(Non la ho votata in prima battuta, ma decisamente la amo xD)
"Atlantis-The lost Fan Fiction of Ottoperotto" di Ottoperotto (Kingdom Hearts)"
Premettendo che ad ogni capitolo il carattere è ben sviluppato, penso che al capitolo 17-L'alba di una nuova era per uno che non abbia mai letto la storia appare lampante come sono caratterizzati i personaggi.
Ottoperotto, il protagonista, nella storia si dimostra un Asceso (Avete presente stargate?ecco) tornato a forma umana senza alcun ricordo del passato.
Nel capitolo 17 Lucas Ross, il dio dello Yaoi che vuole convertire tutta EFP, gli ha fatto perdere la memoria e ora si ricorda solo la sua identità passata.
Demyx e Sigmund Freud -è incredibile come possano stare un personaggio storico e un nessuno assieme senza stonare- tentano di riportarlo alla normalità “pissicanalizzandolo”
E partono le risate.
Nella prima parte sarà presente la personalità del Magister e Sigmund con i vari test, poi con un rimedio estremo (Canzoni ticinesi, 8x8 è un Ticinese d.o.c) riescono a riportarlo alla normalità, e nel personaggio cambia totalmente il modo di parlare e perfino gli insulti ( CRISANTEMO D'UNA PASIFLORA VALESANA)... Insomma, il personaggio è curato nei minimi dettagli e si inserisce perfettamente in mezzo a quelli già esistenti!
"...That Love is All There is..." di MEISSA_S (Harry Potter)
E' difficile indicare pochi capitoli, sia perché in quasi tutti i 73 pubblicati finora sono presenti gli Sherton, sia perché in ogni singolo capitolo vengono descritti a meraviglia, ma ci proverò.
Secondo me i capitoli fondamentali, senza i quali non si può andare avanti, sono:
2- La visita (in cui viene presentato Alshain, capofamiglia degli Sherton)
3- Fratelli (in cui compare la figlia Meissa e il resto della sua famiglia)
8- Il debito (qui viene spiegato bene come Alshain, pur essendo Purosangue, la pensa sui Babbani)
16- Iniziazione/Habarcat (con gli affascinanti riti dei Maghi del Nord)
18- Nothing's gonna change my world (in cui viene approfondito il rapporto tra Alshain e Meissa)
Poi direi di passare oltre, se no vado per le lunghe...
I due capitoli 54 e 55, che mostrano un altro Sherton, Rigel, e l'intermezzo sul fratello, Mirzam (in particolare i capitoli 63, 69, 70 e 73).
Credo che, nonostante ne abbia elencati molti, leggere solo questi capitoli non renda giustizia alla storia. So che non basta ma ho dovuto far sapere quelli che hanno lasciato un segno maggiore.
THE TRUTH BENEATH THE ROSE, di _Princess_ (sezione Artisti Musicali, Tokio Hotel
A mio parere ci sono tre capitoli salienti che riassumono molto bene il cuore dell'intera storia. Il primo è senz'altro il 19, A NIGHT LIKE THIS, in cui emerge il primo vero accenno di romanticismo dell'intera storia, e il bello è proprio scoprirlo, questo romanticismo, perché non si tratta del tipo di romance a cui si è abituati a pensare: si scopre infatti la particolarità del romanticismo di _Princess_, privo di sviolinate mielose e inutili orpelli metaforici sull'amore. Fa ridere, fa commuovere, fa sorridere, fa rabbrvidire da quanto è bello e vero e sentito quanto descritto in questo capitolo, e soprattutto è stupefacente quanto sia diverso da qualunque cosa si sia mai letta prima.
Altro capitolo fondamentale: 24, PLEASE, LET ME GET WHAT I WANT, THIS TIME. Meraviglioso e tenero a livelli quasi infantili, per certi versi. L'amore tra fratelli, tra amici, la presenza fortissima dei gemelli dei rispettivi protagonisti che si impone su qualunque forza avversa, intervenendo a sanare dubbi e preoccupazioni di due persone in crisi. C'è un'introspezione bellissima nell'animo della protagonista, ferita e delusa, disillusa più di quanto già non lo fosse, e una lunga, strabiliante serie di tocchi di classe, sia stilistici che filosofici, che non possono lasciare indifferenti. Ancora una volta, la prospettiva con cui il lettore osserva due persone innamorate è nuova e piacevole proprio per la sua maturità e per l'assenza di inutili fronzoli sdolcinati, anche perchè sarebbe stato fuoriluogo, dati i protagonisti. Gioiello vero e proprio di tutto il capitolo - e forse della storia intera - il gesto simbolico del donare il bulbo di un fiore.
Ultimo ma non meno importante: l'EPILOGO. E su qui c'è poco da dire: tutta la storia si condenza qui, in in unico capitolo finale, che racchiude in sè tutti i significati, i sentimenti, i difetti e le pecche dei protagonisti ma anche i loro rari, lodevoli pregi. Sempre semplice, mai banale, scritta con uno stile che cattura e che sa dare a ogni personaggio un'anima così profonda a tangibile da lasciare il segno.
Salve gente *annuisce saggiamente*
Perchè sto annuendo saggiamente?
Risposta: Non lo so °-°
Atlantis-The lost Fan Fiction of Ottoperotto di Ottoperotto (Kingdom Hearts)
Atlantis è la quarta storia di una serie basate sul videogioco Kingdom Hearts, in cui sono però sono presenti tantissimi personaggi esistiti, esistenti e non che si mescolano tra loro in una maniera sublime.
E' una fanfic a rating giallo comica/demenziale, come l'autore tende spesso a precisare, soprattutto ad Atlantis (tipica battuta.. Personaggio1: Ma perchè *dice qualcosa*? Altri Personaggi: Semplice, siamo in una fanfic comico demenziale!), ma alterna momenti comici, appunto, a drammatici, felici, filosofici e persino romantici, senza sembrare mai noioso o cadere nella banalità.
So che questoè il concorso per i personaggi originali, ma preferisco farvi un riassunto delle storie prima, cosìcchè possiate incuriosirvi e capirmi meglio.
La prima storia parla di un Detective Privato (l'unico) del Mondo Che non Esiste, Ottoperotto, che insieme ai suoi assistenti Voce Fuori Campo e Freud (si, avete capito bene, proooprio lui) deve indagare su un furto di marmellata nella cucina di Xaldin. Il maggiore indiziato è Sora...e se verrà ritenuto colpevole, le sue terga diventeranno di un bel rosso scarlatto, e anche peggio!
La seconda storia è una oneshot, una parodia del famosissimo canto di natale, quello con i fantasmi dei natale ecc. ecc.
La terza storia comincia a sorprenderci: uh uh, Darkroxas92, l'ex-dio della distruzione vuole distruggere gli dei! E' compito di 8x8, Voce Fuori Campo e Freud da una parte, e Sora, Xaldin e Suor Nausicaa (si, quella di colorado!) dall'altra, sventrare il suo piano malvagio!
E ora, entriamo in Atlantis: Atlantis inizia con 8x8 che viene rapito da una dea, Vul95, ed i suoi assistenti (Il Sergente Maggiore Hartman, un personaggio originale di nome Kowalski che si meriterebbe il premio d'onore xD e JAck Sparrow). Lo scopo non lo spiego, se no sarebbe troppo spoiler, ma Atlantide, gli dei e roba varia centrano parecchio. Senza contare che Lucas Ross, dio dello yaoi, vuole trasformare tutta efp in un covo di yaoisti! Poveri voi, cari maschi (a me andava più che bene xD)
Il personaggio originale riuscito meglio è sicuramente 8x8: Detective Ticinese, ex Magister Atlantido (non so se si scriva così), le sue bestemmie sono tutte floreali, manda infatti Darkroxas92 a "piantare girasoli", e la sua espressione più famosa è CRISANTEMO D'UNA PASSIFLORA VALLESANA. Il personaggio è caratterizzato in una maniera unica, diventa completamente diverso alla perdita di memoria temporanea avuta, in Atlantis. Dopo, Hirurogeita Lau e 8x8 si fondono, e nasce un personaggio nuovo, con lati sempre da scoprire.
A TUTTI VOI, EFPIANI: Non lasciatevi scoraggiare dai capitoli lunghi o da certe frasi filosofiche (xd che poi sono bellissime xD), perchè una volta cominciato a leggere non vi staccherete più da questo autore, parola di lettrice accanita, questa storia MERITA di essere votata!
"Stupida mezzosangue" di bluemary (Dragon Ball)
Scegliere un capitolo o quelli fondamentali è decisamente difficile vista la lunghezza oltre alla qualità della fanfiction, per non parlare del fatto che ho adorato singolarmente ogni capitolo, ma ci provo XD
1) Sicuramente il prologo "Fury" dove ci viene presentato per la prima volta il personaggio di Keira in una situazione diciamo di "disagio" che sicuramente incuriosisce il lettore, vuoi per la tematica, che è stata trattata con un riguardo particolare, vuoi per il modo di interagire con questo personaggio che mostra la sua forza interiore nonostante la sua fragilità o la situazione che sta vivendo.
2) Capitolo 1: L'Inizio:
Dove ci viene presentata una Keira che dimostra di avere carattere. E' uno dei capitoli, anche se siamo solo all'inizio, dove ci troviamo davanti alla caratterizzazione ben riuscita di questo personaggio.
Nonostante la situazione difficile in cui è riservata, ricordo che siamo in una realtà dove i saiyan sono la razza più forte dell'universo, dove chi è debole non ha diritto di parola, è facile immaginare come possa sentirsi Keira essendo: Donna e Mezzosangue, figlia di un saiyan e di una schiava. Ed è ancora molto giovane, ha solo quattordici anni. Per cui i pregiudizi sono all'ordine del giorno. Ma in questo capitolo ci viene presentato il suo personaggio che nonostante tutto lotta con i denti e con le unghia per dimostrarsi all'altezza delle varie aspettative. Non per nulla ha stupito persino Vegeta, seppur non lo da a vedere, dato che è stata in grado di sconfiggere un sayan d'esperienza.
3) Capitolo 25: Sospesa tra due realtà.
In questo capitolo l'autrice ci ha dato modo di guardare e toccare con mano la crescita interiore del personaggio di Keira, facendoci notare il passaggio da ciò che era a ciò che è diventata adesso con il passare e lo scorrere dei vari capitoli e delle esperienze che l'hanno segnata per la vita.
Ciò che ho adorato nel testo è che lei si veda spaccata a metà. E' divisa in due parti: Una parte di lei continua ad essere legata, nonostante tutto, alle sue origini, quelle passate, quelle heliane; l'altra parte invece è quella con cui è "cresciuta", quella saiyan che, in un certo senso, con il passare degli anni, non ha fatto altro che mettere in ginocchio la parte Heliana di se stessa per renderla una guerriera in tutto e per tutto. Questo, se da un lato la rende forte e indipendente, dall'altra non può non spaventarla dato che si rende conto di come e cosa sia effettivamente diventata. Una saiyan, l'essere che in teoria dovrebbe disprezzare di più essendo colpa di questa razza se si è trovata a dover vedere con i propri occhi il pianeta d'origine sotto schiavitù, se ha perso la madre da piccola, se è stata separata dagli affetti, se ha sofferto così tanto.
Quindi, più viene conquistata dalla natura saiyan, più la parte Heliana viene taciuta, più ci pensa e più sente la morsa del tradimento e del rimpianto perché, in entrambi i casi, Heliana o Saiyan, ha già tradito e deluso qualcuno. In entrambi i casi ha perso comunque una parte di se stessa.
4) CAP32: Together:
Dove avviene l'incontro tra i due personaggi originali della saga di BlueMary. In questo capitolo è facile emozionarsi ed è facile vedere come i personaggi inventati sembrano proprio degli esseri umani. Qui risalta il lato umano ed emotivo del personaggio di Keira, un lato che sembrava essersi spento o disciolto a causa della sofferenza che ha patito per colpa di Vegeta. Giudico questo uno dei capitoli più belli ed emozionati dell'intera fanfiction. Qui avviene, finalmente, l'incontro tra due sorelle che nonostante tutto, caratteri diversi, esperienze diverse, sono sempre state legate dall'affetto che provano l'una per l'altra. Il loro è un legame talmente speciale che si legge e si respira benissimo nel testo. Il rapporto fraterno è stato descritto con maestria tanto da risaltare durante il corso della lettura. Per Keira, Rihan rappresenta tutto ciò che le è rimasto della vecchia se stessa e delle origini che porta dentro. Ed è disposta a tutto pur di non vedersi strappare quella parte di se stessa che custodisce con amore.
Potrei continuare all'infinito, ma è meglio che mi fermi qua. Spero di essere stata chiara e di aver dato la possibilità di incuriosire qualcuno perché questa, signori miei, è una storia che merita davvero tanto ^^
"Rosa dei Venti" di elrohir.
Yaoi. Giusto per avvertirvi.
Dunque, è una storia molto lunga e potrebbe davvero scoraggiarvi (scoraggiava anche me all'inizio) ma poi non si riesce più a lasciare. Davvero.
Scegliere un capitolo SOLO è una tortura per me, sappiatelo, perché per apprezzarne fino in fondo i personaggi dovreste conoscere la loro storia, da dove sono venuti, come sono cambiati... Ma se proprio devo indicarvi una parte in cui danno il meglio di loro, vi consiglio spassionatamente di andarvi a leggere il capitolo 50, "Vivian - Cieli fragili".
Innanzitutto (visto che nella trama si articolano storie d'amore e coppie diverse) perché tratta dei miei due personaggi preferiti. Ossia Vivian e Carlos. Anzi, Carlos in realtà in questo capitolo neanche c'è "in persona", ma lo potete sentire, lo potete intuire ovunque che permea l'aria e la mente di Vivian. E' uno dei momenti più commoventi anche per lo struggente dialogo che Vivian ha con Samuel, lo scrittore. Vivian infatti era rimasto ferito dopo essere stato paragonato, per l'ennesima volta da un Carlos particolarmente fuori di sé, a una puttana (riassumere così la questione è davvero limitativo, ma per spiegare a fondo la cosa dovreste davvero leggere tutto il resto) e Samuel gli rivolta l'anima come un calzino, per falra breve.
Vi metto giusto un pezzetto per farvi capire a che livelli d'introspezione siamo:
-----------------"Per quanto tu possa essere il tuo stesso problema," sta sussurrando l'uomo "Sei comunque bellissimo, Vivian. E prezioso. Una delle manifestazioni più pure dell'esistenza - e la più commovente che io abbia mai visto."
Lui si lascia scappare una risata nervosa. "Puro non direi proprio, Samuel. Proprio no."
E sa che quella risposta deve averlo ferito, ma non può trattenerla.
Perché invidia il ragazzino che il professore crede di vedere in lui, ed il rancore in certi momenti è troppo forte.
Più forte dell'affetto, della tenerezza.
E per quanto dolore possa esserci negli occhi dell'uomo, mentre lo guarda, è più forte anche di quello.
Sono poche le persone che lasciano trasparire tutto in maniera così totale - Vivian lo sa bene. L'ha sperimentato sulla propria pelle, quanto spesso la gente nasconda le emozioni. Quanti sforzi impieghi per controllarle.
Samuel, invece, ha il cuore mappato sul viso. Nessun filtro a difendere se stesso, né a proteggere chi lo sta guardando. Nessunissima maschera.
Ed ha le mani di un angelo bianco, mentre si sporge ad accarezzargli la guancia col pollice. Mentre piega le sopracciglia in un'espressione intensa - e nuda. Disarmata.
"Io credo che la purezza stia nello sguardo, Vivian," mormora, lentamente. "Non nel corpo, non nei segni che la vita incide addosso. Né nei comportamenti."
"Tu non lo conosci il mio sguardo, Samuel," risponde lui, a voce altrettanto bassa. "Non l'hai mai visto."
E se lo vedessi non parleresti così - vorrebbe aggiungere, se le parole non restassero incastrate in gola. Crocifisse a quei ricordi confusi - a quegli strappi nel tempo che riportano indietro, alle esperienze più paurose. --------------------------
Ecco, questo è uno dei capitoli in cui Samuel dà il meglio di sé e in cui si capisce la complessità di Vivian.
Vi prego, leggetelo. Ne vale la pena. Davvero.
Saty - 02/05/10, ore 23:09 "Notte Rossa di Plenilunio (Babi Rox) di Akane25 (Ranma 1/2)
Tenterò di scegliere i capitoli in cui i personaggi originali di questa storia hanno particolare spessore ed importanza.
Cap 24: in questo capitolo i tre piccoli (Kubo, Hitoshi e Kimi) vengono mostrati in tutta la loro disarmante tenerezza di cuccioli che hanno vissuto esperienze terribili. Kimi ha un'aura mistica intorno a lei.
Cap 33: TORI! cosa si può dire di questo personaggio, se non che rispecchia tutta la terribile forza della vendetta incarnata in un corpo flessuoso? E' un personaggio da brividi, che non lascia scampo agli amanti degli antagonisti tormentati e sferzanti di forza oltraggiosa. Ogni suo gesto, ogni sua parola trasuda potenza e delirio!
Cap 19: Huime è colei che rispecchia la saggezza ma anche l'intrepida forza dell'esperienza! E' un personaggio indispensabile nella narrazione, specialmente perchè funge da elemento di raccordo tra due parti temporali essenziali!
Cap 35: Yoru e Jitsu, ovvero i personaggi più disperatamente belli che io abbia mai avuto la fortuna di incontrare e apprezzare! Il loro amore è così unico, così grande agli occhi di me lettore che non posso fare a meno di leggere con animo invidioso ed ammirato, sperando di ricevere in dono qualcosa di simile. Vederli in azione è qualcosa di sublime, ogni loro sguardo è pura passione, tenera ed incondizionata. Sono due gemme!
Cap 6 e 29: Toshio è un personaggio che mi ha creato un forte contrasto. Sono partita detestandolo, quasi per principio, per via della sau crudeltà, ma capitolo dopo capitolo la sua trasformazione e la sua sofferenza sono state lampanti ai miei occhi, e questo mi ha fatto ricredere su di lui, tanto che ormai parteggio a scena aperta. Questo è il suo bello, una scoperta graduale e consapevole di un animo complesso e mai scontato.
Cap 28: Ayako, ovvero l'eterea presenza in questa storia, un alone leggero e velato che smuove animi e accadimenti basilari. E' un personaggio di una dolcezza disarmante, è l'amore puro.
Potrei andare avanti per ogni capitolo, ma mi rendo conto di esagerare. Spero veramente che qualcuno leggendo queste righe possa interessarsi e decidere di dare una possibilità a questa magnifica storia!
Atlantis-The lost Fan Fiction of Ottoperotto di Ottoperotto (Kingdom Hearts)
Ottoperotto.
Detective Privato del Mondo che Non Esiste (nonchè l'unico.) Ticinese doc, la sua battuta più famosa è "Crisantemo d'una passiflora vallesana". Intelligente, riesce ad essere serio e comico allo stesso tempo. Il suo sarcasmo non è mai (o quasi) capito. Ha un grande senso della giustizia
Hirurogeita Lau: la sua passata identità. Asceso, Magister Atlantideo, saggio e un pò più serio di come lo conosciamo normalmente. Il suo senso della giustizia è quello di sempre, forse un pò più accentuato. Ad un certo punto della storia Hirurogeita Lau e Ottoperotto cominciano a fondersi, in una maniera quasi naturale e semplice.
