The Demential Games.

di Disorientated Writer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come veniamo rapiti dai nostri letti e trascinati a Pandemonium. ***
Capitolo 2: *** Primo giorno – Parte 1: Di figo arrogante in una storia ce ne può stare solo uno. ***



Capitolo 1
*** Come veniamo rapiti dai nostri letti e trascinati a Pandemonium. ***


Capitolo uno:                     Come veniamo rapiti dai nostri letti e trascinati a Pandemonium














POV VIOLS.

Ci stavamo annoiando.
Terribilmente.
Ed io ed Elis diventavamo pericolose quando ci annoiavamo.
Che fai? Come va la scuola? Tirocinio? Le tue storie? Quando arriva un nuovo capitolo?
Queste domande si alternavano nella nostra chat, continuamente, ripetutamente, ordinariamente.
Era noioso.
Non che Elis fosse noiosa, anzi mi faceva sganasciare dalle risate, ma a volte non sapevamo proprio che cosa raccontarci.
Ed era allora che ci venivamo i lampi di perfidia e malvagità.
Buttai in chat la mia idea e lei scoppiò a ridere, per poi aggiungere i suoi commenti e spunti.
La nostra nuova storia iniziava a prendere forma tra una risata e l’altra.
L’Isola Pandemonium.
Poveri, poveri, piccoli personaggi.
Ancora non sapete che cosa vi aspetta.







POV ELENA.

Il mio letto all’Istituto era incredibilmente caldo, morbido e di un fantastico rosa vaporoso.
Peccato che non mi ricordassi come raggiungerlo.
Cioè, sapevo che era nell’Istituto; ed io ero nell’Istituto, ma quello che vedevo non era la mia stanza da letto. E non assomigliava a nessuna camera da letto che avessi mai visto in vita mia, a meno che quelle dei miei compagni non fossero piene di lucine, monitor e bottoni colorati.
« Signorina Elena, che ci fa nei laboratori a quest’ora di notte? »
Un buffo uomo con dei buffi baffi e una buffa divisa mi guardò.
Gli sorrisi, almeno lui sapeva dove mi trovavo « Ecco, ero uscita nel cortile delle nostre stanze per disegnare i fiori di Louisa. Ah, sa che Louisa parla alle piante? Dovrei farlo anche io, aiuta a rilassarsi, i maestri di yoga lo consigliano.. »
« Signorina? »
Decisi che era meglio non parlare con lui degli effetti benefici del leggere Dickens e Tolkien alle piante, quel tipo aveva una pessima aura « Comunque » dissi prendendo fiato « Mentre disegnavo, una bellissima farfalla nera e blu si è appoggiata a una delle rose di Lou, poi è volata via. L’ho inseguita per chiederle di tornare sul fiore e finire il disegno, visto che gli animali capiscono sempre quello che dici, ma non sempre hanno voglia di darti retta, ma una nuvola a forma di cornetto mi ha distratto e mi sono ritrovata qui »
Il Custode incarnò un sopracciglio. Wow volevo farlo anche io. « E’ finita qui guardando le nuvole? »
Scossi la testa incredula. Non aveva capito nulla. « Certo che no! Ho guardato le nuvole, quando mi sono ricordata della farfalla e un gatto nero con gli occhi azzurri mi ha guardato fisso e ho sentito che dovevo seguirlo »
« Oka-ay » fece il custode, prendendo il telefono da una tasca laterale « Interno 6645. Pronto? Signorina Louisa? Si, ho trovato la signorina Elena. Era nei laboratori. No, non si è fatta male » mi lanciò un’occhiata penetrante, e io mi misi a guardare i bottoni luminosi. Chissà perché su alcuni c’era scritto ‘non premere’. Cioè, se è un bottone, perché non va premuto? Giocherellai con le dita intorno al pulsante, se James lo avesse saputo avrebbe urlato un bel po’ e poi gli sarebbe venuto, mal di testa.
Feci per premere, ma la mano del custode mi bloccò « Signorina Louisa? Che ne pensa di venire a recuperare la sua amica? Stava per premere il pulsante dell’autodistruzione del laboratorio. Si signorina, la porto fuori. Si. Non le faccio toccare più nulla. Si, la lego a me non si preoccupi » mi girai, cercando qualcosa di divertente da ritrarre, ma sembrava che non ci fosse nulla di interessante.
Poi lo vidi, in fondo al corridoio c’era una bellissima spiaggia e della natura rigogliosa « Hey » dissi al custode « Ha visto quel monitor? Si muove in modo strano … » come si girò a controllare io corsi a perdifiato in fondo al corridoio.
Se ci fossero stati Louisa, James e Alek sicuramente mi avrebbero detto di non andare e che era una trappola, ma hey! Era il mio senso dell’orientamento che faceva schifo, non il mio istinto di sopravvivenza.
E avevo bisogno di stimoli creativi per la mia pittura.







POV LIA.
Mi infilai in fretta e furia la mia camicia da notte/maglietta M dei Clash (che mi stava comunque da letto). Perché, perché Oona era sparita?! Questo significava condividere la mia camera con … con … con … Kayla. Sigh.
Sbuffando, rientrai in camera, dove il lupo perennemente imbronciato era già sotto le coperte.
Grazie, adoro il fatto che pensi sempre a me, Kayluccia bella.
Continuando a sbuffare, mi misi a letto e sussurrai un “buonanotte”.
Kayla mi rispose con un adorabile grugnito.
« Lo prendo per un “buonanotte, Lia, ti adoro anche io, non potrei mai vivere senza di te”. »
Secondo grugnito.
« Oh, smettila di dichiararmi il tuo amore, mi fai arrossire! »
Terzo grugnito.
« Kayla, per favore! Se fai così poi Jade diventa geloso! »
Al che, il lupo si alzò dal letto e mi prese per il collo. « Taci, piccola scimmia insolente, sto cercando di dormire! -
Con un calcio mi liberai di lei e scoppiai a ridere, balzando sul letto.
« E’ un punto dolente, eh? Lo è o non lo è? Si o no? » continuai a ridere senza ritegno, probabilmente svegliando la nonnetta del terzo piano di quella casa in Giappone.
Lei arrossì come un peperone.
Eeeeeee Lia Ladd ha fatto centro ancora una volta, peipi!
« Si può sapere cos’è tutto questo rumore? » un molto seccato Jade e un Ray in mutande fecero capolino dalla porta.
E io caddi a terra dalle risate.
« AHAHAHAHAHAH, Jade, sei arrivato giusto in tempo … AHAHHAAHHA Kayla ti deve dichiarare tutto il suo amore … HAHAAHAH Ray, smettila di farmi ridere riempiendo le tue mutande d’ovatta! »
Avevo iniziato a rotolarmi per il pavimento.
Ray ridacchiava sotto i baffi, ma dopo la mia battuta sui suoi, ehm, attributi, mi fissò con fare superiore.
« Tzè, c’è gente che farebbe le capriole per vedermi in questo stato, Terremoto! »
Jade e Kayla, invece, mi fissavano come se volessero uccidermi.
Cosa che probabilmente era vera.
Siccome non riuscivo a smettere di ridere, Ray se ne andò con una scrollata di spalle, seguito a ruota da Jade, che non poteva tollerare di vedere il mio viso per più di 3,4 secondi all’ora.
Quando mi calmai, notai che Kayla era già tornata sotto le coperte e mi stava dando la schiena.
Pff, probabilmente stava pensando ad un modo dolce e amorevole per farmi fuori. Tipo mettermi a cuocere in una vasca di zuppa di cipolle ammuffite a 234°.
Socchiusi gli occhi, cercando di addormentarmi, mentre le immagini di Ray in mutande mi danzavano davanti agli occhi.
Ehi, potete dire quello che vi pare, ma quel ragazzo ha un corpo perfetto.
E non è colpa mia se sono una femmina in fase di sviluppo, ovviamente.
Ero quasi riuscita ad addormentarmi, quando una luce proveniente dal giardino mi fece inarcare il sopracciglio.
Chi va in giro di sera, a Rio de Janeiro, alle 11 di sera, in un giardino?!
Bah.
Siccome eravamo al piano terra, era mio compito di … di … di persona-altamente-ficcanaso controllare.
E poi, Kayla russava come un bisonte con il raffreddore.
Mi alzai silenziosamente (ovvero: feci cadere la sveglia dal comodino, inciampai nelle mie scarpe e per sbaglio diedi una manata all’attaccapanni, mandandolo a terra) e mi diressi verso la porta-finestra che conduceva in giardino.
Una volta uscita, mi guardai intorno.
Thunder? Naah, non sentivo nessuna puzza di perfettino.
Girovaghi? Naah, non sentivo nessuna puzza in generale.
Mi strinsi nelle spalle e continuai ad avanzare verso il punto da cui proveniva la luce.
Era una buca, come quella di Alice nel Paese delle Meraviglie.
Mi affacciai, tanto per provare l’ebbrezza di essere una Alice dai capelli rossi.
Poggiai la mano sul terreno …
E scivolai dentro a causa dell’erba bagnata.







