Niente resta come prima, se no nessuno crescerebbe più.

di imthebeststar
(/viewuser.php?uid=86738)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Primo capitolo. ***
Capitolo 3: *** Secondo capitolo. ***
Capitolo 4: *** Terzo capitolo. ***
Capitolo 5: *** Quarto capitolo. ***
Capitolo 6: *** Quinto capitolo. ***
Capitolo 7: *** Sesto capitolo. ***
Capitolo 8: *** Settimo capitolo. ***
Capitolo 9: *** Ottavo capitolo. ***
Capitolo 10: *** Nono capitolo. ***
Capitolo 11: *** Decimo capitolo. ***
Capitolo 12: *** Undicesimo capitolo. ***
Capitolo 13: *** Dodicesimo capitolo. ***
Capitolo 14: *** Tredicesimo capitolo. ***
Capitolo 15: *** Quattordicesimo capitolo. ***
Capitolo 16: *** Quindicesimo capitolo. ***
Capitolo 17: *** Sedicesimo capitolo. ***
Capitolo 18: *** Diciassettesimo capitolo. ***
Capitolo 19: *** Diciottesimo capitolo. ***
Capitolo 20: *** Diciannovesimo capitolo. ***
Capitolo 21: *** Ventesimo capitolo. ***
Capitolo 22: *** Ventunesimo capitolo. ***
Capitolo 23: *** Ventiduesimo capitolo. ***
Capitolo 24: *** Ventitreesimo capitolo. ***
Capitolo 25: *** Ventiquattresimo capitolo. ***
Capitolo 26: *** Venticinquesimo capitolo. ***
Capitolo 27: *** Ventiseiesimo capitolo. ***
Capitolo 28: *** Ventisettesimo capitolo. ***
Capitolo 29: *** Ventottesimo capitolo. ***
Capitolo 30: *** Ventinovesimo capitolo. ***
Capitolo 31: *** Trentesimo capitolo. ***
Capitolo 32: *** Trentuesimo capitolo. ***
Capitolo 33: *** Trentaduesimo capitolo. ***
Capitolo 34: *** Trentatreesimo capitolo. ***
Capitolo 35: *** Trentaquattresimo capitolo. ***
Capitolo 36: *** Trentacinquesimo capitolo. ***
Capitolo 37: *** Trentaseiesimo capitolo. ***
Capitolo 38: *** Trentasettesimo capitolo. ***
Capitolo 39: *** Trentottesimo capitolo. ***
Capitolo 40: *** Trentanovesimo capitolo. ***
Capitolo 41: *** Quarantesimo capitolo. ***
Capitolo 42: *** Quarantunesimo capitolo. ***
Capitolo 43: *** Quarantaduesimo capitolo ***
Capitolo 44: *** Quarantatreesimo capitolo. ***
Capitolo 45: *** Epilogo. ***
Capitolo 46: *** MIEI CARI LETTORI, LEGGETE ***
Capitolo 47: *** ATTENZIONE ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Prologo.

 

Pov. Zayn 


Due anni era il tempo che era passato da quando la mia vita fu totalmente stravolta.
Subito dopo il diploma, assieme ai miei migliori amici partecipai a X-Factor. Nonostante il tempo, mi sembrava di aver vissuto quei attimi pochi giorni fa.
La (s)fortuna ci fece perdere, arrivammo terzi classificati e per tutti fu devastante. Dopo mesi e msi tutto quello a cui avevamo lavorato era andato in fumo. Questo fu il pensiero di tutti finché Simon non ci disse di firmare un contratto e quello fu solo l'inizio per gli One Direction.
In questi anni tutto cambiò, io per primo. Non ero più il ragazzo con la testa calda e iperattivo, ora ero una persona completamente distrutta anche se in apparenza non facevo trapelare nulla.
Non tornavamo a casa da quasi un anno. La nostra vita si era trasformata. All'inizio era fantastico visitare luoghi nuovi, cambiare città di settimana in settimana, ma adesso lo strees iniziava a farsi sentire. Questa vita iniziava ad andarmi stretta, non ero abituato a tutto questo.
Se vi state chiedendo dove sia finita Allison, mi dispiace comunicarvi che con lei ho mandato tutto a puttane.
Non fraintendetemi, mi sosteneva sempre e ogni puntata live era nel pubblico per me. Lei veniva a tifare solo per me.
Ogni volta che la vedevo mi dava una carica e mi esibivo in modo impeccabile in quello studio. Tutto andò a puttane quando Simon ci presentò i manager che dovevano occuparsi di noi.

«Ecco gli One Direction!» Esclamò un uomo sulla cinquantina, il suo nome era Michael. Nessuno di noi disse nulla, ci sentivamo in soggezione e gli sguardi dei manager erano tutto purché amichevoli «Come ben sapete siete sotto contratto per cinque anni, ma questo lo sapete. Adesso metteremo a punto ciò che dovrete fare. State tranquilli il vostro sogno lo porterete avanti, ma non deciderete nulla» Spiegò l'uomo.
Non mi piaceva tutto questo.

Dopo due estenuanti ore a sentirci dire come dobbiamo comportarci, come dobbiamo vestirci, dove e con chi possiamo farci vedere, la riunione arrivò al termine.
Tirai un sospiro di sollievo e mi alzai, assieme a tutti gli altri
«Zayn Malik puoi rimanere ancora qualche minuto?» La donna con i capelli rossi mi fissava e indicava la sedia dalla quale mi ero alzato poco prima.
Salutai i ragazzi e tornai a sedermi, loro comandavano e io dovevo obbiedire: funzionava così per tutti.

Annuì e dissi ai ragazzi di aspettarmi fuori, rimanendo nello studio a parlare.

«Tu sei fidanzato?» Mi domandarono e non ebbi tempo di rispondere, poiché la donna continuò dicendo «Mi dispiace dovrai lasciare la tua ragazza. Sei l'unico che può fare pubblicità a un altro gruppo, dato il tuo carattere» Segnò sul foglio e poi me lo mise davanti con una penna.
Non avrei mai firmato
«Non lascerò la mia ragazza e c'è Niall single, può perfettamente fare lui questa pagliacciata» esclamai schifato.
Michael scosse la testa
«Zayn non fare il difficile. Tu dovrai stare con quella ragazza e fare pubblicità, questo o gli One Direction non esisteranno più» Vaffanculo.

Se vi state chiedendo come ci si sente a decidere fra la carriera e la persona che si ama, due parole: fa schifo.
Non volevo, ma impugnai quella penna e firmai. La sera stessa lasciai Allison, commettendo l'errore più grande della mia vita.
Amavo quella ragazza, ma qua non c'era in gioco la mia sola carriera. Se fossi stato un solista me ne sarei sbattuto le palle, ma non potevo toccare il sogno dei miei migliori amici. Così decisi di mandare a puttane la mia vita per la loro felicità.
Non c'era giorno in cui non mi pentivo della mia scelta, mi mancava e mi sentivo sempre peggio. 

***


Ultimo volo e saremmo tornati a casa, a Londra.
Mi mancava la città, mi mancava la mia famiglia, mi mancava lei. Ma Allison non sarebbe stata lì ad aspettarmi e non mi illudevo. La sognavo di notte, il mio pensiero era sempre rivolto a lei. Volevo sapere come stava, ma scriverle era una mossa troppo coraggiosa per un codardo come me.
Non potevo negare a me stesso che Allison si sarà rifatta una vita nei migliori dei modi, io ero solo bravo a distruggergliela.
Mi accorsi solo quandò mi arrivò al mento che una lacrima mi stava rigando la guancia, cercai di nascondere il viso con il cappuccio e mi asciugai immediatamente. Nessuno doveva vedermi e scoprire che non stavo bene.
Lasciai la mia valigia e raggiunsi Preston, la mia guardia del corpo, che mi aspettava per salire l'imbarco.
Ci incamminammo e vidi Paul correre verso di me «Zayn ti ricordi la ragazza di X-Factor?» Mi domandò, fermandosi davanti a me.
Come potevo dimenticarmi la ragazza con cui ero uscito al cinema, questo secondo i Social Network e i manager; in realtà ero chiuso in hotel con Liam a guardare un vecchio film degli anni sessanta.
Sospirai frustato e risposi che mi ricordavo perfettamente «Mi dispiace, ma hanno appena dato la notizia» Mi mostrò la e-mail che stava leggendo e strabuzzai gli occhi «Dovrai stare con Perrie Edwards per qualche tempo e pubblicizzare il suo gruppo» No, dovevo stare con una ragazza sconosciuta e piena di sé.
Imprecai e me ne andai. Paul era un ottimo Tour Manager e amavo stare con lui, erano i suoi superiori che odiavo a morte. Sapevo che odiava portare certe notizie, per tutti noi era come un secondo padre ma era obbligato a seguire gli ordini.
Camminai senza fermarmi, mi faceva schifo la mia vita.

Sarei tornato a casa, ma non ero più lo stesso.
Sarei tornato come Zayn Malik, ma lo Zayn Malik degli One Direction non il ragazzo di provincia.
Sarei tornato fidanzato con una ragazza che conoscevo poco e che non sopportavo.
Volevo tornare vittorioso.
Volevo riconquistare tutto quello che avevo dovuto rinunciare, invece ero tornato da perdente.

 

 

Spazio d'autrice

Buon giorno a tutti. Come state?
Come avete capito questo è il continuo di
Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Vi avevo avvertito che sarebbero cambiate molte cose, ma mi auguro che vi piaccia. Spero che questa nuova vicenda dei nostri Zallison vi piaccia.
Molti capitoli sono già pronti, vi avverto -nuovamente- che sarà molto emotiva come storia. Mi auguro di riuscire a darvi tutte le emozioni che ho provato/provo scrivento capitolo per capitolo.

Se mi carcate su Wattpad sono: zjmssmile
Se mi carcate su Twitter sono: myloverismalik
Baci Valentina.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Primo capitolo. ***


Primo capitolo.
Allison.


Mi passai una mano tra i capelli, alzandomi frettolosamente dal letto. Un’altra stressante giornata in università stava per iniziare. Studiare e lavorare rendevano il tutto più difficile, mi ritrovavo a far per piccole per passare gli esami, non mi lamentavo di certo: questa era la mia vita. Con Maya lavoravo in un negozietto di antiquariato non molto distante da casa, il lavoro non era pesante, ma toglieva la libertà di fare altro e con questo anche il studiare.
Quando finii di prepararmi, afferrai la borsa e uscì dall'appartamento che condividevo con la mia migliore amica. L'edifico in chi abitavamo era in periferia e molto vicino all'università che frequentavamo. All'apparenza sembrava un palazzo lussuoso ma era purché lussuoso, resto non potevamo permettercelo. Ebbene si, questa era diventata la mia vita.

***

«Era ora cazzo, sei lenta.» Urlò, Maya.
Raggiunsi la mia migliore amica, che questa mattina uscì prima di casa, e mi sedetti al suo stesso tavolo, nel bar vicino l’università. Maya era l’unica cosa bella che mi era rimasta.
«Sono qui. Calmati.» La guardai ridendo. Era esilarante vederla arrabbiata.
Sospirò, alzando le spalle «Comunque oggi quella stronza di francese ci interroga, te lo dico io.» Esclamò, sfogliando il libro della materia in questione.
Notai che sul tavolino c’era già il mio caffè e aggiungendoci lo zucchero, girai il cucchiaino «Tranquilla che andrà bene, come sempre.» La rassicurai, sorridendole.
Maya continuò a studiare finché non finimmo entrambe la colazione, così ci alzammo e raggiungemmo l’università.
«Allie guarda.» Guardai la vetrina del negozio che indicò e quasi non caddi a terra.

‘Zayn Malik coppia fissa con Perrie Edwards’
‘Zayn Malik dei One Direction fidanzato’
‘Zayn Malik…’

Ovunque c'erano quelle scritte. Lui era ovunque, anche se non era presente. Sapere che lui si era rifatto una vita, senza di me, faceva male. Mi sentivo una stupida perché nonostante tutto lo amavo ancora, ero ancora innamorata di quel ragazzo senza cuore.
La mia migliore amica mi accarezzò la schiena «Stai bene?» Mi si appannò la vista, era una ferita troppo grande «Andiamocene.» Prendendomi per il braccio, mi portò via.
Era difficile vedere il ragazzo di cui eri, sei, innamorata con un’altra. Quando fino a pochi anni prima lui baciava te, toccava te, amava te.
«Dovresti voltare pagina, come ho fatto io con Harry.» Sussurrò la mora appena entrammo in classe.
Diciamo che in amore entrambe eravamo due sfigate di dimensioni bibliche.
Senza pensarci le domandai «Come hai fatto tu?».
Lei sospirò e guardò dritto davanti a se «Non ho mai girato pagina, ma potevo amare ancora un coglione del genere? No. Stavamo insieme da un anno e ha fatto la stronzata. Con me ha chiuso. Per me lui è morto.» La sua risposta fu decisa e forte, odiava con tutta se stessa Harry per quello che le fece e non potevo darle torto.
Non ho mai avuto tutta questa sicurezza e devozione, probabilmente per questo stavo ancora male. Volevo anch’io stare bene come lei, anche se sospettavo che stesse tenendo tutto dentro.
Per fortuna quel discorso si chiuse nell’esatto secondo in cui la professoressa entrò in aula.

Cinque mesi e sarò qui. Cinque mesi e sarò tutto tuo...’ ecco ciò che mi disse due anni prima. Ma adesso lui dov'era?
La lezione non riusciva a distrarmi come pensavo. Possibile che non riesco a andare avanti?
Non avevo retto quando chiamò ‘piccola’ la modella e non riesco a reggere il fatto che lui si sia fidanzato con una cantante.
Perrie Edwards, lei di colpe non ne aveva questo era ovvio. Non la conoscevo bene, ma mi immaginavo una ragazza perfetta. Zayn l’avrà preferita.
Mi ricordo ancora come mi liquidò.

Il telefono squillava interrottamente. Mi alzai di fretta e lo afferrai, era l’una di notte, ma appena lessi il nome sul display sorrisi. Zayn mi stava cercando.
«Ehi.» Accettai la chiamata, senza pensarci due volte.
«Ehi.» La sua voce risultava tremolante.
«Tutto bene?».
Sospirò «No non va tutto bene. È tutta una merda.» Sbottò con voce spezzata. Era come se stesse piangendo.
«Allora spiegami....».
«Scusami davvero, ma non posso fare un torto ai ragazzi. Non posso.» Le sue frasi erano sconnesse e non riuscivo a capire ciò che volesse dirmi, quasi fosse terrorizzato dal parlarmi.
«Zayn, ma che stai dicendo?» Rimasi in passiva, cercando di dargli sicureza.
«E'... è finita.» Disse attaccando.

Mi lasciò con una telefonata.
Mi lasciò senza darmi una ragione valida.
Mi lasciò sola.
«Signorina Evans la vedo assente, su venga con la signorina Devine. Interrogate.» cinguettò la professoressa.
«Te l’avevo detto.» borbottò Maya alzandosi.
Sospirando mi alzai e seguii la mia migliore amica fino alla cattedra. La professoressa mi guardò «Bene inizia lei, mi parli della sua vita ovviamente in francese.».
Annuì alzando gli occhi al cielo, di male in peggio.

«Dai ragazza non è andata malissimo.» Maya mi diede una pacca sulla spalla.
La guardai torva «Ho fatto scena muta.».
Sorrise forzata «Infatti non è andato malissimo.» La fulminai con lo sguardo.
Arrivammo al bar della scuola e ci mettemmo in coda. Quando riuscimmo a prendere da bere andammo verso l’uscita est del bar, ma delle chiacchiere mi fermarono all’istante.
«Hai sentito? Stanno tornando.» cinguettò, la bruna.
«Si ho sentito. Sono bellissimi.».
«Gli One Direction torneranno a Londra, oggi stesso.» Continuarono a parlare.
Fu un altro colpo al cuore. Sarebbero tornati.
Zayn sarebbe tornato.


Continua…


ciao amore mio.

Eccomi qui con il primo capitolo.
Si ho aggiornato subito!!
I capitoli sono scritti già fino al quarto, ma il prossimo aggiornamento lo farò domenica (se non succede nulla)

Allora grazie a tutte per le 34 recensioni, non mi era mai capitato.
Siete tutte stupende, e vi amo. Giuro.

Come vi aveva detto ‘ci saranno cambiamenti’ e so’ che vi ho sorprese tutte.
Tranquille che poi si sistemerà tutto, voglio fare un lieto fine con i fiocchi ;)
Mmm sinceramente io amo il secondo capitolo, che leggerete più avanti.

Diciamo che questo capitolo è di passaggio, l’azione arriva dal secondo capitolo in poi!!
Giusto una ragazza, Giulia, ha fatto leggere la mia storia a suo zio -lavora in una casa editrice- ha detto che ho potenzialità, ma ovviamente i capitoli dovranno essere più lunghi.
Ho potenzialità per fare un libro.
Okay calmiamoci.


Pubblicità:
Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.

L'amore vive oltre il corpo e l'anima.

Non cambierai mai, vero?
The bad boy.


Questo è il mio twitter, se volete seguirmi fatelo pure, per essere ricambiati menzionatemi: https://twitter.com/myloverismalik
Alla prossima, Vale.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Secondo capitolo. ***


Secondo capitolo.
Zayn.


Sospirai e andai a recuperare i miei bagagli. Eravamo tornati a Londra, ma il mio entusiasmo era definitivamente morto da quando mi fu data la notizia su Perrie. Non la conoscevo affondo e non volevo stare con lei, oltre al fatto che non provavo nessun tipo di sentimento verso di lei.
Mi guardai attorno e vidi i ragazzi scherzare, misero tutte le valigie su un unico carrello, attirando l'attenzione dei passanti «Josh fermo che ti faccio una foto.» Esclamò Liam, pronto a scattare una foto al ragazzo.
«Guarda un coglione.» Harry indicò Josh, facendo una smorfia. Non sono mai andati molto d'accordo, ma il loro rapporto si ruppe definitivamente quando il riccio tradì la sorella del moro, Maya. La cosa più brutta che lei lo scoprì tramite giornali, Harry cercò più volte di parlare con lei, ma lei si rifiutò ogni singola volta. Tutto ciò non andò giù a Josh e non lo biasimavo. Anch’io avrei reagito nello stesso modo, se fosse successo a mia sorella.
Da quel giorno incominciarono a insultarsi a vivendo e molte volte arrivavano alle mani.
«Cazzo, Harry, stai parlando di te?» controbatté, Josh.
Roteai gli occhi e sistemai la mia tracolla «Non incominciate.» Borbottai, uccidendo sul nascere una loro nuova discussione.
Ma i miei problemi erano ben altri, l'unico che sapeva il mio vero stato d’animo era Liam. Spesso mi capita a di piangere tra le sue braccia, lui non seppe mai la verità, ma non fece domande. Sapeva che stavo male e avevo solo bisogno che qualcuno mi ascoltasse.
Non raccontai mai a nessuno del ricatto, non volevo dare un peso a nessuno e dar la colpa solo a me stesso.
Del resto cosa poteva fare? Nulla.

***


«Abiterete qui.» Guardai il palazzo indicatosi da Paul, non era male e la zona la trovavo perfetta. Lontano da fans e in zona periferica «Questa è la zona dell’università. Le fans non dovrebbero darvi fastidio, credo.» Continuò Paul, dando conferma ai miei pensieri.

Mi guardai attorno girando per l’appartamento. Era incredibilmente spazioso, ognuno di noi con la propria stanza e la propria privacy.
«Guardate che salone.» Esclamò Louis, appena entrò in salotto e lo segui a ruota. Mi piaceva la sala e come l'avevano arredata : tra divani a ferro di cavallo, una tv al plasma, libreria abbastanza arricchita, tavolo e molti affreschi sui muri per dare originalità alla stanza.
«Dai, credevo peggio.» Harry si buttò sul divano, stiracchiandosi appena. Mi sedetti al suo fianco, ridacchiando.
«Hai ragione Hazza.» Gli diede ragione Louis, accendendo il televisore.
In poco tempo ci trovammo tutti attorno al televisione a guardare un film stupido.
Mi morsi il labbro e mi alzai, andando a mettermi la giacca «Ragazzi, vado a fare un giro per la città.» Mi sentivo soffocare e avevo bisogno di uscire da solo, avvolto tra i miei pensieri.
Josh aggrottò la fronte, scrutandomi «Vuoi andare da solo?».
Ridacchiai «Ho quasi vent’anni, Josh, non mi perdo mica.» Subito dopo mi ritrovai correre giù per le scale, uscendo dall'edificio.

***


L'aria pungente dell'autunno mi solleticò la pelle, mentre camminavo a testa bassa per le strade di Londra.
Camminai senza una metà precisa ed estrassi dalla mia tasca il pacchetto di sigarette, portandomene una alla bocca, accendendola. Ormai era diventato un vizio incontrollabile. Aumentai la mia 'dose' di sigarette giornaliera senza manco renderne conto, certi giorni arrivavo a fumarmi un pacchetto intero e non mi vantavo di certo. Senza aspettare altro, aspirai una boccata di fumo e la buttai fuori.
Mi ritrovai in un parchetto, quel parco, era il mio preferito. Quando traslocai da Bradford, venivo spesso con mia madre. In questo parco lasciai una parte di me, forse quella più innocente.
Non mi piacevo più e non intendevo fisicamente, ero cambiato dentro, non ero lo stesso ragazzo di due anni fa. Prima non mi sarei mai fatto mettere i piedi in testa e adesso?
Mi facevo comandare, quasi fossi un gigolò che vendeva se stesso solo per non andare a fondo. E mi vergognano di ciò.
Noi eravamo come merce e come dissero all’inizio: noi non potevano decidere nulla, ma solo annuire e fare ciò che dicevano.

Sospirai e scossi la testa più e più volte, mi faceva male pensare queste cose.
Mi alzai dalla panchina e tirando su il cappuccio della felpa, tornai per le strade di Londra. Camminavo a passo svelto cercando di non farmi notare. Cercando di non non scontarmi con nessuno, arriva a una traversa della via in cui alloggiavo, mi persona guardare le vetrine dei negozi.
Lo sguardo mi cadde sulla vetrina del negozio, era un antiquariato. Non amavo quel genere, ma uno specchio mi colpì. Era ovale con attorno tutto il ferro battuto, era strani ma mi piaceva.
Decisi di entrare nel negozio, ma appena mi avvicinai verso la porta, notai le commesse e mi bloccai letteralmente.
Non poteva essere, non poteva essere lei. Il mio cuore accelerò radicalmente e il fiato si fece sempre più corto. Allison, la mia Allison.
La vista si fece sfuocata e iniziò a premermi la testa, non credevo a ciò che stessi vedendo. E più la fissavo e più mi sentivo morire. Non era cambiata di una virgola, tranne per altezza e la lunghezza dei capelli che gli arrivavano fino ai fianchi. La trovavo perfetta nelle sua semplicità.
Portava sul suo viso il suo sorriso, quello di cui mi ero innamorato. Era l’unica donna che io abbia mai amato.
Indietreggiai e mi allontanai velocemente da quel luogo. Corsi, Attraversando la strada e cercai di non farmi investire dalle auto, così che riuscì a raggiungere un bar.
Ero scappando ancora una volta dalla realtà, presi due respiri profondi e mi sedetti al balcone.
«Ragazzo cosa vuoi che ti porto?» Il barista asciugò il bicchiere con lo straccio che teneva tra le mani.
«Vodka liscia con ghiaccio.». In meno di un minuto mi diede il bicchiere, senza alzare lo sguardo ingoiai tutto il contenuto. La gola iniziò a bruciarmi e pian piano lo stomaco si stava riscaldando.
La prima sera che ero tornato e l’avevo già vista.
«Un altro.» Esclamai al barista appoggiando il bicchiere sul balcone. Lui annuì e mi riempì ancora il bicchierino.

Credevo che con il passare del tempo lei non mi avrebbe più fatto effetto.
Credevo che non sarei stato male rivedendola.
Credevo di aver ‘superato’ la sua perdita.
Invece ero un coglione, mi ritrovavo ad amare una ragazza che probabilmente mi odiava.
L’unica distrazione era l’alcool.

Continua…




Voglio questo cappello, sapete in che negozio si vende?

Eccomi ho postato prima!
Vi ho sorpresi eh?
Del resto cavolo volevo che leggevate questo capitolo!!
Vedere Zayn in quello stato mi deprime, ma il terzo capitolo è un pelino depresso.
Il quarto capitolo è depressione allo stato puro, ma io amo quel capitolo.
Come avete leggo Zayn ha rivisto la sua amata Allison, ma lei non si sa se lei l’ha visto oppure no.
Minchia che bastarda che sono, vi lascio sempre con curiosità ;)


Pubblicità:
Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.

L'amore vive oltre il corpo e l'anima.

Non cambierai mai, vero?
The bad boy.

Questo è il mio twitter, se volete seguirmi fatelo pure, per essere ricambiati menzionatemi: https://twitter.com/myloverismalik

Alla prossima,Vale.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Terzo capitolo. ***


Terzo capitolo.
Allison.


Mancava poco tempo e sarei tornata a casa, il lavoro oggi mi travolse e le pulizie non mi erano state d'aiuto. Volevo mollare la scuola e cercare un lavoro che mi soddisfasse a pieno, ma come sempre non prendevo le redini della mia vita e mi lasciavo trasportare. I commenti delle mie compagne di scuola non mi aiutarono per nulla, sentir parlare per più di tre ore degli One Direction non era l'ideale per me. Zayn non era qui, ma riusciva a farsi 'sentire' comunque e io non sopportavo più tutto questo. «Allie dieci minuti e chiudiamo.» Mi informò Maya, dal retro del locale.
Finii di fare le ultime cose e le risposi «Va bene.» Alzai la voce per farmi sentire. Mi sedetti sullo sgabello e presi la testa fra le mani, maledicendo il giorno in cui mi innamorai di Zayn. Alzai lo sguardo e fuori dalla vetrina notai un ragazzo incappucciato, fissava uno specchio che personalmente non mi piaceva minimamente. Seguii i suoi movimenti e si avvicinò alla porta. Ma con uno scatto scappò via.
Non riuscì a vedere il viso e scrollai le spalle «Andiamo?» domandò Maya, uscendo dal retro e annuì, sorridendole.
Quando ci fummo preparate uscimmo dal negozio chiudendolo, dall'altra parte della strada c'era moltissima gente posta all'uscita di un bar bar di fronte «Guardai ci sono dei paparazzi.» Li indicai con la mano.
Maya guardò e inclinò la testa «Magari c’è qualcuno di famoso, oppure si sono accoltellati. Andiamo a vedere?» Propose la mora.
Scossi la testa, rifiutando«Sono stanca, Maya. Andiamo a casa.» Mi lamentai.
Senza ulteriori richieste, acconsentì «Eh va bene, ma se mi sono persa uno spettacolo me la paghi.».
«Va bene, va bene.» Alzai le mani e scoppiai a ridere.

***


Mi buttai sul divano, aggiustandomi la maglia del pigiama.
Coprii il mio corpo con una coperta pesante e accesi la tv «Maya, ti muovi? Tra poco inizia il film!» Urlai, sovrastando la musica ad alto volume che proveniva dalla camera della mia amica. Ovviamente non mi aveva sentita.
Mi alzai con malavoglia, scoprendomi per andare a chiamarla. Arrivai davanti alla porta e bussai un paio di volte, ma alla fine decisi di aprire la porta «Tra poco inizia il film...» La guardai.
Lei annuì «Arrivo subito.» Spense la radio, seguendomi in soggiorno.
Regnò un silenzio tombale e il film iniziò senza troppe cerimonie. Ero troppo stanza per poter parlare e mi strinsi la coperta al petto. Mi persi tra mille pensieri e la maggior parte erano concentrati su Zayn. Se lo avessi rivisto? Questo non passava per la mente da ore e sinceramente non saprei dare una risposta. Avrai potuto fare di tutto come non fare nulla e scappare. Avrei voluto essere apatica per una volta nella mia vita. Non sentire nessuno tipo di emozione e superare la rottura, ma nel cuor mio lo amavo come mai amai nessuno. Avrei voluto almeno urlargli dietro tutto il male che mi aveva causato, ma non si merita neanche questo. Non meritava nessun tipo di rapporto con me, non più. Zayn pensò solo a se stesso e la cosa mi disgustò a tal punto di non riuscire più a guardare una foto. Quando trovò un momento adatto per scaricarmi lo fece senza pensare neanche al vuoto che avrebbe causato nella mia vita.
Non pensi a me, pensi solo a se stesso.

«Allie ti devo confessare una cosa.» Mi portò alla realtà, Maya.
Sorrisi e la guardai «Dimmi tutto, mi devo preoccupare?» Lei scosse la testa e gli feci segno con la mano di continuare a parlare.
«Vorrei chiamare mio fratello... Sai che ci siamo avvicinati molto negli ultimi due anni, ma non lo sento da un po’ e mi manca.» Ammise, fissando la televisione.
La guardai un po’ passionevole, ero figlia unica e non capivo il legame fraterno «Chiamalo allora, cosa aspetti?».
Mi guardo speranzosa «Tu credi che risponderà?.» Si sedette in modo composto.
«Dopo tutto ti vuole bene...» esclamai divertita.
«Anche io gliene voglio.» Sussurrò, perdendosi nei suoi pensieri.

Pov. Maya

Afferrai il mio blackbarry e cercai nella rubrica il nome di mio fratello, con scarsi risultati.
«L’ho stai chiamato?» spezzò il silenzio, Allie.

Scossi la testa «Temo di aver perso il numero. Passami il tuo telefono che lo cerco.» Non trovando il numero presi telefono di Allison e lo cercai. Feci scorrere i vari contatti e persi un battito quanto lessi il nome ‘Harry’.
Dopo il tradimento che mi fece buttai tutte le sue cose, dalle foto alle felpe, compreso il suo numero di telefono. Non volevo più avere nulla a che fare con lui, anche se successivamente mi pentì di aver buttato tutti quei ricordi. La mia storia con lui non era destino. Se mi avesse amata davvero non mi avrebbe tradita con una modella, mi avrebbe rispettata cosa che non fece.
Non gli avevo manco dato l’opportunità di darmi delle spiegazioni, dopo che scoprì grazia ai giornali la notizia. Non ebbe manco le palle di dirmi di avermi tradita, mi mentì per una settimana intera dicendomi che mi amava e che non voleva perdermi. Ma si comporto solo da falco e decisi di tagliare i ponti. Certi amori saranno con te per il resto della tua vita, altri nel cuore e rimangono solo ricordi dolorosi.

«Porca puttana ma che hai combinato?» Delle urla si fecero sentire. Sobbazzai sul divano e Allison mi imitò. Quella voce proveniva dal piano superiore, ma non si capiva molto chi fosse «Ora la stampa sa quello che hai fatto!» Urlò un’altra voce.
Istintivamente guardai Allison e ci scambiammo un’occhiata preoccupata «Forse dovremo andare a vedere che succede?» Chiesi alla bionda.
Stabuzzò gli occhi «Sei pazza?!» Mi guardò male «Non sono affari nostri, non voglio trovarmi in mezzo a qualche casino solo per della semplice curiosità.» Continuò, con tono nervoso. Annuì alla sua affermazione e lasciai cadere l'argomento, anche per il fatto che le voci scomparsero.
Tornammo ognuna sui rispettivi divani e Allie cambiò canale. Stavano trasmettendo il film ‘Abduction’ un altro colpo al cuore.

«Che genere vuoi vedere?» chiese, Harry.
«Mm non sdolcinati, un bel film d’azione.» si non amavo i film romantici, o drammatici dove alla fine piangevi come una disperata. Amavo molto i comici e l’azione.
«Abduction? Ti piace come film?».
«Riccioli d’oro, è il mio film preferito.» risposi tutta sorridente.


Scossi la testa più volte, gli occhi incominciarono a pizzicarmi. Non volevo piangere, specialmente se quelle lacrime erano destinate a Harry.
«Puoi cambiare canale?» domandai gentilmente a Allison, portando il mio sguardo sul suo telefono, trovando, finalmente, il numero.
Vidi con la cosa dell'occhio che annuì «Mmm okay.» Rispose incerta, cambiando il canale.
Salvai il numero di telefono nella memoria della sim e feci partire la chiamata. Uno squillo, due squilli, tre squilli.
«Pronto?» Sentì la voce calda di mio fratello e istintivamente sorrisi. «Josh sono io, Maya.»
«Ehi sorellina, come stai? È da molto che non ci sentiamo.» rispose lui, ridacchiando.
«Hai ragione. Come stai? Disturbo?».
«Io tutto bene, ma non è un buon momento qua c’è la terza guerra mondiale!».
«Cosa? Che sta succedendo?» chiesi leggermente preoccupata e incuriosita.
«Tranquilla, in questi giorni ci vediamo e poi ti farò vedere dove abito. Mi sei mancata.».
«Anche tu fratellone, non immagini neanche quanto.» ammisi, volevo molto bene a mio fratello.
«Devine chi cazzo è una tua troietta?» Si aggiunse una seconda voce, che purtroppo non riconobbi.
«Styles fatti i cazzi tuoi, e torna a farti le seghe, coglione.» calcò sull’ultima parola, ma appena senti quel coglione il cuore accelerò rapidamente.
Incominciò a mancarmi la saliva «Josh scusami, ma devo scappare. Ci sentiamo per l’incontro. Ti voglio bene.».
«Va bene cucciola. A presto, ti voglio bene anch’io.» attaccai.

Non pensai che Harry potesse essere con Josh. Nonostante il dolore che mi aveva procurato io lo amavo ancora, ma non sarei mai riuscita a perdonarlo.
In più c’era una loro canzone, ‘Moments’, che ascoltavo spesso. Mi ricordava molto me e lui è ogni volta che l'ascoltavo morivo dentro.
So di essere una masochista ascoltando le loro canzoni.
So che sbaglio ad amarlo ancora, dopo ciò che fece.
So che dovrei dimenticarlo, e andare avanti.
L’unica cosa che mi riusciva bene era piangere, come feci in questo esatto momento.

Continua…



Eccomi con il terzo capitolo! Scusate il ritardo, ma ero a telefono con una mia amica.
Come avete visto Allison non ha visto Zayn, sono stata cattiva.
Maya ha parlato con il fratello, e ha sentito Harry.
Che capitoli depressi che ho scritto.
Il quarto è stupendo, e a me piace tantissimo; però aspetterete fino a domenica o lunedì ;)
Si sono bastarda; sia perché vi faccio aspettare molto, e vi lascio sempre curiosità!


Pubblicità:
Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.

L'amore vive oltre il corpo e l'anima.

Non cambierai mai, vero?
The bad boy.

Questo è il mio twitter, se volete seguirmi fatelo pure, per essere ricambiati menzionatemi: https://twitter.com/myloverismalik
Alla prossima,Vale.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Quarto capitolo. ***


*leggete lo spazio dell’autrice*

 

Quarto capitolo.
Harry.



Sentii delle urla provenire dall’ingresso, più che urla erano attacchi e insulti contro, Zayn? Uscii di corsa dalla camera e in un lampo mi precipitai in soggiorno.
Trovai Louis e Liam urlare dietro al moro; invece Niall guardava la scena divertito e nello stesso tempo spaventato e il coglione, cioè Josh, era l’unico che cercava di calmare le acque. Cos’era successo?
«Porca puttana ma che hai combinato?» urlai a squarcia gola per farmi sentire, Zayn non riusciva neanche a reggersi in piedi per quanto aveva bevuto.
«Ora la stampa sa quello che hai fatto.» urlò come un pazzo Louis, era incazzato nero. Mi avvicinai al mio migliore amico, appoggiando una mano alla sua spalla calmandolo.
«N-non ho v-voglia di parlare.» bonfocchiò il moro, con la classica voce da ubriaco.
A mala pena riusciva a rimanere in piedi e stava tendando di andare verso camera sua, ma per ben due volte cadde per terra.Vederlo così mi faceva male, era pur sempre uno mio migliore amico.
Mi avvicinai cauto a lui, aiutandolo a sollevarsi delicatamente. Quando riuscii a metterlo in piedi, con lo sguardo di tutti i presenti lo accompagnai verso la sua camera. Appenai arrivai davanti alla sua stanza l’aprii con un calcio, facendo un casino allucinante.
Aiutai il moro a sedersi sul letto, togliendogli la giacca. A fatica si sdraiò sul materasso, solo all'ora notai che stesse piangendo.
Raramente lo vedevo piangere, quando succedeva era per qualcosa di importante, almeno per il suo cuore.
«Ti lascio riposare.» dissi uscendo dalla stanza, e chiudendola dietro di me.

Tornai in salotto e squadrai i ragazzi scuotendo la testa, non era stato intelligente aggredire una persona in quelle condizioni. Era ubriaco e di certo non avrebbero avuto risposte da lui.
Diedi le spalle ai presenti, tornando in mia camera e sbattei la porta violentemente.
Mi sedetti sul letto fissando il muro. Durante quel pomeriggio avevo sistemato un po’ la mia stanza, mettendo a posto i vestiti e scarpe. Misi qualche fotografia che avevo portato dietro, su uno scaffale e il portatile sulla scrivania.
Mi alzai di scatto dal letto, sedendomi sulla poltrona della scrivania e accendo il pc. Incominciai a cercare qualche film salvato, ma nessuno di essi mi soddisfaceva, ma trovai una cartella. Si chiamava ‘amore mio’ senza pensarci due volte cliccai sull’icona e lasciai caricare. La cartella raffigurava moltissime foto mio e di Maya.
Rimasi a guardarle una a una, mentre la vista pian piano si annebbiava.
Una foto raffigurava me e lei nel letto, io non indossavo la maglia, e lei era perfettamente sdraiata su di me mentre mi baciava.
Una lacrima ribelle mi sfuggii, non volevo piangere. La colpa era mia, avevo sbagliato e non sapevo come rimediare; ma anche se l’avessi saputo lei mi avrebbe preso a calci nei testicoli piuttosto che perdonarmi. E come biasimarla?

Quella sera avevo bevuto e i ragionamenti erano troppo scarsi, pure i miei movimenti. Ero ubriaco marcio, ma non cambiava le cose.
Mi trovavo a un festino dato dopo una sfilata di moda e senza riflettere incominciai a bere a raffica. Subito dopo mi ritrovai in pista da ballo e mi strusciavo con varie ragazze, una di loro incominciò a baciarmi. Sapevo che era sbagliato, ma non riuscivo a fermarmi. Cazzo ero ubriaco.
Poi si sanno come vanno le cose, un bacio tira l’altro e siamo andati via insieme dalla discoteca. I paparazzi ci beccarono subito, ma -ovviamente- non ci feci caso.
La mattina dopo mi svegliai in un letto che non era il mio; in una camera che non era la mia e di fianco a me c’era una ragazza nuda e non era Maya.
Mi pentii subito dell’errore che avevo commesso, ma lo sbaglio più grande fu nasconderlo alla mia ragazza che ormai dovrei chiamare ex.

Continuai a girare le foto e le lacrime sul mio viso continuarono a scendere senza fermarsi.
Mi meritavo tutto quel dolore, lo meritavo.
Spensi il computer e presi il telefono collegandomi su twitter, ultimamente non rispondevo alle fans, per via del tour o del trasferimento.
Scrissi un tweet, senza guardare ne menzioni ne nulla:

Il dolore che sto provando adesso lo merito. Merito di stare male per amore

Digitai velocemente sui tasti e tweettai, uscendo dal sito. Tirai su col naso, asciugandomi il viso con le maniche del maglione che indossavo.
Dovevo andare avanti, non potevo distruggermi così, da solo. Uscii dalla stanza e andai in salotto dai ragazzi.
«Tranquilla, in questi giorni ci vediamo e poi ti farò vedere dove abito. Mi sei mancata.» sentii dire da Josh.
Non sapevo con chi stesse parlando, ma molto probabilmente qualche sua troia «Devine chi cazzo è una tua troietta?» esclamai serio, avvicinandomi a lui.
«Styles fatti i cazzi tuoi, e torna a farti le seghe, coglione!» calcò sull’ultima parola, e mi fulminò con lo sguardo.
Quant’era odioso, non eravamo sempre andati d’accordo, ma quando scoprì il mio tradimento verso Maya, nonché sua sorella, andò su tutte le furie e più di una volta arrivammo alla mani.

***


Pov. Zayn

Mi svegliai con un’atroce mal di testa, mi trovavo in una stanza; molto probabilmente era quella in cui dovevo stare.
Non ricordavo com’ero riuscito ad arrivare a casa, o nel letto, avevo solo un forte mal di testa e senso di nausea. Cercai più volte di alzarmi dal letto, ma con scarsi risultati e mi arresi. Feci mente locale, non ricordavo perfettamente il motivo che mi aveva indotto a ubriacarmi.
Allison, avevo rivisto la ragazza che amavo.
Come un coglione annegai il mio dolore nell’alcool, ma alla fine avevo risolto qualcosa? Assolutamente no, ma sapevo per certo che sarei tornato in quel negozio ad osservarla da lontano, ad amarla da lontano; e poi mi sarei ritrovato in un altro squallido bar a bronzarmi.

«Posso entrare?» mi girai di scatto verso la porta, trovai Liam che mi fissava.
«Si vieni.» lo invitai ad entrare. Lui annuii e si sedette di fianco a me scrutandomi.
«Perché l’hai fatto?» chiese fissandomi nei occhi. Sapeva che non gli avrei mai mentito, specialmente a lui.
«L’ho rivista…» sussurrai, abbassando lo sguardo.
«Allison?» domandò capendo al volo di chi stessi parlando. Annui sentendomi gli occhi bruciarmi, non volevo piangere. Tentavo di resistere, ma delle lacrime scesero lungo le guance «Ubriacarsi ha risolto qualcosa?» domandò ancora.
Scossi la testa «Mi sembrava l’unica cosa da fare in quel momento. Lei non sa neanche che l’ho vista, sono scappato!» singhiozzai «L-Liam io la amo, è tutta la mia vita e l’ho persa per sempre, c-capisci.» continuai.
Il castano d'impulso mi abbraccio, ecco di cosa avevo bisogno di un suo abbraccio. Accasciai la testa contro il suo petto mentre dal mio viso le lacrime continuarono a scendere indisturbate e i singhiozzi si facevano sempre più presenti. Non so per quanto tempo rimanemmo in quella situazione, ma la maglia bianca di Liam era completamente bagnata sul dorso, il mio mal di testa era aumentato e mi sentivo caldo in viso.
«Liam devo dirti una cosa…» sospirai «Devo dirti perché l’ho lasciata».


Continua…
 


Droghiamoci tutti insieme grazie alla droga di Zayn.

Ecco a voi il quarto capitolo.
Forse vi ho deluso, perché è depresso pure questo, ma dal prossimo vi giuro che ci saranno dei cambiamenti.
Comunque io amo moltissimo questo capitolo perché vengono fuori i sentimenti di Harry, e quelli di Zayn.
In più il capitolo finisce come Beautiful.
So’ che sono bastarda, ma non riesco a farne a meno D:

Questo spazio lo voglio dedicare a certe cose che mi avete detto.
Ricevo messaggi privati, oppure anche recensioni con scritto:
‘continua presto perché l’attesa stufa’ oppure ‘continua presto che aggiorni sempre tardi’
Siccome a me poi girano, mi sfogo. Scusatemi io aggiorno troppo tardi?
Vedo certe autrici che aggiornano una volta a settimana, oppure una volta al MESE.
Eh rompete le palle a me.
Quindi perfetto, io ho aggiornato adesso per il prossimo capitolo aspetterete.
Perché mi va bene tutto, ma ci rimando di merda quando leggo queste cose.
Io sono comprensiva perché leggo anch’io le storie, e so’ cosa significa aspettare. Difatti aggiorno due volte a settimana per voi, anche quando non ho tempo lo faccio.
Perché si anche io ho una vita privata, lo sapevate?


Pubblicità:
Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.

L'amore vive oltre il corpo e l'anima. 

Non cambierai mai, vero?
The bad boy.

Questo è il mio twitter, se volete seguirmi fatelo pure, per essere ricambiati menzionatemi: https://twitter.com/myloverismalik
Alla prossima, Vale.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Quinto capitolo. ***


Quinto capitolo.
Allison.
 
 
Mi svegliai con un grande mal di testa, di certo andare a letto tardi non era stata una cosa intelligente.
Mi alzai a fatica dal letto, avevo bisogno di una doccia rigenerante. Presi intimo, e mi chiusi in bagno. Aprii il getto della doccia e mi svestii.
Era sabato cioè niente università, niente lavoro niente di niente.
Uscii dalla doccia all’incirca mezzora dopo, indossai il reggiseno nero e gli slip dello stesso colore. Presi un asciugamano e mi asciugai il più possibile i capelli, tornai in camera e aprii l’armadio.
Come ogni mattina di ogni giorno non sapevo cosa indossare. Fissai il mio corpo semi nudo allo specchio, l’occhio mi cadde sul il mio primo tatuaggio, fatto un anno prima; era posto sotto il seno, citava una frase molto significativa per me.
‘Do you know, that everyday's the first of the rest of your life?’ ovvero ‘Lo sai che ogni giorni, è il primo giorno del resto della tua vita?’ era un’espressione molto importante, come il resto della canzone.
Scossi più volte la testa e tornai a fissare l’armadio. Alla fine scelsi un pantalone nero, con una felpa blu elettrica; presi le scarpe nere e indossai la giacca. Preparai la borsa e uscii dalla stanza.
In salotto trovai Maya a guardare un cartone animato, lo faceva spesso.
«Dove vai?» domandò, alzando gli occhi dalla televisione.
Sorrisi appena «Devo andare a ritirare la collana…» esclamai tristemente, lei sapeva di che collana parlassi. Dopotutto per me era un oggetto importante, anche se il regalo mi era stato dato da Zayn.
«Non capisco, io l’avrei già buttata. Perché ti ostini a usarla ancora?».
«E’ importante per me, va bene?» sbottai, odiavo quando si comportava in questo modo «Okay, forse sbaglio a utilizzarla ancora, ma nonostante tutto mi ricorda Zayn.» uscii di casa, sbattendo la porta. Mi dava ai nervi quando ragionava così. Quando lasciò  Harry preferii buttare tutte gli oggetti che glielo ricordassero, ma io non ero lei.

Misi le cuffie nelle orecchie, e feci partire ‘Let me love you’ di Ne-yo. 
L’aria di Londra era pungente, le guance divennero in poco tempo rosse, assieme alle orecchie. Mi maledissi da sola per non aver indossato una sciarpa e un capello.
Avendo il passo veloce, mi ritrovai in poco tempo davanti la gioielleria; la collana si era rotta nel gancino della chiusura, ma per mia fortuna fu una cosa riparabile.
 
***

 Depositai il sacchettino con dentro la collana nella borsa, e misi nuovamente le cuffie e parti una canzone dei ragazzi, si chiamava ‘More That This’ dire che per me era una coltellata al cuore, era poco.
Dopotutto erano bravi a cantare, ogni canzoni era bella almeno per me. Riuscivano a toccare i sentimenti delle persone e pochi cantanti riuscivano a farlo, loro ce la fecero.
Certe volte mi chiedevo più e più volte per chi avessero scritto ‘Same Mistakes’ di solito quando si scrive una canzone parli di ciò che hai attorno, dei tuoi sentimenti o cose del genere. Quella canzone era troppo bella per essere stata scritta solo per soldi.
Un’altra canzone che mi fece innamorare di loro era il nuovo inedito ‘Live While We're Young’ la cosa che mi faceva male erano l’assolo di Zayn.
Ora provava emozioni per un’altra, e quella non ero più io.
 
I miei pensieri furono interrotti nell’istante in cui andai a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno.
Mi ritrovai con il sedere per terra e dolorante. Alzai il capo e vidi il ragazzo, il quale andai addosso,  alzarsi e porgermi la mano; la strinsi facendomi aiutare, ma quando alzai lo sguardo i miei occhi si incrociarono in due occhi verdi come la speranza. Quei occhi.
Il ragazzo in questione sorrise, facendo vedere le sue fossette e tolse il cappuccio: Harry.
«Allie s-sei proprio tu?» balbettò appena, mentre i suoi occhi su ogni parte del mio corpo. Mi mancò il fiato, annui con la testa senza proferire parola «Sei sempre uguale, sei come l’ultima volta che ti ho vista… La mia Allie.» mi abbracciò, stringendomi contro il suo petto. Sorrisi sentendo il suo profumo, quanto mi era mancato.
«Come mai sei qui?» mormorai, appena l’abbraccio si interruppe. Non parlavamo da mesi.
«Sono tornato con i ragazzi ieri e alloggiamo in quel palazzo.» indicò un palazzo alle sue spalle, deglutii appena mi accorsi di quale stesse parlando.
«Abitate in quel palazzo?» lo indicai, Harry, annuii, sorridendomi. «Voi tutti abitate in quel palazzo?».
Si imbarazzò, grattandosi la testa con la mano destra «Si, abitiamo tutti quanti li, stai bene?».
Come potevo stare bene? Nel giro di cinque minuti mi scontrai con il mio migliore amico e lui stesso, mi dichiarò che nel palazzo in cui alloggiavo, lui e i suoi amici, nonché il mio ex, era lo stesso in cui abitavo da mesi. Andava tutto alla grande.
«Voi davvero abitate li?» ripetei.
Scoppiò a ridere «Si, Allie! Conosci questa zona?».
Annuii «Abitiamo nello stesso palazzo e in fondo alla strada c’è l’università in cui vado.» complimenti, Allison. Il ‘prova a mentire’ non ti viene mai naturale.
«Davvero?» i suoi occhi si sgranarono per la sorpresa «E’ una notizia bellissima, devo dirlo ai…» con una mano gli tappai la bocca, guardando duramente.
«Nessuno e dico nessuno dovrà sapere di questo incontro!» agitò la testa non capendo il motivo «E in più non devi dire a nessuno che abito nel tuo stesso palazzo, capito?» mi sentivo fin troppo dura con Harry, ma non potei fare altrimenti.
«Perché?» si allontanò dalla mia presa «Me lo spiegherai davanti un cornetto e un caffè.» sorrise, trascinandomi dietro di lui. 

Mi nascosi meglio dietro il menù del bar «Perché sono qui?» borbottai, cercando di nascondermi dalle centinai di persone attaccate alla vetrina del bar, intente a scattare foto su foto.
«Ti abituerai come ho fatto io.» ridacchiò «Come va la vita?» cercò di sembrare simpatico, ma quel suo sorrisino mi irritava.
«Come potrebbe andare? Non so, dimmelo tu…» alzai il sopracciglio destro, mordendomi la lingua.
Sospirò «Posso immaginare che non vada bene, ma sono contento di averti rivista. Lo speravo in un certo senso, mi sei mancata tantissimo…» sorrise amaramente «… Sei scomparsa da quando io e Maya abbiamo rotto.».
I sensi di colpa si fecero sentire, lasciai il mio caffè sul tavolino «Lo so, ma stavo male per Zayn e poi l’hai tradita… Non sai quanto sia stata male per te.» difesi la mia migliore amica.
«Anche io avrei fatto lo stesso» distolse lo sguardo, avrei giurato di veder lucidi i suoi occhi. Le sue mani tremarono appena «Ho fatto una stronzata a ubriacarmi e tradirla, ma non ero in me… So che può sembrare la classica scusa, ma davvero se fossi stato lucido non avrei mai commesso quell’errore.» una lacrima traditrice gli rigo il viso. Odiavo vederlo in quello stato, mi faceva male vederlo così.
Feci mente locale «Eri ubriaco?» scossi leggermente la testa, non conoscevo questo particolare. Harry annuii, deglutendo, cercò di parlare, ma lo anticipai «Prova a parlare con lei, potrebbe perdonarti. Nessuno di noi due sapeva che tu fossi ubriaco!» strinsi una sua mano, dandogli sicurezza.
«Non lo farebbe mai, la conosco abbastanza. Ma va bene così, convivrò con questo peso.» sorrise  «Vorrei solo riaverti, almeno tu…» si morse le labbra.
«Non mi hai mai persa.».
 
 ***

«Ma perché?» si lamentò nuovamente, il riccio.
Risi «Harold, ti ho detto di no! Non li voglio vedere, non ancora, almeno.» dissi incrociando le braccia la petto, imitando una bambina a cui le hanno tolto le caramelle.
«Tu non vuoi vedere lui, non gli altri.» le sue parole mi fecero male, erano fottutamente vere.
Scossi il capo per non darla vinta al mio migliore amico, ma lui mi spinse leggermente con le spalle, in modo scherzoso. Non avrei mai risposto alla sua frecciatina «Ieri è uscito, ed è tornato a casa ubriaco fradicio. Non si reggeva in piedi e quando l’ho portato in camera, stava piangendo.» confessò d’un tratto «Liam, poi l’ha raggiunto in stanza, come ogni sera, e l’ha fatto sfogare. Sentivo i singhiozzi di Zayn da camera mia.» abbassai lo sguardo, avrei voluto urlare, non volevo sapere che stesse male «Solo Liam sa perché si comporta così, non parla con nessuno di noi. E’ cambiato da quando ti ha lasciato, nei suoi occhi la luce è spenta e beve spesso.» una lacrima mi rigò la guancia, solo sapere che lui stava male mi faceva sentire inutile. Non avrei mai saputo il motivo per cui lui stesse male, avrei voluto correre su due piedi e abbracciarlo; ma non ero io la ragazza con cui stava, lei doveva prendersi cura del mio Zayn.
«Allie…» mi abbracciò, capendo che io stessi al limite delle mie emozioni. Lasciai libero sfogo a tutte le lacrime che tenevo dentro da molto tempo, erano amare e dolorose. Non reggevo più questa situazione. Le sue labbra mi baciarono, appena, la fronte «Non gli dirò che abitate sotto di noi, ma ti prego voglio vederti spesso.» propose.
Annuii «Va b-bene, ma non abbandonarmi pure tu…» parlai a fatica.
«Hai ancora il mio numero?».
«S-si.».
«Perfetto questa sera ci sentiamo, ma non essere triste.» sciolse l’abbracciò «Mi inventerò qualche scusa per oggi, ma sii fiduciosa. Tutto si può risolvere.».
Mi era mancato.
Avevo ritrovato Harry, il mio migliore amico.

Continua…

 


Quanto sei perfetto.
Con il cappellino, adesso crepo.


Sono tornata dopo sei giorni!
Spero che questa cosa non riaccasa più. Dipende da voi.
Comunque non me la sono presa con quelli che mi hanno detto ‘continua presto’ perché quelle cose le scrivo anch’io!
Ma con quelli che hanno scritto ‘se non continui presto poi smetto di seguire la storia’ e cose del genere.
Quindi fate come volete, perché mi sono rotta altamente le palle!
Ehm, ONE DIRECTION IN ITALIA. DIO SANTISSIMO MI SENTO MALE!


Pubblicità:
Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.

L'amore vive oltre il corpo e l'anima. 

Non cambierai mai, vero?

Alla prossima, sarà decisamente prima.
Baci Vale.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Sesto capitolo. ***


*leggete lo spazio dell’autrice*
 
Sesto capitolo
Zayn.
 
 
«Perché non me l’hai detto prima?» sbottò, incazzato.
«Liam, non lo so…» abbassai il viso, asciugandomi l’ennesima lacrima che mi rigò il viso.
Non avevo mai sofferto per amore, ma Allison era il mio punto debole.

«Andiamo dillo ai altri, devono sapere del ricatto!» si alzò in piedi tendendomi la mano, ma non la strinsi.
Cosa avrebbero fatto? Niente di niente.
«Promettimi che lo farai entro domani, devono saperlo.» deglutii, annuendo.


Guardai fuori dal finestrino, perso nella musica. Don’t judge me di Chris Brown, mi rispecchiava molto. Sembrava che quelle parole fossero scritte per me. 
Il cielo notturno mi rassicurava, mi sentivo come Dio; come se potessi controllare la notte.
Canticchiai il ritornello della canzone, aspettando impaziente l’arrivo nello studio per l’ennesima intervista, ma venni interrotto da una gomitata da parte del mio migliore amico. Sapevo perfettamente che quel suo gesto alludeva alla mia rivelazione del giorno prima, ma non ero pronto.
Lo guardai scocciato «Cosa c’è?» lui mi lanciò uno sguardo agghiacciante.
«Lo sai!» sbottò, ma non gli diedi retta, tornando ad ascoltare la musica.
Una seconda gomitata, mi arrivò dritta nello stomaco «Cosa sta succedendo?» domandò, Niall, guardando la scena.
Alzai le spalle, senza rispondere «Mi sto incazzando, Zayn!» guardai, Liam, scioccato.
Mi passai una mano tra i capelli, sospirando. Bloccai lo schermo del telefono, lasciandolo nella tasca della felpa, assieme alle cuffie.
Mi sarei acceso molto volentieri una sigaretta, ma essendo in auto non potei farlo..
Una mano del mio migliore amico, mi accarezzò la spalla, dandomi sicurezza.
Chiusi gli occhi e ispirai più volte «Vi devo confessare una cosa…» appena aprii gli occhi, incrociai quelli di Louis, mi ricordavano quelli della mia Allison.
«Penso che questo sia ovvio, cos’è successo?».
«Vi devo dire perché lasciai Allison…» abbassai lo sguardo, pronto per parlare.
Harry parlò, senza darmi il tempo di poter spiegare «Lo sappiamo già! L’hai lasciata per la distanza, ma…». Quanto vorrei che fosse solo così.
Sorrisi al riccio facendolo innervosire, vidi che strinse i pugni e tento di parlare, ma lo precedetti «Vi ricordate quando i manager mi hanno trattenuto?» annuirono «Non fu per pubblicità,come vi dissi, vi ho mentito. Quando mi trattennero mi chiesero se fossi fidanzato, risposi di si. Siccome durante il programma non ne parlai mai, loro mi dissero che dovevo lasciarla senza troppi giri di parole.» le loro espressioni furono esattamente come mi aspettavo: completamente sorpresi.
«Ma per quale cazzo di motivo?» sbraitò, Harry.
I sensi di colpa iniziarono a farsi sentire «Dissero che le fan ormai credevano che io fossi single e non volevano che io creassi qualche problema…».
«Spiegami perché non ti sei ribellato, perché Zayn?!» urlò sempre il riccio.
Mi morsi a sangue il labbro inferiore «Credi davvero che io volessi farlo? Credi che sia stato per me lasciare la ragazza che amo?» urlai «Mi hanno ricattato, se non la lasciavo saltava la band!» cercai di calmarmi «Non potevo farvi una cosa simile…» pronunciai con voce spezzata.
«Che figli di puttana!» tuonò Niall, scuotendo più volte la testa.
Harry, mosse freneticamente la gamba, agitato «Da quanto lo sai, Liam?».
«Ieri sera, Zayn…» mi guardò «…Si è ubriacato, perché ha visto Allison, quando sono andato da lui mi ha raccontato tutto.» spiegò.
Guardai le mie scarpe, trovando più interessante i lacci «Credevo non l’amassi più…» la voce di Louis mi fece alzare il viso «Adesso capisco perché ti rinchiudi in camera con Liam e piangi» sorrise appena.
 
Il silenzio calò in auto, non era mai successo in tutti questi anni. Nessuno sapeva cosa dire o come comportarsi, continuai a fissare fuori dal finestrino, mentre lottavo con me stesso per non piangere.
«Quando sono uscito, oggi, mi sono scontrato con Allison…» guardai Harry, sconvolto «Siamo andati a prendere un caffè e abbiamo parlato a lungo, lei ti ama ancora…» mi guardò negli occhi «Si legge nei suoi occhi quanto ti ama, se tu le dicessi cos’è successo…».
«L’hai vista?» parlai senza accorgermene.
Annuii «Mi ha chiesto di non dirti nulla, ma ti perdonerebbe se sapesse tutto!».
«Non posso dirle niente, devo stare con Perrie per non so quanto tempo… Me l’hanno imposto.»
«Ci hanno sempre manovrato come volevano loro.» borbottò Niall «Fanculo, faccio scoppiare la terza guerra mondiale!» sbottò.
Quanto vorrei che fosse così semplice.
 
 
Appena scesi dall’auto, i paparazzi ci assalirono come se fossimo delle prede. Non ero in vena di parlare con nessuno, ma sapevo benissimo che mi avrebbero chiesto di tutto «Zayn, perché ti sei ubriacato? Litigato con la Edwards?» come immaginavo, sorrisi falsamente e con i ragazzi entrammo negli studi, senza rispondere a nessuno.
Sentii la tasca vibrarmi, nuovo messaggio. Tirai fuori dalla tasca il telefono e apri il messaggio:
 
Da Perrie: Dopodomani dobbiamo vederci, quindi niente storie. Comunque da ubriaco sei carino ;)xx

Serrai la mascella, non mi andava bene questa pubblicità. Odiavo essere manovrato da qualcuno e odiavo ancor più essere obbligato a stare con una ragazza che conoscevo appena.
 
A Perrie: Ricordati che io e te ci vedremo solo per della pubblicità. Quindi quando finirà tutta questa storia, tu per la tua strada, io per la mia. Inviami indirizzo e orario. Buona continuazione di serata.

Risposi velocemente al messaggio e depositai il telefono in tasca, sospirando.
«Tutto bene?» mi affiancò il biondo, scossi la testa e gli mostrai il messaggio «Fidati di me, uscirai da questa situazione!» sorrise, facendomi l’occhiolino.

 
*** 

Pov. Harry
 
Il programma era iniziato da all’incirca quindici minuti, ma avevo una rabbia addosso insopportabile; questo come gli altri. L’unico calmo sembrava Zayn, ma conoscendolo stava nascondendo tutte le sue emozioni.
Era da stimare, per non far sciogliere il gruppo aveva preferito lasciare la ragazza che amava, per soffrire, successivamente, come un cane. Amava molto Allison, difatti non avevo mai creduto alla storia della distanza. Se fosse stato solo lui famoso, avrebbe rinunciato alla carriera per lei.
«Harry Styles  ti vedo molto pensieroso magari stai pensando alla ragazza della caffetteria?» mi chiese Nick, il presentatore.
Ridacchiai «No, non sto pensando a lei.» tentai di sembrare serio, ma non funzionò.
«Non ci prendere in giro, chi è la biondina del bar?» domandò a brucia pelo.
Non avrei mentito.
«Lei è la mia migliore amica, le voglio molto bene.» sorrisi guardando le foto che mostrò in diretta.
«Qualcun altro ha un legame con lei?» la curiosità di Nick era conosciuta, non sapeva farsi i fatti suoi; del resto era un giornalista di gossip.
«E’ la mia ex…» la voce di Zayn fu decisa e lo vidi alzare la mano.
«Che rivelazione. Zayn era importante per te?» domando al moro «Non ne hai mai parlato!».
Annuii «Per me era importantissima» sorrise amaramente.
«Ma ormai è acqua passata, giusto? Ora c’è Perrie Edwards. Parlaci del vostro rapporto.» alzai un sopracciglio, contrariato. Se ci fosse un rapporto magari… «Lei ha rivelato a tutti della vostra storia. La volevi tenere segreta?»  Lei ha rivelato a tutti la vostra storia, grazie al cazzo, Zayn non ne sapeva nulla..
Scossi la testa cercando di ascoltare il discorso -falso- di Zayn, annuendo ogni tanto.

«Quindi, ricapitoliamo, gli ultimi rimasti sono solo Harry e Niall? Siete single entrambi?» annuimmo, entrambi «Niall, sei innamorato?» domandò al biondo.
Lui annuii «Ovviamente di tutte le nostre fans.» sorrise, ridacchiando appena.
«Harry?» mi richiamò «Tu sei innamorato?».
Mi morsi la lingua «Si, lo sono.» ammisi, non avrei mentito al mondo nascondendo una cosa così importante per me. Mi ritrovai a sperare che lei guardasse questa intervista.
«Questa è nuova! Tempo fa avevi dichiarasti di essere stato con una trentenne, parli di lei?» nello studio risero tutti.
«Assolutamente no, Caroline è passata, stop!» mi grattai la testa, imbarazzato «Sono innamorato dell’unica ragazza che io abbia mai amato.».
Nick, sorrise «Deve essere molto fortunata, questa ragazza.».
Scossi la testa «Quello fortunato ero io.» esclamai con orgoglio.
«Come reagirebbe questa ragazza se tu ti presentassi da lei?».
Trattenni una risata «Probabilmente mi insulterebbe, oppure mi chiuderebbe la porta in faccia...» sorrisi, pensando a lei «… tipico di lei.».
«Sarebbe l’unica ragazza che rifiuterebbe il Latin Lover del gruppo?».
«Sarebbe l’unica ragazza che io vorrei al mio fianco.» 

Continua…

 

 
Vi ho amate, addio.

 

Chiede perdono in ginocchio. Scusate l’assenza, ma ho avuto dei problemi fisici.
Martedì sono stata operata e questa settimana è stata infernale. Scusatemi ancora, ma ho rimediato pubblicando oggi.
 
In questo capitolo vediamo un pelo di depressione…Ma tranquille non saranno tutti così, voglio mettere anche dei pezzi comici; Dove? Non lo so. Quando? Neppure. MA FIDATEVI DI ME.
Non vedo l’ora di pubblicare l' OTTAVO capitolo.
Ci sarà un altro ‘incontro’, ma non vi dico tra chi e chi.
Sarà emozionante e poi Niall farà morire dal ridere. Poi mi direte voi se vi piacerà oppure farà schifo, del resto faccio pena a scrivere.
 

Pubblicità:
Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.

L'amore vive oltre il corpo e l'anima. 

Non cambierai mai, vero?
 
Alla prossima miei angioletti.
Non so dirvi quando aggiorno, i capitoli sono già scritti, però fisicamente faccio fatica.
Appena riesco aggiorno subito… pazienza ragazze!!
Baci Vale.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Settimo capitolo. ***


Settimo capitolo.
Maya.
 
 
Ancora un paio di ore e sarei tornata a casa a riposarmi.
Si, come no, avevo da studiare quindici pagine di economia, bella merda. Se tornassi indietro non sarei mai andata all’università, ma ormai ero a metà e mancavano solo due anni, meno quest’anno.
Sbuffai dietro il bancone del negozio «Mi scoppia la testa.» mi lamentai, parlando da sola.
Allison stava servendo un ragazzo così carino: era castano scuro, occhi marroni e un bel fisico. Il sorriso era mozza fiato, quei suoi denti perfetti, quelle sue fossette, quei… cazzo.
Quel sorriso mi ricordava in una maniera assurda, Harry. Mandai giù la saliva, deglutendo rumorosamente. Quel ragazzo era come la peste, una persecuzione. Scossi la testa violentemente e accesi la radio. Non dovevo pensare a lui, mi facevo solo del male da sola.
 Misi su una stazione a caso e il conduttore del programma, prese parola per la pubblicità.
Mi avvicinai alla radio per cambiare FM, ma mi bloccai, appena ascoltai le parole del presentatore:‘Ragazzi domani sera ore 21, su MTV,  in prima assoluta vedremo l’intervista che gli One Direction hanno registrato la scorsa serata. Ci sarà da ridere e anche molte rivelazioni. Come la dichiarazione d’amore di Harry Styles e Zayn Malik, alle loro amate…’.
Spensi la radio, scioccata. Avevo sentito male, vero?
Portai il mio sguardo su Allison, ma con mia fortuna non ascoltò la radio per via del cliente.
Dichiarazione di Harry Styles, che cazzo di dichiarazione potrebbe aver fatto? Sentii il sangue ribollirmi nelle vene.
 
Ritornai alla realtà per via dello squillare del mio telefono, guardai sul display e notai che la chiamata era da parte di Josh.
«Ciao, fratello famoso.» ridacchiai, rispondendo.
«La finisci di fumarti rosmarino?» domandò, ridendo.
«No, sai che ne sono dipendente. Come mai mi hai chiamata?» giocherellai con una ciocca dei miei capelli.
«Ho appena finito di incidere la base della nuova canzone, quindi se tu sei libera potremo vederci? Che ne dici?».
Non era una brutta idea, mi sarei distratta a tal punto da non pensare più a Harry «Aspetta un secondo!» comunicai a mio fratello, poggiando la cornetta del telefono contro la mia spalla «Allie, mio fratello vorrebbe vedermi, ce la fai da sola?».
«Certo.» sorrise «Mi occupo io dei clienti, vai pure!» sorrise, tornando a parlare con la signora, interessata a una sedia.
«Josh, sono libera.» avvisai, iniziando a recuperare le mie cose.
«Perfetto sorellina, dove sei che ti vengo a prendere?» in poco tempo gli spiegai dove si trovasse il negozio «Ho capito!» urlò trionfante «Tra poco solo li, ti voglio bene.».
«Anche io, a presto!» attaccai.

 
Mi portò in un ristorante poco distante da Londra, era piccolo e accogliente; quelli che piacevano a me. Josh, mi prese a braccetto entrando nel ristorante.  
Rimasi sorpresa dall’interno del locale «Veramente credevi che ti avessi portata in un ristorante lussuoso?» sussurrò, accompagnando la sedia per farmi sedere.
Scossi la testa più volta «Da quando sei così gentiluomo?» ridacchiai «Comunque dall’esterno non sembrava una pizzeria, mi hai ingannata!» feci la finta offesa.
Scoppiò a ridere «Pensa che è già tutto ordinato e ci stanno portando proprio adesso, il tuo amato cibo.» indicò due camerieri alle mie spalle che ci portarono le pizze e le porzioni di patatine fritte.
«Okay, cosa vuoi?» lo guardai seria «Non mi hai trattata così!» agitai le mani, mangiando una patatina.
«Sei assurda.» rise «Vorrei solo recuperare questi due anni, un regalo fraterno, no?».
Sorrisi «Grazie, sei molto carino. Ma comunque non mi bevo questa cazzata, so che c’è sotto qualcosa!» rimasi nella mia idea e assaggiai la pizza al salame piccante «Buona!».

 
Parlammo del più e del meno. Josh mi era mancato tantissimo e averlo di nuovo vicino era un sollievo. Il suo viso mi faceva stare bene.
«Come sta andando la vita da pop star? Anzi da band?» chiesi dando un morso all’ultima fetta di pizza.
«Beh, non mi lamento. Si non è facile è molto stressante, ma tutto sommato è divertente e ti da’ molte soddisfazioni.» si tipo essere famoso ed essere riconosciuto ovunque va, oppure per i soldi.
«Sono molto orgogliosa di te…» ed era vero «Alla fine le urla di mamma sul tuo ‘rumore’ sono state ripagare con una carriera da batterista, non è poco!» rise con me.
Si fece serio «Non ne vorrai parlare, ma hai sentito Styles? Ti sta ancora importunando?».
Sapevo che si stesse preoccupando per me, ma preferivo non parlarne con nessuno «No, tranquillo non si farà più sentire. Ne sono sicura.» cercai di concludere il discorso.
Le mie preghiere furono assolte «Che ne dici di chiedere un dolce?» l’avevo già detto che mi era mancato?
 
Pov. Allison
 
Uscii dalla doccia, indossando l’accappatoio e mi strizzai leggermente i capelli. Pulii lo specchio dalla condensa e mi fissai.
«Devi andare avanti.» parlai a me stessa.
Il display del mio telefono si illuminò, lo presi trovando un messaggio da parte del mio migliore amico.

Da Harry: Allie, so che magari è un po’ tardi, ma posso venire a casa tua? Mi invento una cazzata con i ragazzi. Loro non sapranno nulla. Ti preeeego!

Risi leggendo il messaggio, sembrava come se fossimo tornati al liceo. Lui che mi mandava messaggi del genere e non doveva farsi beccare dai ragazzi, soprattutto da Zayn.
Sopirai e risposi al messaggio.
 
A Harry: Harold, sono appena uscita dalla doccia, pensa che culo non c’è manco Maya, quindi puoi venire. Sono al secondo piano, appartamento 15b.

Da Harry: Perfetto, sai che il mio appartamento è sopra al tuo? Sto divulgando, arrivo!

Riuscii a cambiarmi in tempo prima che il campanello, suonasse. Evitai di asciugarmi i capelli e mi precipitai all’ingresso.
Feci scattare la serratura e aprii. Bello come il sole, Harry, entrò in casa tutto sorridente; le sue braccia mi avvolsero da dietro i fianchi, stringendomi al suo corpo, sorrisi.
«Non ci vediamo da ieri ed è questo l’effetto che ti faccio?» ridacchiai, girandomi tra le sue braccia.
«Si, mi sei mancata.» esclamò, dandomi un bacio sulla guancia.
«Dai vieni in salotto.» lo presi per mano e accompagnai, facendolo sedere sul divano. Mi sedetti a gambe incrociate, accanto a lui e iniziai a fissarlo, sorridendo.
«Perché mi fissi?» domandò, alzai le spalle «Ho qualcosa in faccia?» si toccò le guance.
Annuii «Quand’è che ti togli quella brutta maschera che porti?» aggrottò la fronte, non capendo. Mi sporsi leggermente e gli strizzai una guancia «Ahh, peccato è la tua faccia non una maschera.» lo presi in giro.
Harry, mi fulminò con lo sguardo e incrociò le braccia al petto, facendo il broncio.
«Sei bellissimo, non devo dirtelo io.».
Abbassò lo sguardo «Certe volte non mi sento così attraente.» era la prima volta che sentivo da lui una cosa del genere, era strano.
«Hai la febbre?» toccai la sua fronte «Sei strano, sicuro di stare bene?» alla mia domanda, si agitò.
«S-si, sto b-bene!» balbettò, distogliendo lo sguardo «Va bene è successo una cosa, ma non posso parlartene, ceh vorrei, ma non posso!» parlò velocemente, senza darmi il tempo di capirlo.
«Vorrei capire qualcosa, ma…».
«Allie, lui ti ama ancora. Zayn, ti ama.» credo che il mio cuore abbia perso un battito.

Continua…

 


Si amore, sei bellissimo.

Si sono tornata.
Si dovete amarmi!
Sinceramente credevo che mio padre ci avesse messo più tempo, invece eccomi qui *-*
Avete visto? I capitoli non sono stati persi, quindi vi ho aggiornato subito ;)
 

Pubblicità:
Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.

L'amore vive oltre il corpo e l'anima. 

Non cambierai mai, vero?
 
Alla prossima, sarà molto presto.
Baci Vale.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Ottavo capitolo. ***


*Vi ho fatto due sorprese: da adesso in poi renderò i capitoli più lunghi; ci metterò un po’ di più ad aggiornare, non tantissimo.
Seconda sorpresa: la storia sarà un po’ più lunga del previsto. Buona lettura*
 
Ottavo capitolo.
Harry.
 
 
Avevo paura a raccontare tutta la storia a Allison, non potevo sapere come avrebbe reagito e poi non era di mia competenza; doveva farlo Zayn, magari chiarivano anche. Almeno loro.
«Come sarebbe che lui mi ama ancora?» Mi domandò Allie, incominciando a respirare irregolarmente.
Mi agitai «Non posso spiegarti al cento per cento, ma tu lo ami?» Chiesi alla bionda. Lei mi guardò con gli occhi lucidi «Come posso non amarlo? È l’unico ragazzo di cui sono sempre stata innamorata, abbiamo avuto divergenze, ma nonostante tutto lo amo.» Cercò di non piangere «Dopo che mi lasciò io l’ho amato di più, non riuscirò mai a odiarlo. Lo amerò sempre.» Il suo viso colmo dalla lacrime e il respiro spezzato. Mi avvicinai piano a lei e la strinsi tra le mie braccia, baciandogli più volte i capelli «Harry, ti p-prego mi puoi s-spiegare?» Balbettò.
Lottai con me stesso, pur di non rivelare nulla «Non posso, e non perché non voglio io, ma veramente non devo dirtelo io.» Le accarezzai i capelli.
Mi guardò «E chi deve dirmelo?» Singhiozzò.
«Zayn, solo lui deve dirtelo per dirlo a noi ci ha quasi un anno. Non aveva coraggio, anzi per me non ce l’ha detto prima per non stare male.» Sorrisi.
«Harry non ti seguo.» inarcò un sopraccigli «Perché non puoi farlo tu?» Domandò con un filo di voce.
Le sorrisi, lasciandole un bacio sulla fronte «Ti fidi di me?» Annuii «Ricordati questo: non tutto è ciò come sembra.» Non le potevo dire la verità, ma lei, forse, ci sarebbe arrivata da sola.
«Mi prometti che, prima o poi, saprò tutto?».
 «Certo cucciola, te lo prometto.».

Chiudemmo l’argomento e ci guardammo un film dato alla televisione.
Allie, era sdraiata sul mio corpo, se qualcuno ci vedesse in questo momento, penserebbe che noi fossimo insieme. Per me questa era amicizia, stavamo tra le braccia dell’altro e ci coccolavamo a vicenda. Ogni tanto ci scambiavano dei baci sulle guance, o sulla fronte, e lo ammetto a volte anche sulle labbra; ma erano i classici baci che si davano gli amici, ne io, ne lei, provavamo nulla per l’altra.Volevo un grandissimo bene alla mia biondina, e lei ricambiava.
 «Allie, perché non ti fai un account su twitter?» Interruppi il silenzio che si era creato.
«Per fare cosa?» alzò il viso, guardandomi.
«Così ti scrivo e facciamo invidiare un po’ di fans.» Ridacchiai, aiutandola ad alzarsi dal mio corpo.
«Ma non dovresti amarle?» Inclinò la testa di lato, scrutandomi
Le feci il segno con il dito di fare silenzio, prima di scoppiare a ridere.
 
«Devi scegliere un nickname, non è difficile.» Ripetei per la quarta volta.
Sbuffò «Ma non so’ come chiamarmi, Harry aiutami!» M’implorò, facendomi gli occhi dolci.
Pensai a qualche nome particolare, ma alla fine optai per il più semplice «Chiamati “AllieEvans” è semplice e carino.».
Si schiaffeggiò la fronte «Ma certo, perché non ci ho pensato prima io?».
«Perché sei stupida!» Scherzai, ma lei la prese male e mi diede un pugno sulla spalla.
Presi il mio telefono e la cercai e in tempo zero la menzionai:

‘@AllieEvans cucciola sai che ti voglio bene?’

Inviai il tweet, ridendo.
«"Cucciola sai che ti voglio bene?" Mi sto chiedendo se ti droghi oppure no!» Fissò il computer, scuotendo la testa.
«Rispondi e basta, fidati.» Annuii e rispose al tweet.

‘@Harry_Styles sei fantastico. Non ti cambierei con nessuno al mondo.’
 
Sorrisi leggendo la sua risposta e la retweetai.
«Forse è ora che vada.» Guardai l’ora dal telefono «Si è fatto tardi» Sorrisi, tornando in salotto.
La bionda abbassò lo sguardo «Non puoi scappare da lei per sempre.».
Mi aspettavo questa frase «Non sto scappando, è tardi ed è meglio che vada.» Invece stavo proprio scappando da lei.
«Vieni ti accompagno…» Aprii la porta «Buona notte.» Sorrise, baciandomi la guancia.
«Buona notte, cucciola.» Uscii dalla casa «Domani ti scrivo!» Le feci l’occhiolino e corsi su per le scale.
 
Pov. Zayn
 
Stavamo guardando tutti insieme una partita di calcio, gli unici assenti erano Harry e Josh. Quest’ultimo era uscito con la sorella, invece il riccio era stato misterioso; sapevo che ci stesse nascondendo qualcosa.
Sentii la porta aprirsi nel momento in cui la mia squadra fece goal, sia io che Louis esultammo, mentre Liam ci sguardo male; Niall, invece, era in disparte a scrivere.
«Ehi, chi sta vincendo?» Domandò, Harry che si sedette accanto a Liam.
«Noi, riccio, noi!» Lo avvertii Louis, ridacchiando.
Distolsi lo sguardo dallo schermo e afferrai il mio Iphone, notando un notifica da twitter.

Harry Styles: @AllieEvans cucciola sai che ti voglio bene?

Fissai più volte lo schermo, non stavo capendo. Quella era Allison? Harry era stato da lei e non me l’aveva detto?
«Tutto bene?» Domandò Louis, al mio fianco.
Scossi la testa, senza dargli ascolto «Harry, spiegami il tuo tweet a una certa Allie Evans.» Cercai di nascondere il nervosismo.
«Posso spiegare!» Alzò le mani «Prima sono stato da lei, era sola. Abbiamo parlato un po’ e l’ho fatta iscrivere a twitter…» Prese fiato «Così potresti parlarle e riavvicinarti. Lei deve sapere.».
Strinsi il telefono tra le mani «Non le hai detto niente, vero?» Lo guardai male.
«Giuro, non ho aperto bocca, ma se vuoi posso dirti una cosa. Ti farà piacere!» Sorrise, alzandosi dal divano, inginocchiandosi davanti a me «Mi ha confessato che ti ama ancora.».
Fissai gli occhi verdi del riccio, non sapendo come reagire.Abbassai lo sguardo sul pavimento e lo fissai. Lei mi amava ancora, nonostante tutto mi amava ancora; l’ho fatta soffrire e lei prova ancora quei sentimenti forti per me.
«Seguila su twitter e scrivile qualcosa. Cerca di riavvicinarti a lei.» Mi fece distrarre dai miei pensieri il biondo, che fino a quel momento credevo fosse su un altro pianeta, urlando dall’altra parte della stanza.
«Secondo voi risponderebbe?» Chiesi ai ragazzi, Louis mi diede una pacca sulla spalla, incoraggiandomi.
«Assolutamente» Esclamò Liam «Niall, mi spieghi cosa stai facendo da più di un’ora?» Guardò il diretto interessato.
«Un secondo ancora…» Mormorò, grattandosi la testa. Alzai le spalle ed entrai su twitter, aspettai che si caricasse il profilo di Harry, entrando in quello di Allison. La ragazza era online e stava rispondendo a delle fans, pensai. Guardai i suoi tweets e i followers, grazie a Harry ne aveva parecchi; con timore la seguii e la menzionai:
 
‘@AllieEvans non avrei mai pensato che tu saresti finita su twitter. Mi manchi...’

Rilessi più e più volte la menzione e la inviai.
Dentro di me un uragano mi stava sconvolgendo, se avessi potuto urlare l’avrei fatto.
Non calcolai le mie interazione e rimasi sul suo profilo, aspettando una sua risposta.

‘@zaynmalik Colpa di Harry…’

‘@AllieEvans Harry, convince sempre tutti…’
 
‘@zaynmalik  ‘Non è tutto come sembra’ a cosa si riferisce?’

 
Deglutii a fatica.

‘@AllieEvans E’ difficile, però credimi se ti dico che mi manchi. Ricordati ciò che ti ho detto due anni fa, prima di partire. Ricordalo perché non cambierà mai…’

Non rispose più, come biasimarla?
«Finito!» Urlò Niall, alzandosi dalla sedia «Cazzo, sono un genio!» Si complimentò da solo.
«Che succede?» Mi azzardai a chiedere.
Si avvicinò a noi «Ho fatto un piano!» Ululò «Si chiama ‘Come riconquistare Allison e fare saltare in aria i manager’ un po’ drastico come titolo, ma rende l’idea!» Sorrise.
Ditemi che non l’ha detto per davvero.
«Ma tu sei tutto scemo.» Mi alzai andando in cucina, ma una mano di Niall di bloccò.
«Cosa ti blocca?» Domandò di getto.
Sospirai, frustato «Allison non vuole più avere a che fare con me. Due, c’è Perrie!» Mi liberai dalla sua presa «Non voglio illudermi per una cosa che non accadrà mai, grazie per l’interessamento, ma va bene così» Mormorai l’ultima parte.
«Hai solo paura, Allison non sa nulla e ti ama ancora. Non puoi mandare a fanculo tutto. Ci siamo noi con te!» Harry mi sorrise, cercando di farmi cambiare idea. 
Se non rischi non potrai mai sapere.
«Cosa dovrei fare con Perrie, eh?» Tirai le punte dei miei capelli con la mano destra «Devo stare insieme a lei finché il suo gruppo non diventa più popolare.» Cosa che sarebbe successo: mai.
«Ed è qui che ti sbagli.» Sbottò Niall « Per la stampa devi stare con Perrie, nella vita reale puoi stare con chi vuoi anche con Allison. Potreste fare degli amanti…».
«Come amanti? Ma sei scemo?» Intervenne Liam.
Tirai un sospiro di sollievo «Uno che ragiona…».
«Zayn, si farebbe beccare come suo solito!» Sbuffò «Però se Perrie tradisce lui, Zayn è pulito e può stare con chi vuole» Si grattò il mento, pensando.
«Ma voi siete pazzi. Non voglio che Allie soffra ancora. No basta.» Deciso m’incamminai verso la cucina, ma Harry mi bloccò prendendomi per le spalle «Zayn, la ami?» Ma con che domande usciva? Annui «Domani chiedi a Allison di uscire con te!».
Ridacchiai, nervoso «Peccato che debba vedermi con Perrie!».
Sorrise «Ancora meglio, domani casualmente io e Allie ci troveremo sul vostro cammino. Tu la ami e lei ti ama ancora, non devi fartela scappare.» Mi fissò intensamente  «Zayn, è la tua ultima possibilità.» Decretò.
Mi lasciai convincere «Niall, spiega il resto del piano!» che la mia rivincita abbia inizio.
 
«Sai che potrebbe saltarci l’album?» Harry sorseggiò il suo thé, parlando verso il biondo.
Lui annuii «Si, ma dobbiamo provarci.» Sospirò «Ricapitoliamo: dopodomani abbiamo le prove, quindi tutti noi faremo qualcosa per sabotarlo, mi dispiace per le fan, ma il concerto non dovrà esserci.».
Louis, inclinò la testa di lato «A me piace molto come idea…».
«Ci sto, i manager devono pagarcela.» Esclamò Liam, stringendo i pugni. Rimasi a fissarlo, standomene in silenzio.
«Se gli dessimo fuoco all’auto?» Propose Harry.
Gli tirai uno schiaffo sul collo «Ma sei idiota? Mica dobbiamo rischiare la galera.» Borbottai, annuii imbarazzato. 
«Prima fase del piano: liberarci della Edwards.» Prese il foglio, Niall «Avete in mente qualcosa?».
Louis alzò le sopracciglia e mi guardò malizioso «Ti ricordi a scuola?» Parlò verso di me «Beh… che ne dici ti far tornare il bad boy di una volta?».
Aggrottai la fronte, perplesso «Il bad boy?» ripetei «Che bad boy sia.».
 
***
 
Da Harry: Sei arrivato?
 
L’ennesimo messaggio -snervante- da parte del riccio, arrivò.

A Harry: Sto svoltando l’angolo.

Da Harry: Ma ti vuoi muovere? Tra poco esco con Allison e tu devi essere già al ristorante con quella!

Sbuffai senza rispondere, citofonando al portone della ragazza.
«Finalmente!» Sorrise, uscendo «Dove andiamo?» Mi avvicinai al suo corpo e le palpai il sedere, baciandola con trasporto: cosa mi toccava fare.
Mi morse il labbro «Sai che non c’è nessuno qua?» Parlò sulle mie labbra.
Alzai le spalle «Babe,  ritieniti fortunata, sai quante vorrebbero essere al tuo posto?» Sorrisi falsamente «Quindi stai zitta e non lamentarti.» scazzato la presi per mano, tirandola verso il centro di Londra.
«Sei un perfetto stronzo!».
«Tu sei una troia, ma mica te lo vengo a dire.» Aprii la bocca sconvolta, ma non rispose, guardandomi male «Non attacca quel faccino.» Mi leccai le labbra.
 «Signor Malik, sono lieto di vederla.» Mi salutò il Maître.
Ricambiai il saluto «Anch’io sono contendo di vederla, ci dovrebbe essere una prenotazione a nome mio.» Sbirciai sul foglio delle prenotazioni, vedendo il mio cognome e quello del mio amico.
«Oh si certo, le ho tenuto il tavolo più bello.» Ci fece strada e ci accompagnò al tavolo «Buona permanenza.» ci lasciò dei menù.
Arrivammo al tavolo e mi sedetti senza fare il galantuomo, presi il tovagliolo e lo adagiai sulle mie gambe, chiudendo le mani a pugni e appoggiandomi al tavolo con esse.

«Zayn, siamo partiti con il piede sbagliato.» Cercò di calmare le acque «Come stai?» Domandò,  sorseggiando il vino che ci era appena stato servito. Alzai per un secondo lo sguardo, feci spallucce e risposi al messaggio di Harry:
 
A Harry: Si, il vostro tavolo è quello dietro al nostro, almeno così ho visto. Tra quanto arrivate?
 
Da Harry: Tra una decina di minuti saremo lì. Bad boy dai il meglio di te!
 
Appoggiai il telefono sul tavolo, non rispondendo al messaggio «Allora, Perrie…» Attirai la sua attenzione «Dopo cena, casa mia o tua?» Mi morsi il labbro.
Corrugò le sopracciglia, non capendo «Cosa intendi?».
Mantenni la calma «Dai che hai capito!» Perrie scosse più volte la testa, mi morsi la lingua «Dopo cena scopiamo da me o da te?» Domandai, brusco.
Strabuzzò gli occhi «Da me, ovviamente.» la fissai, incredulo. Mi aspettavo di tutto, ma non questa risposta.
«Perfetto babe, oggi ho proprio voglia di scopare.» Bad boy, fai il bad boy. Vaffanculo Louis!
 
 
Pov. Harry
 
Aprii lo sportello dell’auto e feci scendere la mia migliore amica. Era bellissima.
Indossava un maglione lungo grigio che portava come vestito, sotto a esso mise delle parigine nere classiche e come scarpa stava utilizzando un tacco abbastanza alto, grigio in pelle. I capelli, lunghissimi, li aveva uniti in una coda alta e ordinata e il trucco era scuro, ma non volgare.
«Come mai mi hai portata fuori a cena?» Sorrise, prendendomi a braccetto «Raramente lo facevi.».
Ridacchiai e la sostenetti «Non posso uscire con la mia farfallina?» Mi ricordai di quel soprannome che usavo ai tempi del liceo, bei momenti.
«Ma i ragazzi? Non gli da’ fastidio che li hai lasciati soli?» Domandò, agitandosi leggermente.
«Avevano altro da fare…».
 
«Harry, te prendi Allison e vai al ristorante e casualmente beccate Zayn e Perrie. Tutto chiaro?».
«Si, Niall, l’hai ripetuto quindici volte.
» Mi guardò male, facendomi la linguaccia.
«Louis, tu, invece, assieme a Liam, andate in studio e fate sparire un po’ di spartiti e pezzi» Segnò qualcosa sul foglio e i due interessati si diedero il cinque, annuendo.
«
Tu invece che fai?» Chiese Zayn al biondo.
Niall scoppiò in una risata maligna «Io? Beh, farò impazzire Paul e il resto della band.».
 
 
«Perché allunghi il collo? Sembri una tartaruga, cosa stai cercando?» Domandò Allison, guardandosi attorno «Questo ristorante è davvero bello…» Mormorò, sorridendo.
Non potevo dirle che stavo cercando Zayn «Nessuno, penso di aver preso un colpo di freddo proprio sul collo...» Sfoggiai il mio miglior sorriso.
Inclinò la testa verso sinistra, sapendo perfettamente che stessi mentendo «E ti comporti così?» ignorai le sue parole, attirato fin troppo dal cameriere in arrivo:
«Signor Styles, è un piacere rivederla. Il signor Mal...».
Lo interruppi «Ma che bel posto che abbiamo qui, complimenti.» Cercai di cambiare argomento il più velocemente possibile «Vorremmo sederci, se fosse possibile» Allison si attaccò al mio braccio, scusandosi per il mio comportamento, alquanto strambo, verso il cameriere che ci accompagnò al nostro tavolo.
 
Pov. Zayn
 
Continuai a fissare il menù senza alcun risultato. Lo stomaco era chiuso e anche se l’avessi voluto: nulla sarei riuscito a mangiare.
Perrie agitò una mano davanti ai miei occhi, abbassando il mio menu dal viso «Zayn, mi ascolti?» la sua voce stridula mi urtava nel profondo.
La guardai, indifferente «Stavi parlando con me?» Mi risultava difficile comportarmi male con le persone, adesso. Ero cambiato in bene, non ero più quel Zayn Malik senza cuore.
«E’ da dieci minuti che ti sto parlando!» Si irritò, sbuffando «Ma non potevi essere come lui?» Indicò qualcuno alle mie spalle, preso dalla curiosità mi girai, notando che stesse parlando del mio amico. Harry aiutò Allison a sedersi al suo posto, accompagnandola con la sedia.
Poteva una ragazza essere così perfetta?
Il mio stomaco fece una capriola su se stesso, sentendo il mio viso avvampare a ogni sguardo rivolto alla mia ex ragazza.
«Sei completamente rosso, hai caldo?» Scossi la testa e guardai Perrie «Ma l’hai vista quella?» Le sue parole mi risultavano lontane, troppo preso a pensare alla mia Allison. Se avessi solo avuto il coraggio di alzarmi, andare da lei e baciarla... «Ci vuole coraggio a presentarsi con Harry Styles, con la faccia che si ritrova. Zoccoletta!» Sentii il sangue ribollirmi nelle vene e strinsi i pugni al punto da far diventare le nocche bianche. Nessuno poteva permettersi di parlare in quel modo della mia ragazza, ex ragazza.
«Chiudi quella cazzo di bocca, guardati allo specchio perché sei un cesso!» Mi alzai indignato e senza proferire parola andai verso il bagno.  
 
Guardai la porta del bagno, qualche minuti prima vidi Allison dirigersi verso i servizi.
Senza esitazione aprii la porta delle donne: sgranai gli occhi un paio di volte, si stava lavando le mani senza essersi accorta della mia presenza.
Feci sbattere, apposta, la porta «Credo di aver sbagliato bagno…» Feci il finto tonto.
Allison, sobbalzò, irrigidendosi «Z-Zayn…» Si girò lentamente verso di me, incrociando il suo sguardo. Quanto mi era mancato poter guardai i suoi occhioni blu.
Continuai a fare il finto tonto «Allison, cosa ci fai qui?» sembrò essersi ripresa, dal suo sguardo accusatorio:
«Cosa diavolo ci fai tu qui, è il bagno delle donne!»
Feci un passo verso di lei, ma indietreggiò di due. Ora o mai più. Non esitai a fermarmi, continuando a camminare «Ti ho visto con Harry, ti stai divertendo?» Fui a un metro da lei. 
Deglutii «Si, n-non ti ho visto sei qui c-con…?» Il suo balbettare mi fece sorridere.
«Perrie, purtroppo.» Sussurra l’ultima parola, attirando la sua attenzione «No nulla, sono qui solo con Perrie.».
Sorrise amaramente e guardo le punte delle sue scarpe, tentò di superarmi «Non così in fretta!» La fermai, bloccandole il braccio con la mia presa ferrea, facendola girare verso di me.
Persi il controllo delle mie azioni e con la mano libera accarezzai il suo mento, facendo scontrare le nostre bocche. Una scossa elettrica mi passò per il corpo. Sembrava come se non fosse mai successo nulla, fu come un flashback di noi: ricordai il nostro primo bacio, l’abbracci, le nostre sere di passione, le lacrime, le risate, la paura di perderla, i suoi sorrisi.
Posizionai le mani sui suoi fianchi, approfondendo quel bacio atteso da troppo tempo. Allison,  schiuse le labbra, timida, facendo si che i nostri sapori si mischiassero fra loro. Le lingue si scontrarono più volte, quanto cazzo mi era mancato tutto questo.
Morsi il suo labbro, lasciandole un paio di baci a stampi.
Una cosa era certa, qualche ora prima, mentre baciavo Perrie non sentii nessuna emozione; quando mi divertivo andando a letto con qualcuna, non sentivo piacere o passione.

Lei con un solo bacio, che le rubai, riuscì a farmi sentire in paradiso, mi fece rinascere.


Continua…

 
 
IO LO SPOSERO'.
Convinzione che fotte.

 

Buon pomeriggio bellezze. Come state?
DOMANI SI COMPRANO I BIGLIETTI *balla la conga*

Comunque avete visto? Vi ho allungati i capitoli, da quattro pagine adesso sono sette.
Quindi ora potete dire ‘ma io la amo davvero’.
Okay finiamola.
In questo capitolo, corto corto, vediamo l’inizio del piano creato da Niall, che per la cronaca quel ragazzo mi fa morire dal ridere.
Harry porta Allison al ristorante, in cui c’è anche Zayn e Perrie, e chi si sarebbe aspettato che Zaynuccio la baciasse così?
ADESSO PIANGO, VOGLIO ANCH’IO UN BACIO COSI’.
 
Vi avverto adesso i capitoli non saranno: uno tutto sulle ragazze, e l’altro tutto sui ragazzi. Si mischieranno, per farvi capire meglio le cose.
Per esempio: potreste trovare un capitolo con scritto ‘pov. Maya’ e insieme anche uno di Zayn.
Spero di essermi spiegata bene.
 

Pubblicità:
Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.

L'amore vive oltre il corpo e l'anima. 

Non cambierai mai, vero?
 
Adesso vi lascio. Il prossimo capitolo lo sto già scrivendo, datemi qualche giorno.
Baci Vale.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Nono capitolo. ***


Nono capitolo.
Allison.

 
Le sue labbra erano sulle mie.
Le sue mani erano sui miei fianchi, mi stringevano a se.
Sentivo dal contatto dei nostri petti che il suo cuore era accelerato, almeno quanto il mio.
Mi chiese con le labbra di schiudere le mie, per approfondire il bacio. Non lo negai.
Nell’esatto momento che lui appoggio le sue labbra sulle mie, qualcosa era scattato in me. Mi sentivo stranamente felice, e non volevo perdere quella felicità.
Quelle labbra tanto amate, sognate ogni notte, stavano cercando le mie.
Mi lascio dei baci a stampo e mi stacco definitivamente da me.
 
Guardai i suoi occhi, brillavano.
Non erano i soliti occhi neri pece, ma erano un colore bronzeo quasi oro. Lucidi, quanto i miei.
Mi passo in mente ciò che mi disse Harry il giorno prima, lui mi amava ancora e quel bacio l’aveva dimostrato. Io lo amavo ancora, e non sarebbe mai cambiato il mio sentimento per lui.
‘Zayn…’
‘Allie’ mi sorrise, quel sorriso che tanto amavo.
‘perché l’hai fatto?’ chiesi piano, tutto l’imbarazzo che avevo era sparito nell’instante in cui Zayn mi aveva baciata.
‘perché io t… non lo so.’ Abbasso lo sguardo, e anche il tono della voce. Lascio la presa sui miei fianchi.
‘amami.’ Sussurro alzando lo sguardo. Cercai di parlare, ma non riuscivo, le parole rimanevano nella gola.
‘amami Allison.’ Disse prima di affondare, di nuovo, le sue labbra sulle mie, ma non potevamo lui non poteva. Poggiai le mani sul suo petto, fasciato da un maglioncino rosso, e lo allontanai da me.
‘non possiamo Zayn…’
‘dimmi perché.’ Chiese spiegazioni.
‘mi hai lasciata con una telefonata, per la lontananza, non mi amavi più…’
‘non è assolutamente vero, ti ho sempre amata.’ Mi interruppe. Alzai lo sguardo, che precedentemente avevo abbassato, e lo guardai dritto negli occhi. Cercai di non piangere, almeno non quella sera.
‘sei fidanzato.’
‘è Perrie che ti frena? A me non inter…’ gli misi una mano sulla bocca per farlo tacere.
‘io non mi fido più di te.’ Tolsi la mano, e usci il più velocemente dal bagno, lasciandoli li da solo.
 