Altri personaggi originali da notare sono, in primo piano, Voce Fuori Campo. E' una "voce", una ragazza praticamente senza corpo (come dice il nome, ne è udibile solo la voce). Eppure porta una borsetta e ci fruga dentro, è in grado di cantare con in mano un microfono e di toccare le cose. Come? Non si sa. E' una ragazza forte, tenace, ma che quando ha le sue "cose", come nella precedente fic, può passare da un umore all'altro in una velocità sorprendente. E' molto ben caratterizzato come personaggio, davvero. Poi c'è Kowalski, uno dei militari che in Atlantis ha rapito Ottoperotto. Inizialmente il tipico militare scemo e incapace, si rivela, oltre che simpaticissimo, anche bravissimo nei conti (contare tutte le scheggie di legno della Perla Nera, la nave pirata di Jack Sparrow, con precisione e senza sbagliare un calcolo...). Altri personaggi minori e stupendi, troppi da elencare, formano un mosaico di caratteri ognuno con la sua storia e la sua particolarità.
Colui che è, per esempio. Egli è il "Sommo Capo" dell'Alto dei Cieli, ovvero Dio. In Atlantis sta facendo propaganda per riessere eletto come Sommo capo, e anche lui è un buon personaggio, sebbene non abbia lo stesso spazio degli altri.
Parlando di dei e non, la fic di Ottoperotto presenta una caratteristica speciale: lui coinvolge i suoi recensori. Io, infatti, in Atlantis, sono il Dio dello Yaoi (freudiano), che vuole convertire tutta efp e poi tutto internet allo yaoi. Poi c'è Soruccio, dea dello Yaoi e dello Yuri, Darkroxas92 (forse il migliore degli dei come caratterizzazione), il Dio della Distruzione, Vul95, Nemeryal,Purecristal, ENS, Orfeo della Lira, e tanti altri (non scrivo il nome di tutti nel caso ne sbagli qualcuno xD)
Insomma, anche questi credo siano personaggi originali: infatti Ottoperotto, dopo aver ottenuto il permesso di essere messi nella fiction, ha modellato attorno a ognugno di loro (o di noi) un carattere specifico, curando ogni minimo particolare e dettaglio.
Ve lo dico con tutto il cuore, questa fiction merita di essere letta (ma prima bisogna leggere le precedenti, se no è un caos completo, ovviamente...) e votata. Perchè ve lo giuro, di personaggi migliori non ce ne sono.
THAT LOVE IS ALL THERE IS
CAPITOLO 5 - PUROSANGUE: "Tu sei mia figlia, Meissa, sei il mio sangue, sei forse quanto di meglio mi ha donato la vita. E’ ciò che hai nell’anima che conta per me, non i colori che avranno i tuoi vestiti”. Le parole che mi hanno fatto amare Alshain Sherton.
Come ho detto nella segnalazione non lo amo perchè un bell'uomo o perchè un grande mago.
Lo amo perchè è un padre per il quale la famiglia è la vita.
CAPITOLO 11 - LA SORGENTE : La bellissima storia d'amore tra Alshain e Deidra Sherton. Niente potrà distruggere il loro mondo perchè il loro amore protegge Herrengton Hill e tutti i suoi abitanti.
CAPITOLO 15 - Iniziazione/Habarcat: Meissa Sherton affronta le prove che le consentiranno di prendere le sue prime Rune. Sempre in questo capitolo scopriamo la grandezza della famiglia Sherton grazie alla descrizione di un importante "cimelio di famiglia".
Lo considero il più bel capitolo in assoluto della storia o, perlomeno, quello che più mi ha affascinata e che ancora oggi considero il mio preferito.
CAPITOLO 22 - MIRZAM : Piccoli frammenti di vita del maggiore degli Sherton (che verranno poi approfonditi nell'intermezzo a lui dedicato) visti con gli occhi di suo padre Alshain di cui possiamo toccare con mano l'orgoglio e la commozione davanti a suo figlio che diventa uomo.
Credo di non avere reso giustizia alla storia citando solo questi capitoli... That Love Is All There Is è molto di più... Ti entra nell'anima e ti fa battere il cuore...
"Bacio di mezzanotte (She will be loved)" di Miseichan -Originali, Romantico.
Dunque, questa storia è talmente bella e ben scritta che mi è venuto davvero difficile selezionare i capitoli che, a mio avviso, appaiono come i più "rappresentativi"; ad ogni modo, ci ho provato, con il commento a due capitoli, commento che non intende affatto essere esaustivo:
CAPITOLO 19: la voce narrante di questo capitolo è Maurizio, fratello del protagonista maschile Davide (gemello, per la precisione); trovo azzeccatissima l'idea di raccontare gli avvenimenti di questo sofferto capitolo attraverso la sua voce, dato che una simile modalità narrativa non solo permette l'esposizione dettagliatissima degli avvenimenti, ma li filtra anche attraverso la sensibilità di un personaggio che vi prende parte più o meno attivamente: quello che intendo dire, è che, attraverso le sensazioni di Maurizio davanti agli avvenimenti che si stanno svolgendo (sensazioni che vengono analizzate come un susseguirsi continuo di pensieri in tumulto), noi riusciamo quasi a "vivere" le medesime sensazioni, come succede in un film che viene narrato, scena per scena, dalla voce del protagonista; io lo trovo di grande effetto.
CAPITOLO 21: in questo capitolo, vediamo invece i punti di vista di alcuni personaggi diversi sullo stesso avvenimento (la "cena delle baruffe", come la chiamo io), cosa che permette al lettore di immedesimarsi al meglio nella storia, ma questa volta da angolature differenti, in quanto i personaggi narranti sono diversi, ed hanno ruoli e sentimenti diversi rispetto alla serata. Inutile dire, poi, che la tensione nell'aria presente alla cena è palpabile, reale, non ha niente di artefatto né di costruito... e che dire del colpo di scena finale?
Un'altra caratteristica di questa autrice che mi piace molto è quella di lasciare sempre in sospeso la curiosità del lettore, inserendo un avvenimento di grande rilevanza, o l'accenno alla soluzione ad un qualche "enigma", appena prima la conclusione del capitolo: un espediente che tiene alta la curiosità del lettore.
I motivi per cui leggere questa storia sono mille, ed io col mio modesto contributo mi sono limitata solo ad un frammento di essi; allora, per scoprirli tutti, vi invito a leggere questa bellissima storia!
"Notte Rossa di Plenilunio (Babi Rox) di Akane25 (Ranma 1/2)
CAPITOLO 30.29 TRISTE BALLATA AL CHIARO DI LUNA: toshio mi ha colpito molto in questo capitolo,qui possiamo capire il perchè di ogni azione riguardante questo personaggio, comprendiamo la sua tristezza, la sua malinconia ecc..
CAPITOLO 40 GELOSIA ACCECANTE parte 2: Tori in questo capitolo si può leggere nel personaggio l'insanità mentale e allo stesso tempo una spiccata sensualità governata dalla freddezza.
CAPITOLO 29 28 COME TUTTO EBBE INIZIO: è la dolce Ayako a colpirmi in questo capitolo, la sua dolcezza il suo amore per Toshio sono cosi limpidi da non essere egoista nemmeno in punto di morte,anche li in primis tra i suoi pensieri c'è il suo amato.
CAPITOLO 31 30 IL COMPLOTTO: Kushim personaggio tra i cattivi, colpisce per la sua natura egoista e spietata, brama il potere e per averlo farebbe qualsiasi cosa.
spero vivamente che ciò basti per dare una possibilità alla storia
"Linee" di Mirya
Personaggio di Mab
Perchè è diabolicamente ironica e perchè tutte avrebbero bisogno di un'amica così!
Da cap 16 SPOILER
- E ti ha chiesto… no, ti ha imposto… di sposarlo! - continua a sghignazzare.
- Lieta di sapere quanto i miei drammi esistenziali ti divertano. Ora, quando hai finito di deridermi, potresti gentilmente iniziare a prendere la cosa sul serio e dirmi cosa dovrei fare secondo te?
Mab si ricompone, velocemente, e assume uno sguardo responsabile che mi fa rabbrividire. Perché quando fa così generalmente sta per…
- Ma è ovvio, devi andare a scegliere l’abito bianco!
…sparare una cazzata.
- Com’era quel detto che mi avevi insegnato? ‘Dagli amici mi salvi Iddio, che ai nemici ci penso io’? Pensi che Dio potrebbe salvarmi da te?
Sempre beffardamente compunta, Mab tira fuori il suo cellulare.
- Puoi provare a fargli uno squillo. L’ultima volta che ho tentato io, l’utente chiamato non era al momento raggiungibile…
Una paperetta di peluche le arriva sulla testa.
- Sei una cretina, lo sai?
- Ma sarò una damigella d’onore deliziosa… - dichiara con espressione estasiata.
La seconda paperetta le centra gli occhi.
- Va bene, va bene, ritorno coscienziosa. Il primo consiglio da vera amica che posso darti è di non indossare il perizoma il giorno delle nozze, perché con la sottogonna sintetica può crearti irritazione, e in natura il culo rosso è un richiamo sessuale solo per i macachi…
La terza paperetta le vola dritta in bocca.
....
Mi strappa dalle mani il peluche e lo posiziona in piedi sul letto, come esempio visivo.
- Ed ora, forse, puoi davvero decidere cosa fare della tua storia con lui, pensando con le tue piume.
- E se prendessi la decisione sbagliata? – tocco appena il pupazzo, facendolo cappottare.
- Impareresti dai tuoi errori, come hai già fatto – dice raddrizzando la papera e portandosela al petto – E non dovresti farlo da sola.
- Mab – chiedo, perplessa –, ti rendi conto, vero, che io non sono un peluche?
- Ma davvero? – alza le sopracciglia - Avrei detto il contrario, visto come ti sei fatta spupazzare dal tuo Edward… te l’ha toccata, l’imbottitura?
La quarta paperetta le liscia una spalla.
...
- Quindi come dovrei comportarmi?
- Ha detto che vuole corteggiarti, no? Lascialo fare, e tienilo sulle spine. Si è comunque comportato da coglione, e se la deve sudare, ora.
- La mia fiducia?
- Ah, già. Beh, sì, anche la fiducia.
La quinta paperetta le rimbalza sul petto.
- Non ti spingerò tra le braccia di un mollusco che non sa nemmeno amare la sua donna, ma nemmeno ti dirò di arroccarti nel tuo orgoglio se c’è ancora per voi una possibilità di essere felici. Va’ avanti con la tua vita, e fagli capire che se ti vuole ora deve essere lui ad adattarsi, lui a farne parte. Metti in bella mostra tutti i tuoi lati oscuri, tutte le tue pretese anche più irrazionali, per capire se è davvero te che vuole, se davvero ti conosce. Fagli patire le pene dell’inferno, insomma. Dove la parola chiave è ‘pene’…
La sesta paperetta la prende in pancia.
...
- E adesso riposati. Dovrai essere in forma per resistere ad altri assalti come quello di stasera, e prepararti ad una bella serie di docce fredde. Non devi cedere, se non sei davvero sicura che sia la cosa giusta per te.
- Mi aiuterai?
- In tutto, tranne che a fare la doccia. Anche perché immagino che dopo mezz’ora passata con lui indirizzerai il getto d’acqua proprio sulla…
La settima paperetta le sfiora la schiena, mentre se ne va.
- E se alla fine dovessi scegliere di credergli? – mormoro alle sue spalle - Se dovessi capire che è cambiato davvero, e che posso fidarmi?
Mab non risponde, e prende a fischiettare una musichetta.
Solo quando è già uscita mi accorgo di conoscere la melodia.
La marcia nuziale.
L’ottava paperetta si accascia contro la porta.
dea73 - 05/05/10, ore 01:01 Rosa dei venti - Elrohir
Perchè leggere questa storia fa vivere le emozioni così intensamente da far male e ad ogni capitolo, con il cuore chiuso e un nodo alla gola, tifi per questi personaggi, sperando che con loro, la vita finalmente prenda la direzione giusta... perchè prima o poi i raggi della bussola... indicheranno la strada da prendere.
Spoiler_
cap. 2
Non è tipo da serbare rancore, Samuel. Piuttosto, preferisce dimenticare: eclissarsi dalla vita degli altri, farsi educatamente da parte quando in gioco c'è il rischio di far soffrire chi ama.
David gli direbbe che è un coglione, certo, ma come sperare di cambiare se stessi a trentacinque anni? Si può diventare furbi a questa età, se furbi non lo si è mai stati?
Asciugandosi le spalle, Samuel incrocia i propri occhi attraverso il vapore sottile che vela lo specchio del bagno; osserva un riflesso di luce bianca infrangersi nel buio infinito delle iridi e si domanda cosa ne sarà della sua vita. Se riuscirà mai ad esser felice - se saprà perdonarsi.
Sente improvvisamente freddo, nel corpo e nell’anima. Eppure sono le sette: una nuova giornata è appena iniziata e lui deve vestirsi, farsi la barba, dar da mangiare al gatto e poi andare al lavoro, all’università.
Scegliere cosa indossare non è difficile. Samuel non ha mai prestato troppa attenzione al proprio abbigliamento, non si è mai preoccupato di crearsi un look adatto a vestire il personaggio pubblico che da qualche anno è diventato, grazie al successo dei suoi libri.
In realtà quell’improvvisa notorietà l’ha quasi infastidito, spingendolo a fuggire sempre più il contatto con la gente e a rinchiudersi in casa – quella casa dove niente è mai fuori posto e ogni oggetto occupa un suo spazio attentamente scelto, mappato nella memoria per garantire sempre un orientamento sicuro.
Ha bisogno di certezze, Samuel. Un’esigenza quasi vitale.
Bussole ideali che gli permettano di procedere sempre dritto nella stessa direzione, per evitare la vertigine dell’incognito, per non soccombere alla tentazione di lasciarsi andare in balia dei venti. Per non soffrire mai più.
cap 32
Quando Dylan sgrana gli occhi in quel modo, sembra un bambino. Un bambino dai tratti dolci, e la pelle candida. Dagli sguardi ingenui.
Eppure, quando si scosta i capelli dal viso, il gesto è adulto. Uno di quei movimenti che solo con l'esperienza impari a caricare di sensualità, e di magnetismo.
E quel contrasto strano - tra leggerezza e intensità - si traduce in una lenta armonia. Tipica di lui. Incredibilmente equilibrata, e dolce.
cap 35
La strada di fronte a loro si stende serena, sfumando in lontananza. Nella notte senza colori.
"Lei crede che sia possibile dimenticare qualcosa? O qualcuno?" chiede, quasi senza accorgersene. "Se ci si sforza davvero, intendo dire. Se ci si impegna."
"No, non è possibile," mormora l'altro - subito. Come se stesse pensando alla stessa cosa, e avesse già formulato da tempo la sua teoria.
Ripeterla ad alta voce sembra soltanto pesargli un po' di più. Bruciare un po' più forte.
Lui si morde il labbro. "E… Ricordare. Ma senza stare male. Con il tempo, almeno. Questo può succedere?"
Silenzio.
"Non lo so, Vivian," è la risposta, e la voce del professore è bassa. Intrisa di una malinconia sottile - pacata.
Vivian annuisce, prendendo un respiro profondo, e pensa che erano anni che non si sentiva così bambino.
Anni che non aveva così tanta voglia di piangere, e farsi abbracciare - e di stare bene.
Anni che non ha la minima idea di cosa fare per scrollarsi di dosso quella sensazione.
Tutte le passate soluzioni sembrano ora vuote. Impraticabili.
"Posso chiederle un favore, professore?" domanda - e non c'è bisogno di guardarlo per sentirsi addosso i suoi occhi.
All'inizio è soltanto un tepore diffuso - nessun contatto fisico, solo una percezione nitida.
Fortissima.
Poi, improvvisamente, il professore gli appoggia le mani sulle spalle.
Vivian si sente attirare vicino, accogliere fra le sue braccia - e chiudendo gli occhi appoggia la testa contro il suo petto. Si ferma ad ascoltare il battito del suo cuore.
Il mondo ha lo stesso odore dei suoi abiti, ora. Il calore della lana del suo cappotto.
v Del suo corpo.
cap 49
Per quanto tu possa essere il tuo stesso problema," sta sussurrando l'uomo "Sei comunque bellissimo, Vivian. E prezioso. Una delle manifestazioni più pure dell'esistenza - e la più commovente che io abbia mai visto."
Lui si lascia scappare una risata nervosa. "Puro non direi proprio, Samuel. Proprio no."
E sa che quella risposta deve averlo ferito, ma non può trattenerla.
Perché invidia il ragazzino che il professore crede di vedere in lui, ed il rancore in certi momenti è troppo forte.
Più forte dell'affetto, della tenerezza.
E per quanto dolore possa esserci negli occhi dell'uomo, mentre lo guarda, è più forte anche di quello.
Sono poche le persone che lasciano trasparire tutto in maniera così totale - Vivian lo sa bene. L'ha sperimentato sulla propria pelle, quanto spesso la gente nasconda le emozioni. Quanti sforzi impieghi per controllarle.
Samuel, invece, ha il cuore mappato sul viso. Nessun filtro a difendere se stesso, né a proteggere chi lo sta guardando. Nessunissima maschera.
Ed ha le mani di un angelo bianco, mentre si sporge ad accarezzargli la guancia col pollice. Mentre piega le sopracciglia in un'espressione intensa - e nuda. Disarmata.
"Io credo che la purezza stia nello sguardo, Vivian," mormora, lentamente. "Non nel corpo, non nei segni che la vita incide addosso. Né nei comportamenti."
.. e ci sarebbero altri mille passaggi da citare... ma già così temo di aver esagerato, ma credetemi, non lasciate che la lunghezza della storia vi spaventi, perchè una volta iniziata... "Rosa dei venti" vi trascinerà con lei!
THE TRUTH BENEATH THE ROSE, di _Princess_ (sezione Artisti Musicali, Tokio Hotel
Mi rendo conto che per me è terribilmente difficile consigliare o scegliere qualche capitolo di questa storia, per il semplice motivo che li amo tutti! Non sono brava a descrivere a parole quanto questa fanfiction mi abbia coinvolta; solo l'autrice potrebbe dirlo, credo, ma vi garantisco che è una cosa quasi patologica e vagamente preoccupante...
Tenterò, cmq, di citare alcune delle parti che mi hanno trascinata dentro la trama (sui personaggi ho già detto nella prima fase della votazione e in ogni mio commento ^_^).
Partiamo da ogni capitolo che mostra il lato umano e l'evoluzione dei sentimenti di Vibeke e Tom: il 13, il 19, il 20 e il 21, ad esempio; in particolare il 19 "A night like this", penso sia particolarmente significativo.
Molto della protagonista e del suo rapporto col fratello gemello BJ, si capisce da un paio di capitoli drammatici, come il 15 e il 16, dove il lato sensibile e fragile di Vibeke, fino ad allora particolarmente nascosto, esce fuori con forza e dove capiamo che, che lei lo voglia o no, ha un bisogno enorme di Tom e del suo carattere indubbiamente spigoloso, ma dotato di una particolare dolcezza infine espressa.
