Dopo una guerra sanguinosa, i guerrieri della Terra sono stati massacrati dalle truppe di Freezer. La resistenza, guidata da una brillante scienziata dai capelli blu, continua a combattere e intraprende un ultimo, disperato tentativo di salvare quanti più umani possibile con la navicella spaziale della Capsule Corp. Vegeta, leader dell'esercito di Freezer, sta per spazzare via anche l'ultima forma di resistenza e per conquistare la Terra. Il prezzo da pagare per i sopravvissuti sarà alto.

Sirius non riesce a ricordarle tutte, le scommesse fatte con Lily. Sono state tante, troppe. Hanno abusato di quel termine fino a svuotarlo del suo effettivo significato e a caricarlo di uno nuovo, loro.
Sirius non le ricorda tutte, le scommesse fatte con Lily, ma ce n’è una – l’unica – che non riesce a dimenticare.

Bulma ha le potenzialità per realizzare tutti i suoi sogni, ma può riuscirci mantenendo un segreto chiamato Vegeta?

Fin dal primo giorno era stato ben chiaro a tutti che non saresti stato un Eroe come gli altri. Sei troppo violento, troppo impulsivo, per niente collaborativo— «Troppo simile a un Villain per essere un Eroe.»
[questa storia partecipa al Writober2018 con la lista di prompt di Fanwriter.it | prompt: titolo] [1127parole] [molto introspettivo, un pizzico di angst] [ooc perché non si sa mai]

“Uhm…” Nanaba pensò un po’ a cosa poteva rispondere a Gelgar “secondo me Mike non è abbastanza sboccato per lei” sorseggiò il liquore “non lancia abbastanza sguardi assassini, non è abbastanza maniaco del pulito e soprattutto non è abbastanza basso.”
“Eh?!”
“E non parla mai di costipazioni, diarree e robe intestinali.”

Se c'è qualcosa che Maka odia più di ogni altra cosa al mondo, quelli sono i tacchi.
La ragazza può infatti affermare con certezza che essi siano una sorta di maledizione di qualche strega sadica, e ne ha tutte le prove.
A confermare ulteriormente la sua teoria c'è l'esito disastroso della sua serata: si ritrova infatti con dei piedi a pezzi, il morale a terra ed un partner che le rivolge le spalle ignorando completamente i suoi lamenti e le sue tacite richieste d'aiuto.
E pensare che l'aveva anche avvertita, prima di uscire: "guarda che stavolta non ti faccio da bastone" le aveva intimato mentre, appoggiato allo stipite della porta, l'aveva osservata indossare le scomode scarpe.
"Fatti i fatti tuoi" aveva gracchiato acidamente lei e l'albino, roteando gli occhi, "bene, anche stasera mi farò gli affari miei" aveva risposto.
Chissà quanto starà godendo adesso nel vederla così sofferente e miserabile, quello stronzo.
Dannato Soul, e dannati, dannatissimi tacchi.

[episodio 18] E' la sera del gran ballo della Shibusen e Maka non si diverte affatto. I suoi amici sono fuori di testa e Soul è un enigma come al solito. E se ci si mette pure la luna a farla sentire una sfigata...

«Cool hai detto?» Maka annuì, divertita forse e completamente felice, «E non hai ancora visto il resto».
Le mani erano strette, così come le loro anime.
«Ti andrebbe di mostrarmelo?»
(Soul/Maka pre-serie)

- Bene! Domanda numero 1: come dai un regalo alla ragazza che ti piace? - domandò il rosato.
- Glielo do e basta - rispose semplicemente l’Exceed.
- Non ci siamo per niente - sospirò il Dragon Slayer - Guarda come faccio io con Lucy. -
Natsu mi prese la mano facendomi arrossire. Si avvicinò ancora di più e mi mise la sua preziosa sciarpa attorno al collo con un’insolita delicatezza.
- Lucy, questo è il mio regalo per te - disse imitando un tono solenne - Capito? -.
- Aye! -.
- Domanda numero 2: come ti comporti vicino alla ragazza che ti piace? - chiese ancora il Dragon Slayer.
- Le do un pesce - replicò Happy con fare ovvio.
- Assolutamente no - *facepalm* - Lucy, vieni qui - disse attirandomi a sé col braccio e sedendosi sul mio letto. Mi misi accanto a lui rossa come un pomodoro.
- Guarda Happy: devi farla sentire a suo agio! - detto ciò Natsu mi passò un braccio attorno alla vita e istintivamente mi appoggiai alla sua spalla.
Sicuramente non mi sentivo a mio agio, anzi, stavo bollendo più di un caminetto.

"ti tirerò fuori te lo prometto!"

Questa è la mia prima fanfiction, spero di aver fatto un buon lavoro.
Dedico questa storia tutti gli amanti della SoulxMaka come me!
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Tirò fuori del cioccolato dalla scatola e, invece di darlo a Maka, bloccò la metà di esso nella sua bocca.
"Oi! Sono qui, idiota." Esclamò Maka, indicando se stessa.
"Lo so." Rispose Soul con un boccone di cioccolata.
Si trascinò più vicino a Maka fino a quando i loro fiati non s’incrociarono, così come i loro occhi. Maka arrossì e Soul spinse l'altra estremità del dolce verso le labbra di quest’ultima...

Mokona is back!
E per festeggiare l'uscita dell'OAV totalmente naluoso, pubblico una flash scritta qualche tempo fa proprio su questi due.
Durante una missione, Lucy e Happy non riescono a darsi pace per un certo problemino, e Natsu è stufo di sorbirsi le loro lamentele...Il nostro caro drago questa volta cercherà di avere un po' di tatto, oppure verrà preso dall'istinto come al solito e si metterà a distruggere tutto?
Enjoy!

-questa guerra ci ucciderà. Magari non tutti, ma la maggior parte-.
Le parole di Marlene lo spingevano quasi a reagire.
Voleva farle capire che loro erano diversi, diversi dagli altri. Non avrebbero fatto la fine del topo, loro. E non dovevano preoccuparsi, loro, perché a diciott’anni ti senti un eroe e non puoi morire. E se hai diciotto anni e stai facendo l’amore, allora sei molto più che un eroe: sei un esercito invincibile che polverizza i nemici solamente con il pensiero.
Ma era stato il tono con cui Marlene aveva continuato a parlare, a spiazzarlo veramente.
-io non voglio essere una che resta. Se deve andare così, voglio essere una che muore. Perché se tu, Lily e James moriste, il dolore mi ucciderebbe. Non riuscirei a vivere, dopo. E io non voglio che il dolore mi uccida-.

Rukia riaprì gli occhi. Si trovava in un mondo strano, era sdraiata su dei pannelli che sembravano vetri, ma non riusciva a vederli chiaramente per la troppa pioggia. -Sono ancora viva?- si chiese. -Piove ancora.- pensò.
-'Giorno Queen!- disse una voce a lei sconosciuta.

« A m o r e. » quella parola le si piazzò nella mente. Lettere cubitali. Inequivocaboli. Le labbra le formarono istintivamente. Il suono le regalò all'aria.
Blackout.
Kurosaki/Teru, fragments of a life togheter.
Enjoy it! ;)