Buonasera, il mio nome è Rin Takeda, ho ventisei anni e sono la più sfortunata tra le persone sfortunate.
E non sto minimizzando la cosa.
Sono appena stata licenziata, ho perso il cellulare e, sfortuna delle sfortune, sono appena stata mollata dal mio ragazzo.
Rin ha ventisei anni, lavora per un periodico molto importante e la vita sembra esserle improvvisamente crollata addosso.
Come può, quindi, rialzarsi indenne da un periodo simile senza perdere il lavoro a cui tanto tiene? Riuscirà a fare breccia nell'algido cuore del suo capo?
[Sesshomaru x Rin]

Il vento sembra gridare, questa sera.
Una Rin adolescente ed un Sesshomaru in una radura, di notte, parleranno del vento.
E delle sue grida.
[Sesshomaru x Kagura]

Seduto sulla sedia, osservava il ragazzo, piangente, ripiegato su sé stesso.

Una piccola NarakuSesshomaru, vista dal punto del demone maggiore.
Una piccola Flash-Fic, sul fin troppo attaccato mezzodemone, spesso temuto, e celato dietro mentite spoglie, che lascia, allo youkai, il solo ricordo del proprio odore.
Che tu sia dannato, Naraku

Era una calda sera d’estate quando Germania se ne accorse per la prima volta.
Beh, ad essere precisi, era in un momento specifico del tramonto...
{Germania X Italia del Nord - Implicita}

Immaginatevi una casa. Fatto? Bene, aprite la porta principale. Siete entrati, ora svoltatre a destra. Non quella destra, la mia destra! Ecco, aprite quella porta. Sì, proprio quella bianca. Non apritela molto, o rischierete di disturbare i nostri ospiti. Li vedete? Sono sdraiati sul letto. O meglio, il primo è sdraiato sul letto. Quello dai capelli verdi, sì, lo so sono verdi, è seduto a cavalcioni sull'altro. Fermarli? E perchè dovremmo? Questa è la loro quotidianità.