E poi, tutta la parte finale, gli ultimi tre capitoli, che ci regalano tutta la verità, l'essere reale e viva della protagonista e di tutti gli altri personaggi, che siano reali o no. Dove scopriamo che la "verità dietro la rosa" è un amore, forse pieno di spine, ma così bello e giusto che vale la pena di lottare giorno per giorno.
Spero di avervi incuriosito, voi fateci un pensierino. Io, intanto, continuo a rileggermi i miei capitoli preferiti!
Rosa dei Venti di elrohir (Originali/Generale)
Rosa dei Venti è un capolavoro a contenuto omoerotico, scritto a quattro mani da elrohir e 0_fata_0.
Personalmente la trovo una delle migliori storie che abbia mai letto. Penso la caratteristica principale della storia sia l’intreccio. I personaggi sono tutti molto originali e intriganti.
Vi assicuro che vale la pena di leggere quegli 80 capitoli. So che può sembrare noioso, ci sono passata anch’io. Cinque mesi fa quando il numero dei capitoli corrispondeva a 69/70 più o meno. Alla fine ho letto tutti i capitoli in tempo abbastanza breve, semplicemente non riuscivo più a staccarmi dal computer. E non avete idea quanto abbia desiderato che quei capitoli fossero interminabili. Insomma, dopo anche solo il terzo capitolo vi ritroverete a sperare che il numero di essi cresca magicamente, vi do la mia parola ^^. Mi sono talmente tanto innamorata della Rosa e dei suoi personaggi, così stravaganti e affascinanti, che non credo riuscirei più a stare senza. E la scelta dei capitoli è stata un’impresa, fosse per me vi descriverei tutti gli 80. Perché li amo tutti nessuno escluso, perché nessuno mai è riuscito ad annoiarmi, e perché leggendoli ho provato emozioni bellissime. Purtroppo però non mi è possibile, quindi vi lascio la breve descrizione di quelli che mi hanno più commosso.
Da qui in poi: SPOILER!!!
- Capitolo 14: David – Nessun nome nel buio.
David è uno dei personaggi principali della storia. Seppur sembri, non è uno stronzo, arrogante, cinico avvocato, cioè… Lo è. E’ perfettamente lui ma trovo che la descrizione non sia sufficiente. E poesia pura è, invece, come lo definisce Samuel, suo amico d’infanzia, nel capitolo 68 (che citerò in seguito ^^): << Un angelo appena più maledetto – troppo innamorato delle cose umane per vestirsi solo di bianco. Forse un angelo caduto. Ma un angelo vero. Un miracolo >>. Ecco, lui è David. Un bellissimo e affascinante angelo, che fa dell’eleganza il suo stile di vita, che passa il suo tempo a bere whisky, a fumare e a far sesso con ragazzini dai tratti femminei. Vivian, il ragazzo che compare nel capitolo è appunto uno di questi. Uno dei migliori personaggi della storia, così ben caratterizzato che io davvero non riesco a credere che non sia reale. Viv è un ragazzetto vivace, amante della cioccolata e di un povero falso-stronzo di nome Carlos. Vive il sesso nella maniera più sbagliata, e oltre a sentirsi una puttana, si deprime credendo di aver deluso suo fratello Bjorn, che probabilmente è la cosa che più ama al mondo e viceversa. David lo aiuterà a crescere e a capire. Ho scelto proprio questo capitolo perché lo scambio di battute tra Vivian e David è così toccante da far venire i brividi. Ho già detto troppo non vorrei esagerare quindi mi fermo ^^.
- Capitolo 28: Bjorn – Angeli capovolti.
Questo capitolo è pura poesia. Non sono sicura di saper descriverlo, la mia descrizione non sarebbe certamente all’altezza. Basta leggero per capire quanto sia forte l’amore tra Vivian e Bjorn, per capire la struggente situazione di quest’ultimo. Le parole che si dicono sono meravigliose. E’ un capitolo molto travolgente. Non sono una persona che piange spesso, soprattutto quando leggo, mi capita poco. Qui però non sono riuscita a trattenere qualche lacrimuccia. Bjorn vorrebbe proteggere il piccolo Viv, “ha paura del mondo, per lui” (queste sono parole del capitolo stesso che sto solo riportando ^^). Bj è così sconvolto perché Carlos, lo stronzo-bastardo di cui Vivian è cotto, gli ha un po’ raccontato il tenore di vita di suo fratello.
- Capitolo 29: Albert – Nel nome del padre.
Che è il seguito. Albert, vecchio amico d’infanzia dei due fratelli viene chiamato da Vivian per una delle crisi di Bjorn, dovute a episodi della sua infanzia. E’ tutto molto triste, vedere Vivian così preoccupato e impaurito ti distrugge.
- Capitolo 26: David & Samuel – Antonomie.
Classico esempio di violenza contro gli omosessuali. Qui il protagonista è Samuel, un sognatore. Descrivere Sam mi riesce troppo difficile, non credo neanche ce l’abbia lui, una definizione. Sognatore ci sta, grande idealista, così grande che non potete immaginare. Utopia è il suo secondo nome. Crede nel potere del verbo. Vive di parole, di poesia. Samuel *è* poesia pura. Innamorato di un angelo che, crede, abbia creato lui (Bjorn, ricordate? Il fratello di Vivian ^^). Il capitolo è tra i miei preferiti soprattutto perché io amo David e Samuel insieme. Perché hanno un rapporto bellissimo anche se abbastanza doloroso, soprattutto per David. Penso che Samuel sia una delle pochissime persone, l’altra è sua figlia, la piccola April , che riesce ad annientare l’avvocato.
- Capitolo 39: Dylan – Per assenza esisto.
La scena si sposta da Rosenfield a New York. Ed eccolo qui, uno dei gemelli, Dylan, che noi tutti chiamiamo Dee, è un ragazzetto adorabile. Così spontaneo, divertente, dinamico. Lo amo, è quello che preferisco. In questo capitolo però risulta poco allegro e spensierato, Dee ha dei problemi con suo fratello gemello, Ashley. Vuole molto bene ad Ash, un bene che è quasi un di più. Un bene che li fa soffrire, spingendo Dylan a scappare. Basta solo il titolo per descrivere il capitolo: “Per assenza esisto”. Così toccante che al solo ricordarlo mi tremano le mani. Essere uguale a suo fratello per Dee è quasi motivo di turbamento. Certe volte pensa che sia solo d’intralcio ad Ash, che non avrebbe dovuto esistere. Odia gli specchi, odia specchiarsi perché troverebbe Ash e non lui. Inoltre non sopporta immaginare suo fratello con qualcun altro. Non sopporta il fotografo che gli gironzola attorno. Michael. Michael è l’ex-ragazzo di Albert, ed è anche lui molto amico di Bjorn, infatti lo aiuterà molto dopo la sua crisi offrendogli ospitalità a New York. Mike è invaghito, appunto, di Ashley. Lui è un tipo molto impulsivo e travolgente. Insomma tutto il contrario di Ash ^^.
- Capitolo 68: Samuel – Silenzio.
Ve l’ho già detto che adoro Samuel e David no? ^^ Questo è uno dei loro migliori capitoli. Dove appunto ho preso la descrizione “David-Angelo”. Il loro rapporto è un qualcosa di fenomenale. Io adoro David rapportato a Samuel, forse adoro vederlo soffrire ^^. Perché Sam fa questo effetto a Dave, in un certo senso. Sono persone così diverse loro due. Il capitolo inizia con Sam che assiste a un processo in tribunale. Per lui è incredibilmente doloroso pensare che le parole che lui ama tanto possono condannare a morte. E che chi li pronuncia sia proprio David è molto sconcertante per lui. Il seguito poi, il discorso tra loro, è di un’ intensità unica. La rabbia di David fa quasi male. E, credo, se ricordo bene, di essermi commossa anche qui.
- Capitolo 74: Dylan & Raven: La menzogna più bella.
Perché si tratta di Dee è già per questo lo amo. Perché Raven è un altro personaggio meraviglioso. Con una filosofia tutta mistica (come direbbe Dylan ^^). E’ rilassante, Raven, è stabile. Un appiglio per Dylan. Un appiglio per chiunque. Il pezzo migliore è quando Jude, un fotografo, amico d’infanzia di Raven (io li definisco “due metà della stessa moneta”, insomma Jude e Raven sono più che amici, quei due si amano quasi troppo e sono fantastici anche i capitoli dedicati al loro. Molto intensi), descrive Raven a Dylan come la menzogna più bella. Non lo dimenticherò mai, vale la pena andare a leggere la descrizione ^^. E non dimenticherò mai il seguito. Quando Raven racconta a Carlos di suo fratello Mark, morto anni prima. Un capitolo molto *forte*, soprattutto per finale.
Avrei altri capitoli da inserire ma non vorrei eccedere. Ho già esagerato, credo. Ripeto: i capitoli sono tutti meravigliosi, e vedrete che risulterà molto facile leggerli. Ci sono stati personaggi che non ho citato. Per esempio non ho approfondito il discorso su Albert e Mike. Per non parlare di Ash e Chris. Non so se faccio bene o no a non citarli ^^, insomma penso io debba descrivere solo i capitoli migliori. Comunque sia, vi consiglio di leggere la storia, non ve ne pentirete. Mi sta sconvolgendo la vita e il mio modo di essere, e giuro che non esagero.
Ps. Ho dimenticato di aggiungere che la Rosa presenta si scene di sesso, tuttavia esso non è per nulla volgare e non cade assolutamente nel ridicolo, inoltre non c’è minimo segno di esagerazione. Tutto è curato perfettamente, quindi non pensate di trovare le solite storie dove i capitoli sono più incentrati sul sesso che sul personaggio in se ^^.Dimenticavo, ancora, che i rapporti che si istaurano tra i vari personaggio sono perfettamente lineari, che man mano evelgono col passare del tempo (intendo dire, nella Rosa non troverete due ragazzi che se in un capitolo a malapena si conoscono nel successivo si dichiareranno amore etero). Nulla succede per caso, seppur la storia presenti molte coincidenze tuttavia ogni cosa è spiegata nei minimi dettagli. E i personaggi sono caratterizzati perfettamente, come ho già detto, faccio fatica a credere che non esistano. In conclusione, cerco di dare alla Rosa e alle autrici tutto il mio sostegno, perché se lo meritano davvero, e continuo a consigliarvi di leggerla e magari di passare anche tra le Side, che sono ugualmente fantastiche. Mi scuso per la lunghezza, bye! ^^
"Don't Tell Dad" di Funkia (Harry Potter)"
E' difficile indicare un capitolo preciso dove si esprimono al meglio i personaggi originali: innanzitutto perchè la storia, trattando della next generation di Harry Potter, è praticamente composta in toto di personaggi che l'autrice ha ricreato un pò da zero; in secondo luogo per il modo di narrazione dell'autrice: Funkia non è descrittiva, nè eccessivamente introspettiva, tende a far parlare da soli dei protagonisti, senza lasciarsi andare a lunghi e deliranti viaggi nella mente di questi. La sua è una narrazione d'azione, piena di discorsi diretti, quasi una sceneggiatura, per certi versi.
In ogni caso vorrei segnalare:
CAPITOLO 9: "And So This Is Xmas" dove sono molto presenti Vanessa, Gaby e Sol (due gemelle spagnole che stentano a parlare la lingua, grazie alle capacità da poliglotta dell'autrice ;) ).
CAPITOLO 13: "I suck at keeping a secret" momento catodico della ship Vanessa/Sorpresa (se la volete leggere vi rovinerei la prima parte della fic).
In ogni caso è possibile trovare in ogni capito questi personaggi, che ruotano intorno all'io narrante (Rose Weasley) in modo per niente passivo, aiutandola verso questo difficile (e verde, oserei dire :D) percorso.
Per chi ama anche le fic più leggere e umoristiche, per chi vuole andare oltre lo zuccheroso epilogo di HP, per chi ama sorridere e vuole rivivere le proprie storie dell'era "teen". :)
"A volte..." di winnie poohina (fanfic su attori)
Da fan accanita di questa fanfiction non posso non riportare le parti più significative per quanto riguarda il personaggio di Elena.
In realtà ciò comporterebbe citarla tutta quanta perchè Elena è un personaggio complesso, che matura molto nel corso della storia, che cresce e prende decisioni difficili e ciò si vede poco alla volta.
Nei primi capitoli Elena è ancora una bambina, è incredula di aver incontrato un attore famoso, il suo attore preferito e ha tutta la vitalità che una normale ragazza di 20 anni ha, cita frasi delle sue interviste, guarda i suoi film e in definitiva si vede ancora più come una fan che una sua potenziale ragazza.
Il capitolo 4 è uno dei miei preferiti, è quello del primo bacio ed è quello dove diciamo Elena, nonostante la consueta incredulità che tutto ciò stia effettivamente capitando a lei, comincia a crederci forse un po' di più.
"E' vero....credo che Londra sia un posto magico...." dissi guardando una coppia che ballava un lento su un battello sotto di noi.
Era una scena così dolce che mi sarebbe piaciuto scattare una foto.
Robert mi guardava.
Gli sorrisi e lui ricambiò il sorriso portando una mano sul mio viso.
"Tu credi nel destino, Elena?" mi chiese avvicinandosi.
Ma io non riuscivo nè a parlare, nè a pensare con lui così vicino.
"Di solito, ci metto un pò a...." disse senza finire la frase "....ma voglio terribilmente baciarti, da quando mi sei venuta addosso...." sussurrò facendo incontrare le nostre labbra.
Il cuore voleva uscirmi dal petto, per quanto mi batteva forte.....non potei non assecondare il movimento delle sue labbra sulle mie.
Andando avanti nella storia, il capitolo 10 è sicuramente un capitolo importante perchè la storia fra i nostri protagonisti prende una piega seria. Si concedono una minivacanza sull'isola di Wight e il loro rapporto si fortifica, sotto ogni punto di vista.
"Ricordo bene la nostra prima volta: in quella casa, su quell'isola, mentre il fuoco nel caminetto si spegneva consumavamo il nostro amore....uno dei nostri ricordi più belli..."
Da qui in poi la loro storia diventa una vera storia d'amore con tutti i suoi lati positivi e negativi. Infatti fra ex rompiscatole, la lontananza dovuta al lavoro di Robert e quant'altro ben presto Elena si accorge che stare con lui non è propriamente una passeggiata.
Dal capitolo 12:
"Quei due mesi senza Robert furono lunghi e difficili.
Se prima non avevo idea di cosa volesse dire vivere una relazione a distanza, adesso mi era senz'altro chiara....non poterlo vedere per così tanto tempo, sentirlo solo al telefono per pochi minuti mi faceva impazzire, ma, dopotutto, quello era il suo lavoro. Voler stare con lui implicava accettare questa ed altre situazioni, come i fotografi sotto casa, per esempio, ed io lo amavo, ero proprio cotta....non potevo minimamente pensare al mio mondo senza lui..."
La storia procede fra alti e bassi ed Elena è cambiata. Non è più quella ragazzina con una cotta per il suo attore preferito, adesso è una donna che si trova ad affrontare una situazione sempre più insostenibile, ed ha paura di non riuscire a gestire tutto quello che le sta capitando.
E' profondamente combattuta e ciò la fa stare male, perchè lei ama Robert incondizionatamente ma si rende conto che le loro vite sono incompatibili. Il capitolo 15 è il capitolo della svolta vera e propria.
Elena prende la decisione più difficile della sua vita.
"Erano dieci mesi che io e Robert stavamo insieme e sette che convivevamo, quando io presi la mia decisione.
I dieci mesi più belli della mia vita, quei dieci mesi che rivivo tutti i giorni nella mia mente, attraverso i miei ricordi...
Ma anche dieci mesi difficili, dieci mesi di lacrime, di solitudine, di struggente lontananza...
Era così che avevo vissuto la mia storia con lui: male, in modo totalmente sbagliato..."
Da qui in poi la Elena solare, dalla risata sempre pronta, un po' sulle nuvole forse, non esiste più. Adesso Elena non sa più nemmeno come si fa a ridere.
Il capitolo 18 è uno dei più tristi in assoluto:
"Come tutte le sere le immagini di me e Robert insieme affollavano la mia mente, senza che potessi far nulla per fermarle - sempre che avessi voluto fermarle...
E piangevo, piangevo sempre di più la sera nel mio enorme letto vuoto, stringendo il cuscino accanto a me come se fosse lui..."
Piano piano Elena riesce ad uscire dalla morsa della disperazione quel tanto che basta per sopravvivere e, pur non tornando più ad essere la ragazza spensierata che abbiamo conosciuto all'inizio, il lettore ha fiducia in lei.
Tutto ciò fino al capitolo 26, altro capitolo di importanza fondamentale dove Elena passa attraverso l'ennesimo cambiamento, stavolta quello più importante della sua vita.
"Robert...
In testa avevo solo e soltanto lui, il suo viso...avevo cercato di andare avanti, avevo cercato di voltare pagina, ma se prima mi era difficile, adesso, lo sapevo, era impossibile...
E ora...ora, io non avevo bisogno di fare quegli stupidi accertamenti...no...io ero incinta...
Ne ero quasi del tutto sicura...
Per tutto il tempo le mie mani non si erano spostate dal ventre, nel quale stava crescendo nostro figlio...
Piangevo, continuavo a piangere, silenziosamente...
Perchè ero sola, perchè lui non era con me in questo momento, perchè probabilmente, non lo sarebbe mai più stato, perchè...perchè...perchè io volevo questo bambino..."
Elena si ritrova ad essere incinta e da sola...si ritrova con un peso troppo più grande da sopportare per lei che in fin dei conti è sempre una ragazzina che è solo stata costretta a crescere troppo in fretta dagli eventi che le si sono presentati.
Nel capitolo 32 vediamo che neanche le persone che più dovrebbero starle accanto, i suoi genitori, le danno il loro supporto e nonostante questo lei va avanti per la sua strada, sicura e determinata.
Ormai è diventata una donna, fra poco sarà una mamma e sa che deve essere forte per due persone, se stessa e il bimbo che ha in grembo.
"Pronto?" risposi al telefono.
"Dimmi che non è vero, Elena!" disse mia madre agitatissima.
Sapevo a cosa si riferiva: zia Meredith gliel'aveva detto.
"Ciao mamma..." la salutai con infinita calma sedendomi sulla poltrona.
"Elena, ti prego dimmi che tua zia stava scherzando..." continuò.
"Non è uno scherzo mamma..." le dissi "Sono incinta..."
"Elena! Ma...ma...perchè non ce lo hai detto?? E poi, come sei incinta?? Ma ti rendi conto??" disse agitandosi ancora di più.
"Come faremo adesso??" continuò.
"No, mamma...non come "faremo", come farò, vorrai dire..." le dissi con calma.
"ELENA GIBSON! Tu non può tenere questo bambino! Devi finire l'università, ti devi laureare! Hai solo vent'anni per la miseria!" urlò.
"Mamma, io lo terrò eccome...ma come ti viene di venirmi a dire quello che devo fare proprio ora?? Tu, papà...non ci siete mai stai per me, mai! Dov'eri quando mi è caduto il mio primo dentino?? Dov'eri quando ho imparato ad andare in bicicletta?? O quando mi è venuto per la prima volta il ciclo...o ancora, ai diplomi...eh?? Dov'eri??" le dissi iniziando ad agitarmi.
