Vi voglio raccontare una storia, e lo farò al meglio delle mie capacità. Sarà lunga, spossante, e non so dirvi se alla fine ne sarà valsa la pena.
Vi racconterò di famiglie che non pretendono di essere le migliori al mondo, ma saranno quelle che non puoi fare a meno di ammirare perché ti spiegano il mondo attraverso l'amore. Ci saranno famiglie che, al contrario, useranno l'odio per dividere, accecate dal potere e rese folli dall'odore del sangue.
Poi, vi racconterò di chi sa da che parte stare, ma non giudica chi ha dovuto attraversare il male per comprendere la via del bene.
Vi parlerò di seconde possibilità, del dolore della morte e della sconfitta. Spiegherò il sacrificio, il sudore, la frustrazione.
E forse, vi racconterò una vittoria.

Hermione Granger, come molti altri studenti, dopo la conclusione della guerra fa ritorno ad Hogwarts per completare il suo percorso di studi. Non è la stessa ragazza che l’ha lasciata quasi due anni prima e deve fare i conti con sentimenti e sensazioni a lei del tutto nuovi, ma apparentemente non è la sola… “Un sentimento è comunque un inizio.”

Harleen aveva letto su tutti i giornali dell’arresto del criminale per eccellenza, colui che aveva creato un parapiglia gigantesco istigando la vecchia Gotham alla caduta: come lui era caduto, così avrebbe dovuto seguirlo l’intera città.
Ma il Tenente James Gordon – attualmente promosso a Commissario – e le sue forze di polizia, l’avevano fermato consegnandolo nelle mani del Direttore dell’Asylum.
Harleen ricordava perfettamente quando la notizia giunse. Quando dopo il suo arresto aveva iniziato a studiarne la psicologia e le gesta. Aveva letto e riletto qualunque cosa potesse “avvicinarla” al clown, qualsiasi file o cartella le fosse stata messa a disposizione dalle autorità competenti e più rifletteva sulla veridicità di quelle righe, più si convinceva di quanto potesse essere indispensabile tentare un qualunque percorso riabilitativo volto all’unico scopo di farlo parlare: se esisteva una verità su Batman e su Dent, lei voleva saperla. E possibilmente scriverla.
AGGIUNTO capitolo 40 REVISIONATO!
[Questa storia nasce dal mio amore per la coppia Joker/Harley Quinn e si colloca tra gli eventi di The Dark Knight e The Dark Knight Rises]

Hogwarts, ultimo anno di scuola dopo la guerra.
Due diari gemelli, due anime spezzate dalla guerra che trovano conforto l'uno nell'altra, nella garanzia dell'anonimato.
Hermione Granger torna al castello per completare gli studi e come lei, molti studenti che non hanno potuto sostenere i M.A.G.O. durante il regime dei Mangiamorte fanno altrettanto.
Per ordine del Wizengamot, Draco Malfoy e altri Serpeverde sono obbligati a ripetere il settimo anno come condizione per essere reintegrati in società.
I docenti elaborano un programma per incentivare la cooperazione tra Case, dando il via alla formazione di nuove amicizie e nuovi legami che sfidano i dissapori passati e gettano le basi per un futuro migliore, nei confronti del quale il mondo magico nutre profonde speranze.
Il tutto mentre una nuova minaccia incombe sul castello e mina l'equilibrio appena ristabilito dopo gli eventi orribili della guerra e i buoni propositi degli studenti.
| DRAMIONE (slow burn) | Personaggi leggermente OOC

"Draco Malfoy non aveva mai avuto una scelta, finché Hermione Granger non gliene aveva data una.
Finché Hermione Granger non era divenuta la scelta stessa."
(Dalla storia)

Sono passati cinque anni dalla battaglia di Hogwarts, in cui Voldemort ne è uscito vincitore ed Harry Potter sembra scomparso, insieme agli ultimi maghi che gli sono rimasti fedeli.
Un’ombra fitta e nera è caduta sul mondo magico, dominato dai Mangiamorte e dalla loro ferocia.
Hermione Granger, tenuta prigioniera e priva di speranza, si sente come un vascello alla deriva, ed è pronta, nella più totale solitudine, ad affrontare il suo destino, mai stato così crudele.
Eppure, in tutta quella oscurità, sta per giungerle una luce. Draco Malfoy piomberà nella sua vita come un tuono. Lui, tormentato dai fantasmi del passato, e con una famiglia da riscattare, inevitabilmente sarà costretto a donare le sorti del suo fragile futuro proprio a lei. In quell’incastro di odio e fuoco, di passione e tormento, sarà in grado di sorgere un nuovo sole?