POV ELIS.

Io e Viols guardammo con ammirazione il nostro lavoro. Quel gatto nero e quel tana del bianconiglio erano perfette per due sempliciotte come Lia e Elena, ma gli altri? Come potevamo acchiapparli e portali a Pandemonium?
Sentii il suono della chat, anche a Viols venne lo stesso dubbio. Poi ghignai, Ray era un tale caso disperato che poteva tranquillamente andare in giro in mutande e finire nel buco al seguito di Lia cercando di mostrare a non-so-che-pubblico il suo fisico perfetto.
E Nina … la mia dolce, cara, piccola, Nina. L’avevo già attirata con un calendario di Apollo in biancheria intima.
Amelie era già sull’isola dopo che ehm … le arrivò voce (molto, molto stranamente) che Alexej era in pericolo. Invece il mio cucciolo cercava disperatamente di scappare da una caccia alla bandiera selvaggia.
Ops, peccato!
Non aveva visto la scogliera. Pandemonium ti aspetta, Alexej.
Anche il mio bellissimo mezzo-ghepardo Jason e il suo compagno Alexander li acchiappai abbastanza facilmente: la tentazione di Oona che li sberleffa e gli ricorda il calcio che gli ha tirato dove non batte il sole era sufficiente per farli correre fino all’isola. Purtroppo, Alex era stato leggermente più titubante. Così mi era toccato mostrargli una foto della Metakiller in lingerie.
Dei miei mancava solo River. Guardai il vuoto per un po’, cercando l’ispirazione per il suo rapimento. Era una tipa mezza matta, forse potevo metterci una scatola di croccante alle nocciole e cioccolato con su scritto “per River” sopra un tombino aperto.
No, nessuno poteva essere così scemo da cascarci.
Guardai River che si alzava e si puliva via la sabbia della spiaggia.
Mi rimangiai quello che avevo detto. River c’era cascata in pieno.
Sentii la chat suonare di nuovo. Viols era riuscita a rapire Alecsey, mostrandogli un modello di pistola introvabile. Il sogno segreto di quell’assassino sexy. E aveva rapito quell’idiota di Michael promettendogli un diamante grosso come il suo pugno.
Jason, William, James e Louisa li aveva catturati praticamente in gruppo spalancandogli un portale mentre raggiungevano quella matta di Elena.
Dei suoi mancava solo il mio amato Jamie.
Viols non ci andrò troppo per il sottile, come me voleva iniziare i giochi.
Aprì, letteralmente parlando, un buco sotto i piedi del ragazzo, facendolo finire Pandemonium.
Scoppiammo a ridere pensando alla faccia di Jamie.
Era ora anche per me e Viols di entrare nel libro e dare il via alle gare.
Che i Demential Games abbiano inizio.