"Elena, questo non c'entra nulla con..." disse ma non le lasciai terminare la frase.
"Oh, sì che c'entra! Perchè dove sei stata sempre, deve stare adesso..." dissi e chiusi la chiamata scoppiando a piangere.
Mi rendo conto di quanto queste citazioni siano decisamente riduttive per far capire appieno Elena, ma credo che questi siano i capitoli nei quali il suo personaggio cambia, da ragazzina spensierata a mamma responsabile.
Il suo è davvero un personaggio che ammiro e che secondo me rispecchia la realtà di molte ragazze che, attori famosi a parte, si trovano ad affrontare conseguenze enormi di scelte che sono state costrette a fare.
E' una storia che merita davvero tanto! Consiglio a tutti di leggerla, non potrete non adorare Elena :)
Rosa dei Venti di Elrohir.
Yaoi.
Orbene. Probabilmente scegliere solamente qualche capitolo costituirà un'eresia, ma mi sono messo d'impegno e alla fine qualcosa sono riuscito a tirare fuori.
Capitolo 4 "Curva del tempo": Malgrado Carlos non sia uno dei miei personaggi preferiti, questo capitolo è uno di quelli in cui si sente meglio il suo tormento, si avverte fisicamente la contraddizione all'interno di lui. L'ossessione e la paura, il disgusto verso se stesso, proiettato per orgoglio su Vivian, è un'emozione vera, realistica, sentita e viva. Carlos desidera Vivian, nonostante sia un ragazzo, e questo sembra quasi ucciderlo. Vivian, dal canto suo, non è del tutto indifferente, in effetti.
Capitolo 27 "Pezzi di vetro": anche qui, Carlos e Vivian (che io adoro ferocemente dalla prima volta in cui ho letto di lui). E, davvero, in questo capitolo c'è qualcosa di meraviglioso. Non saprei dire esattamente cosa - perchè con questa storia è così: c'è un quid che ti entra dentro, ti fa sentire come si sentono loro, in ogni capitolo. La Rosa è emozioni e respiro, in ogni sua lettera. Vivian ha trascorso una serata come tante altre, ma abbandona il ragazzo con cui si era appartato e chiama qualcuno per farsi portare a casa. Inutile dire che è Carlos ad aiutarlo, anche se, forse, infine non hanno fatto altro, entrambi, che ferirsi a vicenda. Ancora.
Capitolo 74 "La menzogna più bella": Qui credo si intuisca il modo in cui Raven e Jude sono collegati fra loro. Il fatto che ciò avvenga attraverso Dylan, che sia lui a trasmettere questo legame, è meraviglioso. Questo "triangolo" è uno degli aspetti più interessanti della storia - almeno, secondo me. Dylan è da poco arrivato a Rosenfield, abbandonando suo fratello gemello Ashley, a cui è legato forse fin troppo. Raven e Jude sono amici - e amanti - da anni, ed è come se si completassero a vicenda. Leggere per credere: Dylan è stato capace di spiegarlo meglio di quanto riuscirei a fare io.
Capitolo 84 "Giochi discreti": Raven e Jude, ancora loro. Il loro rapporto, l'amore, la fisicità e i ricordi. Emozioni, soprattutto. Sapere che c'è qualcosa di indissolubile che mai potrebbe incrinarsi. Il lieve senso di colpa che serpeggia chiude il capitolo, e lascia quasi con un amaro vellutato sulle labbra. Splendido sarebbe un pallido eufemismo.
P.S. Vivo. Non c'è altro modo di descrivere ogni personaggio della Rosa, temo. Leggere per credere, lo ripeto. Gli 84 capitoli finora pubblicati, credo chiunque non esiterebbe a dirlo, sembrano un'infinità. Ma, sebbene siano profondi e accurati, non annoiano. Eh, beh. Che dire? Bisogna amarla e basta, questa storia. Non si merita nulla di meno.
"Notte Rossa di Plenilunio (Babi Rox) di Akane25 (Ranma 1/2)
Il capitolo che mi ha colpito personalmente è il 24 Legame primordiale I parte
Qui veniamo a conoscenza di tre piccoli tesori che ci accompagneranno per il resto della storia.
I tre piccoli Okami sono di una tenerezza incredibile. Nella descrizione minuziosa e dettagliata dell'autrice provi subito tenerezza per queste piccole creature e ti verrebbe voglia di abbracciarli, accudirli e tenerli con te per sempre. Non solo ha creato queste tre piccole creature dal nulla, ma ad ognuno di loro ha donato una personalità ben distinta, tanto da capire perfettamente le differenze caratteriali di ognuno di loro. Il testardo Kubo, il tranquillo Hitoshi e la dolcissima albina Kimi.
In questo capitolo li abbiamo conosciuti e continueremo ad amarli per il resto della storia. Onore va all'autrice che è sempre capace di sconvolgere ed emozionare con la sua maestria!
"Kiltman e le FFW" di Shanna_b (30 seconds to mars)
Allora in questa piccola FF che può sembrare uguale a tante altre c'è un unico personaggio originale che prende il sopravvento.
Shanna_b.
Tra il capitolo 6 e il 7 si delinea al meglio la sua personalità, quella di una donna forte e fragile come lo siamo tutte noi, che vuole vivere nella realtà ma non rinuncia a stare con la testa sulle nuvole e a sognare e che quando le compare davanti, all'improvviso, la possibilità di realizzare, anche solo per poche ore, il suo sogno, di toccare con mano cosa significa essere davvero felici, dapprima reagisce spaventata, come farebbe ognuna di noi e poi si abbandona con una dedizione e una fiducia tale da lasciare spiazzati.
In più c'è da dire una cosa, votare questo personaggio, significa anche votare l'autrice in persona. Perché Shanna_b è lei, e vi posso assicurare che non esiste personaggio originale migliore di lei.
"Notte Rossa di Plenilunio (Babi Rox) di Akane25
Perchè leggere questa storia?
Per la passione che la scrittrice mette in ogni capitolo e per il grande talento che attraverso essi dimostra naturalmente!
Ognuno di essi è un piccolo capolavoro che può far provare sensazioni di gioia e di dolore allo stato puro, fino a far commuovere e piagere nel momento in cui il capitolo si chiude.
Per quanto riguarda i capitoli migliori, in cui sono presenti personaggi inediti per me sono:
Cpitolo 28.29
in cui si ha la descrizione dettagliata di come Ayako e Toshi, si siano conosciuti e di come la loro storia si è evoluta nel tempo. Ayako, dolce ninfa che riesce ad incantare e allo stesso tempo a tener testa al arcigno e prepotente signore del regno della luna.
Toshio, che nonostante le sue convinzioni e la sua stessa natura, comprende il suo cambiamento per l'amore che è sbocciato in lui, senza neanche rendersene conto.
Poi la storia va avanti e una dolce nonnina, Huime, descrive i risvolti ad un attenta Akane, che si dimostreranno essere tragici. Facedo trapelare dalle sue parole il dolore per la perdita di quella donna che lei considerava quasi come una figlia.
In fine lo straziante dolore di Toshio che, non solo verrà tradito dalla propria sorella, che lui amava tantissimo, ma inoltre la descrizione della folle gelosia di quest'ultima che provocherà la morte della ninfa, sconvolge letteralmente il lettore lasciandolo in lacrime sulla scena finale di lui che non riesce ad accettare la morte della donna amata. Ancora pensandoci, ho i brividi.
In questo capitolo c'è anche la comparsa dei cospiratori, che hanno organizzato il tutto e che ancora tramano alle sue spalle.
Da qui, si passa al capitolo 30.29
E' il proseguio dell'introspezione di Toshio, in cui si capisce perfettamente quanto ancora, dopo anni, soffra per la scomparsa di Ayako e della loro creatura che portava in grembo.
Inoltre si saprà anche il motivo per cui ha portato Akane con se.
Capitolo 31.30
E' il capitolo in cui si scoprono i veri piani della banda che è alla radice di tutti i problemi dello Tsuki no youkai. Kushima Il capo del consiglio,Reika la donna del gruppo,Asaki un omone fortissimo ma un pò tonto e Isashi Il più lascivo. Sono loro che mirano alla disfatta dell'ookami e che tramano in segreto di far ritornare nel regno Tori, da tempo esiliata. Anche se un pò cruente, la descrizione dei personaggi è talmente dettagliata che non puoi fare a meno di odiarli tutti!
"Il gioco dello Scorpione" di Lhea.
Premetto che in queste cose sono davvero una frana ma ci proverò, perché la storia è davvero bella.
Allora, prima di iniziare a consigliare i capitoli vi dirò la trama:
Irina Dwight è una giovane studentessa universitaria che da due anni conduce una doppia vita per via di un elevato debito non suo. Così di giorno è Irina e la notte è Fenice, la pilota di corse automobilistiche clandestine più forte degli Stati Uniti. Ma condurre una vita illegale non è ciò che lei realmente vuole, così, complici i suoi desideri di liberarsi dallo Scorpione (William Challagher) e l'incontro con l'agente dell'F.B.I., Alexander Went (Xander), le faranno ritornare la sua voglia di riscattarsi e per farlo diviene una collaboratrice federale, ma si caccerà presto in pericolosissimi guai...
Ovviamente, la storia è più bella e appassionante di ciò che ho scritto -avendo io fatto menzione solo di pochissimi eventi per darvi un idea della trama- soprattutto per le visibili competenze dell'autrici in fatto di meccanica, conosce veramente bene le automobili e descrive le gare d'auto con vera passione e bravura.
Passando ai capitoli secondo me migliori, vi consiglio di leggere:
- Capitolo 2. Viene presentato il carattere strafottente di William e dove Irina si mostra fragile e ancora sottomessa ai suoi voleri.
- Capitolo 3 e 4. Il fatidico incontro tra Xander e Irina. In questi capitolo -soprattutto nel 4- si conosce anche la famiglia sconclusionata di lei, che non fa nulla per aiutarla, anzi, le rovinano ancor di più ogni suo tentativo di fuga.
- Capitolo 6. Per darvi un idea su cosa realmente la banda dello Scorpione fa. Inoltre, presenta l'incontro tra Xander e lo Scorpione.
- Capitolo 9. SPOILER (per darvi un'idea):
<< [...]Cosa ne pensi di Irina, Alexander? >>.
William lo stava scrutando, pronto a soppesare ogni parola che lui avrebbe detto. Già la volta precedente aveva capito che la mostrava come il suo trofeo personale, ma che non autorizzava nessuno a toccarla. Stava sondando il terreno per fargli capire che non doveva azzardarsi ad avvicinarsi troppo a lei, ma Xander voleva rischiare.
<< E’ molto bella >> rispose, << E anche molto forte, stando a quello che ho visto… Ma non credo che sfidarla sarà un problema >>.
Lo Scorpione ghignò, divertito. << Forse per te >> disse, << Ma qui la gente la pensa diversamente. Se si incazza è in grado di farti capire perché qualcuno la chiama “la belva”… [...] Lo sai perché nessuno osa apostrofarla? Perché nessuno le manca di rispetto? >> [...]
Xander si strinse nelle spalle.
<< Perché la temono… Non puoi domarla se non sei più forte di lei >> disse William, teatrale. [...]
<< E comunque >> continuò lo Scorpione, << Irina non si tocca… Non si tocca perché è mia >>.
Questo piccolo assaggio solo per farvi capire la portata di questa strepitosa storia!
- Capitolo 14. Descrive tutto ciò che è successo due anni prima della storia. Racconta cosa realmente subisce Irina e come la sua voglia di "uscire dal giro" non sia solo un capriccio, ma una vera e propria necessità.
- Capitolo 15. Xander e Irina iniziano ad avvicinarsi anche sentimentalmente.
- Capitolo 21. La scoperta di ciò che realmente subisce la ragazza da parte di Xander.
- Capitolo 25 e 26. Xander ha perso la copertura e Irina viene punita per il suo coinvolgimento. Xander lascia Los Angeles e inizia le ricerche della talpa fra l'F.B.I. Michael Fowler fa la sua prima comparsa -tenetelo d'occhio!-.
- Dal capitolo 28 al 31. La ribellione di Irina.
- Capitolo 32. Il rapimento di Irina da parte dello Scorpione.
- Capitolo 36. La liberazione di Irina. L'inseguimento spettacolare di Challagher e il suo arresto.
- Capitolo 38. La condanna di William e la fine della vita clandestina per Irina.
Be', credo di aver finalmente concluso, anche se vi converrebbe leggere tutta la storia per capirne la bellezza e per scoprire tutta la passione che ti trasmette la storia.
Spero che vi sia stata utile.
A presto.
Jessica.
Eyes Of Truth – MollY_gIaDa
Salve a tutti! Comincio dicendo che è da poco tempo che sono in questo sito, ma è da una vita che seguo la storia di Eyes Of Truth perché mi facevano leggere i capitoli.
Molto spesso si pensa che storie come quella non possano piacere ai maschi ma io credo che invece qualsiasi cosa ti possa entusiasmare se curata a dovere.
I capitoli dove Robert Nott è stato meglio presentato sono:
- 1 capitolo: perché c’è la prima presentazione del personaggio, anche se breve.
- 2 capitolo: viene presentato il rapporto che Robert ha con i suoi due migliori amici: Scorpius e Albus.
- 6 capitolo: quando tenta di aiutare, insieme ad Albus, Scorpius che sembra non capire un cazzo!
- 7 capitolo: viene fuori il Robert abituato a fare scherzi decisamente scemi e spassosi!
- 8 capitolo: si vede benissimo il fatto che lui tiene molto ai suoi amici che sono la sua famiglia, tanto da far passare in secondo piano le ragazze.
- 11 capitolo: dove per la prima volta si vede che strano effetto gli fanno le ragazze che non lo cagano minimamente.
- 13 capitolo: questo è il cap dedicato a Rose e nella parte di Robert vi è un ricordo di quando l’ha vista insieme ad Albus per la prima volta, ed era con Scorpius. Ovviamente durante il loro primo anno.
- 14 capitolo: si capisce che lui rimpiange il fatto di essere figlio unico.
- 16 capitolo: dove pensa ad un piano malefico per aiutare Scorpius a dimenticare Rose.
- 19 capitolo: per la prima volta viene fatta capire la sua sofferenza, anche dopo che i ragazzi lo tenevano occupato con dieci ragazze! Scena molto divertente!
- 20 capitolo: dove viene descritto il compleanno del giovane Nott!
- 21 capitolo: vengono descritti i regali, insieme a quelli di Scorpius che compiono gli anni in due giorni vicini.
- 25 capitolo: si avvicina il Natale e Robert fa ritorno a casa per un giorno. Qui si capisce la sua sofferenza per i genitori, troppo distanti da lui per essere considerati tali.
- 27 capitolo: dove viene descritta il suo primo pensiero su Alessandra, ma visto non dal suo punto di vista per creare mistero.
- 28 capitolo: il Robert di questo capitolo si vede diverso ma ancora non si capisce bene perché.
- 29 capitolo: ecco questo è il capitolo che meglio lo descrive. Lui sta inesorabilmente cambiando e si rende conto per la prima volta di molte cose che non aveva capito. Ecco se volete capire bene chi sia Robert Nott questo è il capitolo diverso per vedere che finalmente anche lui sta crescendo.
Beh, direi di aver riportato tutti i capitoli più importanti!
Buona lettura e buon votaggio
Murdered
Kidnapped by love <3 di _Bella_Swan_
É una storia che ho incontrato proprio per via di questa seconda fase del concorso... vale la pena leggere i suoi 23 lunghi, ma piacevoli e assolutamente avvincenti capitoli...
Qui di seguito lo potrete assaggiare ... ma spero che vorrete andare a saperne di più...
cap.2 --> In questo capitolo conosciamo la figura maschile di David Woldrich, criminale, che per quanto arrogante non potrà che affascinarvi...
cap.3 --> Qui Allison, protagonista femminile, secondo me dimostra coraggio, forza di volontà senza sembrare un'eroe, ma rimanendo umana... Qui conosciamo anche appena la figura di Kevin...
cap.4 --> Viene introdottala figura del padre di Allison e quella di Kim, che nel corso della storia vi farà divertire ma anche riflettere...
cap.9 --> In questo capitolo più di una persona commette più di una sciocchezza... mettendo anche in pericolo delle vite...
Inoltre qui troverete uno dei momenti più romantici dell'intera narrazione... =)
cap.10 --> Il capitolo si intitola non voglio più vederti e qui se siete sensibili qualche lacrima sicuramente scenderà... una sparatoria, un ferito, delle affermazioni pesanti, delle domande vi manderanno il cuore a mille...
cap.14 --> bellissima giornata al sapore di caffè... quando pian piano si accorgono di essere innamorati... =)
cap.16 --> Quanta è la differenzafra un ti chiamo e un ti amo...? E quanto la famiglia è importante nella vita di Allison..? Lo scoprirete in maniera meravigliosa...
cap.17 --> Un capitolo profondo che svela molti punti interrogativi che vi scioglierà senza essere sdolcinato...
cap.19 --> Non ho ancora nominato la figura di Mark? Beh, di certo in questo capitolo conoscerete chi è davvero... >:|
cap.20 --> Starete col fiato sospeso perchè a questo punto la fine dei giochi potrebbe avere ed ha un solo significato... la fine... di tutto... forse...
Poi negli ultimi capitoli la determinazione di lei vale per tutti e due... ormai l'amore è così forte che la speranza sembra irrompere dentro questa storia come la luce in una stanza buia...
Spero che l'autrice mi perdoni... avrei nominato tutti i capitoli e tutti i passaggi in cui l'autrice ed i suoi personaggi danno il meglio...
Spero di potervi augurare buona lettura di questa storia,
Fabiola
Rosa dei venti – Elrohir [original]
Non saprò mai essere breve. Perché Samuel mi ha rapito cuore ed anima. No, non saprò mai essere breve. Perché Samuel è nebbia argentea. È quel tipo di poesia che non si conclude, e che ha tutto il proprio mistero nelle parole –ed il cuore negli spazi. E ti si cuce addosso. Come un riflesso ed un bagliore. Ed è perfettamente chiaro, che io abbia amato ogni singolo personaggio di questa storia che è un’epica di sentimenti e richiami al dolore. Anche quello più sottile. Quello più esacerbante. Ma, Samuel.
La sua bellissima incoerenza. I suoi troppo fragili silenzi. E quel suo margine onirico capace di ritagliarsi dentro l’atmosfera, sigillarla in sfumature, e darti la voglia quasi di cantare. A voce bassa, per non disturbarlo. E di abbracciarlo. Come lui abbraccerebbe te, dandoti idea che esiste ancora un cuore purissimo in questo mondo. E sa salvarti, Sam, senza che tu te ne accorga. Eppure sono talmente infiniti i suoi spazi mentali, da ferirti. E di certo, non sanno salvare lui, non dal suo modo iperbolico e totalizzante di amare, non dal suo metamorfismo, e dai suoi orizzonti nootici. Quel suo amore sconclusionato ed esaltato per qualcuno che dovrebbe essere angelo, ma angelo non è. L’angelo è Sam. Ad avvolgere d’ali bianche.
Distoniche e surreali –ma tragicamente sincere.
