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Justin Bieber ,lui ... Un nome , una legenda . Myriam Brown ,lei... 16 anni , Los Angeles ,comune ragazzina dalle tante aspirazioni ,una delle quali ,poter abbracciare il suo idolo , Bieber ! Ci riuscirà ?
-NON E' COME SEMBRA

La musica è la mia medicina.
L'amore è stronzo.
Non tutte le persone che ti sono accanto sono sincere.
Ho solo realizzato il mio sogno.
Voglio solo realizzare il mio sogno.
Justin.
Maria.
Troppo simili quanto diversi.
È tutto nelle loro mani.
M.

Tratto dal Capitolo 2:
-Ciao- dissi insicura al ragazzo che mi si parò davanti
-Ciao- rispose lui, aveva uno sguardo perso
-Allora, tu sei Justin?- chiesi
-Si..e tu Briha- mi fece un sorriso
Io di sorrisi non ne aveva più da tre mesi.
[...]
Mi vibra il telefono, lo sblocco e vedo un messaggio.
Da: Sconosciuto
Hey sono Justin, questo è il mio indirizzo: vanedien street n.20 ti aspetto alle 5
J,xx

C'era solo un pensiero che mi gironzolava nella testa, che mi rifiutavo di ammettere pur sapendo che aveva ragione. Io ero come Chaz. Un mostro. E un mostro non può cambiare.
-
Dal capitolo 16:
Sentii il suo tocco leggero e caldo sulle mie palpebre mentre le chiudevo delicatamente.
«Resta ferma.» Sussurrò sulla mia pelle, dopodiché mi baciò dolcemente la fronte con le sue labbra morbide.
«Non voglio che niente o nessuno rovini questo momento.»
Era così fermamente vero ma allo stesso tempo sbagliato. Niente avrebbe potuto rovinare quel momento, per me, se lui fosse rimasto, ma mi accorsi presto quando le mie palpebre si riaprirono che lui non c’era più.

Cosa succede quando una ragazza viene scoperta dentro la lussuosa villa del suo cantante preferito proprio da lui stesso?
Tratto da un capitolo:
Mi sdraiai sul divanetto e guardai il cielo. «Secondo te, le stelle quante sono?» chiesi, cercando di contarle tenendo il segno con le dita. Una, due, tre, quattro, cinque... Mi persi a cercare di individuare le costellazioni, quindi ricominciai. Dopo aver fallito una mezza dozzina di volte rinunciai, e tornai a guardare con aria sognante.
Mi rivolse uno sguardo divertito. «Sei proprio fuori.»
«Rispondi.»
«Non so che cosa dirti, Audrey.»
«Spara un numero.»
«L'infinito...»
«Come io e te in questo momento?»
Mi guardò nuovamente, sorpreso. «Sì» sorrise, «come noi due in questo momento.»
another Justin & Miley fanfiction

- ti sei appena scontrata con Justin Bieber . - disse - ti sei fatta male ? - disse controllandomi .
- emh … no grazie , scusa mi sembra di aver sentito male … Justin Bieber ? - chiesi confusa .
- e si … - disse ridendo .
- a capito . - dissi alzandomi .
- io sono Leon … - disse il ragazzo sorridendomi .
- emh … si … io sono Cleo … - dissi grattandomi la nuca imbarazzata.
Al ragazzo arrivo un messaggio e controllo .
- Justin chiede se stai bene . E se hai bisogno di qualcosa . - disse il ragazzo .
- Justin ? - chiesi confusa .
- si stavo con lui , sono un suo amico . una folla di fan lo ha avvistato e l’hanno rincorso . - a adesso capisco . Ma io dico con tanta gente io dovevo scontrarmi con Bieber e parlare con il suo amico ?!?!
- comunque si sto bene . - dissi indifferente .
- ti vuole vedere . - disse .
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- te lo avevo detto io , posso avere tutto ciò che voglio . - disse prendendo la sua giacca di pelle dalla mia sedia .
- io non sono un oggetto che puoi avere ! - presi la mia borsa
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Lui rise e poi mi prese le mani e mi avvicinò a lui .
- perché metti le tue graziose dita davanti alla tue stupende labbra , non ti mangio mica se dici la verità . - mi avvicinò ancora di più a se

"Salve"
"Cia....E TU CHI DIAMINE SEI? CHI TI HA DETTO DI ENTRARE NELLA MIA STANZA!"

Martina, una ragazza bella alta e magra si sveglia all'ospedale con un ragazzo che non conosce, cosa sarà successo? chi è quel misterioso ragazzo?

-Facciamo un gioco.- propose, con voce convincente.
Mi voltai verso di lui e spostai i capelli dietro alla spalla. -Quale?- domandai, ero curiosa.
-Ti faccio delle domande e tu devi rispondere.- enunciò, restando vago.
-Non mi piace questo gioco.- lo interruppi, scuotendo il capo.
-Non ho ancora finito. - sussurrò, avvicinandosi di qualche passo, posando l'indice e il medio sotto al mio mento. -Se dirai la risposta giusta, potrai togliermi i vestiti.- spiegò, fondendo il suo sguardo con il mio. Mi toglieva il respiro, avrei potuto collassare solo per quello sguardo.
-E se sbaglio?- chiesi, attorcigliando le braccia attorno al suo collo.
-Se sbagli ti svesto io.- replicò secco. Quel gioco mi piaceva, mi piaceva parecchio.
-E una volta finito il gioco?- perseverai con le domande, facendolo quasi spazientire.
-Sta a te immaginare il resto.- affermò, poggiandomi le mani sui fianchi e continuando a tenere su di me quell'occhiata che non mi permetteva di rinunciare.
-Ci sto. -