"[...] Nacque un tenero maschietto con un viso adorabile, somigliava molto alla madre e aveva così tanti capelli in testa che divenne fin da subito il bambino preferito del reparto, tutte le infermiere impazzivano per lui. Severus Tobias Piton, questo era il nome che avevano scelto Eileen e Tobias per il loro bambino [...]".
Scriverò della vita di Severus Piton: dalla nascita fino alla fine degli studi ad Hogwarts, parlerò del suo passato e della sua famiglia, di come ha conosciuto Lily, delle innumerevoli volte che ha dovuto fronteggiare i Malandrini e di quando è divenuto Mangiamorte; fino alla sua redenzione e all'adesione all'Ordine della Fenice.
Periodo: Prima Guerra Magica/primo libro: Harry Potter e la Pietra Filosofale.
Cercherò di attenermi quanto più possibile ai libri, talvolta citandone esplicitamente delle parti.
⚠️ !! (Contiene linguaggio scurrile, scene sessualmente esplicite e/o violente) !! ⚠️
Molti dei personaggi e alcuni punti salienti della trama originale sono di proprietà di J. K. Rowling.
Potete trovare la storia anche su Wattpad (molto più aggiornata -ma in fase di correzione nei primi capitoli- siccome è da un anno che la scrivo).

{ Post Syndicate | Jacob Frye x Nuovo personaggio }
[8/5/2019: I primi quattri capitoli sono stati revisionati.]
«Ora che ne ho il tempo mi occupo dei miei Rooks. Dovreste averne visti in giro, dato che adesso Lambeth è praticamente libero dall’influenza dei Blighters.»
«Scusa, come hai detto?»
Completamente dimentica delle buone maniere, Líadan non si curò affatto di mascherare la propria sorpresa.
Non le importava che Jacob fosse il capo di una banda, non le importava che Jacob fosse effettivamente un malvivente, perché ormai saperlo non le avrebbe cambiato nulla.
Le importava che Jacob fosse il capo dei Rooks e che lei non avesse ancora pensato in nessun modo a cosa avrebbe fatto quando avrebbe scoperto chi era a guidarli.

È passato circa un anno da quando la barriera è caduta, e molto è cambiato – anche se non in una maniera sorprendente. Le persone sono sempre stronzi con qualunque cosa che sia nuova e differente, sei ancora un po’ turbata dall’idea di avere una relazione seria con chiunque, il tuo lavoro è ancora strano e meraviglioso. Oh, e il tuo gatto non è assolutamente tranquillo.
Inoltre ci sono piselli scheletrici e anche un po’ di politica
NSFW
(traduzione della fan fic Chill or be Chilled (http://archiveofourown.org/works/5387672/chapters/12443822 )di Total skeleton trash (http://archiveofourown.org/users/TotalSkeletonTrash/pseuds/TotalSkeletonTrash)
Libro uno: Brossageddon—capitoli 1-92
Libro due: Ancora più Brossa—Capitoli 93- in corso

Lydia Hahn era a capo di una delle squadre dell’Armata Ricognitiva, una delle peggiori a detta di molti, un’innovazione a detta di Erwin Smith. La colpa, certo, non era da attribuirsi ai poveri ragazzi che con entusiasmo la seguivano, ma la verità era che Lydia difficilmente risultava apprezzabile alle nuove conoscenze con il suo carattere irriverente, irrispettoso, egoista, sciatto e apparentemente insensibile.
Per Levi era una fastidiosa zanzara, rumorosa e punzecchiante, ma geniale abbastanza da concederle di rivolgergli la parola e coinvolgerlo nei suoi progetti.
Per Hanji era una fidata complice, amica da sempre, con cui aveva condiviso scoperte, esperimenti e… qualche esplosione di troppo.
Per Erwin era una risorsa preziosa, che proteggeva e accudiva, permettendole di portare con le proprie invenzioni l’Armata Ricognitiva dove non era mai arrivata.
Sarah Roth, il secondo di Lydia, parlava della caposquadra come di un arcobaleno: piena di sfaccettature, di sorprese e meraviglie che mai avrebbe smesso di ammirare. A Lydia il paragone piaceva, glielo lasciava dire, ben consapevole però che qualora quei colori si fossero mescolati tra loro il risultato sarebbe stato un cupo, terrificante, nero oblio.
"Non importa quale sia il tuo colore... tanto al buio siamo tutti neri".