Capitolo 3, Samuel- Fantasmi d’inverno
Ha bisogno di certezze, Samuel. Un’esigenza quasi vitale.
Bussole ideali che gli permettano di procedere sempre dritto nella stessa direzione, per evitare la vertigine dell’incognito, per non soccombere alla tentazione di lasciarsi andare in balia dei venti. Per non soffrire mai più.
Quasi inconsciamente, solleva una mano a sfiorare la minuscola bussola d’oro che gli luccica sul petto, appesa ad una catenina sottile.
Capitolo 12, Bjorn- Il dio malato
Distoglie lo sguardo da quegli occhi, prima di cedere alla tentazione di incastonarli nella frase con tutto il loro carico di vertigine. E quasi vorrebbe dirglielo, che ci crede. Che a lui succede ogni giorno, di sconfinare dalla realtà in altre possibili esistenze. Che le sue azioni non hanno mai avuto la forza di creare vita, mentre quando scrive sente ogni parola vibrare di quel potere.
Ma non ha il coraggio di esporsi tanto. Vigliaccamente, cambierebbe qualunque convinzione per adeguarla alle sue, pur di lasciargli una buona impressione. Ed immaginare se stesso come un blocco di creta grezza tra le sue mani - da modellare a piacimento - gli regala un piacere ubriacante.
"Lei crede nelle parole?" sussurra a voce bassa, avvicinando leggermente la bocca al suo viso.
E si accorge che quella domanda lo carica di aspettativa ancor più che se stesse aspettando le sue mani sul corpo, o la sua lingua ad aprirgli le labbra.
Björn socchiude le ciglia, e lui decide che quelle sono iridi da cantare. Ombre misteriose si muovono, al di sotto della superficie levigata e placida, nascondendo e velando al tempo stesso verità taciute. Il viso del ragazzo è ombreggiato da un turbamento sottile, conturbante, che gli fa scuotere il capo lentamente. "Cosa intende dire?"
"Il suono…" spiega Samuel, con cautela. "Il suono agisce sulla materia. E può davvero considerarsi un caso se…" Si interrompe. Riflette. Poi si bagna le labbra, gli occhi lucidi di febbre. "Se una certa cosa ha un determinato nome invece di un'altro…?"
L'immagine del sorriso ironico di David gli offusca la mente: perché diamine sta dicendo quelle cose, perché deve ostinarsi ad apparire pazzo?
Non ha coraggio di scoprire l'espressione con cui il ragazzo lo sta ascoltando.
[…]
"Quel che diceva prima… riguardo alla forza delle parole… ne parlava anche in alcuni suoi romanzi, vero?"
Samuel si blocca nell'atto di sedersi. "Lei ha letto…?"
Lo fissa dritto negli occhi, sopraffatto da qualcosa che somiglia paurosamente alla commozione.
Björn solleva su di lui uno sguardo stupito. "I suoi libri? Certo che li ho letti, professore. Per questo dicevo che può esserci una forma di riscatto anche per il lettore. A me è capitato, più di una volta. E non credevo che avrei mai avuto la possibilità di dirle quanto le sue opere abbiano significato, per me."
Sorride un po' imbarazzato, di fronte agli occhi sgranati di Samuel, poi abbassa il capo, lasciando che i capelli scendano a velare l'espressione turbata.
"Ho letto Il dio malato per la prima volta in un periodo molto… delicato, e ho sempre pensato che sia stato soprattutto merito di quel romanzo se sono riuscito ad uscirne. Le avevo anche scritto una lettera, per ringraziarla, ma poi mi sentivo talmente stupido che…" S'interrompe, e anche da sotto le ciocche bionde le guance s'indovinano arrossate dall'imbarazzo.
Samuel si appoggia con entrambe le mani al piano del tavolo, ma le gambe non reggono e lui cade a sedere sulla panca, pesantemente.
Non è stata solo quella confessione cui quasi non riesce a credere, a fermargli il cuore: non ricorda di aver mai visto nulla di più sublime e armonico di quel chinare la testa - niente di altrettanto divino.
Sente gli occhi bruciare.
Il desiderio di instaurare un contatto con lui, di qualunque tipo, è quasi accecante - ed è sufficiente l'ombra di quella mano semichiusa sul tavolo per fargli salire brividi intensi fino alla radice dei capelli. Ma proprio perché sente esplodere dentro quel bisogno improvviso di toccarlo - di sentirlo reale - si tira indietro d'istinto, contro lo schienale.
La realtà a volte può far molto male, e lui sta fluttuando sospeso in un bellissimo sogno.
"Dio, se solo tu l'avessi scritta!" esclama in un sospiro, le pupille dilatate dietro un velo sottile di emozione.
E' come se un nodo gli si fosse allentato in gola, qualcosa di tremendamente intricato che lo soffocava da troppo tempo e alla cui morsa aveva ormai fatto l'abitudine.
Qualcosa che solo adesso, sciogliendosi, lascia intuire tutto il dolore di cui era causa.
Samuel torna a piegarsi in avanti. Le sue mani scostano il volume e i contenitori del cibo posati sul tavolo per farsi strada, con urgenza, a cercare quelle di lui.
"Se solo avessimo il coraggio di lasciare che siano le parole ad aprire portali sull'interdimensionalità dei nostri microcosmi perduti e ciechi!"
Chiude le dita sulle sue, senza neppure accorgersi di aver improvvisamente preso a dargli del tu.
"Ed è così palese che nulla accada per caso, ed è talmente evidente che ho scritto Il dio malato per te! Riesci a capirlo anche tu, non è vero?"
Björn solleva il capo di scatto, fissando gli occhi in quelli di Samuel. Deglutisce una volta, quasi a fatica, poi sorride un po' tristemente.
E poi, c’è quel capitolo. Il capitolo 17, che è morte e resurrezione, e non avrò mai il coraggio di spiegare a nessuno il vero significato che ha rivestito –ed ancora riveste, per me. Dovrei citarlo tutto. Ogni. Singola. Parola. Frammenti di vetro immersi nella foschia.
Ne citerò una parte minima ed inadeguata alla sua bellezza.
Quella che ogni sacrosanta volta mi uccide e mi innalza tanto da farmi venire voglia di essere Icaro.
Nel bene e nel male.
Capitolo 17, Bjorn & Samuel –Emisferi gemelli
“Aveva ragione lei, quel giorno,” afferma. E la sua voce è ancora più bassa di sempre, più roca. “Un libro smette di appartenere al proprio autore appena viene stampato, e ognuno può arrogarsi il diritto di farlo suo. Trovarci dentro i significati che crede, dare alle parole una rilevanza personale. Il relativismo mi uccide, ma è un dono che posso farle, se lo desidera. A lei soltanto, e a nessun altro. Mi parli del suo Dio Malato, la prego.”
Tutto sembra congelarsi. Fermarsi in una fotografia straordinariamente profonda, ricca di sfumature. Tutto diviene immobile – il viso di Weldon, il proprio corpo, l'erba nel prato e la nebbia, addirittura.
Un paesaggio scolpito nel marmo, addolcito dalla rugiada.
"Il mio Dio Malato?" chiede lui, in un sussurro.
Ed è una vertigine lieve, inspiegabile. Björn la sente nascere nelle tempie, debole, e scivolare indietro, accarezzando la schiena.
"E' giovane," risponde. "Fragile."
Non sa perché stia parlando – non sa cosa stia dicendo. Alla vertigine si è sostituito un brusio basso, cupo, che si espande lento come buio, inghiottendo la visione.
Pensa al dio malato, al ragazzino del romanzo di Weldon e al ragazzino che leggeva di lui.
Pensa al se stesso di allora, ed il mondo scompare per intero.
Un istante solo - un capogiro troppe volte sperimentato, che lo costringe a portarsi una mano alla fronte e a chiudere gli occhi, per mantenersi in piedi.
Sussurra: "È ingenuo. Innocente. E per questo perduto," ma non potrebbe essere sicuro di star pronunciando davvero quelle parole. Perché il discorso nella sua mente prosegue, l'argomentazione si dirama, perdendo coerenza e razionalità.
Perché ci sono tante forme di innocenza, non crede, professore?
Perché non può dirmi che Vivian è corrotto – non può dirmi che la sua caduta è totale.
Non può tracciare un confine netto tra quel che bianco e quel che è nero, non può decidere arbitrariamente la prospettiva da cui guardare le cose.
Non si possono sapere, le cose.
Hanno sempre dei significati nascosti. Sempre svolte impreviste e corridoi infiniti.
Capitolo 19, Samuel & Bjorn –Punti di memoria
"Non è così facile, Samuel." L'altro scrolla le spalle, poi sorride. "E non posso dire di stare male, adesso. In fondo, va tutto bene. Meglio di quanto avessi mai sperato."
"Bene non basta, per te."
"Come?"
"Non è una parola che io mi senta di poter accettare. Non è abbastanza intensa."
È come se si fosse spezzato qualcosa - d'improvviso.
Samuel sente la crepa serpeggiare nel tessuto della realtà, incrinarla. Aprire varchi all'illusione.
E a nulla serve respirare a fondo. Spostare lo sguardo su altro, ordinare a se stesso di tacere.
Björn è lì, presente. Davanti a lui; dentro di lui.
E le parole che vorrebbe dirgli premono ai confini della mente, pericolose e audaci, prive di ogni logica. Mosse solo dall'emotività, e dall'emozione.
Inclina la testa di lato, in un'espressione di tenerezza assoluta. "I limiti del linguaggio sono i limiti del mondo," aggiunge. "E io creerò per te un linguaggio nuovo, te lo prometto. Un linguaggio senza compromessi, declinato soltanto d'intensità. Non è arroganza la mia, credimi, né superbia. Ma so quel che dico: le parole conferiscono esistenza alla realtà, la rendono operante. Sono uno scrittore, conosco il potere di una promessa: c'è un forte atto di volontà alla base di tutto, e la volontà è creazione."
Tace qualche secondo; poi la voce si incrina leggermente. "Mi credi un utopista visionario, vero?"
"No. Penso che tu sia una persona molto buona, e che faresti qualunque cosa fosse in tuo potere per aiutare gli altri. Ma io credo che i miracoli, se esistono, possano avvenire una volta sola. E le tue parole, con me, hanno già fatto più che abbastanza. La tua filosofia è affascinante, Sam. Ma non puoi pretendere troppo, nemmeno dalle tue promesse."
Capitolo 34, Samuel & David –Dormono i bambini
Casa. The caldo. Caminetto acceso.
E Björn.
Björn e il rimpianto di non averlo mai saputo raggiungere davvero, al di là delle parole. Al di là di quel romanzo maledetto, e della sua maledetta ostinazione al sogno.
Björn e il suono del suo nome.
Sussurro e preghiera.
E poi grido senza voce.
Poesia massacrata.
Capitolo 64, Samuel –Silenzio
Quando viene, Björn incanta il mondo di bianco: impossibile non scorgerne le impronte nella neve. Impossibile non riconoscere la trasparenza che solo lui sa scavare negli occhi, e la nostalgia che il suo respiro soffia sulle labbra.
Troppo bianco, troppo.
Troppo evidente, il suo passaggio.
[…]
E vorrebbe potergli chiedere silenzio, solo per una volta.
Silenzio.
Perché quel romanzo è ancora una ferita aperta, perché non è facile. Perché quel che è rimasto, dopo che le parole sono morte, è qualcosa di troppo intimo per riuscire anche solo a sussurrarlo.
E perché Björn non è una religione, ma è carne e sangue. Perché è lacerante, che sia carne e sangue.
Perché non è giusto.
[…]
Ed improvvisamente - senza alcuna apparente ragione - quel silenzio che fin'ora aveva sempre e soltanto vagheggiato inizia a nascere realmente, molto piano. Molto a fondo.
[…]
Ed è strano.
Perché il corpo ubbidisce ancora a lui, eppure il silenzio continua a sbocciare lentamente, in qualche altro luogo. Un luogo talmente segreto da esser rimasto fin'ora nascosto alla sua stessa anima - da rimanere un mistero anche adesso.
In quale cielo si addensa la prima neve dell'inverno? In quale nebbia?
E quale grumo di consapevolezza permette alla luna di stendere i deserti - alla luce delle stelle di piegare il tempo?
[…]
Björn.
In quale cielo si addensa la prima neve? In quale nebbia?
Il palmo si preme sul petto di David, dolcemente. Il pollice gli accarezza le labbra.
E forse deve esserci davvero qualcosa di profondamente diverso, nei suoi occhi, mentre sussurra sottovoce: "Non posso." Perché l'altro sbatte le ciglia e si lascia allontanare senza opporre nessuna resistenza.
Si lascia spingere indietro.
Dopo, la percezione della rinuncia è così netta che fa perfino troppo male. Il bisogno di sentirlo vicino - il bisogno del suo corpo.
Ma il silenzio è ovunque, ormai, e resta solo bianco. Neve.
Resta solo l'assenza di Björn - la più terribile e dolce delle morti - e lo sguardo di David che riprende coscienza poco a poco. Che poco a poco torna ad indurirsi, ad affilarsi.
Quando l'amico gli soffia in faccia, aggiustandosi i capelli: "Fanculo," lui pensa che non l'ha mai amato così tanto. Che vorrebbe potergli premere le labbra sulle palpebre - sulla bocca.
E che non può far altro che lasciargli in dono la sua rabbia, invece. Perché baciarlo sarebbe come colpirlo. Accarezzarlo, come rubargli strati di pelle viva.
Ustionarlo.
"Quindi?" lo sente domandare, in una risata falsa. "È finito tutto? Perché non si tratta di oggi, non si tratta del luogo. È così, giusto?"
Lentamente, lui annuisce.
David ha gli occhi scurissimi di quando aveva vent'anni - le stesse guance arrossate. La stessa voglia di litigare con la vita, e di farci a pugni.
E di farci l'amore.
"E dove credi che ti porterà, la tua ridicola aspirazione ascetica?" continua, strappandosi la toga dalle spalle. "A collezionare piume d'angelo, Samuel? A trasformarti in un fottuto narciso?"
"Ne ho semplicemente bisogno,"risponde lui, con dolcezza.
Non saprà mai spiegare neppure questo, però. E David non potrebbe mai capire.
Perché è quando il corpo diventa più sensibile che la ferita riesce a farsi più dolorosa - a scavare più a fondo.
Perché la voglia di Björn è già così disperata che solo la rinuncia al sesso potrebbe renderla più lacerante, ormai.
E perché l'assenza è la sola cosa che gli rimanga ancora di lui. Il solo modo per sentirlo sulla pelle, e dentro la carne.
Non c'è niente di nobile, in questo: nessun atto di fedeltà, nessuna abnegazione.
Piuttosto, si tratta del piacere intimamente segreto che solo una cicatrice profonda sa darti, quando è scavata dai tuoi stessi denti. Quando diventa un legame.
"Bisogno?" ripete però David, in uno sbuffo quasi divertito. "Tu vaneggi, Samuel! Tu non sai quel che dici!"
Ed è bellissimo, in quel momento. Di una bellezza non perfetta, non scolpita nella forza. Non costruita.
Solo rabbia e passione, nei suoi occhi.
Il peso di anni interi.
[…]
lui lo guarda, immobile, e pensa che forse glielo dirà un giorno.
Che è un angelo anche lui.
Forse un angelo appena più maledetto - troppo innamorato delle cose umane per vestirsi solo di bianco. Forse un angelo caduto.
Ma un angelo vero. Un miracolo.
E se riderà - se risponderà qualcosa di ironico, se sogghignerà divertito - lui semplicemente premerà le labbra sulle sue palpebre. Sulla sua bocca, finalmente.
E non ci sarà bisogno di dire altro.
Vorrei avere più parole per descrivere Samuel, e ciò che lui è per me.
Avere la capacità di spiegare perché porto una rosa dei venti al collo, e ciò che questa storia è in grado di dare al mondo. Saper incastonare una parola per ogni personaggio e dargli dimensione.
Non ce l’ho.
Non ne sono capace.
Loro sì, le autrici lo sono.
E sarebbe, semplicemente, un delitto contro il cielo e contro quel dio che non ci sente e non ci vuole, non dar loro il merito di aver creato un mito.
Divinità.
Perfettamente reali.
Rosa dei Venti di elrohir (Originali/Generale)
Storia a quattro mani scritta da elrohir e 0_fata_0.
E ci ho messo una vita.
Perché la Rosa è stata fondamentale in tante cose. E' come aprire un cassetto e trovarci dentro un mondo. Vederci cose meravigliose e altre che fanno paura.
Ho trovato me stessa, quello che vorrei essere e quello che vorrei capire. Ho trovato sogni e ricordi e paure.
La Rosa ha cullato notti insonni e giorni spensierati. Lunghe attese che hanno acquisito un senso. Tratte in bus che hanno preso valore. Riti che sono appuntamento.
Mi ha regalato sensazioni. E persone speciali. Sorrisi e lacrime. Ferite. Assolutamente poco virtuali. E mi ha uccisa dover scegliere.
Perché il bello di questa storia è che è scritta da due persone molto speciali. E in realtà il capitolo più bello non c'è, perché non l'hanno ancora scritto. Perché si superano sempre anche quando pare impossibile.
Il capitolo più bello di questa storia non è stato ancora scritto. E' il prossimo. E quello dopo... quello dopo ancora.
Perché è quello che hanno dentro.
Il capitolo più bello.
Le citazioni per voi "SPOILER":
28. Albert - Nel nome del padre
"Era successo mentre Albert lo guardava. D'improvviso, senza che ci fosse stato un segnale di avvertimento. Senza che lui sentisse di poter fare qualcosa per evitarlo.
Björn si era perso.
Come se un abisso di distanza si fosse aperto nel loro salotto, strappandolo via dal loro fianco. Scaraventandolo altrove. Lontano.
Un oceano in cui lui stava annegando.
Era stato quello il momento in cui Albert aveva capito *davvero* cosa stava studiando.
L'attimo in cui Björn era diventato altro - solo uno sguardo fisso, intrappolato in pupille troppo dilatate. Pelle bianchissima e tremori e fiato corto. Fronte sudata, come per la febbre.
Lui si era reso conto con precisione che le nozioni di medicina e psicologia incamerate fino ad allora non servivano a nulla, non realmente, perché non gli permettevano di raggiungere quel ragazzino che amava e che aveva bisogno di una mano -che lui non sapeva dare.
Aveva capito che quello sarebbe stato il suo destino. Guardare persone affogare in oceani profondi e cercare - disperatamente - una maniera di salvarle. Senza mai riuscirci davvero.
L'illuminazione di un istante, la conferma di una vocazione. Un pellegrinaggio di espiazione, per pagare le colpe di chissà chi. Riscattare un'innocenza che non aveva mai avuto la possibilità di nascere.
Avrebbe ripensato spesso a quella sera. Al momento di scegliere la specializzazione - ad ogni nuovo paziente, ogni nuovo incontro. Ogni libro letto.
Ogni volta che Mike gli rimproverava di essere troppo attaccato al lavoro, di pensarci troppo. Di non abbandonarlo mai.
Albert avrebbe voluto dirglielo, farglielo capire. Chiedergli: "Come posso abbandonare lui? Come posso lasciar andare tutti quelli come lui? Che soffrono, e hanno sofferto, e soffriranno. Se ci fosse anche solo una minima possibilità io…"
Ma possibilità non ce n'erano. Mai state.
