. . .Non riesco a staccarmi da lui, lo cerco in ogni momento e quando il suo sguardo si posa su di me, sento il cuore scoppiarmi nel petto. . . .
. . .Se tento di cacciarti dalla mia mente, ogni volta che i tuoi occhi mi hanno squadrato, ogni qualvolta la tua mano si è posata sulla mia, ogni santissima volta che mi hai sorriso... Ho solo voglia di farti mio per sempre. . . .
EUNHAE. ONE SHOT.

EUNHAE
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"Le estati a Seoul sono calde, molto calde, così tanto calde che sembra perfino il corpo possa evaporare da un momento all’altro, e con esso il cuore, l’anima ed anche il respiro.
Così calde che HyukJae è costretto a ballare, in sala prove, in shorts e senza null’altro a coprirgli il busto, così calde che Donghae si lamenta ogni 5 minuti, puntuale come un orologio svizzero, del fatto che il caldo lo abbatte, che lo odia più del freddo –benché poi dica lo stesso del freddo, quando capita la stagione- e che i vestiti gli si attaccano addosso come fossero una seconda pelle.
Fa così caldo che mai, in un romanzo, un autore intelligente sceglierebbe una giornata simile per una storia tragica."

Posso parlarti, Hyukkie?
Mi ascolterai?
Tu… tu sai quando nasce l’amore?
Tu…ti sei innamorato. Questo lo so. Me ne hai sempre parlato così come io ho fatto con te.
Ma sai dirmi allora com’è successo?
Sai dirmi perché? In che modo? O se era giusto che accadesse?
Perché te lo chiedo, dici… già, perché?
Sono un bambino.
Scusami.
Non vorrei svegliarti in piena notte.
Ma ho bisogno di parlarti.
Mi ascolterai, vero Hyukkie?
EUNHAE

“Se questo era uno scherzo della mia mente oramai malata, era uno scherzo davvero poco divertente.
Se questo era un sogno, allora non avrei più voluto svegliarmi, se non avessi dovuto sentire la sua presenza accanto a me, al mio risveglio.”pensò mentre le sue labbra si schiudevano lasciando libero accesso al bruno davanti a sé, che gli stringeva il viso con possessione, come se avesse paura che tutto ciò fosse irreale e potesse scomparire da un secondo all'altro.
[Eunhae - (YeWook - WonTeuk - KyuMin) ]

"Era stata davvero un’idea geniale quella di portarsi a casa il microfono di scena di HyukJae ed “installarlo” in salotto.
Un’idea di cui KyuHyun andava più che fiero e che, a dirla tutta, gli era valsa anche una serie di ringraziamenti da parte di Yesung, Donghae e… e sì, anche dal suo stesso perfido animo.
Certo, perché il primo a ringraziarsi e congratularsi con se stesso era stato proprio lui…
....
Con un gesto della testa, poi, indicò al maggiore l’asta del microfono posta davanti a lui e al fianco sinistro di SungMin e con voce ferma, sguardo penetrante e ghigno sul volto, disse:
-Balla per me, hyung.-"
KYUMIN

Lo so!
Lo so che lo fai apposta!
Dannazione se lo so!
Passeggi per casa con quei maledetti skinny jeans rosso-bordeaux che ti fasciano il culo in modo perfetto e, come se non bastasse, ci sbatti sopra quella stramaledetta canottiera nera che sì -se nessuno te l’ha ancora detto lo faccio io- ti sottolinea sul ventre gli addominali che hai messo su in questi ultimi anni e le braccia che, messe in evidenza dalla manica-giro, mostrano i muscoli tonici e la pelle chiara che adoro.
Sei un bastardo Hyuk.
Ecco cosa diamine sei.
...
Cazzo, dillo che vuoi istigarmi!
Ammettilo, Lee HyukJae.
Tu. Mi. Vuoi.
[EunHae]

"-Dobbiamo parlare.-
Ancora nulla.
HyukJae si allontana voltandogli le spalle.
Anche questo sembra un film.
-Hyuk!-
La sua schiena è già oltre la porta della sala.
I suoi capelli biondi scompaiono alla vista spegnendo la luce della stanza.
Eppure anche così, mentre va via, HyukJae è bellissimo."
EUNHAE

No, era più che chiaro che Hyuk non fosse disposto a spingersi oltre e lui, rispettando la volontà di una delle persone per lui al mondo più importanti, doveva sopprimere quel fastidioso desiderio.
Per il bene di Hyuk.
Per il mio bene.
Per il bene di entrambi.
Se lo ripeté nella mente come una preghiera, così tante volte da diventare una litania noiosa e per nulla convincente e non si accorse che, mentre la terza “strofa” veniva conclusa, tutto ciò che non doveva accadere era già successo.
Per il bene di Hyuk.
Ed il capo era scivolato lungo il cuscino, avvicinandosi a quello di HyukJae poco distante.
Per il mio bene.
E gli occhi si erano nuovamente socchiusi, le labbra schiuse e protese.
Per il bene della nostra amiciz…
E la bocca dell’uno era premuta su quella dell’altro.
Per il ben…
E la lingua di Donghae aveva preso ad accarezzare il labbro superiore di HyukJae.

"Mi volto verso di lui per sfogarmi e dirgli tutto quello che penso ma rimango immobile con la bocca semi-aperta e gli occhi sbarrati.
Dio quanto sei bello."

"Passo al lavandino, mi sciacquo la faccia con un pò d'acqua (ovviamente dopo averla fatta scorrere per molto tempo, non si sa mai lì dentro) e mi asciugo con le mani, scuotendo poi la testa come un cane. Spero che questo riesca a togliere i segni del pianto. Altrimenti come mi giustificherei?
"Sono caduto": Troppo piagnone.
"Hanno investito mia madre": Troppo drastico.
"Sono incinto!": Troppo impossibile.
"Sono innamorato di un fottuto ragazzo che non mi si fila e che mi fa soffrire come un cane": Troppo vero."
Prima EunHae e prima Rossa.
[Vi prego gentilmente di non plagiare. Grazie.]

Desiderio, Passione e Amore.

«Non posso…io-». «Per caso ti piaccio?».

L'amore è un qualcosa che mi ha sempre affascinato.
Volevo provarlo, assaggiarlo. Volevo sentire quelle emozioni descritte così minuziosamente da tanti.
Volevo sentirmi completo, parte di un qualcosa di troppo grande da essere spiegato.
Volevo essere amato.
Mai avrei creduto di scontrarmi con questo sentimento in tale modo.

Sorrido a me stesso, malinconico, sapendo che questo amore rimarrà sempre un'utopia.
Questa breve fan fiction mi è venuta in mente poco fa riascoltando per l'ennesima volta la bellissima canzone "A Thousand Years". In collaborazione con Haru no hime *^*

Eunhae Fanfiction.
...Ogni emozione triste o felice mi era indifferente fino al giorno in cui ho incontrato lui…