Pervinca si girava e rigirava nel letto, senza darsi pace.
Stringeva i pugni sotto le coperte, lo stomaco in preda ai crampi, la sensazione di svenire da un momento all’altro…e il fantasma di quegli occhi tristi che la fissavano. Sbarrò gli occhi nel buio…quella visione la tormentava da ore, il viso di Grisam e soprattutto il suo sguardo…uno sguardo estraneo a quegli occhi magnifici, regali, fieri a volte malinconici ma mai, mai tristi.

Un cane. Un ragazzo. Tante paure.

Saliamo su una bellissima limousine (conoscendo Dunkino, credo che l'abbia noleggiata, ma comunque...) e arriviamo al ristorante dopo 10 minuti...
Ci sediamo nel tavolo più lussuoso, e dopo aver ordinato, ci teniamo mano nella mano, a guardarci negli occhi, sorseggiando Champagne...
-Allora, Principessa, contenta di essere qui con me?-