Non è nelle sue mani, il potere di raddrizzare il mondo.
[...]
Con Vivian è più facile. Puoi fargli chiudere gli occhi accarezzandogli i capelli; riempire il silenzio di sussurri e scaldare il buio. Il sonno non arriverà, forse, ma almeno ci sarà compagnia.
Per Björn non ci sono sonno né carezze possibili. Lui gli occhi non li chiude. Nel silenzio vive.
E non sopporta vicinanze, e le sogna. Con un desiderio tormentoso e incompreso e stanco.
Siede sulla poltrona, adesso, nell'angolo più remoto della stanza.
Spalle al muro e ginocchia piegate al petto; braccia incrociate e piedi nudi.
È più adulto di quella prima volta. Ha muscoli più definiti, schiena più ampia. Più capace di sopportare i pesi - non sembra sul punto di spezzarsi ad ogni tocco. Eppure, al tempo stesso, la sua fragilità è sempre la stessa. Estrema.
E gli occhi con cui lo guarda sono quelli di allora.
Completamente vuoti di una qualunque espressione.
[...]
"Vuoi una coperta?"
Esitazione.
Cautamente, Albert muove un passo verso il letto e ne recupera una. Stringendola nel pugno, si avvicina.
Gliela porge, fermandosi ad un metro di distanza.
Quando Björn, lentamente, si sporge ad accettarla, pensa che è tutto finito.
Il suo scopo si esaurisce lì - in quel contatto non avvenuto di dita. In quelle braccia allungate per dare e ricevere.
Una coperta.
È l'unica cosa che può fare.
Dargli della lana per scaldarlo.
Fermarsi lì la notte. Tranquillizzare Vivian.
Accendere la lampada sul comodino, prima di uscire.
Non chiudersi la porta alle spalle. Non chiudergli la porta davanti.
Aspettarlo. Quando sarà pronto a venire.
[...]
"Passerà, Vivian," sussurra, dolcemente.
"A Björn no."
E mentire viene spontaneo.
Un'azione necessaria, automatica, consolatoria.
Per entrambi.
"Passerà anche a lui."
E mentre glielo promette, Albert pensa che forse non sarà neanche una menzogna. Perché niente si può elidere dalle memoria - nessuna cicatrice può guarire del tutto.
Ma la ferita può smettere di fare male. Smettere di essere viva.
E quando un ricordo muore, non fa più paura a nessuno."
74 Ashley - Il paese che avevate in mente
"Forse, più che tutto sembra impossibile credere che qualcuno sia tanto folle da aprirsi in questo modo ad un estraneo. Tanto avventato da permettere ad un corpo straniero di farsi strada nella propria carne - nell'anima.
Sembra impossibile che il mondo stesso si basi su questa successione assurda di imprudenze.
Mille forme di coraggio. Di paura.
Rabbrividendo appena, lui distoglie lo sguardo.
Non è coraggio - lo correggerebbe Chris, fosse lì ad ascoltarlo. Non si tratta di una scelta: non puoi decidere di non cadere. Quando te ne accorgi, sei già precipitato.
E poi - aggiungerebbe, guardandolo con la coda dell'occhio. Proprio tu devi parlare?
Con Dylan.
Ma non è la stessa cosa, Ash lo sa bene. Affidarsi a Dylan non è mai stato coraggio, non è mai stata un'avventura. Aveva i suoni dolci di una musica che conosci da sempre - il ritmo più antico del mondo: quello della vita.
Battito su battito di uno stesso cuore duplicato.
La trasparenza incoraggiante di uno specchio.
Giochi di simmetria. E rimbalzo.
La forza, la sta imparando ora che lui non c'è più. E come tutti gli apprendimenti, anche questo si basa sull'assenza: è difficile definire qualcosa quando te la trovi davanti agli occhi.
Difficile sentirla - percepirla veramente.
Devi aspettare che sia svanita, per poterla disegnare.
O abbassare le palpebre.
Stringere le ciglia.
[...]
E dopo c'è il silenzio.
E dopo c'è l'assenso.
E la strada vuota, il buio, il profilo dello sbaglio.
I mille nomi che ti sei dato, i mille paesi che non hai saputo essere - le stagioni che a nessuno potrai offrire. Le crepe nel muro e i vetri, gli specchi.
Gocce di cera, gocce di paura.
La certezza che non hai lasciato nessuno ad aspettarti a casa.
E lo snodarsi inesorabile di una poesia fatta di forme taglienti, sorrisi falsi. Bagliori.
Nascondigli segreti e pareti incise con mille nomi di piccoli amanti."
Bacio di mezzanotte, di Miseichan - Originali/Romantico
Senza una particolare persona non avrei mai iniziato a leggere questa storia, ma non farò nomi.
Sono curiosa di natura, quindi anche se ai primi capitoli non ci capivo niente (che lei non me ne voglia) sono andata avanti grazie a piccoli ricordi e accenni che ti incuriosiscono moltissimo.
Capitolo 10: in questo capitolo emerge il lato "appassionato di gossip" di Veronica, e comunque la sorpresa del ricordo in cui Lari scopre CHI è Davide D'amico, D. come lo chiama lei, e al contempo si parla di Filippo, altro spasimante di Ilaria. Di quel capitolo mi piacciono le scene "comiche", che evidenziano i vari caratteri.
Capitolo 12: il ricordo, il primo, ma anche relativamente il secondo, fanno capire come Davide vede Lari, e della sua gelosia nei confraìonti del... fratello. E si capisce, dal secondo, cosa farebbe lui per lei. Inoltre nel capitolo ci sono lo zio Ray, uno zio di quelli che ti permettono tutto più un amico che altro, e Filippo, una sua scena importantissima.
Il capitolo 13 è interamente dedicato ad un ricordo importantissimo, è assolutamente da leggere.
E anche il capitolo 14 perchè lì si capisce tutto, senza quello la storia non torna. E bastano le prole finali, senza la descrizione dell'atto in sè a far capire, ma se lo si vuole leggere sta tutto nel capitolo 16.
Andando avanti:
Nel 18 emerge il primo incontro con il fratello gemello di Davide, scena davvero comica.
Credo, infine, che un capitolo essenziale sia il 26, dove si vede il chiaro fronteggiamento tra Filippo e Davide, e l'introduzione di un nuovo personaggio.
"Eroi non si nasce, si diventa" di Julia Weasley (cat. Harry Potter)
Ci ho messo molto a decidermi a scrivere questa recensione, per il semplice fatto che mi è difficile scegliere alcuni capitoli affermando che mi son piaciuti di più o che ho trovato più significativi degli altri per apprezzare il personaggio di Rachel Queen.
Come ricorda anche l'autrice, Rachel appare nei capitoli 12, 13, 14, 15, 17, 18, 19, 20, 21, 23, 25, 26, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 37, 38, 39, 40, 42, 45, 46, (50) che a prima vista possono sembrare piuttosto numerosi, sinceramente, però, sono dell'idea che questa storia vada letta per intero (meglio ancora sarebbe riprendere in mano anche "Slytherin Love", la storia attravero la quale ho conosciuto e mi sono affezionata circa un anno fa al personaggio di Rachel).
Il tempo però stringe e il concorso ha tempi ristretti, percui...
se volete un suggerimento, intanto fatevi un giro, saggiate le potenzialità della storia, poi regalatevi una bella lettura quest'estate, riprendendola in mano, dall'inizio e con calma, gustatela fino in fondo e lasciatevi coinvolgere e commuovere.
Chi è Rachel Queen? Non è la protagonista della storia, ma la ragazza di cui, poco per volta, il protagonista (Regulus Black) comprenderà il vero valore e la vera forza.
E ciò accadrà non attraverso "effetti speciali" (a dire il vero molto presto vi dimenticherete persino che stiamo parlando del mondo magico e di maghi e streghe), perchè Rachel è una ragazza in cui tutte possono riconoscersi, che ha dalla sua solo la forza del suo carattere.
La vediamo infatti evolvere nell'arco della storia, da bambina pestifera a giovane donna orgogliosa e innamorata, un personaggio realistico, fatto di pregi e difetti, che commette errori, che ride, che piange, che vive, che è vera.
Non devo fare riassunti, ma darvi indicazioni, percui...
non potete fare a meno di leggere:
chap. 12/13/20/21: tanto per capire che tipino è la ragazza, e rendersi conto che non siamo di fronte a una Serpeverde qualsiasi :X
chap da 29 a 35: si può essere co-protagonisti di una ff senza usare effetti speciali e ne avrete dimostrazione in queste pagine, in cui c'è un pò di tutto e soprattutto un pò di sano e non scontato romanticismo;
chap. 38: Chiunque abbia letto Harry Potter sa quale megera odiosa fosse Walburga Black: in questo capitolo ne avrete un piccolo assaggio, ma vedrete anche la malefica befana messa all'angolo da una ragazza che combatte non in nome del Sangue, ma in nome dell'amore;
chap 42: non sono persona facile alla commozione, ma a me piacciono i capitoli dolce/amaro... e questo, pur essendo incentrato più sui pensieri di Regulus che su quelli di Rachel, merita assolutamente di essere letto;
chap. 46: naturalmente... il capitolo 46: purtroppo questa storia è canon e le cose devono per forza andare in un certo modo... perciò è "assolutamente necessario" leggere questo chap.
chap. 50:so che ancora non è stato pubblicato, ma immagino sarà la degna conclusione di questa storia magnifica.
Buona lettura a tutti
Mei
Linee, di Mirya [Libri >> Twilight (S.Meyer)]
Il capitolo in cui Mab si esprime al meglio è, secondo me, Il vangelo secondo Mab, ovvero il quattordicesimo della long-fiction ancora in corso.
Introdurre personaggi originali in una saga nota e arcinota è, come ho già detto, non facile. Uno dei motivi per cui gli OC vengono quasi puntualmente bocciati è semplicemente il fatto che necessitano di essere presentati e lo scrittore spesso è pigro: è più facile avere la pappa pronta con una Bella Swan preconfezionata o con un Edward Cullen surgelato (AH AH!) che mostrare un nuovo personaggio.
L'autore pigro, quindi, solitamente si affida agli aggettivi. Non c'è modo peggiore e più insipido che riempire un personaggio di aggettivi. Mirya probabilmente avrebbe fatto molto prima a scrivere "Mab è una ragazza originale, sfrontata e simpatica", non lo metto in dubbio, ma cosa vuol dire "originale"? "Sfrontata"? "Simpatica"? Sembra l'orribile presentazione di un profilo su MySpace. Sono parole, solo parole, per altro terribilmente vuote, che il lettore è costretto a riempire da solo. Ma Mirya, grazie al cielo, non si limita a questo. Ecco perché mi è piaciuto tanto il capitolo quattordici, Il vangelo secondo Mab, perché Mab non è fatta di sole parole, ma di immagini, cose, odori, atteggiamenti.
- Io ho una mia filosofia. Intendo dire, ancora un’altra. Secondo me l’universo è diviso in fumatori e non fumatori.
- Non mi sembra un granché, come filosofia. È una cosa che tutti possono vedere.
- No, non sto parlando di persone che fumano e persone che non fumano, ma di fumatori e non fumatori. Ci sono fumatori che non fumeranno mai e non fumatori che si ostinano a fumare. Ma i fumatori avranno sempre bisogno di fumare, anche se magari non fumeranno, e i non fumatori non sapranno mai cosa si prova a fumare davvero, anche se fumeranno.
- Ti rendi conto che non ha alcun senso quello che dici?
- Forse per te, che sei una non fumatrice. Non è questione di avere o meno una sigaretta in bocca, è un fatto d’indole. I fumatori sono persone che hanno bisogno di distruggere qualcuno o qualcosa in ogni istante, e allora è meglio che distruggano la sigaretta, piuttosto che se stessi o gli altri o il mondo.
- E come si distinguerebbero i fumatori dai non fumatori, se la sigaretta non è una discriminante?
- In molti modi. Intanto, il fumatore ama e odia la sigaretta allo stesso tempo. La considera l’oasi nelle sue caotiche giornate ma sa che è un sollievo temporaneo e fittizio. Ne adora il sapore ma sa che quel sapore ucciderà poi tutti gli altri. Ne contempla la forma, la rigira tra le dita, ma soffre di non poterlo fare più a lungo, mentre la brace si consuma. Inoltre, un fumatore che smette continua a desiderare la sigaretta. Un non fumatore che smette ti racconta di quanto stia meglio. Io ho smesso diverse volte, anche per anni, e ho sentito lo stesso bisogno di una sigaretta, immutabile e continuo, ogni maledetto giorno, ogni maledetta ora in cui non ho fumato. Perciò lo so: sono una fumatrice. Sono una persona potenzialmente distruttiva. Lode alla sigaretta che salverà il mondo.
Ecco, esattamente quello che intendevo.
ggsi - 24/05/10, ore 21:37 Titolo: Verso l’alba
Autore: ellephedre
Sezione: Sailor Moon
Salve a tutti!
“Verso l’alba” è la storia che ho votato per questo concorso e che vorrei consigliare a voi utenti di leggere (e di votare:D).
Non preoccupatevi troppo se non ricordate troppo bene (o conoscete poco) l’opera originale: l’autrice ne ha fatto, si una continuazione, ma soprattutto una storia che se ne distacca a tal punto da presentarsi come un racconto di fantascienza a tutti gli effetti (in ogni caso tutti i vari retroscena dell’anime vengono ripresi e ri-raccontati nel corso della storia), quindi ritengo che chiunque possa avvicinarvisi tranquillamente. Per chi invece è fan della saga di SM: non aspettatevi una trama banale o scontata (l’anime a volte peccava di ripetitività). Quella creata da ellephedre è una trama appassionante, ricca di colpi di scena inaspettati e sono proprio i personaggi originali a contribuire a creare un clima di suspense, integrandosi ad hoc in un intreccio che, se da un lato conserva i tratti principali forniti dalla Takeuchi, d’altro canto rappresenta quasi una storia assolutamente autonoma. Un accenno della trama? È quello che ellephedre ha già scritto: ritroviamo cresciute Usagi e le sue amiche, a due anni dalla sconfitta dell’ultimo nemico, Galaxia. Le ragazze sanno bene che dopo un periodo di pace, prima che vengano rivelate al mondo le loro identità, arriveranno nuovi nemici da affrontare, ma ovviamente sono andate avanti e hanno vissuto questo periodo tranquillo come persone normali, piene di sogni e aspirazioni. Un giorno la pace per le ragazze finisce e devono tornare a combattere: cinque nuovi nemici sono all’orizzonte, provenienti da un pianeta lontano e reduci anche loro come le senshi dallo scontro contro Galaxia. In discussione verranno messi anche i loro sentimenti, perché nuove persone sono entrate nelle loro vite e altre vi faranno parte.
Scegliere dei capitoli è per me un’impresa:) innanzitutto “Verso l’alba” è un “work in progress”, è ancora incompleta (e comunque anche quando sarà completata sarà difficile scegliere); inoltre i personaggi originali appaiono, a dimostrazione della loro rilevanza nella storia, in ogni capitolo. Al di là del fatto che, oltre a personaggi che hanno un ruolo predominante nella trama, i ragazzi che affiancheranno le senshi nel corso della storia, sino ad ora Alexander e Gen, e gli antagonisti, faccio riferimento anche a piccole comparse che danno quel tocco realistico all’intera storia.
Alexander è l’unico personaggio ad essere già apparso nella saga di ellephedre (la storia in cui viene presentato per la prima volta è Acqua viva, che insieme a “Verso l’alba” fa parte del ciclo di Oltre le stelle); Gen appare nel secondo capitolo; Zenas, sovrano dei nemici delle senshi subito nell’incipit della storia. Per non rovinare la lettura ho scelto alcune parti (non troppo spoiler) che personalmente ho apprezzato:
Seconda parte “Successi e primi scontri”: personalmente ho molto apprezzato come il personaggio di Alexander abbia intuito la presenza di un segreto molto importante all’interno del suo rapporto con Ami, qualcosa di cui la ragazza non voleva parlarne, fingendo che non fosse niente di grave, ma che, nonostante i tentativi di non far trapelare nulla, Alexander riesce comunque ad avvertire.
SPOILER:“Cos'era di quel passato che Ami non poteva dirgli?
Rimase a pensarci, anche se da tempo ormai lo faceva.[…] Con le sue amiche c'era una profonda sintonia, lui l'aveva capito fin dalla prima volta che le aveva incontrate. Ami era il pezzo di un puzzle a cinque; senza, la figura non sarebbe stata completa.
Loro erano diverse da lei, eppure ogni tanto gli era sembrato di percepire una somiglianza di fondo che non era riuscito a spiegarsi, qualcosa che le accomunava ad Ami a tal punto che non avrebbe mai potuto immaginare che quella loro amicizia potesse non esistere. Quel loro legame gli era parso di natura... esclusiva.”
Fine quarta parte “Rapimento” inizio Quinta parte “scoperte, confusione, dolore”: si tratta della parte in cui Alexander scopre la verità sulla vita di Ami e delle sue amiche. Ami è stata rapita dai nemici e Alexander riconosce Usagi che si è trasformata in Ami per eluderlo.
SPOILER:“Era questo che gli aveva nascosto. Questo che aveva temuto di rivelargli. Tutta una parte di lei di cui non aveva avuto la minima idea.
Ma non gliene poteva importare di meno che avesse deciso di escluderlo: era il fatto stesso di non aver saputo il pericolo che lei aveva corso continuamente a farlo fremere.
Fu una parte distaccata di lui a notare che aveva già definito irrilevante lo scoprire che Ami possedeva poteri che nessun essere umano normale poteva avere. L'avrebbe considerata una follia se non avesse saputo già da tempo di aver proprio perso la testa per lei. Di non potere e non volere stare senza di lei.”
Sesta parte “Salvataggio”: fin dall’inizio si capisce che i nemici possiedono personalità diverse l’una dall’altra e, cosa rilevante, non vanno d’accordo tra loro. Un esempio tra tanti è la parte in cui interagiscono Anthia ed Euthasia.
SPOILER: “Euthasia ne fu sicura in quell'istante: avrebbe reso la vita di Anthia un inferno; l'umiliazione che provava in quel momento sarebbe impallidita al confronto di quello che avrebbe fatto passare a lei.
Contenne l'ira, la nascose. L'avrebbe tirata fuori lentamente.
Con risultati che avrebbero rovinato quella codarda.”
Ottava parte “Cambiamenti e… love”: da leggere (mix meraviglioso di humour e romanticismo) la prima volta di Ami e Alexander (per chi conosce già Ami, sa che è un tipo molto pudico… c’è da ridere!).
Nona parte “Chiarimenti dovuti e possibili spiegazioni”: prima apparizione di Fujisawa Sumire, futura manager di Minako che sta per coronare il suo sogno di diventare una cantante. Personaggio originale anche questo, ovviamente. Questo è un esempio di come, oltre a personaggi di un certo rilievo per l’intreccio della trama, ellephedre abbia creato un’ambientazione realistica, dando spazio all’interazione tra i protagonisti e la gente che sta loro accanto (familiari, colleghi di lavoro…).