Ottimo, i personaggi erano tutti di fronte a noi, fissandosi ostili.
 Mi esibii nel mio miglior sorriso e diedi una gomitata a Viols che mi fece l’occhiolino.
« Signore e signori, benvenuti alla … prima edizione dei Demential Games! » esclamai, a mo’ di presentatore.
Tutti mi fissarono come se fossi pazza.
O meglio, fissarono la mia parrucca in stile Effie Trinket, color giallo fluo a strisce rosa shocking, e quella di Viols, viola e verde shocking.
Ehi, siamo le scrittrici, anche noi abbiamo diritto a qualche momento di svago, sa?
« E voi due gnappette chi sareste?! » un irruento Jason (il suo, Jason. Il mio era intento a pensare a come fuggire dall’isola) ci fissò, incrociando le braccia al petto.
Viols sbuffò, alzando gli occhi al cielo e sistemandosi la parrucca, mentre guardava Jason con fare superiore (cosa abbastanza difficile, visti i 20 cm buoni di differenza).
Il bel tenebroso Alecsey ci fissava attentamente.
« Probabilmente il mio Alec starà pensando a come sopprimerci lentamente e dolorosamente. » mi sussurrò lei, per poi tornare a guardare storto Jason.
« Noi, gentili ospiti, siamo Elis e Viols. » ci presentai, con un mezzo inchino che fece ondeggiare pericolosamente il parruccone Made in Effieland.
Vidi tutti i personaggi scambiarsi sguardi confusi.
« E allora? Che cazzo ci facciamo noi qua? » il mio dolcissimo Jamie. I suoi toni soavi si riconoscevano ovunque.
« Voglio tornare a casa! » la dolce River.
« Tenetemi qui per sempre! » questo era Alexej che non voleva partecipare alla Caccia alla Bandiera.
« Io farò dei bellissimi disegni! Toh, un paguro! Hei, bel paguro! » Elena. Lanciai un’occhiata di sottecchi a Viols, cercando di non scoppiare a ridere.
La mia amica divenne improvvisamente rossa. « Tranquilla, Elis, non è una parte della mia personalità. »
« E meno male … »
« ORA BASTA, VOGLIO SAPERE CHI SIETE E COSA VOLETE DA NOI! » urlò all’improvviso un parecchio innervosito Alex (il Thunderkiller, non il semidio).
Io e Viols facemmo un profondo respiro, poi lei prese parola.
« Siamo le vostre creatrici, bellezze. E siete nelle nostre mani. Noi moriamo, voi sparite. Capito, Alecsey adorato? » terminò con un sorriso angelico la mia amica.
Io mi sfregai sadicamente le mani.
« Bene, bene, bene, dopo le presentazioni, direi che possiamo iniziare con i Demential Games! » esclamai, prima che tutti i presenti potessero avere il tempo di interpretare le parole di Miss Parrucca Verde-Viola.
« Quindi è colpa vostra se è arrivata Stella Hope! » sante parole di Nina.
« E siete state voi ad uccidere Nyvie! » questo era Michael.
« E a modificarmi la memoria! » Jamie.
« E il bacio tra me e Verity … e il calcio lì dove non batte il sole! » ancora Michael. Viols con i suoi aveva combinato veramente di tutto!
« Ehi, fratello, non ti lamentare di calci in quel punto. Se me ne tirano un altro il mio nome cambierà in Alexandra. » sbuffò Alexander, lanciandoci un’occhiata assassina.
Ok, anche io avevo fatto la mia parte di danni fisici- psicosociali.
Per tutta risposta iniziai a fischiettare, mentre Viols tossicchiò, imbarazzata.
« Sì, beh, sono state alcune nostre piccole idee. Ma, hei, in confronto a certa gente vi abbiamo trattati con i guanti! … vedi Suzanne Collins. » aggiunsi borbottando.
Viols annuì e aprì le braccia.
Subito comparvero una lavagna, una sedia e un tavolo con delle ciambelle, panini e cornetti.
Adoro essere una scrittrice.
« Ora vi divideremo in gruppi e Elis riporterà le formazioni sulla lavagna. »
« E perché io? »
« Zitta e scrivi. »
« … Okay … »
Lei sorrise e io mi preparai il gessetto nella mano, rassegnata alla mia futura vita da scrittrice lavagnola.
Ora tutti i tributi-personaggi ci fissavano attentamente, nonostante non avessimo nemmeno spiegato le regole del gioco.
« Primo gruppo! … scrivi, Elis. » mi esortò, per poi continuare « “We’re sexy and we know it”. Non voglio commenti sui nomi, grazie. Composto da … » e mi lanciò un’ occhiataccia. « Michael, Jason il Moro, Ray e Alexander, il Thunder. Uff, con tutti questi nomi uguali! » sbottò. Thunder e Meta nello stesso gruppo? Non mi feci domande, ma sperai ardentemente che superassero le prime ventiquattro ore senza venire alle mani.
Segnai in fretta e furia, e non avevo ancora finito quando Viols ricominciò l’elenco.
« “Essere intelligenti è bene, matte è meglio” è composto da: Elena, River, Lia e Louisa. Sì, anche tu, Lou. » fischiettò allegramente, sotto lo sguardo furioso di Louisa. « Non è colpa mia se parli alle piante, cioè, è colpa mia, ma sei bellissima così. »
Jason fece un’esclamazione, che poteva passere per uno starnuto e Viols lo guardò male. « Guarda che per te ho in mente di peggio! » Poi, continuò. « “Belli e dannati”: Alecsey, Alexej, Jason il Biondo e Jamie. »
Continuai a scrivere imperterrita e Viols si sistemò la pericolante parruccona viola-verde.
« Come ultimo gruppo abbiamo i “Senza di noi sarebbero tutti morti”, formato da Will, James, Nina e Amelie. »
James aprì la bocca come per dire qualcosa, ma la richiuse seccamente. Conoscendolo aveva qualcosa da ridire su tutti, le parrucche, la spiaggia, la giungla, noi, loro, Jason, la vita, la luce del sole, Jason, Jason e ancora..ho nominato la presenza di Jason?
« Perchè io non sono tra i belli e dannati? » chiese Jason moro alzando la mano « Cioè sono un figo, lo vedete tutti no? »
Viols si sistemò per l'ennesima volta la parrucca che non voleva stare ferma « Perchè hai un ego che per estensione farebbe concorrenza agli Stati Uniti? » chiese retorica.
Io scoppiai a ridere vedendo la faccia offesa di Jason.
Fortuna che il mio non era così!
« Anzi » Viols guardò la lavagna « Diciamo che con l'ego di tutti vuoi del gruppo Know It copriamo metà della superficie del pianeta »
Qualcuno del gruppo ridacchiò, ma non riuscii a individuare chi.
« Anyway, » dissi (sì, ultimamente mi stavo fomentando con l’inglese) « Ora che abbiamo i gruppi … i Demential Games possono ufficialmente iniziare, per Voldemort! »
Appena finii di pronunciare queste parole, la terra iniziò a tremare, e un enorme vulcano viola (viola? Bah) apparve al centro dell’isola.
« Bene, partiamo con le regole base! » Viols fissò i partecipanti.
« Come vedete ora abbiamo ehm.. un bellissimo vulcano. L'hai voluto tu? » mi sussurrò. Io scossi la testa, pensavo che lo avesse voluto lei.
« E da dove salta fuori? Vabbè, non importa » fece un largo sorriso ai nostri ospiti « Benvenuti, benvenuti » in quel momento sembrava una tigre pronta a mangiarsi qualcuno « Quest'isola si chiama Pandemonium e si chiama così perché … perchè devo dirvi tutto subito? Lo scoprirete presto, e spero a vostre spese ... » scoppiai a ridere. Assomigliava troppo a Effie. Forse doveva mettersi anche il costume in tinta e ripassare il Trattato delle Autrici.
« Su quest' isola sono stati messi degli equipaggiamenti per i vostri campi base, sono quattro, uno per ogni gruppo. L'obbiettivo di questo primo giorno è trovarli, sopravvivendo nel frattempo, e cercare un posto dove accamparvi. Dimenticavo! Tutti i vostri poteri, capacità e conoscenze sono rimasti e potete usarle a vostro piacimento. Ovviamente non potete uccidervi a vicenda, anche se qualche equipaggiamento molto utile sarà disseminato nel bosco e per averlo dovrete gareggiare con le altre squadre »
La guardai. E questa regola da dove saltava fuori?
« Si litigheranno che cosa per l'esattezza? » domandai sottovoce. Lei mi fece un largo, sadico sorriso
« Poche cose: un kit di primo soccorso, la cena e il pranzo di domani. Delle corde e un accendino. Non sai quanto può essere utile un accendino. » mi sussurrò in modo che i nostri eroi non potessero sentire. « Ah, dimenticavo di nuovo! » alzò la voce, recuperando l'attenzione del gruppo « A Pandemonium gestiamo noi il tempo e vi informo che fra quattro ore arriverà una tempesta di mare forza sette »
Scambiai un occhiata con Viols e lei mi strizzò l'occhio « Okay gente! Avete le regole, avete i gruppi, e mi raccomando collaborate. Noi vi salutiamo momentaneamente, ma non temete, vi terremo sotto stretto controllo. Ogni settimana ci infileremo di nuovo nella storia e vedremo se siete ancora vivi. Per il resto: possa la botta di culo, e il buon umore delle autrici, essere sempre a vostro favore! »
Detto questo acchiappai a braccetto Viols e ci ritirammo dal libro.















