-Perchè mi hai chiamata? -Avevo voglia di sentirti. -Ci facciamo solo del male. -Io non voglio fartene. -Nemmeno io a te. -Come va? -Male, come sempre. A te? -Normale, come sempre. -A te almeno va “normale”. -Mi sa che ho fatto una cazzata a chiamarti. -Perchè dici così? -Perchè sentire che stai male, mi fa andare fuori di testa. Perchè quando stai male quel coglione del tuo ragazzo dovrebbe essere lì con te. Perchè ti dovrebbe far dimenticare di uno come me. -Lui non c’entra. Sono io che non voglio dimenticare. -Nemmeno io voglio dimenticare tutto questo niente che c’è tra noi. -Perchè ci ostiniamo a farlo rimanere un niente? -Perchè io non posso. Io non saprei nemmeno come abbracciarti. Sei talmente fragile che sono sicuro che ti romperei in meno di un secondo. -Anche così mi stai rompendo. -Che vuoi dire? -Che mi stai rompendo il cuore con la tua ostinazione, la tua indifferenza. Mi stai rompendo in mille pezzi con la tua mancanza. -Ti manco? -Di notte. -Anche tu mi manchi di notte. -Sognami stanotte. -Ci incontriamo nei sogni, piccola.