Decima parte “Appuntamenti” Gen e Makoto si conoscono per questioni di lavoro (il ragazzo si occupa della ristrutturazione della futura pasticceria di Makoto); appare dal secondo capitolo in poi, in una serie di brevi scene. Quella che vi indico fornisce dettagli più precisi sulla sua vita e personalità (sebbene già nelle scene precedenti si intuisca qualcosa del suo carattere). Si tratta della scena in cui i due trascorrono un pomeriggio insieme.
SPOILER: "Lo so, ho pensato per un sacco di tempo che sarei dovuta nascere maschio." Da piccola era stato quasi un rimpianto, tutte le volte in cui era stata invitata a contenersi, a comportarsi più come le altre bambine, coi giochi tranquilli che non l'avevano minimamente attirata, almeno allora. Non erano stati i suoi genitori a dirlo, ma quasi tutti gli altri. Era stato solo dopo che si era resa conto di quanto fosse bello e adatto a lei essere una ragazza, col modo in cui le piaceva-
"Secondo me potevi nascere solo ragazza."
Spostò gli occhi dal canale a lui.
"Ad un ragazzo non piacerebbe andare sempre in giro con quelli." Gen indicò con un dito gli orecchini a forma di rosa. "E anche i maschi sanno cucinare, ma non si mettono a decorare il cibo per renderlo ... "Esitò. "Carino; è quello che fai tu e non credo ti limiti alle torte. Ci sarebbero altre cose, ma la più importante è che non sentirai mai dire ad un ragazzo che vorrebbe essere toccato solo dopo aver dato il permesso. E' un'idea ... romantica." Pronunciò l'ultima parola con espressione fintamente disgustata, scuotendo la testa. "Aver voglia di menare le mani non fa di te qualcosa di neanche lontanamente simile ad un maschio."
Undicesima parte “Accordarsi e scontrarsi”: non posso esimermi dall’indicarvi la scena in cui si conoscono (e si scontrano) Alexander e Gen… hm, decisamente amore a prima vista… in senso ironico:D; altro pezzo interessante circa il rapporto tra i nemici è quello tra Doukas e Euthasia:
SPOILER: "Ricorda la tua posizione la prossima volta che ti rivolgi a me."
Euthasia non mosse un muscolo, ma non mancò di continuare a guardarlo negli occhi senza alcuna esitazione.
Era una donna incredibilmente stupida quando voleva esserlo. E, proprio così, anche per lui era il meno peggio che avesse a disposizione.
Non gli andava di rovinarsi del tutto il gioco da camera che facevano tanto bene insieme, perciò si allontanò di un passo.
E sparì.
Euthasia si permise il fremito d'ira solo quando fu sicura che non sarebbe più riapparso.
Fece saltare le luci della via accanto all'edificio in cui si trovava e trovò un'apparenza di sollievo solo nel suono della confusione e dello spavento che iniziò a farsi largo tra i terrestri; non sapevano proprio stare senza le loro preziose luci artificiali.
Patetici, patetici.
Ma lei patetica non lo sarebbe mai più stata.
Sarebbe stata signora di un continente e senza nessuno a controllarla.”
Dodicesima parte “Tra guerra e amore”: associate il nome di Minako alle risate e leggete il pezzo in cui incontra per la prima volta Gen.
SPOILER: «Ce l'hai un nome?» Era la prima cosa che avrebbe dovuto dirgli.
«Ah, è vero!» Una nuova risata. «Io sono Minako Aino, una delle migliori amiche di Makoto. Allora, hai una ragazza?»
Era insistente e avrebbe continuato per chissà quanto. Meglio finirla lì. «No.»
«Perfetto. Per caso ti piace Makoto?»
... cosa? Rimase senza parole, sentendosi come se si trovasse ancora- «Sono domande da scuola media.»
«Sbagli, si adattano perfettamente anche alla nostra età.»
Era pure seria mentre lo diceva. Non sapeva se ridere o preoccuparsi per lei.
«Te lo chiedevo perché ... a me Makoto ha detto che le piaci molto.»
Gen scattò in avanti con le braccia e riuscì a impedire alla piastrella che aveva tenuto in mano di sfracellarsi a terra. Sentì la risata di lei ancora prima di alzare lo sguardo.
«Bugia! Ma ora so che piace a te.»
Non era sua sorella e non poteva strangolarla. Peccato.”
Quattordicesima parte “Passato e presente”: momento molto romantico quello in cui Makoto e Gen si mettono insieme.
SPOILER:“Sorrise e pensò di offrirgli un lato del viso, ma Gen si era già abbassato ad appoggiare la bocca lì.
Venne colpita dalla più deliziosa tensione che l'avesse mai attraversata; l'indugiare delle labbra sulla pelle non fece nulla per attenuarla, servì solo a creare brividi che quasi non riuscì a trattenere. Ebbe l'impulso di alzare le braccia e toccarlo, ma si ritrovò a stringere proprio le mani di lui.
Infine, il respiro caldo non fu più sulla guancia. Arrivò sul naso. Le sfiorò la bocca.
Si allontanò solo lì.
Makoto non aveva chiuso gli occhi ma le sembrò di ricominciare a vedere solo in quell'istante. E Gen non stava ricambiando lo sguardo: aveva l'attenzione fissa un po' più sotto, sulle labbra con cui non era più sicura di volergli dire di no. Sulla bocca che, all'improvviso, voleva sapere quanto potesse essere meraviglioso venire destabilizzata dove contava maggiormente.”
Come ho già detto, “Verso l’alba” è ancora in corso, però è impossibile non seguire e non appassionarsi alla storia una volta che se ne è intrapresa la lettura.
Proprio a causa del clima di suspense e di attesa (nel senso che al lettore sono forniti vari indizi sulla trama) i nodi verranno (in parte) sciolti a partire dalla quindicesima parte in cui verrà svelato il perché i nemici siano arrivati sulla Terra e quali siano le loro intenzioni (motivo per cui, pur adorando gli ultimi capitoli, mi sono fermata con le mie indicazioni:)). Sicuramente delle personalità dei nemici (in particolare del loro diverso grado di malvagità) si intravede qualcosa nei capitoli precedenti, alcuni esempi li ho forniti precedentemente. Dalla quindicesima parte in poi le parti dedicate a loro sono molto più dettagliate ed intense: ci sono parti scritte molto bene soprattutto su Anthia e Zenas (a quest’ultimo viene dedicato un paragrafo intenso nella diciottesima parte), ma anche quelle sul rapporto Doukas/Euthasia sono considerevoli. E poi c’è Kendeas, quello che rapisce Ami, con una psicologia, anch’essa, molto particolare.
Ho scelto le parti che ho indicato (scelte deliberatamente non troppo spoiler, altrimenti non ci sarebbe gusto a leggere) per dimostrare come questa storia rappresenti un mix di azione, romanticismo e humour (credetemi, ci sono scene divertentissime da leggere). Ovviamente mi sono soffermata sui personaggi originali già da me indicati nella precedente votazione, ma in realtà è tutto l’universo creato da ellephedre che merita di essere promosso.
Spero di aver in qualche modo stuzzicato la vostra curiosità:) Quelli che vi ho proposto sono semplicemente degli ‘assaggi’: “Verso l’alba” va gustata per intero:D E sono sicura che non deluderà chi intraprenderà la lettura. Chi ha amato Sailor Moon adorerà “Verso l’alba” e chi non conosceva l’anime avrà comunque il piacere di leggere una storia intrigante e appassionante.
Assolutamente da promuovere ai lettori.
Linee, di Mirya [Libri >> Twilight (S.Meyer)]
Dunque... sto leggendo il capitolo 22 (ultimo ad oggi pubblicato) e mi sto divertendo al punto di aver interrotto la lettura per inserire un commento in questa sezione.
La cosa è di per sé un evento piuttosto rilevante, ma tengo a specificare maggiormente il perché della mia scelta.
Mab è un personaggio vero. Una ragazza divertente, schietta, irriverente, caustica e, in primis, la migliore amica che qualunque ragazza vorrebbe.
Non vorrei dilungarmi in citazioni spoiler, che avrebbero comunque senso solo per i conoscitori di Twilight, ma la scena seguente merita davvero di essere citata:
- Anche Edward è come Jake? – mi viene in aiuto lei, il viso ancora coperto dalle dita.
- No – rispondo lentamente – Lui è un vampiro.
Mab leva di botto le mani e si rimette a sedere con uno scatto. Mi guarda stupefatta, forse pensando ad uno scherzo, poi fissa il materasso sbrindellato.
-Ah. Capisco. Ora si spiegano molte cose. Comunque non è questo, che volevo sapere.
- Beh, mi hai chiesto se era come Jake...
- Sì, infatti. Volevo solo sapere se era vergine.
Questo secondo me illustra quanto Mab sia sopra ogni facile giudizio e allo stesso tempo esilarante nel suo modo di affrontare le difficoltà della vita.
Se ci pensate un attimo, basta poco per far piangere un lettore o spettatore... la cosa più difficile in assoluto è farlo ridere :-)
Buon voto a tutti!
Rosa dei Venti di elrohir (generale)
Dunque, il mio compito qui sarebbe quello di indicarvi i passaggi più belli della storia, quelli che maggiormente mettono in risalto i protagonisti, ma, capitemi, con 83 capitoli e una ventina di personaggi è quasi impossibile scegliere solo poche frasi e racchiuderli tutti quindi, dato che escluderne qualcuno sarebbe un delitto, ho deciso di portarvi a fare un giro a Rosenfield.
Cominciamo il nostro giro turistico dalla collina; vedete questi bei monti innevati, questa nebbia densa che ci circonda ? E' questo il luogo in cui possiamo trovare il famoso scrittore Samuel Weldon, autore di capolavori letterari come "Il Dio Malato" o "Coordinate". Weldon è un uomo molto sensibile, distaccato dal mondo terreno e apparentemente incapace di comprendere quello che gli succede intorno, è convinto di aver dato vita ad un uomo solo scrivendo di lui e il suo credo può essere riassunto da questa sua dichiarazione: "Tu non credi al potere del verbo, David?" (cap. 9).
Visitando la casa del professor Weldon è facile imbattersi nel miglior esemplare di avvocato egocentrico e fascinoso, il suo amico (e non solo) David Hamilton, un uomo dotato di un "grandissimo" senso dell'humor:
"Era dall'operazione alle tonsille che non mi sentivo così di merda."
Samuel sbatte le ciglia. "Avevi sei anni, David."
"Appunto," è la risposta, irritata. (cap. 25)
Conosciuto anche come DioPapà. Vi state chiedendo il perchè di un appellativo simile? Se non leggerete la storia non lo saprete mai perchè io mi limiterò ad indicarvi il suo pensiero più frequente: "Io, potevo essere Dio" (cap.62).
Lasciamo adesso la collina e facciamo un rapido giro dei locali della città: al Theatre possiamo notare, nell'angolo più buio del locale, il nostro caro Theo, ragazzo oscuro e asociale sempre intento a scarabocchiare sulla sua agendina, ma attenzione, non avvicinatevi troppo: potrebbe mordere, e il nostro Jude ne sa qualcosa... (cap. 48).
Spostiamoci al Queer, noto locale gay molto caro ai nostri personaggi: se facciamo bene attenzione possiamo incontrare tra il viavai di gente un raro esemplare di pellerossa mistico di nome Raven. Si tratta di un ragazzo molto affascinante, dotato di una rara capacità di comprensione e adattamento ad ogni situazione ma sofferente della sindrome di Superman. Il nostro Raven porta una collana di ossidiana al collo, e sarà questo particolare a farvi trovare la sua dolce metà, il fotografo Jude, ed insieme sono la coppia più bella del racconto (si consiglia vivamente il cap. 83).
Se ci rechiamo al Queer nella serata giusta (o in quella peggiore, per il povero Carlos) possiamo assistere ai primi tentativi di avvicinarsi al mondo gay del nostro chicano preferito, e magari farci due risate sulla sua totale incapacità di fare la cosa giusta. Volete sapere a cosa è legata la sfortuna di Carlos? Non vi resta che leggere il cap. 72.
Lasciamo adesso i locali notturni e spostiamoci nelle gelaterie; è questo il luogo ideale per un incontro ravvicinato con Vivian, il moccioso più simpatico e spregiudicato di Rosenfield: avvicinatevi pure a lui, offritegli una cioccolata e lo farete felice; mi dispiace però dovervi avvertire che la stessa tecnica non vale per il ragazzo accanto a lui: il nostro timido Keith potrebbe anche scappare di fronte ad un tentativo troppo esplicito di abbordaggio, come sa bene David (cap. 82) o Raven, co-protagonista di questo piccolo estratto del cap. 13:
"Ti crea problemi?" chiede, d'improvviso.
"Cosa?"
"L'omosessualità."
Keith sbuffa. "Sono amico di Vivian, no?"
"No, non mi hai capito. Intendo a dire, l'omosessualità in relazione a te."
Lui non risponde. Non subito. Chiude gli occhi e si prende il tempo di pensare attentamente, prima. [...]Sullo sfondo delle sue palpebre abbassate si snoda una ragnatela di possibili futuri - mentre lui ricorda le fantasie solitarie, quelle che si concede a volte la notte, quando i limiti del pudore si abbassano e nessuno è lì per guardarlo arrossire e di arrossire non c'è bisogno, quindi, a questo punto. [...]
Non c'è mai stato un volto reale, in quei sogni fatti d'ombra. Solo movimenti e sensazioni - l'idea dell'emozione, dell'eccitazione, della forza. Solo un'essenza: odori, sapori, forme.
Maschili.
Ma non può dire tutto questo a Raven. Non troverebbe le parole e inciamperebbe nelle pause, nelle esitazioni.
"Sono amico di Vivian, no?" si limita a ripetere. E se l'altro abbia capito è difficile dirlo, perché resta fermo - a riflettere forse, per decodificare la sua risposta.
"Vivian mi ha detto che hai qualche problema, a proposito," si decide a mormorare, infine.
Lui arrossisce, quasi controvoglia. "Problema di che tipo?"
"Che non hai le idee molto chiare. E che…"
[...]"Che hai un po' paura della cosa," termina, infine.
Keith stringe forte gli occhi, di nuovo. Poi annuisce, a bassa voce: "E' vero."
Il tocco della sua mano sopra il fianco lo fa sobbalzare. Riapre gli occhi di scatto, voltando la testa verso di lui. Per un attimo si guardano soltanto, poi l'altro torna a spostare gli occhi sul resto della festa.
Fa scivolare la mano sotto la sua maglia, intanto. In silenzio.
Lui si sente rabbrividire.
[...]"Cerchi una storia seria?" domanda Raven.
Lui socchiude gli occhi, rilassandosi nell'abbraccio. Non risponde, e l'altro continua.
"Parlo sul serio, Keith. Tu mi piaci. Mi piaci come persona, e mi piaci fisicamente - parecchio. Ma io non sono tipo da storie serie. Se è questo che vuoi non sono la persona giusta."
"Non lo so, cosa voglio," sussurra Keith.
Raven si volta verso di lui - la mano che gli cingeva il fianco sinistro si ritira, tornando a posarsi sul destro; l'altra si posa sulla sua vita, con calma.
"Sono perfetto invece se vuoi provare e basta. So quel che faccio, e so quando fermarmi. Non farei mai niente che tu non voglia. Te lo assicuro."
Keith deglutisce. "Non lo so."
"Non lo saprai mai finché non provi, Keith." Raven lo guarda negli occhi e fa scivolare anche l'altra mano sotto la sua maglia. La preme sul ventre, di palmo - ed è un brivido diverso e uguale a quello già provato. Che si snoda verso l'alto, lungo la schiena, mentre Raven fa salire la carezza verso il suo petto, sfregando appena un capezzolo.
Lui sobbalza, lanciando uno sguardo al resto della stanza. "Raven, non…"
"Shhh." Un dito premuto sulle labbra, a zittirlo. "Non pensare a loro. Non esistono, non ti guardano, non ti vedono. Non gliene frega un cazzo di te, o di quel che facciamo qua. A nessuno." Il dito traccia il contorno della sua bocca, gentilmente. "Rilassati soltanto. Non pensare a niente."
Lui sente ogni nervo teso, sotto quella carezza. E quella tensione, lo sa, nasce dal sapersi in bilico su un confine labile e difficile da tracciare - quello tra un sì ed un no, stemperati in un forse.
Il tocco di Raven non chiede e non pretende: offre soltanto. E lui vorrebbe tirarsi indietro perché ha paura, e perché l'idea che altri possano vedere lo imbarazza a morte; e vorrebbe chiedergli di andare avanti perché ha voglia di scoprire se ha ragione, voglia di provare e sentire e….
"Sto per baciarti," sussurra Raven, con calma. "Non credo che ti tirerai indietro, ma con te non si può mai sapere. Se ti tiri indietro comunque sei un coglione, che si vede benissimo che lo vuoi anche tu."
Se volete però provare ad entrare in contatto con lui il modo migliore per avvicinarlo è parlargli delle stelle: Keith è infatti un aspirante astrofisico, o meglio "Un nuotatore con i piedi ancorati a terra ed il futuro proiettato verso lo spazio" (cap. 78).
Se ci spostiamo adesso verso l'università ed entriamo nella biblioteca, possiamo ammirare la sedia in cui sedeva Bjorn prima che fosse costretto a lasciare il lavoro e la città: Bjorn è il personaggio più fragile di tutta la storia, si tratta di un uomo con un difficile passato fatto di violenze e sensi di colpa che a distanza di anni lo perseguita ancora con i suoi fantasmi. Volete sapere quali sono questi fantasmi? Siete curiosi di scoprire chi li riporterà tutti a galla e chi lo aiuterà a combatterli? Sù allora, andate a leggere!
Lasciamo adesso Rosenfield e spostiamoci al confine con New York: qui troveremo Albert, uno psichiatra in crisi incapace di capire l'unico uomo con cui dovrebbe davvero parlare e spiegarsi, un uomo che possiamo spiegare con queste parole estratte dal cap. 28:
"Gli è accaduto spesso, nel corso della vita, di sentirsi porre una domanda complessa. Seria. Lapidaria.
In cosa credi?
La sua risposta è sempre stata soltanto una: nel dolore."
E con lui un ragazzino strano, con i capelli del colore proibito e l'abbigliamento più colorato che potrete mai immaginare: si tratta di Dylan, in fuga da un rapporto troppo complicato con il gemello Ashley, come evidenzia il cap. 32:
"L'asse dell'equilibrio si inclina e tutto si confonde in quell'immagine: passato e presente, il suo corpo e quello di lui. I brividi. Le sensazioni.
Il terrore antico della diversità a serrare lo stomaco, ogni volta che da bambini si facevano un taglio. Una cicatrice.
E quel vertiginoso senso di appartenenza quando qualcuno li osservava e chiedeva, interdetto: "Chi di voi due è Dylan?"
Chi di loro due è Dylan, adesso?"
Ash è un personaggio molto singolare: è infatti convinto di avere un serpente dentro di sè, e vi raccomando di tenere sempre presente questo particolare durante la vostra permanenza tra le pagine della Rosa, potrebbe avere significati inaspettati...