Angolo Autrici: 
HELLO, PEOPLE! c:
Noi siamo Madamoiselle Nina e Khyhan,ma ci scazzavamo a fare un account condiviso ... perciò abbiamo pubblicato sul mio :3 (MN) 
La storia, beh, è alquanto strana, nemmeno noi sappiamo come sia uscita fuori.
O meglio ... ciò che noi sappiamo è quanto scritto qui(?)
Siccome Viols è la Regina del Demenziale, tutte le battute fighe e altro sono merito suo. Io mi sono limitata a scrivere di Lia e l'ultimo PoV, gentilmente sistemato dalla nostra Viols. 
Sì, ecco, io sarei Elis e Khyhan è Viols, per intenderci u.u 

Le storie da cui saranno presi i personaggi:
'Dio e Semidea' - Madamoiselle Nina ---> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=760115&i=1
'Ultimate Heroes' - Madamoiselle Nina ---> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1097138&i=1
'The Murderer next door / L'assassino della porta accanto' - Madamoiselle Nina ----> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=918177&i=1
'I pilastri dell'Apocalisse' - Khyhan ---> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1019451
'La guerra degli Arcani' - Khyhan ----> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=882025&i=1

Al prossimo capitolo, gente!
Madamoiselle Nina & Khyhan.

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Capitolo 2
*** Primo giorno – Parte 1: Di figo arrogante in una storia ce ne può stare solo uno. ***


Primo giorno – Parte 1: Di figo arrogante in una storia ce ne può stare solo uno.

 












James  PoV.
 
Come le due pazze vestite con qualcosa-che-chiunque-sano-di-mente-non-metterebbe-mai sparirono io placcai Elena che si stava addentrando nella foresta all'inseguimento di un granello di sabbia.
 « Dove pensi di andare da sola? » chiesi mentre la trattenevo per la camicia « Dov'è Louisa? » voltai la testa a destra e a sinistra a caccia della testa castana della mia amica e la trovai. Tra le braccia di quell'inutile essere che è Jason. Ora potevo scegliere: aprire la via dello Sheol e lanciarci dentro quel peso morto che era Jason, oppure trattenere Elena e impedirle di farsi ammazzare, mandando così a farsi benedire la nostra missione di Sigilli. Per fortuna Louisa prese a schiaffi Jason prima che io potessi intervenire, risolvendomi il problema.
Trascinai con me Elena, che scalciava come una furia, urlando che la giungla era il posto ideale per raggiungere il Nirvana e che doveva assolutamente andare in esplorazione.
Incrociai lo sguardo con un biondo dall'aria poco rassicurante, che ci guardava dall'alto in basso e afferrai più saldamente Elena.
 « Smettila! » le ordinai « O quello ti ci spedisce sul serio al Nirvana »
Elena mi scoccò uno sguardo superiore « Il Nirvana non è l'altro mondo, ma è una condizione di vita che raggiungi con la perfezione e poi non senti l'aura positiva della foresta? E quello » guardò intensamente il ragazzo biondo come a valutarne i tratti duri del viso « E’ il sogno segreto che ogni donna vorrebbe avere nel suo letto »
Perfetto, come no. Sono stato trascinato su un isola con un vulcano viola, devo difendere Louisa dalle mani lunghe di Jason e ora devo proteggere un'adolescente che non tiene mai la bocca chiusa dai propri ormoni. Questa giornata iniziava proprio bene.
Dio, quale terribile peccato ho commesso in vita mia per avere un trattamento simile? Chiesi distrattamente al Creatore e sentii ridacchiare qualcuno accanto a me. « Sai le fanciulle andrebbero trattate con i guanti bianchi. Andrebbero amate, non maltrattate. » mi voltai seguendo la direzione della voce e sentii Elena smettere di combattere « E tu chi saresti per farmi la paternale? E poi a Elena va messo un guinzaglio, possibilmente corto. Fidati, lo faccio per il bene dell'umanità. »
Il ragazzo mi fece un sorriso a trentadue denti e istintivamente mi ritrassi, ma lui prese la mano di Elena e gliela baciò con un gesto galante « Mi dispiace che siate trattata così malamente dal vostro ragazzo, signorina. Mi chiamo Michael e nel momento in cui desideriate qualcun altro, non esitate a chiamarmi » nel momento in cui pronunciò quelle parole, vidi con la coda dell'occhio un riflesso argentato e mi buttai a terra trascinando Elena con me.
« TU! » un ragazzo biondo e allampanato puntava una spada alla gola del tipo di prima « Tu sei fidanzato con mia sorella! Vuoi ferirla ancora? »
I’imbecille castano fece una faccia offesa. « E come potrei ferirla se nemmeno è qui? »
Mi rialzai con discreta calma, del resto non erano affari miei di chi voleva uccidere chi, ma per tutti gli angeli, stavano per tagliarmi la testa di netto! « Sentite » iniziai con il tono che usavo con Louisa quando parlava di Jason (ovvero un tono vagamente omicida) « A me non interessa chi sta con chi e chi punta la spada contro chi, ma io, Louisa, Elena e Will dobbiamo andarcene, quindi vi auguro una buona permanenza e addio. »
Entrambi si voltarono nella mia direzione e nello stesso momento Elena fece emise un sospiro che non prometteva nulla di buono.
« Dovrei fare un ritratto a questi due. » disse avvicinandosi ai ragazzi e girandoci intorno « Hanno delle misure perfette. Ne verrebbero dei bellissimi nudi. » alzò gli occhi sul ragazzo castano « Poseresti nudo per me? » chiese senza vergogna.
Io sospirai e il ragazzo gli fece un mega sorriso « Per te piccola, poserei nudo anche subito. » non so chi è più ingenuo dei due. Lei che crede alle favole dove tutti sono buoni e giusti o lui che pensa che Elena voglia qualcosa di più di un semplice ritratto.
« Elena! » la richiamai cercando disperatamente il sostegno di Louisa « Dobbiamo andare ricordi? Hanno bisogno di noi, e ricordati che hai fatto una promessa al Creatore »
I due ragazzi mi fissarono dall’alto in basso « Andiamo Jim! » mi venne improvvisamente un tic all’occhio quando Elena mi chiamò con quel nomignolo odioso « E’ per l’arte! »
« Si Jim » fece eco il ragazzo « E’ per l’arte! Un nano come te non può capire cosa vuol dire essere un adone amato da tutte »
Io sono buono. L’ho sempre saputo. Sono un Sigillo e combatto dalla parte di Dio contro i Grigori, ma per tutte le stelle e i soli, io questo lo ammazzo!
Strinsi l’anello con l’ossidiana che mi identificava come Sigillo, chiedendo l’aiuto di Uriel in questa battaglia.
Il mio anello divenne l’enorme falce nera che utilizzavo quando recidevo l’anima di un morente dal suo corpo e lo conducevo nello Sheol « Inizia a pensare a tutti i tuoi peccati. Perché tra trenta secondi sei morto. »
Lui mi sorrise candidamente « Non mi bastano trenta secondi. Che ne pensi di un secolo o due? » spalancai gli occhi. Uno o due secoli? Chi è questo, Jason due la vendetta?
Lo attaccai sferrandogli un violento fendente laterale che lui scansò a una velocità pari alla mia « Scusa nanetto, ma cosa ti fa incazzare per la precisione? » mi chiese con tutta la calma di questo mondo « Che ci abbia provato con la tua ragazza o che ti chiami nanetto? Perché se è la seconda è un dato di fatto, non un offesa » alzai gli occhi al cielo e maledii la parruccona folle in viola. In ogni storia doveva mettere uno stronzo che tirava fuori il peggio dai propri personaggi?
La spiaggia tremò per un secondo e tutti ci fermammo a guardare la sabbia che si muoveva fino a formare una scritta sul terreno morbido: “si, è mia abitudine farlo”.
« Grazie tante, eh! » ringhiai tra i denti.
La spiaggia tremò ancora “prego” , mi rispose quella … quella … guardai il cielo, se l’avessi definita stronza mi avrebbe fulminato sul posto.
Presi un gran respiro « A quanto pare sei il cocco dell’autrice, e si incazzerebbe come una iena se ti staccassi un braccio o due, per cui » ghignai al pensiero « Ci vediamo alle prove, sono sicuro che Viols progetterà qualcosa di veramente orrendo. Del resto, che storia eh, se i protagonista non sudano sette camicie? »
Recuperai Elena che stava provando a chiudere in uno schema la scritta sulla sabbia, probabilmente per immortalare il momento magico. « Muoviti Elena! Smettila di comportarti come una che è appena uscita dal manicomio! Dobbiamo darci da fare. » lei mi guardò vacua e sognante « Ma io non sono in gruppo con te! Non prendo ordini da te. »
Lo stronzo ridacchiò e tirò Elena a sé sottraendola dalle mie mani, ma lei gli diede una spintarella « Scusa bello, ma non sono in gruppo neanche con te! Vado a farmi un giretto da Louisa e delle altre ragazze. »guardai Elena allontanarsi verso Louisa.
 Cento metri ci separavano, ma si perse a raccogliere sei conchiglie a guardare le nuvole e le onde del mare, saltellano come una bambina di quattro anni. Sospirai e mi fermai a guardare il cretino castano, ricordandomi che cinque secondi prima era stato attaccato da qualcuno. « Immagino che ora dovreste presentarvi » dissi facendo tornare la falce a essere un anello « io sono James O’Ryan. Sono un Sigillo dalla parte di Dio, l’emanazione di Uriel, l’Arcangelo a capo delle Podestà e Custode dello Sheol »
Il ragazzo biondo fischiò « E lo scrivi tutto questo sui biglietti da visita o questo era un riassunto per noi poveri mortali? » chiese sarcastico.
Gli girai le spalle e me ne andai sdegnato. Avevo trovato i miei rivali ed erano copie di tutti i colori di Jason.
 




