Questa storia partecipa al contest “Platonic relationship” indetto da LadyPalma sul forum Writing games e alla Challenge "To Be Writing 2022" indetta da Bellaluna sul forum Ferisce più la penna, mese di gennaio.
Inoltre, partecipa agli Oscar della penna 2023, indetti sul Forum "Ferisce più la penna".
Da studentessa modello hai sempre capito tutto, ma lui no, non l’avevi capito. Perché, in quei lunghi pomeriggi d’inverno trascorsi nella Sala Comune, ti si sedesse di fronte e ti guardasse di nascosto mentre studiavi. Se ne stava lì, immobile, rubando ogni tuo minimo particolare e sorrideva divertito per il modo in cui, con una matita, raccoglievi i capelli – una nuvola di rovi in cui graffiarsi le mani – o per le tue dita sempre macchiate d’inchiostro – lui non sapeva della scritta col suo nome che ti sporcava il cuore.
A volte si avvicinava di soppiatto alle tue spalle e, sfiorandoti l’orecchio, ti diceva:
«Sai, ogni volta che ti vedo, penso che sei come casa mia».

La vita aveva un umorismo decisamente curioso, si ritrovò a pensare seduta sul letto con lo sguardo perso nel vuoto, era certa che in quel momento si stesse prendendo gioco di lei. Improvvisamente comprese l'importanza delle proprie scelte, cosa che fino a un secondo prima aveva ignorato, lasciando che l'esistenza le scivolasse addosso. Spesso si era ritrovata a pensare che prese dagli altri, le decisioni, parevano più semplici da realizzare. Ma ora un grande dilemma si presentava che dicerto avrebbe cambiato la sua esistenza radicalmente.