Di Jasper e del suo Inferno personale.
"In principio si trattò di attrazione, poi arrivò quel senso di appartenenza che mi guidava costantemente verso di lei, verso i suoi sguardi, verso i suoi timidi sorrisi, verso quelle braccia esili che tanto desideravo stringessero il mio corpo. Erano arrivate le cacce alle ore più disparate della giornata, per allontanarmi quanto più possibile da lei, da Alice, ma soprattutto da Edward, perché tenere a bada i miei pensieri e le mie emozioni diventava sempre più impossibile."

CAPITOLI REVISIONATI: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7.
La prima volta che Bella incontra Sam Uley è a First Beach, poco dopo il suo trasferimento a Forks.
La seconda volta è quando lui la trova nel bosco, poco dopo l'abbandono di Edward.
Bella non può fare a meno di pensare che se solo Sam l'avesse lasciata lì, Edward sarebbe tornato a prenderla ed è per questo che sente crescere la rabbia nei suoi confronti.
"Dannato Sam Uley!" è infatti la sua battuta preferita.
Sam Uley comincerà a girarle intorno senza nessun motivo apparente ed è così che comincia questa storia, dove insieme alla conoscenza dell'altro, Bella lotterà contro il senso di abbandono che prova, ma anche con la scoperta di inspiegabili fenomeni che sembrano appartenere a quel mondo sovrannaturale che sperava di non oltrepassare più.
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“Ho capito, Sam Uley, mi stai puntando, sono la tua distrazione…” gli sorrise mestamente.
"Credo che anche tu inconsciamente mi abbia puntato, cerchi qualcuno a cui dare la colpa per il fatto che lui ti abbia abbandonata. Bella Swan io sono la tua distrazione…”

Edward ha abbandonato Bella nel bosco, solita storia vero?
Ma cosa succederebbe se, prima di andarsene, esaudisse il desiderio più grande di Bella? I nomi Renesmee ed EJ vi dicono nulla?
Bella è cresciuta ed ha fatto carriera, crescendo i suoi due figli con il solo aiuto di Jacob.
Dopo quasi 8 anni di tranquillità, il passato bussa alla sua porta. Cosa succederà?
*****Se siete curiosi, date un'occhiata e sentitevi liberi di recensire*****

-Si chiama Isabella...- disse Renée
-Bella...- replicò Edward
-Si è davvero stupenda- convenne Carlisle
-No...- insistette il piccolo -Isabella è troppo lungo... Bella basta...-

Lo vidi portare la testa indietro e ridere..
"non sarei stato io la causa dell'incidente ma le tue gambe..cos'è non avevi nient'altro da indossare questa mattina?"
"come scusa?"
"hai capito bene zuccherino!!..la gonna era proprio necessaria sapendo di dover venire a piedi!?..e poi così corta?..cos'è avevano terminato la stoffa!!?"
Livida di rabbia rimpiansi sin da subito di aver accettato il passaggio..
Eccomi qui con qualcosa di nuovo..!!
Sono tutti umani..
Abbiamo un Edward vittima da sempre delle decisioni dispotiche del padre, mentre una Bella libera e sicura di sé..
Non avranno vita facile...ma si sa in amore cos'è davvero facile?...
Buona lettura!

Due anni dopo la seconda guerra magica il regno del terrore di Lord Voldemort è in piena espansione, la resistenza sull'orlo dell'estinzione e gli eroi che conoscevamo in fuga alla ricerca di una salvezza difficile da trovare.
Hermione Granger è scomparsa e Draco Malfoy, Generale della schiera dei Mangiamorte è sulle sue poche tracce per puro divertimento e soddisfazione personale.
È una storia di vita quotidiana, racconta l'evoluzione di un rapporto, di una vita in un mondo completamente nuovo e sconosciuto ai protagonisti come a voi lettori.
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Storia pubblicata anche su AO3, Wattpad & FanFiction Zone

Isabella è una ragazza di 20 anni, ha tutto la vita davanti direte voi? Si, ma che succede se vive la peggior cosa che ad una donna possa succedere? Cosa succede se viene violata in ogni modo dalla persona che avrebbe dovuto amarla?
E se un giorno, dopo l'ennesima violenza sparasse al suo aggressore?
Beh qualcuno potrebbe dire, bene se ne è deliberata e può cominciare una vita nuova. Vero, ma se dopo un mese scoprisse che è incinta? Potrebbe mai amare qualcosa che è venuto da tutto ciò? E potrebbe mai ricominciare a vivere davvero?
Hold on.

Mi chiamo Edward Antony Cullen,
vengo da Chicago, mi sto per trasferire a Forks, alias Buco di culo d’America a detta dei miei zii ma io la vedo come la mio nuovo porto sicuro da una vita orribile fatta di violenze fisiche e mentali. La mia salvezza si chiama Isabella Marie Swan.

