Auschwitz,1942
– Sono sicura che tu sia una buona persona, Liam, ma non è certo il modo migliore per dimostrarlo standotene qui a massacrare la gente– scorse un luccichio nei suoi occhi, non voleva che si rimettesse a piangere. Allungò sovrappensiero una mano, per poi ritirarla quasi nello stesso istante.
–Io non massacro la gente– disse dopo qualche minuto di silenzio, guardando il vuoto.
–Oh, davvero?– esclamò con una punta di ironia nella voce – ci sono bambini e ragazzi,qui, che non hanno ancora visto niente del mondo. IO sono una persona che deve ancora vivere, e tu standotene qui mi stai togliendo la possibilità di farlo–

Cassie si alzò in piedi mentre la figura di un ragazzo compariva davanti a lei. "Non ci eravamo messi d'accordo,oggi non è venerdì e nemmeno il mio compleanno...okay,Peazer,che vuoi? " si mise le mani in tasca aspettando una risposta della ragazza che improvvisamente trovava molto interessante la punta delle sue scarpe.Poi si decise a guardarlo degli occhi.
"Credimi,non sarei venuta qui se non fossi stata disperata "
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“ Perciò… niente sesso? “ sbuffò in una strana posizione a testa in giù sul letto,perfettamente in equilibrio.Cassie,che stava cercando di studiare,sbuffò alzando gli occhi al cielo
“Tel’ho già detto che sei un ninfomane versione maschile? “
“Tel’ho mai detto che ora ho capito quanto possano far soffrire quei cinque giorni al mese?”
“Brutta l’astinenza,eh? “ lo prese in giro lei,chiudendo finalmente il libro su cui stava da ore.

Sperava potesse tirarla su di morale, di solito quando a lui offrivano dei dolci si sentiva subito meglio.
"E' al lampone " sintetizzò il ragazzino avvertendo la sua esitazione. Fece un sorrisino timido.
"Sono le mie preferite" sussurrò con una vocina squillante.
"Ci sarai di nuovo qui, domani? "
La bambina annuì lentamente.
"Sono Niall, comunque" le sorrise calorosamente.
"Kim" rispose lei.

- Non hai mai...risposto alla lettera. In fondo c'era scritto l'indirizzo,ma non mi hai mai scritto - dissi senza fiato.
Lui sorrise in modo arrogante ed ironico,
- La lettera. Non l'ho nemmeno letta. L'ho buttata via,proprio come hai fatto tu con me -

Ora sono quella ragazza che si sente di troppo in tutto: a casa, con gli amici, in qualunque luogo io vada sembra sempre che la gente mi giudichi perché non sono una di quelle ragazze con il viso da barbie,o un corpo alto e snello.
Sono quella ragazza che si chiude in camera sua con le canzoni dei suoi idoli che sembrano essere gli unici a capirla in quel momento.
Sono quella ragazza che vive di musica,libri e penna.
Questa sono io, e vorrei che qualcosa o qualcuno potesse cambiare ciò che sono.