Appoggiò il braccio sul tavolo e m’indicò un segno più bianco rispetto alla sua carnagione candida, si trovava all’altezza del gomito e non era tatuato, anzi sembrava che i fiori dipinti sulla sua pelle, gli facessero da cornice.
Indicò con un dito quella riga bianca e sussurrò: «L’ho fatto perché abbiamo stretto un patto. – E mi fissò negli occhi, – O non ricordi chi ero undici anni fa?»
[...]
«Perché?» domandò.
«Sono strano, e diverso.»
«Non è una spiegazione sensata, Louis. – Rispose,– Ognuno è diverso a modo proprio.»
«Per lui è un motivo molto accattivante, me ne sto sempre per conto mio.» sputai fuori.
«Non hai amici?» chiese con un leggero tremito della voce.
Scossi il capo: «No.»
[...]
«Mi serve.» biascicò Seline.
«Da quanto non lo fai?» domandò il ragazzo scrutandola, i suoi occhi azzurri brillarono in controluce con il fuoco.
«Due mesi e cinque giorni.» ringhiò dopo aver fatto un breve calcolo.
«I soldi?» chiese prudente.
«Coglione, mi tasti il culo e non li trovi?» sorrise la ragazza.
Mentre la mano del riccio si riempiva di cento dollari, quella di Seline si riempiva con una bustina.

'Nero. La mia vista era stata annebbiata e vedevo tutto nero.
Qualcuno mi aveva messo una benda nera sugli occhi, oscurandomi completamente la vista.
-Shh-. Sentì il suo respiro caldo sul mio collo e la sua mano che si attorcigliava alla mia.
Mi rassicurai. Capìì.
Lui era stato la mia prima volta in tutto. La prima volta che avevo preso l’aereo, la prima volta che qualcuno mi aveva stretto la mano facendomi sentire sicura, la prima volta che avevo mangiato la pizza, la prima volta che avevo visitato Londra e visto il Tamigi, la prima volta che mi ero specchiata nelle onde del mare, la prima volta che festeggiavo il Natale, la prima volta che avevo baciato, era successo tutto con lui. Ed era esattamente con lui che avrei voluto fare l’amore per la prima volta, donandomi completamente al suo cuore con tutta me stessa.'
MA.............................