Tornai al tavolo e mi sedetti al mio posto.
‘tu sapevi che c’era Zayn?’ chiesi al mio migliore amico. Lui alzo lo guardo dal menu, e mi guardò stranito.
‘Zayn, intendi Zayn Malik?’
‘non rispondere a una domanda con una domanda, e rispondi alla mia!’ risposi nervosa. Vidi con la coda dell’occhio che il moro passo accanto al nostro tavolo e si diresse al suo.
‘assolutamente no, non sapevo che lui fosse qui.’ Disse guardandosi attorno.
‘è successo qualcosa?’ chiese bevendo l’aranciata.
‘mi, mi ha baciata in bagno… due volte.’  Sussurrai.
‘lui cosa?’ alzo il tono della voce, facendo girare tutti i presenti.
‘ti vuoi sedere? Dio che figura mi fai fare.’
‘Niall l’ammazza…’ disse tra se e se.
‘Niall? Cosa centra Niall?’
‘Niall? Eh chi ha detto Niall?’ alzai il sopracciglio destro, e lo guardai male.  ‘è che Niall mi ha chiesto di… passare da Nando’s a prendergli il pollo.’ Continuò.
‘il pollo?’
‘ehm si, è per il suo spuntino di mezzanotte.’
‘sono le nove.’ Dissi guardando l’ora del telefono.
‘è per dopo…’
‘dopo?’ ripetei.
‘si!’
‘si?’
‘Allie cazzo mi stai mettendo in difficoltà.’ Sbraito a bassa voce. Sorrisi fiera di me. Mi stava nascondendo qualcosa, l’avrei scoperto.
‘dopo vengo con te.’
‘dove devo andare?’ chiese inclinando la testa.
‘devi prendere il pollo per Niall?’ lui annui. ‘quindi quando torniamo a casa, salgo così saluto anche i ragazzi.’ Continuai.
‘vuoi dire loro dove abiti?’
‘ormai ho rivisto Zayn, quindi non potrà succedere nulla di male, credo.’
‘sempre se Zayn non scassini la porta, e ti stupri mentre dormi, oppure che si accampi davanti alla tua porta d’ingresso.’ Mi schiaffeggiai la fronte con la mano. Che migliore amico demente che ho.
 
Pov. Zayn
 
‘non dovevi baciarla, Niall ti ucciderà.’
Ecco cosa recitava il messaggio di Harry, e aveva ragione. Come sempre avevo agito senza ragionare, ma se tornassi indietro lo fare mille volte. Lo farei anche ora, mi alzerei dal tavolo e andrei da Allison, ma dovevo continuare con il piano e non fare ulteriori casini.
‘ti piacciono le mie unghie?’
‘Perrie non mi interessano.’ Risposi scazzato, questa volta non mi sforzai neanche.
‘perché sei così acido?’ domando.
‘possiamo andarcene?’ sbuffai. Lei mi guardò storto e poi annui.
 
Entrammo in un parco, mi ricordavo quel luogo, qualche anno fa ci venivo spesso per pensare.
Camminammo sul lungo vialetto, sorpassando il parco giochi. Sentii più volte, Perrie, cercare di prendermi la mano, ma dopo vari tentativi misi entrambe le mani in tasca, stringendomi le spalle.
‘mi puoi spiegare perché sei così con me?’ domandò Perrie, sedendosi di fianco a me, sulla panchina.
‘come dovrei comportarmi?’
‘forse se fossi più gentile.’ La senti sospirare.
‘allora non l’hai capito che io questa falsa non la voglio fare?’
‘Zayn mettiti in cuore in pace, dovrai farlo. Non hai rinunciato a nulla nella tua vita, stai aiutando il mio gruppo. Quindi finiscila di fare così, sei una merda.’ Sbraito la bionda alzandosi, mi guardò per vari minuti e poi si dileguo nel buio.
 
Le parole di Perrie mi girarono in testa per vari minuti.
‘non hai rinunciato a nulla nella tua vita’ ecco cosa la mia mente ripeteva in continuazione.
Proprio io non avevo rinunciato a nulla, sotto ricatto ho perso la persona più importante della mia vita, e ora stavo lottando per riaverla, ma poi per cosa? L’avevo delusa, non si fidava più di me, ero costretto a stare con quella ragazza solo per farle pubblicità, dovevo dare il massimo in ogni cosa che facevo, i manager mi stavano con il fiato sul collo, ma nessuno pensava a quello che avevo dentro, nessuno.
Tutti volevano qualcosa da me, da un testo di una canzone, a un autografo, nessuno si fermava a chiedermi ‘come stai, veramente?’ tutti credevano alla mia falsa, per tutti stavo benissimo, cosa più che falsa. Poche persone si erano accorte del mio umore pessimo, e depresso, del mio continuo fumare e del mio dimagrimento. A nessuno importava ciò che nascondevo dietro al mio sorriso.
 
Pov. Niall
 
‘Nialler.’ Mi richiamo Louis.
‘cosa c’è?’
‘cerca di distrarli più tempo possibile.’ Annui alla richiesta del mio amico.
Ci trovavamo agli studi, erano solo le nove e venti di sera, ma nonostante tutto in questo luogo c’era sempre gente che lavorava, come la nostra band.
Bussai alla porta dello studio di registrazione, ed entrai.
‘stiamo lavorando qui.’ Sentii ululare, Paul.
‘oh scusatemi, volevo solo aiutare. Non avendo nulla da fare.’ Sorrisi alla mia guardia del corpo, lui dopo essersi accorto che ero io, mi fece accomodare.
Mi guardai attorno più volte, e mi incamminai verso Josh e Sandy.
‘Sei solo?’ mi domando quest’ultimo.
‘Si… ehm ma nell’altro studio c’è qualcuno?’ chiesi al mio compagno. Lui scosse la testa e torno a suonare la canzone ‘Take me home’ non sapendo cosa fare afferrai una chitarra e lo accompagnai.
 
Pov. Louis *nel frattempo*
 
‘Liam hai guardato il telefono?’
‘si Tommo, Nialler ha detto che sono tutti li da lui.’ Sospirai, questo piano mi rendeva parecchio nervoso.
Ci trovavamo ancora nella hall, come ci impose il biondo, non dovevamo farci vedere da nessuno, quindi sia io che Liam ci eravamo ‘mascherati’ da addetti delle pulizie, cosa ci toccava fare.
La divisa era blu, era una salopette -comoda- , sotto essa indossammo la maglia gialla, e in testa ci mettemmoun cappello per non farci riconoscere, e in fine indossammo degli occhiali con baffi finti. Geni.
 
Arrivammo in portineria e senza farmi notare presi la chiave dello studio, ne utilizzavamo due, uno dove scrivevamo, e uno dove incidevamo; ci stavamo dirigendo nel primo indicato. Il mio amico, nel frattempo, recuperò il carrello delle scope.
‘secondo te ci sgamano?’
‘no Liam, non credo…’
‘voi due, dove state andando?’ ci girammo insieme e notammo Paul che si stava avvicinando a noi, merda.
‘allora?’ domando ancora.
‘beh a pulire?’ Liam fece la voce grossa.
‘non è tardi per pulire?’
‘anche lei è qui a lavorare, quindi ci faccia fare il nostro lavoro.’ Esclamai con voce nasale. Paul ci fissò per vari secondi, ma ci fece andare.
‘questo è’
‘culo’ concluse la mia frase, Liam.
 
‘Liam ho trovato i testi cartacei.’ Esclamai estasiato.
‘io ho trovato alcuni spartiti, credo che abbiamo ‘take me home’ e ‘Kiss you’ in studio.’
‘Amen, aspetta hai portato la chiavetta usb?’
‘Louis per chi mi hai preso?’ estrasse dalla tasca dei pantaloni una chiave nera, perfetto. Mettemmo i testi cartacei in un sacco nero, nuovo, e ci sedemmo alla scrivania accendendo il pc.
‘ma sei coglione?’
‘che ho fatto, Liam.’ Dissi sgranando gli occhi.
‘non puoi mettere la nostra password, poi capiranno che è stato uno di noi.’ Beh aveva ragione. ‘usa quella generale, quella che usano i manager e tutti gli altri.’ Annui alla sua proposta e la inserì.
Salvammo tutti i fiel sulla chiavetta, e li cancellammo dal computer principale. Una cosa era cerca, non dovevamo perdere quella chiavetta.
 
Pov. Niall
 
Guardai l’orario, Liam e Louis erano entrati nello studio da più di dieci minuti, ci stavano mettendo troppo.
‘Josh vuoi lo spartito di ‘Back for you’ ?’
‘no’ urlai fuori di me. Merda.
‘Niall che succede?’ mi domando Sandy, guardai uno a uno i presenti, dovevo inventarmi qualcosa.
‘Paul mi fa male la pancia.’ Mi lamentai.
‘ma se fino a due secondi fa stavi bene.’ Doppia merda.
‘stavo fingendo, non volevo dare fastidio.’ Dissi abbassando il viso amareggiato. ‘voi non mi credete mai, e mi trattate malissimo, ma cazzo sono anche io un componente della band. Scrivo i testi e manco mi ringraziate, vi chiedo del cibo e mi dite che mangio troppo, sto male e pensate che io scherzo. Io vi odio.’ Urlai preso dal panico.  Nella stanza calo il silenzio, almeno avevo distratto tutti.
‘io non credevo che stavi davvero male.’ Incominciò Paul. Ricalo il silenzio, ma fino per via del suono del mio cellulare.
‘siamo fuori, abbiamo tutto.’ Era Liam, sorrisi tra me e me.
‘io vado.’ Dissi prendendo la giacca e una barretta sul tavolo.
‘ma non stavi male, e non eri amareggiato?’ chiese Josh.
‘nah sto bene, anzi –mi toccai lo stomaco- adesso vado a prendere una pizza. Ciao a domani.’ Salutai i presenti e usci da quell’inferno.
 
**
 
Pov. Zayn
 
Citofonai.
Presi l’ultima boccata di fumo, e lanciai la cicca nel vialetto, buttando fuori il fumo dal naso.
‘Zayn’ urlo mio sorella minore, la più piccola. L’accolsi tra le braccia dandogli un paio di baci sulle guance. Alla porta d’ingresso arrivarono anche le mie altre sorelle, e mio padre, mi accolsero come se fossi andato in guerra, del resto erano mesi che non li vedevo. Lasciai Safaa e entrai in casa abbracciando ogni individuo della mia famiglia, l’unica che mancava era mia madre.
‘la mamma?’ chiesi in generale.
‘in salotto.’ Rispose Waliyha. Annui e andai verso la stanza indicata, la vidi seduta sulla poltrona, mentre leggeva un libro. Quando mi notò lascio perdere la lettura, e mi abbracciò. Avevo bisogno della mia famiglia.
 
‘non pensi che dovresti ingrassare?’ mi domando mio padre. Stavamo parlando da un’ora circa. Mia sorella maggiore era uscita, invece le rimanenti erano andate a dormire per via dell’orario, il giorno dopo avevano scuola.
‘non vi piaccio così?’ chiesi ingenuamente, ma loro scosserò il capo.
‘ci spieghi cosa sta succedendo? Ti hanno trovato per più di tre volte ubriaco nei pub, esci tutte le sere, in ogni foto che ti fanno hai una sigaretta in bocca. Zayn questo non sei tu.’ Mi accuso mia madre.
‘mamma è la mia vita.’
‘no Zayn, guardati. Ti sei visto allo specchio? Spiegami tutto e lo voglio sapere ora.’ Sbraito lei. Abbassai il viso.
‘Triscia calmati.’ Mi difese mio padre.
‘è che… non capiresti.’
‘Zayn provaci almeno.’ Mi incito mio padre. Sospirai.
‘da quando mi sono lasciato con Allison va tutto storto, e io sono…’
‘sei ancora innamorato di lei?’ annui, avevo gli occhi lucidi. ‘ti ricordi il discorso che ti feci quando stavi con lei?’ il discorso? Come potevo dimenticarlo?
 
'ma allora sono tornati insieme?'
'si Yaser te l'ho detto dormivano come angioletti. Allison gli ha messo la testa apposto.'
'quella ragazza è un angelo' sorrisi. Lei non era un angelo, era la mia vita.
'quando sono entrata in camera ho notato i vari vestiti in giro. I boxer di Zayn erano per terra e anche l'intimo della ragazza' Sbarrai gli occhi. Mamma ma fatti i fatti tuoi!
'basta che Zayn sia responsabile e usi le precauzioni'
'e se non dovesse usarle?' chiese mia madre.

'okay adesso basta. Finitela di parlare della mia vita sessuale. Grazie' dissi entrando nel salone. Li lasciai spiazzati.
'da quanto stai ascoltando?' chiese mio padre.
'abbastanza. Comunque mamma uso le precauzioni' dissi fiero di me. Fermi si può essere fieri di una cosa del genere?
'ne sono felice cucciolino' roteai gli occhi. Basta nomignoli da bambino. Sono grande cazzo!
'la finisci?'
'Zayn toglimi una curiosità le usi sempre le precauzioni?' ecco che parte mio padre.
'No non le uso sempre, ma sono grande e abbastanza maturo per non fare stronzate. Va bene?' esclamai esasperato. Odio parlare con i miei genitori di certi argomenti.
'Zayn non perderla. Non fartela portare via. Sei un uomo migliore, hai accettato e capito cosa significa 'amare'. Ti sei innamorato e ricordati una come lei non la trovi più' disse mia madre.

 
‘mi ricordo perfettamente.’ Dissi asciugandomi una lacrima.
‘Piccolo ci vuoi raccontare?’ annui con la testa, loro dovevano sapere.
Iniziai dal ricatto che mi fecero i manager, dai miei sensi di colpa, dalla mia presunta depressione; e arrivai ad Perrie e al ritrovamento di Allison, dissi tutto, che l’avevo baciata, gli raccontai ogni cosa.
‘bastardi pezzi di merda.’ Urlo mia madre.
‘Triscia vuoi svegliare il vicinato?’ gli domando mio padre.
‘nessuno, e  dico nessuno deve prendersela con il mio bambino.’ Mi difese, gli sorrisi.
‘se ti può far felice… Niall ha fatto un piano e ci stiamo liberando di Perrie e la stiamo cercando di farla pagare ai manager.’
‘Ho sempre amato quel biondino.’ Esulto. Gli raccontai tutto il piano e loro ascoltarono ogni mia parola, mia madre voleva partecipare, ma rifiutai, era una mia battaglia non la sua.
‘Zayn vuoi rimanere qua a dormire?’
‘papà.. si.’ Mi accompagnarono in camera mia, era sempre uguale.
Andai a guardare le pareti in cui c’erano alcune foto, ritraevano me al liceo. Una che attirò i miei occhi fu una posta sul comodino, ritraeva me e Allison alla finale di football. Avevo un braccio attorno alle sue spalle, mentre la stringevo a me, e gli lasciavo un bacio sulla guancia.
Sorrisi ripensando a tutti quei momenti, forse era vera la frase ‘non piangere perché non c’è più, ma sorridi perché c’è stato.’ Forse ero egoista, e dovevo lasciarla andare, ma non ci riuscivo era più forte di me; non
volevo che qualcun altro oltre me la toccasse, o la baciasse.
 
Pov. Harry
 
‘sei pronta?’
‘Harry me l’hai ripetuto dieci volte, si sono pronta.’ Si lamentò Allison, sospirai e apri la porta di ingresso.
Ci trovavamo davanti al mio appartamento, ed ero più ansioso io che la mia migliore amica.
‘ragazzi?’ domandai entrando in salotto.
‘Hazza sei tornato? Allora noi abbiamo… Allison’ urlo subito dopo Liam, superandomi andando ad abbracciare la bionda.
‘Ciao Liam.’ Disse lei ricambiando l’abbraccio.
‘Allie.’ Urlarono all’unisco Niall e Louis, senza neanche calcolarmi.
‘Ehi come state?’ domando la bionda.
‘Bene, te? Sei sempre uguale, a parte i capelli chilometrici.’ Rispose Louis.
‘sto bene, beh sono venuta a farvi una sorpresa.’ Disse sorridente. ‘Nialler questo è il tuo pollo.’ Continuo porgendo il sacchetto al biondo.
‘pollo? Io non ho chiesto…’ gli diedi una gomitata sullo sterno. ‘oh si il mio amato pollo, grazie stella.’ Continuò prendendo il sacchetto.
Tolsi la giacca, e l’appoggiai su una sedia vuota, Allie mi imito.
‘Zayn?’ domandai ai ragazzi.
‘mi ha mandato un messaggio, dorme fuori.’ Mi rispose Liam.
‘capisco.’ Calo il silenzio nella stanza, era molto imbarazzante. ‘beh non avete nulla da chiedergli?’ dissi spezzando il silenzio.
‘io si?’ enuncio Niall con una coscia di pollo in bocca. ‘dove abiti ora? L’altro giorno sono venuto a casa tua e non ti ho trovato.’
‘oh beh… abito qui sotto.’
‘come?’ domando Louis. ‘non ti ho mai visto.’
‘beh vado all’università, e con il lavoro sono sempre fuori casa.’ Rispose imbarazzata.
‘dai ragazzi basta domande, adesso divertiamoci un po’.’ Esclamai sedendomi sul divano.
‘Harry volevo chiederti una cosa…’ borbotto la bionda, la incoraggiai con un sorriso. ‘beh posso chiamare Maya? È da sola.’ Il sorriso mi mori subito dopo.
Ero combattuto con me stesso, ma sapere che lei era sola in casa non mi piaceva molto.
‘va bene… aspetta vado io a chiamarla.’ Dissi alzandomi in piedi, mi avviai verso l’ingresso.
‘Harry vado io.’ Sentii dirmi da Allison, ma era troppo tardi e mi chiusi la porta alle spalle.
 
Mi sedetti su uno scalino della scala ed estrassi il telefonino.
‘Zayn dove sei?’ scrissi velocemente.
‘a casa.’ Rispose subito dopo.
‘quale casa?’
‘casa dei miei, volevo salutarli.’
‘beh ciccio torna a casa, che c’è una persona.’ Rimasi sul vago.
‘chi c’è?’ domando.
‘Allison, è voluta venire a casa, quindi muovi il culo e vieni qui. Non puoi baciarla e scappare, ora affronta le conseguenze.’ Mi alzai dallo scalino e scesi la prima rampa di scala, sentivo il cuore battere all’impazzata, sapevo già che avevo commesso un errore ad andare io a chiamarla, ma non riuscì a fermarmi.
‘cosa? Come è a casa nostra?’
‘Zayn vieni qui, adesso.’ Risposi e misi il telefono in tasca.
Feci un paio di respiri profondi e citofonai. Mi sistemai i capelli e tornai a torturarmi le mani, istintivamente incominciai a mordermi il labbro inferiore.
‘chi è?’ la sua voce mi riempi le orecchie, era sempre la stessa, con quell’accetto che la distingueva dalle altre. Non risposi, e sentii le mandate della porta scattare. Era arrivato il momento.
‘ho chiesto chi è…’ boccheggio appena mi vide, i suoi occhi si sgranarono e rimase con la bocca aperta a fissarmi.
‘ehi…’ cercai di parlare. La sue espressione si muto dal sorpreso al cupo.
‘Styles.’ Era tornata la dura di un tempo. ‘cosa cazzo vuoi?’ continuò.
‘io… abito di sopra e sono venuto a chiamarti. Allison è su, e non volevo che stavi da sola.’ Balbettai.
‘quell’infame.’ Sussurro ‘proprio qui dovevi venire ad abitare? Eh questa è sfiga. Crepa Styles.’ Sbraito chiudendomi la porta in faccia. È andata bene.
 
Pov. Zayn
 
Sto morendo, nel vero senso della parola.
Quando Harry mi scrisse che Allison era nel nostro appartamento, recuperai velocemente i vestiti e salutai i miei uscendo di casa. Non avevo tempo di chiamare un taxi, o di prendere l’auto, allora decisi di correre, scelta sbagliata. Quando mai fumavo, ogni metro di corsa mi smozzava il fiato.
Dopo una quindicina di minuti mi trovavo davanti al palazzo, estrassi le chiavi nervosamente e cercai di aprire il portone. Mi tremavano le mani a tal punto che non riuscivo a infilare una chiave in una serratura.
 
‘Harry?’ domandai al mio amico, era seduto per terra davanti a un appartamento; le gambe le stringeva nel petto e la testa era affondata tra i ginocchi. ‘cosa stai facendo?’ domandai subito dopo.
‘oh mi sono dimenticato di dirti che qua dentro abita Maya e Allison…’ sussurro. Mi passai le mani in faccia e lo guardai in malo modo.
‘c’è altro che dovrei sapere?’ sbraitai al riccio.
‘mmm Maya mi ha detto –crepa Styles- secondo te è andata bene?’ mi domando alzando il viso.
‘ti è andata di culo.’ Mi avvicinai a lui e lo aiutai ad alzarlo, nel frattempo bussai alla porta.
‘pezzo di stronzo te ne vai a fanculo? Capisci le mie parole o devo parlarti in cinese?’ urlo una voce all’interno.
‘sai il cinese?’ domandai retorico.
‘Malik?’ senti prima che la porta si apri. ‘oh cazzo ti sei coalizzato con sto minchione?’ domando indicando Harry appoggiato al muro.
‘ma l’hai visto?’ dissi indicandolo, Harry mi guardò perplesso. ‘secondo te un figo come me, si coalizza con un porco spino del genere?’ continuai.
‘ma che cazz…’ boccheggiò Harry. Gli sorrisi, e con uno scatto –chiamiamolo felino- presi sulle spalle Maya iniziando a salire le scale.
‘riccioli d’oro chiudi la porta e muovi il tuo sederino.’ Urlai a Harry, mentre la mora mi prendeva a pugni la schiena.
‘Ti odio Malik, con tutto il cuore, non è che sei stronzo, ma puzzi di merda.’ Urlo cose senza senso, mentre io mi facevo due risate.
 
‘buona sera a tutti’ dissi entrando in casa, senti delle voci provenienti dal salotto e mi indirizzai li.
‘Zayn.’ Esclamo Liam vedendomi.
‘Maya.’ Urlò Niall.
‘Harold.’
‘Zayn.’ Sussurrò Allison, la vidi alzarsi dal divano.
‘Allie..’ sussurrai sorridendole, lasciando la presa su Maya, che cadde per terra.
‘Maya.’ Urlai portandomi le mani sulla bocca. Lei mi fulmino con lo sguardo, alzandosi da terra.
‘Tu.’ Si avvicino a me puntandomi il dito contro. ‘sei una testa di cazzo, deficiente.’ Urlo mentre io indietreggiai andando a sbattere contro Harry.
‘Tu, brutta stronza.’ Sbraito su Allison, quest’ultima sgrano gli occhi e si nascose dietro Liam. Risi vedendola così, era come se fossimo tornati ai vecchi tempi.
‘Louis mi spieghi perché stai tenendo un sacco nero in quel modo?’ domando la mora a Louis.
‘me lo sono chiesta anch’io.’ Intervenne la bionda, si infatti che stava facendo.
Calo il silenzio, che fu interrotto dalla porta che si apriva. Josh fece capolinea nel  salotto e guardo tutti i presenti; la prima che vide fu sua sorella, poi Harry lo vidi stringere i pugni. Merda.
 
Continua…
 



Io lo amo.

Avete visto come sono figa?
Volevo aggiornare lunedì, poi mi sono imposta di finire sto capitolo per postare oggi. #amatemi
Allora in questo capitolo vediamo come ha reagito Allison, patata lei, deve tornare con quel figaccione.
Vediamo anche il piano di Nialler… se devo essere sincera mentre scrivevo mi immaginavo la scena e ridevo come una cogliona. #dettagli
Mmm vediamo che Perrie (evito di commentarla) dice cose poco carine a Zayn, e lui –ovviamente- ci rimane male e va dalla famiglia… si vabbè sto facendo il riassunto.
Comunque mi piace questo capitolo, ma il mio preferito rimane il precedente, ma quando scriverò certe cosette si vedrà (?)
 
Martedì ho fatto 18 anni, mi posso sposare con Zayn edvbebvjewdbvew.
31 recensioni al capitolo precedente, okay io vi amo tutte. Amo leggere i vostri commenti, mi rendete felice.
Non ho altro da dirvi, quindi mi dileguo u.u
 
Pubblicità:
Si può che due persone che si odiano si innamorano?: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1056488&i=1
Cosa vuoi di più nella vita?: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1265369&i=1
Os su Harry: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1211737&i=1
Os su Zayn: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1221290&i=1

 
Questo è il mio twitter, se volete seguirmi fatelo pure, per essere ricambiati menzionatemi: https://twitter.com/imthebeststar
Se avete ISTANGRAM questo è il mio nick ‘imthebeststar’.

 
Alla prossima.
Baci Vale.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Decimo capitolo. ***


*preparate popcorn e fazzoletti*
*leggete il POV ALLISON con come base ‘Over Again’ dei ragazzi*

Decimo capitolo.
Harry.

 
‘ditemi cosa sta succedendo?’ parlò Josh con tono duro.
‘è una rimpatriata.’ Dice Louis sorridente.
‘Harry cosa ti avevo detto?’ domando a me. Lo guardai alzando un sopracciglio.
‘non devo tenere conto a quello che dici.’ Risposi facendogli il verso. L’atmosfera nella stanza si stava scaldando, ormai tutti l’avevano notato. Josh strinse di più i pugni avvicinandosi a me, non abbassai lo sguardo.
‘allora te lo ripeto: devi stare lontano da mia sorella.’ Ringhio a denti stretti.
‘se no che mi fai?’ lo sfidai sorridendogli, in un lampo il suo pugno destro me lo trovai sulla guancia, facendomi indietreggiare. Mi toccai la guancia dolorante, e senti in bocca in gusto del sangue. Non mi sarei mai aspettato che con lui arrivassimo a tanto, ma era diventata una sorta di routine, forse un po’ stupida.
Mi sistemai i capelli, avvicinandomi a Josh che mi stava uccidendo con lo sguardo.
‘ragazzi.’ Sentii dire da Liam, non lo ascoltai e spintonai il moro facendolo sbattere contro il muro, non amavo alzare le mani, ma quando stavo in sua compagnia mi veniva naturale.
Vidi con la coda dell’occhio che Maya e Allison erano spaventate, e i ragazzi si stavano avvicinando a noi con cautela.
‘sei solo un coglione.’ Mi urlo addosso il moro prendendomi per il colletto della polo. Gli sorrisi dandogli un pugno in pieno stomaco. Una cosa tirò l’altra e ci trovammo sul pavimento, lui sopra di me, a prenderci a pugni come due adolescenti che stavano litigando per una ragazza, un po’ di vero c’era.
Sentivo dolore nelle mani e sul viso, ma nonostante tutto continuavo a rispondere ai suoi attacchi senza fermarmi.
‘basta.’ Urlo Louis sollevando Josh da sopra di me, invece Liam e Zayn si abbassarono al mio livello facendomi alzare.
‘siete infantili, la volete finire?’ continuo il mio migliore amico.
‘no.’ Urlammo all’unisco io e Josh, lo guardai in viso e vidi che il naso e in labbro gli sanguinavano.
‘non vi sopporto più.’ Disse Niall avvicinandosi a noi. ‘la dovete finire, guardate a che punto siete arrivati. Maya è qui e sta bene, finitela di prendervi sempre a cazzotti per lei.’ Continuo passandosi una mano tra i capelli. Abbassai lo sguardo ai piedi, aveva ragione, eravamo diventati insopportabili sia per noi stessi, che per loro.
‘me ne vado.’ Sbraito Josh liberandosi della presa di Louis, andando verso camera sua.
 
Pov. Maya
 
Guardai la scena spaventata, non avevo mai visto mio fratello così arrabbiato.
Harry invece… non capivo il motivo di tanto odio verso Josh, mi ricordo quando mio fratello mi disse che aveva delle divergenze con il riccio, ma non credevo che fosse così grave la situazione.
Tenevo la mano di Allison stretta alla mia dandomi coraggio, ma lasciai quel legame seguendo mio fratello in camera.
Vidi Harry e Louis andare in cucina, molto probabilmente a medicare le ferite del riccio; invece Zayn andò vicino a Allison…
 
Attraversai il corridoio, era la prima volta che entravo in quell’appartamento ed era molto ampio e lussuoso, niente a che vedere con il mio e di Allie. Sentii dei rumori provenire dall’ultima stanza e mi diressi li.
‘Josh.’ Sussurrai vedendo mio fratello con una valigia sul letto, e dei vestiti in mano. ‘cosa stai facendo?’ continuai. Lui deposito i vestiti nella valigia e torno a finire quel lavoro.
‘Vado da Sandy e gli altri, non riesco a stare in questa casa.’ Disse con un tono ironico.
‘mi dispiace.’ Dissi asciugandomi una lacrima traditrice.
‘ehi non centri nulla tu, sono io che non vado bene per stare qui. Quindi asciuga quelle lacrime e sorridi.’ Mi abbraccio, lo strinsi stretto a me e lo aiutai a finire le valige.
 
‘dov’è?’ domandai ai ragazzi che stavano ancora in salotto. Josh era appena andato via, anche quando i ragazzi gli chiesero di ripensarci, ma non li ascoltò.
‘in camera.’ Mi rispose Louis abbozzando un sorriso. ‘è la terza a sinistra.’ Continuo indicandomi la camera, lo ringraziai e andai diretto in camera del riccio.
Bussai un paio di volte, ma nessuno accennava ad aprirmi quindi apri da me la porta. La stanza era immersa nell’oscurità, tastai la parete con le mani cercando l’interruttore e quando lo senti sotto i miei polpastrelli lo azionai.
Harry era sdraiai sul letto, con la testa affondata nel cuscino, riuscivo a sentire i singhiozzi che cercava di trattenere, conoscendolo stava lottando con se stesso cercando di non piangere. Mi avvicinai cauta al letto e si sedetti di fianco al busto del ragazzo.
‘Harry.’ Sussurrai incerta. I singhiozzi si arrestarono, e l’ammasso di ricci si alzarono dal cuscino scrutandomi.  Si asciugo velocemente le lacrime senza guardarmi.
‘perché l’hai fatto?’ domandai calma, anche se dentro di me sentivo un sblocco che partiva dallo stomaco e saliva verso il torace.
‘perché ti amo, e continuerò a dirlo finche non lo capirai.’ Rispose alzando lo sguardo, rividi quei occhioni verdi che tanto ho amato, in cui mi perdevo, in cui vedevo passione e amore.
‘Harry…’
‘Maya lo so, sono un coglione, hai ragione a trattarmi così. Ha ragione Josh ad alzarmi le mani per ciò che ho fatto, ma ero ubriaco, non ero in me. Non l’avrei mai fatto se fossi stato lucido.’ Prese aria ‘io ti amo ancora, e non riesco a starti lontano, ho ancora le nostre foto, i tuoi oggetti, li tengo gelosamente perché non avrò più quei momenti di noi. Mi sto umiliando adesso davanti a te, non riesco a smettere di piangere e vorrei solo che tu mi perdonassi, ma so che è impossibile. Tu non ti fideresti più di me.’ Continuo tra un singhiozzo e l’altro. Sentii gli occhi pizzicarmi, ma mi imposi di essere forte e di non piangere.
‘neanche io ho smesso di amarti.’ Mi morsi subito dopo il labbro, per ciò che dissi. Harry tirò su col naso e mi prese il viso tra le mani, si avvicinò e mi diede un bacio sulla fronte. Sentivo le sue labbra tremolanti come le mani.
‘è finita per sempre?’ chiese sussurrando abbassando il capo.
‘per sempre.’ Dissi alzandomi dal letto.
 
Pov. Allison
 
In casa c’era un silenzio tombale, l’unica cosa che si sentiva erano i respiri e i sospiri.
‘che imbarazzo.’ Se ne usci Louis alzandosi dal divano. Mi trovavo tra Niall e Zayn, che quest’ultimo muoveva in modo frenetico la gamba facendo un rumore fastidioso, poggiai sul suo ginocchio la mano cercando di fermarlo. Zayn fece finta di niente e mi prese la mano tra le sue, incastrando le sue dita tra le mie. Mi era mancato quel contatto.
Il rumore sordo di una porta che si chiuse attirò l’attenzione di tutti, e Maya fece il suo ingresso in salotto, il suo viso era colmo di lacrime e corse verso la porta d’ingresso, mi alzai di botto, ma la stretta del moro non si allentava, finche quell’ultimo non lascio definitivamente, facendomi andare via.
 
‘cos’è successo?’ domandai alla mora sedendomi sul suo letto.
‘ci siamo detti addio per sempre.’ Sussurro immersa tra le lacrime. Mi abbassai alla sua altezza e l’abbracciai a me, tenendola stretta. Poche volte l’avevo vista piangere, ma ogni volta era un colpo al cuore.
‘volevo perdonarlo, ma non ci riesco. Ho paura di soffrire ancora, non riesco a fidarmi di lui.’ Si sfogo sulla mia spalla, rimasi in silenzio. In certi momenti bastava solo un abbraccio a dire tanto, ogni cosa che potevo dire sarebbe stata banale o stupida.
Ognuno di noi ha un modo diverso per superare i suoi problemi; chi si chiude in se stesso, chi se ne frega, chi piange, chi ci ride su, ogni essere umano reagisce a modo suo, e Maya era una di quelle che teneva tutto dentro, non faceva trasparire nessuna emozione, finche non scoppiava. Ed era giunta al suo limite.
 

***

‘come sta?’
‘Niall secondo te? Si è rinchiusa in stanza, e adesso non mi parla più.’ Digitai velocemente sul telefono.
‘beh neanche Harry è messo molto bene, si è rinchiuso in camera e continua a piangere tra le braccia di Lou.’ Il mio migliore amico, anche lui era fragile, forse più di tutti noi messi assieme. Sembrava forte, si nascondeva dietro al suo sorriso e faceva scorrere l’odio delle persone addosso, oppure il dolore che portava dentro. Ma il suo comportamento non durava per molto, provava a cambiare, ma non c’è l’avrebbe mai fatta. Lui poteva essere forte, ma fragile come il vetro.
‘tu gli hai parlato?’ domandai al biondo.
‘no si è chiuso in se stesso, anche Louis sta facendo fatica. Non ha detto a nessuno quello che è successo con Maya. Tu ne sai qualcosa?’
‘tutto quello che so’ è che si sono detti addio, definitivamente. Ma sanno entrambi che non riusciranno a stare lontani, si amano troppo, anche se Harry ha sbagliato, ma non riusciranno a stare lontani.’ Sospirai.
‘Allie stai parlando di loro, o di te e Zayn?’ colpita e affondata.
‘mmm di loro, è ovvio.’
‘si ovvio. Dai è tardi è quasi l’una. Ci aggiorniamo domani. Buona notte. Ps. Zayn ti saluta.’ Quel ps. Se lo poteva anche risparmiare, sto irlandese dalle guance rosse e dalla bocca aperta. Aspettate non sembra una cosa bella… pazienza.
‘Buona notte irlandese mio.’  Bloccai la tastiera del telefono e lo appoggiai al comodino.
Questa serata era stata abbastanza movimentata, dal ristorante, il bacio di Zayn, la rissa e ora questo. Ho sempre voluto una vita movimentata, e poco monotona, ma credo che tutto questo mi porterà allo stress.
Mi persi guardando il soffitto di camera mia, feci finta di essere in un prato e di star fissando le stelle, cosa che non avevo mai fatto in vita mia. Io amavo di gran lunga guardare la luna, specialmente se era rossa, ma che cazzo sto pensando? Stelle, luna? Mi passai una mano in faccia e sospirai girandomi nel letto. Mi morsi il labbro ripensando al bacio del moro, a quello che mi disse, a tutto. Un brivido involontario mi oltrepasso la schiena facendomi sorridere come un’ebete. Dopo tutto l’avrei ribaciato, anche adesso.
 
Il rumore del citofono mi fece solbazzare nel letto, facendomi spaventare.
Chi poteva essere alle dieci del mattino? Di domenica? Mi alzai a fatica dal letto, e cercai invano le pantofole, fanculo. Chiunque ci sia dietro quella porta morirà, lo giuro. Ma che cazzo si era incollato sopra quel fottuto tasto di merda? Si sono scorbutica la mattina, anzi, appena alzata.
Corsi fino alla porta, e feci scattare le mandate, ma ciò che si presentò davanti mi fece imbestialire. Nulla non c’era nulla, nessuno, nobody, nada, si dai avete capito. Feci per richiudere la porta, ma il mio sguardo cadde su un sacchettino posto davanti alla porta. In fretta e furia lo afferrai, e tornai in casa.
 
Sul sacchetto c’era scritto, a caratteri cubitali, ‘per Allison’ fermi ma sono io Allison. Meno canne.
Inconsce mente iniziai a sudare freddo, entrai nel salotto e mi sedetti su un divano a caso. Dentro al sacchetto trovai un cd, era classico, come quelli che compri vergini e poi masterizzi; in più c’era un foglietto ripiegato più volte, lo afferrai e sorrisi vedendo la scrittura nervosa e veloce, solo una persona poteva essere:
‘ehi… spero che tu abbia capito chi io sia. Volevo venire io stesso, ma sapevo già che mi avrei chiuso la porta in faccia, quindi ho preferito svegliarti e lasciarti questo regalo. Come hai visto è un cd, dentro c’è incisa una canzone del mio nuovo album… si chiama ‘Over again’, quando l’ho scritta, con i ragazzi, io pensavo a te. Piccola è dedicata a te… Z.’
Se ero senza parole? Abbastanza. Mi alzai dal divano e chiusi la porta del corridoio, per non svegliare Maya, afferrai il cd e lo misi nel lettore dvd.  Tornai sul divano, mettendo le gambe incrociate e feci play.
Un suono sordo di una chitarra invase le mie orecchie, Niall… un sorriso si impossesso del mio viso, finche non senti la voce di Liam:
 
‘Said i’d never leave her cause her hands fit like my t-shirt. Tongue tied over three words, cursed. Running over thoughts that make my feet hurt. Bodies intertwined with her lips.’
 

‘Dissi che non l’avrei mai lasciata, perché le sue mani aderivano su di me come la mia maglietta. Non diceva più di tre parole, maledizione.
Correre tra i pensieri tanto da farmi male i piedi. Corpi che si intrecciavano con le sue labbra.’

Senti il cuore andarmi dritto in gola, come se stessi per morire da un momento all’altro.
 
‘Now she’s feeling so low since she went solo. Hole in the middle of my heart like a polo.  And it’s no joke to me. So we can we do it all over again’

 
‘Ora si sente parecchio giù da quando è da sola, con il cuore nello stomaco.
E non mi sta prendendo in giro.
Potremmo, dunque, rifarlo tutto da capo.’

 
Rifare tutto da capo…
 
‘If you’re pretending from the start like this. With a tight grip, then my kiss. Can mend your broken heart. I might miss everything you said to me.’
 

‘Se stai sperando dall’inizio così. Una presa stretta e poi un mio bacio. Possono curare il tuo cuore infranto.
Potrebbe mancarmi tutto ciò che mi hai detto.’

 
‘And I can lend you broken parts. That might fit like this. And I will give you all my heart. So we can start it all over again.’
 

‘E potrei prestarti dei cocci. Che potrebbero andarti bene. E darti tutto il mio cuore.
Così da poter ricominciare tutto da capo.’


Una lacrima involontaria mi scese lungo il viso, facendomi mancare il fiato.
 
‘Can we take the same road two days in the same clothes. And I know just what she’ll say if I make all this pain go. Can we stop this for a minute. You know, I can tell that your heart isn’t in it or with it.’
 

‘Potremmo percorrere la stessa strada due giorni con gli stessi vestiti. E appena so cosa mi dirà se le allevierò tutte queste sofferenze.
Potremmo fermarci un momento. Sai, potrei dire che il tuo cuore non c’è o non lo sa.’

 
‘Tell me with your mind, body and spirit. I can make your tears fall down like the showers that are British. Whether we’re together or apart. We can both remove the masks and admit we regret it from the start.’
 

‘Dimmi con la mente, corpo e spirito. Che potrei far sgorgare le tue lacrime come una fontane.
Che siamo insieme o separati.
Potremmo entrambi togliere le maschere e ammettere che lo vorremmo dall’inizio.’

 
Potremmo entrambi togliere le maschere, ripetei.
Mi portai una mano alla bocca, per soffocare i respiri affannosi. Con la mano libera strinsi i pugni, tanto da farmi male, ma quella canzone era una pugnalata per me, bella tanto che faceva male.
 
‘If you’re pretending from the start like this. With a tight grip, then my kiss. Can mend your broken heart. I might miss everything you said to me. And I can lend you broken parts. That might fit like this. And I will give you all my heart. So we can start it all over again.’
 
Il ritornello era la doloroso da ascoltare, era come se lui mi fosse stato accanto in tutti questi anni e abbia trascritto in quelle frasi tutta la mia tristezza, e il mio amore, nei suoi riguardi.
Mi ripresi dai miei pensieri appena sentii la voce di Zayn, le lacrime sul viso aumentarono di visibilmente, il respiro si spezzo del tutto.
 
‘You’ll never know how to make it on your own. And you’ll never show weakness for letting go
I guess you’re still hurt if this is over. But do you really want to be alone?’

 

‘Non saprai come fare da sola. E non mostrerai il tuo timore di lasciarti andare.
Suppongo che stai ancora soffrendo se è finita. Ma vuoi realmente stare da sola?’

 
Mi alzai dal divano stringendo al petto quel pezzo di carta, scritto da Zayn.
Mi morsi il labbro cercando di regolarizzare il respiro, e il battito cardiaco. Il ritornello ritorno più forte e doloro di prima. ‘ma vuoi realmente stare da sola?’  diamine no, non volevo. Non riuscivo a tenere la mente lucida, e tanto meno parlare. Presi il viso dalle mani, e mi liberai in un pianto isterico. Mi lasciai cadere sul divano, e strinsi forte il cuscino tra le mani, mentre il lettore dvd ripeteva la canzone. L’amore è complicato.
 
Pov. Maya
 
Mi rigirai nel letto  un paio di volte, avevo un lieve mal di testa.
La sera precedente avevo versato così tante lacrime, che avrei assettato una nazione intera. Guardai l’orologio ed erano le diedi e cinque del mattino, avevo dormito poco, ma non riuscivo più a stare nel letto.
Nella mia testa c’era un pandemonio, il cuore stava lottando con il cervello. Avevo dei flash della serata precedente, del discorso, e lacrime di Harry… e della sua confessione.
Ci eravamo detto addio, ma davvero volevo che succedesse questo?
Ho ancora voglia di amare, ma forse ho troppa paura. Ho sofferto molto per Harry, anche se non lo facevo vedere, dentro morivo. Rivederlo ieri sera per me è stato uno shock, vederlo litigare con mio fratello, vederlo piangere… più lui stava male, e più stavo male. Se questo era amore, credo di essere ancora innamorata di lui, del vero Harry. Di quello testardo, ma anche convincibile. Di quello senza tatuaggi. Di quello che ti chiamava la sera, solo per darti la buona notte. Di quello fragile come il vetro. Di quello che amo, e anche amo tuttora. Fanculo a tutto e tutti.
 
Mi alzai frettolosa dal letto, non mi cambiai neanche, non misi neanche le pantofole. Vidi in lontananza la porta del corridoio chiusa, mi avvicinai cauta e senti una musica. La voce era quella di Zayn.
‘Suppongo che stai ancora soffrendo se è finita. Ma vuoi realmente stare da sola?’ cazzo di kebabbaro, aveva ragione. Una lacrima traditrice, e per giunta stronza, mi rigò la guancia destra. Non potevo andare avanti così. Ascoltai il resto della canzone, era un colpo al cuore. Le parole erano così vere, e profonde. Era perfetta. Spalancai la porta di punto in bianco, e notai Allison che abbracciava un cuscino, e piangeva. La guardai per qualche secondo, e guardai anche la porta d’ingresso.
 
‘scusa Allie…’ sussurrai indirizzandomi all’ingresso. Corsi come una pazza appena apri quella porta, e mi catapulta sulle scale e con l’affanno raggiunsi il piano superiore.
Citofonai un paio di volte alla porta, e mi apri un Liam sorpreso.
‘Harry?’ domandai al ragazzo. Lui scosse violentemente la testa, e mi sorrise vedendomi ancora con il pigiama.
‘in camera… dorme..’ non lo feci continuare, che lo sorpassai riprendendo la mia corsa.
Non diedi ascolto ai richiami di Liam, o dei ragazzi presenti, che mi guardavano stranita. Dovevo essere egoista per una volta, dovevo pensare a stare bene, per me stessa, e per il mio cuore. Appoggiai la mano sulla maniglia della porta, e la aprì cercando di non fare molto rumore. La stanza era buia, ma riuscivo a distinguere la figura del riccio dalla parte sinistra del letto. Mi avvicinai e accesi la bajour, per dare un po’ di luce alla stanza. Fissai il suo viso, arrossato, le palpebre erano gonfie, il suo sorriso era scomparso.
Avevo distrutto quel ragazzo.
‘ti amo.’ Sussurrai al suo orecchio. Prima di lasciarli un dolce bacio sulle labbra, presi ad accarezzargli la guancia, lasciandoglielo un altro. Vidi la sua espressione tramutarsi, gli occhi si strinsero, per poi aprirsi leggermente.
‘Maya…’ borbotto con voce impasta dal sonno, cercando di prendere lucidità.
‘ti amo Styles.’ Ripetei.
‘è un sogno? Sto ancora dormendo?’ domando spaventato.
‘no, è la realtà. La nostra realtà.’ Mi avvicinai e baciai le sue labbra lentamente, prendendogli il viso tra le mani. Lo senti sorridere e fece schiudere le labbra per approfondire il bacio. Non assaggiavo quelle labbra da più di un anno, ero in astinenza e anche di troppo. Mi allungai verso di lui, mettendomi a cavalcioni su di lui. Lo amavo, lui mi amava, il resto più andare a farsi fottere.
Sentii la sua lingua cercare la mia, come se fosse una cosa vitale, le sue mani strinsero i miei fianchi fasciati dal pigiama. Affondai le mie dita nei suoi capelli, mi erano mancati. Lui mi era mancato.
 
Il bacio si approfondi sentivo i suoi denti mordermi delicatamente le mie labbra, le succhiava, mordeva, baciava. Feci scorrere una mano sul suo petto nudo, senti i suoi addominali scolpiti, con le dita tracciai i confini dei tatuaggi. Ci staccammo e appoggiai la mia fronte contro la sua, lui sorrise, io sorrisi.
In mente mi risuonavano le parole della canzone ‘Una presa stretta e poi un mio bacio. Possono curare il tuo cuore infranto.’ Abbassai lo sguardo, per poi riprenderlo a baciarlo con più foga e passione di prima.
Con una mossa agile, Harry, mi porto sotto di lui. Sentii la sua eccitazione aumentare, quanto la mia. Una sua mano si intrufolo sotto la maglia del pigiama, accarezzandomi la pancia e stringendomi un fianco. In pochi secondi mi ritrovai senza essa, e con il petto nudo.
‘senza reggiseno?’ mi domando con voce roca e sexy.
‘sai com’è la notte non lo porto.’ Dissi soffocando un gemito, per via dei morsi del riccio su un mio seno.
‘amo la notte.’ Sussurro leccandomi un capezzolo. Strinsi i suoi capelli, con la lingua ci sapeva sempre fare.
Si stacco dai miei seni per torturarmi un lembo di pelle, del collo. Lo strinsi forte a me per non lasciarlo scappare. Le sue mani finirò ai lembi dei miei pantaloni, che tolse assieme al mio intimo, lasciandomi nuda sotto di lui. Harry si fermo a guardarmi, intento a sorridermi e mordersi un labbro, mi fece imbarazzare al punto che mi copri la faccia con le mani.
‘sei bellissima, non fare così.’ Disse lui lasciandomi un bacio a fior di labbra. Gli sorrisi senza rispondere, quando lui diceva queste cose non riuscivo mai a ribattere, vinceva sempre.
 
Capi che era il mio momento di agire, io ero nuda, lui ancora no.
Percorsi il suo dorso con mani tremolanti, ancora non riuscivo a credere che io e lui stavamo per tornare ad essere una cosa sola. Arrivai alla sua intimità, e feci scorrere i suoi boxer, facendo si che la sua erezione si liberò. Vedevo che pulsava, e si era ingrossata. Io gli facevo quell’effetto.
Harry si esposte un secondo verso il comodino, afferro un quadratino blu e lo apri la bustina con i denti. Indosso il preservativo. Prese a baciarmi le labbra, il collo, il seno. Ogni cosa che trovava lui la baciava, mentre mi divarico le gambe posizionandosi meglio.
‘lo vuoi?’ domando lasciandomi un bacio sotto l’orecchio. Mi irrigidì tutta, lo volevo davvero? Diamine lo amavo, io lo volevo.
Annui lasciandogli un bacio casto sulle labbra, lui sorrise, con una spinta dolce e lenta entro in me.
Senti il dolore prendere il sopravvento. Involontariamente un gemito di dolore mi sfuggi tra le labbra, Harry lo soffoco con un bacio. Prese ad asciugarmi le lacrime, ed accarezzarmi il viso, mentre con il bacio iniziava a fare movimenti circolatori e lenti. Mi aggrappai alle sue spalle quando il dolore scompari lasciando posto al piacere.  La sua stanza fu invasa dai nostri respiri affannosi, e dai nostri gemiti strozzati dai baci continui.
 
Arrivai prima di lui, che mi segui subito dopo accasciandosi su di me.
Usci definitivamente da dentro di me, e tiro le coperte stringendomi a se. Fece incrociare le nostre mani, e mi lascio un bacio sulle labbra.
‘mi sei mancata.’ Sussurro.
‘tu di più.’ Mi appoggiai al suo petto, gli baciai la clavicola per poi affondare il viso del suo incavo del collo.
‘non voglio perderti, non più.’ Mi alzo il viso con due dita poste sotto il mento. ‘io e te per sempre, ricordi?’ continuo. Annui lasciandomi sfuggire una lacrima.
‘non piangere… tu mi rivuoi tuo?’ domando incerto.
Sorrisi per il so imbarazzo ‘tu mi rivuoi tua per sempre?’ domandai.
‘tu sei sempre stata mia, solo che non lo sapevi.’
‘ti amo Styles.’ Gli lasciai un bacio sulle labbra. ‘però c’è una condizione.’ Dissi soffocando una risata.
‘tutto per te.’
‘devi dire tu a Josh e hai ragazzi che siamo tornati insieme?’
‘tu… mi vuoi morto per caso?’ lo spiazzai. Sbuffo per poi baciarmi ancora. ‘sai che ti dico?’
Lo incitai a rispondete. ‘per te andrei anche all’inferno. Se ho te tutto va bene.’ Mi sentivo in paradiso.
 
Continua…
 

 
Addio mondo.

 
Sono tornata, voi, me felice (?)
Ditemi se non avete pianto? Perché io mentre scrivo ascoltavo ‘Over Again’ e piangevo come una pazza! Comunque come avete visto Josh e Harry si sono presi a pugni, me gusta.
Zayn ha fatto quel regalo a Allison… sinceramente io sarei morta sul colpo.
Harry e Maya… ahhh mi amerete… hanno scopato come ricci in calore HAHAHHAHAAHHAHA #finiamola
 
Allora adesso parliamo di cose seria, il nuovo capitolo della mia fanfiction stile GG arriverà domani.
Sono stata in crisi da scrittrice D:
mmm avete preso il nuovo album? DIO IO LI AMO, LA VOCE DI LOUIS? DI NIALL?
Calmiamoci. Io li amo tutti e cinque, amo anche la chitarra di Niall (?)
 
Okay basta, pubblicità:
Si può che due persone che si odiano si innamorano?: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1056488&i=1
Cosa vuoi di più nella vita?: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1265369&i=1
Os su Harry: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1211737&i=1
Os su Zayn: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1221290&i=1

 
Questo è il mio twitter, se volete seguirmi fatelo pure, per essere ricambiati menzionatemi: https://twitter.com/imthebeststar
Se avete ISTANGRAM questo è il mio nick: imthebeststar.

 
Il prossimo capitolo inizio ora a scriverlo, questo come le altre mie fanfiction. Siccome non ho molto da fare.
Alla prossima, sarà credo lunedì o martedì. Se riesco anche domenica.
Baci Vale.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Undicesimo capitolo. ***


Undicesimo capitolo.
Maya.

 
‘ancora non ci credo.’ Sussurro il mio ragazzo. Si ora potevo dire che era tornato il mio ragazzo.
Sembra tutto un sogno, di quelli in cui ti chiedi se stai nella realtà oppure è tutto il frutto della tua immaginazione, ma questa volta era tutto reale. Mi sentivo viva, felice, il mondo assieme a Harry era migliore e mi dava una motivazione di vita.
‘Allison.’ Urlai ricordandomi di aver lasciato la mia migliore amica in balia della tristezza. Ma che amica sono? Mi faccio schifo da sola, sono stata egoista e non ero rimasta con lei.
‘Allison? Chi ha detto Allison?’ senti urlare da fuori dalla porta.
‘cos’è successo?’ mi domando il riccio. Scossi la testa e usci dalla stanza. Harry mi segui a ruota, si era rimesso i boxer, invece io indossai il pigiama.
‘aspettami.’ Mi girai e vidi il riccio corrermi dietro, prendendomi per mano.
Una scossa partì dal suo tocco, e involontariamente sorrisi.
 
‘è successo qualcosa tra voi due?’ domando Louis sorridendoci maliziosamente.
Harry mi strinse a se baciandomi delicatamente le labbra, facendo partire dei fischi da parte dei ragazzi eccetto uno, Zayn.
‘Zayn hai urlato tu, poco fa?’ gli domandai.
‘no tu hai urlato il nome della mia ragazza.’ Ribatte.
‘ex ragazza, mettitelo in testa.’ Lui scosse la testa sbuffando.
‘piccola cos’è successo alla mia migliore amica?’ Harry si sedette sul divano, portandomi dietro sulle sue gambe.
‘peso.’ Sussurrai.
‘non è assolutamente vero, sei perfetta così come sei.’ Constato lui dandomi un bacio sulla fronte.
‘comunque quando mi sono svegliata l’ho trovata il lacrime, mentre ascoltava una canzone.’ Raccontai ripensando a ciò che vidi poche ore prima.
‘non volevo che piangesse.’ Borbotto il moro. Alzai un sopracciglio, lanciandogli uno sguardo di fuoco.
‘tu cosa?’ domandai alterandomi. Zayn ancora in piedi alzo le mani in segno di resa, e tenette il mio sguardo.
‘gli ho fatto un cd con una nostra canzone eh…’ non lo feci finire che mi alzai di scatto e lo presi dal colletto.
‘tu pezzo di merda che minchia hai fatto?’ urlai al moro.
‘volevo fargli un regalo.’
‘regalo? Farla piangere secondo te è una cosa intelligente? Non so a che gioco stai giocando, ma devi lasciarla stare. Sei stato un coglione, una merda, a trattarla così. Ora perché la tua Perrie di merda non ti soddisfa sessualmente la cerchi?’ sbraitai fuori di me.
Allison aveva sofferto molto per Zayn, sin dal liceo, e non si merita un’ulteriore sofferenza per mano sua.
‘non è come credi.’ Si difese.
‘Maya calmati che ti spieghiamo.’ Disse Niall entrando nel salone, per via delle urla.
‘spiegare? Cosa c’è da spiegare? Nulla. Lui è una merda.’ Dissi indicando Zayn.
‘sono stato costretto.’ Urlo quest’ultimo, esasperato. Lo guardai stranita, e vidi che i ragazzi annuirono alla sua rivelazione.
‘kebbabaro dei miei stivali che non ho, che hai detto?’ esclamai, mi sentivo Miley Cyrus.
Harry si alzo dal divano e mi prese dai fianchi cullandomi. ‘adesso ti spieghiamo tutto.’ Disse prima di farmi sedere.
 
‘io, io.’
‘tu.’ Mi incito Liam.
‘io li ammazzo tutti quanti. Figli di buona donna, bastardi.’ Strinsi i pugni, ero furiosa per quello che erano stai capace di fare.  Non mi sarei mai aspettata che per i soldi, i manager, avessero ricattato Zayn.
‘bella sorella, batti il cinque.’ Esclamo Niall alzando la mano in alzo. Lo trucidai con lo sguardo, e lui abbasso il capo.
‘lo so che sembra irreale, ma davvero credevi che io non l’amassi più?’ mi chiese Zayn con voce tremolante. Lo vedevo dal suo sguardo che era ancora innamorato. Difatti non avevo mai creduto alla storia della distanza, perché Harry non mi disse mai nulla a riguardo, anche se alla fine ci eravamo lasciati per altri motivi.
‘mi sembrava strano, ma dai Zayn da te ci si può aspettare di tutto.’ Iniziai a calmarmi, non potevo rodermi il fegato per della gente del genere. ‘spiegatemi adesso come vorreste uscirne.’ Continuai.
‘ti ricordi ieri sera?’ annui a Liam. ‘beh nel sacco nero c’erano i testi e spartiti cartacei delle nuovi canzoni. Eh abbiamo anche i fail nella mia chiavetta.’ Continuo.
‘e con Perald? Scusate Perrie?’ domandai ancora.
‘beh il nostro caro Zayn sta facendo il Bad Boy con lei.’ Disse Louis strizzandomi l’occhio.
‘che schifo. Te la sei scopata?’
‘no.’ Urlo lui alzandosi. ‘non intendo farlo.’
‘eh dimmi alla cena di cosa avete parlato?’ cercai di metterlo in difficoltà.
‘beh… se me la dava a casa sua o mia.’ Disse con guardo vago. ‘eh lei mi ha detto a casa sua.’ Continuo scioccato. Parti una risata generale per via della sua espressione.
Una parte di me era felice, ero con Harry, Zayn amava e voleva riconquistare la mia migliore amica che ancora era all’oscuro di tutto. Eh forse sarebbe tornato tutto come prima.
‘Piccola?’ mi riscuoto dai miei pensieri.
‘riccioli d’oro che c’è?’ lo abbracciai appoggiando la testa sulla mia spalla.
‘non devi dire nulla a Allison.’ Mi imploro.
‘ma non sarebbe tutto più semplice se lei sapesse?’ domandai.
‘forse…’ inizio Zayn ‘ma non voglio dargli un’ulteriore dispiacere.’
 

***

 
Pov. Allison
 
‘Allie, cucciola, ti vuoi svegliare?’ sentii una voce in lontananza.
‘mmh’ mugolai qualcosa di impreciso. Una pressione sulla mia tempia mi fece aprire gli occhi, facendomi scontrare in quelli verdi del mio migliore amico.
‘Harry’ sbuffai coprendomi il viso con il braccio libero. Due braccia forti e possenti mi sollevarono portandomi in un’altra stanza.
‘dove stiamo andando?’ domandai ancora con gli occhi chiusi.
‘in doccia, se tu non ti vuoi svegliare ci penserà l’acqua.’ Alla sua proposta apri gli occhi di scatto, cercando mi dimenarmi dalla presa del riccio. Harry mi fece scendere dalle sue braccia e inizio a ridermi in faccia, mentre lo guardavo male.
‘stronzo.’ Borbottai a bassa voce.
‘sono tornato con Maya.’ Disse esaltato. Mi persi un secondo nelle sue parole, avevano fatto pace?
‘veramente?’ domandai al riccio, lui annui con un sorriso raggiante sul viso. ‘sono contenta per voi.’ Dissi con sincerità, il mio migliore amico si meritava felicità, questo come Maya. Entrambi erano stati male, l’uno per l’altra, si amavano e questo sentimento non si sarebbe sciolto con facilità.
‘adesso mi spieghi perché hai gli occhi gonfi e arrossati.’ Abbassai il capo, evitando il contatto diretto, ma ormai l’aveva già notato.
‘non è vero’ negare davanti all’evidenza non faceva per me, come mentire non era una mia caratteristica, volevo solo non parlarne.
‘faccio finta di crederti.’ Le sue forti braccia mi strinsero, facendomi affondare il viso in mezzo ai suoi ricci. ‘che ne dici se lo facciamo ingelosire?’ propose subito dopo.
Alzai il capo e lo guardai stranita ‘che vuoi fare?’ domandai di rimando. Harry sorrise spiegandomi nei dettagli ciò che dovevo fare, il suo piano era un po’ meschino dei confronti di Zayn, e sinceramente non so perché accettai.
 

***

 
Chiamai la mia migliore amica, era lunedì mattina ed ero sempre io a svegliarla. Andai in camera sua e trovai il letto rifatto, e un bigliettino sul comodino:
‘Allie scusami, ma sono uscita prima di casa. So’ che dovevamo entrare alla terza ora, ma dovevo passare da mia madre e andare a ritirare il libro. Ci vediamo a lezione. Maya.’
Io la prendo a ombrellate in faccia, giuro. Mi trattenni da ulteriori pensieri omicidi, e tornai in camera a vestirmi.
 
Era lunedì mattina, si.
Presi un respiro profondo e accesi il computer. Harry mi avrebbe uccisa se non avessi scritto quella cosa.
Rimasi stupita dal numero esagerato dei miei follower. Solo perché conoscevo, ho parlato, e ero seguita dai One Direction? Ma che problemi hanno le fan? Io non ero nessuna, eppure leggendo ciò che mi scrivevano volevano un mio ‘follow back’; invece altre avevano detto cose poco carine su di me, non sapendo chi ero, e per lo più com’era fatta.
‘non meriti la loro amicizia.’ ‘stavi con Zayn? Ti avrà lasciata per la tua bruttezza.’ E molti altri, adesso capisco quando Harry mi disse che certe fan erano delle vipere, ma queste sono stronze, una vipera è più innocua. Lasciai perdere le menzioni e scrissi ciò che mi disse il mio migliore amico:
‘@Harry_Styles alla fine mi sono fidanzata con quel ragazzo che ti dicevo.’ Digitai in fretta sui tasti, e inviai. Harry avrebbe ricevuto il mio tweet direttamente sul cellulare, e mi avrebbe risposto subito. Spero.
 
 
Pov. Harry
 
‘siamo nella merda più totale.’ Urlò Seth, uno dei nostri manager.
Mi veniva da ridere, come i ragazzi, ma dovevamo rimanere seri. Marie, l’altra nostra manager, urlava come una pazza per via del furto.
‘le telecamere.’ Chiese Paul, ‘magari hanno registrato qualcosa. Scoprirò chi  stato.’ Continuò.
Liam e Louis sbiancarono, non avevano tutti i torti. Niall inizio a fischiettare guardando in giro, Zayn rigirava tra le mani la sigaretta, io? Guadavo i ragazzi con una faccia schioccata.
‘ci sono delle telecamere?’ domando Liam.
‘si certo, ma solo nei corridoi.’ Preciso Paul. ‘adesso che ci penso, c’erano due inservienti che destavano sospetto.’ Si grattò il mento pensando.
‘oh santo Dio.’ Sussurro Liam spaventato. ‘ma, ma ormai saranno lontani.’ Balbetto il castano. Gli diedi una gomitata per via del suo parlare troppo, gli sarebbe sfuggito qualcosa, lo conosco bene.
 
Nello studio c’era il putiferio, tutti che urlavano e si incolpavano a vicenda per ciò che era successo, tutti tranne io e ragazzi. Noi eravamo tranquilli e ci stavamo facendo i fatti nostri, scoprimmo che nelle registrazioni delle telecamere, Louis e Liam erano stati ripresi per le spalle, quindi non avevano scoperto le loro identità, e i due si erano calmati. Presi il telefono dalla tasca del pantalone e notai il messaggio proveniente da twitter, il piano era incominciato.
‘alla fine mi sono fidanzata con quel ragazzo che ti dicevo.’ Recitai ciò che diceva il tweet di Allison, dicendolo ad alta voce.
‘chi si è fidanzata?’ domando Liam attirato dalle mie parole.
‘Allie.’ Dissi facendogli l’occhiolino, lui aggrotto la fronte un po’ perplesso. Gli mimai un ‘dopo ti spiego.’ E lui annui.
‘chi si è fidanzata?’ domando Zayn alzando la voce di un ottava.
‘Allison.’ Mi precedette Liam sorridendogli.
‘cosa?’ squittì il moro. ‘vi state prendendo gioco di me.’ Continuo facendo saettare i suoi occhi su di me, e su Liam.
‘guarda su twitter allora.’ Mi limitai a rispondergli. Lui schiuse le labbra deglutendo a vuoto, con velocità recuperò il telefonino che stava dentro la giacca e inizio a smanettare con  esso.
 
‘@zaynmalik: @AllieEvans @Harry_Styles dimmi che non  vero, non è possibile.’ La risposta della mia migliore amica non tardò ad arrivare, dicendogli che era tutto vero e che era felice di ciò. La reazione di Zayn su prevedibile, tirò un pugno al muro dietro al divano in cui stava. La cosa positiva che nella stanza cesso il silenzio, per poi vedere il moro uscire dalla stanza con mascella contratta e ancora i pugni serrati, non l’aveva presa bene.
 
Pov. Zayn
 
Digitai il numero e chiamai frettolosamente.
Avevo bisogno di un chiarimento, anche se ero consapevole che il nervoso che avevo addosso, non mi avrebbe mai fatto ragionare più di tanto. Come poteva essersi fidanzata, mi aveva detto che mi amava ancora e stava con un altro? No, non ci credo. Lei ama solo me.
 
‘Zayn ti prego…’
‘Zayn ti prego sta minchia, tu adesso mi spieghi!’ urlai alla voce metallica di Allison.
La sentii sospirare ‘non c’è molto da dire.’
‘non c’è molto da dire? L’altra sera hai detto che mi amavi e ora stai con un altro.’ Il nervosismo non mi stava aiutando per niente.
‘io ti ho detto che non ho smesso di amarti, è diverso.’ Ribatte lei decisa.
‘è uguale, perché mi ami, come io amo te.’ Mi passai una mano tra i capelli scompigliandoli ‘sabato mi hai rifiutato per questo?’ domandai incerto, ero timoroso di sapere la risposta.
‘no, c’è si.’ Balbetto.
‘non ti credo, se fosse stato così ieri non avresti pianto sentendo la canzone. Non avresti ricambiato il mio bacio, non ti saresti fatta prendere mano. Ti prego dimmi la verità.’  Il nervoso si era tramutato in ansia e paura. Paura di sapere la risposta, paura di essere rifiutato.
‘Zayn.’ Sopirò ‘tu sei fidanzato con Perrie, io con…’
La interruppi ‘te l’ho già detto, è Perrie che ti frena?’
‘devo andare a lezione, buon lavoro.’ Attacco, ed ecco la vecchia Allison che scappa davanti ai problemi, che preferisce non finire i discorsi, e fare finta di niente. Che non ti lascia parlare.
 
Passai le mani sul viso, indeciso se tirare un altro pugno al muro o evitare.
Preferì fumarmi una sigaretta, andai deciso sulle scale di emergenza e accesi una sigaretta. Ispirai il fumo a pieni polmoni, trattenendolo per qualche secondo. Allison era in grado di farmi impazzire, riusciva a far alterare il mio carattere in pochi minuti, ma era una cosa di cui io mi ero innamorato.
‘Zayn Malik.’ Sentii urlare alla mia sinistra, notai un gruppo di fan urlare per avermi visto. Ogni volta che andavamo allo studio, delle Directioner, si accampavano fuori di esso per vederci, e magari avere anche una foto. Lanciai la sigaretta salutando con la mano le fan, e rientrando nell’edificio. Cercai di riprendermi e rientrai nella stanza, forse mi sarei distratto, ma Allie era un chiodo fisso.
 
 
 
‘questa sera abbiamo l’intervista da Alan.’ Ci ricordo Harry guardando nei vari appuntamenti.
‘almeno ci divertiremo.’ Esordì Louis.
‘mangeremo.’ Disse Niall con occhi sognarti.
‘come se tu non mangiassi mai.’ Sbuffai e guardai l’orologio del soggiorno, erano le cinque passate, non sapevo se Allison fosse tornata dal lavoro, oppure no.
‘Harry.’ Lo richiamai intendo a mandare messaggi alla sua ragazza. ‘le ragazze hanno finito di lavorare?’ domandai.
‘si, sono appena tornate a cas… Zayn dove stai andando?’ appena il riccio disse che erano tornate a casa, il mio istinto, mi fece alzare per andare da lei.
‘da Allie.’ Ribattei deciso.
‘Zayn fermati magari è in dolce compagnia.’ Mi avverti Louis, lo fulminai con gli occhi. Quand’ero tornato dalla mia chiamata, tutti e quattro erano strani, come se mi stesserò nascondendo qualcosa.
‘ancora meglio, nessuno deve avvicinarsi.’ Urlai uscendo dalla porta d’ingresso. Adesso a noi due, Allie.
 
‘cosa ci fai qui in camera mia?’ domandò furiosa la bionda.
Stava alla scrivania con una marea di libri davanti a lei, molto probabilmente stava studiando.
‘sto studiando.’ Rispose acida, sembra di essere tornati al liceo.
‘allora vorrà dire che aspetto.’ Risposi con lo stesso tono, chiusi la porta e mi sdraiai sul letto a pancia in giù, fissandola.
‘fai come vuoi.’
‘lo sto facendo.’ Feci una smorfia e lei alzo gli occhi al cielo, tornando a leggere ciò che stava studiando.
Fissai i suoi lineamenti, come teneva la penna tra le dita, a come sulla sua fronte si fossero create delle piccole rughette per l’aggrottamento. I capelli biondi erano raccolti in una coda disordinata e veloce, notai che non  aveva nessun tipo di trucco. Guardai le sue unghie poco curate, tutto il contrario di quelle di Perrie, la sera della cena insisteva a farmene piacere, ma le preferivo come quelle della mia Allie.
’la vuoi finire?’ mi assolse dai pensieri.
‘di fare cosa?’ domandai ingenuamente.
‘di fissarmi, sento il tuo sguardo addosso.’ Sorrisi a questa affermazione, lei non amava essere fissata, diventava rossa in viso e iniziava a mordicchiarsi le labbra.
‘perché dovrei finirla?’ domandai.
Allie si girò, avevo ragione era arrossata, era bellissima come sempre. ‘mi metti in soggezione.’ Fu sbrigativa lei. Appoggiai il viso sulla mano sinistra e continuai a osservarla.
‘basta.’ Sbraito lei alzandosi. ‘vattene via.’ Continuò indicandomi la porta.
Scossi la testa e risi di gusto ‘sei poco credibile.’ Dissi tra le risate. Allie per tutta risposta mi prese dal colletto della giacca facendomi alzare.
‘fuori’ urlo ancora, alzai gli occhi al cielo liberandomi dalla sua presa. La feci indietreggiare finche non fu bloccata dalla scrivania e dal mio corpo. Gli accarezzai i fianchi facendola rabbrividire, avevo ancora il controllo su di lei. Avvicinai il viso sfiorandoci i nasi, passai a soffiargli sul collo lasciandogli dei piccoli baci umidi su esso. Dalle sue labbra gli sfuggi un gemito, sorrisi.
Mordicchiai un lembo di pelle, succhiandolo avidamente, lasciandogli un mio segno di passaggio. Sali con i baci andando verso l’orecchio ‘docciamo parlare.’ Sussurrai staccandomi.
 
La voglia di baciarla e di farla mia era troppa, ma per fortuna ho sempre avuto autocontrollo e se in caso lei non dovesse saltarmi addosso, credo che riuscirò a resistergli.
‘non abbiamo nulla da dirci.’ Borbotto lei.
Scossi violentemente la testa azzerando le distanze con lei, assaporai dolcemente le sue labbra.
‘è per Perrie che non vuoi amarmi?’ domandai staccandomi dalle labbra.
‘tu stai con lei…’ la interruppi con un piccolo bacio.
‘lei non è un problema.’ Sospirai ‘lei non ci dividerà mai.’ Continuai.
‘ma tu la ami, e stai qui con me. Non ti capisco.’
‘non la amo.’ Trattenni una risata, aumentai la presa sui suoi fianchi.
‘allora perché stai con lei?’ vidi i suoi occhi lucidi, e un peso mi sali lungo il petto.
‘ti giuro che te lo spiegherò quando sarà il momento giusto.’ Presi fiato ‘perché non mi hai detto che ti frequentavi con qualcuno?’
‘no-n è vero… Harry mi ha chiesto di farlo, così tu ti saresti ingelosito.’ Tirai un sospiro di sollievo,  la baciai dolcemente prendendogli il viso tra le mani. Senti le sue labbra schiudersi chiedendomi di approfondire il bacio, mi sorprendeva sempre quando prendeva l’iniziativa.
‘Harry dopo le prende.’ Dissi tra un bacio e l’altro. Allison si stacco dalle mie labbra liberandosi in una risata, mi aggiunsi a lei.
 
‘perché mi hai lasciata?’ chiese seria, mentre una lacrima gli rigo il viso, gliela asciugai con un bacio.
‘te lo giuro che ti spiegherò tutto, ma dammi del tempo.’ La supplicai.
‘ti sei pentito di avermi lasciata andare?’ domando ancora.
‘non volevo lasciarti, non ti avrei mai lasciata perché lo volevo io. Ti prego torniamo assieme?’
‘no Zayn stai con Perrie, prima risolvi i tuoi casini, e non mettermi in mezzo. Quando tornerà il ragazzo che amo, quello disponibile, quando amerai solo me ne riparleremo.’ Mi allontano spingendomi leggermente, quelle parole mi ferirono, lo ammetto.
‘non ti lascio andare. Io ti amo.’ La vista inizio ad appannarsi.
‘allora rimedia a quello che ai fatto, non prendermi in giro, tu mi hai fatto soffrire più di mio padre.’ Il suo viso era stracolmo di lacrime, non mi diede il tempo di ribattere che scappo dalla stanza.
Guardai la porta come se mi fossi incantato, la figura di Maya si fece presente, scosse la testa e andò in direzione della bionda.
 
‘Liam ho bisogno di te.’ Entrai in casa a testa bassa per evitare di fare vedere le lacrime che mi solcavano il viso.
‘Zayn tutto bene?’ domando Louis uscendo dalla cucina, non risposi e mi indirizzai in camera. Tolsi la giaccia buttandola sulla sedia, tolsi le scarpe e mi sdraiai sul letto soffocando i singhiozzi nel cuscino. Sentii la porta della camera aprirsi, e chiudersi velocemente.
‘Zayn.’ Sussurro Liam, prima di coricarsi su di me, abbracciandomi. Lui, a differenza degli altri, era l’unico in cui riuscivo ad essere me stesso, a farmi vedere vulnerabile. Niall, Harry e Louis anche loro erano i miei migliori amici, ma Liam era quello in assoluto, c’era sempre per me, e quando non c’era ero perso.
‘quando vorrai parlarne sono qui.’ Mi accarezzo la schiena, mentre cercavo di regolarizzare il respiro.
‘a-abbiamo parlato di noi, ci siamo baciati per un po’.’ Le lacrime si fecero risentire. ‘gli ho spiegato che saprà la verità, ma di darmi tempo. Le ho detto che la amo, e tornavamo insieme. Mi ha, ha detto.’ Balbettai.
‘calmati, respira profondamente.’ Cercò di calmarmi. Liam mi passo un fazzoletto, e mi soffiai il naso.
‘mi ha detto di no, perché prima vuole sapere la verità e devo sistemare il casino in sui sono. Eh poi..’
‘poi?’ mi incitò Liam.
‘ha detto che io l’ho fatta più soffrire del padre, eh ha ragione.’ Ammisi a me stesso.
‘no Zayn non è vero, e neanche lei pensa queste cose, lo sai. Allison è combattuta perché ti ama, ma non riesce a fidarsi te. Finche non sa’ la verità lei non tornerà mai con te.’ Spiego velocemente.
‘mi ha chiesto se mi ero pentito di averla lasciata, e gli ho risposto che ero stato costretto.’
‘perché non gli hai detto la verità?’ domando Liam asciugandomi con il fazzoletto le lacrime.
‘piangeva… sono stato un codardo.’
‘no lo sei stato. Adesso dormi un po’, cerca di non piangere che ti stanchi prima. Ricordati che lei ti ama, è tua Zayn nessuna te la porta via.’ Mi rassicurò.
‘se dovesse sfuggirmi?’ domandai.
‘sei Zayn Malik, lei è Allison Evans siete destinati a stare insieme.’ Si alzo dal letto ‘poi con quel faccino, nessuna ti resiste.’ Rise leggermente, sorrisi.
 
Ha ragione Liam, io sono Zayn Malik cazzo, nessuno mi mette i piedi in testa, nessuno tocca ciò che è mio.
Guardai il soffitto, mentre mi morsi il labbro. ‘la riconquisterò, lei mi ama, è mia.’ Dissi tra me e me. Allison è l’unica ragazza che ho amato, lei mi ha cambiato, vuole che io la riconquisto, farà fatto.
Prima devo liberarmi di Perrie, e cosa più importante farmi rispettare dai manager.
Sono Zayn  Malik, baby.
 
Continua…
 
 


Sono morta.

 
People say we shouldn’t be together.
Were too young to know about forever.
But I say they don’t know what they talk talk talkin’ about.

Tipo che sono innamorata di questa canzone?
 
Questo capitolo è depresso, si l’ho scritto ascoltando canzoni depresse… questo è il risultato.
Il finale non lo amo molto, ma non l’ho riscritto e ho postato solo per voi.
Dovevo pubblicare il capitolo lunedì, ma ho avuto tantissimi impegni, ma ora sola qua.
Come avete notato questo capito è incentrato su Allison e Zayn, chiedo scusa ma si vedrà se faranno pace, oppure rimarranno separati. (mi ucciderete)
Mi credete che non so che cazzo scrivere?
Bella gente vi lascio la pubblicità…
 
Si può che due persone che si odiano si innamorano?: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1056488&i=1
Cosa vuoi di più nella vita?: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1265369&i=1
Os su Harry: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1211737&i=1
Os su Zayn: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1221290&i=1
 
Questo è il mio twitter, se volete seguirmi fatelo pure, per essere ricambiati menzionatemi: https://twitter.com/imthebeststar
Se avete ISTANGRAM questo è il mio nick: imthebeststar.

 
Al prossimo aggiornamento: domenica, massimo martedì.
Baci Vale.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Dodicesimo capitolo. ***


Dodicesimo capitolo.
Zayn.
 

‘sei un po’ pallido.’ Ripete Perrie per la settima volta.
‘ho capito.’ Borbottai guardando una vetrina di articoli sportivi. Sette giorni ecco quanto tempo è passato dalla discussione con Allison, ed è da sette giorni che sembro uno zombie. Feci l’ultimo tiro dalla sigaretta e buttai il mozzicone, riprendendo l’uscita con Perrie.
‘perché non mi dici cosa ti turba?’ chiese la bionda. Scossi la testa sorridendo amaramente, come se lei potesse capire.
‘non capiresti mai.’ Diedi voce ai miei pensieri.
‘provaci.’ Mi tiro per un braccio all’entrata di un parco, ci sedemmo su una panchina isolata. ‘prova a fidarti di me, non sono un mostro.’ Continuò.
Sospirai prendendo l’ennesima sigaretta accendendola.
‘te non vuoi farmi pubblicità, giusto?’ mi anticipo, annui. ‘spiegami perché.’
‘credo che tu ed il tuo gruppo, anche senza di me, riuscireste ad aver successo.’ Dissi la prima cosa che mi passo in mente.
‘può essere, ma dimmi la verità!’ Perrie continuò ad essere sempre più decisa, non sapevo che fosse così testarda.
‘per stare con te e nel gruppo ho rinunciato alla cosa più importante della mia vita.’ Abbozzai un sorriso, solo per aver pensato a Allison.
‘anche io ho rinunciato alla mia famiglia.’ Scossi la testa divertito dalla sua affermazione.
‘non parlo della mia famiglia, ora posso vederla quando ho tempo.’ Alla fine era vero, appena avevo del tempo libero tornavo a casa.
‘oh ho capito.’ Perrie rise leggermente. ‘Allison si chiama, giusto?’ domando dopo. Strabuzzai gli occhi scioccato.
‘ma tu come fai…’ balbettai cercando di formare una frase a senso compiuto.
‘ci sono anche io su twitter, e poi vedo l’amore in cui scrivi e la gelosia. La ami ancora?’ annui abbassando la testa.
‘dobbiamo stare insieme solo per sei mesi, se vuoi vederti con lei fallo.’ Suggerì Perrie.
‘è impossibile…’ mi portai le mani al viso, mi tremavano le mani.
‘perché? Basta che non lo scoprono i media.’ Cerco di convincermi, non credevo che avesse un cuore, dopotutto.
‘no Perrie, lei vuole sapere la verità, ed io non ho il coraggio di parlare.’
‘di cosa stai parlando…’
La interruppi alzando il tono di voce ‘di quel fottuto ricatto che mi ha portato a lasciarla, e perché sto con te.’ Mi presi i capelli tra le mani cercando di non strapparmeli tutti. La mano di Perrie si appoggio sulla mia spalla, cercando di tranquillizzarmi.
 
Rimanemmo in quel parco per del tempo indefinito, per la prima volta mi aprì con una persona che conoscevo appena, forse per la stanchezza o per la frustrazione gli raccontai ciò che mi successe in questi due anni.
Vidi Perrie sotto un'altra luce, non quella che gli avevo affibbiato, ma trovai una ragazza normale che mi ascoltò senza giudicarmi, potevo considerarla una amica.

***


'Cos'è successo?' Domando Louis sdraiato sul divano accanto al mio.
'Oggi ho raccontato tutto a Perrie, mi ha fatto sfogare.' Ammisi stiracchiando mi leggermente.
'Davvero? Eh come l'ha presa?' Domando ancora.
'Mi ha sorpreso, si è comportata da amica.' Ammisi sorridendo. 'Mi ha anche suggerito di stare con Allie senza farmi beccare dai giornalisti.' Mi ricordo ancora quando lo propose Louis, qualche settimana prima.  
'Come ti avevo suggerito io.' Si lamentò il castano. Risi quando notai  la sua espressione imbronciata.
'Zayn finiscila di ridere.' Mi riprese lui, mi asciugai le lacrime e feci due respiri profondi e mi calmai.
‘dai lo sai come sono fatto, ma non lo farei mai. Se dovessero scoprire che tradisco Perrie, sai come finirà.’ Tirammo un sospiro accendendo la play station, giocare mi avrebbe distratto per un po’.

***


'Ho visto i vostri ultimi concerti, e come canto siete perfetti, come ballo...' La sala si riempì di risate, causate dalla battuta di Alan.
'Stiamo cercando di perfezionarci.' Rispose Liam che fu il primo a riprendersi dalle risate. Alan fu davvero cordiale con noi, come la volta precedente che ci aveva intervistato.
‘bene ragazzi che ne dite di una sfida di ballo?’ propose Alan.
‘ritirati in partenza.’ Esclamo Louis tra le risate. La prima volta che partecipammo al programma avevamo avuto una sorta di sfida di ballo, l’avevamo vinta.
‘questa volta abbiamo un giudice, quindi nessuno imbroglierà.’ Ci alzammo tutti e spostammo il divanetto e il mobile allargando la sala. Da dietro le quinte arrivo la mitica Jessie J, era lei il giudice della sfida.
Come sempre iniziammo noi, e come sempre andai fuori tempo. Non sono mai stato un ballerino, io cantavo, non ballavo. Ma nonostante tutto, anche se sbagliavano i passi, sorrisi divertendomi. Finita la canzone Alan ci imbroglio avendo una squadra con ballerini professionisti, perdemmo in partenza.
 
‘Zayn fai proprio schifo a ballare.’ Mi accuso Alan, non risposi mi limitai a ridere di me stesso. ‘comunque come va con la bellissima Perrie delle Little Mix?’ domando.
‘Beh Perrie è… stupenda e non è come le altre, lei mi capisce essendo anche lei nel mondo dello spettacolo.’ Risposi sorridente, mi arrivo dritto nelle costole una gomitata di Harry, lo fulminai con lo sguardo.
‘non sei geloso dell’attenzione maschile che ha il suo gruppo?’ domando ancora, Alan.
Scossi la testa ‘no perché mi fido di lei. Come lei si fida di me.’ Non provavo nessun tipo di gelosia verso Perrie, per me era solo una conoscente che stavo aiutando, obbligatoriamente.
‘ho visto su twitter dei messaggi con la migliore amica di Harry, Allison giusto?’ deglutì a vuoto. ‘hai scritto che ti manca, e da quel che ho notato io sei geloso del suo fidanzamento.’ Esclamo ridendo.
 ‘in teoria gli ho risposto io a quel tweet dal account di Zayn, il mio profilo non voleva funzionare quel giorno.’ Mi venne in aiuto Harry. Lo ringraziai mentalmente.
 
Pov. Harry
 
Sapevo che Alan avrebbe fatto delle domande sui quei tweet, difatti su twitter c’è stata una specie di rivolta e l’unica vittima fu la mia migliore amica.
‘Harry tu invece? Amore in vista?’ Alan si rivolse a me facendomi l’occhiolino.
‘beh… si.’ Arrossi, sarò nominato il play boy del gruppo, ma mi vergogno sempre a parlare di queste cose.
‘come si chiama lei?’ Louis continuava a darmi delle piccole spallate spronandomi  a parlare.
‘okay va bene.’ Alzai le mani in segno di resa ‘si chiama Maya.’ Dissi fiero.
‘cosa puoi dirci di lei?’
‘è la mia vita e non sono cose private, mi dispiace.’ Cercai di far cadere l’argomento.
‘un ultima domanda: questa Maya è riuscita a farti innamorare?’ chiese in fine.
‘sono sempre stato innamorato di lei.’ Ammisi.
Alan cambio argomento parlando del nostro nuovo album, doveva uscire a breve. L’intervista andò avanti liscia come l’olio, non chiese più nulla su Allison o sulle nostre situazioni sentimentali, per fortuna. Quando fini la trasmissione, eravamo in diretta, ci affrettammo a uscire dalla studio salutando delle fan accampate fuori al freddo, solo per vederci per pochi secondi. Come le amo.
 
‘il tuo amico è un coglione.’ Maya era leggermente arrabbiata.
‘ma che ha fatto?’ presi le difese di Zayn.
‘che ha fatto? Ma hai sentito come parlava di Perrie?’ sbraito alzando il tono della voce.
‘lo sai che deve farlo, non è colpa sua.’ Lo difesi.
‘si questo è vero, ma poteva evitare.’
‘ti stai aggrappando sugli specchi.’ La misi in difficoltà, Maya sbuffo indirizzandosi in cucina. ‘donna mi porti una birra?’ chiesi alla mia ragazza.
‘Harold prova ha parlarmi ancora così, che ti taglio i genitali.’ Urlo più incazzata di prima, forse avevo esagerato.
‘amore mi porteresti una birra? Ti amo tanto.’ Cercai di rimediare.
‘col cazzo,amore.’ Scossi la testa e mi alzai dal divano. Entrai in cucina e trovai Maya chinata a cercare non so quale schifezza che mangia di solito, guardai il suo di dietro fasciato dai dei pantaloncini aderenti, fissai le sue gambe nude. Com’è possibile che mi faceva eccitare con così poco?
Mi copri il cavallo dei pantaloni con le mani, si era gonfiato non poco. Odio quando a potere su di me, e lei non fa assolutamente nulla.
‘Harry stai bene?’ domando lei cercando di svegliarmi dal mio stato di trans, sembravo un maniaco sessuale.
‘certo, tutto bene.’ Mentii deglutendo a vuoto, tolsi lo sguardo dalle sue gambe guardando altrove. Non dovevo cedere al suo fascino.
‘perché ti stai toccando li?’ domando mangiando biscotto. Segui i movimenti della sua bocca, le sue labbra che si muovevano in sincronia mentre mangiava quel fottuto biscotto. La mia erezione aumento leggermente mentre continuavo a fissare la ragazza.
‘la finisci?’ domandai con voce acuta e nervosa.
‘se tu che ti stai eccitando per niente.’ Aveva capito tutto, Maya lascio prese un biscotto alzandosi dalla sedia molto lentamente, fermandosi di fronte a me. Mi fece mangiare metà biscotto, che fini lei successivamente, mi tolse le mani dal mio cavallo toccandomi l’eccitazione da sopra i pantaloni. Morse il mio labbro inferiore, mentre con le mani allentava la cintura. Stavo in paradiso.
 
‘sei un cattivo ragazzo, sporcaccione.’ Rise lei, sbottonandomi i pantaloni e calandoli leggermente.
Sospirai quando la mia erezione fu liberata dai jeans ‘si sono cattivo, puniscimi.’ Risposi serio guardandola nei occhi. Sarei morto, ne ero certo.
Presi dal mento avvicinandola, e iniziando a baciarla lentamente e dolcemente. Ho sempre amato baciarla in quel modo, ma l’eccitazione che avevo nei suoi confronti aumento, e passai a baciarla con foga. Le sue piccole mani accarezzarono il mio petto, sbottonandomi la camicia lentamente. Quando arrivo all’ultimo bottone la fece scorrere sulle mie braccia, facendola cadere a terra. Strinsi i suoi fianchi, facendo cadere le mani su i suoi glutei; la sollevai facendola sedere sul tavolo della cucina. Slacciai la sua felpa, e tolsi anche la maglia.
‘non ti piace più il reggiseno?’ scherzai sul fatto che non portava mai quell’aggeggio in mia presenza.
‘sta zitto e baciami.’ La accontentai azzerando le distanza. Insinuai la mia lingua nella sua bocca, come fecero le mie mani sui seni palpandoli lentamente.  Maya fece scorrere una mano sul mio petto arrivando all’elastico dei boxer, mentre con l’altra giocava con i miei ricci. La sua mano si insinuo dentro le mutande prendendo in mano la mia erezione. Mi sfuggi un gemito sboccato dalle sue labbra. Lo massaggio facendo aumentare la mia eccitazione. Mi staccai dalle sue labbra appoggiando le testa sulla sua spalla, iniziai ad ansimare senza pudore.
‘come sei brava.’ Mi sfuggi tra gli ansimi, Maya rise aumentando la velocità dei movimenti di polso. La cosa positiva: eravamo in casa da soli, e se volevo urlare lo facevo senza vergognarmene.
‘sto per venire.’ Annunciai in preda all’emozione. La mora non accenno a rallentare continuando la sua corsa. Venni urlando e mordendogli il collo.
Recuperai la respirazione, mentre lei si puliva la mano. Ancora davanti al lavello, gli abbassai i pantaloncini assieme alle sue mutandine, e senza fargli asciugare le mani la riposizionai sul tavolo entrando prepotente in lei. Urlo il mio nome mentre iniziai a penetrarla lentamente, per non causarle ulteriore dolore. Questa era la prima volta che sperimentavamo la cucina, non eravamo come Zayn e Allison che pur di provare nuove esperienze avevano utilizzato ogni angolo della casa.
Maya avvolse le sue gambe al mio bacino, e l’accontentai aumentando la profondità delle penetrazioni.
‘ti amo.’ Urlai avvolto dal piacere, la mora mi bacio sussurrandomi all’orecchio che mi amava anche lei. Decisi di aumentare il ritmo delle spinte, ma fui distratto dallo squillare del telefono.
‘Harry il telefono.’ Non l’ascoltai e continuai a baciarla mentre la facevo mia. Il suo assordante della segreteria telefonica mi fece rallentare, quando capi chi stava parlando.
‘Maya dimmi che non sei tornata con quel decerebrato di Styles. Chiamami al più presto, Josh.’ Il secondo suono del telefono rese fine alla suo messaggio.
‘Fanculo.’ Borbottai tornando a riprendere ciò che avevo lasciato a metà. Dopo poche spinte arrivammo entrambi, Maya si accascio su di me abbracciandomi. La sollevai dal tavolo e con fatica, per via dei pantaloni alle caviglie, la portai in camera da letto. La adagiai sul letto, mi tolsi definitivamente i pantaloni seguiti dalle scarpe. Mi sdraiai accanto a lei coccolandola.
 
‘Harry.’ Mi richiamo lei.
‘mmm.’ Mugolai, stavo quasi prendendo sonno.
‘starai con me per sempre?’ mi girai nella sua direzione e vidi i suoi occhi lucidi. ‘ho paura che tu un giorno ti stuferai di me, che mi abbandoni ed io rimango sola.’ Una lacrima gli rigo il viso.
Con il pollice gliela asciugai ‘ti ricordi quello che ci siamo detti anni fa?’ domandai, Maya scosse il capo.
 
 
‘Harry sei tu in bagno?’ mi sentii chiamare. Senza  troppi complimenti uscii dalla cabina della doccia, e mi trovai Maya appena alzata, con solo il lenzuolo attorno al corpo. Era bellissima. Mi avvicinai a lei e la baciai dolcemente, gli sfilai il lenzuolo e la condussi nella doccia.
‘Così faremo tardi’ esclamò appena fu sotto il getto dell’acqua.
‘Eh allora? Entreremo in seconda. Voglio passare più tempo possibile con la mia ragazza’ dissi baciandola dolcemente.
‘Lo sai che poi finisco per innamorarmi di te?’ disse staccandosi dal bacio. Sorrisi.
‘Tranquilla farò la stessa fine’ gli risposi baciandola ancora.

 
Le ricordai ciò che successe, per me era come se fosse ieri.
‘quel giorno ho deciso di rischiare, ho aperto il mio cuore e ancora dopo tutto questo tempo sei tu la padrona di esso.’ Portai la sua mano sul mio petto. ‘è nato per battere per te. Sono innamorato come il primo giorno. Adesso che ti ho ritrovata non ti lascerò più andare via.’ Intrecciai le nostre mani. ‘sono un principe, vuoi essere la mia principessa?’ sorrisi.
‘si Harry, non ti lascerò andare. Ti amo.’ La baciai dolcemente, lei era mia.
 

***

 
Pov. Allison
 
‘I, I love you like a love song, baby.’ Cantai la canzone della Gomez, mentre cercavo di battere il mio record a Just Dance 4. Da quando l’avevo comprato non riuscivo a smettere di giocarci, era una droga. Portai le mano sopra la testa facendole scendere di lato, come indicava la tipa della coreografia. Continuai a muovermi a ritmo, erano solo le undici di sera, ma detto terra terra chissene fotte.
‘cosa stai facendo?’ mi girai verso Maya, alzai le spalle e tornai a ballare il ritornello della canzone.
Urlai vedendo il punteggio, sempre ‘perfect’ sembravo una cretina.
‘tu sei pazza.’ Annunciò la mora dietro alle mie spalle.
‘tu sei nuda.’ Risi mentre iniziava il bridge della canzone. Guardai dallo specchio, Maya, sbianco rendendosi conto che non stava indossando nessun tipo di vestito. Impreco scappando in camera, alzai le spalle continuando la mia marcia verso la vittoria, dovevo battere quel cazzo di record.
 
Mi accasciai sul divano sfinita. Non riuscirò mai a battere il punteggio di Louis, lo odio.
‘hai vinto?’ Maya mi fece saltare sul divano, per via dello spavento.
‘dio.’ Mi portai una mano sul petto. ‘comunque no, ma domani c’è la farò.’ Dissi con voce da pazza.
‘tu pensi troppo al punteggio, e non guardi i passi.’ Gli feci il verso stringendomi le braccia sotto il seno.
‘ha proposito di punteggio, Harold è andato in buca… vedo.’ Imitai i passi della canzone, davvero non capivo dove sbagliavo.
‘da cosa l’hai notato?’ domando vaga.
‘non saprei dal caos in cucina?’ domandai retorica ‘spero solo che il tavolo sia vergine.’ Continuai con faccia schifata, io li ci mangio.
‘cert-o.’ balbetto ‘ci siamo solo spogliati e tutto nel mio letto.’ Continuo riacquistando sicurezza.
‘lo spero, se no vedi questo telecomando? Ecco sai dove finirà? In..’
Mi interruppe ‘ho capito, buona notte.’ Mi annuncio sparendo nel corridoio. Alzai, nuovamente, le spalle e riparti a ballare sulle note di Selena, dovevo vincere.

***

 
‘stai bene?’ annui distrattamente sdraiandomi sul banco. L’ora di francese era iniziata, ed io odiavo a morte quella lingua. Ripensai alla notte precedente, ero stata sveglia –a ballare- fino alle tre del mattino, e no non avevo battuto Louis.
‘certamente.’ Risposi alla mia migliore amica.
‘sarà hai una faccia.’ Mi fece presente, com’è perspicace.
‘ho dormito male.’ Mentii ‘colpa tua e di Styles, ho accudito quel povero tavolo.’ Iniziai a dire cose senza senso, mentre mi stavo letteralmente addormentando sul banco.
‘è vergine il tavolo, non sono come te e Malik.’
‘scusa cosa centra?’ domandai aprendo un occhio. ‘non ho fatto nulla con lui…’
‘io parlo di quando stavate insieme, vorrei ricordarti: la lavatrice, divano, il mio letto? L’auto di Harry.’ Gli tappai la bocca prima che qualcuno sentisse tutte quelle rivelazioni. Rossa in viso cercai di coprirmi, ma il vibrare del mio telefono mi fece riprendere. Lo estrassi dalla tasca, numero sconosciuto.
-Ciao Allison, non ci conosciamo dal vivo, io ho solo sentito parlare di te. Vorrei parlarti di una cosa importante. Riguarda Zayn. Contattami.-
Che minchia di scherzo è questo? Mi guardai attorno e nessuno nella classe mi guardava, o armeggiava con il telefono. Mi sentivo presa in giro, e osservata. Rischiai:
-Come hai il mio numero? Come mi conosci? Cosa sai su Zayn?-
Avevo un brutto presentimento, ma cosa poteva sapere di Zayn, del mio Zayn.
-Calma furia, voglio solo aiutarti con lui. So’ determinate cose, lui non vuole dirtele, lo farò io.-
-Se non vuole farlo ci sarà un motivo!- ovvio ci sarà un motivo ecco perché mi nascondeva le cose.
-Non vuole dirtelo solo perché ha paura. Se vuoi sapere chi sono, e quello che so: domani ore 19.00, sola, a Kings Road, sola.-
Sola nel senso da sola? Sola soletta? Si parlava di Zayn, per lui avrei fatto di tutto, anche questo. Accettai all’invito.
Avevo paura? Si.
Volevo andarci? In parte.
Mi avrebbero uccisa? Probabile.
Perché lo stavo per fare? Per Zayn, solo per lui.
 
Continua…
 



Santo Dio, mi ha uccisa.

 
*si inginocchia e aspetta di essere uccisa in modo crudele*
Io beh… si sono una cazzona, una merda. Su dai insultatemi pure.
Questo capitolo è più corto, ma c’è un motivo: volevo si lasciarvi mistero, ma anche perché se no sapevate subito chi è la ragazza/o misterioso.
 
Volevo anche chiedervi: lo scorso capitolo non vi è piaciuto?
Ho faticato ad avere quelle recensione, se faceva schifo ditemelo. So’ che non sono un asso nello scrivere, ma mi sto impegnando. Aiutatemi anche voi a migliorare.
 
È da ieri che scrivo cose sul sesso, quindi non è colpa mia se scrivo cose porno.
Date la colpa al mio cervello. Nah è colpa di Zayn e anche di Justin, le foto su istangram mi fanno sbavare.
Si dai finiamola che poi mi faccio filmini mentali.
 