Alexej PoV.

Lanciai un’occhiata preoccupata al vulcano viola che torreggiava sull’isola. Era veramente meglio della Caccia alla Bandiera?

Si che lo era.
Mi sedetti sulla sabbia accanto a River e ben lontano da Amelie, che sembrava decisa ad affogarmi.
« Alex, sei preoccupato per questa strana cosa dei gruppi? » mi domandò River, mentre osservava con molta attenzione una conchiglia color arcobaleno.
Immagino che a Pandemonium (come l’avevano chiamata le tipe sclerate di prima) fosse normale trovare cose del genere.
« Naah, non direi. Cioè, non ho la più pallida idea di chi siano i miei compagni, ma dal nome non sembriamo affatto male! »
Voglio dire … quanti “Belli e Dannati” sono perseguitati dalla sfortuna?
A parte me, ovviamente.
« Sai che quello con il tuo stesso nome mi inquieta? » mi sussurrò River, facendo un cenno verso Alecsey.
« Sì, inquieta anche me. Taanto. Però, hey, che mi può succedere se quel tipo è in squadra con me? » domandai, speranzoso.
Dopo che ebbi pronunciato queste parole, nel cielo apparve una scritta: “Oh yeeeah, Alecsey is the way”. E sotto: “Shut the fuck up, Elis.”
Le pazzoidi dovevano amarsi molto.
Per poco non iniziai a rotolare per la spiaggia dalle risate, mentre River, beh, lei era già caduta in acqua.
Il mio omonimo-più-o-meno fletté un piccolissimo muscolo del viso, che interpretai come un sorriso compiaciuto a quarantanove denti, per poi tornare a concentrarsi su un fucile ultimo modello. Però, quel ragazzo sì che era emotivo!
Mi guardai intorno. River ormai era andata, gettandosi in acqua e iniziando a nuotare. Chissà chi altri erano i miei compagni.
O meglio, sapevo che erano un Jason Biondo e un Jamie, ma in mezzo a tutti quegli schizzati come potevo trovarli?
Di attaccare bottone con Alecsey non mi andava proprio. Come minimo mi avrebbe scuoiato vivo, per Ares!
Potevo prendere una bandierina e scriverci sopra “Belli e Dannati qui!” ma forse non era il caso.
Continuai a guardarmi intorno, e vidi quattro ragazzi che si stavano pestando a sangue.
Con un mezzo sorriso decisi di avvicinarmi, tanto per fare qualcosa.
Sembrava una specie di ‘due contro due’, una rossa nanetta e un biondo palestrato contro un altro biondo e un altro biondo ancora.