Dal primo capitolo:
Lentamente gli occhi della piccola si riempirono di lacrime e per far sì che esse non scendessero improvvisamente, alzò il capo incrociando per sbaglio gli occhi di un ragazzo, occhi azzurri come il cielo e capelli biondi, un soldato come gli altri. Anche quest'ultimo si ritrovò in trappola, continuando a fissare l'altra non riuscendo però, anche volendo, a distogliere lo sguardo. La ragazzina sbiancò nell'accorgersi dello sguardo che il biondo le stava rivolgendo ed immediatamente si sentì come se il ragazzo volesse renderla partecipe del suo dolore, un dolore rosso sangue, un dolore forgiato dal fallimento e modellato dalla morte.

[SUICIDE SQUAD]
“Harleen, lascia che ti confidi un segreto...Quando oltrepassi quella porta” E aveva indicato l’ingresso al manicomio “Devi diventare impermeabile”
“Impermeabile?” Avevo ripetuto, confusa.
“Arkham ti inghiotte e ti distrugge se non sei abbastanza forte, ricordatelo sempre. Il segreto è non farsi coinvolgere e soprattutto mai, mai abbassare la guardia. Un momento e ti ritrovi dall’altra parte del vetro”

Rin è una bambina di dieci anni che è cresciuta in un orfanotrofio ed aspetta, con speranza, di poter trovare un giorno una famiglia.
Kagome è una giovane che ha appena finito il suo apprendistato ed è pronta al suo primo lavoro come assistente sociale.
Kagome e Rin si incontreranno all'orfanotrofio e questo segnerà l'inizio d una nuova vita per entrambe. Ma se il passato di Rin tornasse a galla all'improvviso precludendole ogni possibilità di gioia?
Una fic all'insegna dell'amore in tutte le sue sfumature!
E' principalmente una Sesshomaru-Rin ma anche una Inuyasha-Kagome e inizia principalmente con la storia di quest'ultima coppia per poi dedicarsi pian piano completamente alla prima.
ATTENZIONE RATING ARANCIONE DAL CAP 32!

"Era un'ora indegna di quello che non si poteva più chiamare mattino, con fatica stava preparandosi un caffè e l'unica frase che continuava a trapanarle il cervello era: 'Ma come diamine ho fatto?!?'
Più stupida, irrazionale, azzardata di così non avrebbe potuto essere. Idiota, idiota, idiota. Rimpiangeva di non essersi sbronzata totalmente: sarebbe bastata un'altra tequila e avrebbe concluso la serata serenamente collassata su un divanetto. E avrebbe evitato di fare quella....diamine, non riusciva neanche a dirlo. Coraggio, Rin. Scommessa.
Lei aveva fatto una scommessa."
Era pronta, erano pronti, ad affrontarne le conseguenze?
{La scommessa è un pretesto, un'occasione, non il fulcro della storia, che invece si concentrerà su tutto ciò che ne conseguirà. Enjoy!}

Entrò nella stanza di Sango con un sorriso genuino a illuminarle il volto, ma si bloccò dopo appena un passo.
Appeso a una gruccia di legno torreggiava accanto al futon un bellissimo kimono rosa con stampe di fiori di loto bianchi. Loto: forza, purezza, determinazione. Crescita. L’obi, di un rosa più scuro, terminava con un grande fiocco bianco. Rin si avvicinò e sfiorò, tastò, toccò con mano quella stoffa liscia e luminosa, e sentì la seta rinfrescare le sue mani sudate. Si ritirò di scatto, per paura di poterlo rovinare anche solo guardandolo.
- Ti piace, eh? – la voce di Sango le giunse alle spalle.
- Lo adoro. – si ritrovò a dire in un sussurro. – Il signor Sesshomaru è stato qui? – chiese immediatamente, animata dal pensiero. Era tornato, e le aveva fatto una sorpresa? Se ne era ricordato? Voleva vederlo, e ringraziarlo, e chiedergli se adesso finalmente era pronta per una vera avventura insieme a lui.