NEEEEEEEEEEEEEEWWWWWWWWWS: ho scritto una nuova ONE SHORT Link:http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1420957&i=1
  ci tengo MOLTISSIMO, passateci, leggetela, NON copiatela e lasciatemi un commentino (piccino).
 
Pubblicità:

Si può che due persone che si odiano si innamorano?: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1056488&i=1
And who am i that’s a secret i’ll never tell you:http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1176481&i=1
Cosa vuoi di più nella vita?: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1265369&i=1
Os su Harry: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1211737&i=1
Os su Zayn: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1221290&i=1
 
Questo è il mio twitter, se volete seguirmi fatelo pure, per essere ricambiati menzionatemi: https://twitter.com/imthebeststar
Se avete ISTANGRAM questo è il mio nick ‘imthebeststar’.
Per istangram: nelle recensioni lasciatemi il nick, per chi dovesse seguirmi.
 
Alla prossima storia.
Baci Vale.

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Tredicesimo capitolo. ***


Tredicesimo capitolo.
Allison.

 
Presi un respiro profondo, mordendomi più volte il labbro. L'unico motivo per cui mi trovato tra le affollate vie di Londra era Zayn.
Uscì con gran velocità dal negozio ed evitando le persone cercai di raggiungere il più velocemente il Chelsea. Non mancava molto al mio appuntamento con l'anonimo.
Da molte ore ormai ero nervosa e paranoica, mi aspettavo di tutto.
 
Svoltai l’angolo arrivando davanti all’edificio dell'incontro.
Non venivo spesso in questa zona di Londra, la 'zona uno' non era delle mie tasche.
Mi fermai, guardandomi attorno, ma la gente continuò a camminare per la sua strada e nessuno accennava a fermarsi.
‘sei Allison?’ Sentì una voce leggermente acuta chiamarmi, ma non vedendo nessuno, mi girai e vi trovai una ragazza bassina con i capelli lilla.
‘ehm si sono io.’ Sorrisi alla ragazza, sentendo imbarazzo ‘tu sei?’ Allungai la mano e lei la strinse, cordialmente.
‘Sono Perrie, scusa se sono stata così misteriosa, ma non vorrei farmi scoprire da nessuno.’
La guardai attentamente e capì il motivo per cui Zayn la preferì a me, era perfetta.
‘tranquilla se vuoi non dico nulla di te.’
‘davvero?’ Mi pregò, guardandomi speranzosa.
‘certamente.’ Le sorrisi e lei ricambiò, indicandomi con la mano un bar posto dall'altra parte della strada. Quando arrivammo al bar, ci sedemmo in un tavolo abbastanza isolato dagli altri. Ordinammo e lei iniziò a parlare.
 
‘come ti trovi qui a Londra?’ Mi domandò sorseggiando il suo caffè.
‘sono sempre stata di Londra.’ Precisai, soffiando sopra la cioccolata che mi era stata servita.
Annuì e rise appena ‘Scusa, credevo che tu fossi estera.’
‘tranquilla.’ Rassicurai Perrie ‘come mai mi hai cercata?’ Arrivai subito al punto, sentendo di non riuscire più a gestire la mia curiosità.
‘come ti ho scritto, è di Zayn che ti volevo parlare.’ Sospirò, appoggiando la tazzina ormai vuota sul piattino ‘sai è difficile parlarne e non è così semplice. Ma so che siete stati insieme e credo che tu debba sapere.’ Annuì, agitando la mano incitandola a parlare.
‘Per caso hai visto dei strani comportamenti in lui?’
Quella domanda mi prese alla sprovvista, ma risposi sincera 'Sinceramente un pochino, ma non molti. Perché?’ Domandai di rimando.
Non sembrò sorpresa dalla mia domanda ‘ecco beh…’ Le sue mani iniziarono a tremare leggermente e mi fissò intensamente 'Lui ha dei problemi e molto gravi.’ Balbettò. Deglutì rumorosamente, iniziando a respirare pesantemente.
La guardai, tartassandola di domande 'Come? Cosa? Di cosa stai parlando?'.
Perrie sbatté le ciglia folte e mi guardo 'Zayn fa uso di sostanze stupefacenti.’ I suoi occhi si fecero lucidi e sospirò, come se si fosse tolta un peso. 'Ha una dipendenza dalla cocaina da più di un anno, per questo ha cambiamenti d’umore così frequenti.’ Mi portai la mano alla bocca, mentre Perrie si asciugò le lacrime che le sfuggirono e le rigarono le guance. La ragazza continuò a raccontare, dopo essersi soffiata il naso 'In più ha iniziato a bere tutte le sere e alza le mani.' Non potevo credere a tutto questo, non potevo credere che Zayn fosse diventato un mostro.
 
La conversazione continuò e scoprì cose che avrei preferito non scoprirle.
Non era lo stesso Zayn, era una persona completamente diversa, accecata dall’alcool e dalla droga. Non era più lui.
Perrie mi confessò che aveva paura a denunciarlo, da come disse lei, Zayn la minacciò più di una volta e lei si ritrovava a coprirsi il viso con molto trucco per coprire i lividi.
Ero arrabbiata sia con lui, ma più con me stessa. Non ero riuscita a capirlo e ad aiutarlo. Pensavo fosse lo stesso ragazzo di cui mi innamorai, ma evidentemente mi sbagliai.
‘ti prego non dire nulla a nessuno. Zayn me la farebbe pagare.’ Perrie singhiozzò, coprendosi la bocca con la mano. Nei suoi occhi c'era terrore.
'Tranquilla non gli dirò nulla, ma ci sono rimasta malissimo.’ Ammisi.
‘Ti prego Allison stagli lontana, fallo per te stessa. Non voglio che tu finisca come me.’ Annuì e mi morsi il labbro, mentre un flashback si fece nitido nella mia mente:
 
Scossi il capo per non darla vinta al mio migliore amico, ma lui mi spingeva leggermente con le spalle.
‘ieri è uscito, ed è tornato a casa ubriaco fradicio. Tutti gli sono andati contro e l’ho portato in camera. Stava piangendo, ma poi si era addormentato.’ Mi confessò. 

 
Tutto quadrava ora, ciò che raccontò Perrie coincideva con i racconti di Harry.
Sentì gli occhi pizzicarmi, capendo che tutto ciò che disse era la verità, la dura verità. Sentì l'esigenza di uscire da quel luogo e prendere una boccata d'aria, mentre la gola iniziò a bruciarmi. Zayn era un falso in tutto e per tutto: i suoi sorrisi, le sue parole, i suoi sguardi.
‘scusami, ma si è fatto tardi.’ Non le diedi il tempo di rispondere che uscì dal bar, lasciando libero sfogo alle lacrime di uscire. Non mi importava se le persone mi ritenessero pazza, avevo solo bisogno di piangere.
 
 
Pov. Zayn
 
‘chissà quando riaggiusteranno l’ascensore.’ Sentì Louis lamentarsi mentre si indirizzava verso il portone. Presi lo zaino e chiusi l’auto, Harry era a qualche metro di distanza. Guardai l’orario ed erano le nove di sera. È stata una giornata impegnativa, i manager volevano farci riscrivere tutti i testi e la musica, ma per una volta gli andammo contro, cancellammo i concerti che avevamo per le prossime due settimane. Non avremmo riscritto nulla, dovevano solo scoprire i responsabili, e conoscendo Liam e Louis, non ci avrebbero mai scoperti.
 
Arrivai al vialetto di casa, e vidi una figura troppo conosciuta a qualche metro di distanza da me.
L’avrei riconosciuta ovunque ‘Allie.’ La chiamai raggiungendola.
‘tutto bene?’ domandai alzandole il viso, ma lei si ritrasse subito. ‘che hai?’ chiesi ancora.
‘non devi toccarmi.’ Sibilo a denti stretti alzando il viso. Le sue guance erano ricoperte dalla matita e mascara colato, il naso rosso, e gli occhi gonfi, aveva pianto.
‘cos’hai? Che ho fatto?’
‘Zayn devi starmi lontana.’ Dire che il suo tono era acido, era troppo poco.
‘ma che ho fatto? È per settimana scorsa, io devo ancora spiegarti eh…’
Mi interruppe arretrando. ‘devi starmi lontana, io e te abbiamo chiuso.’ Non ci stavo capendo  nulla, non poteva avercela con me, settimana scorsa gli promisi che gli avrei raccontato tutto, ed ora si sta comportando così.
‘perché? Che ho fatto?’ alzai il tono di voce. Mi stavo leggermente alterando, non amavo quel lato del suo carattere.
‘ti credevo diverso, mi hai mentito e presa per il culo per tutto il tempo.’ Urlo Allison con voce rotta, stava piangendo ancora, per colpa mia.
‘ma di cosa stai parlando? Eh?’ sbraitai ‘ti ho detto che ti avrei raccontato ogni singola cosa!’ esclamai tirando un calcio alla porta. Stavo perdendo la pazienza.
‘mi fai paura.’ Balbetto allontanandosi.
Feci un respiro profondo ‘Allison cos’è successo?’ cercai di calmarmi. Mi avvicinai a lei e la bloccai con le braccia sulla porta d’ingresso. La bionda inizio a tremare per la mia vicinanza, aveva paura di me.
Io che non l’avevo mai toccata con un dito, non capivo cosa potesse essere successo.
‘ti prego.’ La implorai.
‘i tuoi cambiamenti d’umore.’ Sussurro. Scossi la testa allentando la presa su di lei.
Le alzai il viso asciugandogli la guancia. ‘ti prego parla con me.’ Non volevo che si chiudesse in se stessa, le avrebbe fatto solo male. Si sarebbe ripetuto ciò che successa anni prima, quando morì il padre. Si sarebbe chiusa, avrebbe mentito a tutti e si sarebbe fatta del male psicologico diventando debole.
Allison mi imploro con lo sguardo e la lasciai, entro nel portone e sali le scale correndo.
Era successo qualcosa, e quel qualcosa l’aveva messa contro di me.
 
Pov. Harry
 
‘vieni immediatamente da me.’ Maya mi aveva chiamato appena mi sedetti sul divano di casa.
‘amore non sono tanto in vena di farlo.’ Mi sdraiai sulle gambe di Louis chiudendo gli occhi, ero stanchissimo.
‘sei coglione?’ urlo dall’altro capo della cornetta. ‘tu ora alzi quel culo e scendi. C’è la tua migliore amica in lacrime, ed è scossa.’ Urlo sempre più.
‘cos’è successo?’ domandai sedendomi.
‘secondo te?’ mi fece il verso. ‘Zayn.’ Attacco, vizio di merda.
Mi alzai dal divano in fretta e furia, senza dare risposte alle domande dei ragazzi.
Arrivai alla porta, ma si spalanco da sola. Zayn entro con una faccia, sembrava che l’avessero bastonato, sorvolai.
‘mi sono rotto di questa storia.’ Gli urlai contro. ‘mi sono rotto che Allison pianga sempre per colpa tua.’ Precisai superando lo e chiusi la porta alle mie spalle.
 
‘cos’è successo?’ domandai per l’ennesima volta. Allie non parlava ne con me, ne con la mia ragazza. Guardai l’orologio e segnavano le dieci e trenta, ero da più di un’ora abbracciato alla mia migliore amica, ma lei non volle dire nulla sull’accaduto. La cosa era strana: lei si apriva ogni volta con me, anche quando c’era qualcosa che poteva darmi fastidio, invece, questa volta ha voluto tenersi tutto dentro.
‘ti voglio bene.’ Sussurro Allie spezzando quel silenzio.
Maya era seduta dall’altra parte del divano, e cercava, con dei gesti, di continuare a farla parlare.
‘ehm… non ci vuoi dire cos’è successo?’ domandai ancora.
Allison scosse la testa per poi posizionare la testa sul mio petto.
‘hai litigato con Zayn?’ chiese Maya. Sentii i suoi muscoli irrigidirsi solo sentendo il suo nome, si era successo qualcosa con lui.
‘in parte.’ Borbotto asciugandosi le lacrime. ‘ora so’ tutto su di lui.’ Continuo decisa. Guardai timoroso Maya, e lei ricambio lo sguardo.
‘come sai tutto? Che cosa sai?’ balbettai cercando di non andare in panico.
Allison alzo il capo e si sedette in modo composto sul divano. ‘so tutto ciò che mi teneva nascosto.’ Sospirò.
‘eh… cosa ne pensi?’ intervenne Maya, rubandomi le parole da bocca.
‘doveva parlarne con me, invece di tenermelo nascosto.’
‘quindi?’ la supplicai con lo sguardo.
‘non lo perdono. Mi ha mentito per tutto questo tempo, è stato un codardo, mi ha presa per il culo ancora.’ Si alzo di scatto dal divano ‘lui vuole un rapporto con me, ma come può credere che io mi fidi di lui, se è il primo a tenermi nascosto certe cose.’ Urlo furiosa.
‘l’ha fatto per il tuo bene!’ lo difese la mora.
Allison boccheggio passandosi una mano tra i capelli. ‘voi sapevate tutto?’ domandò guardandoci con odio.
‘si, ma era lui che doveva dirtelo, non noi… lui…’ mi interruppe mettendosi a ridere nervosamente.
‘sapete che vi dico? Andate a fanculo entrambi, Maya dormi da Harry, non ti voglio qui.’ Sbraito uscendo dal soletto, chiudendosi in camera.
Mi aspettavo un altro tipo di reazione, ci sono rimasto di merda.
 
‘chi è stato?’ urlai entrando in casa, uscimmo da casa della mia ragazza con dei suoi vestiti, e cose simili, per poi salire di un piano ed entrare in casa mia e dei ragazzi.
‘chi è stato, chi?’ sentii le voci dei ragazzi in cucina, erano intenti a giocare a carte.
‘chi cazzo ha detto a Allison tutta la storia, eh?’ esclamo Maya entrando, dopo di me, in cucina.
‘quale storia? Perché hai il borsone?’ domando a raffica il mio migliore amico.
‘Louis mio caro deficiente, Allie mi ha sbattuta fuori di casa.’ Urlo facendo cadere il borsone a terra. ‘ora voglio sapere chi di voi le ha detto la storia dei manager!’ si impunto, indicando in malo modo tutti i presenti.
‘come sa’ tutta la storia?’ uno Zayn alquanto preoccupato apparve sulla soglia della porta finestra, stava fumando.
‘ci ha urlato addosso che tu gli ha mentito, poi quando gli abbiamo detto che sapevamo ci ha insultato.’ Risposi sedendomi sulla sedia libera, mi presi i capelli tra le mani tirandoli leggermente.
‘adesso è tutto logico.’ Zayn impreco dal balcone, entrando in casa. ‘prima quando siamo arrivati l’ho trovata in lacrime, aveva paura di me. Chi cazzo ha parlato?’ era incazzato.
Nella stanza regno il silenzio, conoscendo i miei amici, nessuno avrebbe mai detto una cosa del genere; era una questione tra Allison e Zayn, lui doveva raccontargli tutto, nessuno aveva diritto a farlo al suo posto.
‘nessuno di noi è stato.’ Mormorò Liam ‘Zayn solo noi, e Perrie sapevamo questa storia…’ lasciò cadere la frase.
Vidi Zayn stringere i pugni, per afferrare il telefono e indirizzarsi all’ingresso.
‘cosa vuoi fare?’ domandai vedendo l’agitazione in lui.
‘non mi aspettate alzati.’ Urlo lasciando chiudere la porta in un tonfo.
 
Pov. Zayn
 
Mi ero fidato, da coglione, mi ero aperto con una sconosciuta.
Avevo visto un lato buono in Perrie, ma forse era tutta apparenza, lei era falsa e invece di aiutarmi aveva solo causato maggiori casini.
Sali sulla mini cooper di Louis, non sapeva che gliel’avevo presa, in più non guidavo da un paio d’anni.
Feci mente locale su come si accendeva, e guidava l’auto, e parti verso casa Edwards.
 
Non so come, ma i paparazzi mi videro che stavo andando dalla mia ‘ragazza’, e in pochi minuti mi trovavo circondato da flash, mentre aspettavo che il portone veniva aperto.
‘Zayn come mai sei qui?’ Perrie si presento davanti ai miei occhi con un solo accappatoio, che la copriva mala pena. La guardai leggermente ed entrai in casa, sorpassandola.
Era la prima volta che entravo in quell’appartamento. I mobili, come l’ambiente, era molto retro; scossi la testa tornado a pensare al motivo per cui ero venuto.
‘mi ero fidato di te.’ Strinsi i pugni guardando un punto fisso sul pavimento ‘mi sono confidato, e tu mi hai messo nella merda con Allison.’ Urlai fuori di me, alzando il viso verso la ragazza.
Perrie mi sorrise scuotendo il capo ‘non so nemmeno come sia fatta, e credi che sarei andata da lei? Zayn non l’avrei mai fatto.’ Si porto una mano sul cuore.
‘non mi fido.’ Ringhia allentando i pugni.
‘Zayn si realista. Non so chi sia, so solo in nome, e quanto sia importante per te. Secondo te come facevo a rintracciarla? Non so neanche dove abita.’ Non aveva tutti i torni però, di Allison gli avevo detto solo il nome, non l’avevo mai descritta, o non gli dissi che abitava sotto di me.
‘io…’ le parole mi morirono in gola non sapendo cosa dire.
‘invece di venire qui ad accusarmi ingiustamente, sono tua amica non ti farei mai nulla di simile.’ La sua voce fu strozzata da un singhiozzo, tempo zero il suo viso fu coperto dalle lacrime, mi sentivo una merda. Mi scusai più volte con lei, cercando di farla calmar, quando si tranquillizzo andò a cambiarsi lasciandomi solo per il salotto.
 
‘io veramente, scusami.’ Mi scusai per l’ennesima volta, appena Perrie entro in salotto.
Lei sorrise facendo un gesto strano della mano ‘basta, tranquillo, è passato. Ma esattamente cos’ha scoperto?’ domando curiosa.
‘ha scoperto dei manager ect. Stava parlando con Harry e la sua ragazza, e ha urlato loro che gli avevo mentito, ero un bugiardo e che lei meritava di sapere.’ Sospirai ripensando alla conversazione avvenuta non molto tempo fa.
‘mi dispiace, ma credo che sia stato uno dei tuoi amici… non me lo so’ spiegare.’ Annui alla sua esclamazione, ma non credevo che uno dei ragazzi le avesse detto qualcosa, no non ci credevo. ‘dai basta che poi stai male, hai voglio di giocare a dama?’
‘dama?’ ripetei, ma a che epoca è rimasta?
‘si dama con alcool!’ esclamo entusiasta alzandosi dalla poltrona.
Torno poco dopo con una scatola, e delle bottiglie di vodka alla fragola, e alla pesca, andava giù pensante la bionda. Non era la classica dama, ma al posto delle pedine c’era un bicchiere riempito di alcool, iniziammo a giocare.
 
Aprii gli occhi per via del senso di nausea che mi invase lo stomaco.
Il mal di testa mi stava letteralmente uccidendo, mi guardai attorno e vidi tutto nero. Che fossi morto?
Alzai il busto facendo fatica, la testa mi pulsava, sintomo che la sera precedente avevo alzato il gomito. Allungai il braccio cercando di ambientarmi, e cercare interruttore, ma non era al solito posto. Impossibile, un interruttore non si può spostare, è fissato al muro. Sentii sotto le dita un filo, lo percorsi arrivando al un pulsante, accesi la luce.
Da quand’è che in camera mia c’era quella lampada vecchia e decrepita?
Mi toccai il collo, e costatai che ero completamente nudo, non che mi fosse già capitato di dormire direttamente nudo, ma succedeva d’estate, quando avevo caldo. Harry mi aveva contagiato. Mi sedetti sul ciglio del letto, e mi sentii accarezzare la schiena, qualcosa non quadrava.
 
‘Perrie.’ Balbettai incredulo dopo averla vista nel letto nuda, nel letto, io ero nudo, che cazzo era successo?
La vidi accendere la seconda lampada, allungandosi verso di me, mi bacio delicatamente e si alzo dal materasso trascinando il lenzuolo.
‘ieri sera sei stato dolcissimo.’ Constato lei, sedendosi sulle mie gambe.
Risi nervoso ‘ah si? Che ho fatto?’ Domandai cercando di capirci qualcosa.
‘mi hai detto ti amo, cinque volte.’ farfugliò, e lentamente mi bacio sulle labbra.
Io mi ero dichiarato a lei? Non era assolutamente possibile, l’unica ragazza che amavo era Allison, e con la mia facoltà mentale non avrei mai detto a nessun’altro quelle due parole, ma da ubriaco ci si poteva aspettare di tutto.
‘vado in doccia.’ Si stacco dalle mie labbra, e si chiese dietro una porta vicino alla finestra.
Mi alzai dal letto vedendo i miei boxer neri vicini ad un mobile, li recuperai indossandoli. Presi la maglia e misi anche quella, mi facevo schifo da solo, com’era successo tutto questo?
 
Continuai a vincere a dama, mentre la mia vista si annebbiava, la testa era partita da tempo, e non avevo più il controllo di ciò che facevo o dicevo.
Brindai mandando giù l’ennesimo bicchiere, ‘mangiato’ la pedina per via del gioco.
Guardai Perrie mentre imbrogliava e scambiava per perdere, la lasciai fare, senza neanche rendermi conto che così avrei bevuto di più.
‘dai mi sono rotta.’ La sua voce mi suonava lontana, vedevo una sagoma alzarsi e avvicinarsi a me, segui i suoi gesti, ma mi ritrovai per terra ridendo a crepelle. Mi prese per mano conducendomi in una stanza buia. Mi spinse all’indietro, ritrovandomi su qualcosa di morbido e caldo.
‘Allie…’ sussurrai tentando di tenere gli occhi aperti.
‘si Zayn sono io.’ La sua risposta non tardo ad arrivare, sorrisi lei era di nuovo mia, lei stava con me.
‘ti amo.’ Mormorai prendendola per i fianchi. ‘sei l’unica che amo.’ Ammisi baciandogli quelle che sembravano le labbra. Allison capi che non ero in grado di fare nulla, prese il controllo su di me.
Velocemente mi privo della maglia, lasciandola cadere ai piedi del letto, questo come i pantaloni e l’intimo. Cercai più volte di spogliarla, ma ad ogni tentativo c’era un fallimento, così la vidi spogliarsi da sola mentre ridevo.
Rimasi sotto di lei, mentre muoveva il bacino dettando i movimenti.
‘ti amo Allison.’ Urlai in preda al piacere.
‘anch’io Zayn, anch’io.’ Sussurro lei baciandomi.
 
Scossi la testa cercando di non ricordare più, la testa mi faceva più male di prima.
Mi facevo più schifo di prima.
Ero stato aggirato, credevo che Perrie, ieri sera, fosse Allison, mi son fatto prendere, raggirare e scopare; perché si potevo prenderlo come un stupro, del resto non ero cosciente delle mie azione, e se avessi saputo che fosse la Edwards, non mi sarei mai concesso.
Stupido ecco cos’ero, no peggio, coglione. Allison faceva bene a non fidarsi di me, come poteva?
Poche ore fa mi ero, mi ha, fatto ubriacare e sono finito nel letto di quella.
Non ero tornato a casa, non avevo avvisato i ragazzi, Louis non sapeva che avevo la sua auto, Harry mi avrebbe ammazzato di botte, questo come gli altri; Maya mi avrebbe letteralmente buttato giù dal balcone, ed Allison… l’avrei delusa ancora una volta.
Houston we have a problem, I'm in deep shit.
 
 
Continua…


Addio.

 
Lo so che voi volere me morta, per ciò che io avere scritto, ma uffa non uccidere me.
Sono tornata, ehhh mi odierete.
Dai veramente credevate che Perrie fosse buona? PUAHAHHAHAHA.
In teoria era buona, ma poi ho letto una recensione che diceva: Perrie buona non mi convince.
Ed ecco avvenuto il lampo di genio.
Dio che genio che sono.
 
Vorrei solo dirvi che il prossimo capitolo è il mio preferito, ve lo giuro, lo amo.
Ho pianto come una dannata mentre lo scrivevo, e quindi mi sento realizzata.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
 
Parliamo della troie, si cazzo, della fan di merda che hanno i The Wanted.
IO PRENDO BOTILIA E GLIELA INFINO NEL CULO A TUTTI E CINQUE. #sfogo.
Vado che poi sclero.
 
Pubblicità: tatatata:
Si può che due persone che si odiano si innamorano?: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1056488&i=1
And who am i that’s a secret i’ll never tell you:http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1176481&i=1
Cosa vuoi di più nella vita?: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1265369&i=1
Os su Harry: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1211737&i=1
Os su Zayn: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1221290&i=1

Os su Zayn (rossa, è nuova): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1420957&i=1
 
Questo è il mio twitter, se volete seguirmi fatelo pure, per essere ricambiati menzionatemi: https://twitter.com/imthebeststar
Se avete ISTANGRAM questo è il mio nick ‘imthebeststar’.
Per istangram: nelle recensioni lasciatemi il nick, per chi dovesse seguirmi.

 

Il prossimo capitolo è già scritto, ed è mcjwdnbcwbcbsjcbewscbejw.
 
Come ho fatto su twitter, eccovi un’anticipazione:
 
So we can start it all over again.
Ancora con gli occhi chiusi appoggiai la fronte contro la sua, quando qualcosa di freddo tocco le nostre guance.
‘nevica.’ disse lui riportandomi alla realtà.
Guardai la neve venire giù, e depositarsi poco alla volta sul terreno.
‘ti amo.’ Sussurrai fissandolo.
‘cosa?’ esclamò per la sorpresa.
‘ti amo.’ Ripetei prima che le sue labbra toccassero ancora le mie.
 
Alla prossima, Vale.

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Quattordicesimo capitolo. ***


Quattordicesimo capitolo.
Zayn.

 
‘dove sei stato tutta la notte?’ neanche sono entrato in casa che sono stato assalito dalle domande dei miei amici, la testa continuava a pulsare, sarebbe stata una giornata durissima.
‘la mia macchina.’ Sbraito Louis ‘cos’hai in quella testa?’ continuò prendendomi le chiavi dalle mani, vedevo nel suo viso il nervosismo, non l’aveva presa bene.
Mi tolsi la giacca e l’appesi ‘ho fatto una stronzata.’ Esclamai mentre i ragazzi mi guardavano perplessi ‘Maya?’ domandai.
‘è andata a lezione.’ Mi comunico Harry, almeno non mi avrebbe fatto ripiangere di essere nato.
‘Zayn tra poco abbiamo una riunione con la band, cambiati velocemente.’ Annui e mi incamminai verso camera mia. Il mal di testa mi stata rendendo difficile, la formulazione di un discorso per spiegare il casino che avevo combinato, ma decisi di essere diretto e dire tutto senza fare giri di parole.
Aprii l’armadio e presi un jeans e un felpa blu, non persi tempo nel mettermi apposto i capelli, e feci il più fretta possibile.
 
‘sono stato da Perrie ieri sera.’ Annunciai entrando in salone, aspettavano solo me.
‘lo sappiamo.’ Ribatte Niall.
‘mi ha stuprato.’ Esclamai agitando le mani come una ragazzina.
‘cosa?’ urlarono all’unisco.
‘ero incazzato e gli ho chiesto spiegazioni, continuava a dirmi che lei non la conosceva e che non centrava nulla con questa storia.’ Mi sedetti sul bracciolo del divano ‘allora ha preso un gioco con l’alcool, e stamattina mi sono ritrovato nudo nel suo letto.’ Continuai esasperato.  
‘te la sei scopata?’ Harry era quello meno calmo di tutti.
‘mi ha scopato.’ Precisai passandomi una mano sul viso.
‘cosa ricordi?’ domando Liam.
Alzai il viso fissandolo ‘mi ricordo che ridevo, e che credevo che fosse Allison.’ Sospirai.
‘adesso si spiega tutto.’ Rise Louis.
‘non c’è nulla da ridere, ha violato la mia virtù.’ Urlai.
I ragazzi scoppiarono a ridere, anche Harry, mentre io li guardavo scioccati.
‘Zayn quante virtù ne hai violate te.’ Mi indico Niall tenendosi la pancia per le risate.
Sbuffai per la loro reazione, almeno io non facevo ubriacare della gente innocente per poi scoparla con l’inganno, io chiedevo, loro ci stavano e stop.
‘potevi fermarti.’ Torno serio Harry.
‘credevo davvero che fosse lei: mi ricordo che glielo chiesi e lei disse che era Allie, da li l’ho lasciata fare.’ Cercai di ricordare qualche dettaglio in più, ma la memoria era cancellata.
Liam chiese come mi ero comportato, beh scappare dalla casa mentre Perrie era in doccia non è stato molto carino.
‘mi sono svegliato e credevo di essere in camera mia, poi quando ho capito dov’ero sono andato in panico.’ Che casinista che sono.
‘poi?’ mi incito Louis.
‘Perrie si è svegliata, mi ha baciato non so quante volte, ha detto che continuavo a dirle ti amo e come del genere.’ Risposi amareggiato.
‘spero solo che quel ti amo non sia vero.’ Harry si alzo e mise la giacca.
‘ero ubriaco.’ Urlai dietro al riccio.
‘Zayn avevi detto che mai te la saresti scopata, e ci sei finito a letto. L’unico ti amo che è uscito dalla tua bocca è stato per la mia migliore amica, invece l’hai detto a quella cretina.’ La voce di Harry urlo per tutto il salone, mi fece sentire piccolo.
‘Harry…’ Louis venne in mio soccorso, ma il riccio non l’ascolto di striscio, inizio a dirmele di tutti i colori e alla fine ci annuncio che ci aspettava in auto.
‘sono un coglione.’ Sussurrai a me stesso.
‘eri ubriaco, capita a tutti di commettere errori.’ Niall mi sorrise per poi vestirsi.
Louis si alzo e si avvicino a me ‘è la sua migliore amica, per lui è come se tu l’avessi tradita, è solo andato fuori di testa. Dagli tempo.’ Annui alla sue parole. Con Harry non avevo mai litigato in vita mia, non era mai arrivato ad urlarmi dietro, ed oggi è stata la prima volta che mi ha insultato. Si potevo capirlo, Allison era tutto per lui, ma poteva capire anche uno dei suo migliori amici: non l’avevo fatto apposta, la situazione mi sfuggi di mano, e se credeva che non mi facessi schifo da solo, si sbagliava.
‘dai andiamo.’ Liam mi tese la mano facendomi alzare ‘questa sera ne parliamo con calma.’ Annui alla sua proposta, avevo bisogno di parlare con qualcuno che non mi avrebbe giudicato,  e che mi avrebbe aiutato.
 
Pov. Allison
 
‘Allie.’ Ed eccola che riparte.
‘cosa vuoi?’ ringhiai selezionando una bibita dalla macchinetta.
‘parlarti.’ Maya fu calma, ma sapevo che dentro era agitata e voleva urlarmi addosso.
‘ora non ho tempo, voglia, di ascoltarti.’ Presi l’aranciata dall’erogatore e mi allontanai.
La sentii imprecare prima di andarsene, se la gente si comporta male con me, io la facevo stare peggio.
Sono ancora troppo arrabbiata per parlare in modo civile, tutti sapevano i problemi di Zayn, anche Maya e meno male che era la mia migliore amica. Nessuno si era preoccupato di avvisarmi e dirmi ‘ehi il tuo ex si droga.’ No ovviamente, nessuno aveva pensato a me.
 
Recuperai la tracolla e la giacca, decisi di non rimanere a lezione.
Avevo troppe cose per la mente, non avrei ascoltato nessuna parola del professore, avrei solo perso tempo.
Usci nel giardino per prendere una boccata d’aria, e subito dopo me ne sarei andata a fare un giro.
La cosa che mi faceva stare male, era che non avevo nessuno con cui parlare, Harry e Maya non c’erano, e di certo non potevo andare da Zayn.
 
Zayn mi mancavano terribilmente le nostre chiacchierate, quando mi chiamava la notte anche solo per sentire la mia voce. Ma adesso dov’era quel ragazzo?
Non volevo che si facesse del male, solo il pensiero che potesse morire per quella robaccia mi faceva salire le lacrime. Mi immaginavo lui che era in un bar, o in camera, a bere fino allo svenimento; mi immaginavo che si bucasse per farsi una dormita che potrebbe non risvegliarlo più.
Mi immaginavo tutte queste cose, ma nei miei pensieri c’era quel ragazzo senza il ciuffo biondo, senza tutti quei numerosi tatuaggi, ma quel ragazzo che sorrideva sempre, un po’ stronzo, ma che riusciva a farti stare bene sempre. Mi asciugai le lacrime con un fazzoletto. Presi il telefono e cercai il suo numero nella rubrica.
-Ho bisogno di vederti.-
Inviai il messaggio, sapevo che stavo sbagliando, sapevo che non avrei retto tutte le emozioni.
Avrei pianto? Probabile.
Avrei urlato?Forse.
Avrei abbracciato? Si.
 

***

 
-non ti vedo.-
-vieni alle altalene.- avevo chiesto a Zayn di vederci al parco, quello in cui venivamo quando volevamo stare soli, non gli dissi di trovarci alla panchina, la nostra panchina, preferì incontrarlo sui giochi dei bambini. Ci sarebbe stato meno contatto visivo e fisico. 
Alzai lo sguardo, ed eccooi li, a poco più di un metro da me.
Lo fissai camminare, la sua camminata, sempre la stessa non cambiava mai. Indossava la sua amata felpa, non cambierà mai, sotto ad essa c’era una maglia classica bianca; pantaloni neri e nike bianche. Mise anche un mio capello, come dimenticarselo, mi esaspero al tal punto che glielo regalai. Sorrisi al ricordo.
 
‘ehi.’ Mi saluto sedendosi sull’altalena di fianco alla mia. Ricambiai il saluto forse un po’ sorpresa dal suo comportamento, sorrideva, sembrava felice.
‘di cosa volevi parlarmi?’ domando fissandomi, non lo guardai, fissai un punto di fronte a me. Sapevo che se guardavo quelle sue iridi nere mi ci sarei persa dentro, come se fossi in un labirinto, non sarei uscita vincitrice, non avrei parlato come dovevo fare.
‘Harry te l’ha detto?’ domandai non rispondendo alla sua domanda.
‘si, ed è furioso con me.’ Ci rise su, abbozzai un sorriso.
‘so’ cosa mi nascondevi, e la cosa che mi ha fatto più male è che ne hai parlato con tutti tranne con me, perché?’ la mia voce si stava incrinando, alzai il viso al cielo ricacciando dentro tutte le lacrime che mi chiedevano di uscire alle scoperto.
‘non sapevo come dirtelo.’
‘Zayn ti avrei aiutato, invece adesso sei messo peggio di prima.’ Mi girai verso di lui, non aveva mai smesso di fissarmi, i suoi occhi erano lucidi.
‘non so’ più come uscirne, ma i ragazzi mi stanno aiutando. Lo faccio per te.’ Si alzo posizionandosi di fronte a me.
‘vorrei aiutarti, ma non posso.’ Abbassai il viso. ‘quando non c’è fiducia, non c’è rapporto.’ Continuai.
Zayn mi prese le mani, e le incrocio con le sue. Strinsi la stretta, come fece lui.
‘ti ricordi quando dicevano che non eravamo fatti per stare insieme?’ Zayn deglutì, a disagio.
Annui ‘ti ricordi quante ne abbiamo passate? Hilary? Jake? Katie?’ chiese ancora.
‘come potrei dimenticarlo?’ risi sorridendo.
‘ti ricordi la prima volta che ti dissi: ti amo.’ continuò.

Si sciolse dalla mia presa, ricominciando a camminare. La stavo perdendo, questa volta per sempre.
‘ti amo.’ urlai a squarciagola. Allison si fermò su due piedi, girandosi verso di me.
Corsi, raggiungendola ‘cosa hai detto?’ balbettò.
‘sono innamorato di te…’ le presi la mano, portandomela al petto, sopra al cuore ‘ogni volta che ti vedo mi agito, mi sudano le mani, e lo stomaco è sottosopra. Quando mi baci sento dei brividi, questo succede anche quando mi tocchi, o sfiori. Amo quando mi sorridi, anche se so’ quanto tu odi sorridere. Se sei imbarazzata arrossisci, il viso diventa tutto rosso, e cerchi di nasconderti. Mi sono innamorato di te dal primo bacio, ma ero troppo stupido da ammetterlo a me stesso.’ strinsi la sua mano ‘non voglio perderti, ti prego, amore.’
Il battito del mio cuore era accelerato, sentivo le gambe tremarmi.
‘ripetilo.’
Sorrisi ‘ti amo.’ avvolsi la sua vita con il braccio destro, avvicinandola al mio corpo ‘ti amo.’ ripetei.

 
‘ti continuavano a interrompere.’ Quei ricordi anche se bellissimi, quanto dolorosi, mi rendevano felice.
‘il nostro primo bacio?’ chiese ancora.
‘ero appena caduta perché ero rimasta a fissare la tv, mi aiutasti ad alzarmi e ci sedemmo sul divano.’ Sorrisi ‘continuasti a fissarmi finche…’
Fini lui la frase ‘finche non ti ho baciata. È stata la cosa più bella che io abbia mai fatto.’ Prese fiato ‘la nostra prima volta?’
‘perfetta.’ Una lacrima mi rigo il viso senza accorgermene.
‘quando ti abbracciavo, ti baciavo, parlavamo, non ti manca?’ domando ‘a me manca ogni singola notte, ogni singolo minuto, secondo, mi manchi troppo.’ Mi si fermò il fiato in gola, mancava poco a un vero pianto liberatorio.
‘sei stata la ragazza più importante della mia vita, con te ho fatto per la prima volta l’amore, mi sono innamorato, ho scritto quei messaggi e lettere diabetiche, facevo lo stupido solo per vederti sorridere. Mi si fermava il cuore ogni volta che dicevi: ti amo.’ I nostri respiri si stavano confondendo tra loro, non abbassai mai lo sguardo, neanche lui lo fece. Continuai ad ascoltarlo mentre liberai le lacrime, e i suoi occhi neri iniziarono a brillare per la lucidità. Stavo male io, stava male lui.
‘ricordo ogni singolo momento passato con te, ed è una tortura per me, perché anche se vorrei dimenticare non posso. Tu sei sempre li nella mia mente, e quando mi sento dire: sorridi perché c’è stato. Io…’ la sua voce si incrino ‘io non riesco ad esserlo, senza di te non è tutto apposto. Ho smesso di vivere dal giorno che ti ho allontanata.’
 
L’unico contatto fisico che volevo era un semplice abbraccio, allora perché l’ho baciato?
Presi il suo viso tra le mani e spezzai la poca distanza che c’era tra noi.
Lo baciai in modo violento e presuntuoso, ricambio con la stessa foga. Ci eravamo aperti, lui era l’unico per me. Non l’avrei allontanato, lo amato troppo da stargli lontana. Ho resistito per due anni senza di lui, anche io ho diritto di essere felice.
Il bacio era salato, una miscela tra le mie e le sue lacrime. Schiuse le labbra facendo scontrare leggermente le nostre lingue. Dal nostro ultimo bacio era passata più di una settimana, ma in quella settimana avevo sognato costantemente le sue labbra sulle mie. Era in ogni mio sogno.
Zayn mi morse il labbro facendomi alzare dall’altalena, portai le mani nei suoi capelli corvini facendogli perdere il capello. Le sue mani scesero sui miei glutei prendendomi in braccio, mi era mancato tutto.
Le sue labbra combaciavano perfettamente con le mie, due calamite. Il bisogno di ossigeno ci chiamava, ma nonostante avessimo i fiati conti, ed ansimavamo, non accennammo a staccarci.
 
So we can start it all over again.
Ancora con gli occhi chiusi appoggiai la fronte contro la sua, quando qualcosa di freddo tocco le nostre guance.
‘nevica.’ disse lui riportandomi alla realtà.
Guardai la neve venire giù, e depositarsi poco alla volta sul terreno.
‘ti amo.’ Sussurrai fissandolo.
‘cosa?’ esclamò per la sorpresa.
‘ti amo.’ Ripetei prima che le sue labbra toccassero ancora le mie.

Pov. Harry
 
‘mi ha sbattuta fuori di casa, ma si può.’ Urlo esasperata la mia ragazza.
‘pensa al lato positivo: non sei sotto un ponte.’ Esclamai prendendola in braccio.
‘c’è l’ha con tutti, tranquilla.’ La rassicurò Louis mentre stava parlando con la sua ragazza.
‘domani farete pace.’ Liam entro nel soggiorno in boxer, scossi la testa e feci finta di niente. Niall se ne accorse  e mi mimo un ‘Danielle’ ora si spiega tutto. Lasciai Maya e mi sistemai i ricci, mentre con i ragazzi decidevamo cosa fare in serata.
 
‘discoteca?’ domandai.  Liam e Louis furono contrai, Niall, invece approvo.
‘se andiamo in un semplice pub?’ domandò quest’ultimo. ‘bere, mangiamo qualcosa, e ci divertiamo un po’.’propose.
‘basta che tenete Zayn lontano dagli alcolici.’ Precisai, ripensando a ciò che successe la sera prima.
‘non toccherà neanche una goccia.’ Annuncio Liam.
Cercai di ribattere, ma la risata di Maya mi distrasse. ‘che succede?’ domandai alla mora.
Lei non rispose e continuò a ridere. Allarmato, come tutti gli altri, ci alzammo e seguimmo le risate.
Scoppiai a ridere per ciò che vidi: Zayn con la schiena appoggiata alla porta che sorrideva, e si mordeva il labbro, come una ragazzina dopo il primo bacio.
‘cos’è successo?’ domando Niall tra le risate.
‘ehhh.’ Rispose lui continuando a sorridere, si stacco dalla porta e abbraccio la mia ragazza, era la più vicina, dopo di che le lascio un bacio sulla fronte.
‘stai bene?’ domandai io.
‘benissimo.’ Ribatte lui.
‘hai bevuto?’ chiese Liam.
‘mai stato così sobrio.’ Non smetteva un secondo di sorridere. ‘bei boxer.’ Indico le mutande di Liam e si dileguo in camera.
Nella stanza calo il silenzio, nessuno fiatava, eravamo tutti intontiti per ciò che successe, ma la risata di Niall si propago nella stanza contagiando tutti.
 
 
‘ti sei fatto una canna?’ domandai entrando in camera di Zayn.
‘no. Ho solo riavuto la mia droga personale.’ Preciso lui togliendosi la maglia.
‘tu ti sei drogato.’ Insistetti ridendo leggermente. Zayn non rispose e sorrise come una bambino, si butto sul letto e strinse il cuscino, sospirando di tanto in tanto.
‘questa sera andiamo in un pub.’ Lo avvisai.
‘si.’ Rispose a monosillabe, senza neanche guardarmi. Era successo qualcosa e l’avrei scoperto al più presto.
Chiusi la porta della sua camera alle spalle, ed entrai in quella di Liam.
‘Hazza.’ Mi saluto mentre si mise una tuta, e un maglioncino.
‘Zayn si è drogato.’ Esclamai allarmato. Liam mi guardò spaesato, scuotendo la testa.
‘non è possibile.’ Preciso lui.
‘ha lo sguardo perso, sorride come un deficiente, risponde a monosillabi. Si è fatto una canna.’ Ululai gesticolando.
Liam assottiglio gli occhi ‘adesso lo scoprirò.’ Disse lui prima di superarmi, per andare da Zayn.
 
Pov. Zayn
 
‘Rosso e verde è l’agrifoglio, lalala la lalala.’ Canticchiai la prima cosa che mi venne in mente.
Dopo due cazzo di anni ero finalmente felice, così felice da rincoglionirmi del tutto. Non smettevo di sorridere, e balbettare. Ancora non ci credevo, lei mie aveva baciato. Lei mi aveva detto ti amo. Se questo è un sogno, voglio dormire per sempre.
‘di cosa ti sei fatto?’ un Liam leggermente nervoso piombo nella mia camera.
‘di Allison.’ Risposi sorridendo, avrei lasciato tutto per lei.
‘cosa?’ borbottò ‘l’hai vista?’
‘si.’ Sorrisi ancora ‘mi ha mandato un messaggio per vederci, abbiamo parlato in modo civile e ci siamo baciati fino allo svenimento.’ Sospirai, sembravo una verginella.
‘non capisco.’ Liam scosse la testa divertito. ‘hai fatto pace con lei?’ domandò.
‘non proprio, ma mi ha detto ti amo.’ Risposi ‘capisci? Ti amo.’ Esclamai alzandomi dal letto.
‘ehi scheggia calmati.’ Rise poggiando le mani sulle mie spalle, cercando, invano, di calmarmi.
‘tu credi davvero che riesca a perdere tutta questa eccitazione?’ domandai retorico.
‘emh…’ scoppiammo a ridere entrambi, non ero mai stato così euforico in tutta la mia vita. ‘verrai questa sera?’ domando appena ci calmammo.
‘non credo, ho in mente una cosa…’ rimasi vago.
‘tu mi preoccupi.’ Mi punto il dito.
Sorrisi alla sua esclamazione ‘questa sera è la mia notte, nessuno deve rovinarmela.’ Esclamai prendendo il telefono.
‘ti serve una mano?’ domandò prima di uscire, scossi la testa come risposta, e lui uscì.
 
-questa sera non andare con i ragazzi.- inviai il messaggio.
-tanto non mi hanno cercata.- rispose Allison.
-lo faranno.-
-non credo, mi odiano.- persi leggermente il sorriso alla sua risposta, Allie aveva sempre il timore di esser odiata da tutti.
-stupida ti vogliono bene, ma questa sera sei tutta mia.- risposi velocemente.
-eh se io non volessi?- domandò.
-sfondo la porta di casa tua, e ti prendo con la forza.- risi.
-beh se la metti così…-
-vieni da me per le 20.00 i ragazzi escono, non ho capito dove, ti aspetto.-
-non posso proprio dirti di no?- ci provo ancora.
-pensavo che col messaggio di prima, fossi stato abbastanza esplicito.-
-va bene, va bene, vengo.-
-ti amo, amore.- e dopo tempo gli scrissi questo messaggio. Mi rispose con un cuore,  un ti amo.
 
Guardai l’orologio ed erano le sei del pomeriggio.
I ragazzi si stavano preparando per uscire, da quello che avevo capito, avrebbero cenato fuori. Perfetto.
Ripresi la maglia che tolsi poco prima, e corsi a cercare Louis e Harry.
Li trovai nella camera da letto del riccio, intenti a discutere per un cappello.
‘ragazzi.’ Li richiamai.
‘Louis ti ho detto di no.’ Il riccio continuava a tirare il suo cappello, a forma di orso, dalle mani del castano.
‘ma ne hai cento.’ Preciso Lou, intento a riprendersi l’oggetto.
‘non mi importa.’ Sbraito il riccio.
‘ragazzi.’ Provai a richiamarlo alzando il tono della voce.
‘che c’è?’ urlarono all’unisco.
‘mi dovete aiutare.’ Esclamai prendendo il cappello.
Harry stava già facendo qualche battuta sulla droga, ma lo bloccai in principio ‘in cucina.’ Ordinai facendomi seguire.
 
‘hai capito?’ l’ennesima domanda.
‘si, cazzo, Louis so’ come si stappa una bottiglia.’ Esasperato mi lasciai cadere sulla sedia.
‘beh allora il nostro lavoro qui è finito.’ Harry diede il cinque al suo migliore amico.
I ragazzi uscirono dalla cucina lasciandomi solo, sentivo agitazione salirmi nel corpo, non avevo mai fatto queste cose per una ragazza, era la prima volta.
Andai in salotto e appaccherai il tavolo, ricordandomi le indicazioni di Maya. Presi la tovaglia bianca stendendola sulla tavola, presi candele, calici, posate e tutto l’occorrente che sarebbe servito per rendere la cena romantica. Recuperai delle candele in tutta la casa e le posizionai in tutto il salotto, mancava un’ora e Allison sarebbe arrivata, dovevo sbrigarmi.
Corsi in camera e mi cambiai velocemente: misi dei pantaloni della tuta e una classica maglia bianca. Sapevo già che se mi fossi preparato a dovere avrei perso tempo prezioso.
La cena era pronta, il salotto pure. Afferrai l’accendino e accesi ogni singola candela. Spensi e luci e ammirai la stanza, illuminata dalla poca luce delle candele. Perfetta.
Appoggiai la bottiglia di vino sul tavolo, e mi buttai sul divano per rilassarmi un minuto.
 
Volevo che questa notte fosse speciale.
Volevo che tutto fosse perfetto, almeno una volta.
Volevo solo dimostrare quanto l’amassi.
Volevo far finta che non fosse successo nulla tra noi.
Volevo riassaporare le sue labbra, la volevo mia.
Volevo che il mondo capisse che ero davvero innamorato.
Sospirai riprendendomi dai miei pensieri, avevo anche paura che andasse tutto a rotoli.
Il citofono di distrasse, era arrivata.
 
Continua…
 


Questa ero io nel momento esatto in cui mi hanno detto di aver passato l'esame.

 
HO IL FOGLIO ROSA, FANCULO!
Sono esaltata, scusatemi. HO PASSATO L’ESAME. Okay.
Come avete notato sono tornata… felici?
Vi avevo promesso che il 17 sarei tornata ed eccomi qui.
38 recensioni VOI MI VOLETE MORTA.
Questo capitolo è diventato il mio preferito, fino ad ora, cazzo ho pianto mentre scrivevo lo scena di Zayn e Allison, cazzo!
Sembravo una fontana!!
 
Il prossimo aggiornamento sarà in settimana, datemi del tempo, credo che giovedì pubblico il nuovo capitolo.
In questi giorni non ho avuto proprio tempo per scrivere.
Pubblicità:
Si può che due persone che si odiano si innamorano?: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1056488&i=1
And who am i that’s a secret i’ll never tell you:http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1176481&i=1
Os su Harry: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1211737&i=1
Os su Zayn: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1221290&i=1

Os su Zayn (rossa, è nuova): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1420957&i=1
 
Questo è il mio twitter, se volete seguirmi fatelo pure, per essere ricambiati menzionatemi: https://twitter.com/imthebeststar
Se avete ISTANGRAM questo è il mio nick ‘imthebeststar’.
Per istangram: nelle recensioni lasciatemi il nick, per chi dovesse seguirmi.



Alla prossima, Vale.

Sono esaltata vi regalo delle gif:




MARIA VERGINE SONO MORTA!

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Quindicesimo capitolo. ***


Quindicesimo capitolo.
Allison.
 

 
‘ti amo, amore.’
Quanto mi erano mancati questi suoi messaggi.
Quando mi lasciò pensai che mai l’avrei rivisto, o che avrei avuto una seconda opportunità con lui, invece la vita, o il destino, mi aveva dato una seconda chance e l’avrei colta fino alla fine.
Fini di legare i capelli in una treccia disordinata e usci dalla camera. Non mi ero avvinghiata, anzi, misi un semplice leggins nero con un maglione bianco lungo.
Chiusi la porta alle mie spalle, indirizzandomi al piano superiore.
 
Entrai in casa dopo che Zayn mi apri la porta, il salone era molto oscurato.
‘ehi.’ Mi salutò rubandomi un bacio sulle labbra. Arrossi, ma non se ne accorse per via della poca luce.
Zayn mi prese per mano, facendo intrecciare le nostre dita, e mi condusse davanti a un tavolo illuminato da delle candele.
‘hai fatto tutto questo per me?’ domandai guardandomi attorno.
Il moro rise leggermente ‘con qualche aiutino, ma si.’ Le sue braccia forti mi avvolsero il corpo da dietro, stringendomi in un abbraccio.
‘è perfetto.’ mormorai continuando a guardare il lavoro che aveva fatto.
‘come te.’ Rabbrividì sentendo il suo respiro così vicino al mio viso.
Sembrava come se non fosse successo nulla tra noi, lui si comportava come una persona normale e non come un tossico dipendente. Oggi pomeriggio mi confesso che stava facendo tutto per me, quindi stava cambiando per me; dopo tutto le parole di Perrie non mi erano più così ‘forti’, qualche ora prima, Zayn, si era dichiarato come mai aveva fatto in vita sua, e ancora mi sembrava impossibile che lui alzasse le mani su di lei, o che si drogasse.
‘a che pensi?’ domando Zayn lasciandomi un bacio sonoro sulla guancia.
‘a te.’ Ammisi girandomi verso di lui, notai la sua fronte un po’ aggrottata e gli occhi leggermente strizzati. Non volevo che questa serata venisse rovinata da delle mie paranoie, più che paranoie, da ciò che mi aveva confessato la sua ragazza.
Scossi la testa cercando di non pensare a loro dueinsieme. Zayn continuava a guardarmi in modo indagatore, gli sorrisi cercando di distrarlo. Accarezzai dolcemente la sua guancia sinistra, la pelle era sovrastata da una leggere barbetta, era perfetto. 
‘ti amo.’ Sussurro prima di annullare le distanze che c’erano tra noi.
Chiusi gli occhi in modo automatico, e mi lasciai cullare dalle sue carezze e da quel bacio tenero e dolce che mi stava regalando. Il suo tocco delicato mi rabbrividì. Sentii gli occhi pizzicarmi, non volevo piangere, ma erano lacrime di felicità. Dopo tanto tempo potevo reputarmi: felice. Con un semplice bacio mi faceva provare emozioni che nessun’altro al mondo sarebbe in grado di riuscire a farmi provare.
La sua lingua si scontro con la mia, una danza si creò tra loro lenta e delicata.
Zayn sorrise nel bacio, mentre stringeva la sua presa sui miei fianchi ‘ceniamo?’ domando appoggiando la sua fronte contro la mia.
Apri gli occhi e mi scontrai con il suo sguardo, annui.
 
‘non sapevo che fossi un ottimo cuoco.’ Risi sorseggiando il vino bianco. 
‘in passato non mi hai mai dato l’occasione di farmi valere.’ Ribatte lui ridendo.
Feci una smorfia ‘e io cosa ne sapevo?’ domandai retorica ‘due anni fa potevi anche avvelenarmi.’ Alzai le spalle, facendo la finta offesa.  Zayn aumento le risate strofinandosi la mano sui occhi.
Mi guardava e sorrideva.
Mi guardava e mi faceva sentire in imbarazzo.
Mi guardava e con lo sguardo mi diceva: ti amo.
Eh più io lo guardavo, più capivo che l’amavo; più capivo che potevamo ricominciare tutto da capo.
‘non ho mai amato nessuno, quanto ho amato te.’ Spezzo il silenzio.
Arrossi abbassando lo sguardo ‘invece tu mi sei sempre stato sulle palle.’ Gli feci la linguaccia.
Zayn si alzo sbuffando ‘come rovinare un momento romantico alla Allison Evans.’ Mormoro iniziando a sparecchiare. Mi alzai per aiutarlo, ma mi fermo.
‘cosa pensi di fare?’ domando lui prendendomi il piatto tra le mani.
‘aiutarti?!’ domandai retorica.
‘ma anche no, faccio tutto io stasera.’ Disse portando i piatti e le posate in cucina.
‘Zayn tutto fare, che bello.’ Battei le mani come una bambina, ridendo da sola.
Lasciai finire il lavoro al moro, mentre io, guardai incuriosita ogni foto appesa alla parete. Ritraevano ogni loro momento trascorso come band, da x-factor, a ciò che erano diventati.
Continuai a camminare e mi fermai davanti a una foto, mi ricordavo ancora tutto. L’immagine ritraeva me, Maya, e i ragazzi; era il giorno del diploma. Qualche giorno dopo partirono per il programma, e non li rividi più fino ad un mese e mezzo fa.
‘malinconia?’ Zayn mi abbraccio dal dietro, appoggiando il viso sulla mia spalla.
‘un pochino.’ Annunciai. Mi strinse più stretta a se, mentre io accarezzavo le sue braccia che mi cingevano i fianchi.
Rimanemmo li a fissare quella foto, come se potessimo tornare in dietro a quell’estate.
 
Pov. Zayn
 
‘ma dove cavolo l’ho messo.’ Borbottai mettendo la libreria sottosopra.
‘Zayn tutto bene?’ la voce squillante di Allison mi richiamo dal salotto.
‘si si, due minuti.’ Urlai di rimando continuando a cercare quel dvd. Avevamo deciso di guardarci un film in tranquillità, Allie mi diede via libera per il genere, quindi decisi, a sua insaputa, di prendere un genere horror. Sapevo benissimo che non li reggeva, e sarebbe stata tutto il tempo accoccolata sul mio petto, mentre io l’avrei baciata e coccolata per tutta la durata del film. Dio che genio.
Trovai il dvd, 1408, così si chiamava il film e tornai da Allie.
 
‘tutto bene?’ domandai mettendo il cd nel lettore.
Allison non rispose, ma annui porgendomi il mio cellulare ‘ti è arrivato un messaggio.’ Balbetto leggermente. Presi il telecomando e la raggiunsi sul divano, afferrando il telefonino. Perrie.
‘questa notte è stata speciale tra noi, vieni da me tra mezzora e ripetiamo tutto. Xx’
Ovviamente quelle fottute ‘x’ ci dovevano sempre essere. Digitai un frettoloso ‘no’ e inviai il messaggio.
‘ti posso spiegare tutto.’ Richiamai la sua attenzione lasciando IPhone sul tavolino.
Allie scosse la testa ‘no, lo capisco state insieme dopotutto.. ‘ abbassai il viso cercando un modo per risponderle, ma non ne trovavo neanche uno. Mi facevo ancora schifo per ciò che avevo fatto, ubriaco o no, non dovevo cedere alla moine della viola.
‘è successo solo ieri sera, ma ero ubriaco per questo ci sono finito a letto.’ Dissi tutto d’un fiato.
La bionda sgrano leggermente gli occhi e la vidi tremare ‘eri ubriaco?’ balbetto.
Le alzai il viso facendo scontrare i nostri sguardi, la guardai preoccupato.
‘cosa mi nascondi?’ domandai dicendo ad alta voce i miei pensieri.
Torno a balbettare dicendomi solo un misero ‘io’,  stavo iniziando ad innervosirmi.
 
Pov. Harry
 
‘come fa a mangiare sempre così tanto?’ domandai a Louis alludendo allo stomaco senza fondo del biondo.
‘me lo chiedo anch’io.’ Rispose continuando a fissarlo.
Alla fine eravamo andati in un piccolo ristorante, dopo la cena saremmo andati a divertirci in un pub vicino.
Niall si era preso quasi tutto il menù, il quale non era vastissimo, ma continuavo a chiedermi come facesse a stargli due primi in quello stomaco.
‘dopo usciremo dal retro?’ domando Eleanor tagliando la sua bistecca.
‘credo di si.’ Rispose Liam ‘fuori è pieno di paparazzi, non voglio essere ancora assalito.’ Continuo.
‘chissà Zayn e Allie…’ dissi sorseggiando l’aranciata.
‘staranno scopando come ricci.’ Ululo il mio migliore amico, per poco non mi andò di traverso la bibita.
‘Louis.’ Lo riprese Eleanor dandogli una gomitata nel fianco.
‘tu credi?’ domandai.
Louis annui ‘saranno già in doccia.’ Continuò lui prendendosi una seconda gomitata da parte della sua ragazza. Scossi la testa e sorrisi, magari dopo questa serata tornavano ad essere una coppia nel vero senso della parola. Niente più bugie, niente Perrie.
Zayn era follemente innamorato, come lei, ma forse si stavano amando proprio in questo momento.
 
Pov. Zayn
 
Presi il viso di Allison tra le mani, per guardarla nei occhi. Erano lucidi, qualsiasi cosa stava pensando era dolorosa per lei.
Avvicinai il viso appoggiando le mie labbra sulle sue ‘ti prego.’ Dissi tra un bacio e l’altro. Avvolsi un braccio attorno al suo fianco, e la portai sulle mie gambe seduta, mentre continuavo a baciarla dolcemente.
‘ho paura a parlartene.’ Annuncio alla fine del bacio, la sua voce non era più incrinata, era quasi normale.
Annui ‘perché hai paura?’ domandai accarezzandogli il viso.
‘della tua reazione.’ Disse sospirando. Corrugai la fronte e la incitai a parlare.
‘ti ricordi qualche sera scorsa?’ domando.
‘quale di preciso?’ domandai di rimando sorridendole.
Allie sospiro ‘quando eravamo davanti al portone.’ Quella sera. Abbassai il viso.
‘mi hanno fatto male le tue parole quella sera.’ Ammisi guardando il pavimento. Mi fece alzare il viso, lasciandomi un leggero bacio sulle labbra.
‘perdonami, ma avevo tutto il motivo.’ Mormorò.
‘di cosa stai parlando?’ chiesi sospettoso.
‘il giorno prima mi aveva rintracciata una persona, dicendomi che sapeva delle cose su di te ed io avevo diritto a saperle. Ci siamo incontrati il giorno dopo.’ Sospiro.
‘chi era?’ squittì allarmato.
‘la tua ragazza.’ Sussurro. Perrie.
Fu automatico serrare la mascella e stringere i pugni, mi aveva preso per il culo per bene, anche la sera prima. Due lacrimucce ed io c’ero cascato come un pollo. Avevo creduto ad ogni sua singola parola, poi da bravo coglione mi sono ubriacato facendomi scopare da lei. Perfetto direi.
‘continua.’ Dissi duramente mentre sapevo già che se lei mi avrebbe raccontato sarei andato fuori di testa.
‘ci siamo incontrati in un bar nel Chelsea, e… e mi ha detto il tuo problema.’ Prese fiato ‘Zayn ti voglio aiutare.’ Continuò.
Ero leggermente confuso ‘non mi puoi aiutare, solo i ragazzi possono.’ Precisai.
‘perché fai il testardo?’ domando retorica ‘devi uscirne da sto giro sporco.’ La sua voce si spezzo, una lacrima le sfuggi rigandole il viso.
‘non piangere, ti prego.’ La implorai.
Allie scosse la testa allontanando la mia mano pronta ad asciugare le sue lacrime ‘io ti amo.’ Ribatte.
La interruppi ‘anch’io.’ Gli sorrisi.
‘Zayn io ti amo troppo…’ le lacrime si fecero più abbondanti ‘non voglio che tu muoia per quella robaccia.’ Urlo affondando il viso nell’incavo del mio collo, lasciando libero sfogo alle lacrime.
Strinsi Allison cullandola leggermente, mentre le sue parole mi tuonavano in testa. Robaccia.  Io non stavo capendo.
‘perché credi che io possa morire?’ domandai staccandola dolcemente.
‘quella roba ti uccide.’ Balbetto lei tra le lacrime. Era bellissima anche con gli occhi rossi, come il naso, e le lacrime che fuori uscivano dai suoi occhi. Asciugai le sue guance con il dorso della mano.
Baciai la sua fronte ‘amore calmati, e parla con me.’ Sussurrai cercando di calmarla.
 
Portai dalla cucina un bicchiere d’acqua e glielo feci bere.
Le sue lacrime erano cessate, finalmente, ma continuava a respirare male.
‘te la senti ora?’ domandai, annui.
‘Perrie mi ha detto varie cose, anche se mi aveva fatto promettere di non parlartene.’ Sospiro ‘mi ha detto tutto, delle notti che torni ubriaco.’
La interruppi ‘è successo solo due volte.’
‘Zayn.’ Mi rimproverò ‘di quando alzi le mani su di lei -sgranai gli occhi- di quando fai uso di droghe… un anno Zayn che ti fai e mi hai nascosto tutto.’ Continuo mentre altre lacrime uscirono dal suo viso.
Abbassai il viso guardando un punto vuoto sul pavimento. Non poteva essere così.
La voce di Allison mi sembrava lontana ‘dei tuoi cambiamenti frequenti di umore.’ Continuo ancora.
Mi presi il viso tra le mani e incominciai a tirarmi i capelli, avrei ammazzata questo era certo. Avevo frainteso tutto, questo anche Harry e il resto del gruppo. Tutti credevamo che lei sapesse dei manager, ma invece Perrie aveva detto solo stronzate, per metterla contro di me.
Mi alzai dal divano recuperando le sigarette, ne accesi una.
‘dimmi che non è vero.’ Cercai di tenere un tono calmo e rassicurante.
‘lei mi ha detto tutto questo.’ Annuncio. Aspirai il fumo per poi farlo uscire dal naso. Presi il posacenere e lasciai li la sigaretta.
Sferrai un pugno sulla parete dietro al divano, lasciando libero sfogo alla mia rabbia.
Le braccia di Allison mi avvolsero da dietro, rabbrividì.
‘fatti aiutare.’ Sussurro al mio orecchio, mi girai verso di lei.
‘l’ammazzo.’ Mormorai a me stesso.
Allie mi accarezzo una guancia ‘lei l’ha fatto solo per aiutarti.’ Mi sorrise.
‘è tutto falso.’ Urlai ‘ha detto solo delle stronzate. Non mi drogo, non torno tutte le sere ubriaco e di certo non le ho mai alzato lei mani.’ Continui ad urlare.
‘è solo puttana. Mi sono sfogato con lei dicendole che ti amavo, e che ti avevo perso. Lei invece mi ha messo solo nei casini. Sa’ quanto ci tengo a te, ma se ne fottuta pensando a se stessa.’ Presi fiato ‘ieri sera mi ha fatto ubriacare e mi sono risvegliato nel suo letto. Mi aveva giurato che non era stata lei a parlarti, invece mi ha solo preso per il culo…’ le labbra di Allison mi fecero smettere di urlare. Le sue mani affondarono nei miei capelli, accarezzandoli dolcemente. Io rimasi li fermo con gli occhi ancora sbarrati, a realizzare la situazione.
 
Mi lasciai trasportare dalla sue labbra, mentre facevo scorrere le mie mani sulla sua schiena arrivando ai fianchi. Feci pressione sui glutei e la sollevai da terra.
Ci staccammo per prendere fiato ‘cosa stavo dicendo?’ cercai di ricordare il discorso, ma avevo un vuoto di memoria.
‘stai zitto e baciami.’ Mi ordino lei prima di poggiare ancora le sue labbra sulle mie. Mi sembrava tutto così irreale, invece era tutto vero. Morsi il suo labbro inferiore con troppa forza, gemette dal dolore. Le sue mani si insinuarono tra i miei capelli spettinandoli, e tirandoli leggermente.
Leccai il contorno delle sue labbra, per poi insinuare ancora una volta la lingua nella sua bocca. Ero avido di lei. Indietreggiai andando a sbattere contro il divano, sul quale mi lasciai cadere, sedendomi. Allison si mise a cavalcioni su di me, mentre le sue piccole mani scendevano verso il collo, per situarsi sulle spalle.
 
Baciai ogni angolo delle sue labbra, scesi sulla mandibola facendo tutto il suo contorno. Tracciai una linea immaginaria arrivando dietro l’orecchio, per poi scendere sul suo punto debole: il collo.
Rimasi fermo in un punto ben evidente del collo, iniziando a succhiarlo avidamente come se non potessi rifarlo mai più. Allison si lascio sfuggire un gemito, apri gli occhi per osservarla.
La testa era inclinata verso destra, e buttata all’indietro; gli occhi erano chiusi, e portava un sorriso sulle labbra. Sfiorai con le mani le sue cosce, spostando il suo bacino contro il mio.
Quando i nostri sessi si scontrarono, ci lasciammo sfuggire, entrambi, un gemito di piacere. La mia eccitazione era evidente, e Allison l’aveva capito. Sali lentamente con le mani, dalle cosce arrivando ai suoi fianchi. Presi entrambi i lembi del maglione e lo sollevai lasciando la pancia scoperta.
Gliela accarezzai, mentre con l’altra, percorsi la sua spina dorsale, facendola rabbrividire. Mi staccai dal suo collo per guardarla nei occhi, come i miei brillavano, entrambi avevamo aspettato troppo questo momento.
 
Azzerai nuovamente le distanze, succhiandogli il labbro superiore.
Allie porto una mano dietro al mio collo avvicinandomi, per quando era possibile, il mio viso contro il suo. Mosse il bacino per avvicinare i corpi, facendo scontrare i nostri petti.
If you’re pretending from the start like this. With a tight grip, then my kiss. Can mend your broken heart. I might miss everything you said to me.’Canticchiai tra un bacio e l’altro. Avevamo il fiato corto, ma ne lei, ne io, riuscivamo a smettere di baciarci.
Con decisione sfilai il suo maglione, lasciandolo cadere a terra. Notai solo allora che aveva la pelle d’oca. Accarezzai le sue braccia ‘hai freddo?’ domandai con voce roca.
Allison scosse la testa ‘sei tu ha provocarmi questo.’ Sorrise prima di prendermi il viso tra le mani e lasciarmi un bacio a stampo, per poi diventare due, tre.
Mi privo della maglia, fermandosi a guardare i vari tatuaggi. Lei conosceva il mio corpo, e i miei tatuaggi, ma nel corso di due anni aumentarono notevolmente. Fiorò con un dito il suo preferito, quello sulla clavicola, ci lascio su un bacio. Chiusi gli occhi beandomi dei suoi leggeri, e impercettibili, baci che stava lasciando liberamente sul mio petto. Sali fino al collo, arrivo al pomo da damo, mascella e infine labbra. Accarezzai una sua guancia, mentre con l’altra mano la insinuai sotto il reggiseno di pizzo nero. Lei andava matta per quel genere, e sapeva che l’amavo anch’io. Strinsi il suo seno, non ha mai avuto una taglia formosa, ma anche quella seconda -quasi terza- a me faceva impazzire. Abbassai le spalline del reggiseno, per poi sganciarglielo e lasciarlo con le maglie.
Mi staccai dalle sue labbra per baciare incavo dei seni. Palpai dolcemente quello destro, con la mano sinistra continuai ad accarezzargli le cosce.
 
Volevo decisamente di più, non mi bastano le carezze o i baci.
Avevo bisogno di sentirla mia, ancora una volta.
Avevo bisogno di sentirla sudata contro la mia pelle.
Avevo bisogno di sentire i suoi lamenti, mentre mi baciava dolcemente.
Avevo bisogno di sentirmi vivo.
Apri gli occhi guardandola, mi fermai. Lasciai un bacio a stampo sulle sue labbra, e mi alzai portandola con me in camera mia.
Percorsi il corridoio un po’ traballante, ma riuscì a non andare a sbattere contro qualcosa, o a farla cadere. Arrivai davanti alla mia stanza, la porta era già aperta, ci entrai chiudendo essa con un calcio. Continuai a baciarla, non c’era un modo per smettere di baciarla, per me lei era una vera droga.
Con delicatezza lasciai Allison sul letto, e mi coricai su di lei. Puntai i gomiti per non pesarle.
Accarezzai la sua pancia, i fianchi. Baciai le sua labbra, guance, collo. Ero incontrollabile.
‘dimmi che mi ami.’ Mormorai con voce spezzata.
‘ti amo.’ Sussurro prima di baciarmi nuovamente.  Mi sollevai da lei per sfilarle le scarpe, feci la stessa cosa con le mie. Allargai dolcemente le sue gambe mettendomi comodo.
‘Zayn.’ Borbotto prendendo fiato ‘mi stai tirando i capelli.’ Continuo ridendo. Risi anch’io quando notai che un mio gomito stava sopra i suoi capelli, tirandoli.
‘scusa amore.’ Le lasciai un bacio sul naso. Sembrava come se stessimo avendo la nostra prima volta, sentivo le mani che mi tremavano, e non riuscivo a smettere di baciarla. Saranno almeno quindici minuti che non smetto di morderle, succhiarle, o baciarle le labbra.
 
Scesi con le mani arrivando all’elastico dei leggins, presi i lembi e lentamente gli sottrassi il pantalone. Lo lasciai cadere per terra, tolsi anche la mia tuta rimanendo in boxer. Accarezzai le cosce nude di Allison, prima di privarle le mutandine, andarono anch’esse sul pavimento, assieme alle mie.
Eravamo nudi, una sopra l’altra, a baciarci e a toccarci come mai fatto prima. Toccai ogni parte del suo corpo, quando lei baciava il mio petto mi sentivo andare a fuoco. Giocammo l’uno con il sesso dell’altro, non in modo volgare. Ci desideravamo.
‘voglio fare l’amore!’ sussurrai baciandola.
Allie sorrise per poi stringermi in un abbraccio ‘Zayn ti voglio.’ Disse lei accarezzandomi una guancia. Tornai a baciarla insinuando la mia lingua tra le sue labbra; nel frattempo allargai le sue gambe posizionandomi per entrare in lei, ma mi fermai staccandomi.
‘dimmi che mai nessuno ti ha toccata?!’ chiesi titubante per la sua risposta.  
Continuai a guardarla negli occhi ‘tu sei stato l’unico.’ Rispose decisa. Senza pensarci la baciai, mentre sentii gli occhi pizzicarmi per la gioia. Io per lei ero sempre stato l’unico, non si era fatta toccare da nessuno, oltre me.
‘sarò sempre l’unico?’ domandai.
Allison annui nel momento in cui mi sfuggi una lacrima, non capivo le mie stesse emozioni. Ero felice quello certo, non ero mai stato così contento in vita mia, ma nonostante tutto mi sfuggirono un paio di lacrime.
Le lasciai un lungo bacio ed entra in lei.
Se non aveva avuto nessun altro, non era più abituata alla ‘presenza’ del mio Willy. Rimasi fermo per qualche secondo, Allie continuava a stringere le mie spalle per il dolore.
‘vuoi che smetta?’ lei scosse la testa incitandomi a continuare. Con movimenti circolatori iniziai a muovermi, capi dai suo gemiti che il dolore stava passando dando spazio al piacere.
Aumentai di poco le spinte, non volevo farle male. Lei per me era un fiorellino delicato, era da maneggiare con cura.
‘ti amo.’ Mormoro allacciando le sua gambe al mio bacino, aumentai il ritmo e la profondità.
Ero in ecstasy, come un drogato dopo essersi fatto una dose, ecco io mi stavo facendo una dose della mia eroina preferita, la mia ragazza. Perché si dopo questa notte l’avrei reputata tale.
Sussurrai varie volte il suo nome, la strinsi avidamente senza farle male. Soffocai i nostri gemiti con dei lunghi baci.
 
Arrivammo quasi insieme, urlando l’uno il nome dell’altra.
Il letto era disfatto, la stanza semibuia. Rimasi qualche minuto appoggiato su di lei per regolarizzare il respiro, dopo di che usci da lei sdraiandomi di fianco.
L’abbracciai lasciandole la possibilità di accovacciarsi sul mio petto, mi allungai per prendere il lenzuolo e la tirai fino a coprirci.
‘Zayn.’ Mi richiamo lei.
‘mmm.’ Mugolai qualcosa, con il fino affossato nel cuscino tentavo di prendere sonno.
‘cosa siamo adesso?’ domando.
Strinsi Allison e feci incrociare le nostre gambe. ‘siamo un noi, lo siamo sempre stati e sarà così per sempre.’ Risposi deciso lasciandomi sfuggire un sorriso.
‘come fai ad essere così sicuro?’ chiese ancora baciandomi i petto.
‘perché ti amo.’
 
Continua…
 


Essere perfetto tu volere sposare me?


Non sono in ritardo, miracolo.
Non lo so, ma perché quando scrivo di Allison e Zayn piango?
Porca troia sto soffiando il naso per la trentesima volta, dio sembro una fontana.
Ma ho capito perché… io riesco a scrivere questa storia solo se sento ‘over again’ e mi deprimo e piango D:
che poi se l’avete capito ‘over again’ è la loro canzone, come sono romantica *-*
 
Vitto (?) hanno fatto zig e zag con amore!!!
Ditelo che vorreste anche voi un ragazzo del genere u.u
CAZZO DATEMI ANCHE UNO ZAYN MALIK GONFIABILE, VE LO PAGO, GIURO (?)
Io sono da ricovero.
Ho mal di testa quindi me ne vado, così non vi stresso.
 
Pubblicità:
Si può che due persone che si odiano si innamorano?: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1056488&i=1
And who am i that’s a secret i’ll never tell you:http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1176481&i=1
Os su Harry: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1211737&i=1
Os su Zayn: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1221290&i=1

Os su Zayn (rossa, è nuova): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1420957&i=1
 
Questo è il mio twitter, se volete seguirmi fatelo pure, per essere ricambiati menzionatemi: https://twitter.com/imthebeststar
Se avete ISTANGRAM questo è il mio nick ‘imthebeststar’.
Per istangram: nelle recensioni lasciatemi il nick, per chi dovesse seguirmi.

 
Il prossimo aggiornamento sarà domenica/lunedì non ho ancora scritto nulla, ma ho già in testa il capitolo.
.
 
Giusto, mi stavo dimenticando: molte di voi mi avete scritto (messaggi privati) che vorreste vedere questa storia nelle ‘scelte’.
Io non mi reputo una brava scrittrice, seguo certe storie che io non sarei in grado di scrivere, ma comunque, se volete questa storia nelle ‘scelte’ siete voi che dovete farlo, io non posso fare nulla. In alto a sinistra, o in basso c’è una casella per le scelte. Scrivere li :)
Alla prossima, Vale.

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Sedicesimo capitolo. ***


Sedicesimo capitolo.
Allison.

 
Ti è mai capitato di sorridere senza ragione?
Quando ti svegli dopo un paio di ore di sonno e sorridi, senza capirne il motivo.
Sorridifissando il ragazzo che ami, mentre giace al tuo fianco ancora nelle braccia di morfeo.
Prendi la coperta e copri il tuo corpo nudo, guardi il soffitto senza alcun senso e sorridi ricordando ciò che successe poco prima. Alla dolcezza del tuo ragazzo, a come ti ha baciata, a come ti ha toccato.
Sfiorai con le dita le mie labbra, per poi morderle successivamente.
Era successo tutto, per davvero.
Mi sentivo una bambina che a natale aveva ricevuto il regalo tanto atteso.
Il mio regalo l’avevo atteso per più di due anni, e ora a quasi un mese dal 25 dicembre, io avevo ricevuto la sorpresa più bella che potesse capitarmi; ovvero riavere Zayn.
Ma alla fine l’avrò per sempre?
Mi ricordo ancora quando ne parlavo con lui, sapeva che io non credevo nel ‘per sempre’.
Hilary, la mia ex migliore amica, diceva che saremmo rimaste amiche per sempre, ma adesso lei dov’è?
Zayn mi disse che saremmo stati insieme per sempre, ma alla fine?
Dopo tutto dovrei essere felice, e lo sono, ma a quale prezzo? Lui non è mio, definitivamente. Mi amava questo lo vedevo, ma domani sarebbe stato nelle mani di Perrie, la bellissima e famosissima Perrie Edwards.
Che poi se dovessi essere sincera non capivo il suo odio verso di lei, e non capivo niente sulle ‘bugie’ della Edwards.
 
Mi rigirai tra le coperte e fissai la finestra, le persiane erano ancora aperte, vedevo perfettamente la luna calante. Sospirai. Tornai a guardare Zayn, bello come sempre.
Quando dormiva sembrava un angelo, dolce e coccolo so, ma da sveglio poteva farti uscire di testa. Del resto non era cambiato di una virgola, è sempre rimasto stronzo, dolce, ma stronzo. Ma a me andava bene così.
Mi ero innamorata di uno Zayn del tutto bastardo, menefreghista, ma che col tempo mi ha fatto conoscere certi suoi lati che mai avrei scommesso che lui avesse.
Guardai il suo viso, la bocca semi aperta, un braccio che cadeva sul suo stomaco, e uno sotto al cuscino. Il petto che si alzava in modo lento e ritmico. Gli occhi chiusi.
Non resistetti e gli accarezzai la guancia. Mi mancava svegliarlo la mattina, era sempre stato un dormiglione.
Solo Dio sa quante volte è arrivato a prendermi, per andare a scuola, in ritardo e la sua scusa era sempre ‘amore non ho sentito la sveglia.’ Ma io l’amavo anche per questo.
Il suo strato leggero di barba mi solleticava le dita,  era più sexy quando non se la faceva.
Mi avvicinai al suo viso rubandogli un leggero bacio sulle labbra, azzerando quella distanza per svariati secondi.
Zayn volto il viso dall’altra parte per poi darmi le spalle con il resto del corpo. Scossi la testa osservandolo. Scontrai il mio petto con la sua schiena nuda, abbracciandolo da dietro. Lo baciai lentamente alla base del collo.
‘mm’ si lamento il moro, continuando a dormire. Accarezzai, ancora, la sua guancia costringendolo a girarsi verso di me, che con fatica riuscì a fare. Le sue braccia mi avvolsero in un abbraccio, il calore del suo corpo mi cullava, questo come sul suo respiro sulla mia pelle.
Mi ripeteva sempre che io ero stata la cosa più bella che gli fosse capitata, ma non sapeva che in realtà lui mi aveva salvata da un futuro senza felicità e amore. Lui è sempre stato presente nella mia vita, ma finche non ci baciammo, quel pomeriggio a casa sua, io non capi quanto lui fosse importate per me.
Baciai il suo collo, salendo sulla mascella. Senza accorgermene stavo disegnando dei cerchi immaginari sul suo petto.
‘Non sai cosa ti succederà se vai avanti così.’ Mormoro con voce impastata dal sonno.
 
Mi ristesti nel letto accanto a Zayn, e incominciai a baciargli il collo scendendo fino alle spalle.
Non si muoveva, sapevo che non stava più dormendo, ma non si ribellò.
'Allison se fossi in te la smetterei, potrei perdere il controllo delle mie azioni' disse con tono malizioso. Incominciai a ridere come una pazza. Continuava a non guardarmi, lo avevo per caso offeso?

Lui era sdraiato a pancia in giù, e io mi sedetti a cavalcioni su di lui.
 
Sorrisi ricordando quell’episodio.
‘credevo stessi dormendo.’ Sussurrai alzando di poco il viso.
‘sai com’è quando la tua ragazza inizia a baciarti, e fa di tutto per svegliarti è difficile dormire.’ Esclamo aprendo gli occhi, e sorridendomi.
‘sai che sei davvero brutto?’ scherzai fissandolo seriamente.
Zayn alzo un sopracciglio ‘sei seria?’ domando.  Annui al ragazzo, facendo scatenare le sue risate.
‘ma ti sei visto? Uno più brutto di te non esiste.’ Mi stupì delle cazzate che stavo dicendo, era assurdo soltanto pensare che lui fosse brutto, poi dirglielo!
‘mmm.’ Zayn mi ravvivo un ciuffo dietro l’orecchio e mi bacio dolcemente. ‘almeno sai che questo brutto -si indico- ti ama, più di se stesso?’ domando seriamente.
‘quanto mi ama?’ chiesi baciandolo.
‘lascerebbe tutto per te, darebbe la sua vita per te. Lui è seriamente innamorato e lui si sente il ragazzo più fortunato al mondo.’ Esclamo.
Scossi la testa ‘sono io la ragazza più fortunata al mondo, non lui.’ Lo contradissi.
‘eh perché mai?’ domando sedendosi e passandosi una mano tra i capelli.
‘perché senza di te sarei persa. Sei la mia felicità.’ Mormorai tirandomi a sedere, per poi abbracciarlo subito dopo. Mi posizionai tra le sue gambe, Zayn mi cinse i fianchi con le braccia, io, invece, abbracciai il suo collo con le braccia.
‘ti sposerei all’istante.’ Se ne uscì Zayn dopo qualche minuto di silenzio.
Persi dei battiti cardiaci riflettendo sulle parole. Sposerei.
Baciai le sue labbra avaramente, non lo baciai in modo dolce, come sempre, ma parti con il passionale.
La sua esclamazione aveva fatto scattare qualcosa in me, sapevo che stava solo immaginando, o scherzando,  ma quelle parole mi fecero girare lo stomaco. Le mie emozioni, e ormoni, erano impazziti.
‘ti amo.’ Sussurrai sulle sue labbra.
‘ti amo.’ Ripete, ribaciandomi.
 
‘hai ancora questa ciocca bagnata.’ Costato Zayn.
Alzai le spalle ‘fa niente.’ Gli sorrisi.
‘non voglio che ti ammali.’ Si preoccupo lui.
‘da quand’è che ti preoccupi così tanto per me?’ domandai ridendo sotto i baffi.
Zayn alzo gli occhi al cielo ‘hai ragione, una pop star come me non dovrebbe pensare a una come te.’ Mi diede corda.
‘se almeno questa pop star –lo indicai- fossa in grado di fare qualcosa.’ Lo sfidai.
‘io non saprei fare nulla?’ domando retorico. Annui con la testa. ‘questo non dovevi dirlo.’ Esclamo mettendomi in spalletta, la sua delicatezza era pari a quella di un elefante. 
‘Zayn.’ Lo richiamai ‘lasciami.’ Dissi tra le risate.
‘va bene.’ Disse prima di lanciarmi, letteralmente, sul letto. Non mi diede il tempo di alzarmi, che me lo trovai steso su di me, mentre mi teneva stretti i polsi baciandomi il viso.
Continui a ridere per la situazione, era pazzo.
‘non sono in grado di fare cosa? Stupiscimi.’ Sussurro ad un centimetro dal mio viso, in modo rauco.
‘cantare.’ Iniziai a elencare qualsiasi cosa che mi passasse in mente. ‘baciare, scrivere, vestirti, non sai fare battute, sorridere…’ ad ogni mia parola, Zayn, rideva.
‘fare l’amore.’ Lo stuzzicai sfiorandogli il naso con il mio. La sua risata si intensifico, finche non torno serio.
‘ne sei sicura?’ mi domando l’orecchio, in un sussurro.
‘ma stata più sicura.’ Ribattei deglutendo, mentire non faceva parte di me.
La sua leggera barbetta mi solletico la guancia, il suo respiro sul mio collo mi stava mandando fuori di testa.
‘se non sono bravo…’ sussurro ‘perché mi preghi sempre di continuare?’ arrivo la domanda fatale.
Sentii il viso ribollirmi dalla vergogna, e dallo stupore di quella domanda. Voltai lo sguardo, deviando il suo.
Zayn rise leggermente, mi allargo le gambe posizionandosi tra esse. Continuai a non guardarlo, mi alzo leggermente la maglia –che misi dopo la doccia- per scoprirmi le cosce. Sapeva benissimo come farmi cedere. Fece scontrare le nostre intimità, coperte dalle mutande, e inizio a muoversi facendo finta di spingere.
‘cosa fai?’ domandai tornando a guardarlo.
‘sei tutta rossa.’ Costato lui ridendo, non accenno a fermarsi.
‘Zayn ti prego, fermati.’ Lo implorai, ma ottenni solo un aumento dei movimenti del suo bacino, continuando a strofinare le nostre intimità.
‘non sono bravo eh?’ esclamo baciandomi.
‘Zayn.’ Mi sfuggi un gemito, sapeva sempre come farmi impazzire.
‘guardati ti stai eccitando solo per questa cosa.’ Disse con voce roca.
‘anche tu.’ Sorrisi.
Zayn scosse la testa per poi alzarsi dal letto. ‘è mezzanotte.’ Esclamo guardando l’orario.
Lo fissai per vari minuti, il suo corpo con gli anni era cambiato, adesso aveva una mezza tartaruga sull’addome. Mica come due anni fa che aveva la pancetta, ma era terribilmente sexy anche con quella.
Che poi alla fine perché io dovevo soffrire? Perché dovevo mettermi da parte?
Anche io merito di stare bene, e se l’unica al mondo che è in grado di farmi stare bene è lui, non me lo sarei fatta scappare. Questo lo doveva capire anche Perrie.
 
‘adesso ne vuoi parlare?’ domando Zayn sedendosi accanto a me.
‘si Zayn, adesso su questo divano.’ Come una bambina misi su il broncio, e incrociai le braccia sotto al seno.
Sospiro per poi sdraiarsi. ‘cosa vuoi sapere?’
‘perché Perrie mi ha detto quella bugia.’ Iniziai.
‘non lo so, questo te lo posso giurare. La sera prima era andato da lei incazzato, ed è riuscita a farmi bere…’
Lo interruppi ‘eh ci sei finito a letto. È ovvio.’ Sbuffai.
‘è ovvio cosa?’ ribatte.
‘andare a letto con la propria ragazza, e poi tradirla con la sua ex il giorno dopo.’ Dissi con troppa convinzione e acidità, ma non riuscì a trattenermi.
‘ti sei pentita di essere stata con me?’ domando con un velo di tristezza nella voce.
‘no.’ Esclamai alzando la voce. ‘ma non è bello tradire la propria ragazza.’ Abbassai la voce.
Zayn rise fissandomi ‘non l’ho tradita.’ Ribatte.
Scossi la testa ‘secondo te dire alla tua ex: ti amo. Eh poi farci sesso non è tradire?’ squittì.
amore. Ho fatto l’amore.’ Ribatte lui ‘eh non posso dire alla mia ex che la amo?’ domando.
‘no se stai con un’altra ragazza, e dici anche a lei che la ami.’ Iniziai a gesticolare.
‘se l’amassi glielo direi, ma siccome amo te non vado da quella troia a dirglielo.’
‘troia? Che ha fatto?’ domandai. ‘okay che mi ha mentito, ma l’ha fatto perché ti ama.’ Continuai.
‘mi ama? Ma se ci siamo visti quattro volte in sette mesi? Questo è amore?’ domando di rimando.
‘Zayn sei famoso ed è…’
‘non provare a dire normale.’ Mi interruppe ‘perché in questo mese ho baciato più te che lei, e ho visto più te che lei. Lo capisci che per me non è nulla?’ urlo lui.
‘come fai a non affezionarti alla tua ragazza se stai insieme a lei.’
‘perché sono obbligato a starci insieme.’ Urlo esasperato.
Sono obbligato. Granai gli occhi e scossi la testa. Decisamente ero confusa, e anche molto.
‘cosa?’ sussurrai cercando di tenere la mente lucida.
Zayn sospiro alzandosi da divano ‘credo che sia arrivato il momento.’ Esclamo sedendosi di fianco a me.
‘di cosa stai parlando?’ domandai.
‘promettimi solo che non mi lascerai ora, dopo aver saputo la verità.’ Mi prese le mani.
‘ma cosa…’
Mi zitti ‘promettimelo.’ Continuo implorandomi, annui.
‘ti ricordi quando ti ho lasciata?’ il suo tono di voce non era più alto come prima, neanche dolce, era triste, tutto ciò che dirà per lui è dolore, e so’ che lo accompagnerò con il sentimento.
‘come dimenticarlo…’ sussurrai.
 
Il telefono continuava a squillarmi interrottamente. Mi alzai di fretta e lo afferrai, era l’una di notte, ma appena vidi il nome sul display sorrisi. Zayn.
‘ehi’ accettai la chiamata. Era in America per fare il tour di x-factor.
‘ehi’ disse sforzato, e con voce tremolante.
‘tutto bene?’ chiesi incerta, era strano.
‘no non va tutto bene. È tutta una merda’ urlo con voce spezzata. Era come se stesse piangendo.
‘allora spiegami’
‘scusami davvero, ma non posso fare un torto ai ragazzi. Non posso.’
‘Zayn ma che stai dicendo?’ chiesi allarmata. Mi stava preoccupando.
‘è, è finita’ disse prima di attaccare.


‘sei stato un vero stronzo.’ Mi sfuggi senza rendermene conto.
‘h-hai ragione.’ Balbetto ‘ma sono stato costretto a farlo.’ Continuo fissandomi negli occhi.
Sospiro ‘una settimana prima di lasciarti, i manager, mi avevano imposto di lasciarti perché.. perché non avevo dichiarato al 100% la nostra storia, e volevano che io rimanessi single.’
‘all’inizio rifiutai all’istante. Dissi che non potevo lasciarti perché ti amavo, ma loro mi ricattarono e mi dissero che se non ti avessi lasciato il gruppo si sarebbe sciolto.’
‘eh hai lasciato me per non togliere il sogno ai ragazzi.’ Intervenni, lui annui.
‘mi ci è voluta una settimana, e quando ti ho chiamato quella sera volevo dirti solo che ti amavo e darti la buona notte.’ Si passo una mano tra i capelli ‘ma poi ti lasciai.’ Ammise abbassando la testa.
‘cos’è successo dopo?’ domandai.
‘non dissi nulla ai ragazzi, litigai varie volte con Harry dicendogli che ti avevo lasciato per la distanza, quando sapeva benissimo che non era vero. Non ci parlammo per due mesi.’ Sorrise amaramente.
‘iniziammo ad avere successo, fan, soldi, ci divertivamo, ma dentro mi sentivo vuoto. La notte prima di dormire guardavo le nostre foto, oppure pensavo a te. Mi addormentavo sempre piangendo.’
‘una notte poi, non riuscì a trattenermi e mi sfogai con Liam, da quella serata ogni sera piangevo tra le sue braccia, e lui sapeva solo che piangevo per te.’ Deglutì cercando di migliorare la sua voce tremolante.
‘andammo avanti così finche non tornammo in Inghilterra.’ Alzo il viso ‘ero felice, all’inizio, perché avrei rivisto la mia famiglia, e stavo già pensando di riconquistarti, ma invece arrivò Paul..’
‘la vostra guardia del corpo?’ chiesi.
Zayn annui ‘e mi annuncio che dovevo pubblicizzare Perrie Edwards, per almeno sei mesi. Pensa io che volevo tornare dalla donna che amo, ma invece dovevo stare con una che non conoscevo e che non amavo.’ Una lacrima rigo il suo viso. Anche i miei occhi iniziarono a bruciare, ma ripetei a me stessa che dovevo essere forte, e ascoltare. Asciugai la sua guancia.
‘mi rassegnai all’idea di averti ancora, mi sentivo fregato.’ Rise ‘come potevo uscirne? I ragazzi non sapevano nulla, e subivo.’ Abbasso ancora il viso.
Incrociai le dita della sua mano ‘quando sei finito sui giornali per il bere?’ domandai curiosa.
Sorrise ‘ero uscito da solo quella sera, e ti ho visto al negozio.’ Sospiro ‘lo ammetto non so’ perché mi sono ubriacato, ma non sapevo che fare.’
‘quando l’hai detto ai ragazzi?’ domandai ancora.
‘Niall era furioso, come gli altri, adesso mi stanno aiutando.’ Rispose.
‘ti dovrei odiare, sai?’ scherzai.
Zayn sgrano gli occhi ‘lo so dovevo dirtelo, ma…’ lo interruppi baciandolo.
‘ma adesso posso solo amarti.’ Conclusi la frase staccandomi dalle sue labbra.
‘non mi odi?’ domando sbalordito.
Scossi la testa ‘pero se mi avessi detto tutto dall’inizio… non ti fidavi?’ abbassai il viso.
‘certo che mi fido di te, ma non volevo causarti un ulteriore dolore.’ Ammise.
‘sarebbero quasi quattro anni, se non fosse successo nulla.’ Pensai ad alta voce.
‘quattro anni di cosa?’ chiese.
‘quattro anni di noi.’ Abbozzai un sorriso, per poi baciarlo ancora.
 
‘buona notte amore.’ Mormoro per poi tirare le coperte.
Fissai per un paio di minuti il soffitto, facendo anche delle facce buffe o perplesse.
‘Zayn.’ Borbottai. ‘ma ora che facciamo?’
‘cosa?’ disse a bassa voce.
‘con Perrie, i manager, ragazzi, stampa, televisione, twitter…’
Il moro mi interruppe mettendo la mano sulla mia bocca ‘non me ne fotte una sega, specialmente di Perrie.’ Ammise.
‘ma cosa intendi fare?’
‘mi farò vedere con lei solo in pubblico, per il resto sto con te e con nessun’altra.’ Se pensa che si salva così…
‘quindi sarò la tua ruota di scorta?’ esclamai.
Impreco ‘no, assolutamente no.’ Incrocio le gambe con le mie per poi baciarmi la fronte ‘non sei la mia ruota di scorta.’ Sussurro. Lo baciai.
‘ti ho spiegato il piano di Niall, dobbiamo solo avere pazienza.’ Sospiro.
‘mmm.’ Ci pensai un secondo ‘praticamente fuori siamo due amici e in casa ci saltiamo addosso?’ domandai.
Zayn rise ‘mettiamo così per ora.’ Risi anch’io.
‘basta che mi baci però.’ Imitai un bambina.
‘quello era nel pacchetto.’ Mormoro stringendomi.
‘che palle.’ Esclamai ad alta voce. ‘non posso neanche vantarmi di baciarti.’ Misi il broncio.
‘Dio un’altra Danielle…’ borbotto Zayn.
‘cosa?’ domandai.
‘ti amo.’ Lo amavo quando lui diceva che mi amava, che pensiero contorto.
Sorrisi pensando che adesso accanto a me c’era lui, il mio più grande amore. Rafforzai il pensiero, lui non me l’avrebbero portavo via nessuno. Specialmente ora che sapevo la verità.
Zayn mi aveva lasciata per ricatto, ammise che avrebbe lasciato tutto per me, ma se non avesse accetto anche i ragazzi perdevano il loro sogno. Dopo tutto lo stimavo, aveva sofferto e perso la ragazza che amava solo per non distruggere il sogno dei suoi migliori amici. Se questa non è amicizia.
Ammetto che anche dopo saputo la verità, il dolore che provai due anni fa, e che provai fino a poco tempo fa, non sarebbe sparito. Avevo pianto ogni notte per lui. Non mi sentivo abbastanza.
Pensavo che mi avesse lasciato per una più bella di me.
Pensavo che non mi amava più. Invece? Tutto il contrario.
Mi strinsi tra le braccia di Zayn, se avevo lui tutto andava bene.
 

***

 
Pov. Harry
 
‘meno male che Zayn non doveva toccare l’alcool.’ Esclamo Liam.
La sua voce era lontana e mi rimbombava in testa. Guardai la mia ragazza, credo che fosse la mia ragazza e la presi per mano.
‘Harry.’ Mi richiamo lei alle mie spalle. Ma perché la sua voce era alle mie spalle, e continuava a lasciarmi la mano. Mi girai e vidi Maya, o forte tre Maye, ma il plurale di Maya è Maye?
‘Liam.’ Urlai ‘ma due Maya diventano delle Maye?’ domandai barcollando. Una chioma bionda si avvicinava a me, e camminava come me.
‘Niall sei tu?’ chiesi toccandogli la faccia.
‘Harry sei sexy.’ Disse lui tra le risate.
‘Louis prendi quel coglione.’ Urlo una voce femminile. Toccai il petto di Niall, e notai che era piatto.
‘Niall amico.’ Scoppiai a ridere ‘la mia ragazza ha più tette di te.’ Costatai continuando a toccarlo.
‘tu credi?’ rispose.
‘All’asilo sono finito?’ Louis mi prese in spalletta e causando troppo movimento al mio stomaco.
‘non mi sento bene.’ Ammisi guardando il suolo.
‘ah che bello i paparazzi vicino alla mia auto, dio che culo.’ Louis non mi ascolto.
‘questo si è addormentato.’ Niall stava dormendo in braccio a Liam.
‘coglione.’ Disse Maya ‘sei un coglione, e poi cosa fa? Mi sussurra pure se a casa lo facciamo. Certo che lo faccio, ti ammazzo.’ Urlo esasperata.
‘ti amo.’ Mormorai. ‘la amo.’ Dissi all’orecchio di Louis.
‘lo sa.’ Si limito a rispondere. Mi girava la testa, e non volevo rimanere tra le braccia del mio migliore amico, sempre se era lui. Cercai di allentare la sua presa, ma stranamente mi sentivo debole.
Sarà l’effetto dell’alcool?  Toccai i capelli di Louis, erano morbidi e brillanti, gli annusai anche, profumavano di… shampoo. Sentii un grande boato e delle urla. Mi guardai attorno, ma tutto ciò che vedevo erano dei flash, saranno i paparazzi?
 
