Cosa poteva essere successo ad Atobe? Quella mattina quando lo aveva invitato per andare al cinema sembrava stare bene, ma in quel momento il volto dell’altro sembrava così pallido da capire all’istante che non fosse completamente in forma.

«È davvero delizioso»
«Atobe, è solo un sandwich con tonno e maionese»

«Atobe, non ti sembra di essere cresciuto per giocare con le pistole ad acqua?»
«Dai Tezuka, viene sarà divertente»
«Ho un esame importarne la settimana prossima, non posso perdere tempo con cose così infantili»

Non credeva che l’altro fosse capace di un tale gesto, però la sola idea che avesse pensato a lui mentre lo realizzava, lo aveva reso incredibilmente felice.

Fu proprio durante una premiazione che Siyang si voltò verso di lui dicendogli: «Grazie per la compagnia, sei un vero amico»
Drama Verse

L’avrebbe aspettato senza soffocarlo.
Lo avrebbe atteso senza pretendere nulla.
Lo avrebbe desiderato in completo silenzio.

Era solamente colpa sua se il rivale fosse ricoverato così distante dalla Capitale, glielo doveva alla fine per assicurare a sé stesso che non gli aveva rovinato la carriera. Voleva assicurarsi con i propri occhi ce le cose si potessero sistemare.

Per quanto ti amassi, io volevo che tu raggiungessi i tuoi sogni e io sarei stato solamente un ostacolo. Non potevo impedirtelo, anzi, fare il contrario sarebbe stato un torto che non mi sarei mai perdonato.
Questa storia partecipa alla challenge Abbracci, indetta dal gruppo Facebook Il Giardino di EFP.

Kunimi non aveva mai creduto possibile che tutto si potesse sgretolare in quel modo, ma le erano bastate solo sentire quelle parole per capire cosa significasse sentire il cielo cadere addosso.
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«Siyang, cosa è successo?»
Non aveva bisogno della sua risposta per capirlo, tutta la sua forza era svanita e davanti a lui era comparso un ragazzo talmente fragile che a stento riusciva a trattenere le lacrime, nonostante forse cercasse di bloccare i singhiozzi.
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«Devi proprio andare?»
«Atobe, qualcuno deve fermare Voldemort.»
«Rimani da me, posso proteggerti, sai che la mia famiglia è influente e...»
«No, Atobe, non voglio che tu corra dei rischi»
«Sono proprio persone come te tu-sai-chi che vuole uccidere»
«Stai rinfacciando il fatto che i miei genitori siano babbani?»
«Io... voglio solo che tu sia al sicuro»
«No, io andrò, non riuscirai a fermami»
«Allora lascia che io ti abbracci... ti chiedo solo questo»
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Come gli era venuto in mente di usare una margherita per decidere se dichiararsi o meno?

Lo sguardo di Tezuka non è in grado di mascherare le sue sensazioni.

«Ci devi andare proprio vestito così?»
«Cosa c’è che non va nel mio aspetto? Sono uguale a Tezuka al punto che penserà di trovarsi di fronte una specchio se dovesse vedermi».
Platinum Pair, Imperial Pair

Atobe aveva patto passi da giganti, ma il fatto di non potersi più confrontare con Tezuka rendeva i suoi sforzi completamente vani.