Porco Tantalo, ma erano tutti biondi su quest’isola?!
Io, modestamente, ero il più figo, ma dettagli.
« Pff, che tipi. Fare una rissa già dal primo giorno. » l’ennesimo biondo palestrato (ma quanta fantasia avevano le sclerate?) comparve accanto a me, con le braccia incrociate e un sorriso sghembo sul volto.
Annuii, sorridendo, e gli porsi la mano.
« Alexej Armstrong, piacere. »
« Jamie Jensen. Quindi siamo in squadra insieme. Noi, Alecsey e uno di quei tre tipi biondi lì in mezzo. » borbottò lui, stringendomi la mano e indicando il gruppetto che “litigava”.
A quel punto, una scarpa mi volò dritta sulla nuca.
« Hey! » mi girai e vidi una delle due schizzate che svolazzava sopra di noi.
« Accidenti, stupida scarpa! » urlò lei alla povera Converse che era precipitata sulla testa del povero sottoscritto Alexej.
Dopo aver inveito contro la scarpa, scomparve in un turbine amaranto. Che tipa.
Ad un tratto, apparve l’ennesima scritta nel cielo: “Torna qui a finire il tuo PoV e muovi il culo”.
La fissai. Qualcuno lassù era accigliato, ma mai quanto me … insomma, la Converse in questa mega spiaggia ha colpito me, e solo me! Se questa non è sfiga.
Di nuovo, una scritta nel cielo: "Abbiamo fatto il vostro album tralalalala". Ma cosa si fumavano quelle due?!
Altra scritta: “Noi non ci fumiamo niente, Alexej. E, non per dire nulla, ma voi siete tutti emanazioni della nostra personalitàà … trullallerotrullallàà!”.
Okay, improvvisamente mi sentii come al Grande Fratello. Se avessi anche solo pensato che una ragazza era carina loro lo avrebbero saputo all'istante.
e poi … quando iniziavano questi giochi?
Ennesima scritta: “Detto fatto, basta chiedere!”
I nostri abiti mutarono, e la maggior parte dei ragazzi rimase a petto nudo. Me compreso.
Ci guardammo intorno incuriositi, mente alcuni sghignazzavano.
 « Evidentemente amano vederci mezzi nudi » disse un ragazzo biondo con il labbro spaccato, che aveva appena finito di darsele con un altro biondo.
Al posto dei miei comodi Jeans apparvero un paio di short giallo fluo con su scritto "belli e dannati".
Il mio omonimo con uno sbuffo se li strappò di dosso, rimanendo in boxer neri sulla spiaggia e tutto il pubblico femminile rimase a fissarlo. « Io non li metto. »
"Tu li metterai!" apparve sulla sabbia.
Iniziavo a identificare chi scriveva. La pazza in viola si occupava dei suoi, quella in rosa di me e degli altri. La cosa iniziava ad avere un senso logico.
I pantaloncini riapparvero addosso ad Alecsey che per quanto si sforzasse non riusciva più a toglierli.
Notai che gli altri avevano degli shorts di colori diversi: viola fluo per “We're Sexy and We Know It”, verde acido per le “Matte” e blu elettrico per i "Senza di noi sarebbero tutti morti".
Certo che quelle ragazze in fatto di colori avevano proprio dei gusti assurdi.
Un lampo.
Evidentemente non avevano gradito il mio pensiero, quelle due.
Un altro lampo.
Meglio se smettevo di pensare.
Andai vicino agli altri che avevano i pantaloncini giallo fluo. Casualmente eravamo tutti a petto nudo. Molto, casualmente, eh, schizzate?
Stavolta ci fu un tuono.
Vi amo anche io.
Mi domandai in che universo malato vivevano quelle due per prendere dei fotomodelli e appiccicarli in un isola deserta.
Guardai gli altri. In pratica avevamo ottime possibilità di vincere, se non fosse per il fatto che avevamo due tizi perfettamente identici uno di fronte l'altro.
« E questo cosa vuol dire? » domandai più a me stesso che agli altri.
Il mio omonimo-non-omonimo fece scattare un coltello « Probabilmente che la poca fantasia è di casa per quelle due. »
Un lampo in lontananza. Se fossi stato al campo direi che Zeus aveva da brontolare, ma qui ho i miei dubbi che il Padre degli Dei possa mettere una parola in mezzo.
Probabilmente la mia autrice gli tirerebbe una padellata.
Stavo per aprire bocca quando venni assalito da un tornado castano scuro.
Un tornado con gli occhi viola.
« Alexej! »
« Oona! »
« … Oona? »
Il tornado castano scuro con gli occhi viola mi stava stritolando il collo e guardava incuriosita Alexander.
« Chi è Oona? »
Anche l’altro biondo uguale al mio omonimo-non-omonimo la fissava.
« Non sei Oona? E allora chi sei? »
« Pff. Sono Nina Armstrong, che domande! »
Guardammo il cielo contemporaneamente.
« Ma ci state prendendo per il culo? » chiese Alexander.
Per tutta risposta il mare si ingrossò fino a sommergerci con un onda anomala. Tutti, tranne me e Nina, ne risultarono bagnati fradici.
Guardai la ragazza « Mi sai dare qualche spiegazione per questo miracolo all'asciutto? »
« Alexej non mi riconosci? » chiese mettendo il broncio. « Sono la tua mamma. »
Alexander scoppiò a ridere. « Certo Alexej caro! E io sono tuo padre! »
Quella-che-si-era-autonominata-mia-madre lo fissò con astio « Per carità no! Suo padre è molto, molto più bello! »
Sbuffai. « Certo che è più bello, è il dio del Sole! »
Alexander e Jason il Biondo si scambiarono uno sguardo.
Prima che potesse scoppiare una nuova rissa, si sentì un gran gong e apparvero le figure di Elis e Viols nel cielo.
 « Ora che vi siete conosciuti tutti, possiamo dare il via ufficiale alle gare! »
« Ma io ho appena ritrovato mio figlio! » esclamò la ritrovata mamma.
« E io ho dei bellissimi nudi da disegnare. » la pazza che raccoglieva conchiglie a tutto spiano.
« E io devo finire di sistemare quello stronzo di Jason! »
« Hei! » esclamò una tipa rossa « Se vuoi avere a che fare con stronzi che si chiamano Jason, prenditi quello biondo, al tuo ci penso io. »
Io volevo solo stendermi al sole e non pensare a nulla.
Assolutamente a nulla.
« Non si accettano discussioni. » disse la figura di Viols sovrastandoci  « Dividetevi in gruppi e preparatevi! Gli equipaggiamenti sono rispettivamente a Nord- Ovest, Nord, e Nord Est. Ah, si ce n'è uno anche al centro dell'isola in mezzo alla palude. E’ il più difficile da prendere, ma è anche il più ricco. In più se volete mangiare vi consiglio di farvi un giro nei dintorni del vulcano. E soprattutto, se volete stare al caldo stanotte e ripararvi dalla pioggia credo che il burrone vi possa interessare. »
Elis batté le mani, entusiasta. « Oh, non vedo l’ora di iniziare! »
Io alzai gli occhi al cielo. Quelle erano proprio matte.
Quella che si era autoproclamata mia madre neppure cinque minuti prima si allontanò saltellando verso il gruppo dei “Senza di noi blablabla”.
E così, rimasi solo con i due biondi identici e Jamie.
Oh déi, perché siete stati così malvagi da lasciarmi nelle mani di quelle due mentecatte?!
Un lampo.
Ops.
« E comunque Zeus è più figo. » borbottai, sicuro che mi avrebbero sentito.
Infatti, iniziò a grandinare.
« Nooo, non può piovere! E ora come faccio a disegnare i miei nudi?! » la schizzata-raccogli-conchiglie aveva iniziato ad urlare per tutta la spiaggia.
River la riacchiappò prima che potesse lanciarsi all’inseguimento di un granchio (bleah) e mi sorrise, salutandomi con la mano.
Jamie represse una risata e io lo guardai male.
Alecsey fece un sorriso a trentadue denti (molto immaginario) e ci intimò di muovere i culi. Ah, che compagni adorabili che mi erano toccati.
Elis, Viols, vi amo. Davvero.
In cielo apparve una scritta: “Per Alexej: Grazie. Ti amiamo anche noi.”
Volevo sprofondare ottomila metri sotto la sabbia.
Altra scritta: “Sempre per Alexej: Rivuoi la Caccia alla Bandiera? Da Viols.”
Basta, vi prego!
Ennesima scritta: “Okay.”
Ora potevo morire.
Senza attendere altre scritte fluorescenti in cielo, Alecsey si incamminò verso la foresta, diretto verso Nord-Est, seguito a ruota da noialtri poveri umani emotivi.
« Tutti al vulcano, ragazzi. E, per la miseria, smettetela con questa grandine, voi due. » ringhiò, diretto verso le schizz- ehm, brave ragazze.
Immediatamente, la grandine cessò.
Pff, razziste contro i poveri semidei indifesi.  
Con uno scoppio, apparve in cielo l’ennesima scritta: “Alecsey ordina, noi eseguiamo. Perché lui vale ;D.”
Sotto: “Elis, risparmiati scritte del genere ._____. Alec non gradisce, lo sai!”
Con una risata seguii il diretto interessato nella giungla, sperando di sopravvivere a questa pazza avventura.
 





