“Cavallo in
D7...”
“Alfiere in E6.”
“Alfiere in B5!”
Simon osservò attentamente la scacchiera indeciso se
sacrificare un pezzo per avere un quadro generale a suo favore o se cambiare strategia;
l'atmosfera nella Sala Comune dei Grifondoro era tesa ed era difficile concentrarsi.
Un allegro fuocherello scoppiettava nel camino, ma
niente sembrava riscaldare l'animo dei giovani studenti tutti lì riuniti dopo gli ultimi eventi;
Julie e Amelia sedevano silenziose in un angolo riparato dai freddi spifferi, mentre Dan e Jack
si erano diretti al Dormitorio per fare quattro chiacchiere lontano da orecchie indiscrete.
“Alfiere in D7...” decise infine Simon, certo che
gli avrebbe fatto ripagare la futura perdita del suo alfiere.
I giorni sembravano lunghi come anni; perfino i
minuti e i secondi riuscivano a non passare mai. Infatti dopo appena tre giorni tutti gli
abitanti del castello di Hogwarts parevano invecchiati di molto tempo. E anche se la tensione
cominciava ad allentarsi, i corridoi e le sale della scuola erano ancora troppo silenziosi.
L'unico posto che sembrava intatto era il Parco
all'esterno del castello, l'unico posto sicuro di tutta Hogwarts; gli studenti erano
costantemente scortati dagli insegnanti, ma ciò che era peggio era il fatto che nessuno capisse
cosa stava accadendo.
Quella lezione di Erbologia fu per Dan, Jack, Amelia
e i loro amici un vero toccasana: molto rilassante; l'argomento della lezione, una strana pianta
acquatica dal nome esotico, li aiutò per un attimo a scordare gli avvenimenti degli ultimi tempi.
E mentre tornavano al castello parlottavano entusiasti, dimentichi dei problemi che incombevano
su Hogwarts.
Già dall'ingresso, il silenzio che sovrastava l'aria
era inquietante. I giovani si guardarono intorno incuriositi da quell'atmosfera stranamente
troppo silenziosa, anche per i tempi che correvano. Le facce degli studenti all'ingresso e lungo
i corridoi erano più scure che mai. Dan e Jack erano quelli meno allarmati, mentre Amelia era
piuttosto inquieta come se intuisse qualcosa che ancora non capiva. Solo un lamento ad un certo
punto interruppe l'atmosfera; e abituati al silenzio assoluto per i vari piani, quell'unico suono
ebbe l'effetto di squillanti trombe nella notte oscura. La ragazza che l'aveva emesso guardava
con occhi sbarrati una pergamena appesa ad una porta, ed una volta vicini si accorsero di
conoscerla: era Annabelle Brent, il capitano della squadra di Quidditch di Grifondoro. Accanto a
lei la sua amica Marissa tentava di rassicurarla. Prima ancora di chiedere il motivo per cui la
ragazza era tanto sconvolta, volsero lo sguardo per leggere l'avviso appeso:
"A tutti gli studenti,
vi informiamo che a seguito delle ultime sparizioni di studenti, avvenute all'interno
della nostra scuola nella mattinata del giorno 16 Novembre, tutte le lezioni sono sospese; vi
preghiamo di aspettare nuove istruzioni all'interno delle vostre classi. Un insegnante sarà
mandato da voi per scortarvi alla vostra Sala Comune.
Grazie della cortese attenzione,
La Vicepreside
Prof. McCork"
Gli studenti guardarono stupefatti la pergamena, poi
si volsero verso il loro capitano per capire perchè la notizia la sconvolgesse così tanto.
“Ecco, guardate...” disse lei tentando di ricacciare
indietro le lacrime; quel foglio sgualcito che la ragazza porgeva loro, risultò essere una
lettera indirizzata alla sorella maggiore “il gufo che avevo mandato a mia sorella appena letto
l'avviso mi è tornato indietro, e non ho sue notizie da stamattina... temo che sia scomparsa
anche lei...”
“E' solo che si preoccupa troppo, secondo me...”
intervenne Marissa prima di rivolgersi di nuovo all'amica “vedrai che tua sorella sta bene, non
preoccuparti...”
Ancora prima di poter aggiungere altre parole,
giunse la vicepreside, turbata in volto ma con passo deciso.
“Signorina Brent, venga con me per favore...” le
disse con voce profonda. La ragazza si limitò a seguirla, non riuscendo però a trattenere qualche
singhiozzo.
Nell'aula di Storia della Magia, l'attesa di
scoprire cosa fosse successo in realtà era snervante; gli otto studenti cercano di allentare la
tensione ognuno secondo il metodo che gli era più familiare: Dan e Jack si scambiavano occhiate
restando in silenzio, pensando entrambi alla medesima cosa, gli amici Ben Larrison e Marshall
West non riuscivano a starsene fermi, Kailyn, Alex e Hellen spettegolavano sospettose, ed Amelia
fissava il paesaggio fuori dalla finestra, senza in realtà vederlo, stringendosi nelle
braccia.
Quando entrò il professor Monty, l'insegnante di
Difesa Contro le Arti Oscure, tutti i ragazzi sobbalzarono per poi avvicinarsi all'uomo.
“Seguitemi...” disse solo.
Al suo seguito cercano almeno altre due classi che
riconobbero come il quarto anno di Serpeverde e Corvonero. L'insegnante riprese il suo percorso
seguita da una piccola folla su per rampe e corridoi, finchè non si fermò di fronte ad una porta
ed entrò; poco dopo uscì con il quarto di Tassorosso.