‘Ce la faccio.’ Mi lamentai andando a sbattere contro il divano.
‘Harry.’ Maya mi prese per un fianco tentando di tenermi in piedi.
‘ti ho detto che ce la faccio.’ Ribattei alzando la voce.
‘sei ubriaco.’ Costato lei. Alzai le spalle e mi incamminai verso camera mia, era quella di fronte a Zayn. Domanda da un milione di sterline, chi era Zayn? Di sicuro lo conoscevo, però…
Arrivai davanti camera mia e apri la porta. Mi guardai attorno ed ero sicuro che non avevo un enorme specchio in camera, almeno credo. Mi tolsi le scarpe, e i vestiti, rimanendo nudo. Camminai andando a sbattere con il mignolo contro il comodino, imprecai un paio di volte.
‘non era qui oggi.’ Borbottai. Mi massaggiai il piede e accesi la luce.
‘ma che cazz…’ mi girai ‘Harry cosa cazzo stai facendo?’ urlo Zayn.
‘Harry.’ Mi girai ancora e vidi Louis entrare in camera. ‘scusalo è ubriaco, l’altro dorme, ma questo è euforico.’ Sospiro lui.
‘che vuol dire euforico?’ domandai.
‘si è ubriacato?’ domando Zayn. Guardai Louis annuire.
‘anche Niall, ma si è addormentato prima di salire in macchina, questo –mi indico- ci sta facendo impazzire.’ Mi prese sotto braccio.
‘che ore sono?’ domando mister ciuffo cadente.
‘le quattro, adesso lo porto a letto. Buona notte.’ Si salutarono, ma mi bloccai.
‘Zayyyyn.’ Lo richiamai.
‘oddio.’ Disse lui.
‘hai fatto bunga bunga con la mia farfallina?’ domandai.
‘uccidilo.’ Esclamo il moro.
‘sarà fatto.’ Acconsenti il mio migliore amico.
Gli puntai il dico contro ‘sei una troia e ti lascio.’ Girai i tacchi ed entrai nella mia camera. Arrivai al letto buttandomi, rimanendo con il culo all’aria.
‘buona notte.’ Urlai prima di addormentarmi.
 
Una sensazione di nausea e di freddo mi sveglio.
Mi alzai a fatica dal letto, mi ero addormentato sopra il piumone ed ero completamente nudo. Apri il cassetto e misi il primo paio di boxer che trovai, seguito da un maglioncino. Mi guardai attorno e non trovai i vestiti della sera prima, ero così ubriaco che –di sicuro- avrò lasciato i vestiti sparsi per casa.
Passai un mano sopra lo stomaco, la nausea mi stava uccidendo.
‘amore.’ Cercai Maya nella stanza, ma non la trovai. Sarà in cucina, pensai.
 
‘è ancora vivo.’ Mi accuso Zayn. Lo guardai stranito.
‘che ore sono?’ domandai.
‘le due del pomeriggio.’ Rispose Liam, non avevo mai dormito così tanto. Mi avvicinai ai ragazzi e li salutai con un bacio sulla guancia, l’unico che si ritrasse fu Louis.
‘che hai?’ chiesi.
Louis non rispose e sbuffo. ‘che hai?’ ripetei prendendo una tazza di caffè.
‘ti ricordi sta notte?’ scossi la testa ‘mi hai dato della troia e mi hai lasciato.’ Ululo lui.
‘io’ balbettai.
‘non ti ho mai visto bere così tanto.’ Sospiro ‘ci hai provato con Danielle!’ urlo lui.
‘oddio’ sussurrai a me stesso.
‘si, ma l’ha scambiata per Maya.’ Intervenne Eleanor, adesso si spiega tutto.
‘che altro ho fatto?’ domandai timoroso.
‘sei entrato in camera mia, stanotte, ti sei spogliato e volevi dormire nel mio letto.’ Ecco spiegati i vestiti scomparsi ‘eh poi hai pure detto se ero andato a letto con la mia ragazza.’ Scosse la testa.
‘siete tornati insieme?’ Louis e Liam dissero all’unisco.
‘non proprio.’ Si gratto la testa ‘ma… sa tutto anche dei manager!’
‘questo già lo sapevamo.’ Borbottai.
‘zitto tu.’ Mi indico Louis ‘quella testa di cazzo ha ragione’ disse indicandomi.
‘invece no, alla fine è stata Perrie a parlare con lei, e le ha detto stronzate su stronzate. Non sapete che voglio ho di prenderla a schiaffi.’ Risposte stringendo i pugni.
‘dov’è la mia ragazza?’ domandai ‘e la mia farfallina.’ Continuai.
Zayn mi fulmino con lo sguardo ‘sono all’università.’ Rispose Liam. Guardai i ragazzi, forse stavo diventando paranoico, oppure erano arrabbiati con me.
‘Niall?’
‘Harry vai a raggiungerlo, è in punizione, come te.’ Sgranai gli occhi.
‘ma che abbiamo fatto?’
‘avete voluto ubriacarvi? Bene, sembravate due bambini, avete fatto casini, siamo sui giornali e ora vattene in salotto.’ Sbuffai alzandomi dalla sedia e raggiunsi il biondo.
‘ti hanno cacciato anche a te?’ mi sedetti di fianco a lui.
Annui ‘si, però non è giusto.’ Mi lamentai.
Niall rise ‘da quello che so’ ne abbiamo combinate molte… tu mi hai anche palpato le tette.’ Feci una faccia schifata.
‘eh io ho detto che eri sexy.’ Continuo lui.
Gli diedi il cinque ‘ho tradito Louis con te, ti amo Niall.’ Feci gli occhi dolci, facendo ridere di gusto il biondo che contagio anche me.
 
Continua…
 


MA CHE CAPELLI HA?
AHAHAHHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAH


I’m back, pepi.
Lo ammetto il capitolo l’ho scritto ieri sera e l’ho finito ora…
Però sono puntuale, ancora. C’è amorini (?) fatemi una statua d’oro e che cazzo!
Come sempre la colonna sonora, della mia scrittura, è Over Again, cazzo è d’obbligo quando scrivo.
 
Non so perché, ma questo capitolo, mi è piaciuto!!
Zayn ha detto tutta la verità, e se devo essere sincera amo il fatto che Allison ora voglio combattere per Zayn. Cazzo è da coglione lasciarselo andare…
Harry… Niall… HAHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAH
Dio Harry ubriaco mi fa morire, non sono molto brava a scrivere sotto un punto di vista di un ubriaco, ma mi sono impegnata!
Adesso Louis e Harry si sono lasciati e nascerà una Narry… nah la Larry spacca i culi a tutti!
*non ezere una larry shipper*
 
Non so quando pubblico, ma sarà o domenica o lunedì.
Devo anche pensare a cosa succederà nel nuovo capitolo, anche se una mezza idea c’è… e voglio far tornare Josh eh eh eh.
PUGNI, SANGUE, ALE ALE! #midrogo
 
Pubblicità:
Si può che due persone che si odiano si innamorano?: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1056488&i=1
And who am i that’s a secret i’ll never tell you:http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1176481&i=1
Os su Harry: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1211737&i=1
Os su Zayn: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1221290&i=1

Os su Zayn (rossa, è nuova): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1420957&i=1
 
Questo è il mio twitter, se volete seguirmi fatelo pure, per essere ricambiati menzionatemi: https://twitter.com/imthebeststar
Se avete ISTANGRAM questo è il mio nick ‘imthebeststar’.
Per istangram: nelle recensioni lasciatemi il nick, per chi dovesse seguirmi.

 
Vi amo tutte quante :)
 
Alla prossima, Vale.

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Diciassettesimo capitolo. ***


*LEGGETE LO SPAZIO DEDICATO A ME*

Diciassettesimo capitolo.
Harry.

 
 
‘ma quello è Harry Styles?’ mi senti chiamare appena scesi dall’auto.
Sorrisi alle ragazze poste fuori dall’università, mentre loro -correndo- si avvicinarono a me.
‘Harry, Harry mi fai un autografo.’ Mi chiese la rossa del gruppo. Erano tutte e sei delle belle ragazze, come tutti sapevano io amavo il mondo femminile. Per me ogni ragazza era bella a modo suo, anche se non aveva una taglia 40. Come la mia ragazza, Maya non era di certo una reginetta nelle bellezza o nel fisico. Ma per me, lei, era perfetta così com’era.
La prima volta che vidi Maya ci provai subito con lei, ammetto che era una bella ragazza, ma dopo aver assaporato un suo schiaffo dritto in faccia, in quel momento capi che lei era quella giusta per me. Ci misi così tanto tempo a conquistarla, che se tornassi indietro rifarei tutto da capo.
Scossi la testa e continuai a fare foto e autografi alle fan, quando si calmarono mi avvicinai all’entrata del cancello.
Stamattina con Niall avevo pensato di prendermi una giornata, per stare tutto il giorno con la mia ragazza. Non avevo la più pallida idea di dove portarla, ma una giornata a far shopping, e una cena romantica le sarebbe piaciuto.
 
‘Styles?’ mi ripresi al suo della voce più irritante del mondo.
‘Devine.’ Ricambiai con lo stesso tono seccato, mentre il ragazzo si avvicinava a me.
‘cosa ci fai qui?’ domando minaccioso.
‘prendo la mia ragazza.’ Ribattei senza abbassare lo sguardo.
Josh rise lievemente scuotendo la testa. ‘non verrà con te.’ Continuo a ridere.
‘perché mai? Sono il suo ragazzo.’ Dissi scandendo l’ultima parola.
‘ragazzo?’ mi squadro ‘non vi do neanche un mese che tu l’avrai già tradita..’ esclamo lui.
‘convinto?’ domandai.
Josh annui. Capivo il suo rancore nei miei confronti, se il ragazzo di mia sorella si fosse comportato come me, neanche io sarei stato molto cordiale con lui, e non lo avrei mai più accettato nella sua vita.
‘illuso.’ Borbottai guardando l’entrata della scuola, la quale stavano uscendo le persone.
Saettai con lo guardo cercando la mia ragazza tra la folla. La vidi parlare con Allison, ma la bionda la calcolava poco continuando a guardare in un’altra direzione. Segui il suo sguardo e vidi dall’altra parte del parcheggio Zayn circondato da ragazze urlarti. Con gli occhi tornai a cercare la mia ragazza, ma non la trovai più.
‘Harry?’ domando lei arrivandomi dal lato sinistro.
‘ehi piccola.’ Mi avvicinai lasciandole un bacio sulle labbra.
‘cosa ci fai qui?’ domando perplessa.
‘ti voglio rapire, posso?’ domandai sorridendole.
Maya mi accarezzo una guancia ‘mi piacerebbe ma…’
La incitai ‘ma?’
‘devo andare con Josh.’ Continuo indicandolo, mentre lui mi sorrise beffardo.
‘stai scherzando, spero?’ domandai severo.
Scosse la testa ‘volevo stare con lui.’
‘e non con il tuo ragazzo?’ esclamai ‘ci vediamo.’ Non mi preoccupai neanche di salutarla, che mi trovai già in auto pronto a partire. Ingranai la marcia, e evitando la folla che usciva dall’istituto mi incamminai verso una meta sconosciuta.
 
Sinceramente non sapevo dove andare, a casa dai ragazzi non volevo tornare, che poi casa era vuota. Liam e Louis sono usciti con le loro ragazze, Niall con la sua migliore amica e Zayn era a scuola a prendere Allison. Non potevo neanche stare con la mia migliore amica, e sfogarmi un po’.
Lo ammetto c’ero rimasto male, e non poco. Non passavo una giornata, da solo, con la mia ragazza da troppo tempo, e lei ha preferito stare col fratello, che per giunta mi odia. Scossi la testa, e girai per una strada secondaria, il traffico  a Londra era insopportabile.
Dopo una decina di minuti ero arrivato a destinazione.
 
Pov. Allison
 
‘mi hai sorpresa.’ Ammisi appoggiando la testa alla portiera.
‘per cosa?’ domando lui.
‘sei venuto a prendermi a scuola, anche se…’
‘non ti ho presa per mano, o non ti ho baciata?’ concluse lui.
Annui con la testa ‘amore sai come siamo messi, dobbiamo nascondere tutto per un po’.’  Continuò lui.
‘hai ragione.’ Dissi continuando a guardare fuori dal finestrino, e solo allora mi accorsi che stavamo per entrare in autostrada.
‘dove stiamo andando?’ domandai guardandomi attorno.
‘ti prelevo per due giorni, oggi è venerdì. Passeremo un fine settimana tutto per noi.’ Rispose continuando a fissare la strada.
‘ti devi sempre far perdonare!’ borbottai.
Zayn rise ‘dopo ti riempio di baci e recupero.’ Mi allungai leggermente e gli baciai una guancia, per poi sistemarmi sul sedile.
‘ma i vestiti?’ domandai accendendo la radio.
‘ma con chi credi di parlare? Eh? Ho preso tutto l’occorrente.’ Mi spiazzo lui.
Sbuffai facendolo ridere.
Presi dallo zaino il libro di storia, e con una matita incominciai a sottolineare le parti più importanti, che poi avrei studiato. Zayn mi guardo perplesso, per poi fare spallucce.
‘mi porto avanti.’ Dissi rispondendo a qualche sua domanda mentale. Lui rispose con un semplice: okay.
Stavo studiando la ‘guerra civile inglese’ o così detta ‘guerra dei tre regni’ la settimana dopo avrei avuto un test su questo argomento, ed io non avevo ascoltato molto le lezioni. Ma alla fine non era proprio colpa mia, una volta pensavo a Harry dopo averlo rivisto, poi tocco a Zayn e i suoi baci, i nostri tira e molla, e in fine Perrie. Decisamente non era colpa mia.
Venni svegliata dai miei pensieri, grazie alla mano di Zayn che si poso sul mio ginocchio. Alzai lo sguardo, e lui fece lo stesso sorridendomi. Mi morsi il labbro tornando a ‘studiare’.
 
‘siamo arrivati.’
Strabuzzai gli occhi guardandomi attorno ‘Zayn ma questa è una reggia.’ Esclamai fissando l’immensa dimora in cui stavo per entrare.
‘ti piace?’ domando lui.
Annui entrando in casa dopo di lui. Ci trovammo subito un ampio salone illuminato, c’erano ben cinque divani e un tavolo per almeno quindici persone.
‘sai.’ Inizio lui appoggiando la valigia a terra ‘c’è anche una piscina interna, e una esterna.’ Continuo chiudendo a chiave la porta.
‘sei voluto venire qui per la piscina?’ domandai alzando un sopracciglio.
Zayn annui ‘esatto, sono fighe.’ Ammise.
‘ma se non sai nuotare?’ esclamai divertita.
‘dettagli amore.’ Non ribattei per via delle sue labbra sulle mie. A scuola non mi bacio per due motivi: le fan erano pronte con i cellulari a fare foto su foto, che poi sarebbero finite su internet, e poi perché lui è fidanzato con Perrie. A proposito di lei, che scusa aveva inventato con la Edwards?
‘ma Perrie?’ domandai staccandomi dalla sue labbra.
‘dobbiamo rovinare proprio questo momento?’ domando lui con acidità.
‘scusa.’ Mi scusai ‘era solo per curiosità.’ Ammisi abbassando la testa. Zayn mi sollevo il mento con due dita, facendo combaciare ancora le nostre bocche.
‘ti amo.’ Sussurro tra un bacio e l’altro. Non risposi beandomi delle labbra del mio ragazzo. Scossi la testa per poi ribaciarlo, lui non era il mio ragazzo, anche se con tutto il cuore volevo che lui lo fosse. Senza nascondersi dal mondo intero, o senza prendere in giro nessuno. Gli unici che sapevano la verità erano i ragazzi e Maya, per il resto le fan, i manager e tutto il mondo sapeva che avevamo avuto una storia, ma ora eravamo solo amici.
 
Pov. Harry
 
Citofonai un paio di volte. Ero sicuro che qualcuno, a quest’ora, era a casa. Del resto erano solo le tre del pomeriggio, e se non sbaglio mia madre doveva essere a casa.
‘Harry.’ Urlo Anne, mia madre, appena mi apri la porta.
‘mamma.’ Esclamai saltandole addosso, ero sempre un cocco di mamma anche se avevo 18 anni.
Affondai il viso tra i suoi capelli, beandomi dei baci che mi stava lasciando sulla tempia. Strinsi la stretta sulle sue spalle, e lei fece lo stesso. Mi era mancata così tanto.
‘il mio bambino.’ Sussurro lei accarezzandomi la guancia.
‘mi sei mancata, mamy.’ Ammisi sorridendole. Ci staccammo l’uno dall’altra, ed entrai in casa chiudendomi la porta alle spalle.
‘è da molto che non venivi a casa.’ Disse lei dispiaciuto.
Mi grattai la testa imbarazzato ‘con il lavoro sono sempre impegnato.’ Ed era vero. Anche i ragazzi, come me, eravamo pieni di lavoro. Poi con questa storia dei ‘pezzi rubati’ i manager ci stavano col fiato sul collo, e lavoravamo il doppio. Ma per fortuna, per tutto il week-end, eravamo liberi da tutti gli impegni, ma martedì dovevamo partire per delle performance in Itala, Francia, Spagna e altri paesi. Sarebbe durata solo una settimana, ma sarebbe stata abbastanza pesante per i vari spostamenti che dovevamo subire.
‘in settimana partiamo.’ Diedi voce ai miei pensieri.
Mi madre mi sorrise per poi sedersi sul divano, sul quale mi invito a farmi sedere ‘per quanto starete via?’
‘una settimana, massimo nove giorni.’ Sospirai ‘non ho ancora preparato nulla.’
‘hai tempo.’ Rise leggermente ‘quand’è che volevi dirmi di Allison?’ domando lei.
Mi andò la saliva di traverso ‘cosa vuoi sapere?’ balbettai.
‘tutto.’ Esclamo ‘e voglio sapere anche perché ti sei allontanato da lei.’ Ammoni incrociando le braccia.
‘ci siamo incontrati un mesetto e mezzo fa, da li non ci siamo più persi di vista.’ Iniziai a raccontarle alcuni episodi miei e della bionda. ‘comunque mi ero allontanato per la questione di Maya.’ Conclusi abbassando il capo.
‘quella storia mi ha deluso molto, sai?’ disse calma ‘ma ho visto le responsabilità che ti sei preso, mi ha fatto molto piacere.’ Sorrise.
‘non sei arrabbiata?’ balbettai.
Scosse la testa alzandosi dal divano e sedendosi vicino a me ‘non sarò mai arrabbiata con il mio bambino.’ Mi bacio una guancia. Rimanemmo in silenzio per qualche secondo, finche non parlo di nuovo.
‘ma siete tornati insieme?’ domando con curiosità.
Annui ‘si… ma oggi ha preferito stare con il fratello che con me.’ Dissi amaramente.
‘ci sei rimasto male?’ annui ancora. ‘Harry di cosa hai paura?’ ecco di cosa avevo paura? Di molte cose. Avevo paura che lei si sarebbe stanca di me. Avevo paura che avesse sempre preferito gli altri, a me. Avevo paura che non potevo renderla veramente felici.
‘ho paura che mi lasci.’ Ammisi sorridendo amaramente.
‘come può fasciare un ragazzo bello come te?’ ironizzo facendomi scappare una mezza risata.
‘mamma, per favore.’ La ripresi.
Mia madre rise ‘Harry questa ragazza la conosco poco, ma da quello che so: lei è molto innamorata di te. Non farti abbattere da delle tue paranoie.’
‘allora perché ho paura di perderla?’ esclamai irritato.
‘perché sei innamorato.’ Concluse mia madre. Eh aveva ragione, non mi ero mai fissato con una ragazza prima d’ora. Avevo paura di fare la mossa sbagliata, come poco fa, quando scappai senza neanche salutarla. Già so che il mio comportamento subirà un litigio, ma non riuscì a trattenermi. Saremmo anche partiti per il tour, tra qualche mese, e non potevo sapere come sarebbe andata a finire tra noi.
Sorrisi a mia madre, abbracciandola.
Dovevo vivere la giornata, senza preoccuparmi del futuro, dovevo fare piccoli passi alla volta e dimostrarle il mio amore. A lei bastava solo questo.
 

***

 
Pov. Allison
 
‘mi fa strano vederti cucinare.’ esclamai entrando in cucina.
‘come mai?’ domando Zayn guardandomi, ‘sembra così irreale?’ esclamo girando il contenuto nella padella.
‘abbastanza’ ammisi ‘ma sei tremendamente sexy davanti ai fornelli’ mi portai una mano sulla bocca, imbarazzata.
Zayn fece finta di niente ‘sono sempre sexy.‘ ammise lui
‘ma dove?’ scherzai. Lo sentii trattenere delle risate, per poi spegnere il fuoco e appoggiarsi al balcone della cucina.
‘sai…’ incomincio infilandosi le mani nelle tasche ‘non mi hai mai raccontato come ti sei innamorata di me.’ Fu serio.
Lo guardai perplessa, ma prima che potessi parlare mi interruppe, ancora ‘solo per la mia bellezza?’ domando con timore. Guardai Zayn con stupore e scossi violentemente la testa.
‘allora cos’è che ti ha fatto innamorare di me?’ domando ancora, e con più decisione.
Mi avvicinai a lui, posizionandomi davanti, per quanto potesse risultare stupido, circondai i suoi fianchi ‘bloccandolo’ tra me, e il ripiano. La sua espressione rimase uguale e mi incitò a parlare.
‘ci sono vari motivi…’ mi morsi il labbro ‘per esempio la tua gelosia.’ Esclamai.
Zayn abbozzo un sorriso ‘la mia gelosia? Oppure possessione?’ cinse le sue braccia sui miei fianchi.
‘entrambi.’ Ammisi ‘il tuo essere sempre presente.’ Portai le braccia sul suo petto, appoggiando il viso sulla sua spalla, mi lasciai coccolare da lui.
‘poi?’ mi incito.
‘il tuo carattere…’ sospirai ‘ti ho sempre odiato, ma alla fine eri sempre nei miei pensieri.’
Zayn aumento la presa sui miei fianchi ‘hai mai avuto paura che io ti avessi solo usata?’ chiese lui, facendomi alzare il viso. Non seppi cosa rispondere, ero titubante, perché si avevo paura che mi avesse usato, ma nello stesso tempo sapevo che lui ci teneva a me.
‘un pochino.’ Ammisi.
‘perché?’ corrugo la fronte.
‘perché…’ iniziai ‘dopo la nostra prima volta ti comportavi da stronzo, eh… avevo paura che per te fosse stato solo sesso.’ Spiegai.
‘capito.’ Rispose guardando altrove. Eh forse avevo ragione, quella volta, per lui, era stato solo sesso.
‘Tu invece?’ chiesi con acidità.
‘io cosa?’ domando retorico.
‘quanto hai capito di amarmi?’ tornai alla posizione iniziale, con il viso sulla sua spalla.
Sentii Zayn sospirare ‘ho capito di amarti… quando ti ho vista indifesa sotto all’abuso di Jake.’ La sua presa divento un abbraccio ‘in quel momento capi che tu eri tutto per me, e vederti li in lacrime, mentre quello tentava di abusare di te…’ la sua voce si incrino.
‘se non fosse successo nulla?’ chiesi curiosa.
‘non lo so…’ balbetto ‘forse avrei avuto bisogno di più tempo per capire i miei sentimenti, nei tuoi riguardi.’ Continuo ‘ma una cosa era certa.’ Si sblocco.
Alzai il viso fissandolo, lui fece la stessa cosa ‘e qual è ?’ domandai.
‘prima o tardi, io e te, saremmo stati insieme.’ Abbozzo un sorriso e piano bacio le mie labbra. Sorrisi sulle sue, solo dopo esserci fidanzati, lui mi fece scoprire quanto poteva essere dolce e romantico. Non avrei scambiato Zayn con nessun’altro al mondo. Lui era nel mio cuore, e sapeva che non ne sarebbe mai uscito. Perché si, se in un futuro lui dovrebbe stancarsi, e poi ripensandoci tornerebbe da me… io non sarei mai in grado di lasciarlo andare. Zayn sa che lui, per me, è l’unico.
 
Mi distesi sul petto di Zayn, il quale si lamento.
Accarezzo piano i miei capelli, per poi passare sulla schiena. Chiusi gli occhi beandomi di quel piccolo piacere, causato dal suo tocco delicato.
‘People say we shouldn’t be together. Were too young to know about forever. But I say they don’t know what they talk talk talkin’ about.’Inizio a canticchiare con voce bassa, mi lasciai trasportare dalla sua voce roca e perfetta.
‘Cause this love is only getting stronger. So I don’t wanna wait any longer. I just wanna tell the world that your mine girl.’Apri gli occhi di scatto, e iniziai ad ascoltare bene le frasi che cantava.
‘They don’t know about the things we do. They don’t know about the I love you’s.’ mi strinsi più stretta al petto del moro, continuando ad ascoltare la sua canzone sussurrata. Non l’avevo mai sentita, e questo poteva significare due cose: se l’era appena inventata, o era del gruppo. Richiusi gli occhi, svuotando la mente, ascoltando ogni singola parola che il ragazzo mi stava dedicando.
‘Baby they don’t know about.’Piccola non ci conoscono.
‘They don’t know about us.’ Non sanno niente di noi.‘They don’t know about the things we do.’ Non sanno le cose  che facciamo.
‘They don’t know about the I love you’s.’ Non sanno niente del nostro amore.
‘But I bet you if they only knew. They will just be jealous of us.’ Ma scommetto che se solo  lo sapessero, sarebbero gelosi di noi.
 
Mi sfuggi una lacrima, sentendo l’ultimo verso della canzone.
‘Zayn cos’era?’ chiesi con voce tremolante.
‘è una canzone che verrà messa nel nuovo album.’ Rispose fiero di se.
Allontanai il viso dalla sua spalla ‘chi l’ha scritta?’ mi misi a cavalcioni, senza alcun secondo fine.
Zayn volto lo sguardo, e notai sulle le sue guance arrossate ‘io’ sussurro appena.
‘come?’ esclamai, facendo finta di non aver sentito la sua risposta.
Sospiro ‘io, l’ho scritta io, da solo.’ Torno a fissarmi.
‘quando l’hai scritta?’ domandai curiosa. Zayn scosse la testa, per poi posizionarsi sul divano, seduto accanto a me.
‘ti ricordi quando ero in camera tua, e tu studiavi?’ mi prese le mani, ed io annui ‘ecco quella sera ero distrutto, e mi sono messo a scrivere… se non l’avessi capito parla di noi.’ Abbozzai una risata.
‘non sono così stupida.’ Il moro rise allegramente.
‘chi ha mai detto il contrario?’ domando alzando il sopracciglio.
‘ecco anche per questo.’
Zayn corrugò la fronte, guardandomi perplesso ‘cosa?’.
‘ti amo anche per questo.’ Sorrisi azzerando le distanze tra noi.
 
-perché non rispondi ai miei messaggi?- ecco un altro messaggio da parte di Perrie.
Quella ragazza era insopportabile, adesso capivo perché Zayn la detestava così tanto. In giro di dieci minuti, gli avrà inviato almeno una quindicina di messaggi, i quali io li lessi tutti. Non che lo volessi fare, ma il moro era sotto la doccia, ed io ero stesa sul letto ad aspettarlo. Qualcosa dovevo pur fare.
Il telefono vibrò ancora -domani ci vediamo?- sbuffai alzandomi dal letto. Appoggiai il telefono di Zayn sul comodino, e mi avviai nel bagno.
Bussai alla porta ‘Zayn, posso?’ domandai aprendo leggermente la porta.
‘si’ senti urlare da dentro. ‘ti mancavo?’ lo sentii da sotto la doccia.
‘beh in teoria io…’ l’acqua della doccia si spense, e successivamente lui usci dalla cabina, completamente nudo. Strabuzzai gli occhi, fissando da capo a piedi. Perfetto.
‘ti piaccio così tanto?’ mi risveglio dal mio trans.
Scossi la testa ‘cosa?’ squittì passandomi una mano sui occhi ‘copriti, sei nudo.’
La sua risata mi irrigidì ‘se fino ad adesso mi fissavi con la bava alla bocca.’ Esclamò togliendomi le mani dagli occhi ‘mi hai visto tante volte nudo.’ Ribeccò.
Alzai gli occhi al cielo ‘comunque…’ iniziai ‘…Perrie ti ha scritto, e…’
Mi interruppe ‘hai letto i messaggi?’ domandò serio. Annui abbassando il viso, scusandomi successivamente.
‘rispondi pure, divertiti un po’.’ Mi incitò lui ‘hai la tua rivincita… trattala male.’ Mi sorrise.
‘va bene.’ Sussurrai uscendo dal bagno.
 
Divertiti un po’.
Beh Zayn se ho il permesso… -cosa vuoi?’ risposi ai suoi numero messaggi.
-era ora, dov’eri finito eh? Non devi farmi aspettare così tanto.-  rispose subito lei.
Ma chi si credeva di essere? –oh mi scusi mia regina.-  mi complimentai di me stessa.
-stronzo… domani stai con me?- mi dispiace, ma Zayn sta con me.
Mi infilai sotto le coperte –perché dovrei venire da te?- domandai curiosa della risposta.
‘amore che dice?’ mi spaventai sentendo la sua voce.
‘Zayn...’ mi portai una mano sul petto ‘…mi hai spaventata.’ Aveva indossato solo i boxer, quelli bianchi, risaltavano molto sulla sua pelle.
Alzo le spalle e si infilo sotto le coperte con me, mi accoccolai sul suo petto.
‘che domande sono? Devi stare con la tua ragazza.’ Recitai il messaggio di Perrie.
‘quella è pazza.’ Borbotto Zayn appoggiando il viso tra i miei capelli.
-no tu vuoi solo il mio amichetto!- risposi senza ragionare.  
Zayn si espose e rise leggendo il messaggio ‘è solo tuo, tranquilla.’ Bisbigliò.
-non fare il sentimentale, ti è piaciuto scopare con me.-
‘mi sono stancato.’ Esclamò prendendomi il cellulare tra le mani.
-ho scopato con te solo perché ero ubriaco, e da quello che ricordo non ci sai fare. Ho di meglio da fare. Buona notte.- digito frettoloso.
-me la paghi.- l’ultimo messaggio di Perrie.
Fissai Zayn timorosa, mentre lui spende definitivamente il cellulare, lasciandolo sul comodino.
‘ehi che hai?’ domando strofinando il suo naso con il mio.
Gli accarezzai la guancia ‘non voglio che lei…’
‘shh.’ Mi ditti con un bacio. Ora che ci penso, in quella giornata mi aveva baciato davvero poco, doveva ancora farsi perdonare. Una sua mano fini dietro la mia schiena, mentre l’altra mi accarezzava lentamente la coscia scoperta. Ansimai.
‘ho sempre amato sentirti ansimare.’ Ammise lui, lasciandomi un bacio a stampo.
Sorrisi incapace di rispondere. Io lo amavo anche solo vedendolo per foto. Sfiorai le sua labbra con il pollice, facendogliele schiudere. Anche quelle semplici labbra erano perfette. Strinsi i suoi capelli avvicinandolo al mio viso, facendo scontrare le nostre bocche. Mai avrei pensato di amare così tanto una persona, come lui.
Mi sfilo voracemente la maglia, che fungeva da pigiama, lasciandola cadere per terra. Entrambi rimanemmo in intimo. Mi porto lentamente sotto di lui, ansimai sentendo la sua erezione sulla mia coscia. 
Le sue dita scesero fino all’elastico degli slip, superandoli, accarezzandomi dolcemente la mia intimità.
Sospirai ‘Zayn…per favore’
Capisse il mio imploro, si disfò dei boxer, aiutandomi nel togliere le mie mutandine. Si esposte leggermente, prendendo dal portafoglio una bustina blu. Prese le precauzioni, posizionandosi tra le mie gambe.
Appoggio la fronte alla mia ‘ti amo.’ Sussurro entrando lentamente in me.
Gemetti contro le sue labbra, continuandolo a guardarlo negli occhi, lucidi e pieni di eccitazione. Legai le gambe al suo bacino, assecondandolo con i movimenti, decisa a dimostragli quando lo desiderassi.
I nostri respiri erano affannosi, la stanza si riempi in poco tempo dei nostri gemiti, e delle nostre urla di piacere. Il tempo sembrava essersi fermato per noi. La lucidità non c’era più, era del tutto scomparsa.
I nostri cuori battevano all’impazzata, mentre Zayn, aumentò notevolmente i movimenti.
Avvicinai il mio viso al suo, rubandogli un bacio.
Alla fine non era stato solo sesso per lui, non lo era mai stato.
 
Continua…

 
Come sono belli *-*

 

 
BUON ANNO SPLENDORI MIEI. *prendono i forconi*
lo so che sono in ritardo.
Lo so che questo capitolo fa cagare.
So tutti questo, ma io vi amo :)
Come avete notato ho aggiornato, dio che figa che sono.
Io continuo ad amare Zallison, ve lo giuro, cazzo se Zayn dovesse veramente incontrare una ragazza come lei, io li sopporterei, giuro!
Harry.. beh ve l’avevo detto che tornava Josh –facciadaculo. Devine.
PREMESSA NON HO NULLA CONTRO DI LUI.
Maya è cretina… boh io avrei passato la mia giornata con il mio ragazzo, però è anche vero che è il fratello. Si okay sarei stata indecisa pure io HAHAHAAHAHHAHHAHHAH
 
Ringrazio una bellezza su twitter, per avermi dato l’idea di utilizzare ‘They Don't Know About Us.’
NEWS: sto riscrivendo la storia precedente di questa!
Spiego: quella storia è scritta davvero male, tra errori e parti spiegate col culo, ho deciso di riscriverla. Basta che andate qui: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1511936
e capirete tutto. Non c’è nessuno nuovo link, sarà sempre lo stesso.
Fino ad adesso ho riscritto il primo e secondo capitolo, questa sera ‘pubblico/modifico’ il terzo. La storia è sempre la stessa, ma ci saranno parti AGGIUNTIVE e parti MODIFICARE.
Esempio: -Liam e Louis sono già fidanzati.
                 -Allison non fuma, e parla poche volte in modo volgare.
                 -Saranno più lunghi i Pov Zayn, per spiegare bene i sentimenti. ECT.
 
Chi la seguiva, vi prego di rileggerla, chi invece non l’ha mai letta: LEGGETE SOLO I CAPITOLI INDICATI DA ME. È facile riconoscerli: ogni capitolo, in alto, ha l’avvertimento (che a fine modifica totale, verranno cancellati).
Spero di essere stata chiara.
 

Il capitolo scorso ho faticato ad avere quelle recensioni, non vi è piaciuto?
Alla prossima, Vale.



Mi faccio perdonare per il ritardo:











ANNNNND LET ME KISS YOOOOOOOOU.
Mi avete persa.
*yeah yeah yeah*


 

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Diciottesimo capitolo. ***


Diciottesimo capitolo.
Zayn.



La settimana di lavoro passò velocemente.
Chiusi gli occhi beandomi della tranquillità. Affondai il capo sul poggia testa, mettendomi in una posizione più comoda. Una volta sceso dall'aereo saremmo tornati a casa, e avremmo avuto due giorni di riposo.
Nessuna intervista, nessuna performance, niente di niente. Non fraintendetemi, amavo il mio lavoro, era una delle cose che mi rendeva orgoglioso di me stesso, ma la stanchezza aumentava, e mi sarebbe servita una giornata sul divano, con magari anche Allie, li pronta a coccolarmi e rilassarmi!

Un sorriso involontario si creò sul mio viso.
Pensare a Allison mi rendeva innocuo, e felice come un bambino. Lei mi rendeva così.
‘Tutto bene?’
Annui girandomi verso Liam ‘abbastanza.’ distolsi lo sguardo, ammirando il panorama dal finestrino, e solo in quel momento, notai la città di Londra. Mancava veramente poco e saremmo tornati a casa.
‘Sei stanco?’ domando sempre Liam.
‘Un po’... È stata una settimana impegnativa.’ Ammisi, il castano mi diede ragione, per poi tornare ad ascoltare la musica.
Mi guardai attorno: Harry dormiva, Louis stava giocando con il cellulare e Niall stava parlando con il resto della band.
 
Presi il telefono dalla tasca, sbloccandolo.
Essendo in aereo non c’era campo, ma decisi di guardare un po’ le foto.
Non sapevo esattamente quanto mancava all’atterraggio, ma almeno avrei perso del tempo.
Guardai tra le varie immagini, e mi accorsi che la maggior parte delle foto erano incentrate su di me.
Ammetto che ero fissato nel look, quindi se non avevo uno specchietto con me, mi facevo delle foto per vedere se ero presentabile. Del resto io sono il vanitoso del gruppo, e tale rimarrò.
Feci scorrere le foto col dito, arrivando alle ultime scattate, risalivano a una settimana prima, ritraevano me e Allison durante la nostra vacanza di due giorni.
Guardai ogni singola immagine:
Io e lei mentre cucinavamo.
Io e lei abbracciati.
Io e lei pieni di farina, quando cercammo di fare la torta al cioccolato.
Io e lei sul divano.
Io e lei mezzi nudi nel letto, a fare facce buffe.
Io e lei mentre ci baciavamo, come se non ci fosse un domani.
Mi morsi il labbro vedendo l’ultima foto. Era un primo piano dei nostri visi, prima di scattare la foto ci stavamo baciando, ma lei volle renderla più artistica mordendomi il labbro.
Era perfetta e decisi di metterla come sfondo del telefono.
‘ragazzi le cinture. Dieci minuti e siamo a terra.’ Annuncio Paul uscendo dalla cabina di pilotaggio.
Diedi una gomitata a Liam ‘che succede?’ domandò togliendosi la cuffietta dall’orecchio.
‘stiamo atterrando.’ Lo avvisai. Il castano annui e li allacciò la cintura.
Eravamo tornati a casa.
 
Mi copri il viso con lo skateboard, evitando i flash accecanti dei paparazzi.
Usa cosa a cui non mi abituerò mai sono loro. La luce insopportabile delle loro macchine fotografiche, e le loro continue domande. La privacy era una delle poche cose che volevo tenere per me, ma in questo mondo era difficile mantenerla tale.
Sentimmo un grosso urlo, appena usciti dal check in dell’aeroporto. Alcune aeree erano transennate, e le fan urlanti erano dietro ad essere, mentre chiedevano foto, autografi e via così.
‘Harry vieni qui.’ Mi girai vedendo il nostro bodyguard riprendere il riccio.
‘lasciami.’ Ringhio lui ‘devo salutare le fan.’ Harry si libero dalla presa ferrea di Paul,  raggiungendo le fan.
Sia io che Louis, decidemmo di salutarle, e non concedere foto, invece, Liam e Niall si aggregarono ad Harry per fare autografi, o anche per abbracciare le fan.
Non volevo risultare egoista, ma dopo una settimana stressante, e un viaggio d’aereo, volevo solo tornare a casa a dormire.
Aggiustai lo zaino sulle mie spalle, per procedere e andandomene dall’aeroporto il più in fretta possibile.
‘Louis.’ Sentii urlare, alzai lo sguardo e vidi Eleanor correre incontro al moro.
Guardai la scena sorridendo. Erano molto innamorati. Louis la prese in braccio, volteggiandola a destra e a sinistra, per poi baciarla. Sorrisi amaramente, anch’io volevo farlo con Allison. Fregarmene se le fan mi stessero vedendo, e baciarla davanti a tutti, ma non potevo.
Mi guardai attorno e notai anche le altre ragazze: Danielle, Maya e anche la mia Allie.
Dopo tutto era venuta a vedermi. Ogni ragazza andò dal suo rispettivo fidanzato, ed io con le mani in mano mi avvicinai alla bionda.
‘Amore.’ Perrie mi salto addosso, facendomi cadere zaino e skateboard.
Senza accorgermene mi ritrovai le sue labbra sulle mie. Strabuzzai gli occhi per poi, senza neanche ragionare, ricambiai il bacio.
‘Perrie.’ La richiamai cercando di staccarla dalla mia faccia. ‘Perrie.’ Ripetei.
Mi accarezzo il viso ‘mi sei mancato tantissimo.’ Esclamo lasciandomi un bacio a stampo.
Raccolsi la borsa e la tavola, passandomi una mano tra i capelli.
‘ciao Allie.’ Saluto la bionda, per poi prendermi per mano.
Guardai Allison, vidi i suoi occhi lucidi che mi guardavano mentre mi allontanavo da lei, tirato dalla viola.
Mi sentivo un traditore, una totale merda. Perché si è quello che ero.
 
Pov. Allison
 
‘piccolina.’ Niall si avvicino a me, stringendomi in un abbraccio. ‘mi dispiace.’ Sussurro in modo che sentissi solo io.
Scossi la testa ‘non è successo niente.’ Sorrisi cercando di mostrarmi felice, ma una lacrima traditrice mi rigo la guancia.
Il biondo l’asciugò ‘non sembrerebbe.’ Mi lasciai cullare dalle sue braccia, piangendo silenziosamente sulla sua spalla.
‘ti ama, è costretto a farlo.’ Mormorò stringendomi le spalle con un braccio. Ci incamminammo seguendo il resto del gruppo. I ragazzi erano assieme alle loro rispettive fidanzate.
Io dovevo essere al posto di Perrie.
Io dovevo essere a chiamarlo ‘amore.’
Io dovevo andargli incontro, baciandolo.
Io dovevo andare via con lui, mano nella mano.
‘grazie.’ ringraziai Niall, lasciandogli un bacio sulla guancia. Se non ci fosse stato lui sarei rimasta da sola.
L’irlandese mi sorrise per poi togliersi il capello, appoggiandomelo in testa. Lo guardai stranita, finche non uscimmo dall’aeroporto. Dei flash accecanti mi accecarono all’istante. Le urla delle fan rompevano i timpani. Niall aumento la presa sulle mie spalle, stringendomi a se. Rimasi sorpresa del suo gesto.
Soffriva di claustrofobia, e a pensato a me, invece di se stesso. Era un angelo.
 
‘mi sei mancata farfallina.’ Harry mi bacio la testa, appoggiando un braccia sulle mie spalle, il rimanente teneva stretta Maya.
‘anche tu.’ Ammisi baciandogli la guancia.
Ci eravamo divisi in due taxi differenti. Io con Harry, Niall e Maya il resto dei ragazzi nella seconda vettura.
Appoggiai la testa sul petto di Niall, ringraziandolo ancora una volta.
‘Allie sei una delle mie migliori amiche, lo rifarei anche ora.’ Sorrise.
Dovevo essere grata di avere degli amici del genere. Senza di loro sarei persa. Erano la mia roccia.
Mi era venuto il mal di testa a furia dei flash, e delle urla. Non capirò mai come facessero i ragazzi ad essere abituati a tutto questo. Alla popolarità, a non avere della privacy. Io non riuscirei mai ad avere una vita del genere; uscire di casa coperta per non farti riconoscere, vedere la tua faccia ovunque, non riuscirei ad essere famosa. Non riuscirei neanche a sopportare tutto l’odio delle persone. Avevo visto Harry crollare più volte per la cattiveria della gente, ed io non ero forte come lui. Non riuscivo a fregarmene.
Il vibrare del telefonino mi fece riprendere dai miei pensieri. Era un messaggio.
-Perdonami. Ti amo, Zayn.- non risposi al messaggio, rimettendo il cellulare nella tasca dei jeans.
Sapevo perfettamente di non dovermela prendere. Sapevo che Zayn era costretto a stare con Perrie, e questo includeva anche le smancerie in pubblico, ma nonostante tutto, anche se sapevo che lui ama me, faceva male.
Si perché vedere il ragazzo che ami baciare un’altra non è una cosa passeggiera.
Vedere Zayn stringerla in quel modo, e ricambiare con tutta quella foga quel bacio, fu una pugnalata al cuore. Rimanere li a fissarlo, senza poter fare nulla.
Guardarlo e pensare ‘quel posto spetta a me, non a lei.’.
 

***

 
‘ma non voglio la pizza.’ Esclamo per la centesima volta, Perrie.
Mi alzai spazientita dalla sedia, andando in salotto. Se all’inizio mi piaceva come ragazza, adesso era insopportabile.
Una stretta sul mio polso mi fermo, mi girai abbassando successivamente lo guardo, dopo aver visto quei occhi scuri. La presa si addolci.
‘scusami per lo spettacolo di oggi.’ Si scuso.
Mi liberai ‘non hai nulla di che scusarti.’ Sorrisi lasciandolo all’entrata della cucina.
Il mio comportamento non era stato dei migliori, ma più lo guardavo e più rivedevo la scena di poco prima, e più stavo male. Dovevo ancora abituarmi a questa nostra relazione segreta, ma forse io non ero in grado di riuscire a sopportare tutto.
 
‘Allie.’ Mi richiamo Louis ‘aggregati a noi, lasciando quei poveracci con la serpe.’ Risi alla sua battuta.
Nel salone c’erano solo Harry e Louis, intendi a guardare un po’ di televisione, in tranquillità.
‘non disturbo?’ domandai.
Harry alzo gli occhi al cielo ‘non lo fai mai.’ Allargo le braccia, facendomi segno di avvicinarmi. Mi coricai sulle sue gambe, stringendolo in un abbraccio. Affondai il viso sul suo petto, aspirando il suo profumo.
Se non ci fosse lui, il mio migliore amico, sarei seriamente persa.
Harry per me era il mio tutto, riusciva a capirmi sempre, anche quando non parlano e non dicevo nulla.
Lui era come un fratello per me, si lo reputavo tale. Dove c’era lui, c’ero io.
‘a che pensi?’ mi sussurro all’orecchio.
‘nulla in particolare.’ Mentii affondando il viso nei suoi capelli.
Il riccio mi accarezzo i capelli, baciandomi di in tanto in tanto la fronte.
Allentai la presa sul mio migliore amico ‘vado in bagno.’ mi alzai dal divano, andando verso il bagno.
Il mal di testa era improvvisamente aumentato. Ogni minimo rumore per me era assordante.
Entrai nel bagno, sedendomi sul water. Mi toccai la fronte, sentendola calda.
Perfetto. Ammalarmi non era nei miei piani.
 
‘posso?’ alzai il viso vedendo la testa di Zayn fare capolinea nella stanza.
Annui ‘anche se ti dicessi di no, entreresti lo stesso.’ Il moro rise, chiudendo la porta alle spalle.
Mi alzai dal water per sciacquarmi il viso, la testa mi stava letteralmente scoppiando.
‘stai bene?’ domando Zayn, gli sorrisi passandomi l’acqua sul viso. Presi una salvietta, asciugandomi.
Scosse la testa avvicinandosi, appoggio le sue labbra sulla mia fronte.
‘scotti, sicura di stare bene?’ domando ancora.
‘ho solo mal di testa.’ Ammisi. Zayn sorrise, lasciandomi un bacio a stampo.
‘scusa per oggi, davvero io…’
Lo interruppi ‘non mi importa, fai ciò che vuoi.’ Esclamai.
‘ehi.’ Le sue braccia mi intrappolarono in un abbraccio, stretto e dolce. Quei suoi abbracci che mi facevano stare bene. ‘è difficile, lo so, ma dobbiamo resistere.’ Continuo baciandomi dolcemente.
‘forse è meglio che noi la finiamo…’ mi zitti con un bacio, che approfondì subito dopo. Mi strinse forte i fianchi, facendo aderire i nostri corpi. Le nostre lingue si sfiorarono più volte.
Appoggio la fronte contro la mia ‘non provare a dirlo mai più.’ Mi supplicò.
‘io…’ abbassai lo sguardo.
‘ti prego.’ Mi imploro.
Sorrisi, baciandolo a fior di labbra. Più di una volta avevo pensato che questa relazione non fosse sana, e che fosse meglio per entrambi lasciarci andare, ma forse eravamo due masochisti, che pur di stare insieme si facevano male da soli.
‘dormi qui, capito? Voglio recuperare.’ Annui baciandolo nuovamente.
Ma forse, a volte, dovevi lasciar andare la persona che amami per proteggerla.
 
Pov. Harry

Non avevo mai, e dico mai, conosciuto una ragazza così: stronza, smorfiosa, miss perfettina e miss mi sento la superiore, prima d’ora. Ovviamente pensavo male quando dicevo: ogni ragazza è bella, e perfetta a modo suo. Si sbagliavo, perché non c’è niente di bello o perfetto in: Perrie Edwards.
Non che fosse brutta, ma di certo c’erano ragazze migliori di lei. Ragazze che non avevano un ego così…così ampio da offuscare tutto.
‘hai la ricrescita.’ Cinguettò Perrie.
Niall alzo lo sguardo dal suo piatto ‘eh…?’ la incito a parlare.
La ragazza strabuzzo gli occhi ‘eh? No, ma non ti vergogni?’ domando.
Strinsi la forchetta, pensando se lanciargliela dritto in faccia, o fare finta di niente. La prima opzione era allettante, ma avrei rischiato una denuncia per tentato omicidio.
‘di cosa dovrei vergognarmi?’ Niall ribatte, appoggiando il bicchiere sul tavolo.
Perrie scosse la testa ‘di andare in giro così, davvero fai ridere.’ Nella stanza calo un silenzio imbarazzante, forse nessuno, come me, non sapeva cosa rispondere, almeno come rispondere in modo garbato.
‘potresti essere più gentile?’ la riprese Zayn.
‘Zayn.’ Urlo Maya ‘che cazzo dici? Perrie potresti, gentilmente, andartene a fanculo e uscire da questa casa?’ quasi mi strozzai con l’acqua.
‘ma come ti permetti?’ urlo la Edwards di rimando. ‘tu non sei nessuno confronto a me, quindi taci.’
Fu un attimo, e Maya cerco di distendersi sul tavolo, tentando di prendere Perrie per i capelli. Mi alzai di scatto prendendola per i fianchi, tenendole le braccia ferme.
‘no spiegami chi cazzo sei tu.’ Sbraito la mia ragazza ‘o te ne vai da sola, o ti butto fuori a calci.’ Le proposte.
‘calmati.’ Esclamai tenendola ferma.
‘contaci moretta, io rimango qui e per tua fortuna dormirò anche in questa casa, vero Zayn?’ domando al moro.
Vidi Zayn perso per qualche secondo, cercava lo sguardo della mia migliore amica.
‘veramente io…’ tento il moro.
‘vero Zayn?’ domando ancora.
Il mio amico annui abbassando lo sguardo, aveva ceduto. Maya si libero dalla mia presa.
‘sei un coglione.’ Lo accuso uscendo dalla cucina, per sentire successivamente una porta sbattere.
Mi passai una mano tra i capelli, cercando di non andare contro al mio amico. Tutti noi sapevamo che era costretto ad assecondarla, ma era sempre uno stupore vederlo accettare ogni capriccio di Perrie.
 
Il rumore della sedia mi distrasse ‘io vado, buona notte.’ La sua voce graffiata e spezzata, attiro la mia attenzione. Allison si alzo dalla sedia, a testa bassa, uscendo dalla cucina.
‘Allie’ la fermai, richiudendo la porta d’ingresso.
‘aveva detto che avremmo dormito insieme, è solo un bugiardo.’ Disse singhiozzando.
‘piccola.’ Cercai di abbracciarla, ma usci dalla porta, correndo.
Strinsi i pugni, contraendo la mascella. Una cosa che odiavo era vedere la mia migliore amica in lacrime, e la mia ragazza incazzata. Tornai in cucina, ero stanco di tutto.
‘Perrie.’ La richiamai, nessuno aveva parlato fino al mio ritorno ‘non ti fai un po’ schifo? Davvero credevo fossi una ragazza intelligente, ma noto che dietro a quel visino non c’è nulla. Sei in grado solo di far stare male le persone, ma il rispetto lo conosci?’ presi fiato ‘passa una buona serata con Zayn, perché sarà l’ultima che avrai in questa casa.’ Le spiegai, prima di uscire dalla stanza.
Avrei fatto anche i conti con Zayn, tempo al tempo.
 
Pov. Zayn  
 
Mi era completamente passata la fame.
Nel giro di dieci minuti, Perrie, aveva insultato due miei amici.
Questa cosa mi mandava terribilmente in bestia.
Guardai i ragazzi seduti a tavola, nessuno fiatava. Come biasimarli? Non c’era nulla da dire.
Perrie si era comportata malissimo, e la sfogata di Harry era ben accetta.
Se fossi stato in lui, non avrei mai fermato Maya, io essendo un ragazzo non potevo alzarle le mani, e mai l’avrei fatto, ma dopo tutto quello che stava passando… se le meritava.
In questi dieci minuti ero anche riuscito a mandare a puttane il mio rapporto con Allison.
Si era alzata dalla sedia con le guance rosse, e rigate dalle lacrime, tutta per colpa mia.
Ero stato messo alle strette, non potevo sbatterla fuori di casa, di sicuro si sarebbe lamentata con i manager, e quello che avrebbe rimesso sarei stato io. Ancora una volta, per il mio egoismo, ho fatto star male la ragazza che amo. Non si meritava tutto questo.
‘questa serata è finita perfettamente, direi…’ sorrisi a Liam.
‘Liam di dice: è finita di merda.’ Lo corressi alzandomi dalla tavola.
Eleanor si alzo, prendendo per mano Louis ‘a Perrie se non l’avessi capito stai sul cazzo a tutti.’ Esclamo lei prima di uscire dalla cucina, mano per mano con il suo fidanzato.
Risi scuotendo la testa ‘dove vai adesso?’ domando la mia ‘ragazza’.
‘vado a farmi una cazzo di doccia. Va bene?’ ringhia alla viola.
Perrie si irrigidì ‘va bene… ti aspetto in camera tua.’ Si alzo velocemente uscendo, anche lei, dalla cucina.
Mi incamminai verso l’uscita ‘Zayn.’ Mi richiamo Niall ‘ti prego dobbiamo risolvere questa situazione.’ Annui, abbassando il capo. Aveva ragione, questa storia stava diventando stressante per tutti.
 

***

 
‘Zayn sei arrabbiato con me?’ domando Perrie avvicinandosi a me. Guardai l’orario, erano appena le undici.
Mi sdraiai nel letto, dandogli le spalle ‘secondo te?’ domandai retorico.
Mi bacio la schiena ‘perdonami.’ Mormoro salendo sulle spalle. Mi girai di scatto, bloccandola.
‘io e te non avremo più contatti fisici, oltre a dei baci davanti alle telecamere, hai capito?’ domandai brusco.
Le lasciai i polsi, tornando alla posizione iniziale.
‘Zayn tu mi piaci davvero.’ Confesso.
‘mi dispiace, ma i sentimenti non sono ricambiati.’ Risposi mettendo un braccio sotto al cuscino.
Sentii Perrie singhiozzare, e girarsi sul lato opposto. Non ci sarei cascato ancora, non più.
Per colpa sua stavo perdendo tutto, dai ragazzi, a Allison, e avevo già rinunciato a troppo.
Feci finta di non sentirla piangere, esponendomi recuperando il telefono dal comodino.
Il giorno seguente, quando sarebbe andata via, avrei chiesto scusa a Niall e Maya. Entrambi hanno fatto ciò che sarebbe dovuto toccare a me, specialmente Maya difendendo il biondo.
Mi alzai leggermente e notai che Perrie si era addormentata, avrei scommetto il mondo che quelle lacrime erano false, quanto i suoi capelli e le ciglia.
 
-amore.- mandai un messaggio a Allison.
Con Maya e Niall avrei aspettato anche il giorno dopo, con lei no.
-adesso mi chiami amore?.- rispose lei. Sorrisi amaramente, se me l’avesse detto a voce sarebbe stata fredda.
-lo sei sempre per me.-
-ti sei divertito prima?.- domando lei.
Conoscendola stava piangendo –affatto, vorrei che tu fossi qui.- ammisi.
-cos’è non ti soddisfa a letto?-
Sospirai –non ho fatto nulla con lei, credimi.-
-perché dovrei farlo?- chiese.
-perché ti amo.-
Attesi cinque minuti per la sua risposta –no Zayn tu non mi ami. Se mi amassi davvero l’avresti buttata fuori di casa. Se mi amassi davvero saresti qui, a farmi smettere di piangere. Invece sei a letto con lei, questo è amore?- fu un colpo al cuore. Non poteva pensare davvero questo di me. Sapeva che l’amavo con tutto il cuore.
‘porca puttana.’ Imprecai lanciando il telefono contro il muro. Mi sedetti sul letto, prendendomi i capelli tra le mani. Cercai sul comodino il pacchetto di sigaretta, invano. Mi tremavano le mani, incapace di reagire. Amavo Allison con tutto me stesso, avrei fatto di tutto per lei. Se mi avesse chiesto la luna, in qualche modo gliela farei avere, ma era testarda. La sua perenne paura di non essere amata era li, sempre a combattere, a uscire fuori. Mi alzai dal letto, cercando di non fare rumore.
Credeva che non l’amassi? Si sarebbe ricreduta.
 
‘aprite questa cazzo di porta.’ Urlai continuando a citofonare.
La porta si spalanco ‘Zayn.’ La mora mi guardo stordita ‘che hai?’ domandò.
‘Allison?’
‘è in camer…' non la lasciai finire, superandola.
Percorsi il corridoio arrivando alla davanti alla sua stanza. Spalancai la porta entrando.
La stanza era contornata dal buio, l’unico rumore che sentivo erano dei singhiozzi.
‘amore.’ La richiamai accendendo la luce. La trovai seduta davanti al letto, con la testa tra le gambe, mentre piangeva. Mi avvicinai, abbassandomi al suo livello. Appoggiai una mano dietro alla sua schiena, e una sotto le sue gambe, sollevandola. Mi sedetti sul letto, tenendola stretta a me.
‘ti amo, sono qui.’ Sussurrai dolcemente.
Allison circondo le sue braccia al mio collo, bagnandomi il petto per via delle lacrime.
La strinsi fortemente a me, cullandola.
‘Zayn.’ Mi richiamo cercando di calmarsi ‘forse è meglio finirla… per entrambi.’
 
Continua…
 


Ve lo ricordate?
C'è guardate il culo di Zayn.
Ammettetelo vorreste toccarlo.
Giuro che non vi giudico!


BUON ANNO.
BUON COMPLEANNO KEBBABBARO.
BUON MIA MORTE.
Lo so volete la mia testa sul piatto, ma io davvero vi amo, giuro.
Che poi se mi uccidete non saprete come andrà a finire la storia.
Oddio a parlare di fine mi viene il magone, che poi quando questa fanfiction è finita, non ci sarà il seguito.
Oh Maria ho realizzato adesso D:
Voglio piangere!!!
Una cosa positiva c’è… LA FINE E’ ANCORA LONTANA, credo.
 
Parliamo del capitolo, anzi parliamo della stronza: Perrie.
Io veramente non so come ho fatto a renderla così crudele, ma giuro che le staccherei la testa a morsi.
La mia povera Allison che piange ):
Ha offeso Niall, Maya… Zayn che non fa nulla.
C’è anche tu pakistan boy fai qualcosa, eh che cazzo.
Davvero non lo capisco!!
Se vi dovessi dire che ci sarà una rissa? TRA LA LA LA LA LA LA LA LA.
Si ammetto… ci sarà una rissa, ma non è nel prossimo capitolo.
Chissà se Zallison finisce, oppure Zayn riesce a convincerla.
Ci sarà anche un colpo di scena su Maya. Ma chissà quando succederà!!!
Voi cosa credete che succederà?
Beh io lo so, il capitolo diciannove è già scritto!!
PARTY HARD.
 
Pubblicità:
Si può che due persone che si odiano si innamorano?: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1056488&i=1
And who am i that’s a secret i’ll never tell you:http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1176481&i=1
Os su Harry: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1211737&i=1
Os su Zayn: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1221290&i=1
Os su Zayn (rossa, è nuova): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1420957&i=1
 
Ho notato che nello scorso capitolo, le recensioni, sono state durissime da avere.
Non vi è piaciuto il capitolo?

Risponderò questa sera alle precedenti recensioni.
Alla prossima, Vale.



Mi sono presa bene con le gif...
Le avrete in ogni capitolo.
AMATEMI.




NON C'E' LA FACCIO.
CREPA.

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Diciannovesimo capitolo. ***


Diciannovesimo capitolo.
Zayn.

 
‘non puoi volerlo davvero.’ cercai di mantenere la calma.
Se l’avessi persa, ancora, sarei impazzito. Lei era l’unica cosa che mi faceva lottare.
Stavo facendo tutto questo per lei.
Allison stacco il viso dal mio petto ‘guardaci come siamo ridotti… non possiamo andare avanti così.’.
Asciugai le lacrime sul suo viso, con dei baci. Non sarei mai riuscito a chiudere questa storia.
Anche se volessi allontanarmi da lei, non c’è l’avrei mai fatta, sarei diventato uno stalker pur di vederla.
‘no amore, no.’ Mi lamentai. ‘non posso lasciarti, non voglio. Dobbiamo resistere.’ la implorai.
Scosse la testa ‘io non riesco a vederti con lei, fa malissimo.’ le lacrime tornarono a rigarle il viso.
‘sono qui con te, è in camera mia da sola, l’ho lasciata lì solo per correre da te.’ sospirai
‘ci amiamo… non puoi farmi questo.’ balbettai.
Strinsi i suoi fianchi, affondando il viso tra i suoi capelli. Sentii gli occhi pizzicarmi.
Allison è stata l’unica ragazza che è riuscita a farmi piangere per amore, più volte piansi pensando di averla persa, ed ora stavo lottando contro me stesso pur di non rendermi debole davanti ai suoi occhi.
 
Cercai le sue labbra, sfiorandole con le mie.
Le lacrime di Allie cessarono, sorrisi, appoggiando delicatamente le mie labbra sulle sue.
Con la lingua picchiettai sulle sue labbra, facendogliele schiudere. In pochi secondo sentii la mia lingua, giocare e sfiorare dolcemente la sua.
Accarezzai i suoi fianchi, sdraiandola sotto il mio corpo. Mi coricai su di lei, non pesandole addosso.
Allie avvolse il mio collo con le braccia, appoggiando una mano alla base del collo, spingendomi verso il suo viso. Era più di una settimana che non la baciavo così. Una settimana che quasi impazzì per la sua assenza.
‘siamo destinati a stare insieme.’ dissi affannato.
Allison sorrise ‘come fai ad esserne così sicuro?’ domando aggrottando la fronte.
‘perché sei la donna che vorrò sempre al mio fianco. Sarai la madre dei miei figli.’ Le accarezzai il viso ‘non c’è la farò senza di te. Sei la mia forza.’ Confessai baciandola a stampo.
La bionda mi sorrise avvicinandomi a lei, fece scontrare le nostre bocche, avaramente.
‘non mi lascerai mai?’ domandò, appoggiando la sua fronte contro la mia.
‘mai.’ Le rubai un bacio a fior di labbra ‘io ti sposerò.’ Annunciai, riprendo a baciarla con più foga di prima.
Il battito cardiaco era accelerato, quasi come quello di Allie, allargai le sua gambe, intrufolandomi tra essere. I nostri petti si scontrarono, l’uno attaccato all’altra, sentii il battito del suo cuore. Quasi volesse uscire dalla gabbia toracica. Sorrisi nel bacio, ero io a farle provare tutte queste emozioni.
E non mentivo quando dicevo che eravamo destinati a stare insieme, e poi com’era la frase: se molte cose ostacolano il tuo sogno, è il sogno giusto.
Tornare con Allison potevo considerarlo il mio sogno da due anni.
Due anni che ogni singolo pensiero andava a lei, combattei contro me stesso, più e più di una volta. Certe volte tornavo in hotel, e l’unica cosa che volevo fare era chiamarla, e lo facevo, con l’anonimo, solo per sentire la sua voce per pochi secondi. Per lei mi stavo distruggendo, proprio vero quando dicono che l’amore distrugge una persona. In questo caso io avevo distrutto sia lei, che me stesso.
Lasciarla fu lo sbaglio più grosso che commessi in diciannove anni di vita.
 
‘ti amo.’ disse mordendomi il labbro inferiore.
Feci finta di non ascoltarla, baciandola con trasporto inaudito. Quasi vivessi dei suoi baci.
Percorsi i suoi fianchi, stringendoli leggermente, la sua pelle era fredda confronto alla mia.
Eravamo due opposti, e più eravamo differenti, e più ci amavamo.
Sollevai la maglia di Allison scoprendole la pancia nuda, per poi disegnare dei cerchi, con i polpastrelli.
‘ho bisogno di te.’ annunciò allontanandomi dalle sue labbra ‘ho bisogno del mio Zayn.’ mormoro accarezzandomi le guance con i pollici.
‘non mi lasciare.’ la fissai negli occhi.
‘tu amami, ed io non ti lascio.’ ribatte avvicinando il mio viso al suo.
‘ruffiana.’ soffiai sulle sua labbra.
Sfilai la maglia, lasciandola a petto scoperto. Con la bocca sfiorai il suo seno sinistro, facendola ansimare leggermente. Morsi il capezzolo, facendola gemere. Se da piccolo mi avessero detto, che avrei perso la testa per una ragazza, molto probabilmente gli avrei riso in faccia, ma adesso avrei fatto di tutto per questa ragazza.
Sfilai i suoi pantaloni, assieme agli slip, lasciandoli ai piedi del letto. Tolsi anche i miei boxer, posizionandomi tra le sue gambe. Allison bacio il mio torace, salendo verso il collo, per poi lasciarmi un succhiotto, poco visibile per il colorito della mia pelle. Passò a baciare la mascella, la guancia e infine le labbra. Approfondi il bacio, penetrandola dolcemente.
Ansimo sulle mie labbra, baciandomi subito dopo. Strinsi i suoi fianchi, posizionandomi meglio tra le sue gambe. Con movimenti lenti e circolatori iniziai a penetrarla, rubandole baci su baci.
‘grazie.’ ansimai ‘grazie per essere entrata nella mia vita.’ aumentai le spinte, provocando un cigolio del letto. La stanza si riempi dei nostri gemiti, strozzati da qualche bacio.
‘grazie di amarmi.’ la penetrai più a fondo.
‘grazie per essere sempre con me.’ le baciai la fronte
‘grazie per avermi perdonato.’ baciai il naso.
‘grazie per aver scelto me.’ arrivai alle sue labbra, assaporandomi il suo gusto.
Allison avvolse le sue gambe al mio bacino, chiedendomi di più. Continuai a baciarla con trasporto, portando le braccia alla testata del letto, aumentando la profondità e i movimenti.
‘ti amo.’ ansimo sulle mie labbra, urlando. Appoggiai la testa sulla sua spalla, gemendo vicino al suo orecchio. Attorno a noi, la stanza, era ancora illuminata; sentivo solo i battiti dei nostri cuori, i lamenti e il rumore del letto. Tutto il resto l’avevo dimenticato.
 
Soffocai i nostri ultimi gemiti con dei baci, arrivando al limite del piacere.
Mi accasciai sul suo corpo, riprendendo poco alla volta la regolazione del respiro.
Le sue mani mi accarezzarono i capelli, giocando con essi. Mi impuntai con i gomiti, uscendo da lei, scaturendo dei gemiti di disapprovazione da parte di entrambi. Mi distesi al suo fianco, tirando il piumone suoi nostri corpi, coprendoli. Mi esposti leggermente, spegnendo la luce. L’abbracciai da dietro, incrociando le nostre gambe.
‘Zayn.’ mi richiamo. ‘sono io quella che deve ringraziarti.’ si giro verso di me ‘io senza di te non sarei nulla. Sei tutto per me, davvero. Ti chiedo scusa per tutte le volte che ho dubitato di te, ma ti amo così tanto… ho solo paura di perderti.’ confesso.
Le rubai un bacio ‘se mi prometti che rimarrai al mio fianco, io rimarrò al tuo.’
‘te lo prometto idiota.’ risi baciandole la fronte.
‘grazie Dio, hanno finito. Adesso posso dormire in pace.’ sentimmo urlare, Maya.
‘amore credo ci abbia sentiti.’ annunciai stringendola al petto.
Allison affondo il viso nell’incavo del mio petto, nascondendosi. Sapevo quando odiasse parlare di questo argomento, e quando si vergognasse se veniva scoperta. Io, invece, ero l’opposto, da bravo maschio non mi preoccupavo se mi sentivano all’opera, oppure non mi vergognavo parlandone.
‘domani devo comprare un nuovo telefono.’ cambiai il discorso.
‘perché?’ domandò.
‘accidentalmente l’ho tirato contro il muro.’ ammisi chiudendo gli occhi.
‘ti ho fatto arrabbiare?’ chiese stringendomi.
‘shh.’ la zitti con un bacio ‘adesso dormiamo, domani hai scuola e io lavoro. Buona notte amore mio.’ le diedi il bacio della buona notte.
‘notte amore.’
 

***

 
‘dove sei stato?’ domando Perrie appena entrai in camera.
‘non sono affari che ti riguardano.’ ribattei aprendo l’armadio.
‘Zayn.’ mi richiamo ‘non hai passato la notte qui, dove diamine sei stato?’ domando ancora.
‘ho dormito sul divano, la tua presenza mi urtava.’ mentii continuando a cercare un completo per la giornata.
‘sei uno stronzo.’ mi accuso.
‘questo sono io.’ ribattei indossando un jeans nero, stretto.
I suoi passi si avvicinarono, finche non sentii le sue braccia avvolgermi in un abbraccio.
‘perché non possiamo provarci, dico sul serio?’
Risi irritato ‘non provo nulla per te, sarebbe inutile.’ annunciai allontanandomi da lei, per mettere il maglione rosso, che avevo appena scelto.
Perrie sospiro, raccogliendo il mio IPhone da terra, per poi porgermelo.
La ringraziai, e usci dalla stanza.
 
‘Niall.’ Lo bloccai prima che entrasse in cucina ‘scusa per ieri sera, non te lo meritavi eh…’
Mi blocco ‘non sono arrabbiato, almeno non con te.’ sorrise.
‘sul serio?’ domandai.
Il biondo annui, senza pensarci due volte mi fiondai ad abbracciarlo. Lo ringraziai lasciandogli un bacio sulla guancia.
‘tutto questo affetto?’ chiese serrando gli occhi.
‘non posso abbracciare un mio amico?’ domandai retorico.
Niall scosse la testa ‘che hai fatto?’ alzai le mani in segno di resa, e lo superai entrando in cucina.
‘dai Zayn ti conosco, se troppo affettuoso, che hai combinato?’ domando ancora.
‘ma non ho fatto nulla.’ mi difesi.
‘ha scopato stanotte.’ annuncio Harry, bevendo il suo caffè. Lo fulminai con gli occhi.
‘sei stato ancora a letto con Perrie?’ domando Liam guardandomi duro.
‘nono.’ mi precedette il riccio ‘con Allie.’ continuo, appoggiando la tazza nel lavandino.
‘come fai a saperlo?’ domandai con un filo di voce.
Harry rise ‘ero al telefono con Maya. Ho sentito tutto.’ strabuzzai gli occhi. ‘ci dai dentro, ragazzo.’ ammicco lui, dandomi un buffetto sulla guancia.
Lo trucidai con gli occhi ‘ma i cazzi tuoi?’ domandai retorico.
‘ahh Maya ti vuole uccidere, è più incazzata di prima.’ scossi la testa.
‘ma perché?’ mi lamentai.
‘l’hai traumatizzata, e non ha dormito per colpa dei vostri rumori.’ alzai gli occhi al cielo, uscendo dalla cucina.
‘Zayn io vado.’ mi saluto Perrie. Sorrisi forzato, accompagnandola alla porta.
‘ci sentiamo.’ continuo lei.
Annui ‘certo, ciao.’
 
 

***

 
‘abbiamo delle buone notizie.’ annuncio Sandy, appena entrammo nello studio.
‘cos’è successo?’ domando Liam.
‘abbiamo recuperato tutti i testi, e le basi, oggi finiamo di incidere l’album.’ rispose Josh.
Guardai i ragazzi, incredulo. ‘come avete fatto?’ domandai.
‘abbiamo visto che i file non erano stati cancellati, definitivamente dal computer. Hanno dimenticato di svuotare il cestino.’ rise, Josh.
‘ah si?’ domando Harry fulminando Liam e Louis, intenti a fare gli indifferenti.
‘beh allora…’ inizio Niall.
‘incidiamo le ultime tre canzoni, iniziamo da Back for you.’ annuncio Paul.
Annuimmo entrando in sala registrazione.
 
‘allora il tredici uscirà l’album?’ domandai al mio superiore.
Lui annui ‘si ragazzi, le date saranno sempre le stesse. Non è cambiato nulla.’ sorrise ‘non siete pronti per il nuovo tour?’
‘sarà tra qualche mese, però.’ intervenne Liam.
‘si ha ragione.’
‘Louis anche se inizia nel 2013, dobbiamo iniziare le prove.’ rispose Paul ‘il tre dicembre siete anche a New York, vi ricordate?’ ci ricordo.
‘eh chi se lo scorda?!’ domando retorico, Niall.
‘Medison Square Garden, ragazzi. Ma ci credete?’ esclamai ancora incredulo.
‘si.’ squittì Niall. Era sempre stato un suo sogno esibirsi in quel teatro, fin da quando partecipammo a x-factor. Mi alzai dalla poltrona, chiedendo a Paul se potessimo parlare, lui acconsenti.
 
‘Zayn cos’è che ti turba?’
‘Paul…’ iniziai ‘…voglio finirla con questa storia, davvero. Non riesco a sopportare tutta questa montatura.’ ammisi.
‘Zayn…’
‘no Paul, davvero. Come faccio a stare con una ragazza che non amo? Sto facendo soffrire la ragazza di cui sono innamorato.’ esclamai appoggiandomi al muro.
‘è la biondina dell’aeroporto? Vero?’ domando lui.
Annui ‘ho visto come al guardi, e come guarda te. Ma sai che io non posso farci nulla.’ disse dispiaciuto.
‘ho visto i commenti su twitter, non tutti accettano questa storia. Molte fan mi hanno dato del bugiardo, solo perché ho nascosto al mondo tutto ciò. Alcune credono che sia solo per pubblicità, e hanno ragione.’ Mi passai una mano tra i capelli.
‘sono già passati due mesi, ne mancano quattro. Non riesci a resistere?’
Scossi la testa ‘non credo, lei sta facendo di tutto per allontanarmi da Allison.’ sospirai.
‘allora fai di tutto per allontanarla dalla tua vita.’ inclinai la testa fissandolo ‘Zayn voi siete obbligati a stare insieme, solo per farvi vedere. Della tua vita privata puoi fare ciò che vuoi. Quindi fatti lasciare, oppure lasciala te con un buon motivo.’ ipotizzo lui.
‘tipo?’
‘fatti tradire, non hai nessuno che potrebbe aiutarti?’ chiese.
Mi toccai il mento, pensieroso. ‘ho degli amici di scuola, ma non li sento da un po’.’ ammisi.
‘hai qualcosa da perdere?’ scossi la testa ‘allora chiamali.’
 
Le parole di Paul mi ronzavano nella testa.
Non aveva poi così torto, se fossi riuscito a creare uno scandalo, contro di lei, salvando la mia immagine, io ne uscirei pulito, e lei comunque avrebbe popolarità. Tutto parlerebbero del tradimento, o quello che sia, e avrebbe comunque della pubblicità, sempre data da me.
Mi morsi il labbro, cercando il mio telefono tra le tasche dei pantaloni, ma mi ricordai di averlo distrutto la sera prima. Merda.
‘eccolo.’ mi girai e vidi i ragazzi venirmi incontro ‘ma dov’eri?’ domando Louis.
‘stavo parlando con Paul, dopo vi racconto.’ annunciai ai ragazzi ‘qualcuno mi presta il telefono?’
‘il tuo dov’è?’ domando il biondo.
‘a casa, distrutto.’ esclamai alzando le mani al cielo ‘ero incazzato, e accidentalmente è volato contro il muro.’ ammisi, creando le risate dei miei amici.
‘tieni.’ Harry mi diede il suo cellulare. Lo ringraziai, composi il numero di Allison attendendo che rispondesse.
 
Pov. Allison
 
‘ieri sera sei stata una stronza.’ annuncio Maya, appena usci dall’aula di lingue.
La guardai storta ‘ma che ho fatto?’ domandai retorica.
‘non ho dormito per tutta la notte, per colpa del tuo letto che sbatteva contro il muro.’ esclamo agitando le mani. Abbassai il viso imbarazzata. Non credevo di aver fatto poi così tanto casino.
‘scusa.’ mi scusai evitando il suo sguardo.
Maya alzo gli occhi al cielo ‘tranquilla… sono solo incazzata con Zayn.’ ammise.
Alzai il viso chiedendole spiegazioni.
‘perché non mi ha fatta dormire, e poi è normale che io e lui dobbiamo odiarci.’
Scossi la testa ‘ma se ti vuole bene, sei la sua migliore amica.’ Maya mi fece il verso, facendo la finta offesa.
Solo io potevo trovarmi un’amica cretina come lei, ma non mi lamentavo mica.
 
La mia suoneria, del telefono, suono.
‘pronto?’risposi alla chiamata di Harry.
‘amore.’sentii dall’altro capo ‘sono Zayn.’
Involontariamente sorrisi ‘come mai mi chiami dal telefono di Harry?’ domandai attirando l’attenzione della mora.
‘non ti ricordi? Ho il cellulare rotto.’ribatte lui.
‘giusto.’Mi ricordai che la sera prima, me l’aveva accennato. ‘è successo qualcosa?’
‘non proprio, comunque hai ancora il numero di Mike?’ cercai di capire di chi stesse parlando.
‘Mike? Il vice della squadra di football?’
‘si, amore, lui. Hai ancora il numero?’  domando ancora.
‘forse, non saprei.’ammisi.
‘piccola mi serve, vedi se c’è l’hai ancora. Poi manda un messaggio a uno dei ragazzi.’mi ordino.
‘adesso guardo, e vedo se c’è l’ho ancora.’
‘grazie amore mio.’mi ringrazio ‘a proposito… oggi mi accompagni a comprare un nuovo telefono?’
‘non sei in grado di farlo da solo?’lo sentii ridere.
‘volevo uscire un po’ con te.’addolci la voce.
‘ma i paparazzi?’
‘non posso uscire con una mia amica?’domando retorico.
‘eh va bene.’accettai.
‘aspetta, ma hai il lavoro oggi?’
‘certo Zayn, lo sai dal lunedì al venerdì.’ma uno più svampito non c’era?
‘giusto… beh ti vengo a prendere al negozio, e poi andiamo. Va bene?’
‘allora ci vediamo questa sera.’
‘perfetto piccola. Parleremo anche del tuo lavoro!’ma cosa… ‘ti amo, a dopo.’
Non mi fece risponde, che la chiamate era già chiusa. Strunz.
 
Riposi il telefono nella borsa, sospirando.
‘ma chi era?’ domando Maya.
‘Zayn.’ risposi sorridendo. La mora mi prese a braccetto, e insieme andammo verso la prossima lezione, filosofia. Forse la materia più noiosa, e pesante che esista.
Ci sedemmo nei banchi centrali, non avevamo dei posti fissi, e ci sedavamo dove capitava.
 

***

 
‘come siamo belle.’ esclamo Zayn entrando nel negozio. Era stata una giornata noiosa, anche al lavoro.
‘oh è arrivato il deficiente.’ canzonò Maya, appena vide il moro.
Quest’ultimo alzo le spalle ‘Harry mi ha detto che sei arrabbiata con me.’ annuncio avvicinandosi al balcone.
‘non sta mai zitto…’ borbotto la mora. ‘…comunque si sono arrabbiata con te.’ gli punto il dito contro.
Mi sedetti sullo sgabello, beandomi della scena.
‘eh perché lo sei?’ domando lui, calmo.
‘perché? Me lo chiedi anche?’ Maya ostacolo il balcone avvicinandosi a Zayn ‘prima ti fai abbindolare dalla stronza, e poi vieni a scopare come un riccio in casa mia?’ sbraito.
‘in verità ho scopato come un riccio a casa di Allison.’ accavallai le gambe, mettendomi comoda.
‘stavi per buttare già la parere.’
‘quindi stai ammettendo che a letto ci so fare?’ uno a zero, per Zayn.
Maya sottiglio gli occhi ‘mai quanto Harry!’ esclamo.
‘certo te sei stata solo con lui, non capisci le differenza tra un dilettante e un Dio del sesso.’
La mora scoppio a ridere ‘perché tu saresti un Dio del sesso?’
Zayn si passo una mano tra i capelli ‘esattamente, e Allie te lo po’ anche dire. Vero amore?’ entrambi si girarono verso di me. Volevo sprofondare, li su quella sedia, in quell’istante.
Sorrisi imbarazzata, guardandomi attorno. ‘per me Justin Bieber è un vero Dio.’ borbottai.
‘Justin.’ urlo Zayn ‘hai fantasie su di lui?’ sbraito agitando le mani.
‘è un bel ragazzo…’ mi stavo mettendo nei casini da sola.
‘un bel ragazzo.’ ripete Zayn, iniziando a camminare per tutto il negozio. ‘siccome che ti piace tanto, scopatelo.’ urlo, uscendo dal locale, per fumarsi una sigaretta.
‘ciccino bello si è offeso.’ disse Maya tra le risate, la fulminai con lo sguardo.
 
‘amore.’ lo richiamai, uscendo definitivamente dal negozio.
Avevo chiesto a Maya di coprirmi il turno.
‘uh guarda la belieber mi chiama amore.’ mi sfotte.
Scossi la testa, amavo quando faceva l’offeso, era come un bambino in cerca di attenzioni.
‘non vuoi un bacio dalla belieber?’ domandai innocua.
‘vieni qua.’ disse prendendomi per i fianchi, attirandomi a lui. Schiusi le labbra, sentendo la sua lingua entrare nella mia bocca. Il suo alito sapeva di fumo.
‘puzzi.’ esclamai staccandomi.
‘ti è sempre piaciuto il gusto del tabacco.’ ammicco.
Alzai gli occhi al cielo ‘si, ma… puzzi lo stesso.’ Zayn rise.
Ci incamminammo verso il centro di Londra, già mi sarei aspettata che da li a poco, i paparazzi ci avrebbero trovati.
‘vorrei prenderti per mano.’ interruppe il silenzio.
‘dobbiamo resistere, l’hai detto te.’ gli sorrisi.
Zayn sospiro, mandandomi un ‘bacio volante’ non potevamo avere effusioni in pubblico, e questa cosa mi dispiaceva.
‘hai cercato il numero?’
‘si, non l’ho trovato… ma ho trovato quello di Hilary.’ esclamai dispiaciuta.
‘Hilary? Quella Hilary?’ domando scoccato.
Annui con la testa ‘allora chiamerò lei, chiedendole il numero.’
Lo guardai stranita ‘tranquilla ti spiego tutto a cena.’
‘a cena?’ chiesi conferma.
‘si amore, dopo lo shopping andiamo a cena.’ disse strizzandomi una guancia.
Risi ‘shopping? Comprare un telefono è fare shopping?’
Scosse la testa ‘no, ma andiamo al centro commerciale, e potrai prenderti tutto ciò che vuoi.’ spiego.
‘non accetto un no, come risposta.’ continuo.
Sospirai ‘solo se dormiamo insieme, stasera.’ lo ricattai.
Zayn si guardo attorno, accertato che non ci fosse nessuno, prese il mio viso tra le mani, baciandomi a stampo ‘speravo che me lo chiedessi.’
 
 
Continua…

 


Ti amo anch'io ciccino *-*

 
Come previsto ho pubblicato. IN TEMPO.
SONO UNA FIGA, UNA VOLTA CHE RISPETTO LE SCADENZE CHE MI DO’ DA SOLA.
 
Pensavate che Zallison fosse finita, eh? STO CAZZO CHE FINISCE.
Sono i miei pupilli, e se Allison fosse reale, la amerei.
ZALLISON SHIPPER, PEPI!
 
La parte finale la amo, poi che inserisco Ciastin. C’è cazzo Ciastin è un figo!
Me lo farei anch’io…
A me piace molto il discorso di Paul, boh quell’uomo è un figo.
Ma quante cazzo di volte ho scritto ‘figo’. Bah.
Dal prossimo capitolo torna un vecchio personaggio, della storia precedente, ma credo che non sarà presente molto. Ci sarà in un paio di capitolo, nulla di serio.
 
Anticipazione del prossimo capitolo:
Harry Styles degli One Direction, trovato morto, nel suo appartamento nel centro di Londra.
Il diciottenne fu ritrovato sul suo letto, completamente nudo. Si pensa sia un delitto passionale.
 
Pubblicità:
Si può che due persone che si odiano si innamorano?: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1056488&i=1
And who am i that’s a secret i’ll never tell you:http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1176481&i=1
Os su Harry: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1211737&i=1
Os su Zayn: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1221290&i=1
Os su Zayn (rossa, è nuova): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1420957&i=1
 
Questo è il mio twitter, se volete seguirmi fatelo pure, per essere ricambiati menzionatemi:
https://twitter.com/imthebeststar
Se avete ISTANGRAM questo è il mio nick ‘imthebeststar’.
Per istangram: nelle recensioni lasciatemi il nick, per chi dovesse seguirmi.

 
Okay…39 RECENSIONI.MA VOLETE UCCIDERMI?
Non me le aspettavo così tante, grazie.
Risponderò questa sera alle precedenti recensioni.
Alla prossima, Vale.





Non c'è la faccio.

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Ventesimo capitolo. ***


Ventesimo capitolo.
Harry.

 
‘non capisco perché c’è l’hai con me.’ misi il broncio, incrociando le braccia al petto.
Maya sbuffo ‘perché hai detto a Malik che sono arrabbiata con lui?’ domando sedendosi sul divano.
‘non credevo che fosse un segreto.’ mi difesi, alzando le mani in segno di resa.
‘volevo che rimanesse sorpreso.’ alzo le spalle.
‘perché non ammetti che ci tieni?’ domandai sedendomi accanto a lei.
‘tengo a chi?’ domando retorica.
Scossi la testa, mi sdraiai, appoggiando la testa sulle sue gambe ‘Zayn, tu ci tieni molto a lui.’ la vidi strabuzzare gli occhi.
‘non ci tengo, è solo un pallone gonfiato.’ ammise passandomi una mano tra i ricci, accarezzandomeli.
Sorrisi, chiudendo gli occhi ‘appena avete bisogno, vi cercate. Vi volete bene, ma siete troppo orgogliosi da ammettere che siete amici.’ sobbalzai appena mi diede uno schiaffo.
Mi tirai a sedere, passandomi una mano sulla guancia dolorante ‘ma sei impazzita?’ urlai.
‘non dire quella brutta parola.’ Ribatte lei.
Strabuzzai gli occhi ‘di cosa stai parlando?’ esclamai.
‘io e Zayn non siamo amici.’ disse facendomi la linguaccia.
‘eh perché mi hai tirato uno schiaffo?’ mi lamentai alzandomi dal divano.
Maya si alzo ‘non fare la vittima adesso.’ mi accuso, incrociando le braccia al petto.
La guardai sbalordito, quella ragazza era completamente impazzita. Mi passai una mano tra i capelli, cercando di rielaborale una frase, senza nessuna parolaccia, o insulto.
‘io vado a chiamare il telefono azzurro.’
La mora scoppio a ridere ‘non sei più un bambino, non verranno.’ disse con superiorità.
‘mi stai dicendo che potresti darmele ancora?’ chiesi impaurito.
Maya alzo le spalle, facendo la finta tonta.
‘la mia ragazza mi picchia.’ urlai, uscendo dal salotto.
 
Mi buttai sul letto di Maya, stringendo il cuscino.
Non accesi le luci della camera, troppo impegnato a fare l’offeso.
Ammetto che non era la prima volta che prendevo uno schiaffo dalla mia ragazza, l’avrà fatto almeno una cinquantina di volte, ma non mi ci abituavo mai. Faceva male.
Eh poi dicono che le ragazze sono docili, e i mostri sono i ragazzi.
Qui la vittima di molestie sono io, non lei. Maya, prima o poi, mi farà fuori. Morirò giovane.
Già mi vedo la copertina sul giornale, prima pagina:
Harry Styles degli One Direction, trovato morto, nel suo appartamento nel centro di Londra.
Il diciottenne fu ritrovato sul suo letto, completamente nudo. Si pensa sia un delitto passionale.
‘Harry’ balzai sul letto, appena mi sentii chiamare.
Mi portai una mano al petto ‘ma vuoi uccidermi per caso?’ domandai retorico, sdraiandomi nuovamente.
Il letto si abbasso, leggermente. Sentii una sua mano toccarmi il polpaccio da sopra i jeans, lentamente sali sulla cosca, per poi superare la maglia, e posarsi sulla schiena. Inarcai leggermente la schiena, per via delle sue mani fredde. Sorrisi appena si sedette a cavalcioni, sui miei glutei, iniziando a massaggiarmi, la parte inferiore della schiena.
‘mi perdoni per prima.’ mormorò, sfilandomi la maglia.
Feci finta di niente, beandomi delle carezze della mia ragazza. Si sdraio dolcemente sul mio corpo, baciandomi la schiena, tracciando un percorso immaginario. Maya accarezzo i miei fianchi, alternando i movimenti con le mani, salendo e scendendo lungo la schiena.
‘non mi parlerai più.’ sussurro al mio orecchio. Chiusi gli occhi di scatto, continuando a fare il finto tonto.
La mora si alzo dal mio corpo, senza scendere dal mio sedere. Senti il rumore della lampo della felpa, poi un tonfo sul pavimento, successivamente un rumore più leggero.
 
Ansimai sentendo i suoi seni, nudi, sulla mia schiena. La bastarda si era denudata.
Mi morsi l’interno della guancia, combattendo contro i miei ormoni. Dovevo rimanere impassibile, e completamente fermo. La sentii ridere, prima che le sue labbra si impossessarono del mio collo.
‘dio…’ ansimai, sotto voce.
Maya rise sul mio collo, prima di girarmi a pancia sopra. Si corico, nuovamente, sul mio bacino, strusciandocisi sopra. Abbasso il viso alla mia altezza, rubandomi un bacio a stampo. Le sue mani vagarono sul mio torace, fermandosi ai lati della mia tuta, fini sul pavimento assieme ai boxer.
Ero completamente nudo sotto di lei. La sua mano destra si poso sul mio membro, sfiorandolo con le dita.
‘mi stai provocando.’ annunciai con voce spezzata.
La mora sorrise ‘allora non hai perso la voce.’ scherzo, baciandomi le labbra. Con la mano inizio a massaggiare il mio membro, già duro, facendomi sfuggire vari gemiti.
‘sono stanco di questi giochetti.’ ammisi, portandola sotto di me, privandole del resto degli indumenti.
‘Zayn dice che non ci sai fare.’ mi sfido.
Sfiorai il suo naso, col mio ‘facciamolo ricredere, allora.’ mi sorrise, maliziosa.
 
Pov. Allison
 
‘provalo, dai.’ Zayn sembrava un bambino di due anni, a cui avevo appena tolto le caramelle.
Guardai il mini abito che mi propose, era davvero corto. Il moro vedendomi indecisa, mi prese per il braccio facendomi entrare nel camerino, assieme al vestito.
‘va bene, lo provo.’ mi arresti, iniziando a svestirmi.
Alzai lo guardo, e vidi metà della tenda aperta, per far passare la testa del ragazzo, che guardava malizioso.
‘chiudi questa tenda.’ esclamai, spingendolo appena. Si lamento, ma alla fine si arrese. 
Mi svesti velocemente, per poi indossare l’abito nero, che Zayn aveva scelto.
Lo infilai dalla testa, facendolo scendere lungo il corpo: era un mono spalla, ed essa teneva una manica di pizzo, anch’esso nero. C’era poca scollatura, ma buona parte della schiena rimaneva nuda. La lunghezza, invece, era molto corto. A stento arrivava a metà cosca, forse dovevo definirlo ‘giro figa’ un po’ come vengono definite, le gonne, se si possono chiamare tali, di certe ragazze.
‘amore.’ mi richiamo, Zayn ‘sei pronta?’ sospirai, uscendo dal camerino.
Il moro mi squadro da testa a piedi, facendomi fare una piroetta su me stessa. Sorrideva come un cretino, continuando a fissarmi le gambe, e il resto del corpo.
‘sei… sei…’
Lo interruppi ‘attacca il cervello, almeno così riesci a parlare.’ esclamai.
Zayn sbuffo ‘sei bellissima.’ disse dolcemente. Abbassai il viso, imbarazzata.
‘sto bene?’ domandai al ragazzo.
Annui ‘sei perfetta, lo prendiamo?’
Mi guardai nuovamente allo specchio, alla fine quand’è che avrei usato questo vestito. Non ero un’amante della discoteca, e di conseguenza non avevo occasioni per usarlo.
Scossi la testa ‘è bello, ma…’
‘sei sexy, biondina.’ esclamo un ragazzo, passando davanti a noi. Lo fissai andar via, che modi.
‘basta.’ la presa ferrea di Zayn, mi fece rientrare nel camerino, chiudendo la tenda
‘che hai?’ domandai, mentre mi slacciava la zip.
‘non hai visto?’ sorrise amaramente ‘provochi troppo, non lo prendi questo coso.’ borbotto, buttando l’abito a terra. Lo guardai stranita, per qualche secondo.
‘vestiti.’ ordino, passandomi il maglione.
Scossi la testa vedendolo così agitato, per via di un commento inopportuno di un ragazzo.
‘Zayn…’ lo richiamai.
‘no.’ rispose, prendendo i miei jeans.
‘ma..’ mi interruppe ‘ho detto di no.’ ribatte, deciso.
‘ma se prendo un vestito più lungo.’ lo stuzzicai.
La sua risposta fu ancora negativa. ‘un tanga?’ continuai a prenderlo in giro. Zayn continuava a scuotere la testa, da destra verso sinistra, continuando a ripetere, quelle due lettere: no.
Infilai le scarpe, rimettendo la sciarpa.
‘neanche un push-up?’
Zayn alzo il capo ‘ho detto di no, lo capisci.’ gli accarezzai una guancia, con la mano libera.
‘andiamo a cena?’ domandai, speranzosa che questa volta avesse acceso il cervello.
Sbuffo ‘andiamo.’ annui, aprendo la tenda del camerino. ‘aspetta, ma quel tanga e il reggiseno…’ gli diedi uno leggero schiaffo sul collo, spingendolo.
‘finiscila, cretino.’ la sua risata si dissolse nell’aria, amavo quando rideva.
 

***

 
‘Maya?’ aprii, la porta in cerca della mia coinquilina.
‘siamo soli.’ disse Zayn, distrattamente. ‘è più grande.’ costatò, utilizzando il suo IPhone 5, comprato da poco. Annui togliendomi la giacca, da quando eravamo usciti dalla Apple, lui continuava a ignorarmi per quel cellulare. Durante la cena rispondeva a monosillabe, senza ascoltare ciò che avevo da dirgli.
Sbuffai ‘puoi mettere via quel telefono?’ domandai, brusca.
Il ragazzo alzo le spalle, annuendo ‘contenta?’ domando retorico, mettendosi in cellulare in tasca.
‘adesso si.’ sussurrai.
 
Zayn si butto, letteralmente, sul divano, invitandomi a seguirlo. Accese il televisore, in cerca di qualcosa da vedere.
‘quando la chiami?’
Alzò lo sguardo ‘adesso?’ domandò di rimando. Annui.
‘che poi per me mi insulta…’ ammise, riprendendo il telefono ‘oppure mi invita ad uscire.’ scherzò.
Gli diedi un piccolo pugno sul braccio ‘finiscila.’ dissi offesa, incrociando le braccia sotto al seno.
‘lo sai che ho occhi solo per te.’ sussurrò, dandomi un bacio a stampo.
Sorrisi, accarezzandogli le guance, per ricevere un’ulteriore bacio. Poggiai le braccia sulle sue spalle, avvicinandolo a me. ‘sei perfetto.’ mormorai, appoggiando le mie labbra sulle sue.
Schiusi le labbra, sentendo la sua lingua che voleva far accesso nella mia bocca. Sii scontrarono tra esse, iniziando un gioco tra loro. Mi lasciai trasportare, fino al punto che mi ritrovai sulle sue gambe, a cavalcioni.
‘ti amo, piccola.’ disse, riprendendo fiato. Sorrisi, baciandolo a fior di labbra.
Appoggiai la mia testa sulla sua spalla, abbracciandolo, mentre Zayn riprese il telefono, facendo partire la chiamata.
‘pronto?’Hilary rispose dopo due squilli, la sua voce non era cambiata.
Zayn si gratto la testa ‘ehm… ciao Hilary, sono Zayn.’ rispose, il moro.
‘Malik?’domando lei. La sua stupidità non ha paragoni: quanti Zayn puoi conoscere?!
‘si, sono io. Scusa il disturbo, ma vorrei chiederti un piccolo favore…’ rimase vago.
Hilary rise ‘il grande Zayn Malik che chiede aiuto a me?’ domando retorica ‘cosa vuoi?’ continuò.
Il moro prese fiato ‘beh ecco… hai ancora il numero di Mike? Oppure Luke?’
‘non lo sai? Mike è in America, certo come potevi saperlo, sei andato a fare la popstar.’lo accusò.
Alzai gli occhi al cielo ‘Luke?’ cambiò il discorso, Zayn.
‘è il mio ragazzo.’disse fiera ‘cosa vuoi da lui?’ domandò, acida.
‘il suo numero, per favore.’ strofinai il naso, sul collo del ragazzo, per calmarlo. Il moro si era irrigidito per i toni della mia ex amica, conoscendolo avrebbe voluto rispondergli a toni.
‘non mi abbasso a certi livelli, Malik.’marcò l’ultima parola, detta.
‘non mi abbasso a certi livelli.’ feci il verso, affondando il viso nell’incavo del collo, del ragazzo.
Zayn passo una mano sulla mia schiena ‘sfigata eri, sfigata rimani.’ esclamò, chiudendo la chiamata.
Scoppiai a ridere, buttando la testa all’indietro. ‘che bastardo.’ dissi, tra le risate.
‘quella ragazza mi dà ai nervi.’ borbottò, appoggiando il telefono sul tavolino. ‘adesso che facciamo?’
Alzai le spalle ‘aspettiamo...’ iniziai ‘…oppure, adesso vado in una discoteca, rimorchio il primo che trovo, e gli chiedo un favore.’ continuai, sbigottita.
Il moro strabuzzò gli occhi ‘cosa?’ domandò, retorico ‘te lo puoi scordare, tu non rimorchi nessuno.’ continuò, con tono brusco.
‘peccato avevo voglia di cambiare aria…’ mormorai.
Alzò gli occhi al cielo, baciandomi la testa ‘scordatelo.’ disse autoritario. Sospirai.
 