 
Jason PoV.
 
Guadai distrattamente Will e quelli del suo gruppo mettersi d’accordo sulla direzione con cui cominciare. Da bravo cavaliere scozzese che era aiutò le due ragazze, spostandogli dei rami per aiutarle a passare e con un cenno di saluto sparì tra le piante della giungla.
Dei quattro gruppi di partenza ora rimaneva solo il nostro e quello di Louisa e del clan di folli.
Non so chi dei due fosse messo peggio,  lei che era costretta a fare da balia a Elena e ad altre simili a lei, o io che dovevo stare in gruppo con dei tipi che potevano benissimo assomigliare a degli déi in terra e neanche una donna da guardare per distrarsi.
La mia vita non era per niente facile.
Qualcuno mi batté una mano sulla spalla « Hei, che hai al petto? Sembra un tatuaggio. Figo!» un ragazzo biondo chiaro ammirava le parole in sanscrito che di avvolgevano a spirale all’altezza del cuore.
« Sarebbe un tatuaggio strafigo se lo avessi fatto di mia volontà! » la spiaggia tremò per un attimo e l’ennesima scritta apparve per terra: “Non dare spoiler al pubblico, grazie!”
La cancellai di corsa e dentro di me sentii la parte più sadica venire a galla.
Presi un gran respiro e urlai ai quattro venti: « Questo tatuaggio è venuto quando Louisa ha pronunciato un giuramento nella lingua del Cielo e lega la mia vit- » evitai un fulmine scartando di lato e guardai il cielo « Hei stronzetta in rosa, ricordi? Ora sono più veloce e più forte, anche il mio sesto sento è più sviluppato! »
Ennesima scritta in cielo : “ Grazie per lo spoiler Jason! Era un mese che pregavo Viols di dirmelo.”
Sotto: “Si grazie mille, stronzo egocentrico.”
Sorrisi soddisfatto. Anche a Pandemonium non perdevo la capacità di far incazzare in maniera preoccupante chiunque.
« Secondo me dovresti fartele amiche. Voglio dire sono pur sempre le nostre autrici. » il ragazzo biondo di prima guardò il cielo con un sorriso amichevole.
« Ray Kyd, Metakiller con i geni di uno squalo bianco. » fissai la mano che mi tendeva.
Perché la gente aveva la pessima abitudine di presentarsi? Anche Louisa, la prima cosa che aveva fatto era stata tirare un pugno alla porta, la seconda, dirmi il suo nome.
Maniaci della buona educazione. Bah, come se a loro importasse qualcosa del mio nome. Alzai le spalle. « Jason Fen, ma per norma e regola a me non interessa un accidenti di voi. Voglio andare via da quest’isola e trovare il modo di liberarmi dell’incantesimo di Louisa. E ora andiamo verso nord, dobbiamo trovare un posto per accamparci per la notte.»
« Simpatia portami via, eh? » un ragazzo castano chiaro mi osservava a braccia incrociate placidamente appoggiato ad un palma.
« Per me è un bulletto di prima categoria che si crede chi sa chi, un po’ come quel meta lì. Due insetti della stessa misura, da schiacciare sotto il tacco. »
Mi voltai a quelle parole. « E sentiamo,» dissi guardandolo negli occhi « In quale universo parallelo tu saresti migliore di me? »
I muscoli delle sue braccia di tesero e si pomparono, pronti probabilmente a colpirmi « Direi in tutti, visto che lavoro per il governo e difendo il mondo da creature spregevoli come i metakiller.» sputò per terra, lanciando un occhiataccia al ragazzo che si era presentato come Ray.
Io scoppiai a ridere « L’ultima volta che ho controllato il governo degli umani stava sotto Dio. Io lavoro per quegli squilibrati dei Sigilli che difendono il mondo dai Grigori, per cui sono un gradino sopra di te. »
Mi scansai indietro giusto in tempo per evitare il suo pugno, non che l’idea mi dispiacesse. Quelle due che avevano creato Pandemonium volevano vederci andare d’amore e d’accordo e io non amo le imposizioni. Se posso faccio il contrario, e pestare il biondino mi sembrava un ottima idea.
In due mi afferrarono per le braccia e mi costrinsero con il viso a terra. « Non per essere offensivo, » disse il castano. « Ma qui ci siamo tutti i ballo e quelle due hanno detto che sta per arrivare una tempesta. Vuoi fare a botte? Ottimo, fallo dopo che siamo al sicuro. »
Mi lasciarono andare e mi alzai sputacchiando sabbia. « Bene. » ringhiai con scarso entusiasmo. « Se sei tanto bravo perché non decidi tu cosa fare. »
Fece lampeggiare un sorriso a trentadue denti « Aspettavo solo che me lo dicessi. » ci guardò tutti, uno alla volta « Direi che siamo un gruppo abbastanza differenziato, dobbiamo solo preoccuparci del gruppo di Alecsey e di lui in particolare. Le ragazze potete tranquillamente lasciarle a me, so come trattarle e degli ultimi, quello più pericoloso mi pare il nano moretto con la falce. »
Sorrisi. Quel tipo non mi piaceva, ma chiunque definiva James “nano moretto” per me diventava improvvisamente okay.
« Sono abbastanza d’accordo su tutto. » disse il biondo che aveva cercato di colpirmi. « Tranne sul fatto che non mi porto dietro un Metakiller per mezza isola, va contro i miei principi. »
Ray sbuffò.
 « Neanche a me piace andare in giro con uno Thunder biondo che con grossi problemi nel dominare i propri scatti di ira, ma lo sopporto se devo, è il concetto “le ragazze lasciale a me” che non mi ispira, voglio dire, quella tipetta castana che ha salutato Jason era carina »
Lo fissai con un brutto presentimento dentro « Parli di Elena? »
« Quella che raccoglieva conchiglie? Per carità no! Parlo di quell’altra, quella con gli occhi grigi che parla alle piante. »
Lo afferrai per il collo in meno di un secondo. « Tu lei non la tocchi! » non sapevo perché mi sentivo così. Ero furioso e folle di gelosia. Volevo solamente affondare le dita nelle carotidi del tipo e tenerlo lontano anni luce da Louisa.
Un forte sonnolenza prese possesso del mio corpo, e mi ritrovai braccio e gambe pesanti « Immagino che la tipa di cui parlava sia la tua ragazza. » i visi dei miei compagni di squadra invasero il mio campo visivo e quello castano aveva un gran sorriso sornione in faccia « Allora? È la tua ragazza? » scossi la testa.
« Non è la mia ragazza e mi dispiace averti attaccato. » dissi guardando Ray. Mi rialzai. « Non so cosa mi sia preso e non so perché mi è venuto così tanto sonno »
« Il sonno è stata opera mia. » disse il tipo castano guardandosi le unghie con scarso interesse. « Io sono Michael Dubois, l’Arcano della Luna e rappresento la magia. Per quel che riguarda la tua gelosia, penso che qualcuno di cui non faccio nomi, ma che si veste con un mega parrucca viola e verde, si diverta a giocare con i tuoi sentimenti ed emozioni. » alzò gli occhi al cielo. « O mi sto sbagliando, Viols cara? »
“ No, Michael tesoro mio. Non ti sbagli. Ti amo, cucciolo mio.”
Michael sorrise freddamente « Lo so, ma assicurati che Verity non lo venga a sapere. »
Abbassò lo sguardo su di noi « Direi che è ora di mostrare a quelle che non siamo pedine dei loro giochi. Iniziamo con il cercare gli equipaggiamenti della palude. Saranno sicuramente i più difficili, ma hanno detto che sono i più ricchi. » ci fissammo tutti, uno alla volta.
« D’accordo » borbottai, infilando le mani nei pantaloncini colorati.
« Direi che dobbiamo anche cercare un riparo per la notte e del cibo.» aggiunse Ray « E mettere da parte i vecchi dissapori , vero Alexander? » chiese guardando l’altro biondo.
Lui sbuffò sonoramente « Immagino che si può fare ,Meta, ma solo per il tempo che rimaniamo su questa dannata isola, poi nemici come prima. »
 