“Professore, possiamo sapere cosa...?” tentò di
chiedere una ragazza di nome Bernetta, mentre usciva dalla classe.
“Dopo, dopo...” l'interruppe l'insegnante. Poi
riprese il suo percorso diretto ai piani più bassi dell'edificio; quando si trovò di fronte
all'ingresso della Sala Grande, si spinse da parte per far entrare gli studenti e poi sorvegliare
l'entrata.
Dopo poco arrivarono le seconde classi accompagnate
dal professor Povrek di Incantesimi e le prime con la professoressa Bloomby; il terzo e il quinto
erano già all'interno, mentre il settimo li raggiunse da un'altra porta col professor Elphius. Il
Preside Dwayne sedeva al suo posto scrutando torvo il tavolo da pranzo e aspettando le ultime
quattro classi della professoressa McCork; solo allora si alzò e disse:
“Cari studenti, vi ho qui riuniti per comunicarvi i
cattivi eventi delle ultime ore; in seguito alla scomparsa del signor Alan Marge, stamane di
altri tre studenti non si hanno più notizie. Essi sono: il signor Normand Bloom di Tassorosso” e
mentre il professore diceva ciò, i ragazzini del primo anno fissavano tristi i propri piedi “la
signorina Missie Garrick di Serpeverde” le facce tristi stavolta ce l'avevano i ragazzi del
quinto anno “e la signorina Rudy Brent...” il settimo anno guardò il professore fisso negli
occhi, certi che tutto quello avrebbe finalmente avuto una fine; invece la sorella, Annabelle,
scoppiò in singhiozzi tra le braccia dei propri compagni di Casa, proprio nel momento in cui il
Preside aveva azzittito tutti, così che tutti si girarono nella sua direzione mettendola al
centro dell'attenzione “in comune accordo con tutti gli insegnanti, abbiamo deciso di farvi
restare qui per il resto della giornata, prima di riaccompagnarvi nelle rispettive Sale Comuni;
potete usare il tempo che vi resta come meglio volete...” detto questo si rimise seduto
circondato da alcuni colleghi, mentre gli altri insegnanti, aiutati dal custode Gaylord,
pattugliavano le entrate.
Erano passate delle ore ormai, e anche se tutti bene
o male chiacchieravano c'era meno chiasso rispetto che durante i pasti dove, di solito, il
silenzio è dato dalle bocche dei ragazzi intenti a masticare piuttosto che a parlare; Amelia e
Julie parlavano di tanto in tanto, alternando lunghi e muti sguardi alle parole che risultavano
senza senso, Dan e Jack si erano staccati dagli altri per parlare senza essere ascoltati da
orecchie indiscrete e Simon ascoltava le due ragazze senza interessarsi veramente al
discorso.
“Dobbiamo tornare là sotto...” disse ad un certo
punto Dan.
“Cosa speri di trovare?” chiese l'altro.
“Non lo so, ma qualunque cosa stia succedendo qui,
tutto è iniziato quando siamo scesi oltre l'altarino di pietra...”
“Quindi tu credi che qualsiasi cosa stia facendo
agli studenti, provenga da lì sotto?”
“Il posto che abbiamo scovato è il più vecchio che
ci sia in questo castello, non sappiamo quali cose oscure possa nascondere... non sono neanche
sicuro che facciamo bene a scendere lì sotto da soli...”
“Quindi credi sia meglio avvertire i
professori?”
“Non lo so... non ne sono sicuro... potrebbe essere
tutto un grosso abbaglio...”
“Magari potremmo chiedere a qualche studente un
consiglio su ciò che abbiamo trovato...”
“No, non credo sia neanche questa la soluzione...
dovremmo ammettere di aver infranto le regole della scuola più volte...”
“Allora che ne dici di...?” ma in quel momento
furono interrotti da Simon “Di cosa state parlando?”
“Niente che ti possa interessare Pannolone...”
rispose Jack indignato.
“Va bene allora, come vuoi...” rispose tentando di
non farlo arrabbiare ancora di più “ma che ne dite se invece di fare gli asociali non vi unite al
resto della famiglia?” chiese poi guardando Dan.
“Va bene, arriviamo...” rispose e mentre Simon si
alzava, seguito da lui, Jack lo tirò via un momento per sussurrargli veloce all'orecchio
“Dobbiamo tornare là sotto... stanotte...”
Lo so, lo so... avevo promesso niente più ritardi,
ma stavolta sono giustificata: sono stata senza computer per cinque mesi, connettendomi solo
sporadicamente a casa del mio fidanzato... poi metti medici, dentisti e matrimoni vari e avete in
mente i miei ultimi mesi (logicamente ci sono anche gli impegni di lavoro; quelli erano
scontati), quindi anche volendo non sono riuscita trovare tempo, tranne quando ho inserito a mano
i dati di 1200 questionati di 90 domande... e me lo perdonate un piccolo blocco dello scrittore??
^_^ comunque ora basta annoiarvi e, ricordando sempre che i diritti di copyright ( :D )
appartengono a Sunny, passo ai ringraziamenti...
A tutti voi: lo so che ho fatto tardi, ma CONTINUATE
A SEGUIRMI... :D ah, dimenticavo: il messaggio è scritto con un font particolare e potrebbe non
essere visualizzato correttamente...