Facciamo ancora un piccolo passo e immergiamoci nel caos di New York, tra palazzi e traffico. Tappa obbligata è il grattacielo della casa editrice Logan, già protagonista della side Drenched in Red, il cui proprietario, Edward Logan pare essere un tipo poco racomandabile: si racconta infatti che abbia riempito la sua casa di serpenti e che sia in qualche modo legato alla morte del padre... Si dice poi che sia completamente pazzo e che abbia vietato a tutti i suoi dipendenti l'uso di un particolare colore. Volete sapere quale e perchè? Lo scoprirete solo capitolo dopo capitolo...
Aggirandoci ancora per gli uffici della Logan sarà facile imbattersi in un tornado di simpatia e disastri chiamato Mike, fotografo di professione e scodinzolante possessore di due soli neuroni (chiedere a Morgan e alla band per avere divertentissimi dettagli sui guai del loro caro amico, come ad esempio di quella volta che rimase chiuso a casa del rosso e stava per rimetterci la lingua...). Dicono di lui: "è spaventoso. praticamente Big Jim coi raggi laser negli occhi. Terrificante" (scheda dei personaggi, Mike).
Adesso possiamo recarci a... aspettate: sentite anche voi questo pianoforte suonare? Non vi sembra di riconoscere un Rachmaninoff proveniente proprio dalla side Contrappunto Doppio? Dovremmo essere arrivati a casa di Chris allora, il nostro "eroe biondo sulla prua di una nave disarmata" (contrappunto doppio, cap. 5), grande amico dei gemelli (beh, il loro sarebbe un rapporto un po' più complicato in effetti...) e ci tocca quindi ricordare "il personaggio più nobile e intenso e sensibile e coraggioso e meraviglioso che Fata abbia mai creato" (parole di una delle due autrici, elrohir): Gabriel, un personaggio presente nella side Contrappunto Doppio e che fa sentire il suo peso anche nella Rosa pur non essendo fisicamente presente nei primi 83 capitoli (tornerà? non tornerà? lo scoprirete solo leggendo).
Adesso che conoscete tutti i personaggi della Rosa posso ritenere quasi concluso il mio compito, mi manca solo di stimolare ulteriormente la vostra curiosità con un piccolo estratto del prologo:
L'aria era gelida.
Affilata e trasparente, pareva incidere la pelle come un coltello – o un ricordo, perché non sempre le lame più pericolose sono forgiate nell'acciaio.
Intorno a loro, la notte sfarinava luci roboanti sotto un cielo nero, pesante d'ombra.
In piedi sul marciapiede, Björn strinse gli occhi contro il fumo. "Cristo, Jack! Devi proprio soffiarmelo in faccia?" Tossendo appena, alzò una mano a schermarsi il volto mentre l'amico finiva di espirare, piano.
"Sei strano stasera, Bj. Qualche problema?"
"Figurati. Sono solo stanco."
"Vediamo se non ti riprendi, nel locale. Mi han detto che girano delle ragazze capaci di far resuscitare i morti!"
Björn scrollò il capo, spingendo a fondo le mani nelle tasche. "Io magari me ne torno a casa."
"Eddai, non farmi la checca anche stasera. Che la trovi pure tu una che ti piace, là dentro." Jack prese una nuova boccata, poi lo guardò dritto negli occhi. "A meno che non preferisci davvero un po’ di cazzo."
Björn sentì un brivido scorrere lungo la spina dorsale. Chiuse gli occhi.
L'aria parve farsi più fredda, mentre la lama tagliava in profondità - cercando il sangue, il cuore, la vita – e dentro il suo orecchio un'altra voce rincorreva quelle stesse parole, soffiando fiato umido contro il lobo, sulla bocca, e quella maledetta mano…
Sulla spalla.
Aprì gli occhi. Jack sembrava perplesso, mentre lo scrollava delicatamente.
"Ehi, bello. Ohi. Stavo scherzando. Björn, che diavolo ci combini?"
Lui mosse un passo indietro stringendo i denti, capo basso e pugni chiusi. "Niente. Niente, ve l'ho detto. Non sto bene oggi, ok?"
"Se vuoi andare…"
"No, tranquillo. Adesso mi passa."
"Così mi piaci, amico. Bello tosto, sempre."
[...] Björn abbozzò un sorriso e lasciò che l’amico gli si aggrappasse al collo. Pensò che Jack non aveva davvero la minima idea di quanto tosto fosse stato – in passato. Pensò che non avrebbe saputo mai, neanche per sbaglio, quanto fragile fosse. Sempre.
Sforzandosi di scacciare le voci e i tocchi del passato – calciare i ricordi dentro un angolo, cementarli dietro un muro fatto di distrazioni – alzò gli occhi sull'insegna del locale.[...]
"Beh, allora che si fa? Entriamo?"
Non pretendeva risposte, quella domanda: basta un cenno per venderti l'anima, Björn l’aveva sempre saputo.
E di anime dannate lì dentro ce n'erano a centinaia – tutte stanche, rattrappite, aggrappate a spalle ampie nel tentativo di reggersi in piedi. Alcune avevano aspetto splendido e occhi vuoti; altre erano corrose dagli acidi, drogate dal denaro, bevute nel nulla in cui sapevano trascinarti.
E altre ancora mostravano lineamenti così giovani da far male al cuore.
Phil al suo fianco si muoveva nervoso. "Che schifo," sussurrò, mentre gli occhi di Jack già si perdevano in qualche scollatura. Lui annuì quieto, cercando di reprimere il moto di disgusto che tutto l'intorno gli sollecitava.
Non troppo lontano da loro, una ragazzina stava seduta a cavalcioni della coscia di un uomo. Björn si prese qualche istante per osservarla – di schiena, vedeva solo la linea delicata dei fianchi quasi inesistenti, la curva armoniosa delle natiche e, più in alto, una cascata di capelli biondo chiaro piuttosto lunghi, piuttosto spettinati. Molto belli.
Immaginò che sotto il sole dovessero brillare come se fossero tessuti in oro bianco e si chiese se quella bellezza sapesse reggere un confronto frontale. Per una frazione di secondo lo squallore del locale scivolò via: rimase soltanto l'armonia di quel corpo sottile, la luminescenza di quei capelli e la commozione lieve che gli chiudeva la gola nel guardarli.
[...]
Accanto a lui la voce di Phil sibilò, improvvisa: "Ma quanti cazzo di anni avrà, quella?"
Björn scosse la testa, la gola troppo secca per poter parlare.
Quanti anni? Esattamente l’età che aveva lui quando…
"E i suoi genitori? Porca puttana, è una bambina e…"
I genitori? Come i suoi, sicuramente, ciechi e sordi e sconosciuti…
Jack riemerse dalla scollatura per lanciare uno sguardo distratto nella direzione della coppia. "Cristo. Bisogna essere malati, per fare certe cose." Strinse gli occhi, e uno strano sorriso gli curvò le labbra. "Ma poi avete visto bene? Guardate che quello è un maschio."
Phil si aggiustò gli occhiali. "Ma dai."
"Oh, lo riconosco io, il culo di una donna. E quello è un ragazzo, 'scolta me."
Björn sentì la nausea farsi più forte.
Bisogna essere malati.
È un maschio.
Quanti anni avrà?
Riconosco il culo di una donna…
E i suoi genitori?
È un maschio…
I capelli biondi ondeggiarono insieme al capo – un movimento di anca, e si intravide il profilo.
Occhi azzurri.
Bjorn sentì il respiro strozzarsi in gola.
Fottutissimi occhi azzurri che lui conosceva fin troppo bene. Ed una bocca ed un naso e quello zigomo che – Dio! – quante volte aveva baciato…
"Bj? Che cazzo stai facendo? Torna qua, dove…"
Ricordava perfettamente quella bocca premuta sulla sua guancia – ricordava quegli occhi socchiusi in una risata. E quelle mani gli si erano intrecciate nei capelli mille volte, quella testa gli aveva dormito addosso per anni e anni e…
"Björn! Non fare stronzate, dacci un taglio, non…"
Volete sapere chi sia il ragazzino biondo? Vi ha messo un po' di curiosità addosso? Beh, allora cosa aspettate, andate a leggere! (e poi votate questa storia ^^)
per la guida turistica, le schede dei personaggi e l'album fotografico è sufficiente andare nel sito indicato nel capitolo 14, per maggiori informazioni visitare il blog delle autrici o il forum, arrivederci.
"Geometrie" di L_Fy (Originali/Commedie)
Non ho votato "Geometrie" finora, ma unicamente perché tra quelle che ho votato c'è un'altra fanfiction di L_Fy aka Elfie (questo è il suo nick scritto per esteso).
Sono, temo, fuori tempo massimo per leggere tutte le storie ed esprimere un voto, ma voglio approfittare di questo spazio per invitare tutti a leggere “Geometrie” con calma e gustarla indipendentemente dagli esiti del concorso.
Intanto voglio presentare l'autrice dicendo che Elfie ha come tema privilegiato di ognuno dei suoi lavori l'Amore. Quello con la 'A' maiuscola che è completamento della vita di una persona. Che sia l'Amore di due adolescenti nato da una telefonata sbagliata, l'Amore di due professionisti dell'azione che viaggiano tra mondi virtuali, l'Amore senza speranze per una creatura che non è realmente umana.
L'Amore, trattato con delicatezza e consapevolezza, cattura il lettore per ognuna delle sue pagine, che vengono avidamente lette e sovente rilette.
Di che tipo di Amore si parli in "Geometrie" lo scopriamo nell'anonima poesia dei primi capitoli:
”Io ti odio.
Sottovoce, con inchiostro e parole che non sapevo di avere.
Odio pensare che non devo pensarti e così ti penso.
Odio i tuoi occhi che mi guardano e non mi vedono mentre io vedo, vedo e non ti guardo.
Odio il cielo che non è più cielo ma qualcosa da sognare perché lo sogni tu.
Io ti odio.
Ti odio davvero, amore mio.”
Si parla dei sentimenti incerti degli amori adolescenziali, di una ragazza che sente il cuore conteso tra due gemelli italo-finlandesi tanto uguali di aspetto quanto diversi nei modi e nella personalità.
Verena, Teo e Dieci sono i vertici di un triangolo in cui si intrecciano le vicissitudini sentimentali dei comprimari.
L'abilità di Elfie è palese nel modo in cui rende uno dei punti più intensi di "Geometrie".
I sentimenti e gli intenti celati dai protagonisti a partire dal capitolo iniziale vengono riassunti e rivelati dalla semplice considerazione di Verena "Io la tisana l'ho portata a Teo".
Si parla di emozioni incontrollabili ed assolute e di come il cuore sappia palpitare per un profumo, uno sguardo, una voce che diventa familiare il giorno stesso in cui viene ascoltata per la prima volta.
“Ci vediamo domani, Verena.” gridò quasi loro dietro Teo.
Solo che non disse proprio Verena, perché aveva una erre un po’ scivolosa: disse Verrena come se gorgogliasse. Lo diceva sempre così, con un tono di voce tra il malinconico e il divertito che le faceva invariabilmente arricciare le dita dei piedi.
I dialoghi sono condotti con maestria, tra battute al vetriolo e parentesi comiche, e collegati tanto strettamente agli eventi che è difficile trovare un passo che ne mostri le caratteristiche senza riportare l’intero capitolo. Geniali i frequenti soliloqui interiori di Verena, dove intervengono più vocine che rappresentano le diverse anime della protagonista.
“Teo?”
“Finalmente mi rivolgi di nuovo la parola!” esclamò Teo sollevato lanciando a Verena uno scintillante sorriso mentre guidava con disinvoltura la Teo-mobile verde muffa.
“Sono obbligata” ribatté Verena con un ringhio “Parlerei anche con Bin Laden se dovessi, ma ciò non toglie che potendo gli farei scoppiare la testa come un petardo. Devo chiederti una cosa.”
“Tutto quello che vuoi, Verena cara.”
“Hai mica un cardiologo a portata di mano?” ansimò Vocetta2 “Devo far fare la convergenza ai ricettori delle erre…”.
“La mia maglietta.” disse invece Verena in tono piatto.
“Sì?”
“Ho un’allucinazione o c’è sopra Berlusconi?”
“E’ la faccia di mio zio Timo. Il fratello di mamma.”
“Zio Timo. E poi chi c’è, zio Rosmarino e zia Maggiorana?”
“Spiritosa: in realtà ci sono zio Aarto e zia Virpi.”
“Tellu, Timo, Aarto e Virpi? Sembrano i nomi dei Teletubbies. Spero che in Finlandia tutto ciò sia normale.”
“In realtà sono davvero nomi piuttosto diffusi.”
“E la maglietta con sopra la faccia di zio Timo ha un qualche recondito significato lappone?”
“E’ un regalo di Natale… zio Timo ha un senso dell’umorismo un po’ finlandese.”
“Speriamo che non sia contagioso.”
“Che bello che sei tornata loquace e velenosa come al solito: la cosa mi riempie di gioia e delizia.”
Le sorrise di nuovo con quel suo sorriso radioso e irresistibile; “Ricordati che sei arrabbiata con lui” borbottò Vocetta1 mentre il risentimento scivolava via come acqua travolto da quel sorriso incantevole.
“Se non guardi la strada mentre guidi, oltre che di delizia ti riempirai anche di brandelli di air bag.” precisò Verena con voce annoiata.
“Ok.” obbedì Teo volenteroso e si mise a fissare la strada pieno di zelo accademico.
“Dai, come si fa a tenergli il broncio?” cinguettò Vocetta2 estasiata “E’ così carino…”
“Semplice: si guarda dall’altra parte quando sorride e non si respira finché lui è nei paraggi.” rispose Vocetta1 lapidaria.
Questo a altro garantisce al lettore di appassionarsi divertirsi e a tratti anche commuoversi per le vicissitudini raccontate. Quindi concludo ripetendo il mio invito a leggere e ringraziando una volta ancora Elfie per avere scritto questo gioiellino qui in EFP.
“Due sotto il tetto” di BlueSmoke (Originali - Romantico)
Quando ho letto questo post ho subito pensato di scrivere qualcosa per avvicinare le persone a questa storia, poi però mi sono resa conto che sarebbe stato davvero difficile indicare un solo capitolo, o poco più, in cui potesse essere condensata l'essenza dei suoi personaggi, in quanto questi ultimi evolvono durante il racconto scoprendosi sempre più e permettendo a noi lettori di coglierne la psicologia, i tormenti di alcuni, la purezza d'animo di altri e mille altre sfaccettature che sarebbero troppo lunghe da elencare. Per questo motivo ho preferito lasciar stare ed eventualmente aspettare che fosse l'autrice stessa a segnalare eventuali capitoli scelti ai lettori. Perché sono qui allora? Sono qui per consigliare a tutti di leggere una storia ben scritta e non solo un capitolo ai fini del concorso. E non fatevi influenzare dal fatto sia indicata come Yaoi perché questa storia parla dell' Amore con la A maiuscola, che prescinde da un corpo o dal gusto sessuale; parla di amicizia, di sentimenti profondi. Insomma bisogna leggerla per rendersi davvero conto di ciò che voglio dire: sono le sue stesse parole che vi cattureranno, nessuno può parlare tanto bene di lei come lei sola potrà fare. Io stessa ne sono meravigliata.
Allora? Siete ancora qui? Cosa aspettate?...
….Correte a leggere “Due sotto il tetto”!
Bacio di mezzanotte di Miseichan (originali-romantico)
Io personalmente amo tutta la prima parte della storia, amo i flashback , come miseichan li scrive e come riesce ad inserirli nel racconto.
Ma se dovessi scegliere un capitolo sceglierei il 22
Capitolo 22: La cene in cui si rincontrano i vecchi amici e anche i due protagonisti. Un capitolo condito di nuove coppiette e vecchie fiamme e qualche terzo incomodo. Comico ed ironico come tutta il resto della storia da qui in poi.
"Rosa dei Venti" di elrohir.
Yaoi.
Trovare uno o due capitoli che possano davvero dare l'idea di cosa la Rosa sia è praticamente impossibile, ma segnalo quelli che sono stati i più sentiti per me, quelli che ho adorato maggiormente:
Capitolo 3 Samuel-Fantasmi d'inverno.
In realtà quell’improvvisa notorietà l’ha quasi infastidito, spingendolo a fuggire sempre più il contatto con la gente e a rinchiudersi in casa – quella casa dove niente è mai fuori posto e ogni oggetto occupa un suo spazio attentamente scelto, mappato nella memoria per garantire sempre un orientamento sicuro.
Ha bisogno di certezze, Samuel. Un’esigenza quasi vitale.
Bussole ideali che gli permettano di procedere sempre dritto nella stessa direzione, per evitare la vertigine dell’incognito, per non soccombere alla tentazione di lasciarsi andare in balia dei venti. Per non soffrire mai più.
Quasi inconsciamente, solleva una mano a sfiorare la minuscola bussola d’oro che gli luccica sul petto, appesa ad una catenina sottile. Regalo di David, memento di una sera che Samuel stava troppo male anche solo per respirare. La sera che aveva trovato il coraggio di parlare, per sentirsi rispondere: "Io e Megan ci sposiamo."
Lo aveva poi disteso sul letto, per amarlo in maniera quasi disperata. Quando la mattina se n’era andato, gli aveva lasciato quel ciondolo sul cuscino. Svegliandosi Samuel se l'era fatto scivolare tra le dita, comprendendo finalmente il significato delle parole che l'amico sussurrava mentre si muoveva nel suo corpo, lentamente.
Tu non ami me. Ami la sicurezza che io rappresento nella tua vita.
Hai solo paura, Sam.
Solo paura.
Paura.
E nella paura la necessità di sentirsi forte, di bastare a se stesso. Lo stoico allenamento alla solitudine, il terrore della presenza che è solo un'assenza in embrione. Nella paura, la sua intera vita.
Il rapporto tra Samuel e David, un'amicizia basata sì sul sesso, ma che va ben oltre questo, è sicuramente uno di quelli che mi ha tenuto legata alla Rosa, uno di quelli speciali, unici, che senti li legherà per sempre, anche al di là dello spazio e del tempo, magari attraverso una piccola rosa dei venti appesa al collo.
Capitolo 50 Vivian-Cieli fragili.
Uno di quelli che mi ha commosso di più, uno di quelli in cui David si sublima, in cui un ragazzino ferito scopre per la prima volta che il sesso non è solo gioco volto a ferire se stesso.
Per un attimo, la fronte di David preme sulla sua spalla. Le sue labbra, sulla pelle, si tendono in un sorriso.
Eppure non accenna a muoversi, non sembra voler ribattere; e Vivian sente in quel momento - in quel preciso istante - che sta per dirgli qualcosa di prezioso. Lo capisce dalla forza con la quale le sue mani si serrano sui fianchi - dalla profondità del suo respiro.
Dalla morbidezza della sua voce, e dal pulsare del suo sesso dentro il proprio corpo.
Da quell'improvvisa, inconsueta dolcezza.
"Allora, se lo senti," sussurra infatti, molto piano, "Non c'è bisogno che ti dica che non sto facendo sesso con una puttana, Vivian…" Pausa. Una mano va a coprire la sua, sul lenzuolo."Lo vedi da te. Lo capisci da solo…"
E il bisogno di voltarsi - nell'eco di quelle parole - diventa quasi irresistibile.
Credo sia meglio fermarmi qui, perché, davvero, scegliere è quasi impossibile.