«Hermione...»
Tre anni. Erano trascorsi tre anni. Millenovantacinque lunghi giorni senza di lei. Senza un suo gufo, senza una sua telefonata, senza una notizia.
La credevano morta. Tutti.
Tutti la credevano morta.
[...]
Ed ora era lì, di fronte a lui.
Uguale a come la ricordava, ma tremendamente diversa.
Non sapeva cosa dire.
Voleva abbracciarla e gridarle dietro.
Voleva lanciarle una fattura e coprirla di baci.
«Ciao Harry.»
Ciao Harry. Tre anni che non ti fai vedere, tre anni che sei praticamente scomparsa, tre anni nei quali è stato sguinzagliato ogni Auror per trovarti… e tu mi dici “Ciao Harry”?

Il piccolo Harry Potter ha sei anni e non ha assolutamente idea di cosa significhi essere felice. Quando viene portato via dalla famiglia dei suoi zii la sua vita è destinata ad intrecciarsi con quella di Severus Snape, giovane maestro di Pozioni. Una storia sulla compassione e l'affetto, il cuore di tutto ciò che è amore.

La guerra è finita e le forze del bene hanno avuto la meglio. E' in una mattina simile a molte altre che Harry Potter decide di cimentarsi nell'arte culinaria preparando la colazione a Draco Malfoy, il suo ragazzo, dando così il via ad una serie di sfortunati o fortunati eventi. Questo dipende dai punti di vista.
Sono intento ad aprire ogni ripiano della dispensa di Grimmauld Place n. 12 in cerca degli ingredienti per i pancakes, i preferiti di Draco, quando mi imbatto, quasi casualmente, in un’ampolla dal contenuto rossastro. Mirtillo, penso. Perfetto, mi dico. E, da completo idiota quale sono, ne verso in abbondanza nell’impasto.

La Guerra è finita ma,nonostante i buoni abbiano vinto, Harry sembra precipitare sempre più in un vortice di depressione e insofferenza.Neppure gli amici di sempre sembrano in grado di risollevare l'Eroe del Mondo Magico dal barato in cui sembra sprofondare ogni giorno di più.Fino a che...
"...mosse qualche passo, sentendo il respiro bloccato in gola. La cruda realtà lo colpì come un treno in corsa facendolo barcollare... immobile, il volto pallido, le labbra livide, le braccia abbandonate lungo i fianchi e, sotto di lui, una pozza di sangue che si allargava a vista d'occhio." (Ho cambiato l'intro, quella di prima era così magra!)

Harry era come un uragano, un turbine di emozioni, tutte le emozioni e le sensazioni e tutte in una volta, lo colpivano tutte insieme, portandolo alla deriva, lontano fino a non riuscire a ricordare il proprio nome. Harry era come il vento, spazzava via tutto ciò che era stato, facendolo rinascere a nuova vita. Harry era il suo mondo, il suo presente e il solo futuro che Draco voleva immaginare.
Un'altra Draco/Harry, per me. Note e avvertimenti all'interno della storia. Buona Lettura! Stella