'Un anno era passato veloce così..fra botte e minacce..
La mia pelle ormai era marchiata a fuoco, i miei occhi un tempo caldi e cioccolatosi erano ormai vitrei, la mia bocca una volta paffuta e rosea, adesso era sfregio e sangue..
Anche oggi che compio diciassette anni il mio viso è una maschera di terrore..
Oggi è riuscito nel suo intento però...oggi mi ha davvero preso tutto..'
Eccomi qui con una nuova storia per voi..spero con questo piccolo stralcio di avervi incuriosito..
Premetto sin da subito che le tematiche affrontate saranno forti! "BUONA LETTURA"

«La mia prima impressione è che lei sia troppo qualificata per questo lavoro.» Continuò, mentre con gli occhi scansionava il mio curriculum. «Lei è al college, studia antropologia. Ha fatto vari lavori di ufficio. Non c’è nulla che mi suggerisca la sua abilità, figuriamoci l’interesse, a svolgere compiti più umili. Lei è ovviamente una giovane donna intelligente, capace anche di parlare in modo articolato di un quadro che ha appena visto. Quindi mi dica, miss Swan, perché vorrebbe essere la mia governante part-time?»
Strinsi le mani un po’ di più, dibattendo internamente su come rispondere. Ti dicono che nei colloqui di lavoro ti devi vendere bene e lusingare l’intervistatore, ma in qualche modo pensavo che queste tattiche non avessero un grande effetto su mister Cullen. Decisi di andare con la verità.
«Ho bisogno di un introito per l’estate, e non sono una residente. Ho un visto di studio, ma non un permesso di lavoro. Sono stata alla Noble University come studente ospite l’anno scorso, ma i termini scadranno tra tre settimane e a meno che non trovi il modo di mantenermi, dovrò tornare a casa. Preferirei provare a restare qui per l’estate e fare domanda come studente

Isabella Swan è una giovane diciassettenne, innamorata del suo ragazzo capitano della squadra di football, Mike Newton, o almeno, è convinta di esserlo. L'arrivo di un nuovo studente , Edward Cullen, le farà cambiare idea su ogni cosa, su se stessa, su cosa sia realmente l'amore, sulla concezione del mondo, sul modo di viverlo. Ma non sarà facile, Edward non è come tutti gli altri, ha qualcosa che lo differenza, qualcosa per cui verrà deriso e emarginato. Avvicinarsi a lui sarà più difficile di quanto si possa pensare.
Tratto dal capitolo 3:
«Ehi, ma come ti permetti? Stavo solo cercando di darti un mano» lo raggiunsi parandomi davanti a lui e bloccandolo.
«Non ho la più pallida idea di chi tu sia e la cosa non mi interessa neppure. Non ti ho chiesto aiuto e non lo voglio di certo» mi rispose in malo modo, facendomi arrabbiare ancora di più.
«Edward! Cerca almeno di essere gentile» lo riprese sua madre.
«Certo, va bene. Per favore, mi faresti passare e mi lasceresti in pace per i prossimi… sempre?» mi chiese ancora più acido di prima.
«Sei alquanto odioso» sputai con rabbia.

Mi facevo il mio sonno in dieci minuti a botta durante il giorno, anche se, perfino allora tendevo a respingerlo. Era una cosa difficile da fare, e passavo i miei giorni in una nebbia letargica, ma era sempre meglio che sognare. Sogni pieni di colpi e graffi, urla e nascondigli, lividi e lacrime, e mostri che si nascondevano nel mio armadio aspettando il momento giusto. E questi erano quelli più piacevoli. Quelli della mia mamma, Renee, erano i peggiori. Il suo corpo flaccido e freddo sul divano in una pozza del suo stesso sangue. E i suoi occhi…
...
Proprio in quel momento, Brandon e il suo passeggero scesero dalla macchina e si avviarono verso l’edificio. Non riuscii a vedere la faccia del passeggero perché era nascosta dietro lunghi capelli castani che spuntavano dal cappuccio nero di una felpa. Immaginai che fosse la Cugina Pazza, o Ragazza Nuova. Sembrava trascinare i piedi pigramente mentre camminava verso la scuola.
Stavo per fare altre domande a Jasper sulla ovvia instabilità mentale della Ragazza Nuova, ma la sua attenzione era completamente fissata su Brandon. Sospirai e scesi dalla macchina, avviandomi a scuola.

"Allora arrivederci..." mormorò lasciando la frase in sospeso.
"Isabella" risposi immediatamente, desiderosa, per qualche oscura ragione, che conoscesse il mio nome.
"Isabella" ripeté, come se volesse memorizzarlo.
"È stato un piacere conoscerti Isabella" disse infine.
"Anche per me..." dissi, nella speranza che cogliesse e mi dicesse il suo nome.
"Edward" rispose lui. Io di certo il suo nome non l'avrei dimenticato.

Una storia che racconta il dolore e la sofferenza di migliaia di donne. Una storia vista dagli occhi di una donna e dagli occhi di chi, forse, potrà salvarla. Questa storia racconta di una donna, isolata dai suoi affetti più cari, alla mercè di un marito violento e possessivo. Potrebbe essere la mia, la tua o quella di qualcuno che conosci.
NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE.

Strinsi le labbra quando vidi chi stava entrando dalla porta.
Era Edward Cullen, che aveva un ranch per cavalli sulla Route 101. Era un tipo silenzioso che non si perdeva in chiacchiere. Sua moglie era morta qualche anno prima in un orribile incidente. Nell’ufficio sul retro c’erano delle foto di lui prima dell’incidente. Erano foto di gruppo prese al Ballo annuale dei Ranchers; me lo ricordo vicino alla sua bella moglie, sorridente.
Lo guardai camminare verso di me, mentre osservava gli scaffali ai suoi lati. Sembrava un uomo diverso.
Via gli abiti stravaganti e le fibbie lucide. Erano stati rimpiazzati da vecchi jeans e giacche a quadri. I costosi stivali di vernice che brillavano, perfino nelle foto, erano stati rimpiazzati da logori stivali da lavoro. La mascella una volta pulita e rasata era nascosta dalla barba incolta e i capelli erano arruffati, e gli scendevano sulle orecchie da sotto il suo vecchio Stetson.