‘dammela.’ urlai, inseguendolo.
Zayn continuava a ridere ‘dai che ti costa?’ domandò, entrando in soggiorno.
Lo insegui ‘finiscila, e dammi la maglia.’ esclamai, allungando la mano verso di lui.
Scosse la testa ‘perché non puoi dormire senza questa cosa?’ domandò, agitando il pigiama che teneva come ostaggio.
‘Zayn…’ lo richiamai, capricciosa ‘dormo senza reggiseno, lo sai!’ mi imbarazzai.
Alzo le sopracciglia, guardandomi malizioso ‘appunto per questo devi stare senza.’
‘maniaco.’ urlai, rincorrendolo. La mia solita sfiga: lui era più veloce, e agile di me.
Rientrammo in camera da letto ‘fammi questo regalo.’ mise il broncio.
Scossi la testa ‘sei un pervertito, dammi la maglia.’ iniziavo ad alterarmi.
Zayn alzò gli occhi al cielo, per poi lanciare il pigiama sopra all’armadio. Rimasi li a fissare la manica della maglietta, scendere lungo un lato del mobile. Guardai il ragazzo, e riguardai la maglia.
Il moro si avvicinò a me ‘mi sa che dormi senza, piccola.’ annunciò, abbracciandomi da dietro.
Mi liberai dalla sua presa ‘se non prendi, adesso, quella maglietta…’ lo minacciai.
Rise ‘cosa pensi di fare? Picchiarmi?’ domandò, ridendo.
Sorrisi beffarda ‘peggio…’ rimasi vaga.
Il ragazzo non mi ascoltò, e si tolse il maglione, lasciandolo ai piedi del letto, seguito subito dopo dai pantaloni, rimanendo in intimo. Accostò le coperte, sedendosi sul letto.
‘cambiati, piccola, non mi vergogno mica.’ scherzò.
Incrociai le braccia al petto ‘Zayn.’ lo richiamai, sensuale.
Alzo il capo ‘vuoi dormire nuda?’ domandò, quell’unico neurone che gli era rimasto.
‘se tu adesso non recuperai quella maglia, niente sesso per un mese.’ lo ricattai.
Zayn balzò in piedi in un secondo ‘cazzo.’ imprecò, correndo vicino al mobile per riprendermi il pigiama.
‘il tempo stringe.’ feci finta di guardare l’orologio.
‘bastarda.’ mormorò ‘non avevi detto che c’era del tempo.’ sospirai, spogliandomi.
‘vedo che non ci tieni ad avermi tua…’ sorrisi.
Il moro corse fuori dalla stanza, rientrando subito dopo con una sedia, della cucina, in mano. Si avvicino all’armadio, depositando la sedia sotto di esso. Si arrampicò, riprendendomi il pigiama.
Mi avvinai a lui ‘bravo bambino.’ esclamai, strizzandogli le guance.
Zayn sorrise, scendendo dalla sedia. Mi guardò sensualmente, per poi calarsi i boxer.
Strabuzzai gli occhi ‘che minchia fai?’ urlai, portandomi una mano su essi.
‘hai detto che se non recuperavo la maglia, non l’avremmo fatto per un mese.’ annui ‘l’ho recuperata, ed ora facciamolo.’ disse sincero.
Tolsi la maglia dagli occhi, guardandolo in malo modo ‘rivestiti deficiente.’
‘ma ho voglia.’ si lamentò.
‘amore… quante mani hai?’
‘due?’ domandò retorico.
Sapeva anche quante mani aveva, miracolo. ‘ecco usa quelle.’ gli lanciai una frecciatina.
‘solo se posso farlo nel letto.’
‘Zayn.’ urlai.
Sbuffo ‘okay.’ si arrese, alzandosi le mutande. Ma quanto poteva essere pervertito?!
 
‘la finisci?’ domandai, spostando nuovamente la mano del moro, dalla mia intimità coperta.
Zayn fece finta di niente, e la riposizionò.
‘Zayn non ora.’ la stanchezza si stava facendo sentire. Mi strinse più a se, oltrepassando con le dita la sottile stoffa dei miei slip.
‘fammi divertire.’ sussurrò al mio orecchio.
La sua mano scene, sfiorandomi l’intimità. ‘Zayn…’ ansimai, tentando di tentando di tenere la mente lucida.
‘amore…’ mormorò ‘…so che lo vuoi anche te.’ era un ragazzo molto astuto, quello che desiderava riusciva sempre ad ottenerla. Voleva che io cedessi, e lo implorassi.
Sorrisi ‘voglio dormire, buon notte.’ tolsi la sua mano dalla mia intimità, intrecciando le mie dita con lei sue.
Zayn mormorò qualcosa di incompressibile, allontanandosi dal mio corpo. Era offeso.
‘sei crudele.’ mi accusò, stringendo il cuscino. Sospirai. Non mi girai dalla sua parte, non volevo dargli corda. ‘eh neanche mi consola…’ continuò, affondando la testa nel cuscino. ‘ho gli ormoni a mille, e lei non pensa minimamente a me. Dice che sono un pervertito, ma io sono un pervertito buono, la amo.’ iniziò a parlare da solo.  
‘con chi parli?’ diedi voce ai miei pensieri.
Sbuffo ‘mi dai un bacio?’ cambiò il discorso.
Alzai gli occhi al cielo, girandomi verso la sua posizione ‘ruffiano.’ soffiai sulle sue labbra.
‘ti amo.’ sussurrò, azzerando la distanza.
 
 
Continua…


ciao amore.

 
I’m back.
Scusate per questo capitolo PIETOSO.
Vi posso assicurare che è di passaggio, mi serviva solo perché… beh poi capirete.
Il capitolo è anche più corto del previsto, ma non potevo andare oltre!
Vi avviso che nel prossimo capitolo ci sarà un salto temporaneo, sarà passato del tempo, e i ragazzi saranno a NY. Vi avviso inoltre che ci sarà il colpo di scena su Maya.
 
Chiedo scusa per il ritardo.
Chiudo scusa per questo schifo.
Harry NON è morto.. davvero credevate che il riccio ci avrebbe lasciati?
Lui servirà, diciamo che avrà una crisi… non sarà piacevole. Forse lo odierete in certi punti, ma fidatevi che lui è un ragazzo d’oro (anche nella realtà) e tutto ciò che farà, non utilizzerà la testa.
 
Pubblicità:
Si può che due persone che si odiano si innamorano?: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1056488&i=1
And who am i that’s a secret i’ll never tell you:http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1176481&i=1
Os su Harry: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1211737&i=1
Os su Zayn: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1221290&i=1
Os su Zayn (rossa, è nuova): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1420957&i=1
 
Questo è il mio twitter, se volete seguirmi fatelo pure, per essere ricambiati menzionatemi: https://twitter.com/imthebeststar
Se avete ISTANGRAM questo è il mio nick ‘imthebeststar’.
Per istangram: nelle recensioni lasciatemi il nick, per chi dovesse seguirmi.
 
37 RECENSIONI, DIO.
Risponderò questa sera alle precedenti recensioni.
Alla prossima, Vale.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Ventunesimo capitolo. ***


Ventunesimo capitolo.
Harry.


Mi stiracchiai sulla poltrona, passandomi frettolosamente una mano tra i ricci.
Ero visibilmente nervoso, mancavano solo due giorni per il concerto più importante della mia vita, e sentivo già la paura salirmi lungo la schiena.
New York. Madison Square Garden. Tutto esaurito, solo per vedere gli One Direction.
Pensai a come la mia vita fosse cambiata grazie a una audizione. Ricordo tutt’ora quando tutti e cinque venimmo scartati; per poi rimessi in gara, grazie a Simon.
Le nostre vite erano completamente cambiate, prima ero solo un ragazzino venuto da Holmes Chapel, residente a Londra, adesso ero l’idolo delle mie fans. Alcune erano completamente innamorate di me, altri mi odiavano, e questo lo capivo. Non sarò mai un ragazzo perfetto, anch’io faccio i miei sbagli, come tutti.

Quando entri a far parte del mondo dello spettacolo ci sono pro e contro.
Avere fama, soldi, era una cosa che vorrebbero tutti, ma essere odiati, e insultati tutti i giorni, non credo.
Anche se sembravo un ragazzo forte, un po’ ribelle, non lo ero. Mi nascondevo dietro la corazza che avevo costruito, un po’ come Zayn, ma lui riusciva a mascherare perfettamente le sue emozioni, cosa che io non riuscivo. Lo sbaglio maggiore era cercare, su internet, le mie notizie e li trovavo subito chi mi volesse morto. Più di una volta mi sono trovato menzioni, su Twitter, con scritto: dovresti morire, ti odio.
Non rispondevo mai alle loro provocazioni, ma dentro morivo.
Non ho mai capito il motivo del loro odio verso di me, e il resto della band.
Siamo solo cinque ragazzi che hanno inseguito il loro sogno, cosa c’è di sbagliato in questo?

«Tutto bene?».
Annui «Si Louis, sono solo stanco.» mentii.
«Puoi mentire a tutti, ma non a me.» mi ammonì «Cos’è successo?» domandò in seguito.
Sospirai «Se devo essere sincero: non lo so. Mi sembra tutto così strano, e non capisco…».
Mi interruppe «Stai parlando di Maya?» chiese.
Gesticolai a vuoto «Beh, si.» ammisi. Mi chiese spiegazioni.
«E' da più di tre settimane che è strana, non si apre con me. Non si fa nemmeno toccare. Qualche bacetto ogni tanto.» abbassai la testa «Che voglia lasciarmi?» domandai al castano.
Scosse la testa «Non credo, sai quant’è innamorata.» rammentò.
«Allora cos’ha?» sbottai, alzandomi dalla poltrona.
«Solo lei può dirtelo, oppure…» iniziò «…Allie.» Mi passai una mano tra i capelli, non sapendo realmente cosa fare, o come comportarmi.
Il mio migliore amico aveva ragione, Allison sapeva più di me; mi avrebbe aiutato.

***


«Buona sera, amore.» esclamai, entrando nella stanza delle ragazze.
Maya mi guardò stranita «Stai bene?» domandò.
Annui col capo «Allora come stai?» chiesi, abbracciandola dal dietro.
La mora sbuffò, liberandosi dalla mia presa «Stavo bene… prima che tu arrivassi.» fu sincera.
Deglutì a vuoto «Ti da fastidio la mia presenza?» domandai con timore.
«Harry non sto bene, puoi andare?» mi prese per un braccio.
Scossi la testa, puntando i pieni a terra «Mi puoi dire che cazzo hai?» sbraitai fuori di me.
«Non ho niente, vai via.» urlò lei, aprendo la porta.
Contrassi la mascella, portandomi le mani sui fianchi «Te lo scordi, finche non parli rimango qui.».
«Vaffanculo.» urlò, prima di uscire dalla stanza.
Rimasi lì, da solo come un cretino, chiedendomi cos’avessi fatto di sbagliato. Ho cercato di essere un ottimo fidanzato; di non farle mancare nulla; di essere il più presente possibile, ma evidentemente più le stavo attorno, e più le davo noia.
Mi passai una mano tra i capelli, sedendomi sul suo letto. Sospirando di tanto in tanto.
«Harold…» alzai il viso, trovando Allison appoggiata allo stipite della porta. «Abbiamo sentito urlare…».
Mi alzai dal letto, senza farla finire di parlare. «Se vuoi parlare, io…»
«Allison non rompermi il cazzo. Non ti voglio attorno.» la interruppi, bruscamente.
La sorpassai, uscendo dalla camera da letto.

Pov. Zayn

«Zayn ho bisogno di un favore.».
«Ti ascolto.».
«Devi cercare di capire cos’ha Maya… con me non si apre, e magari potresti…».
Lo anticipai «Chiedere a Allie?» domandai, ridendo. Harry annuì «Tranquillo, ci provo.».

Spensi la sigaretta, sul cornicione, buttando il mozzicone in strada.
Ero appena uscito da un bagno rilassante, durato all’incirca un ora. L’acqua calda mi rilassava, facendomi dimenticare per poco i problemi. Prima di lavarmi, Harry, mi chiese un favore, non rifiutai.
Il riccio, come tutti gli altri, mi stava aiutando molto con il piccolo problema, questo era il minimo che potessi fare. Chiusi la finestra, intento a indossare qualcosa. Allentai la stretta dell’asciugamano sulla mia vita, lasciandolo cadere a terra. Aprì la valigia, e presi i primi boxer che trovai, indossandoli.
Riposi la valigia sul pavimento, per passare ai vestiti, che in precedenza, avevo scelto per la serata.
Mi sembrava ancora irreale essere a New York. Probabilmente se non avessi mai fatto parte del gruppo, questa città, come le altre, non le avrei mai viste in vita mia.
Venni distratto dal cellulare, lo recuperai costatando che era arrivato un messaggio.

Da Amore: Vieni in camera? Ho bisogno di te.

Quel ‘bisogno di te.’ non era mai una cosa positiva.

«Cos’è succe…» non feci in tempo a finire, che le braccia della bionda mi avvolsero il petto, abbracciandomi.
Rimasi impalato per qualche secondo, prima di ricambiare la stretta. Un suo singhiozzo mi riportò alla realtà.
«Piccola.» la richiamai, alzandole il viso colmo di lacrime «Cos’è successo?» domandai ancora, asciugandole col pollice delle lacrime.
«Harry.» balbettò «Mi h-a trattata malissimo.» spiegò, con voce spezzata.
La presi in braccio, tenendola per i glutei, mi lasciai cadere sul letto, facendola sedere sulle mie gambe.
Le baciai la fronte, cullandola. Quando si calmò, la feci parlare spiegandomi la vicenda. Sentivo la rabbia ribollirmi nelle vene.
«Non devi piangere, però.» mormorai, baciandole nuovamente la fronte.
Allison si morse il labbro «Ci sono rimasta malissimo…» ammise, appoggiando la testa contro il mio petto.
«Dopo gli parlo, tranquilla che questa non la passa liscia.» la rassicurai, stringendola.
«Non gli ho fatto nulla.» borbottò, asciugandosi la guancia con il dorso della guancia.
Ricacciai il nervosismo, che riuscì a nascondere perfettamente «Lo so, piccola. Dopo mi sente.» sorrisi, cercando di tirarle su il morale.
«Se non ci fossi tu…» esclamò, accarezzandomi la guancia. Risi, ricordandomi tutte le volte che ripeteva quella frase. Eravamo arrivati al punto che l’uno senza l’altra non viveva. Lei per me era fondamentale, come io lo ero per lei. Forse era una cosa sbagliata, dipendere da una persona anche se la ami, ma era una cosa che non riuscivo più a controllare. Allison era sempre nei miei pensieri.
«Ti amo.» mormorai, baciandole le labbra. Assaporai lentamente il suo gusto, beandomi del momento. Mordicchiai il suo labbro inferiore, chiedendole un accesso alla sua bocca, che non mi negò. Intrufolai la lingua, toccandole appena il palato, sfiorai più volte la sua lingua.
«Grazie…» sussurrò, alla fine del bacio. Corrugai la fronte «Grazie di essere mio.» continuò, vedendo la mia incomprensione. Sorrisi, baciandola ancora.


«Spiegami una cosa.» esclamai, entrando nel soggiorno della camera dell’hotel, in cui i ragazzi stavano.
«Di cosa stai…» interruppi Liam, con un gesto della mano. «Perché hai risposto in quel modo a Allison?» chiesi spiegazioni al riccio.
«A chi?» fece il finto tonto.Lo trucidai con lo sguardo «Ero nervoso.» ammise.
«Nervoso?» domandai retorico «L'hai fatta piangere!».
«Dio Zayn, non metterci pure te.» sbuffò.
Mi passai una mano tra i capelli, tirandoli appena «Se sei nervoso per la tua ragazza, non mettere di mezzo la persona che amo.» Harry si irrigidì «Un’altra volta che la vedo piangere per colpa tua, e te la vedrai con me!» lo minacciai.
«Cosa sta succedendo?» domandò Louis, alzandosi dal divano.
«Hai un migliore amico coglione.» esclamai, strafottente. Il riccio mi fulminò con lo guardo, alzandosi anche lui. «Ho detto qualcosa di sbagliato?» lo stuzzicai.
Harry si avvicinò a me, mantenendo una poca distanza «Non metterti contro di me, Zayn.» marcò il mio nome.
«Non mi fai paura, coglione.» mantenni il suo sguardo «Ripeto: un’altra volta che lei piange, per la tua coglionaggine, e le prendi. È una promessa.» Louis mise una mano tra i nostri corpi, allontanandoci da uno scontro sicuro.
«Pensi di farmi paura?» domandò il riccio.
Risi nervosamente «Hai Josh contro di te, non credo che sia intelligente avere anche me, come nemico.».
«Calmatevi.» ammonì Liam. «Non dovete litigare anche voi due. Ora abbracciatevi, e Harry non la farà stare male ancora. Va bene?».
Nessuno rispose. Morsi più volte il labbro, cercando di togliermi il nervosismo dal corpo. Il comportamento del ragazzo, nei confronti di Allison, era stato pessimo. Mai alzò la voce con lei, o le rispose male.
Come lei, anch’io, rimasi confuso e sorpreso dalla sua reazione, ma se aveva problemi personali non doveva sfogarsi contro la prima persona che gli capitasse a tiro.
«Tutto bene?» distolsi lo sguardo su Josh e Niall, mentre entrarono nella stanza. «Zayn?» mi richiamò il biondo.
Lo ignorai «Ticordati ciò che ho detto, Styles. È meglio non avermi come nemico.» lo avvertì, allontanandomi, dandogli una spallata.
La risata di Josh ribeccò in tutta la stanza «Hai un nemico in più, piccolo Styles.».

«Non dovevi farlo.» mi riprese «Non voglio che litighi con un tuo amico, per colpa mia.».
Sorrisi, baciandola a stampo «Nessuno tocca la ragazza che amo.» esclamai, posizionandomi meglio tra le sue gambe. Eravamo nella sua stanza, la condivideva con Maya, ma al momento la mora non c’era. Sdraiati sul letto le spiegai tutto ciò che successe, nell’ora precedente.
«Sei fantastico.» avvolse le sue braccia al mio collo, avvicinandomi il mio viso al suo.
Sospirai sul suo collo, strinsi il suo fianco, mentre la mano libera, la portai sotto la sua schiena.
«Domani arriva Perrie.» l’avvisai, con poco entusiasmo.
Allison sorrise, chiudendo gli occhi «Abbiamo solo questa serata, allora?» mormorò.
Annui, sfiorandole più volte il suo naso con il mio «Purtroppo…» rise leggermente.
«Vuoi sprecare questo momento con le parole, oppure…» lasciò cadere il discorso.
«Oppure?» la incitai.
«Oppure…» ripeté, sfilandomi la felpa nera. Sorrisi maliziosamente!

***


Mi passai una mano sugli occhi, stropicciandoli appena.
La poca luce che filtrava dalla finestra, era riuscita a svegliarmi dal sonno.
Aprì lentamente un occhio, per ambientarmi alla luce. Accanto a me giaceva il corpo nudo di Allison, coperto solo da un leggero lenzuolo bianco. Le cingevo i fianchi con il braccio destro, la sua testa era appoggiata al mio petto. Dormiva ancora.
I capelli ricadevano sulla sua schiena, coprendogliela. Le portai una ciocca dietro l’orecchio, ammirando il suo viso rilassato. Fu una notte di passione. Fare l’amore con la ragazza che ami, ti comporta sempre a nuove emozioni. Certe volte credi sia la prima volta, provando nuove sensazione, e anche quelle vecchie; come le farfalle nello stomaco, quelle erano lì perenni.
«Buon giorno.» bofonchiò, sorridendomi.
Non mi resi nemmeno conto che si fosse svegliata. «Giorno, amore.» la salutai con un -leggero- bacio sulle labbra. Alzai lo sguardo, guardando verso la sveglia, erano le dieci del mattino.
«Sarà meglio alzarsi.» esclamai, stiracchiandomi.
Allison mi accarezzò la guancia «A che ora arriva Perrie?» domandò.
Strizzai gli occhi, cercando di ricordare l’orario del suo arrivo «Credo verso le undici, oppure le dodici.» dissi indeciso.
Sospirò «Allora andiamo a fare una doccia veloce, e prepariamoci.» annui, seguendola in bagno.


«Buon giorno ragazzi.»esclamai, entrando nel salotto, per far colazione.
«Zayn.» ricambiò Liam. Il biondo mi sorrise, invece Louis annui, salutandomi con la mano. «Styles.».
«Malik.» mi salutò, Harry.
Mi sedetti su una delle sedie libere, afferrando una tazzina di caffè.
«Allie?» domandò Liam, cercandola con lo sguardo.
Intendo a girare lo zucchero, alzai lo sguardo «Si stava asciugando i capelli.» sorrisi, ricordando le imprecazione che esclamò, mentre si pettinava la chioma bagnata.
Il mio migliore amico annuì «Comunque è arrivata.» corrugai la fronte, aspettando una sua risposta.
«Dio prima o poi la prendo a schiaffi.» esclamò Maya, entrando nel soggiorno.
La guardai stranito «Perrie, è nell’ingresso.» disse schifata «Sta facendo vedere a Danielle e Eleanor, quando sono figose le sue unghie nuove.» esclamò, facendo il verso.
Risi «Come mai non le guardi anche tu?» domandai alla mora.
Maya mi guardò male «Sai cosa me ne frega delle sue unghie laccate?» domandò retorica. «Allie?» chiese, guardandosi attorno.
«Eccomi.» la bionda fece il suo ingresso, salutando i presenti con un bacio sulla guancia.
Non si avvicinò al riccio, che indignato la riprese «A me non saluti?».
Allison si irrigidì, abbassando lo sguardo «Ho di meglio da fare.» sorrise, strafottente.
Esultai tra me e me. Per una volta aveva preso una posizione, facendo l’offesa. Era assolutamente perfetta.
«Amore.» spostai lo sguardo alla mia sinistra, e vidi Perrie correre nelle mia direzione.
Alzai gli occhi al cielo, mentre la viola si sedette sulle mie gambe «Mi sei mancato tantissimo.» ammise, baciandomi con trasporto; con lucidità, presi i lati del suo viso, allontanandola.
«Che hai?» domandò, corrugando la fronte.
Sbuffai «Ti sembra decoroso baciarmi in quel modo davanti ai miei amici?» digrignai.
Cercai Allison con lo sguardo, mi sorrise, ma notai la tristezza nei sui occhi.
«Scusami… io.» balbettò «Non credevo che ti desse così fastidio.».
Alzai le spalle «Invece mi dà molto fastidio.» ammisi, mentendo. Ammetto che mi dava fastidio se il bacio prendeva una piega poco casta, invece per un bacio a stampo, non me li facevo questi problemi.
Perrie abbassò lo sguardo, guardandosi le mani «Scusatemi, davvero...» si scusò, cercando lo sguardo dei ragazzi. Loro annuirono soltanto, senza risponderle.
«A che ora avete le prove?» domandò Eleanor, rompendo quel silenzio imbarazzante.
Louis guardò sul suo telefono «Tra mezz’ora, amore. Perché?» domandò, alla sua fidanzata.
La castana sorrise «Allora per noi ragazze, sarà una giornata di shopping!» esultò, attirando nel suo entusiasmo anche Danielle, che accettò subito. «Allie? Perrie? Maya?» chiese alle ragazze.
La mora alzò gli occhi al cielo, annuendo «Avrei proprio una commissione da fare.» fu vaga.
«Avevo proprio bisogno di nuovi abiti.» Perrie fu felicissima di andar a far compere.
Guardai Allie, come tutti gli altri, ci scambiammo uno sguardo «Va bene.» si arrese, infine.
«Scusatemi, ma Allison chi hai accompagnato?» domandò la viola, attirando l’attenzione di tutti.
Allison boccheggiò «Io…» si bloccò.
«Ha accompagnato me, problemi?» venne in suo aiuto, Niall. Lo ringraziai mentalmente.
Perrie deglutì «Scusami, io non potevo saperlo.».
«Come no. Adesso non rompere il cazzo!» esclamò il biondo, addentando la fetta biscottata.
Sarebbe stata una lunga giornata.

***


Pov. Allison

Da Zayn: Tutto apposto?

Lessi l’ennesimo messaggio di Zayn.

A Zayn: Si scemo, ho preso una cosa che ti piacerà molto…

Giravamo per negozi, da quasi due ore. Non ero abituata a fare shopping, non ero quel tipo di ragazza che andava pazza per la moda. Zayn prima di uscire di casa, mi obbligò a pagare tutto ciò che avrei comprato con la sua carta di credito. Più volte mi lamentai, ma un bacio e un sorriso mi fecero arrendere. Non amavo essere mantenuta, ma quando ti trovavi Zayn Malik testardo come un mulo, non potevi fare altrimenti.

Da Zayn: E' qualcosa che potrò sfilarti?

Scoppia a ridere leggendo il suo messaggio.
«Tutto bene?» domandò, Maya al mio fianco. Annui, mostrandole il messaggio «Maniaco.».
Alzai gli occhi al cielo, rispondendo al ragazzo.

A Zayn: Si, ma con i denti.

Maya scoppiò a ridere «Ma quanto cazzo sei perversa?».
«Mai quanto te.» la ripresi, strizzandole una guancia «Però ti voglio un sacco di bene, migliore amica.».
«Ruffiana.» esclamò, facendo scoppiare a ridere entrambe «Questa sera possiamo parlare?».
Annui, prendendola a braccetto «Mi accenni qualcosa?» domandai incuriosità.
Maya scosse la testa «Ti dirò tutto questa sera!» fece finta di cucirsi la bocca, scoppiai a ridere.
Il telefono suonò nuovamente.

Da Zayn: Poi sarei io il maniaco? Dio… dimmi cos’è?!

La mora lesse il messaggio, per poi rubarmi il telefonino.
«Che fai?» chiesi, cercando di recuperare il cellulare.

A Zayn: Amore… quando torni dalle prove ti aspetto nella doccia, così scoprirai subito cos’è ;)

Strabuzzai gli occhi, leggendo ciò che inviò la mora.
«Ma sei impazzita?» domandai, schietta «Quello poi si monta la testa!» sbottai.
«Già fatto.» disse, dandomi il telefono.

Da Zayn: Se vuoi farmi eccitare con dei messaggi, ci stai riuscendo bene! In doccia verrai punita!

«Me la pagherai.» sussurrai più a me stessa, che a Maya.

A Zayn: Pervertito che non sei altro!

Da Zayn: Attenta che poi ti sculaccio! Adesso torno alle prove, ti amo.

Mi rifiutai di rispondere.
Zayn era sempre stata un mezzo maniaco, ma ultimamente non riusciva a controllarsi. Sembrava un ‘verginello’, così lo definiva Louis, alle prime armi. I suoi ormoni impazzivano continuamente.
«Una farmacia, fermiamoci un secondo!» esclamò, la mia migliore amica attirando l’attenzione di tutte.
Danielle la guardò con gli occhi fuori dalle orbite «Cosa devi fare?» disse, strozzandosi con la sua stessa saliva.
Maya si bloccò «Ho bisogno solo di assorbenti, conosci?» la sfotté. Vidi la riccia sospirare, assieme a Eleanor. Perrie alzò gli occhi al cielo, tornando a camminare «Nel frattempo andiamo in quell’edicola.» disse, indicando un piccolo negozio più avanti.
Maya annuì «Va bene. Arrivo subito.» si affrettò a rispondere, per poi entrare in farmacia.

Girai per gli scaffali, cercando qualche rivista che potesse attirare la mia attenzione.
La maggior parte dei giornali erano di gossip, e a me quel genere non piaceva proprio. Certa gente viveva per i pettegolezzi, io li odiavo. Una rivista attirò la mia attenzione:

‘Zayn Malik con una nuova fiamma? Perrie Edwards dov’è finita?’

Questo riportava la copertina del giornale. Sentii il cuore battere a mille, con cautela presi la rivista, cercando l’articolo.

‘Zayn Malik, 20, componente degli One Direction. Gruppo inglese che con devozione sta conquistando il cuore di milioni di persone, e le vette delle classifiche. Attualmente il ragazzo è fidanzato ufficialmente con la leader delle Little Mix, Perrie Edwards; anch’esso gruppo inglese.
Zayn fu visto varie volte con una ragazza, bionda, chiamatasi Allison. Stesse età, ebbero una breve storia all’epoca del liceo. Una fonte stretta rivela: ‘Zayn non è mai stato preso da lei. La ragazza era troppo appiccicosa, durarono poche settimane’.

Allison non è proprio una reginetta di bellezza. Vestita da sciattona, con jeans e maglioni, e sempre una scarpa da tennis ai piedi. Capelli fin troppo lunghi, e poco trattati, niente a confronto con la fidanzata attuale, Perrie. Una domanda ci ancheggia nella testa: Zayn ha voluto rivederla per carità?

Zayn ha preso proprio una sbandata a uscire con lei. Il cantante più vanitoso del gruppo, che si abbassa a dei livelli del genere. Lui molto attento al look, ma uscire con quella biondina gli ha rovinato l’immagine…’

Non andai avanti a leggere l’intero articolo, erano ben tre pagine di pura cattiveria nei miei confronti.
Scossi la testa, impedendo alle lacrime di fuori uscire dagli occhi, ma non ce la feci. Fu più forte di me.
La cattiveria della gente era insuperabile. Non avevo fatto male a nessuno.
‘Zayn non è mai stato preso da lei.’ ecco ciò che riportava la fonte. Chi poteva mai essere così meschino per mentire in questo modo? Mi sentivo umiliata, e afflitta. Asciugai con la manica della giacca le varie lacrime che mi uscirono dagli occhi. Fui definita ‘sciattona’, per il mondo dello spettacolo contava solo il look, l’aspetto esteriore. Chissà quante fan, leggendo quest’articolo, si fecero delle belle e sane risate, magari aggiungendo aggettivi più rudi.

«Che hai?» mi girai, trovandomi Perrie sorridere.
«Stavo leggendo…» non conclusi, che la viola mi strattonò la rivista dalle mani.
La vidi sorridere «L’hai letto alla fine!» esclamò, sventolandomi il giornale sotto gli occhi «Sai… non per cattiveria ma questa rivista ha completamente ragione.».
Corrugai la fronte «C-ome?» balbettai.
Perrie scoppiò in una risata liberatoria «Tu pensi davvero di essere bella?» fu tagliente «Ti sei mai vista allo specchio? Hai mai visto il tuo brutto faccino? Guarda come ti vesti.» girò attorno al mio corpo «Tu non vali nulla, sei solo una sfigata. Pensi davvero che conoscere i ragazzi ti abbiamo resa popolare? Beh, si certo, ma non nel modo in cui vorresti tu. Accetta ciò che c’è scritto, Allison.» calcò sul mio nome.
Sospirò «Non sei fatta per questo mondo, tu non ne sei all’altezza. Non sei nessuno, e mai lo sarai. Sei brutta, il tuo fisico è pessimo. L’abbigliamento poi….» prese fiato «…Tu stai solo cercando la fama, ma il mondo ti ha scoperta. Sei uno schifo, solo quello. Non sarai mai perfetta. Zayn non ti ama realmente. Sai quante volte, prima di avere un concerto viene da me, e scopiamo? Parla sempre male di te, dicendomi ciò che dici. Illusa. Certo che non lo sai, tu a Londra non ti schiodi dal quel negozietto insulso. Sei una poveraccia nel vero senso della parola. Accetta il mio consiglio, prendi il primo aereo, e vattene da qui. Nessuno ti vuole.» concluse il suo monologo, lasciandomi senza parole. Lasciai libero sfogo alle mie lacrime, la sorpassai, correndo.
Mi sentivo uno completo schifo. Volevo morire.

Continua…


Io non ce la faccio.


I’m back.
Si back sta minchia, adesso qualcuno mi fa fuori, me lo sento.
Come avete visto, e come vi avevo detto, è passato del tempo. Ora sono NY per il concerto.
Avete visto Maya che si comporta stranamente, nel prossimo capito (credo, adesso vedo come gestire la cosa) si capirà tutto.
Harry invece a me è andato sulle palle AHHAAH beh diciamo che il nervosismo, ti fa fare cose che non vorresti mai.
Ho amato Niall, quando ha difeso Allison.
Zayn è erjbvebvjebv
Perrie deve morire! Dio l’ultima parte è di un odioso, come cazzo ti permetti!
Si okay, la finisco. Che antagonista, dai ammettetelo Katie era più docile u.u

Pubblicità:


Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.

L'amore vive oltre il corpo e l'anima.

Non cambierai mai, vero?

Questo è il mio twitter, se volete seguirmi fatelo pure, per essere ricambiati menzionatemi: https://twitter.com/myloverismalik
Se avete ISTANGRAM questo è il mio nick ‘smilermalik’.
Per istangram: nelle recensioni lasciatemi il nick, per chi dovesse seguirmi.

35 recensioni, e sono state sudate.

Ringrazio tutte quelle che recensiscono, forse mi lamento, ma certe volte ci rimango davvero male.
Vedo storie scritte da cani, che hanno più recensioni di me, e penso: magari scrivo davvero male; oppure la mia storia non piace.
Altre volte leggo storie che hanno 80(o anche di più) recensioni, e vorrei aspirare ad arrivare a quei numeri, vorrei toccare più cuori, ma evidentemente non sono in grado di emozionare davvero bene.
Chiedo scusa se questa storia è brutta, o monotona, se non riesco a emozionarvi.
Giuro che ci sto mettendo l’anima!

Risponderò in queste ore alle precedenti recensioni.
Alla prossima, Vale.


Perdono:


Lo amo, davvero.




 

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Ventiduesimo capitolo. ***


Ventiduesimo capitolo.
Maya.


«Grazie e arrivederci.» mi salutò il commesso.
Depositai l’oggetto comprato nella borsa, chiudendola. La schiena iniziava a farmi male, erano due notti che non riuscivo a dormire. Troppi pensieri nella testa che mi turbavano. Mi sentivo una stronza per essermi comportata in quel modo con Harry, ma non riuscì a trattenermi.
Non sono mai scappata dai miei problemi, che poi pensandoci non sapevo nemmeno se c’era un vero e proprio problema. Volevo parlarne con Allison, ma ogni volta che provavo a dirle ciò che mi tormentava le parole mi morivano in gola, alla fine chiudevo la bocca senza mai dirle nulla.
Questa sera le avrei parlato. Non sapevo neanche come iniziare l’argomento, la paura di essere giudicata, e abbandonata, si faceva in largo dentro di me.

Mi strinsi la sciarpa di lana, che mi regalarono lo scorso inverno, uscendo dalla farmacia.
L’aria gelida di New York mi solleticò la pelle. Era la prima volta che mettevo piede in quella città.
Fin da bambina desideravo visitare ‘la grande mela’. Non aveva paragoni con Londra. Era tutto più grande.
«Maya.» alzai il viso, vedendo Eleanor corrermi incontro «Allison…» disse a fatica.
Mi fermai di colpo, facendomi urtare da un paio di passanti «Cos’è…».
M’interruppe «E' scomparsa!» si agitò, la guardai perplessa «Allie è scomparsa, non la troviamo da nessuna parte. Abbiamo setacciato l’edicola, Perrie l’ha vista correre via senza un motivo.» continuò, mettendosi le mani tra i capelli.
«Perrie…» sussurrai tra me e me. Superai Eleanor, arrivando all’entrata del negozio, dove la troi… la bellissima ragazza con i capelli viola si guardava attorno.
«Che cazzo hai fatto?» urlai, spingendola «Cos’hai combinato alla mia migliore amica?».
Mi guardò sbalordita «Non ho fatto nulla, tu sei pazza.» rispose, aggiustandosi il cappello.
«Sei soltanto una puttana.» lasciai libero sfogo hai miei pensieri «Sei solo un’invidiosa del cazzo! Non capisci che non sarai mai lei? Lo conosci il pudore? Sai solo giocare sporco.» l’accusai.
Perrie sorrise «Tu e la tua amichetta non valete nulla, siete solo due sfigate.» feci cadere la borsa a terra, scrocchiandomi le dita delle mani «Vorresti picchiarmi?» domandò, con voce tremolante.
«Fai schifo.» esclamò Eleanor, si abbassò raccogliendo la mia borsetta «Tu non conosci né Allison, né lei.»m’indicò «Perché devi essere così cattiva? Nessuno di noi ti sopporta, Zayn ti odia.».
Rise nervosamente «Zayn mi ama, voi non sapete nulla di noi.» questo lo pensava lei «Non ho fatto nulla alla vostra amichetta, non ne avete le prove.» altezzosa, scosse la testa incamminandosi verso un taxi libero, scomparendo nella vettura.
«Grazie.» sorrisi a Eleanor, riprendendo la borsa.
«Ragazze ho chiesto al commesso e…» mi girai trovando Danielle, mentre ci guardava spaesata «Perrie?» chiese, guardandosi attorno.
Alzai le spalle «Abbiamo litigato.» ammisi, recuperando il telefono dalla tasca della giacca.
Lasciai le ragazze discutere sull’accaduto, allontanandomi facendo partire la chiamata.

«pronto?» la voce di Zayn mi rimbombò nelle orecchie.
«Allison è scomparsa.» dissi, senza giri di parole.
Un suo urlò mi stordì le orecchie «Cosa cazzo stai dicendo?».
«Sono andata in far… in un negozio. Quando sono uscita, Eleanor, mi è corsa incontro dicendomi che Allie era sparita. L’ultima che l’ha vista è stata Perrie, le son...».
M’interruppe «Quella puttana, che cazzo è successo?» sbraitò «Cos’ha fatto?» cercò di calmarsi.
«Non lo so, Zayn. Lei dice di averla solo vista scappare via, abbiamo discusso, e poi è salita su un taxi.» spiegai.
Sentii i suoi respiri spezzarsi «Torna in albergo, ci vediamo là.» attaccò, sentii perfettamente la sua voce tremolante.

Pov. Zayn

Bestemmiai, tirando un paio di pugni contro il muro.
Un dolore allucinante pulsò dalla mano destra, mentre del sangue iniziò a uscirmi dalle nocche spaccate. Contrassi violentemente la mascella, quasi da farmi male.
La chiamata di Maya mi sconvolse. Mi sarei aspettato di tutto, ma non che la mia ragazza fosse scomparsa.
L’avevo sentita fino a un’ora prima. Come potevano succedere così tante cose in solo sessanta minuti?
«Zayn.» mi richiamò Paul «Che cazzo hai fatto alla mano?» si avvicinò, prendendomi il braccio per guardare la ferita. Alzai il viso notando i ragazzi guardarmi sbalorditi. Strattonai il braccio, liberandomi dalla presa dell’uomo.
«Devo tornare in hotel.» balbettai. «Allison è scomparsa.».
«Cosa?» urlarono all’unisco.
Annui «Mi ha appena chiamato Maya, mi ha raccontato che è scomparsa. L’ultima che l’ha vista è quella puttana!» urlai, passandomi la mano sana sul viso.
«Prendete le vostre cose, torniamo subito all’albergo.» ci ordinò, la nostra guardia del corpo. Lo ringraziai.

«Allie.» urlai, aprendo la porta della camera.
Sentii dei singhiozzi soffocati, corsi lungo il corridoio aprendo il locale delle ragazze.
La stanza era completamente sottosopra, trovai la sua valigia aperta sul letto con tutti i suoi vestiti, buttai dentro a casaccio. Il suo cappotto era per terra, vicino alla porta del bagno. Seguii i lamenti arrivando alla soglia del bagno, la trovai.
Tirai un sospiro di sollievo, ma scomparse subito. Una fitta al cuore mi prese alla provvista.
Allison era seduta sul pavimento, piangeva la testa tra le ginocchia. Le stringeva forte al suo corpo, cercando di nascondere il viso colmo di lacrime. L’occhio mi cadde sull’oggetto che stringeva tra le dita, era argentato, luccicava. Feci uno scatto buttandomi accanto a lei, ignorai la fitta di dolore proveniente dalla mano destra.
«Cosa cazzo volevi fare?» urlai, pieno di rabbia, prendendole dalla mano la lametta.
Lanciai l’oggetto affilato alle mie spalle, presi Allison dai polsi, per controllarle le braccia, per fortuna sane.
Se si fosse fatta del male, non me lo sarei mai perdonato.
Alzò il viso, guardandomi con paura «Perché?» sussurrai, stringendola tra le braccia. «Perché?» ripetei, con voce tremolante. Allison affondò il viso sul mio petto, stringendo il più possibile.
«Voglio morire, Zayn…» balbettò, singhiozzando.
Mi bloccai sentendo la sua richiesta, incapace di risponderle la strinsi, prendendola in braccio. Imprecai per il dolore persistente alla mano, ma ciò che stava provando il mio cuore, era più doloroso.
«Zayn.» alzai il viso, appena rientrato nella stanza. I ragazzi rimasero fermi sulla soglia della porta, ignorandoli mi sedetti sul letto, portandomi Allie con me.
«Cos’è successo…» mormorai, cercando di mantenere la lucidità. Scosse la testa. «Ti prego.» la implorai.
Alzò il viso dal mio petto «H-o letto u-n articolo su di m-e.» ammise, balbettando «Tutti mi odiano, mi insultano e mi vogliono morta. Perrie dice…».
La bloccai, alzai un sopracciglio «Hai parlato con lei?» annuì, le accarezzai una guancia.
«Ha detto che non valgo nulla, che faccio schifo. Dice che tu non mi ameresti mai, che non faccio parte di questo mondo.» sorrise amaramente «Ha ragione, sono brutta, il mio fisico non è perfetto. Mi vesto malissimo, non sono nessuno e non merito nessuno. Non voglio più vivere.» urlò, soffocando un singhiozzo sul mio collo.
«E' morta.» decretò Harry, prima di sparire con Niall.
Baciai la sua testa più volte, cullandola tra le braccia «Sei perfetta.» mormorai «Ti amo per questo. Non sei una ragazza viziata, non hai mai nessuna pretesa. Non sei una reginetta di bellezza, non utilizzi minigonne, oppure i tacchi. Odi truccarti molto, e legarti i capelli. Ti senti impotente quando qualcuno sta’ male. Soffri quando una persona a cui vuoi bene, ti risponde male, anche solo per colpa del nervosismo. Detesti quando qualcuno ti fa uno scherzo. Mi riprendi sempre quando bevo, o fumo. Non giudichi le persone, solo per paura di essere giudicata.» posai due dita sotto al suo mento, alzandole il viso «Non sei famosa, ma io mi sono innamorato di quella ragazza che mi teneva testa. Quella ragazza che mi fece penare per conquistarla. Quella ragazza che riuscì a farmi piangere per amore. Allison le persone parleranno sempre male di te, sarà inevitabile, ma non puoi farti condizionare da ciò che dicono. La gente è cattiva, ma se tu crolli, se ti fai vedere debole, loro rideranno di te.» sorrisi, asciugandole le guance.
«Non merito…» la interruppi, appoggiando le mie labbra sulle sue. Aprì gli occhi, constatando che i ragazzi chiusero la porta, lasciandoci soli. Non era stato un bello spettacolo.
Strizzai gli occhi «Stai piangendo…» mormorò, passandomi una mano sul viso.
«Non fare più quel gesto. Non devi farti del male, capito? Ti amo per quella che sei, promettimi che non proverai mai più a tagliarti.» dissi, con voce tremolante.
Annuì «Scusa se ti ho deluso.» aumentai la presa sui suoi fianchi, affondando la testa tra i suoi capelli.
Lasciai libero sfogo alle lacrime, silenziose, di uscire. Sarebbe stata una giornata da dimenticare.

Pov. Harry

«Calmati.» disse Maya, facendomi indietreggiare. Louis mi teneva le braccia ferme dietro la schiena, invece Liam, strattonava Niall allontanandolo dalla ragazza.
«Zitta.» urlai contro la mia ragazza, distolsi lo sguardo da lei, per guardare Perrie «Tu sei solo una puttana, vattene se no ti metto le mani addosso.» la minacciai, pieno di rabbia.
Maya si parò davanti al mio corpo, prendendomi il viso tra le mani. Tentava di calmarmi, ma era impossibile.
Perrie si guardava attorno impaurita «Non ho fatto nulla.» ripeté per la milionesima volta, piangendo.
«Finiscila di recitare.» urlò Niall, cercando di liberarsi dalla presa ferrea di Liam.
Mi guardai attorno, vidi Danielle e Eleanor impaurite sul divano. Sandy sollevò di peso la mia ragazza, allontanandola da me, ero visibilmente instabile, senza volerlo avrei potuto farle male.
«Non sto recitando.» continuò la sua recita.
Strattonai la spalla sinistra, cercando di liberarmi da Louis, ma lui aumentò la presa sulle mie braccia, indietreggiando. «Calmati Harry.» sussurrò al mio orecchio.
Scossi la testa, ignorandolo «sei solo una bugiarda, doppiogiochista. Non vali un cazzo. Sei uno schifo vivente.» la insultai.
Perrie si passò le mani tra i capelli, singhiozzando «Non lo sono…» mormorò.
«Si che lo sei.» Zayn entrò nella stanza, urlando. Il suo viso era terribilmente rosso, e stanco. Gli occhi anch’essi rossi, e gonfi, segno che avesse pianto. Era conciato male «Sei soltanto una puttana.» disse, a denti stretti. Sorpassò sia me, che Louis, parandosi davanti a noi.
«Non credevo esistessero persone così meschine. Non ti fai schifo da sola? Prendertela con una ragazza più debole di te, solo per allontanarla da me?» domandò, retorico.
«Ti amo per davvero.» esclamò, Perrie.
Zayn rise nervosamente «!uesto allora era una dimostrazione del tuo amore? Eh?» urlò, inferocito.
La viola boccheggiò, non sapendo come rispondere. Il mio amico si avvicinò bruscamente a lei, spingendola contro il muro. «Rispondi!» tuonò «E' meglio che scompari dalla mia vita, non voglio aver nessun legame con gentaglia come te. Allison non me la deve toccare nessuno. Hai capito?» urlò pieno di rabbia, facendo notare le vene sul collo.
«Zayn.» lo richiamò Paul, appena entrato davanti la porta d’ingresso «Allontanati.» il petto del moro si alzava e abbassava velocemente, era la prima volta che lo vidi così infuriato. Neanche hai tempi del liceo si alterò così tanto. Si allontanò di qualche passo da Perrie.
«Vattene.» indicò la porta. La ragazza si asciugò le guance con il dorso della mano, afferrò la giacca, allontanandosi lentamente «Vattene.» ripeté, urlando.
La viola aumentò il passo, uscendo dalla stanza dell’hotel.

Louis lasciò la presa sulle mie braccia, ormai dolorarti.
Mi avvicinai a Maya, abbracciandola. Rimasi sorpreso del suo non rifiuto nei confronti di quel gesto. Le baciai la testa, scusandomi per come la trattai.
Zayn si sedette sul divano, muovendo freneticamente la gamba, come un tic. «Sei calmo?» domandò Paul, sedendosi accanto a lui. Il moro scosse la testa «Zayn… lo so che sei arrabbiato…»
«Incazzato.» precisò.
Paul sbuffò «Incazzato, va bene! Comunque adesso calma e riprenditi velocemente, domani sera avete un concerto importante, non mandate tutto all’aria.» spiegò.
«Allison si stava per tagliare.» alzò il viso «Continuava a dire di voler morire, come avresti reagito tu?»
La nostra guardia del corpo sorrise «Fidati, non mi sarei trattenuto neanche io, ma vedendo l’autocontrollo che hai mantenuto… sono fiero di te.» gli diede una pacca sulla spalla.

***


Pov. Allison

Passai freneticamente l’asciugamano tra i capelli, asciugandoli appena.
Ero delusa da me stessa, mai in diciannove anni di vita avevo mai tentato di ferirmi.
Ho superato vicende peggiori, ma l’odio in cui disse quelle parole mi uccisero più di mille lance.
Stavo, ancora, scegliendo la strada più facile: scappare.
Mentre correvo nelle strade affollate di New York, pensavo realmente perché io debba soffrire così tanto. Non ho mai fatto torti a nessuno, sono sempre stata amica di tutti, pur prendendola nel di dietro. L’unica volta che litigai, davvero, con qualcuno fu per Zayn. Fu la prima volta che alzai le mani su qualcuno, o che insultai, pesantemente, una persona. Odiavo la violenza, avendo avuto un’infanzia pessima con un padre fin troppo manesco. Volevo tornarmene a Londra, con quella poca dignità rimasta.
Appena rientrai in stanza, dopo aver messo a soqquadro i miei vestiti, la follia e la paura mi pervase, finche non entrai in bagno cercando un lametta. Davvero pensavo che il dolore, avrebbe allievato il dolore?
«Come stai?» guardai in direzione della porta, trovando Maya appoggiata allo stipite della porta.
Annui «Meglio di prima.» le sorrisi «Cosa dovevi dirmi?» domandai, riposizionando l’asciugamano sull’attaccapanni.
Sospirò «Credo che non sia il momento adatto.»
«Ne parliamo domani?» proposi. La mora annui, uscendo dalla stanza. Seguì la mia amica, in camera
«Non ti dispiace se…»
Mi interruppe «Tranquilla, non muoio se dormo sola.» le diedi la buona notte, sgattaiolando in corridoio.

Aprì la stanza di Zayn, trovandola completamente buia, tranne per quella poca luce che dava il suo IPad, che stava utilizzando. Stava seduto pigramente, con la schiena appoggiata alla testata del letto.
Appena mi vide, lo spense «Piccola.» accese la luce, dando una pacca al lato sinistro, vuoto. Sorrisi avvicinandomi a lui, sentii la morbidezza del materasso sotto le mie mani, a gattoni arrivai dal moro, lasciandogli un bacio sulla guancia.
«Che hai fatto?» mormorai, prendendogli la mano destra tra le mani. Tre dita su cinque erano steccate, il polso completamente fasciato, e la mano, in se, era molto gonfia.
Scosse la testa «Nulla di cui tu debba preoccuparti!» disse dolcemente «Quando Maya mi ha chiamato… sono andato fuori di testa.» ammise.
«?rendere a pugni il muro è servito a qualcosa?»
«Tentare di tagliarti, sarebbe servito a qualcosa?» domandò di rimando.
Lo fulminai con lo sguardo «Okay, hai vinto.» alzai le mani in segno di resa. Il suo braccio sinistro mi strinse le spalle, avvicinandosi a lui. Strofinai il viso contro il suo petto nudo, aspirando il profumo del bagnoschiuma.
«Domani al concerto voglio vederti sorridere, quando scoccherà la mezzanotte lasceremo questa giornata alle spalle.» baciò i miei capelli «Domani sarà il nostro nuovo inizio!» decretò, stringendomi il più possibile.
«Sei arrabbiato con me?» domandai con un filo di voce.
Sospirò «Per un secondo sono rimasto deluso.» ammise «Poi quando ho visto che non ti eri fatta del male, mi sono sentito sollevato. Non eri mai caduta a questi livelli, e saper che sei riuscita a trattenerti mi ha fatto stare meglio!».
«Non mi merito un po’ di felicità?» chiesi, guardandolo negli occhi.
Rise «Da domani sarai la ragazza più felice del mondo.» si bloccò «Devo chiederti una cosa…».
Mi irrigidì, timorosa «Cosa?» balbettai.
«Vuoi essere, davvero, la mia ragazza?» un sorriso da ebete mi si dipinse in volto.
Annui freneticamente «Si.» squittì «Si, Zayn, si.» urlai più forte. Presi il suo viso tra le mani, regalandogli tanti piccoli baci sulle labbra. Continuai a ripetergli che lo amavo, per una volta mi sentivo realmente felice.
Mi sembrava tutto un sogno, che lo fosse davvero? Mi sarei svegliata di soprassalto, per piangere successivamente come una bambina; ma era la realtà. Stavo piangendo lacrime di gioia.
Rimanemmo lì a coccolarci per non so’ quanto tempo, finche non ci addormentammo.

***


«Zayn dov’è Perrie?» i giornalisti continuarono a riempire il mio ragazzo di domande.
Mi strinse la mano, facendomi nascondere il viso sul suo petto. I flash assordanti dei paparazzi, mi stavano stordendo. L’ammasso di fan urlava, accalcandosi attorno le transenne.
«Zayn.» il moro si girò «Chi è quella ragazza che sta con te?» domandò, una donna con un microfono.
«E' la mia fidanzata.» strabuzzai gli occhi, aprendo la bocca scioccata. Il ragazzo mi sorrise, lasciandomi un bacio sulle labbra, ammettendo così al mondo la nostra storia.
I fotografi ci accecarono con le fotografie, finche non fui strattonata nell’edificio. Sospirai di sollievo.
«Avevo visto la luce, Dio mi stava chiamando.» esclamai, guardando il vuoto.
Niall scoppiò a ridere «Era solo il flash delle macchine fotografiche.» si calmò «Sai quante volte l’ho creduto anch’io?» ammise. Risi di gusto.
Mi ripresi quando una ragazza, con cuffie e fogli in mano chiamò i ragazzi. Mancava un’ora e sarebbe iniziato il concerto.
«Devo scappare, piccola.» mi bacio delicatamente «Fai una cosa.» mi passò il suo telefono «Entra sul mio profilo, cambia la situazione sentimentale con il tuo nome.» sorrisi imbarazzata.
Annui «Se le fan non mi accettano?» chiesi con timore.
«Non mi interessa, sono io che devo accettarti non loro. Saranno gelose di te, alcune di loro scriveranno cose cattive, quindi ti prego non starci male. È la loro invidia che parla.» sospirò «Adesso scappo, ti amo.».
Premetti le mie labbra sulle sue «Ti amo.» lo vidi allontanarsi velocemente, scortato da un omone mai visto.
«In bocca al lupo.»urlai, dandogli fortuna. Mimò qualcosa, sorridendomi. Mi sentivo in paradiso.

-non meriti Zayn.-
Lessi più volte quel tweet, cercando un modo innocuo per risponderle.
-la tua invidia mi fa ridere.- avevo preso il consiglio di Maya, come faceva lei, rispondevo cordialmente alle Directioner gentili; invece a toni, per mi insultava o mancava di rispetto.
Non pretendevo nulla, i followers aumentavano visibilmente, ma non volevo la fama, specialmente utilizzare il successo di Zayn. Volevo solo essere rispettata come ragazza del loro idolo, mi sembrava strano dirlo, ma lo ero davvero. Basta bugie. Non ci saremmo più nascosti, avremmo vissuto la nostra storia come due ragazzi normali, per quanto fosse possibile.
-non star male per chi ti critica, se rendi felice il nostro idolo sei accetta.- sorrisi leggendo il tweet.
Volevo solo questo, nient’altro. Ero sul mio profilo di twitter con il telefono del mio ragazzo.
Mi sentivo una maniaca a ripetermelo mentalmente, forse lo ero per davvero.
-grazie, grazie, grazie. Tengo molto a Zayn, vorrei solo essere trattata da umana, e non riempita di insulti.- seguii la ragazza, per ringraziarla ulteriormente. Lessi altri messaggi, la maggior parte erano carini, mi sentii sollevata.
«Stanno per salir sul palco, manca poco.» mi sussurrò Danielle.
Le sorrisi, misi in tasca il telefonino, sedendomi comodamente sulla poltroncina.
Le luci si abbassarono, sul maxi schermo si presento una bocca, con il alto scritto ‘Kiss you’ le urla delle fan aumentarono notevolmente. Sul palco si presentò una nebbia fitta, facendo intravedere delle sagome.
La musica rimbombava per tutto il teatro, delle luci forti inquadrarono i ragazzi: Zayn nel centro, i ragazzi ai suoi lati. La sua voce mi creò dei brividi. Aveva ragione: sarebbe stato un nuovo inizio.

Continua…


è piccolina, ma lui è
ernvejfbvjhefbvjefbvjebrvjberfvbje


C’è ma io sono una figa.
Questo capitolo è…cazzo! Dio lo amo, davvero non ho mai scritto niente di più bello.
Mi piace troppo, porca troia!
Calmiamoci e parliamo del capitolo: notiamo uno Zayn, Niall, Maya, Eleanor, e Harry incazzati tutti contro Perrie. QUANTO GODO.
Credo di aver tenuto tutti con il fiato sul collo (si dice così? Oppure fiato in gola? Non mi ricordo) quando Allison era con la lametta in mano, mentre ripeteva che voleva morire.
Ho amato Zayn quando ha spintonato Perrie, ma so’ che alcune di voi non gli sarà piaciuto questo gesto. PERO’ QUANDO SERVE, SERVE!
Per voi sembrerà tutto rose e fiori, ma siccome che mi conoscete bene NO EZERE COSCI (?).

Nel prossimo capitolo Allison scoprirà la verità su Maya.
Ps. Ho amato molto le vostre ipotesi, ma non rivelerò nulla.
Perrie non uscirà di scena (ammettetelo avete pensato: te pareva) ma tornerà più avanti; del resto il contratto NON è finito, quindi Zayn, in teoria, dovrebbe stare con la cretina, in pratica a dichiarato al mondo che sta’ con la nostra Allie.
ZALLISON SHIPPER.
Non so’ se nel prossimo capitolo, o quello dopo ancora (adesso vedo come gestire la cosa) vedremo un cedimento di Zayn, piangerò scrivendo i suoi pensieri. #sapevatelo (si colora) AHHAAHHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHHA

Avvertenza che Maya e Harry NON hanno chiarito, anzi torneranno più scorbutici di prima.
Harry contro tutti, lei contro il fidanzato.

Pubblicità:


Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.

L'amore vive oltre il corpo e l'anima.

Non cambierai mai, vero?

Questo è il mio twitter, se volete seguirmi fatelo pure, per essere ricambiati menzionatemi: https://twitter.com/myloverismalik
Se avete ISTANGRAM questo è il mio nick ‘smilermalik’.
Per istangram: nelle recensioni lasciatemi il nick, per chi dovesse seguirmi.


Parliamo delle recensioni… CAZZO, FIGA, TETTE, CULO.
44 recensioni, ho perso ventordici battiti vedendo quel numero.
Giuro mi stavo mettendo a piangere, vi amo. Sisi, vi amo tutte quante.
Senza di voi non sarei nulla, sposiamoci :’)

Risponderò il prima possibile alle recensioni.
Alla prossima, Vale.



Questa sono io che vi saluta in questo modo!

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Ventitreesimo capitolo. ***


Ventitreesimo capitolo.
Zayn.



Affondai il viso nel cuscino, coprendomi il più possibile con il piumone. Il freddo quella notte si fece sentire. Fare l'amore per poi rimanere nel letto completamente nudo, non fu un'idea intelligente.
Strinsi la mia ragazza il più possibile, per riscaldarmi con il calore corporeo.
La mia ragazza. Ancora mi sembrava strano dirlo. Finalmente dopo tre mesi, ero riuscito a tornare con Allison. Furono mesi di pianto, rabbia e tristezza, sapere di averla a due passi da me, ma non poter fare nulla. Se tornassi indietro avrei affrontato la Modest, all'epoca ero solo un ragazzino in un mare di squali, ma quel ragazzino ora è cresciuto, diventando un uomo, sa che se cade dovrà rialzarsi e rifare tutto di nuovo.
Meno di un mese e il contratto con quelli sciacalli sarebbe terminato. Avremmo avuto la nostra vita, non saremmo più stati comandati come marionette. Ma in questo mese poteva succedere di tutto, e tutte le mie paure si riversavano su Allison.
A New York ammisi al mondo di essere il suo ragazzo, facendo così è come se avessi messo le corna a Perrie, in un certo senso era vero. Tra poche ore avrei incontrato i manager, assieme ai ragazzi, non sarebbe andata a finire bene.

Sospirai sul collo di Allison. Amavo vederla dormire, era il più piccolo mondo che custodivo gelosamente.
Fissai il suo viso, bello e rilassato; con l'indice tracciai la mascella, arrivando alle labbra.
Mugugnò qualcosa, strofinandosi gli occhi con il palmo della mano.
«Buon giorno, amore mio.» le diedi il buon giorno, lasciandole un bacio a fior di labbra.
Portò le braccia dietro al mio collo, appoggiando la testa sul mio petto «‘Giorno, amore.» mi salutò con voce impastata dal sonno.
«Sono le sette, non andare in università, rimani con me!» la supplicai.
Allie sollevò il viso, regalandomi un sorriso.
«Non posso... Ho un esame la prossima settimana.» mormorò, giocherellando con le dita tra i miei capelli.
Sbuffai «Esami, esami, esami.» canzonai «Non ti lascio andare via.» esclamai, avvolgendole la vita con il braccio sinistro.
Rise «Mi terrai come ostaggio?» domandò, baciandomi il petto.
Annui «Sei la mia piccola principessa, rimarrai con me per il resto della vita!».
«Povera me.» scherzò.


***


«Mi piace.» esclamai, prendendo dall'armadio della mia ragazza, una gonna nera a balze.
«Cosa?» domandò, uscendo dal bagno.
Tirai su la gonna, in modo che la vedesse «Questa... perché non la utilizzi?» domandai, riponendo l’indumento nel mobile.
Allison alzò gli occhi al cielo «Ogni volta che la metto, la gente mi fissa, o fischia quasi fossi un cane!» ammise.
Strinsi i pugni «La gente ti fissa, quando la utilizzi?» annuì «Ma non hanno altro da guardare? Non devono toccare ciò che è mio.» marcai sull'ultima parola, sono sempre stato un tipo geloso e possessivo.
Allie rise di gusto «Sei più bello da geloso».
Alzai gli occhi al cielo «Io non sono geloso.» sbuffai mentendo, lasciandomi cadere sul letto ancora disfatto.
«Allora utilizzerò la gonna…» mi sfidò.
Contrassi la mascella, mettendomi a sedere tra le lenzuola «Non lo faresti mai.» mi morsi il labbro, nervosamente.
La bionda sorrise, avvicinandosi al comodino. Lo aprì prendendo delle collant color carne.
Seguì ogni suo movimento, nella speranza che stesse bleffando. Si tolse i pantaloni del pigiama, assieme ai calzettoni pesanti. Srotolò le calze, iniziando a mettersele lentamente; fece aderire la calza al piede, facendola salire lungo la gamba, poi ripeté lo stesso procedimento per l’altra.
Allison iniziò a fischiettare, aprendo al zip della gonna, indossandola successivamente. Prima di richiudere la cerniera, prese dal suo armadio una camicetta di seta rosa pallido.
Sospirai vedendola abbottonare, molto lentamente, i bottoni della camicia.
Fissavo le sue mani, quasi fossi in trans. Sapevo che mi stava osservando, per vedere la mia reazione, ma mordendomi la lingua trattenni ogni tipo di emozione, per non dargliela vinta.
«Come sto’?» chiese maligna, avvicinandosi al letto.
Alzai le spalle «Starei meglio io con la gonna.» dissi la prima cosa che mi passò in mente.
Aggrottò la fronte, appoggiando le mani sulle mie spalle «Il mio ragazzo sta passando nell’altra sponda?».
Mi strozzai con la saliva «No.» squittì «Mai e poi mai, ma sai benissimo che le cose su di me stanno sempre meglio!» le strizzai una guancia.
Scosse la testa «Modesto…» borbottò, prendendo gli ugg neri «Mi accompagni in università?» chiese, passandomi una mano tra i capelli.
«Non ce la faccio, è tardi.» costatai, guardando al sveglia. «Vuoi andare vestita cosi?» domandai incerto.
Annuì «Ti da fastidio?» soffiò sulle mie labbra.
Deglutì «Non sono geloso.» dissi più a me stesso che a lei.
Allison sfiorò le sue labbra con le mie «Allora buona giornata, amore.» baciò la mia guancia destra, uscendo dalla stanza, lasciandomi solo.

Pov. Maya

«Zayn prima di partire per New York, mi aveva chiesto di lasciare il lavoro!»
Corrugai la fronte, guardando Allison «Cosa gli hai risposto?» domandai, notando gli guardi, omicidi, delle ragazze.
«Di no!» esclamò «Non voglio essere mantenuta da lui.» annui, distrattamente depositando il libro nella borsa.
Strattonai la mia migliore amica per un braccio, conducendola in bagno. Aprì la prima cabina, la feci entrare, chiudendomi la porta alle spalle.
Allie mi guardò schioccata «Siamo fidanzate, non sono lesbica.» urlò, sedendosi sul water.
Mi schiaffeggiai la fronte, scuotendo la testa «La coglionaggine di Malik, ti ha contagiata.» mi appoggiai al muro, lasciandomi cadere lungo la parete.
«E' dolcissimo, invece.» ribatté.
«Pervertito, magari.» risi, portandomi le ginocchia al petto.
Il silenzio calò nella stanza, riuscì a sentire perfettamente il battito nel mio cuore.
Da New York era passata una settimana, circa. Una settimana in cui, ancora, non riuscì a trovare delle parole per poter parlare con Allison. Tenevo tutto dentro, sapevo che prima o poi sarei scoppiata.
«Tutto okay?» scossi la testa, lasciandomi sfuggire delle lacrime.
«Non va tutto bene, no cazzo.» portai la mani sul viso, piangendo istericamente. Sentii due braccia avvolgermi, tenendomi stretta. Ricambiai l’abbraccio, affondando il viso nel collo della bionda. Accarezzò i miei capelli, cercando, invano, di calmarmi. Mi sentivo impotente, e stupida, terribilmente stupida da non riuscire ad affrontare i problemi.
Alzai il viso, passandomi nervosamente la mano sul viso, ormai sporco di trucco colato.
«Forse sono…» balbettai «Incinta.» sussurrai.
Allie alzò lo sguardo scioccata «C-ome.. com’è successo?».
«Un mese fa, forse di più… abbiamo avuto un rapporto non protetto e…» non riuscì a finire, scoppiando nuovamente in lacrime. Mi abbracciò nuovamente, baciandomi la fronte.
«Sono qui con te.» sussurrò, sorridendomi «Ne hai parlato con Harry?» scossi la testa.
Mi chiese una spiegazione. «Mi lascerebbe… Ha diciotto anni, abbiamo diciotto anni. Lui non è pronto per fare il padre, come me. Non accetterebbe mai questa cosa, mi lascerebbe in tronco.» espirai, cercando di calmarmi.
La bionda sospirò «Sbagli. Harry ha molti difetti, ma sa’ prendersi le sue responsabilità. Ti ama, e non ti lascerebbe mai per una cosa del genere.» sorrise «Ovvio, all’inizio sarà spaventato, e non la prenderà bene, avrà bisogno di tempo per metabolizzare la notizia. Ma non ti abbandonerà mai.».
Mi asciugai le lacrime, aprendo la borsa «Non l’ho ancora fatto.» dissi, mostrandole il test.
«Sono qui, non ti lascio.».

Pov. Zayn

«Non credi di aver esagerato?» alzai le spalle «Hai rovinato la tua immagine, e con questo anche la band!» urlò Michael, uno dei nostri manager.
«Preferisco che mi odino il vero me, invece di amare l’immagine che avete creato.» ribattei, alzandomi dalla sedia «Mi avete costretto a farmi lasciare la ragazza che amavo, per stare con una che manco conoscevo. Tutto questo solo per soldi vero?» ringhiai.
«Zayn.» Margaret mi richiamò, facendomi sedere nuovamente «Queste cose sono affari nostri, non devi impicciarti. Non capisci la gravità delle tue azioni?».
Corrugai la fronte «Lasciare una ragazza che mi usava per il successo, è sbagliato?» sorrisi beffardo
«Non torno con Perrie, fate ciò che volete i ragazzi sono con me!» incrociai le braccia al petto.
Michael si alzò dalla sedia, buttando all’aria varie carte sul tavolo «Puoi pensare anche alla pubblicità per le Little Mix?»
Scossi la testa «Credo che l’abbiano avuta abbastanza, sono conosciute ormai. Io non servo più!» strisciai la sedia sul pavimento, alzandomi con poca nonchalance.
«Molti amano la coppia ‘Zerrie’ non devi rovinare tutto per una ragazza».
Sorrisi «Tutti amano questa coppia?» risi nervosamente «Si vede quanto amore mi danno le fan, insultandomi! Perché anche loro sanno che solo della pubblicità. Molte di loro apprezzano di più Allison perché è vera, non una cantante tutto trucco e niente cervello!» alzai la voce. «Non potete lasciarmi vivere?».
Si guardarono senza rispondermi. Entrambi si alzarono, raccogliendo le loro valigette, avviandosi alla porta.
Margaret si fermò davanti a essa «Uno sgarro Zayn, uno solo e sei fuori dalla band.» mi minacciarono «Se questa ragazza rovina l’immagine del gruppo, tu sei fuori.» concluse il discorso, uscendo dalla stanza.
Mi massaggiai le tempie, avviandomi dai ragazzi.
Non sapevo se avevo vinto, oppure perso. Si avevo ottenuto ciò che volevo, ma non dovevo fare nessuno sbaglio. Questo consisteva in scandali e quant’altro. Allison non sarebbe mai stata un problema, sapeva quanto amassi cantare, si sarebbe messa da parte se fosse stato utile, anche senza motivo.
L’unica persona che mi preoccupava, era Perrie. Non era finita li, sapevo che sarebbe tornata più agguerrita di prima, e la cosa mi spaventava. Non sapevo fino a che punto sarebbe arrivata.

«Zayn.» alzai il capo, vedendo Liam corrermi incontro, assieme a Niall. «Com’è andata?» arrivò subito al sodo.
Sbuffai «Diciamo….» fui vago «Posso stare con Allison...» fui interrotto dal biondo.
«Ma è una cosa fantastica.» urlò euforico, saltandomi addosso. Liam si aggreghi all’abbraccio.
«Ragazzi.» li richiamai, serio «Il primo sbaglio che faccio, sono fuori dalla band.» dissi tutto d’un fiato.
Si bloccarono, guardandomi sbalorditi. «Credo di riuscire a non commettere casini fino alla fine del contratto con la Modest, quindi non preoccupatevi.» ironizzai.
Liam si rilassò «Faremo di tutto per non farti sbagliare.» sorrise.
Niall, invece, scosse la testa stringendo i pugni «Rimangono dei figli di puttana.» sputò acido.
«Calma.» sospirai «Adesso posso stare con Allison, senza nascondermi da nessuno. È vero non devo commettere errori, ma tutti gli sbagli che facevo erano per riconquistarla, quindi credo…».
Il biondo mi anticipò «Non farai più casini. Hai ragione, noi ti aiuteremo a non farli.».
«Dopo tutto è un mese, poi potremmo respirare.» i ragazzi annuirono.
Dovevamo resistere fino alla fine dell’anno, avremmo avuto un altro contratto, non più con la Modest, ci sarebbero stati dei cambiamenti. Saremmo tornarti ad essere i veri ‘One Direction’ non quei prototipi perfetti che hanno creato, tutto per soldi. Pensare che più fan abbracciavamo, e più guadagnavano.
Questo ‘mondo’ sarà bello per la popolarità, ma per il resto è un completo mare pieno di squali, affamati di soldi, e nient’altro.
«Louis e Harry?» domandai ai ragazzi.
Liam fece spallucce «stavano parlando di una partita di calcio, non ho ascoltato bene il discorso.» ammise.
Annui dandogli una pacca sulla spalla «Dobbiamo andare sul set?».
«Si… Dobbiamo finire le riprese per ‘Kiss You’.» sorrisi.

Questa era diventata la mia vita, non ero più il ragazzo di Londra, proveniente da Bradford, ero diventato da ‘Zayn Malik perfetto sconosciuto’ a ‘Zayn Malik il componente degli One Direction’ non mi sarei mai lamentato di ciò. Ormai avevo tutto per essere felice: un lavoro che mi rende soddisfatto, e una ragazza accanto. Non desideravo altro.

***


Pov. Allison

La stanchezza si fece sentire.
Tolsi la giacca, lasciandola sull’appendi abiti, assieme alla borsa.
Maya era corsa sotto la doccia, adesso capivo il suo strano comportamento nei confronti del mio migliore amico. Se non mi avesse confessato la gravidanza, nessuno, compresa me, avrebbe capito cosa le frullasse in testa. Tutto noi credevamo che volesse lasciare Harry, ma non era da lei ‘scappare’ dai problemi.
È sempre stata una ragazza combattiva, e mai era successa una cosa del genere. Non si era mai chiusa in se stessa, ma evidentemente la paura l’ha bloccata. Chi a diciotto anni vorrebbe diventare genitore?
Nessuno, sano di mente, vorrebbe un figlio così presto. A quell’età sei ancora un ragazzino, non sai bene cos’è la vita, e alcuni di essi non hanno neanche scoperto ‘il mondo dei grandi’ cioè il lavoro.
Alcuni ragazzi non sanno ancora chi sono, o cosa vorrebbero fare in futuro; quindi nessuno di loro sarebbe così pazzo a pensare ‘voglio un bambino’, ma queste cose, spesso e volentieri, succedono.
Si hanno due scelte: affrontare la realtà, e tenere la creatura che sta crescendo dentro di te; oppure usare la via più ‘facile’ e togliersi questo ‘problema’. Certe volte bisogna avere il coraggio per decidere la seconda opzione, la colpa non è del bambino, ma dei genitori. Tutti noi sbagliamo, anche in modo differente, ma questi sbagli ci fanno crescere.
Sinceramente se fossi stata nella sua situazione, non so’ sinceramente come mi sarei comportata.
Probabilmente avrei parlato con qualcuno, ma non l’avrei presa bene: sto ancora studiando, e con quel poco di lavoro che ho riesco a mantenermi, ma per un figlio serve testa, maturità e anche le finanze.

Guardai l’orologio sulla mensola, segnavano le otto meno un quarto.
Mi diressi in cucina, per preparare una cena improvvisata. Non ero abile in cucina, Maya si occupava di ciò.
L’unica cosa in cui ero davvero brava, erano i dolci, o le torte salate. Seguivo molti programmi di pasticceria, ed era una cosa che mi affascinava molto.
Ognuno di noi aveva un sogno nel cassetto, e forse il mio sarebbe fare la pasticciera. Fin da piccola mi è sempre piaciuto, ma non ho mai preso in considerazione questo lavoro.
La suoneria del telefonino, mi fece riprendere dai miei sogni-pensieri. Estrassi il telefono, mezzo rotto, dalla tasca, guardando il nome della persona che mi stava chiamando: figo.
Fissai il display, cercando di capire a chi misi questo soprannome, ma ci rinunciai, rispondendo.
«Pronto?»domandai incerta.
Sentii una risata «Amore, sono io Zayn.» alzai il sopracciglio destro, tornando a fissare il display.
Figo. Chi cavolo ha cambiato il nome in rubrica?
«Hai cambiato tu il nome in rubrica?» domandai a brucia pelo.
Zayn rise «Credevo che avessi capito che fossi io il figo mi portai una mano sulla fronte, scuotendo la testa.
«L’ho sempre detto che avevi qualche problema.» sospirai «Come mai questa chiamata?».
«Non posso chiamare la mia ragazza, per sentire la sua voce?» domandò retorico.
Scoppiai a ridere «Sputa il rospo!».
«Okay.» sospirò «Posso venire con i ragazzi a cena da te, piccola mia?» ruffiano.
«Eh se io in questo momento avessi un paio di ragazzi, abbordati a scuola per il mio look?» scherzai.
«Stiamo arrivando.» disse sbrigativo, prima di attaccare. Scoppiai a ridere, lasciando il telefono sul tavolo della cucina. Presi una pentola riempendola d’acqua, avrei cucinato della pasta, l’unica cosa che ero in grado di fare.

«Stanno arrivando i ragazzi!» avvisai Maya, entrando nella sua stanza.
Avevo appena finito di apparecchiare la tavola, così raggiunsi la mia migliore amica nella sua camera.
«Ragazzi intendi anche Harry?» domandò, mettendosi la felpa.
Annui «Quando vorrai dirgli che l’esito è positivo?».
«Non lo so.» sospirò «Ho bisogno di tempo, non riesco a dirglielo tutto di botto, capiscimi.».
Corsi ad abbracciarla «Io sono qui con te, qualsiasi cosa deciderai io sarò sempre qui.» ricambiò l’abbraccio.
Mi ringraziò «Però una cosa potresti farla….» rimasi vaga.
Aggrottò le sopracciglia, chiedendomi spiegazioni, sciogliendo l’abbraccio.
«Recupera il vostro vecchio rapporto, pensa che lo vuoi lasciare.» strabuzzò gli occhi, incredula.
«Ma è proprio coglione, allora?» scoppiammo a ridere entrambe.
La mora prese dalla borsa il test, porgendomelo «Che faccio con sto coso?» domandò, agitandolo.
Glielo presi dalle mani «Lo vado a buttare, non ci serve più.» la vidi annuire.

Tornai in salotto in tempo per sentire il campanello. Sovrappensiero raggiunsi la porta, spalancandola.
«Ciao scricciolo.» mi salutò, Niall. Gli lasciai un bacio sulla guancia, lasciandolo passare.
Entrarono anche Louis e Liam, come razzi «Stiamo congelando.» diedero una risposta alla mia domanda, mentale. Infine entrò Harry, seguito da Zayn, il quale si guardava attorno furtivo.
«Ciao farfallina, possiamo parlare?» domandò il riccio, con il labbro infuori. Sapevo che voleva chiarire.
Annui «Aspettami in cucina.» sorrise, correndo nel luogo da me indicato.
Continuai a fissare il mio ragazzo, mentre chiusi la porta d’ingresso «Stai bene?»
Zayn mi trucidò con lo sguardo «Dove sono? » lo guardai perplessa, assieme ai ragazzi.
«Sove sono…» mi interruppe.
«Dove sono quei due coglioni che hai abbordato?» mi fece il verso «Chi sono così gli spacco la faccia?».
Scossi la testa, alzando gli occhi al cielo. Lo preso dal colletto della giacca, con una mano, baciandolo.
«Il mio ragazzo è geloso, per caso?».
Alzò le spalle «Non ho detto questo.» rimase sulla difensiva «Io… ti odio.» tolse la giacca, buttandosi sul divano imbronciato, come un bambino. I ragazzi seguirono la sua iniziativa, tranne Liam.
Lo guardai sbigottita «Ho qualcosa in faccia?» scosse la testa, indicandomi il pacchetto che tenevo con la mano sinistra. Istintivamente lo portai dietro alla schiena, e sorrisi al ragazzo.
«Cosa c’è in quel pacchetto?» domandò, avvicinandosi.
Mi guardai attorno, cercando una via di fuga plausibile, ma ero messa all’angolo.
«Pacchetto? Quale pacchetto?».
Liam serrò gli occhi «Quello che hai dietro alla schiena!» sbuffò, avvicinandosi.
Indietreggiai finendo contro il muro «Non ho nulla dietro al schiena, hai bevuto?» con la coda dell’occhio vidi i ragazzi alzarsi, guardandomi stranamente. Zayn si parò di fianco a Liam, guardandomi in malo modo.
«Che hai li dietro?» chiese quest’ultimo.
Boccheggiai cercando una scusa plausibile «E' una storia buffa, sapete?» risi da sola, facendomi credere che fossi pazza.
«Perché sei diventata tutta rossa, e sembra che stai per svenire?» domandò Louis, ghignando.
Mi grattai la testa con la mano libera «Preservativi.» dissi la prima cosa che mi passò in testa. «ho voglia di farmi una bella e sana scopata, okay? E ho comprato dei preservativi!» mi ressi il gioco da sola.
Zayn sorrise «Bastava dirlo, a casa ci sono….».
Non lo feci continuare «Zitto.» lo ammoni «Adesso con permesso, vorrei andare a metterli apposto.» mi sentivo il viso bollente, sperai più volte che i ragazzi credessero a questa cavolata.
Lentamente mi avvicinai a loro, tenendo il pacchetto stretto tra le braccia. Li superai, cercando di essere il più normale possibile. Perché mi caccio sempre in questi casini?
«Mi fai vedere che modelli hai preso?» domandò il moro, ridendo. Feci finta di non averlo sentito, continuando a camminare. «Amore…» mi richiamò, mi bloccai.
Sorrisi tra me e me, e con uno scatto iniziai a correre sotto gli sguardi dei ragazzi.
Andai a sbattere contro il mobile del corridoio, facendomi imprecare per il dolore. Benedì chiunque avesse lasciato la porta della mia camera aperta, e corsi dentro. Mi guardai attorno cercando un luogo per nascondere il test di gravidanza, ma appena sentii dei passi veloci, lanciai il pacchetto sopra l’armadio.
«Dove l’hai messo?» domandò Louis, guardandosi attorno.
Zayn si avvicinò al comodino, iniziando ad aprire tutti i cassetti, stessa cosa fece Niall con il mobile sotto lo specchio.
«Voi credete alla storia dei preservativi?» chiese Liam, sedendosi sul mio letto.
I ragazzi scosserò la testa, contemporaneamente, per poi fissarmi come fossi un alieno.
«Io continuo a sostenere che fossero preservativi.» alzai le mani, in segno di difesa.
Il moro scoppiò a ridere, ma si fece subito serio «Non sai mentire, parla!» mi impose, avvicinandosi con le braccia tese. Tutto ma non il solletico.
Sorrisi «Dubitate di me?» alzai gli occhi al cielo «…Me che sono sempre stata buona con voi?».
«Si!» risposero all’unisco. Li fulminai con lo sguardo. Incrociai le braccia sotto al petto.
«Se la pensate così…» si avvicinarono lentamente, li guardai uno a uno.
Poi scelsi la via più facile: correre e raggiungere Harry.

«Harry.» urlai, entrando in cucina. Era appoggiato al tavolo, mentre sorseggiava una birra.
Mi guardò stranito «Che succede?» non risposi, saltandogli addosso stile koala.
I ragazzi arrivarono con il fiatone «Non ti faremo niente, su parla!» disse con una voce inquietante, Niall.
Guardai negli occhi il mio migliore amico «Mi vogliono picchiare.» esclamai con voce tremolante.
Harry aprì la bocca, sbalordito, per poi stringermi a se «Cosa volete fare?» domandò, guardando duramente i suoi amici. Spalancarono tutti e quattro la bocca.
«Dammi la mia ragazza, dobbiamo solo parlarle.» si avvicinò, Zayn, con le braccia allungate.
Scossi la testa «Non mi lasciare.» sussurrai al suo orecchio.
Il mio migliore amico annuì, facendo uscire i ragazzi dalla cucina. Lo ringrazia in tutte le lingue che conoscevo.
«Cosa volevano?» chiese, baciandomi la fronte.
Alzai le spalle e le mani «Non lo so.» feci una voce da bambina. «Sono pazzi!» portai le braccia sui fianchi.
Harry rise, annuendo «Ti vorrei parlare…» mi sedetti sul balcone della stanza, facendolo avvicinare «Sono un coglione.» sospirò «Non so perché ti ho trattato così quel giorno, e non so perché non sono venuto a chiederti scusa prima, ma ero nervoso e me la sono presa con l’unica persona che amo davvero.».
«Non…» balbettò «Bon dovevo comportarmi in quel modo. Mi puoi perdonare?» domandò con occhi lucidi.
Sorrisi, lasciandogli una bacio sul naso «Io non ce l’ho mai avuta con te.» ammisi.
«Tutto come prima?».
«Tutto come prima!» mi aiutò a scendere dal balcone, prendendomi dai fianchi.
«Che hai combinato ai ragazzi?» chiese, portandomi una ciocca dietro all’orecchio.
Gli feci la linguaccia «Ho preso dei preservativi, e non mi credono!».
Rise «Ci credo, tu...» mi indicò «Che compri cose del genere? Mai visto!».
Alzai gli occhi al cielo, allontanandolo «Voi maschi siete tutti uguali, adesso si mangia.».

***

«Sei scarso.» accusò Niall, a Zayn.
Stavamo tutti giocando a Just Dance 4, ero riuscita a convincere i ragazzi a giocare. Quel videogioco era una completa droga, almeno per me.
Zayn, offeso, lasciò il telecomando sul tavolino, sdraiandosi sul divano con la testa sotto la coperta.
Scossi la testa verso il biondo, il quale alzò le spalle, riprendendo la partita con Louis e Harry.
Mi sedetti sul divano, di fianco al mio ragazzo. Le braccia erano conserte, e le gambe incrociate tra loro. Era bellissimo anche quando faceva il bambino.
«Piccolo.» lo richiamai, lasciandogli un bacio sul collo scoperto «Parli con me?».
Non rispose, si limitò ad avvolgere un braccio attorno al mio fianco, facendomi stendere accanto a lui. Intrufolai la testa sotto la coperta, teneva gli occhi chiusi «Sei stanco?» domandai.
Scosse la testa «Sei arrabbiato con me?» annuì, senza rispondere. Gli accarezzai la guancia barbuta.
«Mi stai trascurando.» aprì gli occhi, facendoli scontrare con i miei.
Questa volta non risposi io, mi avvicinai baciandolo lentamente. Appena sentii le mia labbra sulle sue, sorrise. Presi l’iniziativa mordendogli il labbro inferiore, per tornare subito dopo a baciarlo. Mi sembrava strano baciarlo sotto una coperta, un po’ come i bambini piccoli che volevano nascondersi dai loro amici.
La sua lingua fece il contorno della mie labbra, chiedendomi di schiuderle. Non glielo negai.
Assaporai il suo gusto, beandomi del suo tocco delicato.
«Ti amo.» sussurrò tra un bacio e l’altro. Mordicchiò il mio labbro superiore, tirandolo appena.
Assaporammo per l’ultima volta, il gusto dell’altro, lasciandoci a vicenda un bacio a stampo.
«Non sai quanto amo baciarti.» ammisi, togliendo la coperta dalle nostre testa.
Sorrise «Io amo tutto di te… dalla testa ai piedi.» alzai gli occhi al cielo.
«Come rovinare un momento romantico.» scherzai.
Zayn mi trucidò con lo sguardo, girandosi dandomi la visuale della sue spalle. Che bambino.

Guardai Maya seduta sul divano, con un cenno di testa la incitai ad andare a sedersi vicino a Harry. Annui.
La vidi alzarsi, incerta, per poi raggiungere il suo ragazzo. Picchiettò sulla sua spalla, facendolo girare. Non diede neanche il tempo al riccio di parlare, che si impossessò delle sue labbra, baciandolo con trasporto. Harry avvolse la sua vita con le braccia, facendola sedere sulle sue gambe.
«Ti amo.» mormorò la mora. Vidi gli occhi del ragazzo illuminarsi, senza ulteriore chiacchiere la bacio, stringendola a se, quasi possessivamente. Quando si staccarono, Harry, le sorrise, sussurrandole qualcosa.
«Non sono bellissimi?» domandai, al mio ragazzo. Zayn alzò gli occhi, fissando la coppia.
Annui «Però noi siamo più belli di loro.» borbottò, lo feci girare verso di me «Non hanno sudato tantissimo per la loro storia, non hanno pianto come noi, o lottato fino all’ultimo.» continuò.
«Dici che ci meritiamo davvero questa nostra storia?» gli presi la mano, incrociando le sue dita tra le mie.
Sospirò «Esattamente, noi ci meritiamo tutto questo. Nessuno ti porterà via da me.» mi baciò a stampo.
«Anche loro sono belli.» feci un cenno, in direzione di Harry e Maya.
Sorrise «Ma meglio di noi, non ce niente.» mi lasciai sfuggire una lacrima, azzerando le distanze tra noi.
Zayn era l’uomo della mia vita, avrei sempre lottato per la nostra felicità.

Poggiai la sedia contro l’armadio, salendoci sopra.
Usai la scusa del bagno, per poter recuperare il test di gravidanza. I ragazzi erano troppo presi per accorgersi della mia assenza, per questo ne approfittai.
Allungai il braccio sentendo il pacchetto con i polpastrelli, salì sulle punte dei piedi, afferrando il pacchetto.
Sospirai lanciandolo sul letto. Ero stata un’incosciente ad aprire la porta con il test tra le mani. Sono sempre stata abile a cacciarmi nei guai.
«Allison.» saltai sulla sedia, girandomi. Zayn era davanti al letto con il pacchetto in mano, aperto.

Continua…


Ciao figone *-*




We Are The Champions.
CANTATE CON ME: Weeee arrrrre theeeeee….
Sono qui, sono riuscita a pubblicare il capitolo. Sono una figa. Cazzo. Sono una figa.
Scusate il ritardo, ma tra impegni non riuscivo a scrivere… in più non sapevo come esporre il capitolo e l’ho scritto un decina di volte.
So che non è bellissimo, ma davvero non sapevo come esporre meglio sto figa di capitolo. Ho sudato!
Prendetelo come un capitolo di passaggio, diciamo così.
Perché scopriamo solo ciò che succede a Maya, per l’appunto: VI ODIO, VOI SCOPRIRE SEMPRE TUTTO!
Vediamo Zayn che va contro i manager, e l’ha vinta.
In fine vediamo Allison nella merda, strano?
Mi piace molto la parte dei ‘preservativi’ giuro ridevo da sola, almeno una cosa nel capitolo mi è piaciuta.

Vorrei parlarvi di una cosa: nuova mia fanfiction.
In teoria ne ho tre in mente, ma adesso mi sono puntate su due:
-la prima: sarà un enorme flashback di Zayn, sulla sua storia con la sorella di Harry. Sarà un pelino drammatico, anche se non so ancora come finirla. Però la storia è carina.(rading arancione)
-la seconda: ho appena finito di leggere una storia erotica, anzi un libro vero e proprio, la trama è bellissima, e mi è venuto in mente di scrivere interamente la storia del libro. Diciamo che è come un remake del libro. Certo sarà più corta, ma la trama è quella. In poche parole, lei, Georgie, lavora per una campagna pubblicitaria e il suo cliente sarà un giocatore di Hockey, canadese, e dovrà farlo diventare da ‘rozzo’ a un uomo perfetto (mettiamola così). La storia è molto spinta, e sarà un rading rosso. Ovviamente cambierò delle cose nella storia, per esempio non è ambientata in Canada, ma in Inghilterra. Poi credo che metterò senza Zayn come protagonista, perché nel libro mi ritrae molto lui.

Ditemi cosa ne pensate, e se volete datemi dei consigli.
Magari ai lettori da fastidio leggere una storia, presa di spunto (o meglio riscritta in altri modi) da un libro.

Pubblicità:

Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.

L'amore vive oltre il corpo e l'anima.

Non cambierai mai, vero?

Questo è il mio twitter, se volete seguirmi fatelo pure, per essere ricambiati menzionatemi: https://twitter.com/myloverismalik
Se avete ISTANGRAM questo è il mio nick ‘smilermalik'.
Per istangram: nelle recensioni lasciatemi il nick, per chi dovesse seguirmi.


Vorrei parlare delle recensioni ricevute nello scorso capitolo.
Io sono rimasta scioccata dal numero:56.
Vi giuro non ho mai ricevuto così tante recensioni in vita mia, e questa cosa mi ha fatto così piacere che stavo scoppiando a piangere. Giuro.
Siete fantastiche. Vi ringrazio per tutto ciò che fate per me.
Grazie per le nuove lettrici, e quelle vecchie. Lo ripeterò fino alla fine: vi amo.


Risponderò il prima possibile alle recensioni.
Alla prossima, Vale.

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Ventiquattresimo capitolo. ***


Ventiquattresimo capitolo.
Zayn.


«Spiegami questo test, adesso.».
Aprì pienamente il sacchetto di carta, prendendo la scatola del test di gravidanza.
Mi lasciai cadere a peso morto sul letto, aprendo il piccolo pacchetto. Le mani mi tremavano, se non mi fossi seduto in tempo sarei svenuto su due piedi. La paura e lo shock mi stavano bloccando.
«Quand’è successo?» domandai con un filo di voce «Perché non ne hai parlato con me? Invece di affrontare tutto da sola, non mi credevi all’altezza?» ironizzai.
Allison, bianca in viso, scese dalla sedia raggiungendomi sul lett. «E' positivo, ma…» sentii il mondo crollarmi sotto i piedi. Gli occhi iniziarono a pizzicarmi. Non potevo diventare padre a diciannove anni.
Non sapevo badare a me smesso, a momenti, e mi sarei dovuto occupare di un bambino?
«Perché io sto per piangere, e tu sei qui che mi sorridi come una cretina?» chiesi alterandomi.
La bionda scoppiò a ridere, prendendomi il test tra le mani «E' una storia alquanto strana, e buffa!» scherzò.
«Come puoi essere allegra per una cosa del genere?» domandai retorico «Si è rotto il preservativo? Oppure quel pomeriggio in doccia?» mi alzai dal letto, iniziando a camminare «Te l’avevo detto che non dovevamo farlo senza!» esclamai, in preda al panico.
«Ma se mi hai quasi violentata quella volta?» la trucidai con lo sguardo «Poi sei tu che non vuoi mai farlo con il preservativo.».
Incrociai le braccia al petto «Quindi la colpa sarebbe mia?» domandai offeso.
Allison scosse la testa, schiaffeggiandosi la fronte. Mise il test di gravidanza del sacchetto che poggiò sul comodino «Vieni qui, dai…» mi incitò battendo una mano sulla parte sinistra del materasso.
Sbuffai «La finisci?» tuonai «Sto per piangere, e tra poco avrò un infarto!» spiegai, mettendomi le mani tra i capelli. Il battito del mio cuore accelerava minuto dopo minuto, sarebbe esploso.
Zayn Malik padre, perfetto scandalo, così perfetto da farmi buttare a calci in culo fuori dalla band, cazzo.
«Se ti dicessi che non è tuo?» spalancai la bocca, guardandola con gli occhi fuori dalle orbite.
Sentii la testa pesante, la vista si stava annebbiando. Sentivo le orecchia riscaldarsi, fino a far male.
L’unica cosa che riuscì a capire, fu il mio nome urlato.

«Ragazzi si sta svegliando.».
«Ha preso un bel colpo alla testa.».
«Ma cos’è successo?».
Continuai a sentire delle voci, a fatica riuscì a distinguerle. Le sentivo lontane, quasi fossi in una bolla.
Cautamente aprì le palpebre, trovandomi due orbite azzurre che mi scrutavano.
«Sei vivo?» domandò la mia ragazza «Non è che adesso sei diventato scemo?» continuò. Il suo indice punzecchio, più volte, la mia guancia destra.
«Amore sei vivo!» urlò, appena riuscì ad aprire pienamente gli occhi, per guardarla. Allison mi baciò la fronte, abbracciandomi.
Presi le sue mani, allontanandole dal mio collo «Mi hai tradito?» domandai con gli occhi lucidi.
«Sento il campanello, ragazzi, su andiamo.» Louis prese per le spalle Harry, scappando dalla stanza, seguito dal resto dei ragazzi. Rimanemmo da soli, pronti a una nuova discussione.
«Allora?» chiesi passandomi una mano sul viso «Mi hai tradito e ti sei fatta mettere incinta?» dissi con acidità.
Scosse la testa, sorridendomi «Non capisci…» borbottò, stringendosi le braccia al petto.
«Chi è il padre? Lo conosco? Credevo che mi amassi!».
«Il test non è mio, porca puttana! Tu e questo vizio di non lasciarmi parlare!» sbraitò, allontanandosi da me.
Mi tirai a sedere, trovandomi sul letto, avevo un lieve mal di testa. Fregandomene del dolore, mi alzai correndo ad abbracciare la mia ragazza.
«Non ero pronto per fare il padre, non lo ero.» ammisi, fissandola negli occhi. Corrugai la fronte, razionando le parole della mia ragazza. Se il test non era suo, di chi era?
«Di chi è il test?» diedi voce ai miei pensieri.
Allison abbassò il viso, imbarazzata «Maya?» tirai a indovinare.
Non rispose distogliendo lo sguardo dal mio, fissando la parete alle mie spalle.
«Oh mio Dio.» esclamai, sconvolto.
Non mi sarei mai aspettato una notizia, non esplicita, del genere. Mi sarei aspettato di tutto, ma non questo.
Harry era sempre stato un ragazzo molto attento, forse più di me, e un errore del genere mi ha stravolto.
«Lui lo sai?» scosse la testa «Vuole nasconderglielo ancora per molto?» domandai brusco.
«Non sa’ ancora come dirglielo, quindi tu.» mi indicò «Ti farai gli affari tuoi. Capito?» annui.
«Finirà male, lo sai questo?».
«Finirà molto male.».


***


«E' strano vederti nella mia camera.» ammise la mora «Di cosa volevi parlarmi, di così urgente?».
Mi sedetti vicino a Maya sul letto. Nell’ultima ora mi feci vari discorsi mentali per poterle parlare, ma in ognuno di essi non aveva un inizio.
«Ho trovato una cosa nella stanza di Allison.» le sorrisi «Subito dopo sono svenuto.».
La mora scoppiò a ridere «E' stato esilarante vederti mezzo morto, per terra.».
«Scoprire che la tua ragazza è incinta, non è molto esilarante.» mentii.
Si incupì di botto, non sapendo come rispondere «Incinta?» balbettò.
Annui «Cosa dovrei fare secondo te? Lei che voleva nascondermelo?!» mi morsi l’interno della guancia.
«Non l’avrebbe fatto per molto, aveva solo bisogno di tempo.».
Sospirai «E' da prima di New York che andava avanti questa storia, non credi che abbia aspettato troppo?».
Scosse la testa «Ognuno ha i suoi tempi, te l’avrebbe detto. Ne sono sicura.» la difese, più che altro si difese.
«Sto pensando di lasciarla…».
Maya deglutì a vuoto «Cosa?» quasi non si strozzò con la saliva.
«Come posso fidarmi di una persona che mi ha omesso una cosa così delicata?».
Mi alzai dal letto, prendendo dalla tasca del pantalone il pacchetto di sigarette, estraendone una. L’accesi.
Conoscendo l’odio nei confronti del fumo, aprì la finestra, fregandomene dell’aria fredda.
Cercò di rispondere, ma la bloccai «Se Harry reagisse così?» boccheggiò, guardandomi spaesata.
«Se Harry ragionasse così? Riusciresti a crescere un bambino da sola?» domandai subito dopo.
Abbassò il viso, ormai rosso, passò le mani tra i capelli «Non so neanche se tenerlo…» mormorò.
Cenerai la cenere della sigaretta giù dalla finestra, per poi fare un tiro lungo. Aspirai il fumo, assimilandolo, per poi espellerlo dalle narici.
«Perché hai paura di affrontarlo?» Maya si alzò dal letto, mostrandomi il viso colmo di lacrime.
Mi fissò, e per la prima volta vidi nei suoi occhi la paura.
«Guardami.» corrugai la fronte «Zayn guardami.» ripeté, urlando.
«Sono uno schifo, non ne faccio una giusta. Non sono bella, non ho un fisico da urlo. Sono piena di difetti. Non sono famosa, non sono ricca. Io non sono nessuno, e gli rovinerò la vita.» urlò tra le lacrime.
Buttai la sigaretta dalla finestra. Feci una breve corsa, per avvolgerla tra le braccia, lasciandola sfogare.
Vederla così fragile non mi era mai capitato. Maya era sempre stata una ragazza forte, ‘rideva’ ai problemi. Sorrideva alla vita, prendendo tutto non troppo sul serio.
«Sbagli.» sussurrai «Sei una bellissima ragazza. Harry si è innamorato di te, per quei motivi. L’hai sempre intimorito, per lui è stata una sfida conquistarti. Vi siete innamorati quando lui non era nessuno, non ti lascerebbe per una cosa simile.» la rassicurai, accarezzandole la schiena.
Le baciai la fronte, cercando, invano, di calmare i suoi singhiozzi.
«Ti ama, non l’ho mai visto così preso per una ragazza. Tu sei speciale. Prenderà le sue responsabilità.».
Sentii le sue braccia stringermi, lasciando qualche sospiro di tanto in tanto.
Mi ringraziò «Non sei tanto male…» ammise.
Alzai le spalle «Tutte mi vogliono, sono un vero figo!» scherzai.
«Ma che problemi hai?» sospirò «Cioè che è successo poco fa, non è mai accaduto.» esclamò, muovendo le mani davanti al mio viso, in modo alquanto strano e inquietante.
«Di cosa stai parlando?».
Maya sciolse l’abbraccio, allontanandosi bruscamente «Questo contatto fisico non c’è mai stato!».
Poi io avevo problemi, giustamente.

