Non sempre ciò che viene separato è destinato a perdersi per sempre: la vita crea occasioni, situazioni, circostanze che possono allontanare così come possono riavvicinare. Il punto cruciale è che la decisione finale spetta a noi: noi scegliamo se andare in una direzione piuttosto che in un'altra, anche quando diciamo di non avere scelta, spesso lo si dice solo per giustificarsi nell'aver preso una decisione sbagliata che non possiamo cambiare. Ma chi è che decide quando è stata finalmente detta l'ultima parola, quando è arrivato il momento in cui è impossibile rimediare?
Buonasera mie adorate donzelle e miei cari fanciulli: è per me un'emozione grande presentarmi a voi, per la prima volta qui (o comunque per la prima volta da sola), dopo tanto tempo di silenzio. Questa è una storia semplice nata sotto ispirazione di una canzone e quindi non ha molte pretese ma solo speranze di potervi lasciare un'emozione, una di quelle che la musica, e la danza a essa intrecciata, è solita lasciare nel cuore di chi la ascolta. Ringrazio chiunque decida di varcare le soglie di questa introduzione per lanciarsi in pista con me e scoprire quali saranno le note sulle quali i nostri personaggi si metteranno a ballare. Buona lettura!

Questa è la storia di un giovane campione, bellissimo, fortissimo e amato dai suoi tifosi e soprattutto, amato dalle donne. Lascerà quella che è stata la sua casa e la sua squadra per anni, alla ricerca di una nuova dimora e di una nuova avventura… che forse lo aiuterà ad imboccare una nuova strada, quella di un sentimento che non ha mai conosciuto prima di posare i suoi occhi su di lei…
Un’amicizia nata su un campo da calcio, finita per trasformarsi in un amore tormentato, completamente spezzato da una lontananza di sette lunghi anni. Ma basta davvero solo un oceano per mettere una distanza incolmabile tra due cuori che non hanno mai smesso di scalciare l’uno per l’altro?!
Una giovane fisioterapista divide le sue giornate tra gli spalti, il suo amore per la squadra per cui fa un tifo matto e disperato… e la passione platonica e spropositata per il suo capitano. Riuscirà a far breccia in quello che sembra essere un cuore di ghiaccio?!
E soprattutto… CHI VINCERA’ IL CAMPIONATO?!

Ispirata alla bellissima telenovela Cuore Selvaggio...
Storia d'amore tra un giovane uomo senza cognome o identità, strappategli per una colpa non sua, e una ragazza di buona famiglia. Un matrimonio combinato per esigenza che sfocerà nella più bella storia d'amore di sempre.
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Il ragazzo era cresciuto nelle strade, nei bassifondi della malvivenza, nella fame, diventando un selvaggio impavido, niente vi era che lo spaventasse. Per questa sua tempra di fuoco, il piccoletto era stato nominato Salamander, nome che al ragazzo sarebbe rimasto cucito addosso perché, sempre per vendetta, non era stato né battezzato né iscritto all'anagrafe.

CROSSOVER FAIRY TAIL EDENS ZERO.
COPPIE: NALU, SHICCA, GRUVIA.
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“Com’è andata in piscina, Lu?” chiese proprio Rebecca prima di azionare play.
Vivere insieme comportava anche la consapevolezza di sapere quando qualcosa, purtroppo, non andava, e Lucy era fin troppo taciturna, lo sguardo perso nel vuoto, una strana apatia con cui lei e Juvia dovevano fare i conti ogni tanto e per la quale non riuscivano a fare nulla.
“Oggi ho salvato un bambino che stava per annegare.”
Le mani di Rebecca tremarono e la ciotola cadde a terra, cospargendo il pavimento di pop corn.
Juvia rimase in silenzio, di sasso sul posto.
Avrebbe voluto dire qualcosa, ma quello che riuscì a fare fu cambiare prontamente discorso, indirizzandolo su Rebecca, anche lei pietrificata come una statua di gesso.
Chinandosi a raccogliere il macello sul pavimento, ammiccò verso sua cugina, chiedendo: “E tu? Non hai nulla da raccontarci? Se non sbaglio, oggi, avevi accennato a una certa conoscenza di nome Shiki.”

“Odi il caos, biondina?” udì una voce ormai non più sconosciuta richiamarla alle spalle e decise di voltarsi per far capire al belloccio che doveva starle alla larga se teneva alla pelle.
Con fermezza sostenne quegli occhi impertinenti squadrarla da cima a fondo senza alcun pudore e prima che le saltassero i nervi e lo uccidesse seduta stante, mandando al diavolo le raccomandazioni di Gerard, si avvicinò di qualche passo al rosato con un sorriso sprezzante a incorniciarle il volto.
“Potrei dire la stessa cosa di te, capelli rosa, visto che mi hai seguita.”
“Non scherzare col fuoco, biondina. Potresti pentirtene.” l’avvisò Natsu, appuntandosi di fare una bella ramanzina a suo fratello per non averlo avvisato della bellezza micidiale di quella maledetta succhiasangue. L’aveva riconosciuta appena aveva messo piede in aula con passo elegante, il profumo da farti girare la testa, gli occhi da cerbiatta che invero nascondevano un demonio e quel corpo che, Dio, richiamava a galla gli istinti bradi di ogni uomo, lui compreso.
Peccato che quella bomba sexy facesse parte della feccia e il suo compito era quello di tenerla a bada, o di ucciderla.

