
‘Si Cha?’
‘Io ti ho sempre amato.’ disse la ragazza, facendosi scappare una piccola lacrima.
 

'Can you be my nightingale? Sing to me, I know you’re there.'
In una situazione normale mi sarei goduta la dolce melodia di queste parole ma era circa la quinta volta in un mese che le sognavo. C'era qualcosa di diverso però questa volta. Il viso di un ragazzo che non avevo mai visto si proiettò davanti a me. Aveva gli occhi più belli che avessi mai visto, quasi rischiai di perdermi dentro quel verde. Sembrava triste. Si stava passando una mano tra i ricci quando la canzone continuò.
'You could be my sanity, bring me peace, sing me to sleep.'
Potrei scriverci una canzone, pensai distrattamente.
'Say you'll be my nightingale. I don't know ...'

Non è da me essere una brava ragazza.

Una voce abbastanza dura e matura mi richiama- "Hey sexy non me lo dai un bacio?"
Disgustata da quella voce e dalla proposta stessa accelero il passo e abbasso la testa proseguendo.
Senza neanche accorgermene una grossa mano mi afferra i capelli e un polso. Mi piega la testa in modo tale da poter osservare lo ''stalker'' in faccia. Aveva gli occhi rossi sembrava piuttosto ubriaco. Poteva avere si e no 40 anni. Eww, solo a pensarci mi fa schifo. La sua cicatrice sul soppracciglio sinistro e' la cosa che piu mi colpisce, cosi profonda e dolorosa ma allo stesso tempo dura e spaventosa.
"Se io ti chiamo, tu ti fermi hai capito puttanella?" continua.
Ok, ora mi sto spaventando. Cosa vuole? Non lo conosco e non voglio nemmeno conoscerlo.
"Lasciami, ora! Mi stai facendo male" dico a bassa voce ormai sul punto di scoppiare in un pianto isterico.
La cosa che fa piu male pero', e' il fatto che nessuno si ferma. Perche nessuno si ferma ad aiutarmi?
Mentre io mi dimeno alla sua presa, le lacrime scendono e con esse anche le sue mani, che finiscono sulla mia coscia coperta da dei jeans strappati. Continua--

*Dal capitolo 4*
-Da quando fumi?- Chiede Harry sedendosi a fianco a me.
Faccio spallucce. Che gli dico? Oh, sai fumo da tre anni e mezzo. Poco dopo che hai inziato a picchiarmi.
-Mi dici cos’hai? È da prima che fai così. Non capisco perchè.. è colpa mia?-
Scuoto la testa. -No.- Dico semplicemente.
-E allora cos’hai? È da quando hai visto.. aspetta.. sei gelosa?- Dice poi con un sorrisino dipinto in volto.
Sgrano gli occhi e tossisco, mi è andato il fumo di traverso(?) E’ possibile? Beh, a me è successo.
-Cosa ti salta in mente?! Perchè dovrei essere gelosa?!- Chiedo nervosa, ma non so se se n’è accorto o no.
-Ma... non lo so, quindi non sei gelosa?- Chiede sempre divertito dalla situazione.
-No!- Affermo decisa, forse troppo.
-Ah no?!- Dice ancora avvicinandosi di più e mettendo il braccio intorno alle mie spalle, avvicinandomi a lui, facendomi appoggiare la testa sulla sua spalla.
Ogni volta che mi è vicino vado in tilt e non capisco più nulla.
-Tu ti fai film mentali. Poi non capisco perchè dovrei essere gelosa, ormai ogni cosa che provavo verso di te è scomparsa da tempo.- Dico alzandomi e buttando la sigaretta a terra, poi entro in casa.
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Dal prologo:
"Chi sei?" Ringhiò il tipo nel suo orecchio. Fagli credere di avere il controllo.
" Mi chiamo Crystal." Rispose con voce piatta, senza far trasparire alcuna emozione. Doveva ammettere di avere un po’ di paura, e brividi freddi le scendevano lungo la schiena quando il metallo della lama premeva contro la pelle rovente della sua gola.
" Non voglio sapere il nome, puttanella! Come diavolo hai fatto a fare questo!?" Ed indicò con un cenno della testa i ragazzi stesi per terra.
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Dal secondo capitolo:
Lui era Harold Edward Styles; l’Angelo della Morte, il Tenente di Ghiaccio, il Killer… I suoi soprannomi erano innumerevoli, così come la somma di denaro che c’era sulla sua testa.
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" Attenta, Crystal. Sto arrivando."
" Attento, Harry. Ti aspetterò."
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STORIA A RATING ROSSO, CONTENENTE SCENE DI SESSO E VIOLENZA ESPLICITE. NON LEGGETE SE NON VI PIACE IL GENERE.

"Non provare ad andare via da me" Louis afferrò il fragile polso di Harry e lo tirò indietro spingendolo contro un muro.
Fissandolo con grandi occhi color smeraldo, Harry si irrigidì. Sapeva che era meglio non ribattere.
"Tu sei mio, e lo sarai sempre" sussurrò Louis con calma, i suoi occhi quasi soffocavano il ragazzo che teneva in pugno.
"Nessuno potrà mai cambiare la situazione".