Pov. Allison

«Give me love like never before. ‘Cos lately I’ve been craving more.».
Canticchiai la canzone di Ed Sheeran, nonché amico dei ragazzi, soprattutto di Harry.
Erano appena le dieci di sera, circa un paio di ore fa, Zayn, aveva parlato con Maya. Non mi disse il loro discorso, disse solo ‘è un nostro segreto’. Il mio ragazzo, prima di parlarle, continuava a fissarla in modo inquietante; si soffermava sulla pancia, sembrava un vero e proprio maniaco. Era riuscito anche ad attirare gli sguardi dei ragazzi, ma in particolare di Harry che chiese più volte una spiegazione.
Mi chiedevo seriamente quando gli avrebbe parlato.
«Non sai cantare.» mi accusò Louis, ridendo.
Lo fulminai con lo sguardo «Tu, invece, sei uno sfigato.» esclamai, incrociando le braccia sotto il seno.
Il castano intensificò la risata «Parla colei che ascolta Justin Bieber?!» Niall, fino a quel momento assente mentalmente, si alzò dal divano parandosi davanti a Louis.
«Lo ascolto anch’io, problemi?» lo sfidò, facendogli il verso. Seguendo le mosse del biondo, mi alzai dalle gambe di Zayn, mettendomi al suo fianco.
«Si, hai problemi se ascoltiamo Justin Bieber, alias mio marito?» domandai indicandomi.
Niall alzò la mano, verso di me, ci demmo il cinque per poi vantarci.
Vidi con la coda dell’occhio, Liam, che cercava di trattenere le risate; invece, Zayn, scoppiò letteralmente a ridere.
«E' un Dio.» costatò Niall, con occhi sognanti. Annui mordendomi il labbro.
Harry baciò la tempia della sua ragazza, sussurrandole qualcosa all’orecchio «Settimana prossima, Justin, sarà a Londra per il concerto… se volete vederlo…» il mio migliore amico mi diede quella notizia.
Boccheggiai incapace di rispondere, rimanendo con la bocca spalancata e gli occhi persi nel vuoto. Notai che anche il biondo era nella mia stessa situazione.
«Devo prenotare l’hotel…» mi ripresi dallo stato di trans.
Zayn aggrottò le sopracciglia «Per chi?» domandò sorridendomi.
Ricambiai il sorriso «Per Justin.» urlai, come se fosse una cosa ovvia. Avrei incontrato uno dei miei idoli, non ci potevo credere. Ciastin Bibah, avrei incontrato Ciastin Bibah.
«Allie…» mi richiamò il moro «…Avrà già un hotel in cui stare.» continuò.
Scossi la testa per la sua ingenuità «Non posso stare con lui nel suo hotel, devo trovare un albergo in cui nessuno penserebbe che quel figone alloggerebbe!» esclamai, agitando le mani a destra e manca.
Niall annuì, dandomi una pacca sulla spalla «Perché sono maschio, se no anche io cercherei un hotel per passare una notte di fuoco con Justin!».
Il mio ragazzo, che fino a quel momento era rimasto traumatizzato dal nostro discorso, si alzò di scatto dal divano mettendosi le mani tra i capelli «Tu non farai proprio niente con Bieber!» Louis ridacchiò mettendosi comodo sul divano.
«La cosa si fa interessante, Liam passa le patatine.» lo fulminai con lo sguardo. Zayn iniziò a camminare nervosamente avanti indietro per tutto il salotto, mentre borbottava cose senza senso.
«Come puoi volerlo?» domandò incredulo.
Feci un’alzata di spalle «Lui è così…» non trovai le parole per continuare, continuai a sorridere come un ebete. Justin per me era più di un idolo, la sua musica mi faceva stare bene e sognare. Amavo ogni cosa che faceva, quando sbagliava lo capivo, nessuno è perfetto e sbagliare ci fa crescere… lui è cresciuto molto bene.
«Guardatela.» urlò, Zayn, indicandomi «Ha la bava alla bocca.».
«Sai Zayn…» iniziò Louis «Non l’ho mai vista così, attento che la notte con Justin se la passa eccome.» gli sorrisi, iniziando ad annuire come una stupida.
Il moro non ci vide più, e con uno scatto mi ritrovai su una sua spalla appoggiata con pochissima delicatezza.
Sotto gli sguardi, e le risate, dei presenti si indirizzò verso il corridoio.

Mi lasciò cadere sul letto, intento a sfilarsi il maglione dalla testa.
«Cosa aspetti?» mi fece il verso «Spogliati, poi vedremo se vorrai passare ancora una nottata di fuoco con Bieber.» disse con ribrezzo.
Risi. Continuai a fissarlo mentre si disfava velocemente il resto degli indumenti. Slacciò la cintura con poca curanza, facendo cadere a terra i pantaloni. Recuperò il portafoglio, estraendo da esso un pacchettino blu metallizzato, sti stava già portando avanti.
«Devo pregarti, oppure devo svestirti io?» domandò, coricandosi sul letto. Gattonò fino al mio viso, sfiorandolo con le labbra le mie «Ti farò urlare, poi vediamo se andrai a cercare Bieber.» sussurrò al mio orecchio.
«Sei proprio stupido.» non mi ascoltò. Divaricò le mie gambe, posizionandosi tra esse. Si sdraiò completamente sul mio corpo, con i gomiti si impuntò per non pesarmi ulteriormente. «Zayn…» mormorai.
Non rispose. Solleticò la mia guancia con la punta del naso, annullò le distanze appoggiando le sue labbra poco carnose sulle mie completamente fini. Lo scoccare del bacio rimbombò nella stanza.
Le sue mani risalirono sotto la gonna, sopra i collant, sentii il calore tracciare un percorso sulla mia coscia, stringendola si tanto in tanto. La sua mano destra arrivò a destinazione, sui miei fianchi; calò leggermente le calze.
«Sono scioccato.» ululò qualcuno alla porta. Alzai il viso, assieme a Zayn, e notammo che Liam era davanti alla porta con il mio telefono tra le mani. Divenni rossa all’istante.
«Hai rovinato il momento.» borbottò il mio ragazzo, buttandosi alla mia destra.
Sospirai mettendomi a sedere sul letto «Grazie Liam.» indicai il ragazzo alla mia destra «Stava per abusare di me.» spiegai velocemente.
«Non sembrava che ti desse fastidio due minuti fa.» precisò Zayn, alzandosi dal letto. Notai nei suoi boxer una protuberanza molto visibile. Raccolse il maglio, mettendolo.
Liam rise «Sei geloso per Justin?» stuzzicò il suo migliore amico.
«Lei e Bieber non faranno proprio nulla.» convinto il ragazzo, ancora non ha capito che Ciastin è mio marito.
Lo abbracciai dal dietro, baciandogli appena la schiena «Sono solo tua.».


***


Sentii dei rumori provenire dalla camera da letto.
La testa mi girava vorticosamente, non ero mai stata così male in vita mia. Avevo ancora qualche linea di febbre, non mi ammalavo spesso, ma quando succedeva ero sempre costretta a stare nel letto.
Un urlo mi agitò. Alzandomi a fatica dal divano, raggiunsi il corridoio. Sentii dei colpi, come se qualcuno stesse lanciando qualcosa contro il muro. Più mi avvicinavo alla stanza, e più i suoni aumentarono.
«Sei bravissima.» riconobbi la voce roca di Zayn.
Presa dalla curiosità appoggiai l’orecchio alla porta, per poter sentire meglio la conversazione.
«Mmm come siamo vogliose.» ansimò lui.
Mi morsi nervosamente il labbro inferiore, fino a farlo sanguinare.
Portai una mano all’altezza del mio cuore, notando come i battiti erano aumentato per via di due frasi.
Zayn urlò leggermente «Continua così… Succhia piccola.» ordinò alla sua presunta amante.
Mi abbassai leggermente arrivando allo spioncino della serratura.
Davvero volevo sapere con chi mi stesse tradendo?
Soffocai un singhiozzo, lasciando uscire le lacrime dagli occhi. Lui che diceva di amarmi, si stava divertendo con un’altra. Cosa avevo sbagliato? Ero troppo poco? Non ci sapevo fare?
«Zayn voglio stare sopra.» quella voce la riconobbi perfettamente.
Presi coraggio, guardando dalla serratura. Non avevo una completa visuale; intravidi Zayn intendo a masturbarsi, aspettando che la ragazza si posizionasse sulle sue gambe. Solo allora la vidi in faccia.
Non poteva essere, non Maya.

Mi svegliai di soprassalto, nel letto.
La radio-sveglia segnava le quattro del mattino. Ero stato solo un incubo.
Il sudore impregnava i miei capelli, con il resto del mio corpo. Sentivo un gran caldo.
Mi sembrava tutto reale, così tanto vero che pensai di aver pianto nel sonno. Non sarebbe mai successo per davvero, lei era la mia migliore amica, lui il mio ragazzo. Si sopportavano a malapena, come potevano essere due amanti.

«Bella battuta Evans.» ironizzò «sai se la mattina muoveresti quel culo che ti ritrovi…» sorrise malizioso.
«Chi ti ha detto di aspettarmi, coglione?» attaccai il moro.
«A chi hai detto coglione?» domandò avvicinandosi.


Un flashback mi incupì. Prima di stare insieme, io e Zayn, ci odiavamo.
Non ci sopportavamo a vicenda, alla fine ci siamo innamorati l’uno dell’altra.
Scostai il piumone, alzandomi dal letto velocemente. Avevo bisogno di una rinfrescata.
Una fitta alla testa arrestò la mia corsa. Stavo diventando paranoica.
Come potevo solo pensare che mi tradisse? Per giunta con Maya. Lei che aspettava un bambino da Harry. Scossi il capo, intenta a tornarmene dormire.
Mi sdraiai nuovamente sul materasso, rimando a fissare il soffitto. Avevo perso il sonno.
Perrie ecco chi mi sarei aspettata dietro quella porta, non la mia migliore amica. Ecco perché ero così scioccata. Era una cosa irreale, non sarebbe mai successo. Zayn sapeva anche della gravidanza, quindi era improbabile che fosse successo in passato, o che accaddi in futuro.
Stupida.

Sospirai.
Allungai la mano sul comodino, intenta a cercare il telefono. Zayn, dovevo parlare con Zayn.

A Zayn: Sei sveglio?

Digitai frettolosamente. Una domanda più stupida non potevo fargliela. Era logico che stesse dormendo.

A Zayn: Sai ho avuto in incubo, e ho bisogno del mio ragazzo.

Inviai successivamente.Non ricevetti nessuna risposta.

A Zayn: Ho bisogno di parlare con te, amore. Ti ho sognato... Non è stato molto simpatico come sogno.

Inviai l'ennesimo messaggio. Tirai le coperte fin sopra alla testa, rannicchiandomi su me stessa.

A Zayn: Ti amo.

Il telefono vibrò, segno che avesse risposto. Aprì velocemente il messaggio:

Da Zayn: Ti sto odiando, sappilo.

Ridacchiai, ero riuscita a svegliarlo.

A Zayn: Mmm io credevo che mi amassi...
Da Zayn: Piccola hai visto che ore sono?

Uscì con la testa da sotto la coperta, vedendo l'orario.

A Zayn: Ma io non ho più sonno! Vieni a farmi le coccole!

Passarono vari minuti, aspettando una sua risposta, che non arrivò. Sbuffai. Conoscendolo ero tornato tra le braccia di Morfeo in pochi minuti. Sorrisi tra me e me, facendo partite la chiamata.
«Ti odio.» risi sentendo la sua voce assonnata «Dormi, per favore.» mi pregò.
«Te l'ho detto: non ho più sonno!» ribattei.
«Amore...» mormorò «...Ne parliamo domani!».
«Ma ho voglia di te!» mentii.
«Si, va bene!» borbottò, sentii chiaramente il suono di uno sbadiglio.
Presi una ciocca tra le dita, arricciandola tra esse «Ho una gran voglia del mio ragazzo…» mentii «…Stavo quasi per toccarmi.» lo provocai.
Sbuffò «Finiscila di provocarmi, non mi schiodo dal letto.» esclamò, mettendo le cose in chiaro. Presa dal momento, lo ignorai continuando quella che poteva essere una chiamata sexy.
«Ho abbassato le mutandine… Sono bagnate.».
Sospirò «Non voglio che mi provochi un erezione!» la sua voce metallica era più roca del solito.
Mi morsi il labbro pensando a come continuare quella farsa. Non ero una ragazza che amava fare questo genere di cose, mi risultava difficile anche solo una chiamata del genere.
Imitai un gemito «Sto passando un dito sopra la mia apertura, bagnata.» trattenni una risata, per non farmi scoprire. Avrebbe ceduto, così facendo avrebbe ascoltato il mio incubo.
«Amore… ti prego. La mia parte bassa si sta svegliando.» si lamentò. Si sveglia il suo amico, e non lui.
Presa dal panico mi morsi la parte interna della guancia, simulando dei sospiri e gemiti. Ovviamente era una cosa normalissima simulare un orgasmo, pur per tenere il tuo ragazzo sveglio.
«Ti stai toccando?»squittì dall’altro capo del telefono.
C’era cascato «Si… Amore… Si.» ansimai violentemente.
Lo sentii ridacchiare «Conosco i tuoi gemiti, finiscila di fare finta!» mi aveva scoperta, stronzo.
«Ti odio.» borbottai, uscendo con la testa da sotto il piumone «Devo assolutamente parlarti del sogno!» mi lamentai come una bambina.
«Domani amore… ti amo.»attaccò. Maleducato. Ero fidanzata con un maleducato. Da che mondo in mondo il ragazzo attacca il telefono in faccia, in quel mondo, alla persona che ama?
Bloccai il telefonino, appoggiandolo al comodino. Chiusi gli occhi, sperando di addormentarmi.


***


«Su svegliati, dobbiamo andare a scuola.» Maya tolse il piumone dal mio corpo, buttandolo ai piedi del letto.
Stiracchiai le braccia, allungandole fin sopra la mia testa. La testa mi pulsava, avevo dormito davvero poco.
Aprii un occhio, per guardare la sveglia; erano solo le sette e venti del mattino. Sarei potuta morire per il sonno. «Devo chiamare Zayn?» mugugnai qualcosa di incompressibile, rigirandomi sul materasso, dandole le spalle. Maya sbuffò mormorando un ‘adesso vedi’. Sorrisi chiudendo gli occhi, mi sarebbero bastate anche solo un paio di ore di sonno. Non chiedevo molto.
«Mmm vediamo come devo farti alzare…» la voce del mio ragazzo, mi fece tremare. Solo al pensiero del mio discorso, avvenuto qualche ora prima, arrossì. «Hai i pantaloni, ti sei rivestita vedo…» mi sfotté.
Affondai il viso nel cuscino, nascondendomi il più possibile. Il materasso si abbassò, sotto il peso del ragazzo. «Eri tutta bagnata, giusto?» mormorò, accarezzandomi la base del collo scoperta. Appoggiò una mano sul mio fianco, tirandomi a se. Feci un respiro profondo, girandomi verso il ragazzo che mi stava sorridendo.
«Me lo rinfaccerai a vita?» feci il broncio.
Ridacchiò «Può darsi.» mi lasciò un dolce bacio sulle labbra, senza approfondire «Una cosa è certa...» fu vago.
Aggrottai le sopracciglia, incitandolo a parlare «Quando lo facciamo, non fingi mai.» strabuzzai gli occhi, sentendomi le guance andarmi in fiamme «Amo quando arrossisci.» continuò, soffiandomi sulle mie labbra.
Deglutì a vuoto «Odio quando mi metti in soggezione.» ammisi, abbassando lo sguardo sulle sue labbra.
«Sei bellissima.» mi baciò.


«Questa è per te!».
Maya mi sventolò una busta davanti agli occhi. Gliela rubai dalla mani. «Una lettera? Ma quand’è arrivata?» domandai alla mia migliore amica.
Alzò le spalle «Credo sia di ieri, non l’ho notata tra le bollette. Scusa.» le sorrisi.
«Tranquilla.» entrai in cucina, trovandoci, oltre il mio ragazzo, anche il mio migliore amico.
Il riccio sorrise «Ciao farfallina.» mi salutò.
Ricambiai il saluto di Harry con un bacio sulla guancia, per poi sedermi sul ripiano della cucina. Passai una mano sul viso, ancora troppo assonnata aprì la busta che tenevo tra le mani:

‘Cara Allison,
Ho un discorsetto da farti…’


Continua…


NON E' CHE LO STUPRO, PEGGIO.
ps. ero sotto la coperta, immaginate voi per cosa.
#confessioni


PORTA IN ALTO LA MANO, SEGUITE TUTTE IL CAPITANO.
SONO RIUSCITA AD AGGIRONARE, ORA FACCIAMO UNA FESTA PER POTER SCOP…
Okay, evitiamo. Mi sono impegnata per la rima.
Anyway ho aggiornato. Siete felici?
Intanto vorrei dirvi che ho una gamba addormentata, ma non ve ne frega nulla giusto?
Avete visto il video di ONE WAY OR ANOTHER? La droga di Malik ha colpito ancora.

Vorrei avvisarvi che siamo entrati nell’ultima fase della storia. *prendiamo i fazzoletti*
Innanzi tutto non so quando arriverà la fine, dieci capitoli sono assicurati, poi vedrò con il tempo.
Conoscendomi mi possono venire lampi di genio e tirare questa storia peggio di Beautiful *-*

Allie ha ricevuto una letterina, non sarà molto simpatica.
L’incubo? HAHAHAHAHAHAH sinceramente ero indecisa se mettere Perrie o Maya, ma alla fine o scelto quest’ultima perché vi avrei scioccato. Ps. Il sogno servirà più avanti(?).
NEL PROSSIMO, no forse in quello dopo ancora, VEDREMO CIASTIN BIBAH edhvbjhbvejfbvjebf.
Avvertenza: non sarà un personaggio nella storia, è solo una comparsa in un capitolo. Vedremo anche un Zayn mooolto geloso. Cercherò di renderlo più comico possibile.
Maya nel prossimo capitolo accennerà qualcosina a Harry, ma quello è stupido e non capisce.
Non vi dirò la reazione del riccio, vi rovinerei la sorpresa.

Vorrei parlare di una cosa successa ieri:
grazie a una recensione, poi ho scoperto che alcune ragazze mi avevano scritto nei messaggi privati(scusatemi, ma sono stata assente dal sito per un po’), ho trovato un bel ‘regalo’.
Questa pagina su Casillo, ha rubato TUTTE le mie fanfiction rendendole propria.
Come avete visto nel ‘capitolo’ precedente sono uscita fuori di testa.
È difficile da capire, ma per uno scrittore non è poi così carino vedere le tue idee, anzi le tue storie, copiate.
Da molto fastidio. In più se volessi, secondo il regolamento di efp, posso anche denunciare per furto.
Quindi rammento: se dovreste trovare altre mie storie in altri siti: AVVERTITEMI.
IO SCRIVO SOLO SU EFP.

Adesso scrivo un piccolo paragrafo:
la mia seconda fanfiction l’ho presa di sputo da Gossip Girl, sono stata la PRIMA a mischiare il telefilm con gli One Direction. Siccome che mi sono letta TUTTO IL REGOLAMENTO, e dice che è severamente VIETATO anche prendere spunto, o plagiare una storia.
Quindi tutti quelli che hanno usato ‘gossip girl’ come spunto li SEGNALERO’. Mi sono altamente rotta i coglioni –scusate il termine- di farmi il culo, e poi leggere storie prese spunto dalle mie.


Pubblicità:

Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.

L'amore vive oltre il corpo e l'anima.

Non cambierai mai, vero?

Questo è il mio twitter, se volete seguirmi fatelo pure, per essere ricambiati menzionatemi: https://twitter.com/myloverismalik
Se avete ISTANGRAM questo è il mio nick ‘smilermalik'.
Per istangram: nelle recensioni lasciatemi il nick, per chi dovesse seguirmi.


Grazie per le recensioni, siete stupende.
Ogni volta che vedo quei numeri, mi brillano gli occhi.
Grazie.

Risponderò il prima possibile alle recensioni.
Alla prossima, Vale.

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Venticinquesimo capitolo. ***


Venticinquesimo capitolo.
Allison.



Ricontrollai il test che rigiravo tra le mani, tremavo.
Se l’esame fosse andato male, non avrei avuto più tempo per recuperare, e addio laurea.
Sospirai, alzandomi dal posto. Riposi la mia penna nella borsa, scendendo lungo le gradinate, andando incontro al professore.
«Ha ricontrollato tutto?» domandò, il professor Smith.
Annui in ansia «L’ho fatto ben tre volte.» sorrisi, porgendogli il foglio.
«Esca, senza fare rumore.» seguii le sue indicazioni, uscendo dall’aula. Chiusi la porta alle mie spalle, appoggiandomi a essa. Mi calmai, andando in direzione dell’entrata.
Maya aveva consegnato quell’esame, all’incirca tre settimane prima; non seguivamo gli stessi corsi, alcuni erano in comune, ma avevamo due indirizzi completamente diversi.

Arrivai davanti alla segreteria, l’unica cosa che si sentiva era un ticchettio fastidioso; girai l’angolo, una gamba faceva su e giù, come fosse un tic. Alzai lo sguardo, Zayn, si stava mangiando le unghie, ansioso quanto me per via dell’esame.
«Ehi…» lo salutai, andandogli in contro, appena mi notò, sorrise «Sei rimasto qua per tutta la durata dell’esame?» domandai sbalordita.
Il moro annuì «la mia ragazza aveva bisogno di sostegno, sono stato qui solo quattro ore, niente di che.» ironizzò.
Abbassai la testa, sentendomi in colpa «Scusa.».
Zayn rise, battendo le mani sulle sue gambe «Vieni qui, e raccontami.» sorrisi, sedendomi sulle sue cosce. Cinse i miei fianchi, per non farmi cadere, mentre io portai le braccia sulle sue spalle, tenendomi.
«E' stata dura.» ammisi, appoggiando la testa contro la sua «Ho paura di non passarlo…».
«Hai studiato per ben quattro giorni, non avevi tempo neanche per il tuo ragazzo. Dormivi pochissimo, quindi credo che tu ti sia impegnata abbastanza.» esclamò, alzandosi dalla sedia con me in braccio.
«Dove andiamo?» mi fece scendere dalle sue braccia.
Alzò le spalle «Io ho bisogno di fumare, quindi fuori.» indicò l’ingresso dell’università. Sbuffai.
«Ma devi sempre fumare?» domandai, seguendolo verso il giardino.
Il moro si leccò le labbra «E' l’unico vizio che ho!» si difese.
«Non credi che faccia male alla tua voce?» cercai di farlo ragionare.
Scosse la testa «Le fan amano la mia voce.» estrasse dalla giacca di pelle il pacchetto di Marlboro, prendendo una sigaretta, accendendola subito dopo.
«Le fan amano la mia voce.» gli feci il verso. Zayn rise, facendo un tiro, inalando il fumo; l’ho espulse con fare sensuale.
«Sono hot, vero?» si avvicinò, cingendomi il fianco con il braccio libero. Ammettevo io stessa che era molto sexy mentre fumava.
Mi morsi il labbro, nervosamente «Mi fai provare?» strabuzzò gli occhi.
«Non voglio che tu fumi.» esclamò, riportandosi la sigaretta tra le labbra.
Portai le braccia conserte sotto il seno «Solo un tiro, non te lo chiederò mai più.» feci una voce da bambina.
Zayn sospirò, prese la sigaretta tra il pollice e l’indice, porgendomela davanti alle labbra; le schiusi avvolgendo l’oggetto tra esse. Tirai cercando di aspirare il fumo, ma mi andò di traverso. Tossì.
«Sei contenta adesso?» sorrise, dandomi colpi leggeri sulla schiena.
Feci una smorfia «Fa schifo.» esclamai, nascondendo la testa tra il collo e le spalle del mio ragazzo.
«Andiamo a pranzare?» chiese, baciandomi la testa.
Annui, incamminandomi con lui, mano nella mano verso il centro.

***


Cara Allison,
Ho un discorsetto da farti. Come pensi dovrei reagire, adesso?
Tu, piccola, insulsa e stupida, ragazza di periferia, si fidanza con Zayn Malik? No, cara, hai sbagliato proprio a capire. Non puoi pensare di entrare in questo mondo, senza scottarti.
È come se tu fosti in un mare, ma è pieno di squali; pronti a ucciderti pur di non farsi fregare da te.
Potrebbe succedere presto, sai?
Sei una nullità, come puoi pensare di valere qualcosa?
Su twitter fai la carina, solo per leccare il culo alle Directioners, ma tranquilla ti ho scoperta.
Non sarai mai nessuno, piccola Allison. Sei solo una ragazzina, con un passato turbolento, nulla di più.
Tuo padre non ti ha educata molto, sai non si rubano le cose degli altri. Ladra.
Le botte non ti hanno fatta crescere, rimani sempre una bambina, stupida e ingenua. Emarginata.
Hai portato sempre problemi, perché non ti sei tolta la vita anni fa? Magari dopo il quasi stupro di Jake.
Si, so’ molte cose di te. Ho i miei informatori.
Ti posso assicurare che me la pagherai cara, tu o un tuo caro si farà molto male. Stanne certa.
-Peace&Love.

Strozzai un singhiozzo, richiudendo la lettera.
Era una vera e pura fissa, non riuscivo a smettere di leggerla. Come poteva la gente odiarmi così tanto?
Non credevo di essere un così grande peso per le persone. Quattro giorni che continuo a nasconderla sotto il materasso, pur di non farla trovare da nessuno.
Non dissi nulla a Zayn, anche se nel cuor mio più di una volta volevo farlo.
‘Hai portato solo problemi…’ ecco perché non lo dissi a nessuno, mi sarei mostrata ancora una volta incapace di gestire i miei problemi da sola. Sarei diventata un peso per le persone, e già lo ero.
Non valevo nulla, non avevo un futuro assicurato, nelle mie mani non c’era niente.
Perché non ti sei tolta la via anni fa? Perché c’era Zayn, perché avevo accanto lui.
La mia vita cambiò radicalmente grazie a Liam, Harry, Louis, Niall e Zayn. Loro sono riusciti a ‘colorarmi’ la vita; erano sempre al mio fianco, mi aiutavano in qualsiasi cosa. Se non avessi avuto loro al mio fianco, non sarei viva.
Me la pagherai cara, tu o un tuo caro si farà molto male. Solo il pensiero che a qualcuno succedesse qualcosa per colpa mia, mi faceva stare male. Non l’avrei mai sopportato, mai.
Le persone che avevo accanto erano la cosa più cara che possedessi, avrei dato la vita per loro. Giuro.
Questa persona mi conosceva bene, sapeva cose successe al liceo, come Jake.
Solo leggere quel nome mi fece rabbrividire.

Infilai la lettera nella busta, rimettendola sotto il materasso.
Ero sola in casa, momento perfetto per poter andare ‘fuori’ di testa, e piangere per delle minacce.
Solo adesso capivo perché Harry, certe volte, non reggeva le critiche e gli insulti. Anche Zayn e Niall subivano, ma entrambi non facevano vedere le loro emozioni come il riccio.
Mi distesi sul letto, affondando il viso sul cuscino. Poteva essere tutto falso!
Come diceva sempre il mio migliore amico: ‘parlano e insultano, ma non avrebbero mai il coraggio di uccidere realmente. Sono solo parole’.
Sperai che fosse così, ma ero troppo spaventata per poter minimamente pensare che fosse stata scritta solo per intimorire.
Avrei dovuto dirlo fin dall’inizio a Zayn, ma cosa avrebbe cambiato? Nulla, si sarebbe solo preoccupato per me. Gli avrei dato ulteriori problemi, e non volevo.
Credo di soffrire di Atiquifobia: paura del fallimento. Sembrava una cosa stupida, ma avevo la costante paura di essere un fallimento, forse non per me, ma per le persone che mi circondavano.
Scacciai quei pensieri dalla testa, una dormita mi avrebbe aiutata.

***


Pov. Harry

«Cosa pensi dei bambini?» alzai il capo dal petto di Maya, guardandola perplessa.
Sorrisi mostrando le fossette «Sono carini, perché?» domandai alla mia ragazza.
Alzò le spalle «Un giorno ne vorrai uno?» rimasi stranito da quella domanda, era più che normale che un giorno futuro avrei voluto un figlio.
«Certo… dopo essermi sposato, per creare una famiglia!» esclamai, giocando con le dita della sua mano.
La vidi mordersi il labbro «Con le tue ex…» prese fiato «Non hai mai rischiato?».
Mi irrigidì all’istante «No.» squittì «Sono sempre stato attendo, mica mettevo incinte le ragazze.» spiegai, alzandomi dal suo corpo. Guardai il suo viso, rosso, colmo di imbarazzo.
«Io…» boccheggiò, la interruppi «Qualche mia ex ti ha rintracciata?» domandai a brucia pelo.
Scosse la testa «Non le conosco neanche.» abbozzò un sorriso «Per fortuna.» continuò, sussurrando.
Era strano parlare di questo argomento con lei, neanche con i miei genitori avevo affrontato l’argomento ‘gravidanza’. Sono sempre stato un ragazzo responsabile, dentro e fuori dal sesso. Un giorno futuro avrei voluto un figlio, o figlia, tutta per me da viziare, e coccolare; avevo solo diciotto anni, a breve diciannove, non ero pronto per fare il padre.
«Un giorno vorrò una famiglia, con un paio, o forse tre, di figli.» le sorrisi, prendendole le mani, tra le mie «Prima di allora, però, non dobbiamo pensare a queste cose. Siamo giovani!» ammisi.
Maya deglutì «Hai ragione.» balbettò, mordendosi il labbro.
Aggrottai le sopracciglia «C’è qualcosa che non va?» domandai, ingenuamente.
Mi baciò le labbra «Ho solo un leggero mal di testa, e mal di stomaco.» le sorrisi, avvolgendole i fianchi con le braccia.
«Cosa ti senti?» domandai, premuroso.
Abbozzò una risata «Credo che ieri sera ho mangiato troppo…» appoggiò la testa sulla mia spalla.
Scoppiai a ridere «Il cibo messicano non fa per te.» la presi in giro.
Mi accoccolai su di lei, sul letto. Avevamo passato il pomeriggio a guardare film in televisione, coccolandoci.
Il suo discorso mi incupì, come poteva pensare a queste cose, adesso?

***


Pov. Zayn

Questo no, questo mi sta male, questo risalta troppo.
Rigirai la camicia nera tra le mani, non la utilizzavo spesso, preferivo colori appariscenti o chiari.
Presi un jeans scuro, abbinandolo con la camicia bianca. Poggiai i vestiti sulla sedia. Sciolsi l’asciugamano dalla vita, lasciandolo cadere a terra, rimanendo nudo. Recuperai dal comodino i boxer bianchi, indossandoli.
«Chi è?» domandai, verso la porta. Qualcuno aveva bussato.
«Allison.» rispose, «posso entrare?» non le risposi, precipitandomi alla porta della camera, spalancandola. La feci accomodare nella stanza. «Ti disturbo?» chiese con un filo di voce.
Scossi la testa, indicandole il letto «Sarei venuto da te, tra un’oretta.» ammisi, sedendomi acconto a lei. Allison avvolse il mio busto con le braccia, appoggiando la testa sul petto, le accarezzai i capelli.
«Sai che ti amo…» spezzò il silenzio «Sei la persona più cara che ho!» ammise, baciandomi il tatuaggio sulla clavicola.
«Cosa c’è che ti turba?» domandai, alzandole con due dita la testa.
Sospirò «Niente… Ho solo paura che tutto questo possa finire…» rimase vaga, come se mi stesse nascondendo qualcosa; di certo nulla di positivo.
«Mi stai nascondendo qualcosa?» diedi voce ai miei pensieri. Si incupì di colpo, boccheggiando «Qualunque cosa sia, dimmela…» la incoraggiai.
Annuì «Ho ricevuto una lettera…» la sua voce tremava «…C’erano delle minacce.» abbassò il viso, con gli occhi lucidi.
«Che tipo di minacce?» dissi duro.
«Prima c’erano vari insulti, poi… mi ha minacciata, ma sinceramente non capisco per cosa.» mormorò, impacciata.
Sospirai «Amore… anche io, ogni giorno, ricevo minacce, insulti. Non possiamo farci niente, prima o poi si stancheranno.» la rassicurai, baciandole la tempia. Le sue braccia strinsero, duramente, il mio busto.
«Pensi davvero che prima o poi si stancheranno?» mi lasciai cadere sul letto, portando Allison su di me.
«Se incominci a fregartene, loro la smetteranno; se dai corda, continueranno.» dissi con fare filosofico.

Allison sorrise, premendo le labbra sulla mie. Puntò le mani sul materasso, posizionandosi il più comodamente possibile sul mio bacino. Schiusi le labbra, assaporando la lingua della ragazza, che timidamente si insinuò nella mia bocca. Mi lasciai sfuggire un gemito, sentendo l’intimità di Allie strofinarsi, lentamente, sulla mia, eccitandomi. Passai le mani dalla schiena, sui suoi glutei, incitandola nei movimenti.
«Siamo vogliosi.» soffiò sulle mie labbra. Premetti il mio bacino contro il suo, facendole sentire il mio membro, ormai, eccitato.
«Non mi puoi stuzzicare, e poi non rimanerci scottata.» esclamai, mordendole il labbro inferiore.
Sorrise mostrandomi i denti bianchi, baciò a stampo le mie labbra, creando un percorso fino al collo. Succhiò un lembo di pelle, tirandolo delicatamente con i denti. Sentii il punto riscaldarsi, sotto il suo sotto. Mi stava marchiando. Aumentò i movimenti con il bacino, rendendo dura la mia eccitazione a quel tocco.
«Ti piace?» mormorò, mordendomi il lobo dell’orecchio. Aprii la bocca, respirando pesantemente.
Chiusi gli occhi, girando la testa verso destra lasciandole campo libero sul mio collo.
Strinsi le sua natiche, facendo scivolare le mani oltre l’elastico della tua, dentro gli slip. Accarezzai i suoi glutei, stringendoli appena; portai le mani suoi lati dei pantaloni, facendoli scivolare, assieme alle mutandine, lungo le gambe; scalciò togliendosi, definitivamente, quei due indumenti.
Rimase seminuda sul mio corpo, solo il busto era fasciato da un maglioncino nero, aderente.
«Ci stiamo bagnando.» esclamai, sentendomi i boxer umidi.

Allison sorrise, abbassandosi sulle mie labbra, baciandole avidamente.
Feci scorrere le mani, fini ai lembi del maglione, alzandoglielo leggermente. Accarezzai la pancia nuda, creando con i pollici dei cerchi immaginari. Le sfilai l’indumento, scoprendola senza reggiseno.
«A cosa devo questo regalo?» mormorai, palpandole i seni nudi e tonici.
Si morse il labbro, prima di passarsi la lingua sui denti «Avevo già una mezza idea di cosa fare con te…» la portai sotto il mio corpo, toccandole le cosce.
«Sapevo già che te l’avrei dato?» domandai, senza imbarazzo.
Le sue guance si fecero subito rosse «Finiscila.» evitò il mio sguardo. Tolsi i boxer, lasciandoli cadere al alto del letto. Divaricai le sue gambe, insinuandomi tra esse; mi strusciai sulla sua intimità, nuda.
Cercai le sue labbra, baciandole passionalmente; le sue braccia si portarono sulle mie spalle, tirandomi verso di lei. Presi con una mano il mio membro, strofinai la punta sulla sua apertura facendola gemere, ed io con lei. «Implorami.» ansimai sulle sue labbra. Granò gli occhi, scuotendo la testa. Accettai la sfida.
Entrai, leggermente in lei, facendoli sentire la mia presenza: per poi uscire, lasciandola insoddisfatta.
«Bastardo.» gemette, dandomi un pugno sul braccio.
Sorrisi soddisfatto «Implorami.» ripetei. La vidi esitare un secondo, quasi stesse cedendo; riaprì gli occhi puntandoli nei miei.
«Allora alzanti, se ne hai il coraggio!» rimasi scosso dalla sua proposta. Conoscendola stava mentendo. Con la mano ripresi il membro, strofinandolo sul suo punto di piacere. Gemette.
«Sei sicura?» le morsi il labbro. I nostri respiri erano corti, faticavamo a parlare.
Scosse la testa, in segno di negazione. Mi mordicchiai il labbro, penetrandola con un colpo secco. Urlò.
Ridacchiai sulla sua pelle, aumentando la profondità. Puntai i gomiti sul materasso, non pesandole sul corpo iniziando a spingere nella sua intimità.

«Zayn sei occupato?» mi fermai di colpo, rimanendo dentro Allison, che diventò rossa.
Feci dei respiri profondi, camuffando l’affannamento «Niall… Cosa vuoi?» domandai, nervosamente.
«Ehm… Ho interrotto qualcosa tra voi?» ammiccò, con sincerità. Appoggiai la testa sulla spalla della mia ragazza, cercando di non rispondere in malo modo al biondo.
«Si, cazzo, si.» sbraitai, serrando la mascella. Uscì da Allie, sedendomi sul ciglio del letto «Cos’è successo?» urlai contro la porta.
«Tra un’ora arriva Justin…» borbottò «Mi servirebbe Allison.» solo allora notai che la mia ragazza, si stava vestendo.
«Cosa stai facendo?» le domandai. Si mise le mutandine, frettolosamente, seguito da pantalone della tuta.
«Continuiamo dopo… Justin sta arrivando.» ululò, mettendosi il maglioncino.
Incrociai le braccia al petto «Non vorrei dirtelo, ma eravamo impegnati noi due.» le indicai la mia eccitazione, in tramutata. Prese un cuscino, appoggiandomelo sull’intimità per coprirla.
«Che ti costa continuare stanotte?» si lamentò come se fossi io quello in torto. Giusto Bieber era suo marito.
Sospirai «Niall.» richiamai il biondo, senza farlo apposta aprì la porta, entrando nella stanza.
«Oh cazzo.» si coprì gli occhi, vedendomi con solo un cuscino a coprirmi l’intimità.
Roteai gli occhi «A che ora dobbiamo incontrarci con Bieber?» domandai, con una vena di acidità.
«Tra due ore al suo hotel.» annuì, alzandomi da letto, sempre con il cuscino tra le gambe; che lasciai cadere a terra, appena mi girai.
«Ci prepariamo, e ci vediamo in salotto.» sia lui, che Allison, esultarono cercando di trattenersi.
«Amore, vieni qui e aiutami.» le ordinai, aprendo l’armadio «Devo essere più bello di quel cretino.» mormorai tra me e me. Sarebbe stata una serata interessante.

***


«Come sto?» ripeté, Allison, per l’ennesima volta.
Non distaccai lo sguardo dal telefono, stavo battendo il record a ‘Temple Run 2’ «Stai benissimo.» ripetei per l’ennesima volta. Eravamo partiti da quindici minuti, e tra Allison e Niall, non so chi sia più assillante tra i due.
«Dobbiamo fare colpo, capito?» ricordò, il biondo, alla mia ragazza. Con la coda dell’occhio la vidi annuire. Entrambi stringevano tra le braccia ‘Believe’ l’ultimo album di Justin, non avevo mai visto Allie così fissata per un cantante in vita mia.
«Perché siamo venuti anche noi?» mi ricordò, Harry.
Distolsi lo sguardo dal display, nel momento in cui persi la partita «Dobbiamo tenere d’occhio le nostre ragazze.» gli ricordai, indicando le due ragazze sedute due posti più lontani da noi.
Annuì «Giusto, ma a Maya non interessa Justin.» gesticolò, passandosi una mano tra i ricci.
Risi, era un ingenuo «Appena lo vedrà, vorrà saltargli addosso.» lo vidi deglutire.
«Tu credi?».
Mi morsi il labbro, annuendo con la testa «Vedi…» poggiai un braccio sulle sue spalle, per potergli parlare all’orecchio «…Justin ha una sorta di potere, tutte le ragazze gli sbavano dietro!».
Alzò le spalle «Anche a noi succede.» squittì, alzando il tono della voce.
«Si, ma lui è Justin, cazzo. Le nostre ragazze faranno pensieri perversi su di lui, scommettiamo?» lo sfidai.
Mi porse la mano «Cinquanta sterline, che Maya non cade hai sui piedi.» gliela strinsi.
«Prepara i soldi, Styles.» gli feci l’occhiolino, tornando con gli occhi sullo schermo; dovevo battere quel record, fosse l’ultima cosa che avrei fatto in vita mia.

Salimmo in due ascensori differenti, per poter raggiungere il piano in cui alloggiava Justin Bieber. Guardai alla mia destra, Allison era un fascio di nervi: si mordeva freneticamente le labbra, e le mani le tremavano.
Mi avvicinai a lei, cingendole i fianchi con le braccia «Ehi…» fui dolce «Ti senti bene?» le domandai, baciandole la guancia. Cercò la mia mano, stringendola forte.
«Qualsiasi cosa succeda: io ti ho amato.» strabuzzai gli occhi, incredulo.
Le alzai il viso con due dita «Di cosa stai parlando?».
«Beh ecco…» arrossì all’istante «In caso che io muoia, ti lascio tutte le mie cose!».
Mi passai una mano sulla faccia «Di cosa cazzo stai parlando? Stiamo, stai solo per vedere Justin Bieber!» un suo pugno mi arrivò dritto sul petto, senza farmi male.
«Certo per te non è nessuno, per me è tutto, va bene?» mi fece il verso, offendendosi.
Soffocai una risata, stringendola maggiormente «Hai un ragazzo stupendo accanto, sei già molto fortunata.» premetti le labbra sulle sue, creando un piccolo bacio.
Quando l’ascensore si aprì, Allison, si strinse tra le mie braccia cercando un appiglio per rimanere con i piedi per terra. Non l’avevo mai vista così agitata. Niall era nella sua stessa situazione, l’unica differenza: stava torturando Liam, e non me. Maya invece sembrava la più calma tra i tre, cazzo.
«Comunque… non mi importa poi così tanto sai?» balbettò «Ho te accanto, lui non è nessuno nella mia vita. Non lascerò le tue braccia per nessuno motivo al mondo.» sorrisi, per ciò che disse.
Sarebbe rimasta accanto a me, evitando Justin. La mia ragazza era fantastica.
«Ehi ragazzi.» alzai lo sguardo, vedendo Justin davanti alla porta della sua stanza, ci stava aspettando. Alzai una mano, in modo di saluto.
«Oh merda.» fu un attimo: mi ritrovai la borsa di Allison in faccia, assieme al cd, del ragazzo che avevo di fronte, mentre lei corse in contro a Bieber, saltandogli in braccio.
Come si dice in questi casi? Le ultime parole famose.

Continua…


Oggi utilizzo questa foto, ragazze:
ZALLISON E' REALE.


Buon venerdì a tutte, ragazze.
Cosa c’è di bello nel venerdì? Che domani è sabato, quindi: PARTY HARD.
Si, credeteci, ho un mal di gola assurdo: PARLO COME UN TRANS TALEBANO.
Esistono ‘trans talebani’ ?
Comunque: mi scappa la pipì. #noninteressaanessuno

Avete visto che bel capitolo? Okay fa cagare, però mi sono impegnata a scriverlo u.u
Come vedete avete scoperto ciò che c’è scritto nella lettera, il punto è: la lettera parla anche di Jake, sicuri che l’abbia scritta Perrie?
Styles è un deficiente che non capisce i segnali, ma nel PROSSIMO CAPITOLO scoprirà la verità.
Saprà che diventerà papà, vedrete la reazione.
Zayn consola Allison, dicendole di non credere alla lettera… aimè mi dispiace, ma succerà qualcosa a uno dei protagonisti. Non vi dirò a chi, e cosa succederà.
Ps. Vi ricordate il sogno di Allie? Quello con Maya e Zayn? Ecco, non servirà più per la storia, non ci sarà più una storia sopra, ma solo qualche battuta (mi sa che mi sono spiegata di merda, capita).

Passando alla storia: SEGNALAZIONE.
La vicenda è completamente RISOLTA quindi questa fanfiction NON verrà cancellata per nessun motivo al mondo. Comunque c’è gente che segnala per cose assurdo, mi è vietato dirvi il motivo, ma davvero L’INVIDIA E’ UNA BRUTTA BESTIA.

Ps: AVETE VISTO IL LIVE DI ‘OVER AGAIN’, IN CUI ZAYN PIANGE(EMOZIONA)?
ECCO RAGAZZE: ZALLISON IT’S REAL.

Pubblicità:

Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.

L'amore vive oltre il corpo e l'anima.

Non cambierai mai, vero?

Questo è il mio twitter, se volete seguirmi fatelo pure, per essere ricambiati menzionatemi: https://twitter.com/myloverismalik
Se avete ISTANGRAM questo è il mio nick ‘smilermalik'.
Per istangram: nelle recensioni lasciatemi il nick, per chi dovesse seguirmi.


Risponderò il prima possibile alle recensioni.
Vorrei ringraziare tutte le segnalazione che avete fatto, per far entrare questa storia tra le ‘scelte.’
Grazie davvero.
Alla prossima, Vale.

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Ventiseiesimo capitolo. ***


*leggere lo spazio d'autrice, grazie*

Ventiseiesimo capitolo.
Allison.


«Come ti chiami?» domandò, Justin sorridendo. Ha sorriso a me, oh mio Dio.
Guardai ogni lineamento del suo viso. I suoi occhi marroni mi scrutavano, attendendo una mia risposta. Il naso all’insù, e i capelli schiacciati da un ‘new era’. Semplicemente perfetto.
Ricambiai il sorriso, fin troppo entusiasta «Allison, ma tu puoi chiamarmi Allie…» ridacchiai. Guardai con la coda dell’occhio il mio attuale ragazzo, il quale mi stava fulminando con lo sguardo. Feci spallucce.
«Hai un nome bellissimo.» si complimentò, Justin.
«Hai un nome bellissimo.» fece il verso, Zayn, a bassa voce, ma lo sentii comunque. Mi scusai con il biondino, avvicinandomi al moro.
Lo presi per il braccio, allontanandomi di qualche passo dal gruppo «Giuro che ti prendo a pugni.» lo minacciai. Zayn alzò gli occhi al cielo, aggiustandosi la mia borsa sulla spalla destra.
«Giusto, perché sono io quello in torto, vero?».
Scossi la testa «Vedi che quando vuoi, capisci.» gli baciai la guancia, tornando da Justin.
«Scusa per questa assenza, perdonami.» mi scusai, imbarazzata.
La sua dolce risata, mi fece sorridere «Sei bellissima quando sorridi.» ha detto che sono bellissima, oh cazzo.
«Sei una mia fan?» domandò, cambiando discorso.
Annui «Ascolto molto la tua musica, sei bravissimo e…» mi morsi la lingua, evitando una figuraccia.
Justin appoggiò una mano sulla mia schiena, invitandomi a sedere sul divano. Mi ha toccato la schiena, cazzo. «ragazzi, sedetevi pure.» l’unico che rimase in piedi, fu Zayn.
«Zayn caro…» lo richiamai «…siediti, ora.» con la testa gli indicai il posto libero accanto al mio.
Alzò un sopracciglio «Sei molto carina sai? Ma preferisco rimanere qui, in piedi.» ringhiò, puntando i piedi al suolo «mi terrà compagnia la tua borsa, che guarda caso mi ha schiaffeggiato la faccia.» continuò, creando una risata di gruppo.
«Non andate molto d’accordo, vero?» intervenne Justin, attirando la mia attenzione.
«In teoria siamo fidanzati…» mormorai.
Una risata nervosa rimbombò nella stanza «In teoria?» squittì, il mio ragazzo «In pratica cosa siamo?» lo ignorai.
«Scusalo, è nervoso.» Justin ridacchiò.

«Come ti sembra Londra?» domandò, Harry.
Justin sorseggiò la sua coca cola, rigirandosi il bicchiere tra le mani «Molto bella, amo l’Inghilterra.».
Guardai Niall, era un fascio di nervi, peggio di me. Continuava a mordersi le labbra, muovendo la gamba a ritmo sul pavimento.
«Niall come stai?» il biondo alzò lo sguardo, boccheggiando.
«B-bene…» balbettò «…T-tu?» il suo viso era completamente rosso per l’imbarazzo, il suo idolo gli stava parlando da vivo, per lui era un sogno.
Ridacchiò «Benissimo. Sei il mio preferito nel gruppo!» Niall sbiancò, stringendo con le mani il tessuto del divano. Non stava nemmeno respirando; con fatica diede una gomitata a Liam.
«Mi accompagni fuori?» domandò al castano.
Liam lo sguardò stranito «Certo…» Niall si attaccò al braccio del ragazzo, uscendo lentamente dalla stanza.
Sobbalzai sentendo un urlo dal corridoio, sbigottita guardai i ragazzi, anch’essi nella mia stessa situazione.
«Ho detto qualcosa di male?» chiese, Justin, mortificato.
Maya alzò le spalle «No, tranquillo…» si morse il labbro «E' solo molto suscettibile!» accavallò le gambe, facendo alzare di pochi centimetri la gonna.
«Oh… Grazie. Come ti chiami?» domandò, alla mia migliore amica.
«Maya, ma puoi chiamarmi May…» morta di cazzo.
Harry si drizzò, risvegliandosi dai suoi pensieri «Da quando ti fai chiamare…».
Lo interruppe, tirandogli la sciarpa che aveva tra le mani «Stai zitto.» sbottò, a denti stretti.
Justin la fissò per un’istante «Va bene May, anche tu hai un nome bellissimo… Oltre alla bellezza.».
Maya si alzò dal suo posto, sedendosi alla sinistra di Justin, io ero alla sua destra.
«Davvero ci trovi bellissime?» domandò, lei, sbattendo le palpebre. Presi la palla al balzo, accarezzando un spalla scoperta del ragazzo. Cazzo, stavo toccando una spalla di Justin Bieber.
«Siete due ragazze splendide, e bellissime.» marcò l’ultima parola. Sarei potuta morire in quell’istante.

Pov. Harry

Fissai la scena, disgustato.
Come poteva la mia ragazza e la mia migliore amica provarci così spudoratamente con Justin Bieber, davanti ai loro rispettivi ragazzi?!
Zayn si avvicinò a me, sedendosi al mio fianco «Mi devi cinquanta sterline.» mormorò, senza perdere il contatto visivo sulle ragazze.
«Sto pensando se uccidere lei o lui.» ammisi, pensando a come avrei ucciso Justin Bieber.
«Io sto pensando di buttarlo giù dalla finestra, siamo in alto… Non si salverà.» ridacchiai, immaginandomi la scena del suo omicidio.
Alzai leggermente il bacino, recuperando dalla tasca posteriore dei jeans, il portafoglio; recuperai le cinquanta sterline che dovevo a moro.
«Tieni.» li porsi i soldi, rimettendo il portafoglio al suo rispettivo posto.
Zayn strinse le banconote nel pugno, vedendo Allison ridere come una cogliona alla battuta che Justin aveva appena detto. Louis, Allison, Maya, Liam e Niall lo ascoltavano con la bava sulla bocca; io e Zayn eravamo due emarginati, pronti a escogitare il piano: ‘ammazza Justin Bieber’.
«Guardala.» alludeva a Maya «Guarda come si sta strusciando sul suo braccio.».
Strinsi la mascella «Guarda la tua ragazza…» la indicai con un cenno della testa «Gli sta toccando praticamente tutto il corpo!» se lo sguardo di Zayn potesse uccidere: Allie e Bieber erano morti da un pezzo.
«Domani siete invitati al mio concerto, tutti quanti!» esclamò il deficiente.
«Ahh si certo che verremo!» esultarono le due ragazze. Girai lo sguardo, cercando quello del moro.
Fu solo un suo cenno di testa, che mi fece ‘attaccare’.

Presi per il braccio Maya, facendola alzare.
«Ti devo parlare.» dissi freddo. Mi guardò duramente, seguendomi verso l’ingresso.
Si sistemò i capelli, sbuffando «Per quale motivo mi hai portato qui?» sbottò, irritata.
«Forse non ti sei resa conto che stai esagerando?».
Alzò le spalle «Sto solo conversando con Justin.» Se quello era conversare, io ero rosso fuoco di capelli.
«Oh si certo, strusciarti su di lui, adesso, si chiama conversare?» alzai il tono della voce.
«Ma che problemi hai?».
Strinsi i pugni lungo i fianchi «Non capisci che forse a me da fastidio il tuo comportamento?».
«Stai insinuando che io ti stia tradendo?».
La presi per le spalle, scuotendola «Non ho detto questo, cazzo.» sbottai «Lo vuoi capire che certe cose non le devi fare?».
Fece una smorfia «Mi stai facendo male…» sussurrò chiudendo gli occhi. Alla sua lamentela, le lasciai le spalle «Dov’è il bagno?» domandò, ansimando.
La guardai sbigottito «Credo sia quello.» le indicai una stanza, in cui lei corse dentro, velocemente.

Seguii la ragazza, trovandola con la testa nel gabinetto. Rimetteva.
«Ehi, che hai?» mi chinai su di lei, massaggiandole la schiena «Scusa per prima… Ero nervoso.».
Maya si pulì la bocca con della carta igienica, buttandola nel water, mormorando qualcosa.
«Non ho capito.» le sorrisi, alzandole il viso, incoraggiandola.
Deglutì «Devo dirti una cosa importante, e non ci sono giri di parole per farlo…».
Aggrottai le sopracciglia, incitandola a parlare.
«Nell’ultimo periodo avrai notato un cambiamento in me. Harry è successa una cosa, non è poi così tanto brutta, diciamo che va a punti di vista. Se fossimo più grandi sarebbe una cosa bella, ed io non avrei poi così tanto paura di parlartene…» parlò a vanvera.
Sorrisi «Stai facendo un giro di parole assurdo, non aver paura di me.».
«Sono incinta.».
Due parole che mi fecero bloccare, completamente. Fissai un punto indefinito dietro le sue spalle, evitando il suo guardo. Il battito del mio cuore si sarebbe sentito a chilometri di distanza, non potevo crederci.
Come poteva essere incinta, come potevo esser stato così pirla da averla ingravidata.
Non potevo diventare padre, non a diciotto anni.
«Stai bene?» la voce mi Maya mi era lontana.
Sbattei le palpebre più volte, guardandola nei occhi «Come pensi che io stia?» domandai retorico.
Abbassò lo sguardo «Sconvolto?» ironizzò.
«Solo sconvolto?» risi nervosamente «Quando è successo?» chiesi, timoroso. Si morse il labbro, evitando di rispondere. «Maya?» alzai il tono della voce.
«un mese fa.» continuai a fissarla nei occhi, più sconvolto di prima. Tutti quei giorni a evitarmi, e trattarmi male per poi nascondermi una cosa così delicata; non doveva farlo.
Strinsi i pugni, alzandomi dal pavimento «Chi altro lo sa?» domandai a brucia pelo.
Iniziò a piangere, rimanendo in silenzio. Le lacrime mi stavano solo facendo innervosire, volevo avere risposte. Le pretendevo. Mi aveva mentito, trattato di merda; pensavo volesse lasciarmi, per poi scoprire che aspettava un figlio da me «Rispondi.» tuonai, camminando nervosamente nella stanza.
«Z-zayn e Allison, solo loro due.» balbettò, piangendo nervosamente.
Misi le mani tra i capelli «L’hai detto a loro e non a me?» strabuzzai gli occhi, sentendoli pizzicare.
«Te l’avrei detto!» si difese, prendendosi il viso tra le mani.
«Quando cazzo l’avresti fatto, eh?» sbraitai, tirando un calcio al cesto della biancheria sporca «Un mese, cazzo. Hai avuto un mese, e solo perché ti ho beccata a vomitare… Te ne esci con un ‘sono incinta’.» urlai, fuori di me.

«Harry.» mi girai di scatto, trovandomi Louis e Liam «Che sta succedendo?» domandò il mio migliore amico.
Risi nervosamente «Succede che ho appena scoperto che diventerò padre, dopo che lei.» indicai Maya «Me l’ha nascosto da più di un mese.» ringhiai, stringendo la mascella.
«Lasciami spiegare.» mi supplicò.
«Cosa cazzo c’è da spiegare? Eh? Zayn lo sapeva, ed io no. Non ti fai schifo? L’hai detto a lui e non al tuo ragazzo.» le urlai contro.
«Harry.» Liam, mi prese per una spalla «Calma, urlando non risolvi nulla.» mi liberai dalla sua presa, allontanandomi dai ragazzi.
«Hai chiuso con me.» sputai acido, dandole le spalle. Un suo urlo, soffocato, mi fece bloccare.
Davvero volevo finirla così?
«Sei nervoso, lei non voleva nascondertelo…» Louis tentò di farmi ragionare.
«Non me ne frega un cazzo, doveva dirmelo.» lo superai, uscendo dalla bagno.
Avevo bisogno di stare da solo, e di pensare. Stare con Maya avrebbe peggiorato la situazione, ero deluso dal suo comportamento; come poteva avermi mentito:

«Buona sera, amore.» esclamai, entrando nella stanza delle ragazze.
Maya mi guardò stranita «Stai bene?» domandò.
Annui col capo «Allora come stai?» chiesi, abbracciandola dal dietro.
La mora sbuffò, liberandosi dalla mia presa «Stavo bene… Prima che tu arrivassi.» fu sincera.
Deglutì a vuoto «Ti da fastidio la mia presenza?» domandai con timore.
«Harry non sto bene, puoi andare?» mi prese per un braccio.
Scossi la testa, puntando i pieni a terra «Mi puoi dire che cazzo hai?» sbraitai, fuori di me.
«Non ho niente, vai via.» urlò lei, aprendo la porta.
Contrassi la mascella, portandomi le mani sui fianchi «Te lo scordi, finche non parli rimango qui.»
«Vaffanculo.» urlò, prima di uscire dalla stanza.


Ho fatto la figura del coglione. Mi sono prese parole, insulti, non avendo fatto nulla.
Avevo trattato male la mia migliore amica, e litigato con i miei amici, per una sua schifosa bugia.
Se me l’avesse detto fin dall’inizio, non avrei reagito così; l’avrei capita e le sarei stato accanto. Avrei capito tutto, i sbalzi d’umore, l’avrei aiutata in tutto. Invece no, ha preferito trattarmi male, farmi piangere e penare le pene dell’inferno per un suo capriccio. Avevo bisogno di tempo.

***


Pov. Zayn

«Mi spieghi che hai?» Allison mi fissò, cercando spiegazioni.
L’avevo portata nella prima camera da letto che trovai, il suo comportamento mi aveva fatto scattare.
«Ti stai comportando come una troia!» sbottai, fissandola.
Strabuzzò gli occhi, aprendo leggermente la bocca «Cosa?» squittì.
«Ti manca solo il cazzo, e hai toccato ogni sua parte.» lanciai nervosamente la sua borsa sul letto, assieme al cd. Allison si sedette sul letto, scuotendo la testa.
«Sto con te, come puoi pensare…».
La interruppi «Non lo sto pensando, lo sto vedendo. Cosa faresti tu se vedessi me, al tuo posto?» la sfidai.
Mi avvicinai al letto, sedendomi alla sua fine, evitando di starle vicino. Ero fin troppo geloso.
«Mi incazzerei con te, se ci provassi con un’altra.» risi nervosamente.
«Adesso cosa dovrei fare, eh?» mi morsi il labbro «Fare finta di niente, e ridere alle sue battute?» proposi.
La sentii avvicinare «Io ti amo… Lui non è niente per me, lo sai…».
Mi passai una mano tra i capelli «No, non lo so, perché quella che ho visto poco fa non era la mia ragazza!» sbottai, sentendo gli occhi lucidi. Le sue braccia avvolsero il mio busto, appoggiando il suo petto sulla mia schiena. Sentii le sue lacrime bagnare il mio collo, non avrei ceduto.
«Ti amo.» ripeté, stringendomi maggiormente «Sono una stupida, ero lusingata dai suoi complimenti e non ho ragionato. Perdonami.» le sue piccole labbra, baciarono il mio collo, facendomi rilassare.
«Domani non verrò al concerto, fatti accompagnare da Niall.» l’avvisai, guardando l’armadio che avevo di fronte. La sentii sospirare sulla mia pelle.
«Se tu non verrai, non ci andrò.» sorrisi «Senza il mio fidanzato non ci vado.» le sue mani scesero dalle mie spalle, toccandomi i pettorali scendendo verso lo stomaco. Strinse tra i denti, il mio lobo destro.
«Cosa dovrei fare con te?» sussurrai, posando le mie mani sulle sue.
Ridacchiò «Torniamo a casa, e continuiamo ciò che abbiamo interrotto prima…».
«Che hai interrotto.» precisai «Sai Justin ha precedenza su tutto.» esclamai duramente.
Baciò la mia guancia «Però solo tu mi tocchi, mi baci, e mi ami…» sussurrò al mio orecchio. Trovava sempre un modo per farmi impazzire, bastava un bacio, o una carezza ed io perdevo il controllo.
«E' camera sua?» alzò le spalle «Scoperei volentieri nel suo letto, solo per poi farli trovare, sul cuscino, la mia sb…».
«Zayn.» urlò, tappandomi la bocca, ridendo «Non continuare, ti prego.» mi implorò. Intrecciai le sue dita con le mie, immaginandomi la scena di Justin che entrava in stanza per dormire, per poi trovarsi il mio regalo spalmato sulla faccia. Sarebbe stato fantastico.

«1uante volte hai pensato di ucciderlo?».
Pensai al discorso con Harry «Un po’ di volte…» ammisi. Mi liberai dalla sue presa, girandomi verso di lei.
Aveva il viso rigato dal mascara, gli occhi erano rossi, come il naso; la trovavo, ugualmente, bellissima.
«Sei tremendo.» sorrise, timidamente.
Sospirai «Justin… E' più bello, gentile, simpatico di me?» domandai con timore.
Mi prese il viso tra le mani «Perché dovrei volere lui, quando ho il mio mondo tra le mani?» rimasi sbalordito per la sua affermazione, se fossi stato una ragazza sarei scoppiato in lacrime, sorridendo come un ebete. Mi sarei ripetuto mentalmente che lui starebbe stato troppo per me, per poi finire in paranoia.
«Ti amo.» sorrisi, sentendo le sue labbra sulle mie. Erano salate, per via delle lacrime; il gusto dell’aranciata -che stava bevendo prima-, mi arrivò al palato rendendo il bacio un po’ più aspro, ma anche dolce. Mordicchiai il suo labbro, sentendola gemere sulle mia bocca. Musica per le mie orecchie. Con la lingua sfiorai la sua, creando un intreccio tra loro. Mi sentivo in paradiso.
«Comunque… potremmo farlo, non se ne accorgerà nessuno!» proposi, sorridendo maliziosamente.
Allison alzò gli occhi al cielo «Sei un maniaco, pensi solo al sesso!» incrociò le braccia sotto al seno, facendo l’offesa. Scoppiai a ridere.
«Ma se mi ami per questo?!» ridacchiai, sdraiandomi sul materasso.
Si girò di scatto, fulminandomi con lo sguardo «Quindi mi stai dicendo che sto con te per del sesso?».
Mi ero messo nella merda da solo, io e la mia boccaccia.
«Non intendevo questo.» mi difesi, alzandomi dal letto «Sai che per me non è solo sesso…».
Allie si alzò a sua volta, allontanandosi da me «Evidentemente per te è solo sesso.» marcò l’ultima parola. Mi passai una mano sul viso, sbuffando. Avevamo appena chiarito, ed ora stavamo litigando nuovamente per una stronzata.
«E' normale che io voglia avere intimità con te.» sbottai, guardandola duramente.
«Sei sempre eccitato, tu passeresti tutto il tempo a scopare!» mi accusò, puntandomi il dito contro.
Strinsi i pugni «Sai com’è se non vedo la mia ragazza per più di una settimana -per colpa del lavoro- ho bisogno di sentirla più mia, una volta che la rivedo.».
Spalancò la bocca «Quindi stai ammettendo che per te è solo sesso la nostra relazione!» ero sconvolto.
«Ma ci senti quando parlo? Lo vuoi far usare il cervello? Sembri una bambina.» mi sfogai.
«Prima ero una ‘troia’ adesso ‘bambina’, continua pure, Zayn, stai proprio andando bene!» recuperò la borsa, mettendosela sulle spalle. La fissai per due lunghi minuti, senza proferire una parola. Potevamo litigare per cose così stupide? Adesso che tra noi andava tutto bene?
«Prima ero incazzato, lo sai…».
La sentii sbuffare, mentre si avvicinò allo specchio per sistemarsi i capelli «L’hai sempre detto, quando non ne avevi il motivo.» scattai.
«Non ne avevo il motivo?» sbraitai, avvicinandomi a lei, facendola girare verso la mia direzione «Voglio proprio vedere ciò che sarebbe accaduto, se io non fossi stato presente. Poi ti incazzi per del sesso, quando sai benissimo che ti amo più chi chiunque altro!» urlai.
«Ti ho già chiesto scusa, per prima…» mormorò.
«Sei tu che me lo stai rinfacciando.» l’accusai «Qualsiasi cosa faccio è un errore per te, ogni singola cosa. Non posso neanche venire a letto con te, perché se no sono ‘ossessionato dal sesso’.».
«Non…» la interruppi «Ma chi cazzo sei questa sera? Rivoglio la mia ragazza, quella che non fa sceneggiate, o che non litiga per stronzate. Se dovesti incontrarla, fammi uno squillo.» mi allontanai, arrivando davanti alla porta «Spero che questa sia la prima e ultima volta che discutiamo per una cosa del genere.» senza girarmi, uscì dalla stanza lasciandola sola.

Detestavo litigare con lei, succedeva raramente, ma ogni volta che accadeva entrambi soffrivamo. Dicevamo cose che nessuno dei due pensava, pur di aver ragione.
Mi diede fastidio essere definito da lei un: maniaco che pensa solo a scopare.
Ma quale scopare? Scopare sarebbe portarmi a letto Perrie, per una botta e via. Ammettevo che con lei non era sempre dolce e passionale, a volte eravamo rudi per via della troppa eccitazione; ma ciò non negava il mio amore per lei, quando stavamo insieme c’era sentimento, non era mai per una botta e via.
«Zayn…» la voce di Liam, mi fece riprendere dai pensieri «Dov’eri?» domandò velocemente.
Lui e Louis erano alla fine del corridoio, sembravano ansiosi.
«Scusate… Ho discusso con Allison.» spiegai.
Louis annui, amareggiato «Mi dispiace, ma è successa una cosa…» fu vago. Aggrottai le sopracciglia, incitandolo a parlare «Maya è incinta, Harry l’ha scoperto, l’ha presa male e se ne andato via furioso.» disse tutto d’un fiato.
Mi bloccai, cercando di metabolizzare le sue parole «Cosa?» squittì.
«Oh cazzo Zayn, non andare nel panico pure tu!» sbottò il castano «Ah… Harry è incazzato anche con te.» c’era da immaginarselo, avrà scoperto che io sapevo.
Annuì, avvicinandomi a loro «Maya?» domandai, non vedendola. Liam mi indicò la porta alle mia spalle, la vidi seduta sul water; utilizzava la carta igienica come fazzoletti. Mi avvicinai.
«Sono qui.» sussurrai, abbassandomi alla sua altezza «Non sei sola…».
Singhiozzò, abbracciandomi «Mi ha lasciata.» balbettò. Harry aveva reagito davvero male, a quanto pare.
«Ehi.» la richiamai, alzandole il viso «Era arrabbiato, quella era la rabbia a parlare. Tutto ciò che ti ha detto non lo pensa minimamente. Risolveremo anche questa, tranquilla.» l’abbracciai stretta, cullandola appena. Non andavamo molto d’accordo, ma ciò non toglieva che le volevo bene; ci aiutavamo a vicenda, eravamo molto simili, entrambi ci coprivamo dietro una maschera di durezza, quando in realtà eravamo due ragazzi timidi e sensibili.
«cCi sono io qui.» sussurrai, baciandole la testa. Il rumore -fastidioso- del mio cellulare, si mischiò al suo pianto isterico. Senza staccarmi dall’abbraccio recuperai il telefono, sbloccandolo.

Da Harry: Perché hai dovuto nascondermi una cosa del genere? Credevo fossimo amici, invece hai preferito rendermi un coglione e ridere assieme a quella che consideravo la mia migliore amica. Fate schifo.

Continua…


fai proprio schifo, sai?


Sono tornata dall’oltre tomba solo per rompervi le palle. Contente?
Ho voluto aggiornare ora perché alle 14.30 ho l’esame PRATICO della patente.
Sto tipo morendo, ma okay *incrocia le dita per non essere bocciata*

Ecco il nuovo –atteso- capitolo. Come vi avevo anticipato tempo fa: Harry l’ha presa malissimo.
Adesso molte di voi lo odieranno, lo capisco, ma mettetevi nei suoi panni: si sente preso in giro.
Justin ha fatto qualche casino senza volerlo, ovviamente, a me piace molto; da ora in poi NON lo vedremo più nella storia, forse lo citeranno, ma non si vedrà più il personaggio.
Allie e Zayn litigano, ma per una volta sono buona: faranno subito pace.

Vorrei parlavi di una cosa:
ho notato, -in teoria me l’ha fatto presente la mia amica, ieri sera- che le recensioni sono calate. Prima mi hanno segnalata e poi questo. Non mi lamento delle 31 recensioni, anzi ringrazio di cuore tutte quelle persone che ogni volta perdono tempo per lasciarmi un loro commento; ma sono passata da avere 57 recensioni a 31, quindi deduco che la storia stia facendo schifo, o almeno non è più come prima.
Se il motivo è questo fatemelo sapere (in qualsiasi modo) e male che vada vedrò cosa fare con la storia.
Se non piace più la sospenderò. Ditemi voi se sto scrivendo da cani, oppure la mia fantasia fa schifo.

Pubblicità:
Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.

L'amore vive oltre il corpo e l'anima.

Non cambierai mai, vero?

Questo è il mio twitter, se volete seguirmi fatelo pure, per essere ricambiati menzionatemi: https://twitter.com/myloverismalik
Se avete ISTANGRAM questo è il mio nick ‘smilermalik'.
Per istangram: nelle recensioni lasciatemi il nick, per chi dovesse seguirmi.


Risponderò il prima possibile alle recensioni, scusatemi ma tra meno di un’ora ho l’esame.
Non faccio in tempo a rispondere –adesso- alle recensioni.
Alla prossima, Vale.

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Ventisettesimo capitolo. ***


Ventisettesimo capitolo.
Harry.



Da Lou: Harry torna a casa, è da tre giorni che sei fuori!
 
Mi rigirai nel letto, rimboccandomi le coperte fin sotto il mento.

Da Lou: almeno a me rispondi!

L’ennesimo messaggio.
Non rispondevo a nessuna delle chiamate, o messaggi da parte dei ragazzi. Quella sera, dopo aver scoperto la gravidanza di Maya, ero scappato da mia madre.
Lei era l'unica che sarebbe riuscita a capirmi e ascoltarmi, ma purtroppo dopo averle spiegato la situazione ricevetti un ceffone da parte sua...

«Maya è incinta…» ripeté incredula, dopo averle spiegato la storia.
Annui non trovando le parole giuste per poterla affrontare, ero ancora scombussolato dalla vicenda. Non era passato neanche mezzora dalla litigata, sapevo di non essere stato responsabile, ma ero troppo scosso per poter ragionare.
«Lei è incita, e tu sei scappato urlandole dietro che fa schifo?» urlò mia madre, alzandosi dalla poltrona «Non ti ho educato così. Quello che fa realmente schifo sei tu, non lei.» fu un secondo, e la sua mano arrivò dritta sul mio viso, facendomi lacrimare. Abbassai il viso, massaggiandomi la parte dolorante: me lo meritavo.
«Non sapevo cosa fare…» ammisi, tirando su col naso.
Scosse la testa, camminando nervosamente per il salotto «Non è una scusa valida… Se devi rimanere qui fai pure, ma non rivolgermi la parola.» mi lasciai cadere sul divano, scoppiando in un pianto liberatorio.
Anche mia madre, adesso, mi odiava.

A Lou: Sono vivo.

Risposi al messaggio di Louis. La sua risposta non tardò ad arrivare.

Da Lou: Cazzo Harry... Siamo tutti in pensiero! Dove ti sei cacciato?

Sospirai, quando ‘scappai’ quella sera non dissi a nessuno dov'ero o se stavo bene. Mi avevano tempestato di chiamate, anche quell'infame di Zayn e la mia ‘migliore amica’, se ancora così posso chiamarla.

A Lou: Avevo bisogno di stare un po’ da solo...

Guardai la sveglia, erano le otto e venti del mattino oggi avremmo avuto un'intervista, l'ultima per l'esattezza, poi vacanze fin dopo Natale. Sarei dovuto tornare a casa, e affrontare la situazione. Avrei affrontato anche Zayn, non nego che scrivergli quel messaggio fu una cosa fin troppo infantile, ma non riuscì a trattenermi. Allison mi avrebbe tempestato di domande, e chiesto scusa fino alla nausea; conoscendola si stava incolpando. Eh poi avrei rivisto lei, Maya. Non sapevo realmente come comportarmi.

Da Lou: Harry sai che ci sono, ti sarei rimasto vicino. La situazione è forte, e sia io, Niall e Liam abbiamo capito la tua reazione, ma non puoi scappare per sempre.

Aveva ragione. Non potevo scappare all'infinito, i problemi andavano affrontati!

A Lou: Sono stato stupido, no sono un coglione! Non riesco neanche ad affrontare una cosa del genere, sono scappato quando aveva bisogno di me. Faccio schifo.

Tirai su col naso, nascondendo il viso sul cuscino. Non volevo piangere, ma fu più forte di me. Avevo passato tre giorni a letto, piangevo a tutte le ore. Davanti alla mia famiglia facevo il ragazzo ‘forte’, cercavo di essere impassibile, ma dentro mi stavo distruggendo da solo. Mia madre non mi rivolgeva la parola: ‘codardo’ ecco cos'ero per lei, e come biasimarla? Avevo deluso tutti, dai miei amici alla mia famiglia. Il mio patrigno ha cercato di starmi vicino, e di farmi parlare, invano. Ho allontanato tutti, non merito attenzione, non dopo la stronzata che avevo fatto.

Il telefono prese a vibrare, risposi a fatica alla chiamata.
«Harry non fai schifo, non sei il primo a reagire in questo modo. Ti prego parlami!» la voce di Louis era preoccupata.
«Lou...» balbettai, trattenendo dei singhiozzi.
Sentii dei rumori di passi, finché una porta non sbatté «sono in camera.» mi avvisò «Adesso ti asciughi le lacrime, ti vesti e ti vengo a prendere. Va bene?» propose.
Mi morsi l'interno della guancia «Sono a casa di mamma, e non mi vesto. Rimarrò nel letto finché non morirò!» urlai. Strinsi gli occhi cercando di trattenere le lacrime.
«Tra dieci minuti sarò li.» attaccò. Buttai il telefono sul comodino, nascondendo la testa sotto il cuscino.
Non meritavo un cazzo.

***


Pov. Zayn

Strizzai gli occhi, sentendo delle labbra sul mio collo. Un braccio era piegato sotto il cuscino, invece l'altro era avvolto a Allison. I suoi baci salirono lungo la gola, fecero il contorno della mascella, poggiandosi dolcemente sulle mie labbra. Sorrisi. Avvolsi più fortemente la sua vita, avvicinandola al mio corpo.
«Se ogni giorno ti avessi accanto nel letto, sarebbe sempre una buona giornata.» le baciai la fronte, affondando il viso nei suoi capelli.
«Cosa faresti senza di me, eh?» si pavoneggiò, agitando le braccia sotto le coperte.
«Stai un po’ ferma.» scherzai. Le presi i polsi, mettendola sotto di me. Mi misi a cavalcioni su di lei, facendolo il solletico.
«Ti prego.» urlò, ridendo per la mia tortura. Non mi fermai finché non le mancò fiato «Che ho fatto per meritarmi questa punizione?» domandò affannosamente.
Feci spallucce «Sono il tuo ragazzo, posso farti ciò che mi pare.» feci la linguaccia. Mi sdraiai sul suo corpo, senza pesarle. Le baciai la guancia, alzandomi dal letto. Avrei voluto passare tutta le giornata sotto le coperte con lei, ma il lavoro mi ‘chiamava’. Indossai i calzini, per poi scendere dal tappeto.
«Oggi hai l'ultima intervista?» domandò Allison, ricoprendosi con il piumone.
Annui «Oggi è l'ultima e poi per due settimane starò sempre con te. Contenta?» la presi in giro.
Scosse la testa «Come farò a vedere il mio amante, se tu starai sempre tra i piedi?» la fulminai con lo sguardo.
«vorrà dire che per due settimane non lo vedrai!» ressi il suo gioco. La vidi sospirare, mentre si avvolgeva le lenzuola attorno al corpo. Tirai su la zip del pantalone, chiudendo il bottone.
Mi passai la lingua tra le labbra, infilando la testa nella felpa «Cosa desideri per Natale?» le domandai, interrompendo il silenzio.
«Non voglio un regalo, a me basta solo di non passarlo da sola.».
Aggrottai la fronte, non capendo il suo discorso «Che intendi?» scosse la testa, alzando le spalle. Mi insospettì, così mi avvicinai al suo lato del letto. Sedendomi sul materasso.
«Parla con me.» sussurrai, accarezzandole la guancia.
Puntò gli occhi nei miei «Da quando ci siamo lasciati… Ho passato le festività di Natale e Capodanno da sola.» ammise, deviando lo sguardo. Le presi il mento, guardandola nei occhi.
«Come da sola?».
Sospirò «Zayn da sola. Non avevo nessuno oltre Maya, lei andava dalla sua famiglia ed io rimanevo sola!» spiegò. Mi spezzava il cuore pensarla tutta solo la notte di Natale, o l’ultimo dell’anno; mentre io passavo le feste in famiglia, e il trentuno a ubriacarmi.
«Non sarai più sola, te lo assicuro.» la strinsi tra le braccia, baciandola a stampo.
Sorrise baciandomi a sua volta: ricambiai con foga «Non dovresti andare a lavoro?» domandò, staccandosi dalle mie labbra.
Alzai gli occhi al cielo «Sei impossibile!» l’accusai «Devi imparare a stare in silenzio, e lasciarti baciare in pace.» soffiai sulle sue labbra.
«Sono contenta di aver fatto pace con te, non avrei resistito molto senza di te…» sussurrò.

Bussai sulla porta, senza ricevere nessuna risposta.
Non era a scuola, erano iniziati da un paio di giorni le cosiddette ‘vacanze natalizie’.
Presi il telefono, chiamandola. Sentii chiaramente la sua suoneria all’interno dell’abitazione, pochi secondi dopo svanì; controllai il telefono: aveva attaccato.
Suonai il campanello, attaccando il dito al citofono finche la porta non si aprì. Allison si presentò alla porta in pigiama, il viso era rigato dal mascara, segno che non si fosse struccata e che avesse pianto. I capelli erano arruffati, gli occhi gonfi e rossi, come il naso.
«Cosa vuoi?» non mi degnò di uno sguardo «Non ti voglio vedere.» aggiunse, cercando di chiudere la porta, ma con un piede lo impedì. Senza sforzarmi aprì la porta, facendo indietreggiare la ragazza.
«Dobbiamo parlare.».
«Non ti ho detto che potevi entrare.» sbottò, incrociando le braccia sotto il seno «Poi non voglio vederti.».
Alzai le spalle senza ascoltarla, chiusi la porta facendo un giro di chiave, superandola. Arrivai in salotto, tolsi il giaccone lasciandolo sullo schienale del divano «A me sinceramente non interessa se tu vuoi, o non vuoi parlarmi. Devi solo tacere e ascoltare.» esclamai, sedendomi. Feci segno a Allison di accomodarsi accanto a me, dopo qualche secondo di esitazione lo fece.
«Abbiamo sbagliato entrambi ieri sera. Tu non hai capito la gravità delle tue azioni, io ho parlato troppo dicendo cose che non pensavo. Entrambi abbiamo esagerato, ma questi siamo noi...» alzò lo sguardo, guardandomi nei occhi «Litighiamo come due bambini, ma poi facciamo pace. La nostra relazione è particolare, per questo mi piace da impazzire.» le presi le mani, incrociando le nostre dita «Ci istighiamo a vicenda, ci facciamo gli scherzi e ci sfottiamo, ma è questa la parte migliore del nostro rapporto! Non voglio una relazione monotona, io voglio viverti il più possibile e in tutti i modi. Noi siamo Zayn e Allison...» le sorrisi, accarezzandole la guancia.
Ricambiò il sorriso, abbassando lo sguardo «Ti vorrò sempre accanto...» mormorò.
Con due dita alzai il suo viso, facendo incontrare i nostri sguardi.
«Ricordi? Siamo fatti per stare insieme.» sussurrai, avvicinandomi al suo viso.
«Perché ci amiamo, noi due contro tutti.» annullai le distanze, insinuando la lingua tra le sue labbra.

Annui ricordandomi la mattinata di due giorni prima, passammo tutta la giornata nel letto. Indimenticabile.
«E' meglio se vado adesso, poi i ragazzi sclerano se arrivo in ritardo.» esclamai, prendendo il telefono dal comodino. Allison fece il labbruccio, cercando di ammaliarmi «Non posso rimanere.» le baciai le labbra.
Scosse la testa, sbattendo le braccia sul materasso come una bambina «Non è giusto, mi lasci sola.».
Ridacchiai «C’è Maya, e sai che non devi lasciarla sola!» le ricordai.
Annuì «Lo so benissimo.» canzonò «Ma vorrei passare del tempo con il mio ragazzo, senza lavoro, scuola o problemi!».
Sospirai «Da questa sera, ti ripeto, sono tutto solo.» baciai nuovamente le sue labbra, senza approfondire «Tra un’ora dobbiamo essere allo studio, ma prima passo da casa.».
«Abiti sopra, rimani un altro po’.» si lamentò.
Misi il telefono in tasca, e il portafoglio in quella posteriore. Uscì velocemente dalla stanza, salutando la mia ragazza. Oggi avremmo rivisto Harry, sarebbe potuto succedere di tutto.

Pov. Harry

Misi le cuffie nelle orecchie, facendo partire dal telefono la riproduzione casuale.
L’unica cosa che mi potesse distrare era la musica, ma poi c’era quella canzone che ti ricordava tutto. Sembrava esser stata scritta per te.
Passai il palmo della mano sul viso umido, cercando, invano, di asciugarlo il più possibile.

Hai letto i libri, hai visto gli spettacoli. Quale via sia la migliore, nessuno lo sa. Mediti, si, ipnotizzato. Qualunque cosa pur di togliertela dalla testa, ma non funzionerà.
Stai facendo tutte queste cose per disperazione.
Stai passando per i sei gradi di separazione.


Come ho potuto trattarla in quel modo?
Lei che amo più di tutte.
Lei che ha perdonato il mio tradimento.
Lei l’unica che mi abbia mai amato.
Lei l’unica che mi ha capito.
Lei che mi è stata vicina in qualsiasi momento, bello o brutto che sia.
Lei che passava nottate intere al telefono, solo per farmi smettere di piangere.
Lei che mi ha cambiato, in meglio.

Avevi da bere, hai preso una boccata. Guardi come il passato va in fumo.
Fingi un sorriso, tu, menti e dici:

Che stai meglio ora più che mai e la tua vita è ok. Ma non lo è, no.
Stai facendo tutte queste cose per disperazione.
Stai passando per i sei gradi di separazione.


Non mi meritavo più niente da lei. Più niente.
Come potevo farmi perdonare da una cosa del genere? Io stesso non lo farei mai.
Aspettava un bambino, il nostro bambino, ed io l’ho trattata come merda. Non se lo meritava.
Mi aveva mentito, era vero. Ho passato un mese di inferno, non sapendo cosa le frullasse per la testa, ma la mia reazione non doveva essere così, no. Dovevo lasciarla spiegare, avrei capito le sue ragioni, ma mi fu impossibile. Come potevo parlare, civilmente, con lei in quel momento?

Primo, pensi che il peggio sia un cuore spezzato.
Ciò che ti ucciderà è la seconda parte.
E il terzo, è quando il tuo mondo si spacca nel mezzo.
E il quarto, penserai di esserti rimesso in sesto.
Al quinto, li vedi con altre persone.
E il sesto, è quando ammetti che potresti aver fatto una cazzata.


Oh no, non c’è nessuno un aiuto, da ricordare a te stesso.

Eh cazzata…
Delle lacrime silenziose scesero lungo il viso, depositandosi sul collo. Mi meritavo tutto ciò.
Non ne combinavo una giusta, prima con Josh e adesso questa. Come potevo essere così stupido?
L’unica cosa che mi rimaneva era piangere, ma non avrebbe risolto nulla. Era solo uno sfogo, per non far peggio. La voglia di bere mi era passata più, e più, volte nella mente; ma se avessi fatto un altro casino, avrei deluso ancora le persone che amavo.

Lo racconti ai tuoi amici, e anche agli estranei.
A chiunque ti metterà un braccio attorno.
Carte, gemme e pietre.
Credendo che questa merda guarirà la tua anima.
Be’ non lo farà, whoa.

Stai facendo tutte queste cose per disperazione.
Stai passando per i sei gradi di separazione.


Amici.
La parola in se mi titubava, io avevo ancora degli amici?
Ormai i ragazzi sapranno la vicenda, l’unico che mancava all’appello, due sere fa, era Niall; ma non l’avranno tenuto all’oscuro.
Louis era dalla mia parte, più che altro non voleva lasciarmi da solo; sapeva che avevo esagerato fin troppo, ma non me lo faceva pesare.
Liam, come il mio migliore amico, aveva capitolo la mia reazione.
Niall e Allison non sapevo come avessero reagito, saranno entrambi delusi da me.
Zayn mi avrà riempito di insulti, specialmente dopo quel messaggio -infantile- che gli avevo mandato.

Primo, pensi che il peggio sia un cuore spezzato.
Ciò che ti ucciderà è la seconda parte.
E il terzo, è quando il tuo mondo si spacca nel mezzo.
E il quarto, penserai di esserti rimesso in sesto.
Al quinto, li vedi con altre persone.
E il sesto, è quando ammetti che potresti aver fatto una cazzata.


Oh no, non c’è nessuno un aiuto, da ricordare a te stesso.

Oh no non c’è nessun ricominciare.
Senza trovare una chiusura.
Tu li riprendi senza esitazione.
È così che hai raggiunto il sesto grado di separazione
.

La voce di Danny, cantante dei The Script, mi stava facendo male.
Le sue parole erano così vere, sembrava che la canzone l’avesse scritta per me. Ed era vero più stai male, e più ascolti musica che ti fa stare ancora più male.
«First, you think the worst is a broken heart.
» canticchiai il ritornello della canzone, chiudendo gli occhi.
Avrei dovuto trovare un modo per risolvere questa situazione, ma sinceramente non sapevo cosa fare.
Sobbalzai sentendo una mano sulla mia spalla «Cazzo, Louis.» sbraitai, togliendomi una cuffia dall’orecchio.
Guardai il castano mentre rideva davanti ai miei occhi «Ti ho chiamato per cinque minuti, non ti giravi…» faticò a dire. Bloccai la canzone, lasciando il telefono, assieme alle cuffie, nel letto. Non mi alzai.
«Cosa ci fai qui?» domandai, cercando di nascondere il viso per via delle lacrime.
Louis scosse la testa, sedendosi sulla sedia vicino alla finestra «Te l’ho detto che sarei venuto a recuperarti.» spiegò «Non nascondere il viso, so che hai pianto!» mi sentii maggiormente in imbarazzo.
Sospirai, aprì il primo cassetto del comodino, recuperando un paio di boxer.
«Ne vuoi parlare?» scossi la testa «Harry tenerti tutto dentro… Non ti fa bene.» Louis stava cercando tutti i modi per farmi parlare, ma non avrei aperto bocca. Mi avrebbe preso per un deficiente. Sapeva che ero pentito del mio gesto, ma sapeva anche che non avrei voluto parlarne.
«Cosa stai ascoltando, prima…?» domandò, cercando un modo per conversare.
«Six degrees of separation.» risposi, alzandomi dal letto. Mi sentivo accaldato, erano tre giorni che stavo completamente nudo, mettevo i boxer con i pantaloncini solo per cenare.
«Bella canzone.» costatò, guardandosi attorno «Finiscila di fare il duro. So che stai male, so che pensi di essere un coglione e so che non sai come uscirne da questa storia.» lo fissai sbigottito, come poteva capire tutte queste cose dal mio silenzio?!
«Ma tu…» borbottai.
Mi fece segno di tacere «Sono il tuo migliore amico, ti capisco io meglio di chiunque altro. Eh Allie mi fa un baffo…» teatralmente si spolverò la spalla, sorridendomi.
Scoppiai a ridere vedendolo così serio «Sei il migliore, boo.» corsi ad abbracciarlo.
«Se è maschio si chiamerà: Dylan.» esclamò, staccandosi dal mio abbraccio.
Aggrottai la fronte, cercando di capire il suo discorso, fin quando non mi venne l’illuminazione «Devo ancora farmi perdonare, e tu pensi al nome del bambino? Eh poi se dovesse essere femmina?» domandai retorico.
«Lucy…» mormorò.
Lo trucidai con lo sguardo «Darcy, si chiamerà Darcy.» urlai, agitando le braccia.
Louis sorrise «Quindi vuoi tenerlo?» calò il gelo.
«Non ci avevo ancora pensato sai?» ironizzai «Ma di certo non la farei mai abortire, si è stato uno sbaglio, ma dentro di lei c’è un piccolo, o una piccola me.».
Il castano alzò le mani in segno di resa «Allora se prende da te: siamo nella merda.» gli tirai uno scappellotto dietro al collo, facendo il finto offeso.
«Secondo te cosa succederà?».
«Non lo so, ma ormai siamo in ballo, balliamo.» mi fece l’occhiolino, aprendo il mio armadio. Mi passò un jeans bianco, aderente, assieme a una maglia nera. Indossai velocemente i vestiti, anche se la voglia di uscire dalla mia stanza era inesistente.
«Come sta?» domandai, alludendo a Maya.
Sospirò «Non molto bene, ha pianto molto e ora ha la febbre…» mi annunciò «Continuava a ripete che ti ha delusa, che non la vorrai mai più, che…».
Lo interruppi «Quello che ha deluso tutti sono io. Lei doveva dirmelo prima, ma io non dovevo trattarla così!» mi incolpai.
Alzò le spalle «Ormai è successo, non puoi tornare indietro, ma puoi spiegare la situazione; e tu dovrai ascoltare lei.» disse autoritario.
Annui, passandomi una mano tra i ricci «Pensi che mi perdonerà?» domandai timoroso.
«Non lo so.».

***


Torturai le mani, sperando che Nicholas, il presentatore del programma tv, non mi chiedesse cose troppo personali; come la mia relazione.
«Zayn!» tirai un sospiro di sollievo «A New York è successo il finimondo. Quindi hai tradito Perrie, per la biondina?» sorrise, fissando Zayn.
Il moro boccheggiò «Non l’ho tradita.» si difese «Non andavamo d’accordo da tempo, a New York, stesso, ci siamo lasciati.» spiegò.
Nicholas sorrise «Capisco, ma hai baciato una ragazza fuori dal Madison Square Garden!» Zayn si morse il labbro, cercando di uscirne.
«Lei è la mia attuale fidanzata, è la mia ex ed è l’unica ragazza che amo! Perrie in confronto non era nulla.» sorrisi a quella affermazione. La Edwards sarebbe morta di gelosia.
«Come si chiama questa ragazza? Sembri molto innamorato.».
Zayn rise «Lo sono. Lei si chiama: Allison.».
«Non vuoi parlarci un po’ del vostro rapporto? Questa è una novità, tutti credevano nella coppia Zerrie.» ridacchiai sentendo quell’affermazione. Zerrie era solo una finzione, anche un cieco l’avrebbe capito.
«Preferirei evitare. Siamo entrambi riservati, e vorrei che lei rimanesse fuori da questo ‘mondo’.» Nicholas annui, chiudendo quell’argomento.
Mi sentii osservato, alzai lo sguardo vedendo il pubblico che mi fissava, assieme i ragazzi «Harry passiamo a te.» deglutì a vuoto «Spiegaci la foto alle tue spalle.» mi girai timoroso, spalancai la bocca.
Erano una decina di fotografue, tutte su Maya che entrava in ospedale, o che usciva con una cartella clinica. Rimasi bloccato, le fans sapevano che ero fidanzato; c’erano foto nel web con me e Maya, ma non si intravedeva bene il suo viso, almeno non come in queste foto. Feci dei respiri profondi, cercando una motivazione valida da dare sia ai fan, e anche alla stampa.
«E' la tua ragazza, vero?».
Merda.

Continua…


Uccidiamo.


SONO PATENTATA, IO AVERE LA PANTENTE. #likeaboss
Intanto: AUGURI DONNE (sono in ritardo, ma meglio tardi che mai.).
Dovevo aggiornare ieri, ma siccome sono un danno: non ho fatto in tempo!!
Ma eccomi qua con il nuovo capitolo, contente?
In questo capitolo amo particolarmente tutto il pov. Harry, specialmente la seconda parte.
So che molte di voi l’ha odiato, ma sinceramente io sono dalla sua parte. Ha esagerato, ma diciamoci la verità chi è che non avrebbe reagito così? Si è sentito preso in giro, e ha il mio appoggio u.u
Zallison sono l’amore, li amo.

Pubblicità:

Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.

L'amore vive oltre il corpo e l'anima.

Non cambierai mai, vero?

Questo è il mio twitter, se volete seguirmi fatelo pure, per essere ricambiati menzionatemi: https://twitter.com/myloverismalik
Se avete ISTANGRAM questo è il mio nick ‘smilermalik’.
Per istangram: nelle recensioni lasciatemi il nick, per chi dovesse seguirmi.

Un bacio di cuore a tutte le persone che hanno recensito il capitolo.
Grazie per chi mette la storia nei preferiti, o seguiti/ricordate. Siete splendide.
GRAZIE A CHI HA SEGNALATO LA STORIA PER FARLA ENTRARE NELLE SEGUITE: VI AMO.
Alla prossima, Vale.

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Ventottesimo capitolo. ***


*leggere il mio spazio in fondo, grazie*

Ventottesimo capitolo.
Allison.



Entrai nella camera della mia migliore amica.
Non usciva da quella stanza da tre giorni, esattamente dalla sera della litigata con Harry.
«Ehi…» mormorai, avvicinandomi al letto «Come ti senti?» mi sedetti affianco a lei.
Maya alzò le spalle, tirandosi su a sedere «Come dovrei sentirmi?» nella sua domanda c’era acidità.
Le accarezzai i capelli, poggiando la mano sulla sua fronte; era ancora calda «Hai misurato la febbre?».
Annuì «Ho circa 38.7 di febbre, ma guarirò. Tranquilla.» abbozzò un sorriso.
Notai il telefono della ragazza sul comodino, era spento «Non l’hai più accesso?».
Scosse la testa «Non voglio che quella testa di cazzo mi scrivi…» sbottò, coprendosi il busto con il piumone.
Ridacchiai «Nel cuor tuo vuoi che quella testa di cazzo ti scrivi.» esclamai. Maya mi trucidò con lo sguardo.
Non rispose, così presi il suo telefono e lo accesi. Aspettai qualche secondo, finche non apparve lo sfondo. La foto ritraeva lei e Harry, intenti a baciarsi.
«Prima o poi dovrete parlare. Lui ti ama.» Maya sbuffò, girandosi sul fianco, dandomi le spalle.
Ricontrollai il telefono, ma nei vari messaggi ricevuti, nessuno di essi apparteneva a Harry.
Era proprio una testa di cazzo!
«Mi manchi, perdonami.» mi inventai al momento «Visto? Ti ama.».
Si girò, singhiozzando «Mi manca anche lui…» ammise, abbracciandomi.
Sapevo di aver sbagliato a mentirle, ma in un modo o nell’altro sarebbero tornati insieme; o almeno avrei costretto Harry a parlarle. Sono una casinista, nata.

***


Da Zayn: Sei un danno.

Alzai gli occhi al cielo, leggendo il messaggio da parte del mio ragazzo.

A Zayn: Cosa avrei dovuto fare? Dirle che Harry non l’aveva cercata?

Sbuffai, lasciando il telefono sopra la coperta. Accesi la televisione, attenta a non alzare troppo il volume di essa. Maya dopo un pianto isterico, si era decisa ad addormentarsi, per mia fortuna. Quella ragazza quando stava male, era assillante.

Da Zayn: Amore, ho capito! Ma non dovevi dirle quelle cose…

Come sempre aveva ragione.
Mi ero scavata la fossa da sola. Penso sempre di far la cosa giusta, ma alla fine complico le cose. Mi sentivo tremendamente in colpa.

A Zayn: Volevo solo farla sorridere… Sono un danno.

Mi incolpai. Il suo messaggio non tardò ad arrivare.

Da Zayn: Ehi, piccola… non sei un danno. Volevi solo far star bene la tua amica, non stare male per questo.

Sorrisi. Zayn sapeva sempre cosa dire, in qualsiasi occasione.

A Zayn: Ti amo.

Sospirai alzandomi dal divano, qualcuno aveva citofonato. Guardai l’orologio, erano appena le tre del pomeriggio. Arrivai alla porta, aprendola.
Non c’era nessuno. Uscì sul pianerottolo, ma non c’era nulla di ‘sospetto’. Alzai le spalle, tornando alla porta. Solo in quell’istante mi accorsi di una busta, attaccata con del nastro adesivo. La presi.
Rientrai in casa, aprendo frettolosamente la lettera.
Dentro c’era un piccolo foglio: ‘Lascia Zayn Malik, ultimo avvertimento’.
Mi tremarono le mani, a tal punto da far cadere la busta sul pavimento.
«Allie, chi era?» sentii la voce di Maya, avvicinarsi. Raccolsi il foglio, accartocciandolo tra le mani «Tutto bene?» alzai lo sguardo, trovandomi la mia migliore amica di fronte a me, avvolta da una coperta.
Scossi la testa «Certo, ero solo assente mentalmente.» sorrisi, entrando in cucina.
Nascosi la busta nella pattumiera, facendo in modo che non fosse trovata. Tornai in salotto, presi il telefono trovando la risposta di Zayn.

Da Zayn: Questa sera ti porto a cena fuori. Ti amo.

Mordicchiai il labbro, evitando di sorridere come una cretina.
«Sicura di stare bene?» domandò Maya, sdraiandosi sul divano libero.
«Certamente, adesso mi faccio una doccia… Questa sera, Zayn, mi porta a cena.» esultai come una bambina.
Un sorriso amaro si impadronì del suo viso «Corri a prepararti, dovrai essere perfetta!» annui, correndo verso il bagno. Per una sera sarei stata perfetta.

***

Pov. Harry

«Sei stato fortunato prima.» mormorò Liam.
Aveva ragione, se Zayn non mi avesse aiutato, a quest’ora starei ancora a balbettare per la domanda di Nick.

