Il suo sogno stava volando via davanti ai suoi occhi, ma lei non mosse un dito per fermarlo.
Perché lei era quella priva di emozioni, quella senza cuore, la sociopatica.
E ora il suo cuore era definitivamente irreparabile.

Credi che tre minuti bastino?
Bastino per dire tutto quello che non ti ho mai detto in una vita.
Per dirti che effetto hai
Per dirti cosa provo.
Cosa si può dire quando a disposizione hai "Solo tre minuti"?

«Sei sempre bella, Lillà».
Tomelilla sentì le guance pizzicare, esattamente come quando era una giovane Strega della Luce allergica a ogni genere di romanticheria.
{Duff/Tomelilla ♥}

«Nel caso in cui dovessi cadere, non ci sarebbe comunque da preoccuparsi. Anche io sono una Strega: posso benissimo trasformarmi in una pavonessa!»
«I pavoni non possono volave, Flox».
{Flox/Acanti ♥}

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Le persone non sanno quanto sono forte fino a che la forza non è l'unico filo a cui aggrapparsi.
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una lettera che Pervinca scrive a Grisam quando scappa da Fairy Oak (ma non gliela manda).

I sentimenti di Felì alla sua partenza da Fairy Oak.
Quello che pensa la famiglia Periwinkle su di lei.
Il sogno diventato realtà.
E il regalo dei quindici anni.

"la ragazza alzò la testa verso di lui, notò che aveva il volto rigato dalle lacrime e ,di colpo, si sentì soffocare, la giovane strega della luce lo aveva abbracciato talmente forte da strappargli il fiato e ne inspirava l'odore"
Il mio tributo per questa collana, incentrato sul What if? nel caso in cui Vaniglia non fosse stata al Museo del Capitano quel fatidico giorno... buona lettura a tutti!

L'ultima alba che Felì vede a Fairy Oak, quando torna nel suo regno.

Fairy Oak è finalmente in pace. Ma se il male non se ne fosse andato per sempre? Se il dubbio si insinua anche nei cuori più puri? E se le certezze su cui avete costruito la vostra vita vi facessero vacillare? E avrete a forza di non cadere giù?
* * * * *
Il cuore mi si spezzò, sentì il crack. Non tanto come quando si rompe una specchio ma piuttosto quello di un pezzo di legno. Lui era lì che mi guardava. Non piansi, non mi buttai a terra battendo i pugni pregandolo di rimangiarsi tutto, non gli urlai contro cose che non pensavo, dandogli la colpa di tutta quella situazione, del colore del cielo o persino dell'esistenza dell'universo, qualsiasi cosa pur di non sentire il silenzio che si era creato tra noi. Ma non feci nulla. Non ne avevo la forza. La mia mente era svuotata. Immobile nella neve che aveva dolcemente cominciato a cadere dal cielo. Mi girò le spalle e se ne andò. Mi lasciò lì, col mio mantello scuro che risaltava sulla neve candida che aveva cominciato ad imbiancare il prato. Col freddo che mi circondava. Dentro e fuori.