Quando Sherlock torna dalla sua finta morte, John non riesce a perdonarlo per quell'inganno e rompe la loro amicizia. Dieci anni dopo, John torna a Londra alla ricerca di un ulteriore nuovo inizio. Sherlock, poco sorprendentemente, sta aspettando.

Soltanto da quando è con Sherlock John ha idea che esistano sfumature di bianco, che questo bianco possa persino nascondere in sé un sospetto di azzurro, che ben si accorda agli occhi mutevoli di Sherlock.
Così come ha scoperto soltanto con lui le infinite sfumature di nero e del rosso più profondo e sanguigno, quando prima di Sherlock tutto era pervaso dalla stessa uggiosa e tetra varietà di grigio.

"Di tutti i fantasmi, i fantasmi dei nostri vecchi amori sono i peggiori."
‘Il mistero della Gloria Scott', Arthur Conan Doyle
(viclock)

“Bugiardo…” ridacchia John “Sai sempre tutto, probabilmente lo sai da mesi…” sospira continuando a strofinare lentamente il viso e le labbra sull’attaccatura dei capelli scuri e ricci, che nonostante tutto profumano.
“Non significa che lo volessi, John”.
Due capitoli, solo due, dove John capisce troppo tardi certe cose. E non si fa alcuno scrupolo

“Sono passati tanti anni,” disse infine il dottore, la voce grave.
“Sì,” rispose Sherlock. “Ventitré anni.”
“Perché ora? Perché proprio il caso Stoner? Non capisco.”
Non era un'altra vita. Era questa.
(post-Reichenbach) (fusion con Il segreto dei suoi occhi)

Educazione sentimentale di Sherlock Holmes, a cura di John Watson.