«Quindi lei è la tua fidanzata?».
Annui «Si, Nicholas.» mi arresi «Lei è la mia fidanzata, Maya.» mi grattai la testa imbarazzato.
Il presentatore sorrise «E' molto carina, ma spiegaci il motivo dell’ospedale?» domandò. Passai la lingua sulle labbra, prendendo tempo. Non potevo ammettere che lei fosse incinta, ma potevo crearmi una scusa.
«Non è stata bene in questa settimana, ha fatto degli esami del sangue.» sorrisi «Ma ora sta bene, è tutto risolto.» mi complimentai mentalmente, per la cazzata che ero riuscito a dire.
«Aveva una continua febbre, ma come ha detto Harry, è tutto risolto.» Zayn venne in mio aiuto.
Abbassai il viso, incapace di riuscire a sostenere il suo sguardo.
Nicholas ridacchiò «Anch’io mi son fatto ben due settimane di influenza, la capisco.».

«A proposito… grazie Zayn!» mi rivolsi al moro.
Sorrise «Tutto per un amico.» mi diede una pacca sulla spalla «Ma dobbiamo parlare.» esclamò.
Tutto il mio entusiasmo, morì all’istante.
Abbassai il viso «So già di essere un coglione, quindi ti prego...» lo implorai «…Non insultarmi pure te.».
Zayn alzò le mani in segno di resa «Non ne avevo intenzione, ma devi capire che la tua reazione è stata troppo esagerata.» si morse il labbro «Più che esagerata, hai detto cose che non dovevi dire…» spiegò.
Louis intervenne «Ha ragione.».
«Lo so già!» borbottai «Non dovevo urlarle dietro, e dirle che faceva schifo… Ho sbagliato…» ammisi, sospirando.
«Si hai sbagliato.» strabuzzai gli occhi, vedendo Niall con un pacchetto di patatine in mano. Ma dove diavolo l’aveva preso…
«Si ragazzi l’abbiamo capito, ha sbagliato. Ma adesso deve solo chiarire con lei!» la voce di Zayn mi risvegliare dai miei pensieri «Del resto noi non ce l’abbiamo con te, anzi… Sinceramente anch’io avrei reagito così.» ammise «Il più mi incazzerei perché non ne ha parlato con me!».
Agitai le mani al vento «Vedi?!» squittì «Io mi sono incazzato per questo! Mi ha trattato di merda per un mese, poi vengo a scoprire che si è comportata così solo perché era incinta!» sbottai, allacciandomi la cintura.
Zayn si sedette accanto a me «Siccome sono le sette, devo passare a prendere Allie… Vuoi venire? Almeno parli con Maya!» mi incoraggiò.
Annui «Si, credo sia ora di parlarle. Ma ho paura.».
«Ti perdonerà…» prese fiato «Se ti dovesse dire qualcosa su un messaggio, te dille di si.».
Aggrottai la fronte «Di cosa stai parlando?».
«Tu dì: di si! Capito?» esclamò, autoritario. Annui senza fare domande, quel ragazzo era completamente pazzo.

***

«Sei bellissima.» Zayn baciò la mia migliore amica.
Aveva ragione era bellissima. Indossava un vestitino nero, risaltava sulla sua pelle bianca latte. Non era truccata eccessivamente, e i capelli erano sciolti. Era bellissima nella sua semplicità.
«Ehi…» mormorai entrando in casa «Disturbo?» domandai timoroso.
Allison si staccò dall’abbraccio del suo ragazzo, squadrandomi «Harry.» sussurrò, portandosi una mano sulla bocca. Sorrisi vedendola correre verso di me. Aprì le braccia, accogliendola. Mi era mancata tantissimo.
Affondai il viso tra i suoi capelli, stringendola maggiormente al mio corpo. Si, mi era mancata la mia migliore amica.
«Perdonami, ti prego.» la supplicai, guardandola negli occhi.
Mi diede un bacio sul naso «Non sono mai stata arrabbiata con te…» ammise, abbassando il viso.
«Ti voglio bene.» baciai la sua fronte, stringendola ancora tra le braccia.
Zayn borbottò «Io sarei qui… Quando avete finito…» si portò le mani sul fianco, ondeggiando la testa. Scoppiai a ridere «E' tutta tua!» lasciai il corpo di Allie, vedendo il mio amico sorridere. Prese per un braccio la sua ragazza, rubandole un bacio; per mia sfortuna fu approfondito.
«Io sarei qui…» usai le stesse parole del moro. Si staccarono ridendo, scossi la testa ridacchiando.
Allison prese la sua giacca, indossandola «E' in camera, sta dormendo.» la ringraziai, togliendomi il giaccone.
«Non litigate.» mi ammonì, Zayn.
Abbozzai un sorriso «Bon voglio farlo…» sospirai «A dopo.» salutai i miei due amici, chiudendo la porta d’ingresso. Passai una mano tra i capelli, dirigendomi nella camera di Maya.

Pov. Allison

Strinsi la mano del mio ragazzo, facendo oscillare le braccia in avanti e indietro.
Rise «Mi ricordi mia sorella minore.» mi prese in giro.
Alzai le spalle «Se non erro, la ami.» gli feci l’occhiolino, dandogli una leggera spinta.
Zayn sospirò «Ma chi mi sono innamorato?!» domandò retorico, facendomi scoppiare in una grande risata.
«Però…» presi fiato «non riusciresti a vivere senza di me.».
Abbassò lo sguardo, era imbarazzato «Amo vederti arrossire.» ammisi, alzandogli il viso. Non rispose.
Portò il suo braccio sulla mia spalla, stringendomi a se. Cinsi il suo petto con le braccia.
Sembravamo due stupidi, ma sinceramente dell’opinione della gente non me ne importava più.
Arrivammo davanti il ristorante, mi stupì quando vidi l’insegna: era una classica pizzeria. Zayn sapeva che non ero una ragazza da ristoranti di lusso, mi accontentavo di poco; e una pizza assieme al mio ragazzo, mi sarebbe bastato.

Mi guardai attorno, il tavolo che aveva prenotato era un po’ appartato; lontano dalle finestre e dalla gente.
Zayn mi fece sedere, aiutandomi con la sedia. Lo ringraziai.
«Ti piace?» domandò, prendendomi la mano da sopra la tavola.
Annui, guardandomi attorno «E' bellissimo, grazie.» arrossi.
Si morse il labbro, guardando altrove «Tra una settimana è Natale…».
«Manca solo una settimana?» domandai stupita.
«Eh si.» ridacchiò «Lo vuoi passare con me e la mia famiglia? Due settimane da soli?» chiese, stringendomi la mano; portai quella libera alla bocca, non sapendo cosa rispondere «Te l’ho detto: non passerai più le festività da sola. Poi almeno posso ripresentarti alla mia famiglia, come mia fidanzata!» esclamò entusiasta.
Sospirai «Va bene…» accettai la sua proposta «A una condizione, però…» rimasi vaga.
Zayn sorrise, incuriosito «Sentiamo…?».
«Niente sesso finche rimarremo dai tuoi.» il suo sorriso scomparve, come avevo previsto.
Boccheggiò «Mi… Mi stai dicendo che non faremo nulla per due settimane?» quasi si strozzò con la sua stessa saliva.
Lasciai la sua mano, appoggiando la testa su di essa «Esattamente…».
«Ma perché?» squittì, incredulo.
Scoppiai a ridere «Camera tua è accanto a quella dei tuoi genitori, conoscendoti faresti sentire tutto.» dissi, imbarazzata.
Si creò un sorriso malizioso sul suo viso «La tua vera paura è che sentano le mie doti, giusto?» ammiccò, sgranocchiando un grissino.
Avvampai «Smettila.» mi guardai attorno, avevo il timore che qualcuno ascoltasse la nostra conversazione.
Scosse la testa, divertito «Oh piccola mia, ci sentiranno, invece.» ribatté, facendomi l’occhiolino.
Lo trucidai con lo sguardo «Non oseresti…» lo sfidai.
Annuì, mordendosi il labbro. Il suo sguardo passo dal mio viso, scendendo sul corpo, per poi ritornare al punto di partenza. Arrossi, sentendomi in soggezione.
«Poi ho preso dei nuovi preservativi…» esclamò senza vergogna.
«Zayn.» lo richiamai «La finisci?».
Mi ignorò «Si illuminano al buio, li useremo a casa dei miei…» continuò, mangiando i grissini.
«Sei un cazz…».
«I signori vogliono ordinare?» alzai lo sguardo, vedendo il cameriere.
Zayn e il suo culo sfacciato, se la cavava in ogni situazione. Che ingiustizia.

***

Pov. Harry

Mi sedetti sul letto della mia ragazza, o forse ex. Non sapevo ancora come definirla.
Sapevo che mi odiava, anch’io mi odiavo, ma non sapevo se mi definiva ancora il suo ragazzo, oppure aveva chiuso definitivamente con me. Avrei rispettato ogni sua decisione, ma se decidesse di tenere il bambino, le rimarrei accanto.
Tolsi le scarpe, lasciandole al lato del letto. Scostai le coperte, infilandomici dentro. Stava dormendo, e per mia fortuna non l’avevo svegliata. Il suo corpo era girato nella mia direzione.
Rimasi imbambolato, fissandola. Come potevo averla trattata in quel modo?
Lentamente mi avvicinai a lei, cingendole i fianchi con le braccia. Sorrisi appoggiando una mano sul suo ventre. Accarezzai la sua pancia, dolcemente. Li dentro c’era il mio bambino.
Avrei voluto abbassarmi, e baciargliela, ma avrei rischiato di svegliarla.
«Ti amo.» sussurrai. Sfiorai le sua labbra con le mie, appoggiando la testa nel suo incavo del collo.
Sarei potuto morire così, in quella posizione. Senza accorgermene inizia a baciarle la gola, spostandomi sulla spalla. Tornai sul suo collo, feci pressione con le labbra, lasciandole un segno rossiccio.
«Forse sarà l’ultimo…» mormorai, baciandoli la parte arrossata.
Nascosi il viso sul suo petto, bagnandole con le lacrime il pigiama. Non avrei mai sopportato un suo rifiuto.
La paura che lei mi odiasse, e che mi cacciasse, cresceva in me. Se la perdessi, impazzirei.
Tirai su col naso «Ti prego, non mi lasciare.» singhiozzai «Ho bisogno di te…» strinsi il suo busto, soffocando i miei lamenti sul suo petto. Rimasi in quella posizione finche potevo.
«Harry?» delle mani sollevarono in mio viso, incontrandogli gli occhi della mia amata «Stai piangendo?» asciugò le lacrime che continuavano a fuori uscire. Non le risposi, affondai il viso tra i suoi capelli, tornando a singhiozzare maggiormente.
Una sua mano fini tra i miei capelli, giocandoci appena «Non piangere.» mormorò, accarezzandomi una guancia.
«Sono un deficiente, ti prego perdonami…» balbettai «Io… Io non ti merito, scusami, amore mio.» continuai con voce incrinata.
Maya mi strinse al suo petto, cullandomi «Ti ho già perdonato, nonostante tu sia una testa di cazzo!» strabuzzai gli occhi, buttandomi sul suo corpo. Baciai ogni parte del suo viso, continuandola a stringere.
«Scusami, giuro non volevo… Sono una merda, io ti amo… Giuro…» mi zittì con un bacio.
Sorrise, staccandosi «Non risuccederà mai più?» domandò, allontanandomi dal suo corpo; ero completamente steso di lei, e non mi reggevo neanche con le braccia.
Annui «Mai più.» ripetei «Te lo giuro!».
«Meglio per te… Se no ti stacco le palle!» mi minacciò. Spalancai la bocca, portandomi entrambe le mani sul mio pacco, sdraiandomi al suo fianco. Scoppiò a ridere, vedendo la mia reazione.
«Sei un coglione.» annui «Anche una faccia da culo.» continuò «Un cretino, stupido, mongolo, idiota, ebete, cornuto pirla!» sbottò sedendosi sul letto.
Mi rannicchiai su me stesso, allontanandomi da lei.
«Eh sai cos’è che mi fa incazzare?» scossi la testa, deglutendo «Che io ti amo! Ti amo così tanto che non posso stare senza di te!».
«Anch’io non posso stare senza di te.» mi ritrovai a piangere nuovamente. L’abbracciai, lasciando libero sfogo alle mie lacrime di bagnarle il resto del pigiama.
«Basta piangere…» sussurrò, prendendomi il viso tra le mani.
Scossi la testa «Ti amo.» singhiozzai. Appoggiai la testa al suo petto, lasciandomi cullare.
Solo lei sarebbe riuscita a calmarmi, solo lei.

Pov. Allison

Agganciai le gambe al bacino di Zayn, tenendomi sulle sue spalle.
Avvicinò il suo corpo, facendomi sentire la sua eccitazione «Mi fai impazzire.» sussurrò sulle mia labbra, baciandole. Le sue mani vagavano sotto la gonna del vestito, tremavo ogni volta che toccava la mia pelle.
«Ci sentiranno.» esclamai, con quel poco di lucidità rimasta.
Morse il mio labbro, facendomi gemere «Non mi interessa…» ansimò, abbassandomi le mutandine.
Portai le mani nei suoi capelli, quando le sue labbra baciarono il collo. Mi sentivo scoppiare.
Ansimai vergognosamente quando le due dita sfiorarono la mia intimità, sprovvista di slip. Morsi il lobo del suo orecchio, sentendo un suo dito entrare in me.
«Ti piace?» sussurrò, a fatica annui. Strinsi le spalle mentre aggiunse un secondo dito.
Il suo pollice stuzzicò il mio punto più sensibile «Zayn…» urlai dal piacere.
Soffocò i miei gemiti con dei baci, avvicinò il suo corpo al mio, schiacciandomi contro il muro del bagno.
Uscì le dita da me, facendomi scendere a terra. Sorrise maliziosamente «Adesso farò una cosa sporca…» non capì le sue intenzioni, finche non si abbassò. Percorse con le mani la lunghezza delle mie gambe, togliendomi definitivamente le mutandine. Portò una gamba sulla sua spalla, permettendogli di introdursi tra esse. Strinsi i suoi capelli; la sua lingua stuzzicò la mia intimità, facendomi urlare.
Misi la lingua tra i denti, evitando di farmi sentire.
Mordicchiò il clitoride, passandoci sopra la lingua. Stavo impazzendo. Non aveva mai fatto una cosa del genere, e sinceramente non avrei mai pensato che fosse così bravo. Adesso potevo capire le ragazze, a scuola, che facevano di tutto per passare una notte con lui. Continuò il suo lavoro, incurante dei miei lamenti.
Si staccò dalla mia intimità, alzandosi «Sei buonissima.» soffiò sulla mia bocca.
Chiusi gli occhi, sorridendo «Continua…» lo pregai.
Il rumore della lampo dei suoi pantaloni, rispose al suo posto. Aprì gli occhi, vedendolo calare i suoi boxer, tirando un sospiro di sollievo. La sua eccitazione era ben evidente.
«Non ho il preservativo…» ammise, prendendomi dai fianchi.
Presi il suo viso tra le mani «Non me ne fotte un cazzo.» ringhiai, facendolo ridere. Senza ulteriori parole, mi penetrò con un colpo secco. Afferrò i miei glutei, alzandomi da terra.
«Dio se ti amo…» mormorò sul mio collo. Le spinte si fecero sempre più appaganti, facendo gemere entrambi dal piacere. Strinsi i suoi capelli, sbarrando gli occhi.
«Vieni con me piccola… Vieni per me…» sussurrò, mordendomi il lobo.
«Signori tutto bene?».
Sgranai gli occhi, quando bussarono alla porta. Zayn tirò un pugno contro il muro.
«Tutto apposto.» urlò il mio ragazzo, camuffando la voce.
Feci dei respiri profondi, riprendendo fiato. Zayn era fermo dentro di me, ogni minimo movimento che faceva, gemevo.
«Fai finta di niente…» mormorò, riprendendomi a baciarmi.
«Signore è sicuro? Il dolce è sulla tavola.».
Sbuffò «Porca puttana, sto scopando. Un po’ di privacy!» sgranai gli occhi, schiaffeggiandomi la fronte.
Zayn appoggiò la testa sul mio petto, imprecando.
«Siete invitati a uscire, vestiti, senza opporre resistenza. Se no, apriremo noi la porta.» ci avvisò la voce.
Diedi un pugno sul braccio del moro, guardandolo male.
«Sei una testa di cazzo.» fece il verso.

«Mi dispiace informarvi, ma non siete più ben accettati in questo ristorante.» ci comunicò il direttore.
Annui, imbarazzata «Ci scusi…» ripetei per la centesima volta.
Uscimmo dal ristorante in silenzio assoluto. Perché quando esco con Zayn, mi fa sempre fare una figuraccia?
«Comunque non era un ottimo ristorante.» lo sguardai sbigottita.
Alzò le spalle «Almeno non hanno chiamato la polizia.» continuò. Spalancai la bocca.
«Questo sarebbe il alto positivo, giusto?» ironizzai.
Zayn sospirò, accendendosi una sigaretta «La colpa non è di certo mia…» si difese.
«Cosa stai insinuando?».
Si fermò in mezzo alla strada «Se tu non ti fossi leccata ogni singolo dito, dopo aver mangiato quelle cazzo di patatine… Il mio amico non si sarebbe svegliato.» sbottò, prendendomi per mano.
Ci incamminammo verso casa «Quindi la colpa sarebbe mia!» borbottai «Tu non sai tenere a bada il tuo organo riproduttivo, e la colpa è mia!» ridacchiai nervosamente.
Sbuffò «Non fare la vittima, se non avessi urlato così tanto…».
Lo interruppi «Io?» urlai «Sei tu che hai praticamente urlato che stavamo scopando nel bagno. Io mi stavo trattenendo.».
Strabuzzò gli occhi «Trattenendo? Ti avrà sentito godere tutta la sala.» lo spinsi, allontanandomi da lui.
Continuando a camminare «Ragazzo, mi sa che andrai in bianco stanotte.» alzai lo sguardo trovando un vecchietto affacciato dal balcone.
«Oh guardi me l’ha data poco fa, ma sa l’ho fatta godere troppo e si lamenta.» rispose Zayn al signore, non curante che fossi a due passi da lui.
«Come ti capisco…» urlò l’uomo.
Mi passai una mano tra i capelli, sbuffando. Aumentai il passo, senza aspettare il mio ragazzo.
«Amore aspettami.» grugnì, continuando a camminare «Presa.» esclamò, ridendo sul mio collo. Mi abbracciò da dietro, sempre smettere di camminare.
«Lo rifarei subito…» sussurrò «Non ti è piaciuto?» domandò, aumentando la presa sui miei fianchi.
Sorrisi «Non ho detto questo…».
«Beh almeno avrò qualcosa da raccontare a mio figlio…» borbottò.
Lo guardai male, liberandomi dalla sua presa «Racconteresti a tuo figlio di questa serata?» domandai scettica.
Zayn annuì «Dovrà essere un mini me, ma sarò sempre io il migliore.» si atteggiò «Ma dovrà avere la tua bellezza…» mi prese la mano, facendo incrociare le dita «Te l’ho detto sei tu la ragazza che sposerò.».
Lasciai cadere a terra la borsa, saltandogli in braccio «Ti amo.».
«Forse non passerai la notte in bianco.» il vecchietto di prima era ancora affacciato sul balcone.
Il mio ragazzo gli sorrise, aumentando la presa sui miei glutei, per poter tenermi in braccio. Si abbassò, raccogliendo la mia borsa. Appoggiai la testa sulla sua spalla, e con la mano salutai l’uomo, ricambiò nello stesso modo.

«Domani pomeriggio partiamo…» annunciò, attraversando la strada.
Mi allontanai dalla sua spalla, per poterlo guardare in viso «Dove dobbiamo andare?» domandai perplessa.
Sorrise «Montagna, staremo con la mia famiglia!».
Sbarrai gli occhi «Non ho ancora preso nessun regalo, non posso.» mi lamentai.
Ridacchiò «Per questo domani mattina faremo shopping, mi mancano tutti i regali, tranne il tuo.» strofinò il suo naso contro il mio.
«Ti avevo detto niente regalo!» mi lamentai.
Mi fece fare un saltino, aumentando la presa sul mio corpo «Non te l’ho mai promesso…».
«Ma...».
Mi interruppe «Niente ma…» sospirò «quando lascerai il lavoro?» ritornò su questo argomento.
«Non voglio essere mantenuta da te.» sbottai.
Zayn irrigidì la mascella «Lo capisci che ti stai uccidendo da sola? Tra la scuola e il lavoro, torni a casa stanca morta. Hai l’opportunità di studiare, senza tutto questo stress!».
Nascosi il viso sul suo collo «Non voglio essere un peso per te…».
«Non mi fare incazzare.» sibilò.
Annui, standomene in silenzio. Baciai cautamente il suo collo, sentendo i suoi muscoli rilassarsi.
«Pensaci, almeno…» propose.
Fissai il marciapiede, tenendo le braccia a penzoloni lungo la sua schiena «Non metterò mai più un vestito!» mormorai tra me e me.
«Perché?» esclamò Zayn «Sono pratici, e servono nei bagni…» ripesai a ciò che ci successe nel ristorante, avvampai.
Cambiai discorso «Ma ho freddo alle gambe.» piagnucolai, agitandomi sulle sue braccia.
«A casa ti riscaldo io, dormo da te.» mi avvisò.
Alzai lo sguardo verso il cielo, nell’esatto momento in cui una stella cadente oltrepasso il firmamento stellato «Zayn una stella cadente, esprimi un desiderio.» si bloccò, alzando il viso.
Riprese a camminare «Esprimilo tu, io ho già tutto quello che potessi desiderare…» fu vago.
Fissai la stella cadente, esprimendo il mio desiderio.
Aspettai un paio di minuti, prima di parlare «Di cosa parlavi poco fa?» domandai.
«I miei desideri sono già stati esauditi!» lo incitai a parlare «Un buon lavoro, una bella famiglia… E te!» presi tra le mani il suo viso «Sei la cosa migliore che mi potesse capitare.» soffiai sulle sue labbra.
«Non ti lascerò più… Non mi perderai.» corrugai la fronte «Il tuo desiderio: era di non perdermi. Vero?».
Sentii gli occhi lucidi «Come hai fatto a capirlo?».
Sorrise «Conosco la mia bambina…» annullò le distanze, impadronendosi della mie labbra.
Avrei fatto di tutto per non perderlo, anche mettermi contro il destinatario delle lettere.
Non avrei più perso Zayn.

Continua…


non ho parole.


Buona pomeriggio miei splendori.
Avevo detto, ad alcune di voi, che avrei aggiornato venerdì: ed eccomi qui.
Sorpresi né? Io che rispetto una scadenza, stappiamo lo champagne.
Come avete visto ho fatto incontrare Allison/Harry/Maya e entrambe le ragazze, hanno perdonato il riccio.
Amo il secondo punto di vista di Harry, quando piange è nvefbvjhfbvjhfbvj. Lo coccolerei tutto.
Zayn al ristorante HAHHAHAHAHAHHAHAHA ve lo giuro non so da dove mi sia uscito il pezzo del bagno, e del vecchio! Ammettetelo che avete amato quella parte, susu.

Alcune di voi mi hanno chiesto quando manca alla fine della fanfiction.
Ve lo ripeto: NON LO SO.
I capitoli non sono già scritti, li scrivo man mano (per questo sono sempre in ritardo) e poi per chi mi ha sempre seguita, sa che a me vengono i colpi di scena. Quindi può succedere di tutto.
Comunque deve ancora succedere, credo tra due o tre capitoli, una cosa a Maya.
Stravolgerà leggermente la storia, sotto il suo punto di vista. Zayn farà anche un ‘macello’, poi vedrete perché.
Come vedete io so già cosa accadrà, o in mente anche il finale, ma tutto può succedere.
Quindi vi avviserò io quando ci avvicineremo alla fine. Comunque credo che altri sette capitoli li scrivo.
Si vedrà con tempo.

Pubblicità:
Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.

L'amore vive oltre il corpo e l'anima.

Non cambierai mai, vero?

Questo è il mio twitter, se volete seguirmi fatelo pure, per essere ricambiati menzionatemi: https://twitter.com/myloverismalik
Se avete ISTANGRAM questo è il mio nick ‘smilermalik’.
Per istangram: nelle recensioni lasciatemi il nick, per chi dovesse seguirmi.


Momento sclero: LA STORIA HA SUPERATO LE 1000 RECENSIONI.
VI AMO.

Risponderò a breve alle vostre recensioni.
Alla prossima, Vale.

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** Ventinovesimo capitolo. ***


Ventinovesimo capitolo.
Zayn.

 
Uscì dal negozio di cellulari, stringendo le numerose borse.
Arrivai al punto d’incontro, ma non ritrovai Allison; la quale aveva scelte lei stessa orario e luogo.
Appoggiai le buste al suolo, cercando con lo sguardo la chioma bionda della ragazza. Guardai l’orologio, era in ritardo di cinque minuti, senza pensarci due volte la chiamai:
dopo un paio di squilli, rispose «piccola, ma dove sei finita?» continuai a guardarmi attorno.
«mi sono persa!» si lamentò «te l’ho detto che non conoscevo questo centro commerciale, non riesco più ad arrivare al bar…».
Sospirai, passandomi una mano tra i capelli «dimmi almeno la zona in cui sei…» mormorai, raccogliendo con la mano libera, le buste.
«c’è una grosso cartellone con la tua faccia… e quella dei ragazzi.»aggrottai la fronte, guardando dritto davanti a me «parla del nuovo tour, sei ovunque.» borbottò.
Scossi la testa, vedendo a pochi metri di distanza il cartellone di cui parlava «arrivo.» non le diedi tempo di rispondere, poiché attaccai.
Camminai tra la gente, nascondendomi il viso con il cappello, se mi avessero riconosciuto, sarebbe finita male. In lontananza vidi la mia fidanzata, seduta su una panchina, mentre giocava con una ciocca dei suoi capelli. Sorrisi, sembrava così innocente, e la sua semplicità mi faceva impazzire.
Arrivai davanti a lei, lasciando cadere le buste a terra. Allison alzò il viso, abbracciandomi da seduta.
«il mio salvatore!» bofonchiò, strofinando il viso sul mio cappotto.
Passai una mano tra i suoi capelli, staccandola dal mio corpo «il ritrovo era lì.» indicai la fine del corridoio.
Divenne rossa «io… pensavo di essermi persa.» borbottò, alzandosi dalla panchina.
«cos’hai preso a Harry?» cambiai discorso.
Aprì la sua borsa, facendo uscire un piccolo pacchetto «aprilo.» incoraggiato dalla mia ragazza, lo aprì. Nella custodia c’erano due braccialetti d’argento, con dei ciondoli. Uno di essi era una farfalla, cioè il soprannome di Allie da parte di Harry.
«è bellissimo…» mormorai, richiudendo la confezione.
Mi sorrise, rimettendo il regalo nella borsa «che regalo hai preso a tua sorella?» domandò, prendendo qualche busta da terra.
«un galaxy, siccome doveva cambiare telefono…».
Mi interruppe «quanto ti devo?» esclamò, prendendo il portafoglio. Scossi la testa, ordinandole di rimettere il borsellino nella borsa.
«nulla, lo sai!» sbottai «ne abbiamo già parlato, non mi devi dare nulla.».
Allison mi guardò duramente «non voglio che pagi tutto tu.» non l’ascoltai, afferrai la sua mano incamminandoci verso l’uscita del centro commerciale.
 

***

«a che ora partiamo?» domandò, entrando in auto.
Chiusi il portabagagli in un tonfo, feci l’ultimo tiro della sigaretta, buttandola per terra.
«dopo pranzo.» risposi alla sua domanda una volta dentro l’abitacolo «le valigie le abbiamo fatte stamattina, abbiamo tutto, no?» domandai, accendendo l’auto.
Allison annuì «dobbiamo solo dividere i regali… e riempire l’auto.» esclamò, eccitata.
«non vedo l’ora di farti il mio regalo.» abbozzai un sorriso.
«sarò accettata dalla tua famiglia? Magari non mi vogliono più…» la guardai un istante, per poi ritornare con lo sguardo sulla strada.
«mia madre ti ama, questo come il resto della mia famiglia. Quando ti ho lasciato… beh era abbastanza incazzata con me!» ammisi, appoggiando una mano sul suo ginocchio.
La sua mano si posò sulla mia, stringendola appena «voglio solo fare bella figura… quindi non voglio figuracce!» mi ammonì, fissandomi.
Scoppiai a ridere «ma se sono docile?!» domandai retorico.
«si docile…» ridacchiò «ma aspetta, hai detto in montagna?».
Alzai un sopracciglio, rimanendo perplesso «di cosa stai parlando…»  mi interruppe, tappandomi la bocca.
«andiamo nella stessa casa, in cui abbiamo passato quella serata durante le superiori?» rimasi sorpreso dalla sua memoria, non ricordavo quell’avvenimento «sbagliasti strada.» scoppiò a ridere.
 
«Zayn sei un coglione.» urlò Harry, dai posti posteriori.
«ma che ho fatto?» esclamai, stringendo il volante.
Il riccio si sistemò i capelli «forse perché ci siamo persi?» domandò retorico.

 
«molto divertente.» esclamai sarcastico.
Allison alzò la mia mano, portandosela alla bocca, riempendola di baci «è un bel ricordo…» ritrassi la mano, portandola sul volante «sei offeso?» ridacchiò.
Annui, senza guardarla «mi devi sempre sfottere…» piagnucolai «perché sempre io? Harry fa più casini di me!» borbottai, parcheggiando l’auto davanti il vialetto di casa.
«ma tu sei il mio ragazzo, ed è mio dovere sfotterti.» incrociò le braccia al petto.
Sbuffai, scendendo dalla macchina. Recuperai le borse, e senza curarmi della mia ragazza, la chiusi in auto. La salutai con la mano, entrando nel palazzo. Dopo mi avrebbe ucciso.
 
Aprì la porta di casa «buon giorno.» urlai per farmi sentire.
«la mia migliore amica?» vidi Maya, venirmi incontro puntandomi il dito. Punzecchiò il mio petto, ripetutamente «devo l’hai messa?» continuò.
Guardai il suo dito, il suo volto, per poi riguardare il dito «fai sul serio?» tentai di non riderle in faccia.
Mi fulminò con lo sguardo «l’hai uccisa vero? Terrorista!» mi prese da un orecchio, tirandomi verso il soggiorno.
«ma cosa ti ho fatto?» domandai, staccando la sua mano dal mio orecchio «pensavo che ci fosse una tregua tra noi!» ammisi, stringendomi le buste al petto.
Feci il verso «mai e poi mai, mi alleerò con te.».
«ma se mi vuoi be…».
«non dirlo...» Harry fece capolinea nel salotto «…l’ultima volta che ho detto quelle parole, mi sono beccato uno schiaffo. A tuo rischio e pericolo.» alzò le mani, sedendosi sul divano.
Guardai Maya con stupore «l’hai picchiato?» squittì, allontanandomi dalla mora.
«suvvia era una piccola carezza.» fece gli occhi dolci.
Harry spalancò la bocca «carezza? Per tutto il giorno mi faceva male la faccia.» ridacchiai, prendendomi un’occhiataccia da Maya.
«non fare la vittima, siamo sicuri che sei uomo?» sfidò il suo ragazzo.
Mi appoggiai con la schiena contro il muro, beandomi della discussione tra i due.
«sono uomo, e lo sai bene. Se vuoi te lo dimostro anche ora.» esclamò il riccio, abbassandosi i pantaloni rimanendo con il culo al vento. Non rimasi scioccato dalla vicenda, ormai ero abituato a vedere il mio amico nudo per casa, ma quella non abituata era la sua ragazza. Scoppiai a ridere, vedendola rossa in viso.
 
Mi allontanai dai ragazzi, sentendo la suoneria del mio cellulare. Senza guardare il mittente, risposi.
«vieni a prendermi?»allontanai il telefono dall’orecchio, leggendo sul display: amore.
Ridacchiai «ti è piaciuto il mio scherzetto?».
«vieni qui?»ripeté con voce incrinata «ci sono dei ragazzi, non molto lontani dall’auto. Continuano a farmi dei…» lasciai cadere le buste a terra, correndo fuori dall’appartamento.
Depositai il telefono in tasca, scendendo come una furia dalle scale. Arrivai in strada, e un gruppetto di ragazzini era posto a pochi metri dall’auto. Con la chiave aprì la vettura, avvicinandomi alla portiera di Allie.
«stai bene?» domandai, aiutandola a uscire dalla vettura. Lei annui, abbracciandomi.
Presi la sua borsa, appoggiandola sul tettuccio dell’auto, senza smettere di abbracciarla.
«ma allora la ragazza è fidanzata…» esclamò uno dei ragazzi. Alzai lo sguardo verso il ragazzo, stringendo maggiormente Allison.
«se non vuoi guai, è meglio che scompari all’istante!» ringhiai, chiudendo lo sportello della macchina.
Il ragazzo si avvicinò di qualche passo «volevamo solo divertirci, sembri mio nonno.».
«divertitevi con altre ragazze, non con la mia.» sciolsi l’abbraccio, facendo nascondere Allie dietro il mio corpo.
«ma la tua è molto carina, dovrà fare dei pompini da sogno.» strinsi i pugni, cercando di mantenere la calma.
Allison mi abbracciò da dietro, sussurrando più volte di entrare in casa.
«non parlare in questo modo di lei.» serrai la mascella.
Il ragazzo rise malignamente «quindi fa dei bei pompini, giusto?» feci un passo in avanti, ma il corpo della mia fidanzata mi trattenne.
«vattene.» sbraitai «vattene se non vuoi finire all’ospedale.» lo minacciai.
«una scopata me la concedi con la tua troietta? Pago pure…» lasciò cadere la frase.
Mi liberai dalla presa di Allison, fronteggiando il ragazzo «ripeto: vattene.» soffiai sul suo viso.
«Zayn ti prego!» urlò la mia ragazza.
«Zayn ti prego.» fece il verso, il ragazzo «vuole essere scopata, non vedi come implora?».
Presi dal colletto il ragazzo, facendo sbattere contro il cofano della mia auto «ripeti ciò che hai detto, se hai coraggio.» sussurrai al suo orecchio.
«la legherei al letto, prima la piccherei poi la farei urlare dal piacere…» mi sfidò.
Delle braccia avvolsero il mio busto sollevandomi dal ragazzo «mai mettersi uno contro quattro.» un pugno del primo ragazzo, mi arrivò dritto sulla mascella. Sentii chiaramente Allison urlare.
«lascialo stare.» urlò ancora, prendendo il ragazzo a borsettate.
Mi dimenai, ma la presa era forse «Allie vai in casa.» le ordinai, ma lei non mi ascoltò. Tenni lo sguardo su di lei, per non perderla di vista «vai in casa.» tuonai.
Allison si bloccò di colpo, indietreggiando, ma un altro ragazzo si avvicinò a lei.
«sei mai stata sfondata da quattro cazzi?» le domandarono.
Diedi una gomitata al tizio che mi stava tenendo liberandomi in parte «non provare a toccarla.» Allison corse nella mia direzione, nascondendosi dietro di me. Non amavo fare a botte, ed ero anche fuori allenamento.
Strinsi il polso della ragazza, nascondendola con il busto.
«cosa ti costa lasciarcela per una notte? Domani te la riportiamo, un po’ livida e dolorante, ma te le ridaremo.» il ragazzo scroccò le dita, avvicinandosi a grandi passi.
«quattro contro uno, vigliacchi.» riconobbi subito la voce di Louis «molestare anche una ragazza indifesa, siete senza palle.» continuò. Lasciai la presa della mia fidanzata, incitandola a entrare, senza pensarci due volte corse verso l’ingresso del palazzo; dal quale uscirono i ragazzi. Ringraziai Dio per il loro tempismo.
«hai chiamato rinforzi?» domandò il primo ragazzo «noi vogliamo solo scoparcela, oppure è vergine la troietta?» feci un passo in avanti, spintonandolo.
«non devi permetterti di chiamare così la mia ragazza.» Liam mi spalleggiò, facendomi indietreggiare.
«Zayn.» mi girò il viso «niente scandali, sei fuori dalla band se succede qualcosa.» scossi la testa ricordandomi quel particolare.
Quei ragazzi si allontanarono «avrai altre nostre notizie.» mi indicò, per poi salire sulla loro auto.
 
«ehi calma.» mormorò Harry, prendendomi per le spalle.
Tentai di regolarizzare il fiato «Allie non me la devono toccare, lo sai!» ringhiai.
«adesso entriamo in casa, bevete entrambi una tazza di the. Vi calmate e poi partite per la vacanza.» annui tentando di calmarmi, invano. Recuperai da terra le chiavi dell’auto. Feci un respiro profondo.
«grazie.» i ragazzi mi sorrisero , dandomi una pacca sulla spalla. Passai una mano sulla mascella dolorante.
«è rossa, ti uscirà un bel livido. Per un po’ la bocca non la userai bene…» ironizzò Louis.
Lo spintonai giocosamente «resisterò al dolore.».
«Zayn…» alzai lo sguardo, vedendo Allison corrermi incontro in lacrime. La presi tra le braccia, sollevandola da terra «ho avuto tanta paura.» singhiozzò.
La strinsi «è tutto finito. Ehi guardami.» le alzai il viso «stiamo bene, è passato tutto.» annuì incerta, affondando il viso nella mia scarpa.
Appoggiai il viso sulla sua testa, avrei ucciso chiunque l’avesse toccata.
 

***

 
«avete preso tutto?» annui, chiudendo il portabagagli.
Allison salutò di nuovo i ragazzi, dandogli un bacio sulla guancia, a ognuno di loro.
«abbiamo preso tutto!» rassicurai Liam.
Il biondino annui, abbracciandomi «ci mancherete.» mormorò.
Ricambiai l’abbraccio «ci sentiremo tutti i giorni… l’ultimo lo passeremo insieme?» domandai ai ragazzi.
Louis alzò le spalle «per me va bene.» Niall rispose ugualmente.
Maya annui «potremmo andare in qualche discoteca a divertirci…» propose.
«ma se sei incin…» non continuai vedendo il suo sguardo «abbiamo tempo, ci sentiremo in questi giorni!».
Salutai i ragazzi, uno a uno «amore sei pronta?» Allison annuì, salendo in auto. La fissai dallo specchietto, mentre si toglieva la giacca, mettendola sui sedili posteriori. Scossi la testa, avvicinandomi all’auto.
La presa di Louis mi bloccò «ho visto il pacchetto di preservativi sul tuo comodino…» mormorò, tentando di non farsi sentire dagli altri «sai quelli che si illuminano…».
Aggrottai la fronte «cosa vorresti dirmi?» lo incitai.
«ne hai lasciati un paio, non è che potrei usarli con Eleanor?» domandò, imbarazzato.
Scoppiai a ridere «prendili, ne ho abbastanza per queste due settimane…» gli feci l’occhiolino.
Louis mi ringraziò, lasciandomi andare. Salutai un’ultima volta i ragazzi, per poi entrare in auto.
«pronta piccola mia?» domandai, accendendo il motore.
Allie annui, battendo le mani «non vedo l’ora. Dobbiamo passare dai tuoi?».
«nono, loro sono partiti un paio di giorni fa. Andiamo direttamente a casa.» le sorrisi «salutiamo tutti, disferemo le valige, ci facciamo una doccia -insieme- e poi aiuteremo a fare l’albero!» spiegai.
La bionda guardò fuori dal finestrino «festeggerò per la prima volta il Natale.».
«da quando siamo tornati insieme, tutto sarà migliore. Fidati di me.».
«mi fido.».
 

***

 
Pov. Harry
 
«come stai?»
Maya sbuffò «è la quinta volta che me lo chiedi, tranquillizzati!» annui passandomi una mano tra i capelli.
«ti serve qualcosa…» mi fulminò con lo sguardo. Annuisco nuovamente.
Affondai la testa sul cuscino, cambiando canale in tv. Finalmente erano iniziate le vacanze natalizie, e ancora non avevo domando alla mia ragazza se volesse trascorrerle con me e la mia famiglia.
«amore…» guardai nella sua direzione «mi chiedevo… che impegni hai per Natale? Vai dalla tua famiglia?» m’interruppi, per starnutire.
«i miei sono in crociera, è il regalo mio e di Josh.» sorrise «come mai me lo chiedi?» domandò, appoggiando la testa sulle mie gambe. Sospirai, iniziando a giocherellare con i suoi capelli.
«sai stavo pensando: e se trascorresti con me e la mia famiglia le vacanze? Gli daremo anche la notizia.».
Maya si sedette, incrociando le gambe «non è una brutta idea…».
«ma…» la incitai.
«se dovessero darmi della poco di buono? Se mi dovessero…» appoggiai l’indice sulle sue labbra.
Lei non sapeva che i miei genitori sapevano già la notizia, non erano molto contenti, e mi beccai anche uno schiaffo da mia madre; ma non perché la mia ragazza fosse incinta.
«ma sei ti amano?» domandai retorico «sanno già che sei incinta, quando sono ‘scappato’ ho raccontato tutta a mia madre, mi ha schiaffeggiato.» feci una smorfia al ricordo.
Maya ridacchiò «ho sempre amato Anne.» alzai le spalle, senza replicare «va bene, accetto volentieri.».
Battei le mani entusiasta «due settimane piccola mia, due settimane!» esclamai, baciandola dolcemente.
La mora prese il mio viso tra le sue mani, approfondendo il bacio. Mordicchiò il mio labbro inferiore, insinuando la lingua nella mia bocca. Appoggiai le mani sui suoi fianchi, facendola sdraiare sul mio corpo.
Succhiai le sue labbra, facendo scontrare la lingua con la sua.
Ogni volta che mi baciava mi sentivo in paradiso.
Toccai i suoi fianchi, arrivai ai lembi del pigiama e lo ‘scavalcai’ intrufolando le mani sotto la maglia.
«mi sei mancata.» sussurrai, tra un bacio e l’altro.
La ragazza sorrise sulle mie labbra «tu di più.» affermò, sbottonandomi la camicia.
Le sue mani erano calde, come il resto del corpo, la febbre non le era ancora passata del tutto; ma in quell’istante passò in secondo piano. Sollevai di poco il pigiama, sentendo sotto il tocco il lieve gonfiore della pancia.
 
«io vado da Eleanor.» sobbalzammo sul divano, sentendo la voce squillante di Louis.
Spostai il corpo della mia ragazza, sedendomi composto «sei un cretino.» borbottai, aggiustandomi i capelli.
Louis rise «il tuo amichetto si è svegliato, guarda li che rigonfiamento.» scoppiò a ridere, indicando il mio linguine.
Maya ridacchiò «non è al massimo…» sorrise maliziosa.
Scossi la testa divertito «dove vai?».
Il mio migliore amico estrasse dalla tasca dei pantaloni un preservativo «immagina, puoi.» mi fece l’occhiolino, indossando la giacca. Ci salutò, uscendo dall’appartamento.
Feci un sospiro di sollievo, sdraiandomi sul divano «piccola continuiamo ciò che abbiamo interrotto.» battei le mani sul mio petto, incitandola a sdraiarmi.
«mi è passata la voglia.» ammise, alzandosi dal divano.
La seguii con lo sguardo «dove stai andando?» esclamai, indicandomi le parti intime.
Andò in cucina, tornando subito dopo con un pacco di biscotti. 
«che c’è? Sono incinta, ho bisogno di cibo.» agitò la scatola, risedendosi di fianco a me.
Fissai la scatola, per poi guardare lei; mi aveva lasciato in bianco per dei biscotti.
Mi passai una mano sul viso, nascondendo il nervosismo. Solo lei poteva farmi una cosa del genere, conoscendola l’aveva già programmato; magari per farmela pagare.
Chiusi gli occhi, distraendomi, ma il suono del telefono della mia ragazza mi spaventò.
«pronto?»bofonchiò Maya, mettendo il vivavoce.
«ciao piccola, come stai?»girai la testa stile ‘esorcista’ fissando in malo modo il cellulare «puoi parlare?».
Solo la voce di Josh mi urlata.
«ciao batterista famoso, tutto bene… te?»alzai gli occhi al cielo.
Famoso, io ero famoso, mica quel deficiente.
«tutto bene, guarda mi chiedevo… dovrei passare il Natale con la famiglia della mia fidanzata, vuoi venire?»balzai sul divano, fissando Maya. Se avesse accettato non glielo avrei perdonato per davvero.
La mora boccheggiò «io non saprei Josh…».
«come mai? Mamma e papà sono in crociera, mica vorrai stare a casa da sola?!»domandò retorico.
Maya cercò il mio sguardo, ma lo trovo freddo come il ghiaccio «Harry mi…».
La interruppe «Harry? Vuoi davvero passare le festività con quel coglione, invece di stare con tuo fratello?» questa cosa mi dava fastidio, la stava mettendo davanti a una scelta. Io avrei rispettato ogni sua decisione, non negavo che se avesse scelto lui, mi sarei incazzato e non poco. Era una questione di rispetto.
«finiscila!» mi difese «è il mio fidanzato, devi rispettarlo.».
La risata di Josh mi innervosì «non lo rispetterò mai. Ma in settimana avete litigato, non si è presentato a lavoro…?» mi irrigidì sul posto.
Maya annuì «in un certo senso…».
«spiegati.».
«per una volta non è colpa sua…»mi guardò «sono io che gli ho nascosto una cosa… e devo dirla anche a te!» iniziai a torturarmi le mani, fissando il pavimento.
Mi alzai dal divano, iniziando a camminare attorno ad esso «mi ammazza.» borbottai, tra me e me.
«dovremmo parlarne faccia a faccia…».
Josh sospirò «dieci minuti e sono li.» attaccò.
 
Continua…
 


 

 
Qualcuno mi ucciderà per questo finale.
Io vi conosco, lo so che mi ucciderete. IO LO SO.
Dai ditemi che amate questi finali a effetto, daaaaai. *prendono forcone e bombe*
Avevo tante cose darvi, e ora non mi ricordo più.
Ah si, continuo a starnutire come una pazza. Che palle.
 
Questo capitolo –stranamente- mi piace, amo tutto il pov. Zayn.
Ma anche quello di Harry non scherza, specialmente la fine.
Volevo avvisarvi che nel prossimo capitolo ci sarà un POV PERRIE, la stronza torna (più che torna, spiega determinate cose). Vi giuro sto pensando se farla investire da un treno in corsa nella storia.
 
Molte di voi sono timorose, per le coppie, quando ci sarà il ‘colpo di scena’ su Maya.
Vi spiego: nessuno molla nessuno, forse ci saranno solo delle litigate, oppure no.
Sinceramente adesso non so’ dirvi quando metterò il colpo di scena su Maya, ho in mente molte cose.
 
Pubblicità:
Si può che due persone che si odiano si innamorano?:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1056488&i=1
And who am i that’s a secret i’ll never tell you:http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1176481&i=1
Os su Harry: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1211737&i=1
Os su Zayn: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1221290&i=1
Os su Zayn (rossa): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1420957&i=1
Os su Harry: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1679950&i=1
 
Questo è il mio twitter, se volete seguirmi fatelo pure, per essere ricambiati menzionatemi:
https://twitter.com/imthebeststar
Se avete ISTANGRAM questo è il mio nick ‘smilermalik’.
Per istangram: nelle recensioni lasciatemi il nick, per chi dovesse seguirmi.
Questo è il mio ASK:
http://ask.fm/imthebeststarse avete delle DOMANDE chiedetemi pure. 

Risponderò a breve alle vostre recensioni.
Alla prossima, Vale.



God.

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** Trentesimo capitolo. ***


Trentesimo capitolo.
Harry.

 
«il lavoro?».
Josh e Maya stavano parlando da una quindicina di minuti, senza calcolarmi di striscio; se devo essere sincero il moretto mi escludeva dalle conversazioni, ogni volta che tentavo di parlare, cambiava discorso.
«tutto bene, solo un po’ stancante con la scuola.» la mia ragazza sorrise.
Il ragazzo annuì «io e Melissa partiamo, torniamo ai primi di gennaio. Vuoi unirti a noi?» feci un colpo di tosse, distogliendo l’attenzione da lui, a me. Maya mi guardò, senza dire nulla.
«vorrei tanto venire, ma ho già preso impegni con Harry…» borbottò, bevendo dell’acqua dal bicchiere.
Josh si girò nella mia direzione «la stai tentando di allontanare da me?» sbottò, alzandosi dal divano.
«nulla di tutto ciò.» ribattei, stringendo le mani a pugno.
«non litigate.» esclamò la mia fidanzata «non sto bene, vi prego…» si lamentò.
Mi precipitai vicino a lei, sedendomi al suo lato destro «hai ancora la febbre?» domandai, toccandole la fronte. La mora annuì, appoggiandosi sulla fronte il tovagliolo bagnato.
«guarda: sta con te e sta male.».
«non ti credevo così deficiente…» borbottai, prendendo la bottiglia d’acqua, ormai finita, dal tavolo.
Non ascoltai le sue lamentele, e mi diressi in cucina. Mi appoggiai al tavolo, chiudendo per un secondo gli occhi. Non c’era persona più arrogante e insopportabile di quel ragazzo.
Rimasi in silenzio, ascoltando la conversazione tra fratelli.
 
«quando lo lascerai?».
«lo amo, finiscila.».
«ma lo vuoi capire che non fa per te? Un giorno ti abbandonerà nel momento del bisogno.».
«tornerà da me, come ha sempre fatto!».
«quindi ti fai usare per del sesso?» urlò Josh.
«lui mi ama, io amo lui. Non deve interessarti ciò che facciamo, o come ci amiamo. Sei mio fratello, dovresti sostenermi e non venirmi contro!».
«ti ha tradito una volta…».
«si, l’ha fatto Josh. Ma Harry ha già pagato il suo errore, l’ho perdonato per quel motivo. Adesso finiscila con questa storia, è successo più di un anno fa. Io mi fido di lui, lo amo, quindi accettalo!».
«non voglio che tu soffra, lo vuoi capire?».
«adesso sei tu che mi stai facendo soffrire…».
 
Presi un’altra bottiglia dal mobile, e decisi di tornare nel salone.
«come mai tutto questo ritardo?» domandò Maya, leggermente nervosa.
Alzai le spalle «ero a telefono con Louis, non sa se torna per cena.» mentii. La mora annuì alla mia bugia.
«quindi preferisci stare con lui?» mi indicò, Josh.
Sbuffò «se la vuoi mettere così, si. Preferisco stare con il mio ragazzo, invece di fare la terza in comodo!» esclamò, coprendosi meglio con la coperta.
Josh alzò le mani in segno di resa «non ti scaldare così tanto…» scherzò «comunque: cosa dovevi dirmi?».
Deglutì guardando Maya, lei boccheggiò «è una cosa abbastanza delicata…».
Il moro aggrottò le sopracciglia «addirittura?» domandò retorico «cosa può essere successo di così scioccante?» si appoggiò meglio al divano, aspettando una risposta dalla sorella.
Indeciso se rispondere o meno, mi passai le mani sui miei pantaloni della tuta, stringendo appena le cosce. Nessuno di noi due sapeva come avrebbe reagito, Josh. Già che fossi io il padre del bambino, era un punto a mio sfavore; un motivo in più per odiarmi.
«l’abbiamo scoperto da poco…» mi intromisi «…quindi stavamo cercando il momento apposito per dirtelo.».
Il ragazzo mi scrutò «mica dovete sposarvi? Perché no, non avrete la mia benedizione!» sbottò, incrociando le braccia sotto al petto. Poi ero io il bambino.
Maya ridacchiò «un matrimonio non è in programma!» il fratello parve rilassarsi «sai ci sono cose che magari non avevi previsto, e che all’inizio sembrano cose cosi negative, ma su per giù che si amplia la mente…».
La interruppe «stai parlando a vanvera, che hai combinato?».
«diglielo tu…» balbettò, nascondendosi il viso con le mani.
Mi passai la lingua tra le labbra «siamo incinti.».
 
Josh sbiancò, tenendosi stretto al divano.
Nel frattempo giravo per la stanza, camminando in modo impaziente per la sua risposta.
«ti sei divertito a scopartela e metterla incinta?» urlò il moro, alzandosi di scatto.
Lo sguardai scioccato «perché devi sempre…» un pugno del ragazzo, affondò sul mio viso facendomi cadere.
«Josh.» urlò Maya, precipitandosi su di me. Rimasi a terra, tra le braccia della mia ragazza.
Non avrei ricambiato quel pugno, sapevo che era incazzato e con la violenza non avrei risolto nulla.
«Maya togliti.» sbraitò contro sua sorella «farsi mettere incinta a questa età…».
Lasciai le braccia della ragazza, fronteggiando Josh «è capitato, quindi datti una calmata.».  
Si allontanò scrutandomi, sorridendo tra se e se «quando non sei venuto a lavoro era per questo, giusto?» non risposi «scommetto che le avrai urlato contro,  magari sei pure scappato, come tuo solito!».
Mi morsi l’interno della guancia «non sono cose che ti riguardano. Sono qui a prendermi le mie responsabilità!».
Fece il verso «non te ne mai fregato un cazzo di lei, e ora fai il buonista dicendo di affrontare le tue responsabilità?» si leccò le labbra «non ti credo, rimani un coglione!» soffiò sulle mie labbra.
Mi spintonò, facendomi cadere sul divano.
«eh tu…» guardò Maya «se provi a tenerlo, non provare più a rivolgermi la parola!».
Josh recuperò la sua giacca, lasciando l’appartamento come una furia.
Scossi la testa, come poteva comportarsi così un fratello? In primis anch’io avevo sbagliato ad abbandonarla, scappando dai miei problemi, ma tra loro dovrebbe esserci un legame differente.
La mora si lasciò cadere sul pavimento, guardando nel vuoto «Maya.» urlai abbassandosi al suo livello «parla con me, ti prego, parla con me.» la implorai, prendendo le il viso tra le mani.
Boccheggiò, strizzando gli occhi «Harry…» balbettò «…non mi vuole più come sorella.» singhiozzò.
Strinsi il suo corpo tra le mie braccia «non lo pensa davvero, sarà già pentito…» la rassicurai «ha reagito come me, non pensa quelle cose.» le baciai la testa, cullandola.
«non lasciarmi…» borbottò, allontanandosi dal mio petto, spingendomi con le mani «non farlo, Harry.».
 

***

 
«come ti senti?» domandai, infilandomi nel letto.
Maya socchiuse gli occhi, accoccolandosi sul mio petto  «ho solo mal di testa…» mormorò, strofinandosi gli occhi con le mani chiuse a pugno.
Sospirai, portandomi una mano sotto la testa «dormi ancora un po’.» le proposi «ti farà solo bene!».
La mia ragazza scosse la testa «non ci riesco, vorrei solo che Josh mi chiamasse…per chiarire.».
Non le risposi, non sapevo cosa dirle. Erano passate tre ore dall’accaduto, ma Josh non si era fatto sentire.
Maya si era svegliata da poco, ma evidentemente l’emicrania non era passata del tutto. Aveva pianto, sfogandosi con me, ma nonostante ciò non era cambiato nulla. L’unica persona che l’avrebbe fatta stare bene, era il fratello; ma era troppo arrabbiato e scosso per poterlo fare.
Aveva avuto la mia stessa reazione, diciamo simile. In un certo senso lo capivo, ma non reputarla più come sorella se avesse tenuto il bambino, no. Non era programmata una gravidanza, ma ricattare Maya per questo motivo non era una cosa corretta, neanche da parte di un fratello maggiore.
«cosa devo fare?» mormorò la mora, giocando con i lacci della mia felpa.
Alzai le spalle «tu dovrai decidere, io non ti forzerò a fare nulla. Sarò solo qui ad accettare ogni tua decisione.» le presi la mano libera, intrecciando le nostre dita.
Si espose con il viso, lasciandomi un bacio a stampo «ti amo.» sussurrò sulle mia labbra.
Sorrisi «ti amo anch’io.» l’abbracciai, portando il suo corpo sul mio, sdraiandosi.
Accarezzai la sua schiena da sopra il pigiama, facendola rabbrividire.
Amavo coccolarla nel letto, tra baci e dolce carezze. Tirava fuori la parte migliore di me, lei era perfetta in tutti i sensi. Non avrei chiesto di meglio.
«mi accompagni dal parrucchiere?» la guardai sbigottito «voglio farmi le punte dei capelli verdi!» strabuzzai gli occhi, togliendomi da sotto di lei.
«scherzi, vero?».
Scosse la testa «mi accompagni? Voglio variare un po’.» mi sorrise, cercando di convincermi.
«mai.» squittì, alzandomi dal letto «sei malata, non puoi uscire di casa.» alzai le sopracciglia, ridacchiando.
Sbuffò «ma adesso sto bene, mi accompagni?».
«mai, non ti farai mai i capelli verdi!» incrociai le braccia al petto.
Inclinò la testa «ma se devo fare solo le punte?» sbottò.
Feci il verso «sempre verdi diventano…».
Maya mi sguardò male, ma poi lo sguardo si addolci «facciamo così… se tu non mi accompagni…».
La interruppi «va bene, niente sesso per un mese. Resisterò, ma non ti farai i capelli verdi!» agitai le braccia.
«Harry…».
«mi ammazzerò di seghe, tranquilla!» mi ritrovai il cuscino in faccia.
Raccolsi il guanciale da terra, guardandolo «ma che ho fatto?» domandai retorico.
Maya scosse la testa «se non mi accompagni, metterò su twitter la tua foto con tamburello…» mi sentii mancare. Non poteva farlo, mi avrebbe rovinato la reputazione a vita. Sarei morto.
«non oseresti…» la fulminai con lo sguardo.
Ridacchiò «Allison ne sarebbe contenta, lo sai!». La mia migliore amica, si sarebbe contenta di questa cosa, ma il sottoscritto no. Tamburello era il peluche d’infanzia di Allie; era il coniglio di Bambi, giallo canarino.
Mi avrebbe rovinato la vita quella foto.
«non possiedi davvero una foto con quel peluche… vero?» la indicai con il cuscino.
Sorrise, mordendosi il labbro «sono fottuto!».
 

***

 
Pov. Perrie
 
«ti piace questa piega?».
Mi guardai allo specchio, sorridendo «mi dona molto anche il colore!» esclamai, spostandomi il ciuffo all’indietro. Il colore rosa mi stava d’incanto. Non avrei mai pensato che potessi stare bene con questa tonalità.
«Perrie tu sei sempre bellissima, anche con un sacchetto in faccia!» Jade si alzò dalla poltrona, venendomi incontro «come sto io?».
Le feci l’occhiolino «sei divina con i capelli blu…» ridacchiai.
Presi dalla borsa il fondotinta con il pennello, per potermi rifare il trucco.
«ci facciamo delle foto?» ululò Leight Anne, tirando fuori il telefonino «siamo delle mixer power».
Scoppiai a ridere «ragazze siamo perfette, la gente ci amerà con questi capelli!» indicai i miei.
Ci raggruppammo vicino ai divanetti, scattandoci una marea di foto, una più buffa dell’altra.
«carichiamole su twitter.» propose Jesy, annuimmo tweetando le varie foto sul nostro account.
Mi stiracchiai sul divano, sospirando. Ero agitata, non sapevo com’era andato a finire il piano di Michael.
Quel ragazzo mi avrebbe fatta impazzire, lui e le sue idee strambe. Anche se il suo piano era perfetto.
Zayn sarebbe tornato con me nel giro di pochi giorni, entro gennaio saremo tornati ad essere una coppia; i più invidiati al mondo. Lui è perfetto, ed io altrettanto. Solo uno stupido mi lascerebbe per una poveraccia.
«hai più sentito Zayn?» domandò Jade, leggendomi nel pensiero.
Scossi la testa «l’ho lasciato stare, sai com’è fatto… si sarebbe solo innervosito!».
«che cazzone, ti ha lasciato per quella ragazza. Troppo stupido per te!» affermò.
«torneremo insieme, lui mi ama.» sorrisi amaramente «non dimenticherò mai la nostra prima volta…».
Leight rise «ti ha pure fatta ubriacare per portarti a letto, il bello che tu l’avresti accolto nelle tue gambe.».
Spalancai la bocca, schiaffeggiandole il braccio «finiscila.» ridacchiai.
«ma almeno ci sa fare?» chiese Jesy, mordendosi il labbro «deve essere bravo a letto!».
«e ce l’ha anche grosso…» mormorai, cercando di non farmi sentire dai commessi «è un tipo… selvaggio. Diciamo così, ma è molto bravo!» la rassicurai.
Jesy annuì, sospirando «è stato stupido a lasciarti per lei, gli stavi facendo molta pubblicità!».
Sbuffai «quello che ci ha perso è lui, ma tornerà da me il prima possibile!».
 
«Perrie, guarda.» mi avvicinai alla mia amica, guardando il maglione che teneva tra le mani.
Lo presi in mano, rigirandolo «è fantastico, questa croce poi è molto alla moda!» battei le mani come una bambina, prendendolo per poterlo provare.
Avrei dovuto rintracciare Michael e farmi dare delle notizie, corsi in un camerino libero per poterlo chiamare.
Estrassi dalla borsa il telefonino, guardai la foto di sfondo: Zayn.
Quel ragazzo era bellissimo, perfetto nell’abbigliamento e nel look. I capelli erano sempre al posto giusto, aveva un sorriso anch’esso perfetto, e la sua risata mi faceva morire.
Non ringraziai mai abbastanza i miei manager, per aver stipulato quel contratto con lui.
Lui doveva essere mio.
La sua ragazza, Allison, non se lo meritava. Cosa poteva dargli più di me?
Solo perché lei gli apriva le gambe? Anch’io, se per questo, potevo aprirle ogni volta che l’avesse chiesto.
Mentii alle mie colleghe –amiche-, loro non potevano sapere che in realtà Zayn faceva pubblicità a noi, cioè alle Little Mix; non potevo dire ‘ehi ragazze, l’ho fatto ubriacare se no non mi trombava.’ che figura avrei fatto? Non mi sarei mai abbassata a questi livelli, non l’avrei mai ammesso manco sotto tortura.
Sono una delle ragazze più belle e ricche al mondo, l’unica cosa che mi manca è il belloccio dei One Direction. Grazie a lui la mia popolarità è aumentata notevolmente, mi ha fruttato soldi e fama; poi era bello da far morire, e lui doveva stare con me, non con una stracciona.
Feci partire la chiamata.
«miss perfezione, a cosa devo la sua chiamata?».
Ridacchiai «ciao Michael… volevo sapere se fosse andato tutto liscio come l’olio…» dissi sensualmente.
La sua risata rimbombò nel mio orecchio «perfettamente, il tuo uomo si è alterato quando i miei ragazzi hanno provato a toccare la ragazza. È molto ingenua, e raggirabile!» quello che volevo sentirmi dire.
Appoggiai la borsa sullo sgabello, privandomi della giacca «sei il mio angelo, il pagamento come lo vuoi?».
Michael ci pensò su «stavo pensando… metà in soldi, e l’altra in natura. Ci stai?» mi mordicchiai il labbro, indecisa. Non amavo usare il mio corpo per arrivare ai miei scopi.
«solo se…»rimasi vaga «dopo capodanno fai ciò che ti ho proposto!» tolsi la maglia, provandomi il maglione scelto da Jesy. Mi stava benissimo.
«certamente, quindi cosa vuoi che le succeda?».
Ravvivai i capelli, facendo un giro su me stessa «deve farsi male.» esclamai sensualmente.
«sarà fatto…»a noi due Allison Evans.
 
Continua…
 


Invidio Zayn.
Invidio Harry.
Invidio entrambi.

 
Ragazze si sono viva, ma vi sembra possibile questa cosa?
Chiedo scusa per questo ritardo, ma è da poco che sto bene –ho passato una settimana con la febbre alta, stavo morendo, letteralmente- quindi perdonatemi.
Strano, ma vero, in questo capitolo non vediamo nessuno pov. Zayn o Allison; ho preferito dedicare tutto il capitolo a #Marry e a Perrie, anche se il suo pov è corto.
Scusate per il capitolo corto, di solito sono più lunghi, ma ho voluto tagliare le parti di Zayn e Allison per metterle per bene nel prossimo capitolo.
Quante la odiano? *alza la mano* comunque non morirà nella storia, ma succederà qualcosa che vi renderà felici! Io già mi immagino la faccia di Perrie, quando le… Sto zitta!
Comunque giovedì sono finita al pronto soccorso!
Ho perso i sensi per una buona mezz’ora, io non ricordo nulla. È stata una giornata di cacca, davvero.
 
Parlando della mia nuova fanfiction, ho deciso (?) nel senso, so su che storia trama scrivere.
Non so ancora se mettere rading rosso, oppure il classico arancione. Sarà un po’ erotica, ma non vi aspettate come troppo volgari, nel senso l’erotico che vedrete sarà come nei miei capitoli, porno, ma non troppo.
Mi sono spiegata?
-sembra di parlare da sola-
 
Pubblicità:
Si può che due persone che si odiano si innamorano?: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1056488&i=1
And who am i that’s a secret i’ll never tell you:http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1176481&i=1
Os su Harry: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1211737&i=1
Os su Zayn: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1221290&i=1
Os su Zayn (rossa): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1420957&i=1
Os su Harry:http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1679950&i=1
 
ATTENZIONE SU TWITTER HO CAMBIATO NICK.
Questo è il mio twitter, se volete seguirmi fatelo pure, per essere ricambiati menzionatemi: https://twitter.com/myloverismalik

Se avete ISTANGRAM questo è il mio nick ‘smilermalik’.
Per istangram: nelle recensioni lasciatemi il nick, per chi dovesse seguirmi.
Questo è il mio ASK: http://ask.fm/imthebeststarse avete delle DOMANDE chiedetemi pure. 

Grazie a tutti per le numerose recensioni.
Alla prossima, Vale.

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** Trentuesimo capitolo. ***


Trentunesimo capitolo.
Allison.

 
 
Questa casa non era cambiata di una virgola.
Mi sembrava di aver fatto un salto indietro nel tempo, esattamente a tre anni fa, quando io e i ragazzi venimmo in questa casa a fare una ‘vacanza’, anche se di un giorno.
Zayn mi sorrise, invitandomi con un gesto della mano di unirmi ai preparativi.
«quindi sei tornata con questo decerebrato?» domandò Doniya, indicando con un cenno di testa il fratello.
Soffocai una risata  «è riuscito a farsi perdonare.» le sorrisi.
La mora scosse la testa «il suo fascino funziona sempre.» ridacchiò «ma raccontami, su…» mi incitò, facendomi arrossire appena.
Sospirai «dopo che ha scoperto che abitavo nel suo stesso palazzo, ha fatto di tutto per riconquistarmi, è stato bravo.» sorrisi guardandolo aiutare la sorella minore, Safaa, con le palline per l’albero di Natale.
Doniya si avvicinò «ha pianto?» sussurrò, per non farsi sentire dal resto della famiglia.
Annui imbarazzata «lo sapevo!» esultò «fa tanto il duro, ma sotto sotto è un tenerone.» lo prese in giro.
Fissai il mio ragazzo «fuori sembra un ragazzo superficiale, duro e menefreghista. Se si conosce meglio, si capisce che ha paura di essere ferito, e si rinchiude in se stesso; quando apre il cuore alle persone che ama, è la persona più dolce sulla faccia della terra. Questo è Zayn, tuo fratello, lui non lo capisce, ma è unico al mondo.» sussurrai l’ultima parte della frase, quasi da volerla tenere solo per me.
La ragazza fissò anche lei il moro «ho sempre sperato che tornasse con te, quando ha dato la notizia della vostra rottura era diverso. Non sembrava mio fratello.» ammise.
Le sorrisi distrattamente, molto probabilmente la famiglia non sapeva del ricatto dei manager, e di conseguenza non sapeva che era stato costretto a lasciarmi.
 
Presi da uno degli scatoloni delle ghirlande, persi tempo a fissarle.
«ehi.» sobbalzai, sentendo le sue mani cingermi i fianchi «cosa c’è di così emozionante da fissare una ghirlanda? » mi sfotté.
Scossi la testa «è carina…» borbottai, continuando il suo stesso gioco.
Zayn baciò la mia guancia sinistra, stringendomi tra le sue braccia «questa sera facciamo quella cosa?» mormorò, mordendomi il lobo dell’orecchio.
Corrugai la fronte «di cosa stai parlando?» domandai senza capire le sue parole.
Rise sulla mia pelle «piccola, ingenua Allison Evans…» una sua mano sali lungo in ventre, accarezzando un seno «vuoi un disegnino?».
Sentii le guance andarmi a fuoco, senza accorgermene feci cadere la ghirlanda dalle mani, scappando dalla presa del ragazzo «stammi lontano…» balbettai, allontanandomi da lui.
«tutto bene?» domandò la sorella minore di Zayn, Waliyha.
Le sorrisi «tranquilla, tuo fratello è solo stupido!» ringhiai al moro.
«ormai te lo tieni!» mi avvisò il padre, ridendo. Pochi secondi dopo accompagnavo le sue risate, amavo la famiglia Malik; riusciva sempre a metterti a tuo agio in tutte le situazioni. Sotto sotto la invidiavo un po’, io non avevo mai avuto una vera e propria famiglia, non avevo né fratelli, né sorelle, vedevo la famiglia del mio ragazzo, vedevo la felicità e l’amore che avevano l’uno per l’altra.
Sospirai, riprendendo controllo dei miei pensieri. Alzai lo sguardo verso Zayn, il quale scuoteva la testa e mimava un ‘dopo vedi che ti faccio’.
«amo suo figlio, quindi non mi lamenterò mai di averlo accanto.» abbozzai un sorriso, rispondendo a Yaser.
Zayn sbuffò «amo suo figlio.» fece il verso «leccaculo!».
Mi portai una mano sulla bocca, strabuzzando gli occhi, quanto poteva essere stupido quel ragazzo?
«Zayn!» sbottò la madre «le parole, usa un linguaggio più accurato.» lo riprese. Lui annui, chiedendo scusa. Mi morsi il labbro, cercando di non ridere in faccia al mio ragazzo.
«vedo che qua non sono ben accettato, quindi mi ritiro nelle mie stanze.» guardai Zayn salire le scale, mentre teneva la testa verso l’alto, e le braccia incrociate contro il petto.
«ha problemi!» mormorò Doniya.
La guardai «sempre detto.» alzai le mani, in segno di difesa.
«ormai è tuo.» continuò. Alzai un sopracciglio: ero fottuta.
 

***

 
«sei chiuso qui dentro da due ore, non pensi sia ora di scendere?» domandai avvicinandomi al letto, in cui giaceva il mio ragazzo «Zayn?» lo chiamai, ma non rispose.
Sbuffai, avvicinandomi al suo corpo lo mossi un po’ senza riceve nulla da parte sua. Mi coricai sul letto, per poterlo guardare in faccia, e solo in quel modo notai che stava dormendo come un bambino.
Mi schiaffeggiai la fronte, ma con chi mi ero messa?
Fissai nuovamente il moro, notando che aveva lasciato incustodito il suo telefono: allungai la mano, facendo in modo di non svegliarlo; quando ebbi il cellulare tra le mani, feci altrettanto.
Sbloccai lo schermo, inserendo il codice: Zayn. Poco prevedibile il ragazzo.
Incominciai a guardare sul suo telefono, un po’ incuriosita e un po’ per la noia. Guardai le immagini, e trovai una marea di foto su di lui, e molte altre di noi due, e dei ragazzi.
Guardai attentamente il mio ragazzo, per poi fissare il telefono. In questo momento avrei potuto fare di tutto, ed era ciò che avrei fatto.
Apri la schermata del nuovo messaggio, inviandolo a Maya.
-ehi piccola ragazzina, come ti passa la vita da incinta?- ridacchiai, inviando il messaggio.
Zayn mi avrebbe picchiata, poco ma sicuro.
-Liaaaaam sai che i preservativi fosforescenti sono una figata? Proprio una f-i-g-a-t-a!- inviai il messaggio al migliore amico del moro. Mi sarei divertita come non mai.
Il ragazzo al mio fianco si mosse appena, girandosi a pancia sotto. Borbottò qualcosa di incomprensibile, tornando a dormire beatamente. Tirai un sospiro di sollievo.
-che.cazzo.hai.fumato.kebbabaro?!- la mia migliore amica era fine come poche.
Mi mordicchiai il labbro -sai che le donne, o meglio ragazzine, incinte eccitano da morire?- inviai.
-Zayn provaci con la mia ragazza e ti faccio a pezzi! Harry.- scoppiai a ridere per l’intromissione del mio migliore amico.  
-Zayn dorme, sono Allieeee.- rivelai la mia identica.
La sua risposta non tardo ad arrivare -Zayn hai bevuto?- aggrottai la fronte, per poi vedere il mittente: Liam.
-forse un goccetto.-
Tolsi le scarpe, appoggiandole al lato del letto. Mi sdraiai meglio sul piumone aspettando una risposta da uno dei due ragazzi. Mi sentivo crudele, ma era uno scherzo innocente.
Feci volare l’IPhone sul cuscino, appena lampeggiò per una chiamata in arrivo dal migliore amico di Zayn.
Recuperai il telefono, mentre con una mano mossi violentemente il ragazzo.
«ma che cazzo…» borbottò, strizzando gli occhi.
Gli appoggiai il cellulare sul suo cuscino, mettendo il vivavoce «è Liam, ha bisogno di te.» mimai.
«Liam che vuoi?»domandò con voce impastata.
«che voglio?»sbottò «sei un’incosciente!» continuò con voce nervosa.
Zayn mi guardò in cerca di risposta, io alzai le spalle alzando le mani «ma che ho fatto?».
«la tua voce da ubriaco si sente fino a qui!».
«ma non sono ubriaco!»canzonò il moro.
«tutti gli ubriachi dicono così, adesso dormi, quando torni ti faccio il culo.» Liam attaccò, lasciando Zayn abilito.
Mi guardò preoccupato «amore, ma io non sono ubriaco!» piagnucolò, rannicchiandosi sul mio corpo.
«lo so, piccolo. Liam è impazzito.» risi sotto i baffi.
Sbuffò portandosi il telefono vicino al viso «Allie che problemi hai? Mi hai fatto prendere un colpo, credevo che Zayn fosse impazzito. Stupida!» recitò il messaggio di Harry «cos’hai fatto?» sbottò, rileggendo i vari messaggi inviati.
«ops…».
Zayn si sedette sul letto, incazzato «ma che cazzo hai fatto?» si passò una mano tra i capelli «le ragazze incinte mi eccitano? Da dove ti è uscita questa?».
Alzai le spalle «dormivi e non riuscivo a svegliarti!» mi difesi.
«Liam pensa che sono ubriaco. Harry ha pensato che ci provassi con la sua ragazza.» bloccò il telefono, lasciandolo sul comodino.
Ridacchiai «suvvia è un’innocente scherzo…» mormorai, passandogli una mano sul petto.
Sbuffò «non ci provare…» sussurrò, socchiudendo le palpebre. Mi morsi il labbro, stuzzicandolo. Feci vagare la mano sul suo petto, ricoperto da una semplice canottiera bianca. Avvicinai il mio corpo al suo, sedendomi sulle sue gambe.
«non devo fare cosa, Zayn?» soffiai sulle sue labbra.
Deglutì rumorosamente «mi stai provocando!» sfiorò le mie labbra con le sue. Abbassai le mani sui suoi fianchi, prendendo i lembi della canottiera; gliela alzai leggermente, quel poco per poter vedere il suo tatuaggio sul fianco.
Si passò la lingua tra le labbra «mi stai provocando davvero tanto…».
Lo interruppi, sfilandogli la maglia «come siamo belli…» esclamai, baciandogli i pettorali, scendendo verso il basso ventre. Lo feci sdraiare  con un colpo secco gli abbassai i pantaloni della tua, lasciandolo in boxer.
«mi stai facendo impazzire…» disse con voce roca.
Sorrisi malignamente «quanto?!» domandai retorica. Senza lasciargli il tempo di rispondere, mi coricai su di lui, sedendomi a cavalcioni sul suo linguine «qualcuno si è svegliato?» lo presi in giro.
Zayn strinse i miei fianchi, facendomi muovere leggermente, ansimò.
«mica non volevi a casa dei miei?» chiese con voce spezzata, mentre mi dettava i movimenti con le braccia. Il mio bacino strofinava contro la sua erezione, ormai pulsante.
«ho cambiato idea…» mormorai, mordendogli il labbro inferiore.
«so che stai facendo questo, solo per non litigare. Sono d’accordissimo con te.» con un colpo di reni, mi trovati sotto di lui «che ne dici, togliamo questi inutili leggins?» sfiorò il suo naso, con il mio.
Annui, abbracciando il suo collo con le braccia «fai di me ciò che vuoi.».
Premette la sua erezione contro la mia intimità «questo non lo dovevi dire…».
 

***

 
Pov. Harry
 
«comunque è stupida…».
«è la tua di migliore amica, non guardare me!» Maya chiuse la borsa, appoggiandola sul divano.
Alzai gli occhi al cielo «è anche la tua di migliore amica.» precisai, allacciandomi le converse.
«si, ma non è mai stata così mongola!» esclamò mettendosi il cappotto «Zayn la rende deficiente».
Scossi la testa divertito «ma cos’ha fatto di male quel ragazzo?» domandai dolcemente.
Si toccò il mento, facendo la finta pensierosa «nulla, ma dovevo sfotterlo.» ammise.
Mi avvicinai a lei, abbracciandola dal dietro «dopotutto ti piace come amico?» sussurrai, appoggiando le mani sulla sua pancia. Ormai era diventata un’abitudine, appena potevo sfioravo quella parte del suo corpo, sapendo che a qua a nove mesi sarebbe stata la ‘casa’ di mio figlio.
«moltissimo…» sospirò «non lo ammetterei mai davanti a lui, ma gli voglio davvero bene. Anche se lo odio, perché è un coglione, ma mi aiuta molto… se non ci fosse stato lui, non avrei mai superato determinate questioni!» spiegò, girandosi nella mia direzione.
«perché non vuoi dirglielo? Lo renderesti felice.» le sorrisi, cercando di convincerla.
«si monterebbe la testa!» esclamò, baciandomi a stampo.
Annui dandogliela vinta, lasciai la presa su di lei per potermi mettere la giacca «aspettami in macchina.».
Maya sorrise uscendo da casa sua. Indossai il cappotto, presi le chiavi vicino al mio telefono che sbloccai.
-Maya mi ha confessato che ti vuole bene, e che ti deve molto. Ma io non ti ho detto nulla;)- inviai il messaggio a Zayn. La mia ragazza mi avrebbe preso a sberle, se avesse scoperto questa cosa. Ma conoscendolo non avrebbe mai detto nulla, specialmente alla mia fidanzata.
Sospirai chiudendo la porta d’ingresso.
 
 
«come sto?».
Mi passai una mano tra i ricci, cercando di rimanere il più serio possibile. I capelli erano belli, avendo una chioma scura, le punte verdi ci stavamo bene; ma non ero un’amante dei colori appariscenti.
«sei…» m’incitò «sono verdi quelle punte!» squittì, sbarrando gli occhi.
Maya mi guardò male «Styles la tua intelligenza mi sorprende giorno per giorno.».
Strabuzzai gli occhi «ti giuro che non te lo do più!» sbuffai, prendendo la sua borsa dalla poltrona.
Fece il verso «come se mi interessasse il tuo coso…» alzò le spalle.
Risi sotto i baffi, appoggiando il braccio destro sulle sue spalle «ti propongo una cosa, chiamala se vuoi scommessa!» ridacchiai.
Mi guardò perplessa «cosa intendi?» domandò, stringendosi il più possibile contro il mio corpo.
«dici che non ti interessa il mio coso, perfetto. Vediamo quanto resisterai senza di lui.» alzai le sopracciglia, sorridendo sgarbo.
Boccheggiò «sei un lurido bastardo!» si liberò della mia presa, aumentando il passo.
«quindi deduco che non vuoi scommettere, cos’è il mio amico ti piace molto?» la stuzzicai.
Si bloccò, tornando verso di me «cosa scommettiamo?» incrociò le braccia sotto il seno, pestando il piede destro contro il pavimento.
«se vinco io, mi darai la foto di me e il peluche!» esclamai.
«se vinco io quella foto andrà in rete.» mi sfidò.
Allungò la mano verso di me, rimasi fermo per qualche secondo, per poi afferrarla. In qualsiasi caso ho vincevo, o perdevo. Lei non avrebbe rischiato nulla, ero nella merda.
 

***

 
Pov. Allison
 
«fantastico.» esclamiamo all’unisco.
Zayn si lasciò andare sul mio corpo, appoggiando la testa sulla mia spalla «meno male che non volevi farlo.» balbettò, respirando pesantemente.
Chiusi gli occhi, cercando di stabilizzare il mio respiro «sei stato…».
«si…» concluse la mia frase. Riaprì gli occhi, guardando il mio ragazzo steso sul mio corpo.
Entrambi necessitavamo di una doccia, grondavamo dal sudore, ma non ci staccammo l’uno dall’altra.
«hai urlato molto, piccola… se non ti avessi baciato così tanto, i miei ci avrebbero scoperti!» mormorò, allungando una mano verso le coperte; le quali ci coprirono.
«non è assolutamente vero!» mi difesi, spostandolo dal mio corpo.
Ridacchiò, sdraiandosi al mio fianco. Tolse il preservativo, accartocciandolo nella sua bustina.
«comunque è una figata, hai visto che luce emanava?» sbottò d’un tratto, girandosi verso di me.
Lo guardai sconcertata «mentre lo facevamo, tu fissavi li?» alzai un sopracciglio.
Sorrise, annuendo «dovevo vedere se funzionavano.» spiegò «comunque… che ore sono?» domandò, avvicinandosi a me.
Allungai la mano verso il comodino, prendendo il telefono. Il display segnava un messaggio non letto.
«sono quasi le nove e mezza…» risposi alla sua domanda, aprendo il messaggio.
-falsa.- questo citava il messaggio, il numero non era salvato, e di conseguenza non sapevo chi potesse essere il mittente.
-chi sei?- inviai, chiudendo la schermata dei messaggi.
«amore… quando cambiamo questo telefono?» domandò, Zayn, prendendomi per i fianchi.
Guardai il mio cellulare «finche funziona non lo cambio.» precisai.
Scosse la testa «è mezzo rotto, dovresti cambiarlo! Quando torniamo a Londra, decidi il modello e te lo prendo…».
Lo bloccai «finche funziona non lo cambio.» ripetei «non butto via dei soldi, per qualcosa che funziona.».
Sospirò, baciandomi la spalla nuda «sai… non vedo l’ora che sia Natale.» mormorò.
Mi girai tra le lenzuola, accovacciandomi tra le sue braccia «come mai vuoi che arrivi quel giorno?» domandai ingenuamente.
«devo darti il mio regalo!» esclamò come un bambino «non vedo l’ora di vedertelo addosso.».
«sei pazzo…».
«di te.» arrossi, baciando appena le sue labbra. Questo ragazzo mi stava facendo vivere la vita con il sorriso.
 
«hai mai pensato a cosa fare, se x-factor non avesse funzionato?».
Zayn smise di giocare con i miei capelli, scrutandomi attentamente  «non saprei… forse l’insegnante…» rispose sincero.
Accarezzai la sua guancia «così tutte le tue alunne avrebbero avuto pensieri osé su di te?!» domandai retorica.
Scoppiò a ridere «sei per caso gelosa? Avrebbero solo buon gusto!» replicò.
«sarebbe una cosa illegale, e poi saresti, comunque, fidanzato!» sbottai.
«mmm e chi sarebbe stata la mia fidanzata?» mi stuzzicò, facendomi un pizzicotto sul fianco.
Sobbalzai, dandogli un leggero schiaffo sul braccio  «con chi saresti stato fidanzato, scemo!».
Alzò la testa tenendola con la mano sotto il mento «aspetta… forse ci arrivo.» mi sfotté «una ragazza bionda, occhi azzurri, non sorride mai, ma in mia presenza si sforza, ha avuto la sua prima volta con m…» lo bloccai, mettendogli una mano sulla bocca.
«finiscila!» esclamai tra le risate.
Mi baciò la guancia «sarebbero quattro anni, a fine maggio, cinque…» sussurrò «se non ti avessi lasciato…» si bloccò, senza continuare la frase. Delicatamente mi abbracciò, stringendomi al suo petto.
«non è colpa tua…» sussurrai, spezzando il silenzio che si era creato tra noi.
Scosse la testa, guardandomi «invece si!» sbraitò con gli occhi lucidi «se avessi tirato fuori le palle, invece di farmi sottomettere da degli stronzi, non sarebbe cambiato nulla tra noi. Ci saremmo amati e…».
Lo baciai, interrompendo il suo discorso. Poteva avere ragione, se avesse lottato prima, non saremmo stati male; ma forse tutto questo è successo per un motivo, magari non saremmo durati, e questa vicenda ha rafforzato il nostro rapporto, e di conseguenza l’amore che ci legava.
Schiusi le labbra, assecondando i suoi movimenti. Attesi che la sua lingua cercasse la mia.
Ci scambiammo la saliva, gustandoci il gusto dell’altro. Mi morse le labbra, tirandole appena.
Baciò ogni parte del mio viso, sussurrando parole dolci.
«ti amo così tanto…» mormorò, baciandomi la punta del naso.
Baciai la sua bocca «ti…».
«Zayn, Allison, posso dormire con voi?» sobbalzammo entrambi, sentendo la voce della piccola Safaa.
Mi coprì il più possibile con le coperte, e con il corpo del mio ragazzo. Una visita indesiderata non era nel programma.
«Safaa cosa ci fai qui?» domandò il fratello, alla sorella.
La piccola sorrise, mostrando il peluche che teneva tra le mani «voglio dormire con te.» si avvicinò cauta al letto, senza salire.
Zayn cercò il mio sguardo, e annui «vai a prendere il cuscino.» la sorella esultò, correndo fuori dalla stanza.
Il moro balzò giù dal letto, recuperando i suoi boxer, indossandoli frettolosamente.
Mi lanciò addosso la sua maglia, che stava sulla sedia, e mi affrettai a indossarla. Guardai sul letto, e vidi che assieme alla maglia, mi aveva tirato gli slip.
«hai indossato tutto?» domandò, nascondendo i vestiti -che ci togliemmo poco prima- sotto il letto.
«mettiti i pantaloni!» esclamai, vedendolo sedere sul materasso.
«ma cosa cambia se rimango con le mutande?» domandò a sua volta. Lo guardai male, inducendolo a vestirsi, dopo qualche sbuffo lo fece.
 
Ci stringemmo tutti e tre nel letto matrimoniale.
Safaa era al centro, alla sua destra c’era suo fratello, e alla sinistra io. Sembravamo una famiglia, un po’ strana, ma pur sempre una famiglia. Io e Zayn sposati, con nostra figlia nel centro.
Di certo la bellezza l’aveva presa tutto dal padre…
«Allison mi stai ascoltando?» scossi la testa, sorridendo alla moretta.
«mi stavo addormentando…» borbottai, girandomi verso di lei; vidi Zayn nella mia stessa posizione.
Chiusi gli occhi nell’istante in cui sentii una mano prendere la mia. Quel tocco l’avrei riconosciuto tra mille.
Le sue dita si intrecciarono alle mie.
«buona notte amore, ‘notte piccola.» esclamò Zayn.
«buona notte.».
«Zayn, Allison, cos’è quella luce sul comodino?».
Merda.
 
 
Continua…
 


Buona domenica splendori miei.
Quante sono su efp? Quante aspettavano questo aggiornamento?
So che sono in ritardo, quindi chiedo scusa.
Ho già iniziato a scrivere il nuovo capitolo, minchia paura!
 
 
Molti mi hanno chiesto –anche per messaggi privati- di sviluppare la mia oneshort su Zayn, e tramutarla in fanfiction. Rispondo una volta per tutte, ho provato a tramutarla in fanfiction, ho i primi tre capitoli pronti, ma non ce la faccio! Uscirebbe anche una bella storia, perché avrei già in mente molte cose, ma non riuscirei mai a scrivere sulla morte di Zayn, vi giuro, ho provato, ma mi dispiace.
Quella oneshort, e anche quella su Harry, rimarrà tale.
In più volevo avvisare che non scriverò più storie drammatiche, sto troppo male quando le scrivo.
Il punto che odio anche le storie drammatiche,  però ho voluto scriverne due.
Comunque sto già scrivendo la nuova fanfiction.
Se volete vi metto qualche anticipazione, così mi dite com’è.
 
Pubblicità:
Si può che due persone che si odiano si innamorano?:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1056488&i=1
And who am i that’s a secret i’ll never tell you:http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1176481&i=1
Os su Harry: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1211737&i=1
Os su Zayn: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1221290&i=1
Os su Zayn (rossa): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1420957&i=1
Os su Harry:http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1679950&i=1
 
ATTENZIONE SU TWITTER HO CAMBIATO NICK.

Questo è il mio twitter, se volete seguirmi fatelo pure, per essere ricambiati menzionatemi:

Se avete ISTANGRAM questo è il mio nick ‘smilermalik’.
Per istangram: nelle recensioni lasciatemi il nick, per chi dovesse seguirmi.
Questo è il mio ASK:
http://ask.fm/imthebeststarse avete delle DOMANDE chiedetemi pure. 

Grazie a tutti per le numerose recensioni.

Chiedo scusa, ma devo scappare, risponderò appena torno:)
Alla prossima, Vale
.

Il mio regalo per il ritardo:



 

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** Trentaduesimo capitolo. ***


Trentaduesimo capitolo.
Zayn.



«Non l’hai buttato?» squittii la mia ragazza, alzando di poco il busto, per poter guardare sul mio comodino.
Deglutii a vuoto «Ero preso, mi sono scordato» ammisi, alzandomi dal letto. Presi il preservativo dal mobile, e lo buttai nel cestino vicino alla scrivania.
«Ma cos’era quella cosa?» domandò mia sorella «Perché l’hai buttata? Perché Allison è rossa?» iniziò a tartassarmi con le sue domande.
«Nulla» mentii «Era solo un foglio di carta luminoso, ma era da buttare» mi inventai.
Safaa annuì, stringendosi il peluche sul petto. Tornai nel letto, riposizionandomi tra le lenzuola.
Mi girai sul fianco, notai che Allison mi guardava male, scosse la testa, dandomi le spalle.
«Amore sei arrabbiata?» chiesi, allungando la mano verso di lei.
Sbuffò «Buona notte, Malik» calcò sul mio cognome, con una vena di acidità.
La mia ragazza era molto riservata quando si parlava di sesso, era più riservata di me.
Baciai la fronte a mia sorella «’Notte piccola» mi sdraiai a pancia sotto «’Notte scorbutica» presi in giro la mia fidanzata. La sentii borbottare qualcosa, ma per via della distanza non capì le sue parole.
Non avevo sonno, con il riposino pomeridiano avevo ricaricato completamente le forze. Mi girai sul fianco sinistro, intento a trovare una posizione
Senza accorgermene iniziai a fissare la parete vicina alla finestra.
Portai entrambe le braccia sotto il cuscino, ritrovandomi in una posizione più comoda. Mancava davvero poco a natale e al trentuno.
Sentivo il bisogno di lasciarmi alle spalle quest'anno e quello precedente.


«Come hai potuto lasciarla?» urlò Harry, prendendomi dal colletto «Meno male che l'amavi» mi accusò.
Strinsi i pugni, evitando di perdere il controllo. Lui non sapeva nulla, non sapeva del ricatto dei manager di una settimana prima. Non poteva saperlo.
«I sentimenti cambiano con il tempo...» mi difesi, allontanandolo dal mio corpo.
«Fai schifo, Zayn. Come hai potuto? Lei vive di te, la distruggi così!» le parole del riccio mi ferirono, sapevo di far schifo. Sapevo che ero il mondo di Allison, la sua forza, ma tutto questo l'ho fatto per la band; non per me. Se mi avessero sbattuto fuori dal gruppo, non avrei mai rinunciato a lei. Piuttosto avrei rinunciato al mio sogno per lei, ma Michael era stato chiaro.
«Se ne farà una ragione...» ribattei, richiudendo nella mia stanza.


Sospirai, sedendomi sul materasso. Recuperai il telefono dal comodino, trovando due messaggi. Louis e Harry. Aprì il primo:

Da Louis: Zayn, per l'ultimo stavano pensando di passare la serata in discoteca, ma non ne siamo sicuri, oppure affiatiamo un loft… poi ci sentiamo prima che tu torni. Buona notte.

Sorrisi, rispondendogli.

A Louis: Domani ti chiamo e ne discutiamo. ‘Notte Lou.

Aprii il secondo messaggio, quello di Harry:

Da Harry: Maya, mi ha confessato che ti vuole bene, e che ti deve molto. Ma io non ti ho detto nulla;)

Strabuzzai gli occhi, rileggendo un paio di volte il testo. Non riuscivo a metabolizzare ciò che c’era scritto.

A Harry: Harry, ma dici sul serio?

Mi sentii un po’ stupido, volevo molto bene a Maya e sapere che lei ricambiava, mi rendeva felice. Dopo tutto la consideravo la mia vera, prima, amica.
Non ne avevo mai avute, lei era la prima ragazza che mi stava attorno, non per un secondo fine.
Tutte le ragazze che mi stavano addosso al liceo, era o per stare con me, o per finire nel mio letto.
Adesso, stessa storia, o per avere della fama o per finire, sempre, nel mio letto.
Maya potevo considerarla come l’unica mia amica, forse anche migliore amica. Siamo sempre in guerra, ma appena abbiamo bisogno l’uno dell’altra, corriamo.
Mi alzai dal letto, infilandomi le pantofole. Senza fare alcun tipo di rumore, presi il pacchetto di sigarette, e uscii dalla stanza.
Arrivai in salotto, data l’ora era deserto. Mi accasciai sul divano, presi una sigaretta, accendendola con l’accendino. Ispirai il fumo, trattenendolo nei polmoni.
Perrie Edwards.
Espirai.

Te ne pentirai della tua scelta.

Quella sua frase mi ronzava in mente, fin dal primo istante. Da New York continuavo a pensare, e ripensare.
La lettera che ricevette Allison, sicuramente Perrie c’entrava qualcosa.
Ho imparato a conoscerla, giocava sporco per arrivare ai suoi scopi. Era maligna, sporca dentro.
Avrebbe fatto di tutto per riavermi. Non credevo nei suoi ‘ti amo’, non inganni la persona che ami, non lo fai stare male, non ricatti. Ma la gelosia prendeva ogni parte del tuo corpo, dicevi, o facevi, cose stupide; magari non ci pensavi neanche. Senti di voler male una persona, solo per la tua felicità.
Questa era Perrie Edwards.
Avrei protetto Allison fino alla fine, finché il sentimento che ci lega rimarrà forte, nulla si metterà contro di noi. Né il tempo, né la distanza.

«Cosa ci fai ancora alzato?» mi girai di scatto, trovando mia sorella maggiore.
Tirai dalla sigaretta «Avevo bisogno di fumare.» mentii.
Doniya scosse la testa, sedendosi accanto a me «Fumi quando sei nervoso, cosa ti turba?» domandò.
Alzai le spalle «Voglio solo dimenticare questi due anni…» ammisi.
«Esattamente nel periodo in cui, Allison, non faceva parte della tua vita?» annui «Devi solo pensare che adesso lei è con te, il passato dimenticalo. Pensa che state insieme, e vivi la tua favola.».
Cenerai la sigaretta, spegnendola «Le cazzate che ho fatto rimarranno sempre nella mia mente...» sospirai.
«Solo se vorrai tu» m’interruppe «Zayn non devi farti abbattere da degli errori, così non si vive. Hai sbagliato, le conseguenze le hai pagate. Basta. Non puoi continuare a ostinarti di essere un coglione, perché non hai lottato per lei. Adesso cosa stai facendo?».
Alzai lo sguardo «Sto lottando per tenerla mia…».
Doniya sorrise, dandomi una pacca sulla spalla «Allison è nel tuo letto in questo istante, ti ama, e ti sostiene. Se lei ti ha perdonato, fallo anche tu.».
Mi morsi il labbro inferiore «Grazie per tutto, Doniya.» l’abbracciai.
***

Pov. Harry

Aprì un occhio, successivamente il secondo. Aspettai qualche secondo, facendo abituare gli occhi alla luce.
Allungai il braccio verso Maya, ma al suo posto trovai un bigliettino. Lo presi, leggendolo:

‘Bello addormentato? Sono uscita con Louis, dormivi così bene mi sembrava un peccato svegliarti. Torniamo per l’ora di pranzo, a dopo. Ti amo.
Ps. i tuoi boxer sono sulla sedia.’


Aggrottai la fronte, sollevando il lenzuolo. La stronza mi aveva privato dei boxer mentre dormivo. Bastarda.
Se voleva la guerra, guerra era.
Presi il telefono dal comodino, lo staccai dal carica batterie e chiama il mio migliore amico.
«Quella stronza è li con te?» domandai di getto, ancora prima di fargli rispondere.
Louis rise «In questo momento sta prendendo il tuo regalo per Natale.» mi avvisò.
«Che cos’è?»chiesi curioso, addolcendo la voce.
«Non te lo dico manco se mi paghi.».
«Stronzo!»sbottai «Sei il mio migliore amico, dovresti dirmele queste cose!» mi lamentai.
La risata del castano mi riempì l’orecchia «Te lo scordi. Devo attaccare a dopo.» non mi diede il tempo di ribattere, perché attaccò.
Lasciai il telefono sul cuscino, e mi alzai dal letto. Grattandomi la guancia, presi un paio di mutande pulite. Scelsi dei pantaloni comodi e una maglia bianca. Una doccia mi avrebbe svegliato del tutto.

Mi annusai il braccio, sapevo di cioccolato.
Facendomi la doccia in casa della mia ragazza, l’unico bagnoschiuma decente che utilizzava era quello.
Allison aveva portato via i suoi, lei almeno aveva gusto nello scegliere un sapone che non sembrasse commestibile. Arrotolai l’asciugamano in vita, uscì dalla doccia urtando contro il mobiletto; da esso cadde un ombretto che con l’impatto del pavimento si ruppe. Con della carta genia raccolsi il più possibile, per poterlo buttare.
Arrivai in cucina, e buttai tutto nel cestino. L’occhio mi cadde su una lettera piegata in malo modo, e poco nascosta. Alzai le spalle, prendendola.
La lettera era una vera e propria minaccia verso Allie. Ultimo avvertimento, quindi è stata contattata più di una volta; e me l’ha nascosto.
L’unica persona che poteva volere Zayn e minacciare, era Perrie. Senza ombra di dubbio.
Il mio odio verso di lei cresceva in giorno, in giorno. Come poteva essere così meschina con una ragazza, solo perché Zayn non l'aveva scelta?
Perrie era malata, non innamorata. La sua ossessione verso il mio amico, era fuori controllo.

«Era ora che rispondessi!» mi lamentai.
Allison sbuffò «Stavo pulendo la camera, non ho sentito il telefono.» si difese.
«Zayn?» domandai, sperando di non trovarla assieme al suo ragazzo.
«E’ in soffitta con il padre…» borbottò «Ora che ci penso, è da tanto che non lo vedo!».
Scoppiai a ridere «Sarà bloccato per la sua fobia del buio, comunque…» divenni serio «Ho trovato la lettera che hai buttato nel cestino. Perché non me l’hai detto?» sbottai.
Boccheggiò «…Io» sospirò «E’ solo uno scherzo, quindi…».
La interruppi «Uno scherzò?» sbraitai «Sono minacce belle e buone! Zayn lo sa?».
«Solo della prima…» mormorò.
Scossi la testa indignato, aveva ricevuto più di una lettera e non ne aveva mai parlato con me «Quante ne hai ricevute?» fui freddo.
«Due lettere e dei messaggi, non è niente di grave…».
«Ma ti senti quando parli?!» domandai retorico «E’ una cosa abbastanza seria, perché non ne hai parlato con me?».
«La finisci di preoccuparti per me?» sbottò.
Strinsi i pugni «Mi sto preoccupando per te…».
«Bene, non farlo!» fissai lo schermo del cellulare, aveva attaccato.
Mai mi aveva risposto in quel modo. Non mi sembrava nemmeno lei, ciò significa che era nervosa, questa storia la turbava e non poco.
Nessuno mi avrebbe tolto dalla testa che non fosse Perrie a minacciarla, solo lei ha subito un ‘torto’ dalla mia migliore amica; più che da Allison, da Zayn. Ma quest’ultimo era troppo ‘forte’ per lei, quindi decise di prendersela con la più debole.
Allie non avrebbe mai reagito, non è una ragazza violenta, subisce senza dire nulla; ma Perrie ha fatto male i suoi conti, se si metteva contro la mia migliore amica, si metteva contro di me.