“Ti sei fatta male, Lucy?” Natsu tentò di avvicinarsi ma Lucy arretrò, per poi riprendere a camminare dietro agli altri, che si trovavano molto più davanti.
L’avrebbe volentieri stretta ancora a lui per sentire il suo morbido corpo modellarsi addosso al proprio. Era accaduto tantissime volte in passato, ma da quando era tornato dal suo viaggio per allenarsi e diventare più forte molte cose erano cambiate, lui era maturato, anche se non lo dava a vedere. Quello che prima non riteneva necessario adesso era diventato indispensabile, e una volta svegliato il drago che aveva dormito in lui era difficile tenere a freno l’istinto, e quel cuore che non sapeva come smettere di correre quando Luce gli era tanto tanto vicina. Natsu era diventato consapevole dei suoi sentimenti verso la nakama e aveva compreso che si era perso nei suoi occhi fin dal loro primo incontro ad Hargeon. Ciò che aveva confuso con profondo legame affettivo era sempre stato amore, e Igneel solo sa che cosa le avrebbe fatto se solo lei non fosse stata così sfuggente.
Aveva aspettato troppo, forse, per chiarire la chiacchierata lasciata in sospeso prima di partire per la missione dei 100 anni..

Lucy era convinta che si sarebbero allontanati, lui l'avrebbe presto dimenticata.
“Dai su, non fare così. Il mio numero ce l'hai, ci sentiremo tutte le sere”
“Me lo prometti?” chiese lei appoggiando la testa su una mano. Non era per niente convinta di quello che Natsu cercava di dirle da almeno un'ora.
“Certo. Te lo prometto”
Quella promessa fatta sul momento per Lucy fu la cosa più importante nei mesi a seguire.
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Lucy si voltò un'ultima volta verso la grande vetrata che dava sulla pista. Natsu era seduto vicino al finestrino, con la testa appoggiata sulla mano e lo sguardo verso di loro. Li aveva visti abbracciarsi e gli sorrise con dolcezza.
Appena vide che Lucy lo stava guardando, alzò la mano per salutarla. La lacrima era ormai sparita dal suo volto e non correva pericolo di farsi beccare. Ignia passò un braccio sulle spalle di Lucy, salutando di nuovo suo fratello prima che l'aereo si preparasse al decollo.
E Lucy non distolse lo sguardo da quell'aereo fino a quando non sparì dalla sua visuale.
Me l'hai promesso...
Ma, Natsu, quella promessa non la mantenne.

Si dice che quando il destino ci mette lo zampino, qualunque cosa tu hai fatto o deciderai di fare, non andrà mai come vuoi tu. Questo Lucy lo scoprirà a sue spese quando, nonostante tutti i suoi sforzi per dimenticarsi del passato e andare avanti, quest'ultimo tornerà nella sua vita con i suoi folti capelli rosa, due occhi verdi ammaliatori e l'intenzione di non restare più solo nel suo passato.
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DAL TESTO: [...] Il rumore dei tacchi si udì distintamente per quei pochi passi che la dividevano dall'ingresso mentre quei due disgraziati si sbaciucchiavano sul divano.
Quando aprì la porta il suo cuore perse un battito. Quello era il famoso amico che aveva conosciuto proprio il fidanzato della sua migliore amica.
Di tutti gli uomini che poteva conoscere doveva essere proprio lui?!
Di fronte a lei c'era proprio Natsu Dragneel.

“Anche io… ricordi quanto eravamo emozionati? Una vera famiglia… un papà… una mamma… ed Happy”
Natsu spalancò gli occhi a quelle parole, non capendo dove l’amica volesse arrivare, mentre l’albina nemmeno si rese conto di averle pronunciate.
Ridacchiò divertita, avvicinandosi al ragazzo.
“Ho freddo, Natsu” disse a bassa voce, pronunciando lentamente e con un sorriso malizioso il nome dell’amico.
Si avvicinò decisamente oltre il limite invisibile che la loro amicizia poneva, fino a sederglisi sopra. Arrossì lievemente. accennando un timido sorriso. Eppure non mostrava alcun segno di disagio in quella posizione.
Salve salvino lettori :P ahahahahahah sembro Flanders :D Sono tornata a tormentarvi con l'ennesima fiction sui miei beniamini,Natsu e Lucy...ci tengo a sottolineare che in questa fiction accadrà di tutto e di più e sebbene mi odierete all'inizio...vi anticipo che il pairing è RIGOROSAMENTE NaLu