 
 
River PoV.
 
Erano partiti tutti.
Oh.
L’unico gruppo rimasto sulla spiaggia era il nostro, quello delle “Matte”.
Uffa però, quelle due stramboidi con i capelli meravigliosi non ci avevano messe in squadra con nessun ragazzo.
Uffa.
« Allora, che facciamo? » dissi allegramente, guardando il mare.
La mia compagna di squadra dai capelli rossi scosse la testa.
La ragazza che raccoglieva conchiglie lo stesso.
Idem per quella che parlava con le piante.
Oh, quante grandi idee in pochi minuti!
Louisa tossicchiò.
« Che ne dite di andare a prendere gli equipaggiamenti nella palude? Hanno detto che saranno i migliori. »
Come idea non sembrava poi tanto male.
Le altre annuirono e ci incamminammo verso la palude.
« Forse è meglio sbrigarsi, sapete? Non mi va di trovarmi troppo vicino al mare quando ci sarà la tempesta. » disse la rossa, Lia.
Io annuii.
« Già, penso proprio che sarà inutile pregare Poseidone. »
Le altre mi guardarono stralunate.
« Poseidone, il dio del mare, dei cavalli … mai sentito nominare? » domandai, incredula. Oh, ma quali eretiche erano con me in squadra!
Le altre si limitarono a scrollare le spalle e io sbuffai.
« Però mi piacerebbe vedere la tempesta. Deve essere una cosa emozionante da dipingere! » esclamò la raccogli-conchiglie mentre entravamo nella giungla.
« Pff, come no. Emozionantissima. Se non ci sei in mezzo, ovviamente. » borbottò la nanetta rossa.
Ehi, anche io ero bassa, ma non così.
Louisa ridacchiò, incamminandosi verso un luogo imprecisato.
« Ehm, LouLou, dov’è che andiamo? » domandai, dopo una buona decina di minuti di cammino.
Non ero sicura che la palude fosse da quella parte.
« Stai tranquilla, ho un ottimo senso dell’orientamento, io! » mi rassicurò lei, battendomi una mano sulla spalla.
Tutta contenta, continuai a seguirla saltellando.
Se Louisa diceva di avere un ottimo senso dell’orientamento non poteva certo sbagliarsi, giusto?
Venti minuti dopo, iniziai a dubitare della mia sopracitata ipotesi.
« Looouuuuiiiiisaaaaa, ne sei proprio sicuuuuuura? » domandai cantilenante, continuando a saltellare in fondo alla fila.
Evidentemente ero l’unica a farmi tutti questi problemi, dal momento che Lia era troppo occupata a trascinare Elena per una mano cercando di allontanarla da un riccio turchino con gli aculei superappuntiti, che la ragazza cercava di toccare a tutti i costi.
« Ehm, si, tranquilla, siamo quasi arrivate. »
Se lo diceva lei …
A quel punto, Lia avvistò il vulcano viola. Proprio davanti a noi.
« Ehm, Louisa … la palude è dall’altra parte dell’isola. » borbottò,  incrociando le braccia.
« Sì, e allora? » ribatté Miss Parlo Con Le Piante.
Lia scrollò le spalle.
« E allora, non abbiamo tempo per girare intorno al vulcano! Dovevamo costeggiare la spiaggia! Tra nemmeno mezz’ora ci sarà la tempesta. »
Sbuffai. Non capivo perché quelle ragazze si facessero tutti quei problemi.
« Raaagazze, non possiamo semplicemente trovarci un rifugio nei dintorni, aspettare che passi la tempesta e andare alla palude? » domandai, titubante, sperando che non mi azzannassero per aver preso parola.
Le ragazze mi guardarono. Elena continuava a scarabocchiare il ritratto di una tartaruga sul suo taccuino, e non aveva minimamente prestato attenzione alla conversazione.
« Hum, sì, buona idea, Fiume. (*Lia è italiana, e River significa Fiume in inglese. NdMadamoiselle)» disse Lia.
Finsi di capire come mi aveva chiamata e guardai Louisa. Lei acconsentì con un cenno della testa e ci mettemmo in marcia alla ricerca di un rifugio. 













Angolo Autrici:
EVERYBODY, YEEEEAH, ROCK YOUR BODY, YEEEAH, EVERYBODY, ROCK YOUR BODY NOW, WE ARE BACK, ALRIGHT! (?)
Ebbene sì, i Demential Games sono tornati, Viols e Elis anche e il prossimo capitolo arriverà .... prima o poi. 
ODDEI NON SO CHE SCRIVERE AHAHAHAHHAHAAHAHAHHAAHAHAHHAAH! C':
Hope you like it!
Madamoiselle Nina e Khyhan. 

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