3 - Red or Black?
Black or... Red?
1987, Villa Black
Antares Black quel pomeriggio tornò a casa esausto.
Nonostante avesse ormai raggiunto la soglia dei sessant'anni infatti,
aveva continuato a prestare la sua attività di giudice del
Winzengamont presso il Ministero della Magia Inglese, ritenendo di
avere le energie adatte per proseguire tale compito ancora per un po'
di tempo.
Non aveva però fatto i conti con sua nipote Cassiopea. Quella adorabile bambina che sembrava risucchiare tutte le energie che aveva a disposizione peggio di un dissennatore.
Forse, anche se non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce, era venuto il
momento per lui di appendere la tunica al chiodo e mettersi a fare al
100% il nonno.
Mentre era immerso in tali valutazioni, intento ad attraversare il
corridoio d'ingresso dopo essersi smaterializzato dentro casa,
notò con la coda dell'occhio la sua migliore elfa domestica,
Bessy, rannicchiata in un angolo del corridoio, intenta a tormentarsi
le mani e a dondolare sul posto.
"Bessy?" La chiamò perciò inarcando un sopracciglio "E'
successo qualcosa?" Domandò allarmato, mentre il pensiero volava
immediatamente a Cassiopea "Dov'è mia nipote?"
Dondolando la testa con aria sconsolata, l'elfa emise un sospiro
affranto "Io non ha potuto evitarlo padrone." Gli comunicò
terrorizzata "Bessy essere desolata per questa cosa, ma Bessy non
potere evitare tutto ciò." Tentò di giustificarsi,
ottenendo come unico risultato quello di aumentare la preoccupazione di
Antares.
"Non hai potuto evitare cosa esattamente?" Domandò il giudice, ripetendo mentalmente a se stesso di cercare di restare calmo.
In fondo Bessy aveva reagito in quel modo anche quando Cassiopea, volendo mostrare al
mondo per la prima volta la sua vena artistica, aveva passato l'intero
pomeriggio a disegnare con i pennarelli sul muro del salotto.
Niente che un semplice incantesimo non riuscisse a sistemare.
Anzi, alla fine l'uomo aveva addirittura deciso di lasciare i disegni
lì dove stavano: sua nipote era obiettivamente una pessima artista, tuttavia, ciò che rendeva quei disegni preziosi agli occhi di Antares, era proprio il fatto che li avesse realizzati lei.
"La padroncina... lei ha... chiamato i rossi!"
Sbiascicò Bessy, lasciando Antares più confuso che mai.
"E poi ha cambiato in rosso anche lei!" Continuò agitando le
braccine.
"Perdonami Bessy, ma temo di non aver compreso." Commentò l'uomo lentamente.
Probabilmente l'elfa avrebbe aggiunto anche qualcos'altro, ma una voce allegra li interruppe entrambi.
Una voce che il giudice conosceva molto bene.
"NONNO!"
Beh, almeno così Antares aveva la certezza che Cassiopea stesse bene.
Peccato che, quando si voltò verso la fonte di provenienza della voce della nipote, faticò parecchio a riconoscerla.
E la frase sui 'rossi' di Bessy iniziò ad assumere significato.
Davanti a lui, infatti, non si trovava più la bambina che aveva
cresciuto negli ultimi sette anni, ma una Cassiopea con una folta
chioma rosso fiamma.
Non fece in tempo a chiedere nulla in merito però, perchè
sua nipote gli saltò immediatamente in braccio - costringendolo
ad acchiapparla al volo per non farla cadere - rivolgendogli poi un
sorriso smagliante.
"Andiamo in salotto?" Gli domandò allegramente "Però
così come sei non vai bene!" Aggiunse scrutandolo attentamente.
"Si può sapere cos'hai combinato in mezza giornata in cui sono
stato via Cassy?" Domandò a quel punto Antares, inarcando un
sopracciglio incuriosito "E in che senso 'non vado bene'?"
"Non vai bene perchè non hai i capelli rossi!" Replicò la
bambina con tono ovvio "Li abbiamo tutti rossi di là!" Aggiunse
incrociando le braccia "Quindi devi averli anche tu." Concluse il
discorso, imponendogli la cosa come un ordine.
"Ehm... Cassy... chi sarebbero questi 'tutti'?" Chiese il giudice a quel punto, con una leggera nota di preoccupazione nella voce, rallentando contemporaneamente il passo.
Rivolgendogli un sorriso innocente - quello che di solito usava per
scusarsi delle sue marachelle - Cassiopea gli rispose "Oggi mi stavo
annoiando in casa da sola, quindi mi sono fatta accendere il camino da
Bessy. Volevo chiedere a zia Berenike se lei e Miranda volevano venire
qui a giocare con me, ma a casa loro c'erano anche zio Markus, Castor,
Pollux, zia Cara, zio Edgar, Cecilia e Kleeia... così li ho
invitati tutti!" Gli spiegò allegramente, mentre Antares
arrestava letteralmente il passo davanti ai nomi di figlie e nipoti -
ma soprattutto all'idea di ritrovarseli tutti quanti radunati nel suo
salotto.
"Però poi, quando sono venuti qui, mi sono accorta che avevano
tutti quanti i capelli rossi." Continuò a spiegare Cassiopea,
senza rendersi effettivamente conto dell'effetto scatenato nel nonno
con il suo discorso "Insomma, a parte io e zia Cara." Specificò
"Perciò ho detto che li volevo rossi anche io, così zia
Berenike ha tirato fuori la bacchetta e ce li ha cambiati!" Concluse
soddisfatta, sfoggiando un sorriso enorme. "Ti piacciono?"
Per qualche secondo, Antares rimase imbambolato a fissarla, non riuscendo neanche a capire fino in fondo la domanda.
Il suo cervello si era fermato molto prima, alla lista infinita dei
vari parenti che avrebbe trovato - tutti insieme per la prima volta -
radunati nel suo salotto.
Poi si accorse che la bambina stava aspettando una risposta,
arricciandosi nel frattempo le ciocche in attesa di un suo responso.
"Ma certo Cassy" Sospirò alla fine sconfitto, rimettendosi anche a camminare per raggiungere quella maledetta stanza - via il dente, via il dolore - "Tu sei sempre bellissima."
Dopo aver respirato a fondo, Antares entrò infine nel salotto,
cercando di usare il corpo della bambina come scudo per evitare gli
sguardi delle sue figlie, che inevitabilmente si catalizzarono su di
lui.
Per qualche secondo l'atmosfera della stanza - fino a quel momento allegra e giocosa - cambiò.
Almeno finchè Cassiopea, ancora in braccio al giudice, che nel
frattempo si era sistemato sull'unica poltrona libera, non decise di
parlare di nuovo.
"Nonno, sei l'unico nella stanza che non ha i capelli rossi!" Gli fece
notare "Perchè non te li cambi con la magia anche tu? Se non sai
l'incantesimo fattelo dire dalla zia Berenike!" Si raccomandò.
"Lei lo sa visto che li ha cambiati anche a me!"
"Hai ragione Cassy, sono l'unico nella stanza senza capelli rossi: non va bene." Proclamò Antares.
E davanti ad una Berenike e Cara alquanto spaesate, convintissime che
l'uomo avrebbe approfittato della situazione per abbandonare la stanza,
l'ex Serpeverde tirò fuori la bacchetta, puntandola
contro i propri capelli.
"Rimedio subito."
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Ebbene sì, Cassiopea è riuscita anche in questo miracolo!
Alla prossima! (?)
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