***


Pov. Zayn

«Papà, ma sei sicuro che qui ci siano le luci?».
Spostai uno scatolone impolverato, aprendo quello successivo.
«Zayn ci sono sempre state, quindi si!» ribatté mio padre, aprendo l’armadio.
Sbuffai, guardando attorno. In soffitta oltre ad essere polverosa, e poco luminosa, c’era un sacco di robaccia inutile. Girai attorno alla poltrona, avvicinandomi a degli scatoloni messi tutti in fila.
«Possono essere qua?» domandai incerto, fissando le scatole.
«Prova, tanto non scendiamo finche non troviamo quelle luci.» sospirai, senza rispondergli.
Non so quanto tempo era passato da quando siamo saliti, forse mezz’ora o anche un’ora. Mi accovacciai sulle mie gambe, abbassandomi all’altezza di un piccolo sacchetto. Lo tirai, ma era bloccato.
Appoggiai le ginocchia sul pavimento, tirando il più possibile il sacchetto.
Un rumore sordo attirò la mia attenzione. Dall’alto si sbilanciarono degli scatoloni, finendomi addosso.
«Zayn!» sentii solo questo.

Pov. Harry

Parcheggiai la macchina.
Sapevo di non fare la cosa giusta, ma non potevo lasciar perdere.
Scesi dall’auto, tirandomi su il cappuccio della giacca. Per mia fortuna la strada era semi deserta.
Arrivai davanti al palazzo, e bussai sulla porta ‘Edwards’.
«Harry Styles?» domandò Perrie, aprendomi la porta.
Sorrisi forzato «Perrie Edwards.» la salutai «E’ permesso?» domandai.
La rosa, mezza bionda, annuì facendomi entrare.
«A cosa devo questa tua visita?» domandò, posizionandosi davanti a me.
Abbassai il cappuccio, ravvivandomi i capelli «Ho qualche domanda da farti…» mormorai, entrando nel salone. Era la prima, e ultima, volta che entravo nella sua casa.
Allison, e soprattutto Zayn, si sarebbe infuriata una volta aver scoperto la mia visita a Perrie.
«Domande?» ridacchiò «Sono proprio curiosa!».
Mi morsi l’interno della guancia «Sei tu che stai minacciando Allison?» domandai arrivando al sodo.
Strabuzzò gli occhi «Mi credi capace di ciò?».
Scossi la testa «Né sono fermamente convinto!» sorrisi.
«Della Evans non me ne frega nulla, mi avrà tirata in mezzo solo per farmi cattiva luce.» brontolò, appoggiando le mani sui fianchi.
Risi «Lei non c’entra assolutamente niente, ho solo trovato le tue letterine…» dichiarai malefico.
«Continuo a non saperne niente.»
Era irremovibile, una perfetta bugiarda.
Mi accomodai sul divano «Perché non la finisci di fingere?» appoggiai i gomiti sulle ginocchia, incrociando le dita delle mani «Non fingere di essere buona.».
Perrie deviò lo sguardo, ridendo «Non ho mai finto di esserlo!» ammise.
«Allora ammetti di essere tu l’autrice delle minacce.».
Scosse la testa «Non ammetterò mai niente, non c’entro nulla.» spense il televisore, lasciando il telecomando sul tavolino «La tua ragazza incinta, come sta?».
Mi irrigidì all’istante «Come cazzo…».
Mi interruppe «So molte cose, Harold. Come anche il mancato suicidio di Allison, a New York!» esclamò.
Boccheggiai. Nessuno sapeva queste cose, tranne noi del gruppo e le nostre guardie del corpo.
Maya era stata attenta, e nessuno di noi ha mai parlato con qualcuno della gravidanza. Neanche con Paul.
«Ti credevo un ragazzo più sveglio, invece ingravidi le persone.» scoppiò a ridere «Se ti stai domandando come faccio a sapere certe cose, ho i miei informatori.» rispose alle mie domande mentali.
Strinsi i pugni, cercando di calmare il mio nervosismo. Non potevo perdere il controllo, quando lo facevo parlavo troppo e potevo anche passare alle mani. Per quanto mi stia sul cazzo Perrie, rimaneva una ragazza, e le ragazze non si toccavano!
«Le pagherai tutte, sai?».
Perrie si avvicinò «Voi la pagherete per tutto ciò che mi avete fatto.» esclamò «Zayn che doveva fare il bad boy per farsi lasciare da me, i vostri continui insulti. Allison la ruba fidanzati. La tua ragazza troia…».
«Non provare a continuare!» ringhiai.
Ridacchiò «Se no cosa mi fai?» cinguettò «Mi alzi le mani? Sai sarebbe ottimo, avrei un motivo per denunciarti e sbatterti in galera!» mi minacciò.
«Stai giocando con il fuoco…».
Perrie alzò le spalle «Chissà cosa succederebbe se le vostre fans scoprissero, che al tempo del liceo tu, e i tuoi amici sfigati, avete massacrato di botte un ragazzo… Jake.» come poteva sapere certe cose?
Jake era una questione mia e dei ragazzi, solo noi sapevano cos’era successo realmente quella sera.
Ha tentato di stuprare Allison.
«Pagherai tutto.» mi alzai dal divano, non volevo sapere quante altre cose sapeva sul mio conto, o su quello dei miei amici. Fatto sta non era normale, aveva qualche rotella fuori posto, forse più di una.

Il rumore del citofono mi distrasse, Perrie si alzò di scatto correndo verso la porta.
Seguii la ragazza, senza farmi notare, nascondendomi dietro l’attacca panni.
«Non potete entrare, c’è Harry!» spiegò Perrie.
Rimasi fermo, per paura di farmi scoprire «Styles è qui?» quella voce l’avrei riconosciuta tra mille.
«Si Hilary, è venuto a fare l’uomo!» rise.
Mi sbilanciai di poco, e vidi chiaramente quell’infame di Hilary Smith.
«Josh ci ha avvisato sullo spostamento di Zayn e della sua ragazza.» sbiancai.
Josh? Josh Devine? Josh il fratello della mia fidanzata?
«Devine ci sta aiutando molto.» esclamò Hilary.
Indietreggiai, andando a sbattere contro lo stipite della porta. Portai le mani nei capelli, scioccato dalla notizia. Non potevo crederci, quel bastardo era contro di noi. Contro sua sorella.
Iniziai a respirare pesantemente, sentendomi crescere in me un probabile attacco di panico, seguito dal nervosismo.
Adesso tutto quadrata, Hilary e Josh gli ricavavano informazioni e Perrie le usava contro di noi.
Poggiai una mano sulla bocca, appena vidi che il ragazzo con cui la stronza stava parlando, era lo stesso che pochi giorni prima era sotto casa e importunava Allison.
Ci stavano tenendo sotto controllo da tempo.

Aprii la porta alla mia destra, ed entrai nella stanza; una camera da letto, probabilmente della Edwards.
Tastai le tasche, estraendo il telefono. Cercai in rubrica il numero del mio amico.
«Porca puttana, Zayn, perché non rispondi?» imprecai, ponendo fine alla chiamata.
Nello stesso istante, Liam mi chiamò:
«Harry dove diavolo sei finito?» domandò come un padre.
Sbuffai «Ho scoperto delle cose, sto rintracciando Zayn, ma non risponde. Cazzo!».
«Possono aspettare, Harry è succes…».
Lo interruppi «Sono cose serie, c’entra Perrie, Jos…».
«Harry, Zayn è in ospedale!».
Sentii chiaramente il mio cuore perdere un battito.

Continua…


I’m back.
COLPO DI SCENA, anche per me mi è venuto al momento tutto quanto!
Non preoccupatevi, il colpo di scena su Maya ci sarà.
Ve lo aspettavate Josh così? Manco io. È una sorpresa anche per me.
Amo sconvolgere i miei lettori.
Perrie, no comment.

Stranamente mi piace molto questo capitolo, spero che anche a voi piaccia.
Penso che il concerto per Conor sia già iniziato, quindi non posso neanche dire ‘oggi Conor è a Roma’.
Beh dirò: OGGI SONO MILLE GIORNI DI QUEI DEFICIENTI CHE AMIAMO.
Aww è l’amore.


Pubblicità:
Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.

L'amore vive oltre il corpo e l'anima. 

Non cambierai mai, vero?

Ringrazio per le numerose recensioni! Domani risponderò alle vostre recensioni:)
Alla prossima, Vale.

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** Trentatreesimo capitolo. ***


Trentatreesimo capitolo.
Harry.

 
 
 
«Come hai rotto i pantaloni?» domandò ancora Maya. Strinsi il volante, evitando di risponderle male.
«Allora? Harry mi stai ascoltando? Come ti sei rotto i pantaloni, dove stiamo andando?».
Contrassi la mascella «Puoi stare zitta due secondi?!» domandai retorico.
Maya si zittì, sbuffando. Non le diedi attenzione.
Stavo correndo in auto come un pazzo, volevo arrivare il prima possibile in ospedale.
 
«Come Zayn è in ospedale?».
Liam sospirò «Stava spostando degli scatolini, che sorreggevano un tavolo appoggiato male. Li è caduto tutto addosso!».
Sgranai gli occhi «Come sono le sue condizioni?».
«Sindrome da schiacciamento…» la sua voce s’incrinò «E’ critico».
 
«Devo parlarti di due cose serie.» iniziai calmandomi.
Maya distolse lo sguardo dal finestrino, scrutandomi attentamente «Era ora che tu parlassi. I panta…».
«I pantaloni li ho rotti, scavalcando la finestra della camera di Perrie!» la anticipai.
«Cosa cazzo ci facevi nella camera di quella?» mi aspettavo quella domanda.
Attivai l’indicatore di direzione, e cambiai corsia dell’autostrada «Stamattina ho trovato delle lettere…».
«Eh allora?».
Alzai gli occhi al cielo, cioè il tettuccio della mia auto «Era delle minacce verso Allison!».
«Cosa?» sbottò.
«Erano degli avvertimenti su Zayn, se Allison non lo lascia, in poche parole, le succede qualcosa di male!».
«Quindi sei andato a parlare con la Edwards!» ho sempre amato la sua intelligenza.
Annui distrattamente «Ho scoperto che sa molte cose su di noi, pure cose che successero al liceo.» spiegai.
«Ma come fa a saperle?».
La guardai di sfuggita «Dopo una decina di minuti che ero li, hanno citofonato… senza farmi vedere ho seguito Perrie e ho trovato Hilary sulla porta!».
Vidi con la coda dell’occhio la mia ragazza boccheggiare «Si è alleata con quella ragazza?» domandò.
«Esattamente.» annui «Ma non è tutto…».
M’incitò a parlare.
«C’era anche un ragazzo, sapeva molte cose…» sospirai «Quando mi sono esposto, l’ho riconosciuto! Era uno dei ragazzi che importunava Allison fuori casa.».
«Quelli della macchina…» mormorò «Quindi Perrie c’entra in tutto questo, cagna!».
Mi morsi il labbro, cercando le parole giuste «Non è tutto!».
«Che altro c’è da sapere?» chiese, bevendo un sorso d’acqua dalla bottiglietta.
«Il ragazzo sapeva che Zayn e Allison erano in montagna con la famiglia.».
Si girò verso di me «Ma solo noi sappiamo queste cose!» esclamò.
Annui «Hanno una seconda talpa, chiamiamola così!» ridacchiai.
«Non mi sembra il momento giusto per ridere, Styles!» mi riprese «Ma chi è questa stronza? Giuro che la strozzo con le mie stesse mani.».
«E’ un lui…».
Maya rise «Ancor meglio… non può ricambiare le mie botte!».
«Con questa persona ho litigato tante volte… siamo arrivati molte volte alle mani.» girai attorno al nome.
«Zayn?!» domandò «Mah, non può essere lui, non è così stupido, almeno credo… Quindi».
Calò il silenzio, non fiatai ancora pensieroso per le condizioni del mio amico, e anche per la mancanza di parole. Non sapevo come dirle che Josh era contro di noi, e che Zayn stava ‘lottando’ in ospedale.
«Amore…» mi girai di poco, e vidi la mia ragazza in lacrime.
Aveva capito.
 
 
Narratore esterno.
 
Delle urla rimbombarono in tutta casa Malik.
Zayn giaceva sotto un tavolo un po’ malandato, e molto pesante. Il padre corse in suo aiuto, ma invano.
Quel tavolo si era bloccato, ed era impossibile spostarlo.
«Yaser cos’è…» Trisha Malik raggiunse il marito, trovandolo indaffarato con il telefono. Stava chiamando un’ambulanza e i pompieri.
«Salve sono Yaser Malik, avrei bisogno di un’ambulanza nelle vicinanze…».
La madre capì solo in quell’istante ciò che successe «Zayn.» riuscì a malapena a sussurrare.
Guardò a terra e vide del sangue, non era troppo, ma solo pensare che fosse del figlio le gelò le vene.
Zayn, dal canto suo, era incosciente. L’impatto con il mobile gli fece perdere i sensi, da non sentire neanche più il dolore al petto e al viso.
«Trisha no.» urlò il marito «Non toccare niente, non possiamo spostare nulla. Peggioriamo la situazione.» la moglie singhiozzò sulla spalla dell’uomo.
Passarono pochi minuti, e sentirono il rumore di un elicottero.
Probabilmente per l’importanza di Zayn arrivarono prima, pesò Yaser.
 
Allison sentendo il gran trambusto, uscì dalla sua stanza che condivideva col fidanzato, e raggiunse la sorella minore di quest’ultimo.
Waliyha fece entrare i medici, entrambe si guardarono spaventare.
Quando, entrambe, seguirono gli uomini, scoprirono che il fidanzato, e fratello, delle ragazze si era ferito gravemente.
La vita della bionda le passò davanti agli occhi in un secondo, si sentii mancare l’aria.
Afferrò velocemente la maniglia della porta, tenendosi a essa.  
Vide il suo ragazzo sollevato da due persone. Capì chiaramente che il naso era rotto, da fuori usciva del sangue. Il colorito del viso era spento, pensò al peggio.
«Lo porteremo alla clinica privata, è a solo ottanta km di distanza.» il padre non si preoccupò della distanza in se, sapeva che erano in elicottero e ci avrebbero messo pochi minuti ad arrivare; il suo timore era non sapere come stesse suo figlio.
Waliyha cadde a terra, portandosi le mani tra i capelli. Il suo pianto disperato fece spaventare la madre, che corse in suo aiuto.
Allison, invece, fissò un punto fisso sul pavimento. Non posso perderlo, è l’unica cosa che si ripeteva.
 
Pov. Harry
 
«Non ci credo!» urlò Maya, tirando un calcio alla portiera.
Non dissi e non feci nulla, lasciai sfogare la sua rabbia.
«Stai mentendo!» mi accusò «Sei un lurido bugiardo, non è vero che Josh c’entra con questa storia!» sputò come acido.
Deglutì «Non ti sto mentendo…» mi difesi.
Scosse violentemente la testa «Non è vero. Non è vero.» continuò a ripetere.
«Non ti mentirei mai su una cosa del genere, è vero abbiamo divergenze ma…».
M’interruppe «Appunto!» tuonò «Avete problemi, per questo lo vuoi mettere nella merda!».
Sapevo che c’era rischio di un litigio, ma doveva sapere come stavano le cose. Le avevo promesso di non nasconderle niente, e stavo mantenendo la promessa.
Era un duro colpo da subire, lo potevo capire. Chi mai vorrebbe essere tradito dal proprio fratello?
Ma il punto era, perché?
Cosa ci guadagnava Josh in questa storia? La mia al lontananza dalla sorella?
Non credo, del resto io non c’entravo nulla con Perrie o Zayn. Maya neppure.
Potrei scervellarmi il cervello fino al mal di testa, ma non troverei mai le risposte.
«Sai che ti amo e che non ti mentirei mai…» sospirai, sentendola singhiozzare «Quand’ero da Perrie, il ragazzo ha nominato un certo Josh. All’inizio pensai fosse solo una coincidenza. Quant’era la probabilità che fosse tuo fratello?» ridacchiai, tornando subito serio «Poi quando Hilary ha esclamato un Devine, e li capì che le mie supposizioni erano esatte.» raccontai.
Maya si girò verso di me, la vidi di sfuggita, si asciugò le lacrime respirando pesantemente «Harry perché? Perché fa tutto questo?» mormorò.
Lasciai la mano dal volante, prendendo le sue tra le mie «Non lo so, piccola. Ma lo scopriremo, non arriviamo a delle conclusioni così affrettate…».
M’interruppe «Non capisco l’hai accusato tu, adesso perché…».
Sorrisi «Non parlo di quello, noi non sappiamo ancora perché si è alleato con loro; può essere successo di tutto!» spiegai.
«Quindi potrebbe esserci qualcosa di buono in lui?» esultò.
Annui «Si, piccola mia.» mentii.
 
«Stai meglio?» domandai vedendola slacciare la cintura di sicurezza.
La mora alzò le spalle, recuperando la borsa dai posti posteriori «Zayn deve essere avvisato di tutto!» esclamò, recuperando il cellulare.
Deglutì «Lascia stare, devo dirti un’altra cosa.» mormorai, prendendole il telefono dalle mani, e metterlo nello scompartimento tra i sedili.
«Quante altre cose mi nascondi, eh?» sbuffò, riallacciandosi la cintura.
«Volevi sapere dove stessimo andando, no?» sbottai.
Maya annui «E’ da un’ora che aspetto delle risposte!» si lamentò.
«Zayn si è fatto male, stiamo andando in ospedale.» dissi tutto d’un fiato.
Sbiancò «C-osa?» balbettò
«So solo che è molto critico, non so altro…» mentii nuovamente.
La mia ragazza s’incupì di colpo, abbassò lo sguardo sulle sue mani. Singhiozzò.
«Amore…» cercai la sua mano, ma si ritrasse.
Distolsi lo sguardo dalla strada, notai che stava piangendo silenziosamente. Dopo tutto teneva molto a Zayn.
L’ansia tornò a farsi sentire, non avere notizie da Liam era straziante.
Non conoscevo molte cose sulla sindrome da schiacciamento, ma non era una cosa leggera.
Da quel poco che ho capito il tavolo, o una cosa del genere, lo ha schiacciato per in lungo. Quindi tutto il corpo ha subito lo schiacciamento, e in poche parole gli organi ne risentivano, questo come le ossa e la testa.
Scossi la testa, sentendo i brividi. Non dovevo pensare a cose negative di nessun genere.
Dovevo arrivare il prima possibile in ospedale, vedere se i ragazzi erano già arrivati e parlare con Allison.
Dio solo sa cosa sta passando.

***

 
Pov. Allison
 
Strinsi il bicchiere tra le mani, era il quinto caffè che bevevo.
Seduta sulla sedia d’attesa, aspettavo, come gli altri, qualche notizia futile.
Niall si addormentò sulla mia spalla, mentre mi cingeva il fianco. Era da diverse ore che non parlassi.
Non ci riuscivo, ogni volta che ci provavo mi si bloccavano le parole in gola.
La paura mi stava uccidendo da dentro.
Che cosa avrei fatto senza Zayn nella mia vita? Assolutamente niente.
Lui era il mio mondo, la mia forza.
Il mio ossigeno.
Senza di lui ero perduta, solo pensare che fosse in una sala operatoria mi uccideva.
Non doveva succedere a Zayn, non a lui.
Sono pensieri egoisti, ma avrei preferito un altro al suo posto, me.
Ha dato troppo nella sua vita, mi ha aiutata in tutto, e io in cambio? Nulla.
Oltre al mio amore non avevo niente da dargli, e la paura di non potergli dimostrare quanto fosse importante per me era impossibile.
Era una straziante agonia non sapere nulla e dover aspettare.
Mi bastava un ‘sta bene’ o un ‘mi dispiace’ avrei messo la mente e il cuore in pace, definitivamente.
 
«Mangia.» Louis appoggiò il panino sulle mie gambe, incitandomi a prenderlo.
Scossi la testa «Non puoi non mangiare.» continuò. Sospirò rassegnato, riprendendosi il panino.
A malapena parlavo, non riuscivo a mangiare.
Harry si avvicinò a me, con in mano il panino che in precedenza aveva Louis.
Spostò Niall dalla mia spalla, appoggiandolo al muro.
«Non sono come Louis, se non mangi m’incazzo.» mormorò, prendendo un pezzo del sandwich.
Alzai il viso, guardandolo negli occhi. Notai che i suoi occhioni verdi erano contornati dal rosso, e molto gonfi. Come me aveva pianto.
Il riccio si sedette sul posto libero alla mia destra, togliendomi dalle mani il bicchiere con quel poco di caffè rimasto. Mi strinse le spalle, avvicinandomi il pezzo alla bocca.
Rassegnata, aprì le labbra ricevendo il cibo.
«Brava la mia farfallina.» le sue coccole mi rilassavano, oltre Zayn, lui era l’unico a farmi calmare.
Portai un braccio dietro la sua schiena, stringendolo appena.
Mi passò il panino e iniziai a mangiarlo, con fatica.
«Cos’hai chiesto a Babbo Natale?» domandò, cercando di farmi parlare «Io ho scritto la letterina giusto ieri sera.» alzò lo sguardo «Ho chiesto solo un po’ di serenità, un bell’anno nuovo e che rimanessimo tutti uniti.» lo fissai, inghiottendo il pezzo di pane «Probabilmente non l’ha ancora letta, se no non saremmo in questo posto!» storse il naso.
Risi appena «Almeno ti ho fatto ridere, se non vuoi parlare almeno sorridi un po’. Solo questo.» m’implorò.
Ridacchiai affondando la testa sulla sua spalla, ispirai il suo profumo.
Guardai fuori dalla finestra, la neve scendeva a grandi fiocchi dal cielo.
 
Ancora con gli occhi chiusi appoggiai la fronte contro la sua, quando qualcosa di freddo tocco le nostre guance.
«Nevica» disse lui riportandomi alla realtà.
Guardai la neve venire giù, e depositarsi poco alla volta sul terreno.
«Ti amo.» mormorai fissandolo.
«Cosa?» esclamò per la sorpresa.
«Ti amo.» ripetei prima che le sue labbra toccassero ancora le mie.

 
Mi si fermò un groppo in gola.
Tutti i nostri momenti mi passavano in mente, belli, brutti che siano.
 
«Zayn…».
«Allie!» mi sorrise, quel sorriso che tanto amavo.
«Perché l’hai fatto?» chiesi piano, tutto l’imbarazzo che avevo sparì nell’instante in cui Zayn mi baciò.

«Perché io t… non lo so.» abbassò lo sguardo, e anche il tono della voce. Lasciò la presa sui miei fianchi.
«Amami.» sussurrò alzando lo sguardo. Cercai di parlare, ma non riuscivo, le parole rimanevano nella gola.
«Amami Allison.» esclamò prima di affondare, di nuovo, le sue labbra sulle mie.

 
Tutti i momenti vissuti con lui era importanti per me.
Le litigate, i baci, abbracci, le foto rubate, l’amore tra noi, l’odio.
Tutta la mia vita girava attorno a lui, l’ho reso il mio punto fondamentale. Lui lo sapeva.
Zayn sapeva che non poteva abbandonarmi. Doveva lottare, qualsiasi cosa stia succedendo in quella sala operatoria, lui doveva lottare per me, per noi.
Non poteva lasciarmi andare, come io non potevo lasciarlo.
Provai più di una volta a lasciarlo in questi mesi, tutto perché credevo che lui stesse davvero con Perrie.
Davvero volevo lasciarlo andare?
Volevo che stesse con un’altra ragazza?
Un conto era perdere il ragazzo, guardarlo con un’altra, imbarazzarsi nel vederlo sul pianerottolo di casa o in tv.
Un altro era non vederlo per il resto della vita, vederlo solo in foto o in video. Sentire la sua voce grazie a dei cd, sapere che il suo corpo stava sottoterra.
Strinsi la presa su Harry, soffocando un singhiozzo sul suo collo.
Pensa positivo, pensa positivo.
 

***

 
 
«Quest’attesa mi sta uccidendo.» esclamò Eleanor, alzandosi dalla poltrona.
Guardai Trisha stringere Safaa, ormai addormentata, tra le sue braccia.
Il dolore che avevo dentro, non poteva essere paragonata a quella dei genitori di Zayn.
Il loro figlio stava rischiando la vita.
«Signor Malik?» un uomo sulla cinquantina, entrò nella sala d’aspetto.
Yaser scattò in avanti, andandogli incontro. Seguii i suoi movimenti, affiancandolo con il resto del gruppo.
«Come sta mio figlio?» cercò di rimanere calmo.
Il medico diede la cartella clinica all’infermiera, che si volatilizzò.
«Suo figlio è molto grave, è ancora in pericolo.» parlò «L’intervento è riuscito, tutto lo sterno è fratturato, e i polmoni ne hanno risentito molto, questo come la milza. Il setto nasale anch’esso è rotto, e ha un trauma cranico.» spiegò.
Strinsi le spalle, aspettando di sapere il resto.
«In questo momento è sedato, non potete visitarlo. Le prossime quarantottore sono critiche per lui.».
Due giorni, solo due giorni per sapere se Zayn sarebbe vissuto o no.
Solo quarantottore.
 
Continua…
 


Occhi a me, bellocci.
Piaciuto il capitolo? Siete con i fazzoletti, vero?
Dio sono fiera di ciò che ho scritto, anche se in se non è bello scrivere determinate cose.
Non vi darò nessun tipo di anticipazione, usate l’immaginazione.
Nel prossimo capitolo si saprà qualcosa di più, ma solo nel trentacinquesimo capitolo saprete se Zayn vive o no.
Ho dato una grande svolta alla storia, mi dispiace per chi credeva fosse una stupidaggine.
Le vostre recensioni mi hanno fatta ridere: ‘finire in ospedale per degli scatoloni, questo è Zayn’.
La vicenda di Maya ci sarà, ma con un grosso ritardo.
In più si scoprirà perché Josh è contro i ragazzi, capirete tutto.
Spero che vi sia piaciuto il pezzo in terza persona.

 
Pubblicità:
Si può che due persone che si odiano si innamorano?:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1056488&i=1
And who am i that’s a secret i’ll never tell you:http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1176481&i=1
Os su Harry: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1211737&i=1
Os su Zayn: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1221290&i=1
Os su Zayn (rossa): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1420957&i=1
Os su Harry:http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1679950&i=1
 
ATTENZIONE SU TWITTER HO CAMBIATO NICK.
Questo è il mio twitter, se volete seguirmi fatelo pure, per essere ricambiati menzionatemi: https://twitter.com/myloverismalik


Se avete ISTANGRAM questo è il mio nick ‘smilermalik’.
Per istangram: nelle recensioni lasciatemi il nick, per chi dovesse seguirmi.

Grazie per le bellissime recensioni, a preve risponderò a tutti :)
Alla prossima, Vale.

Ritorna all'indice


Capitolo 35
*** Trentaquattresimo capitolo. ***


Trentaquattresimo capitolo.
Allison.

 
 
«Dovresti andare a riposare, e mangiare un po’.».
Feci spallucce, portandomi le ginocchia contro il petto.
Come potevano chiedermi di riposare? Di mangiare?
Anche se mi avessero obbligata, non ci sarei riuscita minimamente. Zayn, il mio ragazzo, era in un letto di un ospedale. Nessuno sapeva se avrebbe vissuto o no.
Nessuno poteva chiedermi di andarmene, di abbandonarlo. Non l’avrei mai fatto.
‘se fossi al suo posto, non vorresti che Zayn rimanesse qui’ ma io non ero Zayn, io ero Allison.
Due persone completamente diverse.
«Non ti risponderà.» Harry parlò, attirando l’attenzione di Danielle, che stava difronte a me.
La riccia lo guardò tristemente «Se va avanti così finirà in un letto pure lei. E’ da ieri che non tocca cibo, e sta li.» mi indicò «Seduta per terra.».
Espirai chiudendo gli occhi. Nessuno doveva pensare a me, adesso, Zayn contava più di qualsiasi altra cosa.
«Si sveglierà?» domandò Safaa.
Guardai Trisha nel panico «Tuo fratello è forte, non preoccuparti.» le tremava la voce, neanche lei credeva nelle sue stesse parole. Nessuno credeva a quelle fottute parole.
In queste ore pensai a tutto; a come la vita sia così preziosa, a come cambiano le cose nel giro di dieci minuti. Nulla era scontato, poteva accaderti qualsiasi cosa, anche se sei forte come persona, c’è sempre qualcosa che ti può buttare giù.
Zayn… lui si era forte, molto forte, ma questo ora non aveva importanza; perché anche non essendo debole, stava lottando, da solo, contro la morte.
Eh non se lo meritava, non lui, non il mio Zayn.
Se Dio esiste è bastardo, la paura che lui possa portarmelo via mi logorava da dentro.
«Qualcuno vuole entrare?» alzai lo sguardo, vedendo un’infermiera.
Sospirai «Certo!» Trisha e Yaser si alzarono, entrando frettolosamente nella stanza.
Anche se avessi voluto entrare per prima, non potevo loro erano i suoi genitori. Sorrisi amaramente. L’immagine di lui sanguinante, mi perforava la mente.
Mi stropicciai gli occhi, sentendoli pesanti e gonfi. Se mi fossi guardata allo specchio, esso si sarebbe rotto. Le mie condizioni fisiche non erano guardabili!
«Allison vuoi entrare?» mi girai verso destra, Trisha mi invitava a entrare nella stanza.
Deglutì annuendo. Con fatica mi alzai da terra, stringendomi le braccia attorno al busto. Dovevo farcela.
 
La vista mi si appannò.
Vedere il tuo ragazzo in un letto d’ospedale, con fasciature di ogni tipo, viso sfigurato e un attaccato re per farlo respirare, non ero facile da sopportare; per niente.
Chiusi la porta alle mie spalle, avvicinandomi al letto. Presi la mano senza farfallina di Zayn.
La strinsi talmente forte che se fosse stato sveglio si sarebbe lamentato.
Già me lo vedevo che mi diceva ‘ehi la mia mano’ oppure ‘amore mi stai stritolando una mano’.
Accarezzai il suo viso pallido, mentre delle lacrime silenziose scavavano il mio viso.
«Dicono che sei forte.» parlai «Dicono che ti sveglierai presto.» sorrisi amaramente.
«Ma se non dovesse succedere?» mi morsi la lingua «Come farei senza di te? Mi hai sempre detto che sono una ragazza forte, che uscirò da qualsiasi situazione con il sorriso sulle labbra. Avevi torto.».
Intrecciai le nostre dita, con il pollice disegnai dei cerchi sul suo palmo «Sei tu la mia forza, la mia ancora di salvezza. Tutto va bene solo quando ho te accanto, pensi che io riesca a superare tutto questo?».
Scossi la testa «No, te lo dico io. Non supererò nulla, non questa volta. Perché tu sei tutto ciò che mi rimane, senza te non sono mai stata niente. Sei la persona più speciale che possiedo, perché si ti possiedo. Tu sei mio, lo sei sempre stato. Anche quando mi hai lasciata, tu eri mio. Tu amavi solo me. Tu hai amato solo me.».
«Abbiamo superato tante vicende, Zayn. Altri al nostro posto avrebbero mollato, anch’io lo stavo per fare; ma tu, testardo come sei, hai continuato. Ti cacciavo, e mi abbracciavi. Ti allontanavo, e mi baciavi.».
Quei suoi baci, i suoi abbracci…
«All’inizio pensavo che tu stessi tradendo Perrie, e se posso confessarti… mi sentivo inferiore a lei. Dicevo ‘ecco perché non mi ama più, lei è perfetta, io non lo sono’ e poi mi dici che di lei non ti importa, ma mi ometti la verità.»
 
Guardai i suoi occhi, brillavano.
Non erano i soliti occhi neri pece, ma erano un colore bronzeo quasi oro. Lucidi, quanto i miei.
Mi passò in mente ciò che mi disse Harry il giorno prima, lui mi amava ancora e quel bacio lo dimostrò.

Io lo amavo ancora, e non sarebbe mai cambiato il mio sentimento per lui.
«Zayn…».
«Allie!» mi sorrise, quel sorriso che tanto amavo.
«Perché l’hai fatto?» chiesi piano, tutto l’imbarazzo che avevo era sparito nell’instante in cui Zayn mi aveva baciata.
«Perché io t… non lo so.» abbassò lo sguardo, e anche il tono della voce. Lascio la presa sui miei fianchi.
«Amami»  sussurrò alzando lo sguardo. Cercai di parlare, ma non riuscivo, le parole rimanevano nella gola.
«Amami Allison.» esclamò prima di affondare, di nuovo, le sue labbra sulle mie, ma non potevamo lui non poteva. Poggiai le mani sul suo petto, fasciato da un maglioncino rosso, e lo allontanai da me.
«Non possiamo Zayn…».
«Dimmi perché?!» chiese spiegazioni.
«Mi hai lasciata con una telefonata, per la lontananza, non mi amavi più…».
«Non è assolutamente vero, ti ho sempre amata.» mi interruppe. Alzai lo sguardo, che precedentemente avevo abbassato, e lo guardai dritto negli occhi. Cercai di non piangere, almeno non quella sera.
«sei fidanzato.».
«E’ Perrie che ti frena? A me non inter…» gli misi una mano sulla bocca per farlo tacere.
«Io non mi fido più di te.» tolsi la mano, e usci il più velocemente dal bagno, lasciandoli li da solo.

 
«Nonostante tutto tu insistetti. Volevi che io tornassi con te, ci sei riuscito. Ma adesso, amore mio, cosa succederà?» portai una ciocca dietro l’orecchio «Io… mi sento troppo debole, vorrei solo che tu mi parlassi, che mi dicessi ‘va tutto bene’ ma non puoi, cazzo!» imprecai.
«Tra meno di quarantottore, se non ti svegli, sarà tutto finito lo capisci? Amore la nostra storia finirà per sempre, e tu non potrai più lottare per il nostro amore. Perché non esiste amore tra chi è in vita e chi no!» singhiozzai «Diventerà un inferno e non ne uscirò mai. Tu dall’altra parte mi vedrai, vedrai quando soffrirò e ti odierai per questo. Vorrai che io ti dimenticassi, che continuassi la mia vita con un altro.».
«No, cazzo no! Non lo farò mai, neanche se tu me lo chiedessi. Perché mi hai promesso di sposarmi, mi hai promesso di esserci tutta la vita per me, hai promesso di non lasciarmi, di amarmi, di volere una famiglia nostra.».
 
«Sai che sei davvero brutto?» scherzai fissandolo seriamente.
Zayn alzò un sopracciglio «Sei seria?» domandò. Annui al ragazzo, facendo scatenare le sue risate.
«Ma ti sei visto? Uno più brutto di te non esiste.» mi stupì delle cazzate che stavo dicendo, era assurdo soltanto pensare che lui fosse brutto, poi dirglielo!
«Mmm.» Zayn mi ravvivò un ciuffo dietro l’orecchio e mi bacio dolcemente «Almeno sai che questo brutto» si indicò «Ti ama, più di se stesso?» domandò seriamente.
«Quanto mi ama?» chiesi baciandolo.

«Lascerebbe tutto per te, darebbe la sua vita per te. Lui è seriamente innamorato e lui si sente il ragazzo più fortunato al mondo.» esclamò.
Scossi la testa «Sono io la ragazza più fortunata al mondo, non lui.» lo contradissi.
«Eh perché mai?» domandò sedendosi e passandosi una mano tra i capelli.
«Perché senza di te sarei persa. Sei la mia felicità.» mormorai tirandomi a sedere, per poi abbracciarlo subito dopo. Mi posizionai tra le sue gambe, Zayn mi cinse i fianchi con le braccia, io, invece, abbracciai il suo collo con le braccia.

«Ti sposerei all’istante.» se ne uscì Zayn dopo qualche minuto di silenzio.
Persi dei battiti cardiaci riflettendo sulle parole. Sposerei.
Baciai le sue labbra avaramente, non lo baciai in modo dolce, come sempre, ma parti con il passionale.
La sua esclamazione aveva fatto scattare qualcosa in me, sapevo che stava solo immaginando, o scherzando,  ma quelle parole mi fecero girare lo stomaco. Le mie emozioni, e ormoni, erano impazziti.
«Ti amo.» sussurrai sulle sue labbra.
«Ti amo.» ripete, ribaciandomi.

 
«Eh devi mantenere le tue promesse, un vero uomo le mantiene e tu sei un uomo. Sei il mio uomo.».
Baciai la sua mano, bagnandola con le lacrime.
Avrei voluto abbracciarlo, tenerlo stretto al mio corpo, o meglio lui teneva stretta me, come sempre.
Dirgli ‘ti amo’ e spiegargli perché mi sono innamorata di lui, perché lo vorrò sempre al mio fianco.
La paura di non sentire più la sua voce.
La paura di non vedere più il suo sorriso.
La paura di non guardarlo più negli occhi.

«Perché tu sei speciale, Zayn.» tremavo «Sei tu, il mio piccolo testardo ragazzo. L’uomo della mia vita. L’unico, e sempre sarà. Non cambieranno le cose, mai. Non smetterò di amarti, mai.».
Presi fiato «Siamo due metà, amore. Da soli non valiamo nulla, insieme siamo perfetti. Perché si, noi due siamo perfetti nel nostro piccolo mondo, dove esistiamo solo io e te. Un mondo in cui noi due stiamo bene.».
Baciai nuovamente la sua mano. Tremante mi avvicinai con il busto verso il suo viso.
I suoi occhi chiusi, il naso steccato e gonfio, le labbra tagliate.
Faticavo a vederlo in quel modo, era troppo per me.
Avvicinai le labbra sulle sue, lasciando cadere le mie ultime -ma non ultime- lacrime su di lui.
Sentii il gusto del suo sangue nella mia bocca, se questo fosse stato il nostro ultimo bacio, non mi sarei più staccata.
«Ti amo Zayn, ti amo così tanto.» gli accarezzai la guancia.
Come una stupida pensai ai film, al bacio e poi al risveglio del ragazzo in coma; ma questo non era un film tutto ciò era reale. I miracoli non esistevano, potevo pregare, ma a che costo?
Solo il tempo mi avrebbe dato delle risposte, positive magari…
«Signorina dovrei controllare il ragazzo, se uscirebbe…» guardai l’infermiera, le sorrisi tirata.
Avvicinai le mie labbra al suo orecchio «Sono qui, non ti lascio, non ti lascerò mai.».
Deglutendo mi allontanai dal suo corpo, slegai le nostre dita intrecciate accompagnando la sua mano sul materasso.
«Quante probabilità ci sono che lui…» mi zittì.
«Non ce la faccia?» mi venne incontro l’infermiera, annui «Cinquanta, cinquanta. Ogni caso del genere è diverso, non possiamo saperlo con certezza.».
La ringraziai per la sua gentilezza, uscì dalla stanza sentendomi la testa scoppiare e gli occhi bruciare.
Dovevo stare da sola.
 

***

 
«Piccola…» la voce di Zayn mi richiamava «Piccola è scomodo dormire su una sedia!».
Apri gli occhi, vedendo gli occhi del mio ragazzo. Spostai lo sguardo sul suo naso tumefatto, e sulle sue labbra.
Le sue mani spostarono i miei capelli dal viso «Piccola vedi? Sto bene.» il suo sorriso mi illuminò gli occhi.
«Zayn.» mormorai allungando una mano «Sei davvero tu?».
Annui «Te l’ho detto, nessuno ti porterà via da me, nemmeno un’incidente.» scherzò.
Sorrisi, lasciando cadere le lacrime sulle mie guance «Ti amo.» esclamai, buttandomi sul suo corpo ancora steso nel letto.
«Piccola sono qui, calma.» rise, massaggiandomi la schiena «Nulla ci separerà.».
Baciai le sue labbra, assaporandomi il suo dolce gusto. Il saporaccio del sangue era del tutto sparito. Potei sentire anche il sapore del suo dentifricio, sorrisi sulle sue labbra.
«Non devi più piangere, capito? Hm.» mi baciò la guancia.
Non avrei più pianto, mai più.
Il mio cuore era libero, stavo finalmente bene. Sentire la sua voce…
«Zayn tutto okay?» domandai, vedendolo premersi una mano sul petto.
Scosse la testa «Mi fa male il petto…» sorrise amaramente.
Buttò la testa all’indietro, respirando faticosamente. Scattai alzandomi dal suo letto, correndo fuori dalla porta.
«Un dottore!» urlai a squarcia gola «Un dottore!».
Tornai dal ragazzo, le mie mani tirarono i miei capelli; incapace di reagire.
Nulla potevo fare.
«Signorina si allontani.» guardai i medici, mentre armeggiavano con i monitor a cui, Zayn, era attaccato.
Ma non fu sufficiente, presero il defibrillatore. Spogliarono il mio ragazzo, preparandolo.
Prima scarica. Nulla.
«Caricate a centottanta» guardai abilita la scena, quasi fossi un’esterna.
Seconda scarica. Nulla.
«Duecento!» urlò il medico.
Chiusi gli occhi appoggiandomi al muro, strinsi gli occhi e le labbra.
Non sarebbe morto, non sarebbe mai successa una cosa del genere. Lui stava bene, si sarebbe…
«Dichiarate l’ora del decesso.».
Non poteva essere vero, no!
 
«Allie sveglia.» mi agitai «Allison è un incubo, svegliati!».
«Zayn!» urlai, respirando affannosamente.
Mi guardai attorno, Harry era piegato verso di me tenendomi il mio visto tra le mani.
«Era un sogno piccola, era tutto un sogno!» sussurrò, abbracciandomi.
Mi strinsi al suo petto, singhiozzando «Sembrava tutto così reale, Zayn stava bene, po-i…» balbettai.
«Ehi, ehi, guardami.» mi costrinse a guardarlo «Niente di tutto quello era reale, capito? Era la tua mente e lo stress ad averti fatto credere ciò.».
Annui, tirando su col naso «Se muore mi ammazzo!» ammisi.
Le sue braccia aumentarono la presa «Non accadrà, cucciola. Zayn domani si sveglierà e tutto tornerà come prima. Ti fidi di me?».
«Ho paura…» mormorai.
«Tutti abbiamo paura, anche Zayn ce l’ha. Ma se molli tu, lui mollerà.».
Scossi la testa «Non deve farlo. Non voglio che lui molli!» tremai.
«Allora non mollare cucciola, non farlo. Sei la sua forza adesso, tornerà per te! Tu non devi cedere, devi resistere finche non aprirà gli occhi.».
 
Pov. Harry
 
Non credevo alle mie stesse parole.
Nessuno di noi sapeva come sarebbero andate le cose, piano piano ognuno di noi stava cedendo.
Per prima Trisha, la madre di Zayn; per seconda Allie, ma stava rischiando anche lei.
Non mangiava, solo adesso aveva ripreso a parlare; oppure era stato solo il momento.
L’unica cosa che aveva nello stomaco era del caffè.
Zayn in primis non avrebbe voluto questo, se tutto ciò non avrà un lieto fine lui non vorrebbe questo per noi, soprattutto per Allison.
Se lui potesse vedere ciò che si sta facendo, sospirai.
«Non voglio mollare!» ribatté.
Le sorrisi «Allora in piedi, e vai a mangiare qualcosa al bar. Non succederà nulla durante la tua assenza!» cercai di convincerla.
Si passò una mano tra i capelli «Niall mi accompagni?» domandò all’amico.
Il biondo si alzò dalla sua poltrona, porgendole il braccio «Certamente madame!» cercò di allentare la situazione. Lasciai il corpo della mia migliore amica, vedendola andare con Niall a mangiare.
«Voglio bene a Zayn. E’ il mio migliore amico.» alzai lo sguardo verso Maya, sorpreso come tutti.
Lei sentendosi imbarazzo si difese «Che avete da guardare?» squittì.
Alzai le mani in segno di resa «Stai facendo tutto tu!» la derisi.
«Dobbiamo essere positivi.» mormorò Louis, baciando la guancia della sua ragazza «Dobbiamo pensare al meglio, non al peggio. Sapete com’è Zayn…» ridacchiò «Se proviamo solo a pensare che lui non muoia, ci prende a calci e non nel culo, nei coglioni!»
Scoppiammo a ridere, per la battuta di Louis.
Guardai i miei amici, ridevano e sorridevano, Zayn vorrebbe questo.
«Dobbiamo essere positivi in tutto.» esclamò Liam.
Dicevo agli altri di resistere, di non pensare al peggio, di ridere e sorridere perché tutto sarebbe finito al meglio. Ma, ripeto, non credevo nelle mie stesse parole.
Forse questa volta non sarebbe finito tutto al meglio.
 
Continua…
 

 

 
Questo capitolo è stato un parto, non perché non sapessi cosa scrivere, ma perché è stato difficile.
Avevo un noto allo stomaco, e la gola mi bruciava. Continuavo a piangere.
Mi sembrava di descrivere una scena, era come se Zayn stesse davvero morendo davanti ai miei occhi.
Tutte le sensazioni di Allison, me le sentivo mie.
Non ho mai pianto così tanto.
Non l’ho fatto lungo, perché voglio aspettare il trentacinquesimo capitolo.
Come già vi ho anticipato, nel prossimo capitolo sapremo se vivrà o no.
 
Vi lascio con un pezzo del PROLOGO della mia -forse- futura fanfiction.
Sarà su Zayn, mi trovo bene a scrivere su di lui:
 
“Ridacchiai «Pensi davvero che io cambi?» domandai, appoggiando i pieni sul cruscotto.
Mia madre sbuffò «Quella scuola ti aiuterà…».
L’interruppi «E’ un carcere, non è una scuola!» sbottai.
«Non è un carcere.» precisò mia madre «E’ una scuola riabiliti va, riuscirai a uscire dal circolo…» si bloccò.
«Droga mamma, droga!» urlai «Ti fa così schifo avere un figlio che si fa le canne?».
Non rispose, continuando a guidare. Ancora non ci credevo, mi stava buttando fuori di casa solo per delle cazzate. Manco avessi fatto un omicidio.
«Quei ragazzi ti hanno cambiato, tu non eri così prima della morte di tuo padre.» prese parola «Non posso sopportare anche la tua perdita, mi capisci?» singhiozzò.
Alzai le spalle «Adesso te ne frega di me?» domandai retorico.
«Sei mio figlio, ma come ragioni?» domandò, asciugandosi le lacrime.
Scossi la testa, non ne potevo più di sentirla parlare. Non la sopportavo più.
Ogni cosa che facevo era uno sbaglio, anche non piangere per la morte di mio padre è stato uno sbaglio per lei. Non sono mai stato un santo, ma quando avevo bisogno del suo aiuto mi voltò più volte le spalle.
‘Devo lavorare’ ‘Sono in riunione’ ‘Non ora Zayn’ e così via dicendo.
Davvero credeva che adesso avesse autorità su suo figlio?
«E’ un anno, Zayn.» sospirai «Quando torni tornerà tutto normale.» contrassi la mascella, nulla sarebbe tornato normale. Niente di niente.
 
Presi il telefono dalla tasca anteriore dei pantaloni, sboccandolo. Due messaggi.
 
Da Scottie: Malik dove cazzo sei finito? Questa sera abbiamo quell’affare, devi esserci!
 
Mi schiaffeggiai la fronte, ricordandomi del carico da Amsterdam.
 
A Scottie: Cazzo Scottie la mia vecchia mi sta portando in quella scuola!- inviai.
 
«Zayn mi stai ascoltando?».
Annui distrattamente «Si, ma’...».
 
Da Scottie:Sei tornato a casa strafatto, vero? Cazzo Zayn, questa sera devi trovare il modo di venire.
 
Mi passai una mano tra i capelli, stropicciandoli «Quant’è distante il carc -mi corressi- la scuola da casa?».
«Solo mezz’ora, te l’ho appena detto.».
Alzai gli occhi al cielo, evitando di risponderle.
 
A Scottie:Il carcere è a pochi chilometri da Bradford, quindi manda qualcuno questa sera a prendermi!- ordinai.
 
«La direttrice si chiama Anne, è una mia cara amica. Non ti ricorderai di lei, comunque.».
«Come se me ne importasse…» borbottai.
Mia madre si girò «Come scusa?».
«Nulla, nulla. » le sorrisi falsamente.
 
Da Scottie:Perfetto, manderò Peers. Non fare stronzate. A dopo!- tirai un sospiro di sollievo.
 
Mi ricordai del secondo messaggio, ancora non letto.
 
Da Kisha: -Ho saputo che la mammina ti ha portato via, appena torni vieni a trovarmi. Bacio.- storsi il naso, succhia cazzi.
 
A Kisha: Appena torno ci vedremo, ho bisogno di una scopata.
 
Non attesi la sua risposta, poiché indossai le cuffiette e feci partire la prima canzone dal lettore multimediale.
The End Where I Begin dei The Script, si mi avrebbe aiutato.”
 
Questa è una parte buona del prologo, è l’inizio!
Ditemi cosa ne pensate. Avevo in mente una storia ‘violenta’ o almeno con dentro la questione ‘droga’ da almeno cinque mesi,  e solo ora mi sono messa a scrivere.
Datemi dei consigli, grazie.
 
Pubblicità:
Si può che due persone che si odiano si innamorano?:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1056488&i=1
And who am i that’s a secret i’ll never tell you:http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1176481&i=1
Os su Harry: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1211737&i=1
Os su Zayn: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1221290&i=1
Os su Zayn (rossa, è nuova): http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1420957&i=1
 
Questo è il mio twitter, se volete seguirmi fatelo pure, per essere ricambiati menzionatemi:
https://twitter.com/myloverismalik
Se avete ISTANGRAM questo è il mio nick ‘smilermalik'.
Per istangram: nelle recensioni lasciatemi il nick, per chi dovesse seguirmi.


Grazie mille per le recensioni, siete splendide.
Risponderò a breve a tutte!
Alla prossima, Vale.



Grazie mille -scusa il ritardo- alla ragazza che ha creato questa bellissima cosa.
Perdonami, ma non trovo più il tuo nick.
Grazie ancora*-*

Ritorna all'indice


Capitolo 36
*** Trentacinquesimo capitolo. ***


*leggete spazio d’autrice*

Trentacinquesimo capitolo.
Narratore esterno.



Maya si sedette sulla poltrona vicino al letto di Zayn.
La mora non sapeva ben cosa dire al ragazzo, si sentiva vulnerabile e stupida.
Talmente stupida che sfogò le sue lacrime in silenzio, senza attirare l’attenzione di nessuno; nemmeno del proprio ragazzo. Il suo timore più grande era non poter dire a Zayn che lei gli voleva bene, i due litigavano spesso, ma la mora gli voleva realmente bene, era il suo migliore amico.
Non pensava che ci tenesse talmente tanto a lui, lo vedeva come una sorta di sfida verso se stessa; le giornate a prendersi in giro e punzecchiarsi a vicenda, ma fu quello a legare i due ragazzi.
Il loro rapporto era contorto, ma a loro andava bene così.
Non l’avrebbero mai ammesso a loro stessi, ma poche ore prima la ragazza cedette; rivelando i suoi sentimenti.
«Non avrei mai immaginato che tu finissi in ospedale.» parlò la ragazza, fissando il suo amico «Ma non dovresti esserci, chi sfotto?» ironizzò, accennando un sorriso.
Maya si alzò dalla poltrona, avvicinandosi al corpo di Zayn.
Toccò la sua mano, sentiva il calore che emanava, gliela strinse forte lasciandogli un bacio sulla fronte.
«Sei un ragazzo forte, so che ti sveglierai.» mormorò convincendo se stessa «Non puoi lasciarmi sola con Harry, quello è stupido!» ridacchiò, trovava qualsiasi cosa divertente, pur per non stare male.
Ed era così, lei non si stava demoralizzando, pensava al meglio anche se non lo faceva notare.
Sapeva che il ragazzo ben presto si sarebbe svegliato, rendendo i suoi amici, e cari, felici.
Sapeva che Zayn non era un ragazzo che mollava, lottava fino alla fine e anche questa volta non si sarebbe arreso.
«Hanno pianto tutti per te, vuoi questo?» continuò a parlare verso il ragazzo incosciente «Allison era in uno stato comatoso, non l’ho mai vista in quel modo. Vuoi questo per lei? Vuoi che si distrugga così? Eh Liam si è sentito male un paio di volte, Harry non smetteva di piangere.... Louis...» scosse la testa «Le tue fans? Vuoi tutto questo per noi?».
Sorrise «Lo vedi quanto sei importante? Non te ne rendi conto, ma sei fondamentale nelle nostre vite. Beh certo una volta sveglio tra di noi torna tutto normale, ma dettagli!» ridacchiò.
«Ti voglio bene Zay, ricordalo sempre.».
La mora lasciò la sua mano, intenta a tornare nella sala d’aspetto.
Guardò un’ultima volta il corpo del ragazzo. Ti riprenderai, pensò.

Pov. Allison

Buttai la bottiglietta d’acqua nel cestino, assieme alla carta del panino.
«Non ci siamo assentati troppo?» domandai a Niall, guardando l’orologio.
Tra una cosa e l’altra era passata più di un’ora.
Niall diede l’ultimo morso al suo panino «Quando si mangia non ci si assenta mai troppo!» bofonchiò, sputacchiando pezzettini di pane ovunque.
Scossi la testa «Ma come fai a mangiare così tanto?» domandai retorica.
Alzò le spalle «Ho solo fame.» esclamò, prendendomi a braccetto «Ti senti meglio?» mormorò, baciandomi la guancia.
«Penso di si…» ammisi «Ma solo perché…».
Mi precedette «Perché non ci hai pensato, vero?» annui «Eh ti senti anche in colpa per questo, vero?».
Strabuzzai gli occhi «Come hai fatto a capirlo?».
Ridacchiò «Non solo Zayn ti conosce alla perfezione.» mi fece l’occhiolino.
Insieme ci incamminammo verso l’ascensore, il suo incubo.
«Sei vuoi possiamo fare le scale…» mormorai, indicando con la testa la porta per esse.
Niall sorrise «Sono cinque piani, pensi di riuscire a farli tutti?» mi sfidò.
«Possiamo provarci.».

«Sono sfinita.» ammisi, lasciandomi cadere sulle scale.
Il biondo cercò di ridere, ma mi segui a ruota, buttandosi al mio fianco «Non sembravano così tanti… all’inizio.».
Scoppiai a ridere «E’ stato abbastanza faticoso!» cercai di alzarmi, ma le gambe cedettero ancora.
Ci mancava solo un piano, ma entrambi, troppo stanchi, non riuscivamo a continuare quella tortura, mannaggia a me quando ho accettato la sfida del biondo.
«Potrei morire in questo momento!» esclamò Niall, sdraiandosi definitivamente.
Ridacchiai «Facciamo un po’ pena, neanche cinque piani riusciamo a fare.».
«A scuola eravamo due danni in educazione fisica.» chiuse gli occhi «Più te che me!» mi pizzicò il fianco.
Sobbalzai, accarezzandomi la parte dolorante «Ma parla per te!» sbottai, incrociando le braccia sotto il seno.
«Mi vuoi far credere che eri più brava tu?» mi indicò, scoppiando a ridere.
Scossi la testa, dandogli le spalle «Basta con me hai chiuso! Non mi meriti.» detto questo alimentai le risate del biondo, tanto da riempiere l’intero ambiente della sua voce.
Mi distrassi sentendo il cellulare vibrare nella tasca del pantalone, nascondendo un sorriso lo estrassi:

Da Harry: Corri. Adesso!

Sbarrai gli occhi, lasciando cadere il telefono a terra, rompendolo definitivamente.
«Che succede?» domandò Niall, agitandosi.
Chiusi gli occhi, respirando affannosamente «Z-Zayn.» la mia voce tremava con il resto del corpo.
«Zayn, cosa?» domandò retorico «E’ successo qualcosa?» si agitò maggiornamente.
Ansimai «Non lo so.».

«Allora in piedi, e vai a mangiare qualcosa al bar. Non succederà nulla durante la tua assenza!»

Le parole di Harry mi riempirono la testa ‘non succederà nulla’, evidentemente il destino ce l’aveva con la sottoscritta.
«Andiamo forza.» Niall raccolse il mio cellulare, e mi diede la mano correndo sugli scalini.
Il dolore alle gambe non era paragonabile a quello al petto, nel cuore.
Che si fosse svegliato?
Che si fosse aggravato?
Mi morsi il labbro, scacciando i pensieri negativi che da ore invadevano la mia mente.
Strinsi la mano di Niall «Tranquilla.» ansimò lui, percorrendo l’ultima rampa di scale.
Non risposi, mantenendo la presa su di lui. Continuai a correre arrivando alla porta del reparto.
Una strana sensazione mi pervase lo stomaco. Se fosse successo il peggio?
«Cos’è successo?» urlai, notando i ragazzi, e la famiglia di Zayn, fuori dalla sua stanza di quest’ultimo.
Harry lasciò la presa su Maya, venendomi incontro abbracciandomi «Vieni con me.» sussurrò, facendomi indietreggiare. Mi prese in braccio, camminando velocemente verso un’uscita del reparto.
Guardai i ragazzi, mentre velocemente mi allontanavo dal mio Zayn.
«Harry.» lo richiamai, senza ricevere risposta «Harry!» ci provai nuovamente.
Le sue braccia mi fecero scendere, ma non distrusse l’abbraccio. Piantai gli occhi nei suoi, cercando spiegazioni che ricevetti.
«Pochi minuti fa, i monitor erano impazziti» prese parola «Con lui c’erano Eleanor e Louis…».
Cercai il suo sguardo, ma lui lo distolse fissando un punto alle mie spalle.
«I medici sono intervenuti subito, stava avendo un arresto cardiaco.» strinsi gli occhi, lasciando cadere le lacrime «Sono riusciti a prenderlo in tempo, Allie. Se ne stava andando...» sussurrò l’ultima frase.

Prima scarica. Nulla.
«Caricate a centottanta» guardai abilita la scena, quasi fossi un’esterna.
Seconda scarica. Nulla.
«Duecento!» urlò il medico.
Chiusi gli occhi appoggiandomi al muro, strinsi gli occhi e le labbra.
Non sarebbe morto, non sarebbe mai successa una cosa del genere. Lui stava bene, si sarebbe…
«Dichiarate l’ora del decesso.».

Mi aggrappai alle spalle di Harry, sorprendendolo.
Una scarica passò lungo tutto il mio corpo, impedendomi i movimenti.
Se ne stava andando. Si stava arrendendo.
«Allie...» il mio migliore amico mi prese giusto in tempo, prima di cadere al suolo «Un dottore!».
Sentii la pelle del mio corpo riscaldarsi, tanto da far male, si impossessò dei miei movimenti e della mia mente. Respirai a bocca aperta, ansimando.
«Allie, guardami, ti prego.» sentii un gran trambusto, ma la vista era completamente scomparsa; quasi fossi cieca. I sensi piano piano mi abbandonarono. Chiusi gli occhi.

***


«Ehi bella addormentata.» sbattei le palpebre, abituando gli occhi alla luce «Ehi sono qui…» la voce calda del mio migliore amico mi rassicurava, strinsi la sua mano, mentre l’altra accarezzava lentamente i miei capelli.
«Harry…» bisbigliai con voce roca «Cos’è successo?».
Il riccio si sedette sul letto, sorridendomi «Hai avuto un calo di pressione, sei svenuta.» spiegò, amareggiato.
Lo fissai incerta «Io…» non sapevo che dire, mi sentivo terribilmente in colpa per tutto; Zayn stava male, e per colpa mia, si sono preoccupati anche per me.
Scosse la testa, dandomi un bacio sul naso «Non è colpa tua, ma dello stress. Il tuo corpo non ha retto, ma ora è tutto risolto.» cercò di rassicurarmi.
«Quanto tempo è passato?» cambiai discorso.
Sospirò «Tre ore, piccola.».
Ero svenuta per tre ore, un’eternità.
«Zayn?» mi agitai; una parte di me voleva sapere la verità, l’altra voleva vivere nella menzogna.
Harry deglutì «Non è cambiato nulla, è stabile…» lo incitai a continuare «Potrebbe svegliarsi, oppure finire in coma permanente…» mormorò.
Affondai la testa nel cuscino, assottigliando gli occhi, il loro bruciare mi stava facendo sentir male.
Sempre e solo brutte notizie. Che Dio mi odiasse?
Perché tutte le sofferenze dovevo subirle io?
Cos’ho fatto di male per avere questa vita? Dovrei ringraziare di essere viva, ma questo è vivere?
«Non tutte le speranze sono morte.» mi sorrise, asciugandomi le lacrime «Non devi pensare negativamente, lo sai. Non fa stare bene né lui, né te!».
Tirai su con il naso «No-n se lo m-erita…» balbettai, strozzando un singhiozzo.
Scostai le coperte, intenta ad alzarmi «Cosa stai facendo?» chiese Harry, avvicinandosi.
«Ho bisogno di vederlo.» mormorai, toccando con i piedi al suolo.
Mi bloccò per un braccio «ti sei appena svegliata, non hai tutte le forze…».
Agitai una mano davanti il suo viso «Zayn ha bisogno di me!» sibilai a denti stretti. Il mio migliore amico acconsenti, lasciandomi il braccio.
Prese la sua giacca «Ti accompagno io.» mi diede la mano, uscendo dalla stanza.

Corsi verso il letto del mio ragazzo «Amore?» lo chiamai, prendendogli la mano.
«S-sei un bastardo…» balbettai «Mi hai fatta morire di paura, te ne rendi conto? Non devi farmi questi scherzi, tu devi solo svegliarti e dirmi che va tutto bene!» mi sedetti sul letto, sdraiandomi con metà busto al suo fianco.
Quanto ancora avrei retto questa situazione?
Il mio corpo mi stava abbandonando, la mia mente quando l’avrebbe fatto?
Cos’avrei fatto realmente se Zayn non si dovesse svegliare?
«Prima sono stata male, tutta per colpa tua.» gli baciai la guancia «Un arresto cardiaco, no Zayn non puoi…» appoggiai la mano all’altezza del suo cuore, potei giurare di sentirlo battere sotto il mio tocco.
Chiusi gli occhi, appoggiando il viso nel suo incavo del collo. Sentii ancora il profumo del suo bagno schiuma, amava quella fragranza.
«Non sai quanto io abbia paura in questo momento, ma non mollo piccolo mio.» sorrisi «Tu sei il mio guerriero, tornerai da me. Ti conosco.» lo baciai tra il collo e l’orecchio.
Alzai lo sguardo, guardando il monitor in cui Zayn era ‘collegato’. Guardai la frequenza cardiaca, anche se avessi voluto interpretare quel display, non capivo nulla.
«Dopo domani è Natale…» mormorai «Devi darmi il regalo, quello che tanto volevi vedermi addosso. Ma sinceramente non ho mai capito cosa sia, un vestito?» domandai retorica.
Storsi il naso «Troppo banale, e poi saresti geloso, ti conosco.» ridacchiai «Ho sempre amato la tua gelosia e la tua possessività. Mi rendi speciale.».

Appoggiai le labbra sulla sua guancia, e gliela baciai con tanti piccoli baci che tracciavano il suo profilo perfetto. La barbetta solleticava la mia pelle, facendomi ridere. Il mio barbone.
A malincuore mi allontanai dal suo viso, nascondendomi nell’incavo del suo collo, la stanchezza stava prendendo il sopravvento sul mio corpo. Nonostante la ‘dormita’ che mi feci per colpa del mio mancamento, mi sentivo terribilmente debole; dal momento in cui misi un piede in questo edificio, le mie forze mi abbandonarono.
«Tu sei speciale.».
Una lacrima rigò la mia guancia, mancava solo che io diventassi pazza, e non mancava molto a diventar lo davvero. Solo con la mente lucida si andava avanti, ma la mia era annebbiata. Mi sentivo persa.
«Ti amo.».
Alzai di scatto la testa, persi un battito.
Zayn lottava contro se stesso, pur di tenere gli occhi aperti; sul suo viso c’era un accenno di un sorriso, mentre tentava di alzare un braccio verso di me.
«N-non piangere....» si sforzò a dire, notando i miei occhi lucidi.
Scossi la testa, lasciando uscir dai miei occhi il resto delle lacrime che trattenevo «Amore!» singhiozzai, prendendogli il viso tra le mani «Ti amo, ti amo, ti amo.» baciai ogni parte del suo viso, bagnandolo con il pianto.
Fissai i suoi occhi scuri, stava piangendo con me «Non ti lascio, piccola.» delicatamente appoggiai le labbra sulle sue, baciandolo a stampo.
«Ti sei svegliato» continuai a ripetere, incredula «Sei qui per me.» nascosi il viso tra i suoi capelli, continuando a piangere. Un peso nel mio cuore si era assolto.

Sentii il rumore della porta, aprirsi frettolosamente «Allie che succ…» le parole gli morirono in gola.
«Ehi…» Zayn salutò Harry, il quale scappò via come un fulmine urlando ‘si è svegliato’ ‘è vivo’.
Alzai il viso, riguardandolo nei occhi «Non farmi più una cosa del genere!» cercai di rimanere seria.
Sorrise, Dio se mi era mancato vederlo sorridere, «Non succederà più amore, te lo giuro.».
«Signorina si alzi, ha subito un trauma!» guardai il medico, alzandomi dal corpo del mio ragazzo. Rimasi vicino a lui, senza lasciargli la mano.
Trisha corse verso suo figlio, ancora scioccata dall’accaduto «Piccolo mio!» esclamò, avventandosi su di lui.
Mi misi da parte, guardai la scena intenerita. Tutti accorsero al risveglio del moro, tutti che piangevano per la felicità.
«Zayn sono il tuo medico, come ti senti?» domandò l’uomo, leggendo sulla cartellina.
Il moro rise appena «Ho dolore ovunque, ma sono vivo.» sdrammatizzò.
Il medico ci impose di uscire dalla stanza, per la privacy; così facendo lasciammo i dottori, i genitori e Zayn da soli. Mi asciugai le lacrime, pienamente sollevata.
«Come ti senti?» sorrisi a Louis «Meglio?» domandò ancora.
Annui «E’ come se un peso dal petto se ne fosse andato per sempre.» mi abbracciò.
«Siamo tutti più sollevati, quello schiatta dopo di noi.» spalancai la bocca, tirandogli un schiaffo sul petto «Che c’è?» agitò le mano.
Scossi la testa, sedendomi sulla poltrona «Sono felice, davvero.» singhiozzai.
«Abbraccio di gruppo?» propose Niall.
Ora si: stavo bene.

***


«Ti sentivo, sai?» sorrise «So che ci tieni a me, e non ti lascerò mai, non ti abbandono.».
Gli lasciai un bacio a stampo «Avevo tanta paura.» ammisi «Il tuo cuore a smesso di battere, te ne rendi conto?» mi morsi il labbro, frenando le lacrime.
«Ma sono qui, non sei contenta di questo?» ridacchiò.
Sospirai, sedendomi al suo fianco «Si, ma… sei sempre dentro un letto e non stai bene. Tu non sai che paura ho avuto. Ho temuto di perderti.» bisbigliai l’ultima frase.
Si incupì d’un tratto «Cosa avresti fatto se non ce l’avessi fatta?».
Abbassai lo sguardo «Non lo so.» mormorai «Non avrei razionalizzato, e…».
M’interruppe «Avresti fatto stronzate.» sbottò.
Rabbrividì «Probabile…» borbottai, presi fiato «Cosa sentivi?» gli presi le mani, stringendole.
«Impotente.» ammise «Sentivo le vostre voci, era come se io urlassi, ma nessuno si accorgeva della mia presenza; poi…» si bloccò.
Aggrottai le sopracciglia «Poi?» lo incitai.
«Sentivo i tuoi pianti, la tua disperazione. Li mi si è spazzato il cuore.» sorrise amaramente «Eh comunque si, se dovesse accadermi qualcosa, dovrai andare avanti e dimenticarti di me.» esclamò serio.
Scossi la testa «Mai!» urlai «Non ti succederà più niente, mi hai capito?» mi alzai dal letto, camminando freneticamente «Non puoi farmi questo, i-o non riuscirei a sopportarlo.» mi lasciai cadere a terra, gemendo.
«Cazzo.» imprecò, tolsi le mani dal viso, vedendolo alzarsi dal letto.
«Fermo!» sbottai, raggiungendolo «Non devi alzarti, non ne hai le forze.» lo rimproverai, facendolo sdraiare.
Zayn mi accarezzò il viso, scostandomi i capelli da esso, bloccandoli dietro l’orecchio.
«Basta piangere!» mormorò «Adesso avvicinati e baciami.» la sua voce era roca più del solito.
Mille farfalle invasero il mio stomaco, mi sentivo una ragazzina alle prime armi; un po’ come se fosse il nostro primo bacio; ero innamorata come all’ora.
Asciugai in malo modo il viso con le maniche della felpa -di Zayn- sedendomi accanto a lui. Strofinai il mio naso contro il suo, sfiorandoci le labbra.
«Ti amo.» sussurrò, annullando le piccola distanza posta tra noi.
Premetti le mie dita sulle sue guance, facendolo gemere per i lividi. Schiusi le labbra appena sentii la sua lingua, picchiettare per avere accesso nella mio bocca. Tirai delicatamente i suo capelli, intrecciando le mani tra essi. Morsi il suo labbro, succhiandoglielo appena. Sorrise sulle mie labbra, continuando a far saettare la sua lingua contro la mia. La sua mano, a fatica, raggiunse la base del mio collo spingendomi ulteriormente verso di lui.
«Mi è mancato tutto questo.» soffiai sulle sue labbra.
«Non immagini quanto sia mancato a me.».

Continua…


L’amore trionfa sempre. *scoppia a piangere come una bambina a cui le hanno rubato il gelato*
Questo capitolo l’ho riscritto TRE VOLTE, non mi piaceva per niente, alla fine sono arrivata a questa conclusione. È passabile come capitolo, mi piace.
Amo la parte finale, come sono dolce a volte.

Ma davvero credevate che uccidevo Zayn?
Dovreste pensarlo su Perrie, non su Zayn! Anche le la rosa-viola-bionda-azzurra(dio le cadranno i capelli) avrà un destino diverso, vi sorprenderò.
In questa storia non muore nessuno, quindi non fatevi filmini sulla morte della Edwards sotto un tram (come da vostri suggerimenti) o uccisa da Allison (sempre vostri suggerimenti).

Ecco a voi il LINK di ‘
The bad boy. ’ è la fanfiction che vi ho anticipato.
Spero che vi piaccia, è un genere nuovo per me, quindi datemi consigli.
Basta che cliccate sul nome, e vi si aprirà la pagina.

Pubblicità:

Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.

L'amore vive oltre il corpo e l'anima.

Non cambierai mai, vero?

Grazie per le vostre recensioni, siete speciali.
A presto risponderò a tutte.
Alla prossima, Vale.

Ritorna all'indice


Capitolo 37
*** Trentaseiesimo capitolo. ***


CHIEDO SCUSA PER L’ENORME RITARDO, MA AVEVO IL PC ROTTO.
LEGGETE SPAZIO D’AUTRICE.

 

Trentaseiesimo capitolo.
Zayn.

 

Strofinai la testa contro il cuscino, stiracchiando appena le braccia.
Il dolore al viso stava passando piano piano grazie alle medicine, invece quello al petto era costante.

«Mi scusi mi potrebbe dire cos’è successo?» domandai al medico.
«Non ti ricordi nulla?» scossi la testa «Hai subito un trauma chiamato ‘sindrome da schiacciamento’. Sai di cosa si tratta?».
«Ne ho sentito parlare…» ammisi, strofinandomi un occhio.
«La sindrome da schiacciamento avviene quando una parte del corpo, o tutta, è sotto posto a uno -ovviamente- schiacciamento per più di trenta minuti.» spiegò il medico «Da com’è riportato dalla tua cartella clinica, tu, sei stato molto fortunato; qualcuno lassù ti vuole bene.».
Sorrisi pensando a mio nonno, morto solo un anno prima.
«Nel caso peggiore?» domandai curioso.
Mia madre cercò di intervenire, ma fu fermata da mio padre «Saresti morto!».

Ripensai alle parole di mio padre, sarei potuto morire, invece ero ancora vivo.
Forse era vero: mio nonno aveva vegliato su di me, facendomi tornare dai miei cari.
Ricordo poco e niente, prima dell’incidente stavo parlando con mio padre, poi ho un vuoto di memoria; ricordo che le persone mi parlavano, ricordo i pianti di Allison e dei ragazzi; ma per il resto nulla.

 

«Vedo che sei sveglio!».
«Ciao amore.» salutai Allison, mentre entrava nella stanza con un peluche tra le braccia «E’ per me?» domandai vedendo l’orsacchiotto gigante.
Allie annuì, sedendosi al lato del letto lasciandomi un bacio a stampo «Hai dormito bene?» domandò, passandomi una mano tra i capelli.
Storsi il naso «Preferisco il materasso di casa, è ortopedico!» mi lamentai, facendola ridere.
«Ti hanno già comunicato quando tornerai a casa?» chiese lasciando l’orsacchiotto sulla sedia, prima di disfarsi della giacca.
Scossi la testa «Forse domani, non si sa ancora!» sospirai «Ho una voglia di andarmene da questo posto, non immagini neanche quanto!».
«Uscirai preso, passeremo l’ultimo dell’anno in tranquillità noi due, va bene?».
Corrugai la fronte «Vuoi passarlo da soli?».
Lei annuì, alzando le spalle «Ti stavano portando via da me, ho diritto di voler passare il trentuno da sola con te!» incrociò le braccia sotto il seno, lamentandosi come una bambina.
«A me va bene…» mi morsi il labbro gemendo per il dolore causato «Ahh!» esclamai, toccandomi la bocca dolorante.
«Sei proprio stupido a volte!» ridacchiò Allison «I medici hanno detto che puoi mangiare quello che vuoi, che ne dici se ordiniamo cinese?».
«Da quando mangi cinese?» la guardai scettica.
Sbuffò «Che palle!» sbottò «Volevo solo fare qualcosa di carino.» si lamentò, sedendosi sulla sponda del letto.
Ridacchiai vedendola imbronciata «Sei sexy quando ti arrabbi.».
La sentii sbuffare «Senti coso…» mi indicò con una mano.
La interruppi «Come mi hai chiamato?» borbottai, schiacciando il bottone che alzava il materasso.
Allison scoppiò a ridere «E’ stata la prima cosa che mi era venuta in mente.» si scusò tra le risate.
Scossi la testa, ridacchiando «Ci sono tanti soprannomi, proprio ‘coso’ dovevi utilizzare?» chiesi.
«Come sei permaloso.» mi sfotté.
«Non sono permaloso!» ribattei, battendo la mano senza farfallina sul lenzuolo.
Allie prese la mia mano tra le sue «Come ti senti?» domandò seria.
Alzai le spalle «Di certo non sto da Dio, però confronto a ieri molto meglio.» le dissi la verità «Vorrei solo tornare a casa e riposarmi.».
«Non sai che pandemonio è scoppiato. Le tue fans da quando hanno saputo la notizia, erano tutte depresse.» ridacchiai «Non ridere!» mi schiaffeggiò la gamba «Ci tengono tanto a te, e sai com’è si sono svegliate la mattina e hanno scoperto che il loro idolo rischiava la vita: non è una bella cosa.».
Sospirai «Appena mi sentirò meglio, farò avere le mie notizie a tutti.» le sorrisi amaramente «Non ho voglia di vedere, in queste condizioni, l’odio della gente nei miei confronti.».
«Allora non farlo se non te la senti.» mi baciò la fronte «Adesso vado a recupere qualcosa al bar, torno subito.» mi lasciò la mano. Si alzò prendendo dalla borsa il portafoglio, guardai ogni suo più piccolo movimento. Ero incantato da lei.
«Torno tra una decina di minuti.» mi risvegliai dal mio trans, scuotendo la testa.
«Va bene, piccola.».

***

 

Da Perrie: Ehi, so che sono l’ultima persona che vorresti sentire, ma vorrei sapere come stai…

Cancellai il messaggio, senza manco risponderle. Che faccia tosta.
Non capivo quella ragazza, era un completo mistero per me. Nonché fossi messo meglio a capire le altre ragazze, ma lei era troppo per me. Un giorno mi amava, l’altro mi dettava guerra, e l’altro ancora si preoccupava.
Sospirai, passandomi una mano sul viso evitando le zone lesionate.
«Che schifo.» sbottai, guardandomi da uno specchietto.
Ero inguardabile: capelli spettinati, zigomo viola, labbra spaccate.
Riposi lo specchietto sul mobiletto alla mia sinistra, riadagiandomi completamente sul letto.
Avevo mandato Allison a casa, non volevo che perdesse del tempo in un ospedale.
Odiavo i posti come questi, non li sopportavo a pelle; sarà che ho passato un periodaccio per via di mio nonno. Entrare e uscire in continuazione da un ospedale, non era il massimo nella vita.

Guardai il mio braccio destro colmo di tatuaggi, ognuno di essi significava qualcosa per me; cosa che la gente non riusciva a capire. Per loro erano solo dei disegni, o scritte, inutili di cui potevo anche evitare di farmi.
Alzai leggermente il camice che indossavo, solo per vedere la cicatrice che avrei portato per il resto nella mia vita. I punti erano posti al centro del petto, non troppo in alto. Bello schifo, pensai.
Recuperai il telefono che aveva iniziato a squillare sul mobile.
«Ehi…».
«Zayn, come stai?» domandò Liam, frettolosamente.
Affondai la testa nel cuscino «Verità o bugia?» ironizzai.
Sospirò rumorosamente «Verità!».
«Non sto molto bene, ho un dolore costante sul petto. È atroce!».
«Non te li hanno ancora dati gli antidolorifici?» domandò serio.
Annui «Si, ma sta finendo l’effetto!» mi lamentai.
«Ho capito!» esclamò «Perché ad Allie, le hai detto che stai bene se non è così?».
«Non voglio che si spaventi ancora.» passai una mano tra i capelli, tirandoli appena «Prima che tu me lo chieda: non uscirò in questi giorni!».
«Che cosa?» sbottò Liam, infuriato «Perché cazzo dici stronzate, eh?».
Mi maledissi da solo per aver raccontato la verità al mio migliore amico «Liam, ti prego.» cercai di calmare le acque.
«Devi dirlo ad Allison, hai capito?» mi sgridò «Anche i tuoi non lo sanno, vero?» domandò subito dopo.
«No…» mormorai, sentendo i sensi di colpa.

«Mamma sto benissimo, mi sto riprendendo velocemente.».
«Ne sei sicuro?» domandò mio padre.
Annui, sorridendogli «Si papà.».
«Sai già quando uscirai?».
Annui nuovamente «Prima di Natale.» e fu così che mentii ai miei genitori.

«Ti prenderei a testate!» ammise Liam, irritato.
Strinsi con la mano il telefono «Cristo Liam, sto solo cercando di non far preoccupare nessuno. Lo vuoi capire?» stavo solo cercando di far star bene tutti.
«Zayn con le cazzate non andrai lontano, domani ti aspetteranno tutti a casa; eh li cosa dirai, eh?».
Alla fine cosa potevo dire? Aveva ragione.
«Lo so che mi sono tirato la zappa sui piedi, ma…».
«Ma niente.» il suo tono si addolcì «So che vuoi sempre fare la cosa giusta, pur di non far stare male le persone, ma non puoi scherzare su questo.» mi rimproverò «Poche ore fa hai rischiato la morte, e tutti noi vogliamo sapere come stanno le cose; non le stronzate che ti vengono in mente.».
Assimilai le parole come un brutto colpo, non potevo mentire sulla mia situazione di salute.
La mia famiglia, Allison e i miei amici avevano diritto di sapere come stavo.
«Hai ragione, Liam. Risolverò al più presto questa situazione. Giuro!» ridacchiai.
Sentii la sua risata «Mi fido di te, chiamami se hai bisogno!».
Lo ringraziai, attaccando alla chiamata.

A Perrie: Mi sorprende leggere un tuo messaggio, comunque non sto benissimo!

Alla fine decisi di risponderle.

Da Perrie: Oh… guarisci presto.

A Perrie: Grazie, stammi bene.

 

 

***

 

Pov. Allison

 

Ripiegai l’ultima maglia di Zayn, per poi metterla nella valigia.
Non sapevo perfettamente quando, e a che ora, uscisse Zayn dall’ospedale; ma una cosa era sicura, tutti quanti saremmo tornati a casa per festeggiare il Natale.
«Manca poco e si torna a casa.» mormorai tra me e me.
Chiusi il bagaglio con lo zip, e in seguito con il lucchetto in dotazione.
Mi lasciai cadere sul letto ancora disfatto; non ci mettevo piede, nella stanza, dalla sera prima dell'incidente. Ero rimasta tutto il tempo in ospedale, chi sarebbe riuscito a tornare a casa per dormire?
Mi stiracchiai, mettendomi in posizione eretta. Non avevo tempo per riposare; dovevo ancora finire di pulire la stanza e svuotare il bagno dai miei, e di Zayn, oggetti personali.
«Allie è arrivato Harry.» tirai su la testa in direzione di Doniya.
Sorrisi appena «Prendo la giacca e lo raggiungo in macchina.» non avendo più un telefonino, siccome il mio era rotto, non avevo la possibilità di contattare le persone, quindi dovevo sempre delegare qualcuno per me.
«Va bene.» mi rispose uscendo dalla stanza.

«Come ti senti?» domandai al mio migliore amico.
Harry scrollò le spalle, attento a cercare un parcheggio «Solito, Maya mi sta facendo impazzire... » ammise.
Corrugai le sopracciglia «Che cosa intendi?» mi slacciai la cintura, girandomi verso il riccio.
«La gravidanza mi sta facendo impazzire, siamo quasi al terzo mese, credo, e già voglio che finisca!» si sfogò «Non fraintendermi, ma è agonizzante l'attesa!».
Mi morsi il labbro, chiedendogli ciò che tenevo dentro da tanto «Sei pronto per fare il padre?»
Harry inchiodò bruscamente, ma un suo braccio bloccò il mio arrivò contro il parabrezza «Per quale cazzo di motivo hai slacciato la cintura?» mi ringhiò contro.
«Scusa.» brontolai.
«Ti potevi fare male, Dio.» urlò.
Sospirai «Sei tu che hai inchiodato così...».
M'interruppe «È colpa della tua domanda, mi ha sorpreso...» borbottò «Comunque ora come ora non sono pronto!».
Strabuzzai gli occhi «Ma hai detto...».
«So quello che ho detto! Solo che dovrò esser pronto tra qualche mese. Devo solo abituati all'idea che avrò un bambino.» lo vidi sorridere «Non vedo l'ora di tenerla, o tenerlo, tra le braccia.».
Lo abbracciai di slancio «Sarai un padre fantastico.» gli baciai la guancia che poco poco si stava riempendo di lacrime.
«Non volevo piangere, ma...» prese fiato «Ho un immenso peso sul petto sia perché ancora non ci credo, e anche perché non vedo l'ora di vedere la mia creatura!».
«Il mio nipotino sarà bellissimo!» ridacchiai.
Scoppiò a ridere «Cosa ti dice che sarà un maschio?» domandò mordendosi un labbro.
«Perché io voglio un maschio!» m’impuntai.
«Là c'è un parcheggio.» lo indicò con la testa «Quindi vuoi un maschio?» ridacchiò.
Mi s’illuminarono gli occhi «Si, e si chiamerà...».
«Mi racconti dopo i tuoi sogni, eh. Dobbiamo entrare!».
«Ma io...» incrociò le braccia, inclinando la testa verso sinistra «Va bene, andiamo.».

***

La porta della stanza di Zayn era socchiusa, sintomo che qualcuno era con lui.
Non aspettai Harry, e mi avvicinai alla porta.
«Zayn come ben sai le tue condizioni sono stabili, e non stai migliorando.» mi raggelò il sangue «Sapevi che non saresti uscito, vero?».
La voce del mio ragazzo arrivò subito «Certo, lo immaginavo.».
«Non sei originario di qui, giusto?» ci fu silenzio «Abbiamo pensato di trasferirti nell’ospedale di Londra, al ‘The Princess Grace Hospital’».
Portai una mano alla bocca, chiudendo gli occhi. Zayn mi aveva mentito, ancora.
«Sarebbe meglio. Vorrei essere il più vicino a casa possibile!» ironizzò il moro.
«Lo immaginavo.» rispose il medico «Sarà trasferito domani stesso, avvertiremo i tuoi familiari.».
«No. No!» la voce del moro si fece più acuta e agitata «Non avvisi nessuno, ci penserò io.» cercò di calmarsi.
«Va benissimo, signor Malik.» sentii il rumore di una sedia «Tornerò tra un paio d’ore per i controlli.».
Mi allontanati frettolosamente dalla porta, facendo finta di essere appena arrivata.
«Salve dottore.» alzai una mano, salutandolo «Zayn è sveglio?» mentii.
L’uomo annuì «Certamente, entri pure.».
Mi morsi la lingua, ed entrai nella camera. Cercai con lo sguardo il mio ragazzo, e lo vidi con la testa girata verso la finestra. Chiusi la porta, facendomi notare.
«Piccola mia…» mormorò sorridendomi con la lingua tra i denti.
Sorrisi falsamente, ricambiando il saluto «Buon giorno, bugiardo!».
Zayn strabuzzò gli occhi, iniziando a respirare pesantemente «Co… che ho fatto?» domandò.
Lasciai la borsa sulla sedia, seguita dalla giacca «Sai solo mentire!» sbottai avvicinandomi al letto «Perché mi devi rifilare palle su palle? Mh?» picchiettai nervosamente le dita sulla sponda del letto, attendendo una sua risposta.
«Cos’hai scoperto?» chiese arrendendosi.
«Che il mio ragazzo sta male, oggi non uscirà da questo posto… ah anche che non è migliorato!» lo fulminai con lo sguardo.
Sorrise amaramente «Allora saprai che mi trasferiranno in un altro ospedale, però a Londra.» annui «Non volevo far preoccupare nessuno!» si difese.
Alzai il viso verso il soffitto, sentendo le lacrime salirmi agli occhi «Mi… Ci hai mentito sulla tua salute. Come pensi che stia ora, sapendo che il mio ragazzo non sta migliorando per niente?» mi maledissi da sola per il tremolio nella mia voce.
«Vieni qui.» batté una mano sul materasso, incitandomi a sedermi «Avvicinati, ti prego.» m’implorò.
Sospirai, sedendomi accanto a lui «Non hai scusanti.».
«Lo so.».
Abbassai lo guardo sulle sue mani, mi fermai a guardargli l’entrata dell’ago per la flebo. Qualsiasi cosa sarebbe risultata più interessate che affrontare i suoi occhi.
«Puoi guardarmi, per favore?» mugolai, alzando il viso per poterlo guardare «Non volevo farvi stare male.» incominciò «Lo sai quanto cazzo odio quando la gente prova pena per me.».
«Pena?» sbottai «Pena?» esclamai alzando il tono della voce «Ma ti senti quando parli? Stai male, nessuno prova pena per te. Tutti noi ti vogliamo bene, e tu ti sei comportato da perfetto stronzo!» tirai fuori tutto ciò che mi passò in testa.
«Non voglio litigare, per favore.» socchiuse gli occhi, ma incominciò a muovere le mani nervosamente.
Distolsi lo sguardo «Mi sono fatta accompagnare da Harry, ero tutta felice perché il mio ragazzo nel giro di poco tempo usciva; invece scopro che è uno stronzo e bugiardo!» mi passai una mano tra i capelli, alzandomi dal letto «Zayn tu non capisci che se ti succedesse…».
«Ehi, ehi vieni qui.» mi avvicinai lentamente verso il suo lato sinistro «Starò meglio, te lo giuro. Non ti lascio, ma ti prego non ho le forze per continuare a discutere.» sorrisi appena, reprimendo le lacrime.
«Va bene, vado a cercare Harry e mi prendo qualcosa da bere. Okay?» Zayn annuii forzando un sorriso «Ti porto qualcosa, va bene?».
«Va bene, piccola.» si sporse con il busto, facendo una smorfia dal dolore.
In fretta e furia appoggiai le mani sulle sue spalle, e delicatamente lo feci sdraiare «Non devi alzarti.» ringhiai.
Ridacchiò «Allora baciami, e non mi alzerò.» sorrisi sincera, dopotutto era sempre il mio Zayn. Baciai delicatamente le sue labbra, assaporandomi quel momento.

 

***

 

Pov. Harry

 

«Non l’ha fatto con cattiveria, su.» difesi Zayn.
Liam annuii «Io comunque l’avevo scoperto prima, ma mi aspettavo che lo dicesse subito…» sospirò «E’ sempre stato così, odia quando le persone sono apprensive con lui.».
Mi guardai attorno, riconoscendo le vie di Londra «Almeno domani lo trasferiscono nell’ospedale vicino allo studio.».
Zayn riuscì a convincerci di tornare a casa , prima del tempo. Allison l’aveva costretto a dirci la verità, e in poco tempo quella piccola stanza d’ospedale si riempii.

«Vi chiedo scusa per non avervelo detto prima.».
Trisha scosse la testa «Non siamo arrabbiati, ma determinate cose devi dirle. Non puoi fare sempre di testa tua.» con la coda dell’occhio vidi Allison annuire, probabilmente anche lei gli fece un discorso simile.
«Quindi domani si tornerà a Londra?» domandò Louis per spezzare la tensione.
Zayn rise appena «Voi di certo tornate alle vostre vacanze, io invece devo riprendermi.».
«Fidati che non sarai da solo.» esclamò Maya.

Decidemmo di andare a trovarlo a turni, così tutti si godevano la compagnia del ragazzo.
Allie decise di passare le serate con lui, non voleva che rimanesse da solo durante la notte; come adesso, stava ancora in ospedale con il padre di Zayn.
«Andra tutto bene, vero?» domandò Maya al mio fianco.
Le baciai la tempia «Tutto va a finire sempre nel verso giusto, quindi tranquilla.».

 

***

 

«Allora rimani a dormire qui?» chiese per la centesima volta.
«Si, piccola.» mi tolsi la felpa «Non ti lascio da sola, specialmente di notte.» continuai slacciandomi i lacci delle scarpe.
«Sei il ragazzo migliore del mondo, lo sai?» sussurrò, baciandomi il lobo dell’orecchio destro.
Ridacchiai per il solletico «Come mai tutto quest’affetto?».
«Devo dimostrarti quanto ti amo, tutto può succedere nella vita.» d’istinto mi toccai le parti basse.
In poche parole mi aveva fatto capire ‘amore devo dirti quanto ti amo, perché magari stanotte muori’ carina, molto carina.
«Ma finiscila di toccarti! Non ho detto niente di male!» esclamò, prendendomi le mani.
Socchiusi le palpebre «Tu hai detto…».
Alzò una mano, agitandomela davanti agli occhi «Non ho voglia di sentire ciò che hai da dire.» si coricò sul letto «Comunque noi abbiamo una scommessa in corso…» mi ricordò.

«Come sto?».
Mi passai una mano tra i ricci, cercando di rimanere il più serio possibile. I capelli erano belli, avendo una chioma scura, le punte verdi ci stavamo bene; ma non ero un’amante dei colori appariscenti.
«Sei…» m’incitò «Sono verdi quelle punte!» squittì, sbarrando gli occhi.
Maya mi guardò male «Styles la tua intelligenza mi sorprende giorno per giorno.».
Strabuzzai gli occhi «Ti giuro che non te lo do più!» sbuffai, prendendo la sua borsa dalla poltrona.
Fece il verso «Come se mi interessasse il tuo coso…» alzò le spalle.
Risi sotto i baffi, appoggiando il braccio destro sulle sue spalle «Ti propongo una cosa, chiamala se vuoi scommessa!» ridacchiai.
Mi guardò perplessa «Cosa intendi?» domandò, stringendosi il più possibile contro il mio corpo.
«Dici che non ti interessa il mio coso, perfetto. Vediamo quanto resisterai senza di lui.» alzai le sopracciglia, sorridendo sgarbo.
Boccheggiò «Sei un lurido bastardo!» si liberò della mia presa, aumentando il passo.
«Quindi deduco che non vuoi scommettere, cos’è il mio amico ti piace molto?» la stuzzicai.
Si bloccò, tornando verso di me «Cosa scommettiamo?» incrociò le braccia sotto il seno, pestando il piede destro contro il pavimento.
«Se vinco io, mi darai la foto di me e il peluche!» esclamai.
«Se vinco io quella foto andrà in rete.» mi sfidò.

«Mi era completamente passato di mente.» ammisi grattandomi il dietro della testa.
La mora rise «Tranquillo, non era una cosa poi così importante.» si morse il labbro «Ma vorresti continuarla.».
Alzai gli angoli della bocca, imitando un sorriso sghembo «Le scommesse non si annullano mai.».
«Quindi quando iniziamo…».
«Domani. Domani ti farò impazzire.».

 

 

Continua…

Scusate l'enorme ritardo, ma come ho giá dichiarato il mio pc é morto e defunto.
In questo momento sto aggiornando dal pc della mia amica, AMATELA.
I capitoli SONO giá scritti, quindi appena potró riaggiornare lo faró all'istante.
Scusate 'sta merdata di spazio, ma sono di corsa!
Adesso scappo, volevo dirvi anche che HO AGGIORNATO anche l'altra mia fanfiction (quella quasi finita).
The bad boy é ferma finché non recupero la memora del pc non potrò aggiornare.


Pubblicità:
Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.

L'amore vive oltre il corpo e l'anima. 

Non cambierai mai, vero?
The bad boy.


Grazie per le vostre recensioni, siete speciali.
A presto risponderò a tutte.
Alla prossima, Vale.

Ritorna all'indice


Capitolo 38
*** Trentasettesimo capitolo. ***


*Leggete lo spazio d'autrice*
 

Trentasettesimo capitolo.
Zayn.


 

«Sei ancora arrabbiata?» biascicai cercando di farmi capire.
Allison alzò le spalle «Devi dormire, domani sarà una giornata lunga per te.».
Sbuffai portandomi un braccio dietro la testa «Mi danno fastidio questi silenzi, lo sai?» domandai retorico «So di aver sbagliato, e ti ho chiesto scusa almeno cento volte, ma potresti almeno fingere?».
«Non sono arrabbiata con te» sospirò «Voglio solo che tu stia bene, è chiedere troppo?».
Scossi la testa «Fidati: voglio stare bene pure io!» ironizzai «Voglio festeggiare il natale con te, anche dentro un ospedale.» esclamai, facendole alzare il visto.
Sorrise «L’avrei passato comunque con te… dentro o fuori un ospedale.».
Avrei tanto voluto baciarla fino allo svenimento, sentire le sue labbra sulle mie, mordicchiarle e succhiarle.
Fissai il suo corpo per qualche secondo, era perfetta per me.
Le sue curve mi facevano venire capogiri, il seno perfetto e il culo, il mio culo, sodo che si trovava.
Due dita schioccarono davanti ai miei occhi «Ti sei incantato?» domandò ridendo.
Annuii «Mi ero perso a fissarti…».
Allie arrossì di botto, quanto amavo quando arrossiva, «Smettila!» si lamentò come una bambina «Mi metti in soggezione.» esclamò coprendosi il viso con le mani.
«Sei bellissima quando arrossisci..» notai che il colore delle sue guance diventava sempre più intenso «Amore non vergognartene.».
Voltò il capo verso la porta, affinché io non potessi più vedere il suo viso.
Miagolai «Mi fai impazzire quando fai così!» ammisi, allungando un braccio verso di lei, invano «Sei lontana, avvicinati!» feci il broncio.
La biondina si voltò, scoppiando a ridere per via della mia espressione «Eh tu sei dolcissimo quando fai così.» mi accarezzò la guancia.
«Mi mancano i tuoi baci…».
Reclinò la testa «Appena starai meglio, ti prendo e ti bacio tutto.» sorrise.
Non vedevo l’ora che accadesse.

***

Guardai l’orologio fisso sul muro, le nove e venti e io stavo pregando pur di non addormentarti.
Ero imbottito di anti dolorifici, ma nonostante ciò la cicatrice sul petto faceva troppo male.
«Ti farò schifo!» strinsi gli occhi, e chiusi le mani a pugno.
Allison si agitò, e si sedette sul letto «Zayn ma cosa stai dicendo?» mi baciò la fronte.
«Il mio petto ti farà schifo una volta guarito!».
Scosse la testa, lasciandomi altri baci sulla fronte e sulle tempie «Non è vero, non dire queste cose. Ti prego.».
Non ascoltai le sue parole, anche se era in buona fede io non riuscivo a non pensarci.
Una volta guarita la ferita sul mio petto ci sarebbe stata, perenne, una cicatrice di almeno sette o otto centimetri.
«Tu per me saresti bellissimo anche senza una gamba.» cercò di calmarmi «Devi capire che io ti amo per tutto, e non solo perché sei un bel ragazzo, o perché sei una pop star. Io mi sono innamorata di te per com’eri dentro.».
Tirai su col naso «Ti amo piccola, ti amo così tanto che fa male.».
La sua bocca si avvicinò alla mia, lasciandomi un bacio a stampo «Non ti lascio per nessun motivo al mondo. ».

 

Pov Allison

Rimboccai le coperte a Zayn evitando di toccarlo il più possibile.
Mi faceva male vederlo così. Mai aveva pensato di far schifo a qualcuno. Era sempre stato orgoglioso di se stesso, ma ovviamente il timore di portare per sempre una cicatrice sullo sterno lo spaventò.
Mi lasciai scappare un sospiro, lasciandomi cadere sulla poltrona –scomodissima- in cui avrei passato la nottata. Yaser tornò nella casa in montagna, per chiuderla e prendere le ultime valigie rimaste. La mattina seguente sarebbe venuto a prendere me e Zayn, per accompagnare quest’ultimo a Londra.
Sciolsi la lunga treccia, agitando i capelli con una mano.
Il telefono del mio ragazzo vibrò, distraendomi dai miei pensieri.
Senza pensarci due volte, afferrai l’Iphone e guardare le notifiche.
Perrie Edwards.
Non era possibile, ancora lei?

Da Perrie: Quello che deve stare bene sei tu, Zayn. Avrei bisogno di vederti, ovviamente una volta guarito. Fammi sapere, xx.

Odiosa.
Così odiosa che le alzerei le mani.
Così odiosa che non ha ancora capito che Zayn è roba mia.
Così odiosa che andrei a casa sua in questo istante solo per urlare dietro.
Respirai pesantemente pur di calmarmi.
Zayn così idiota da rispondere ai sui messaggi.
Avrei mandato a fanculo quel ragazzo all’istante, ma stava dormendo.
Scrocchiai le nocche, uscendo dalla sezione messaggi per aprire la rubrica.
Appena trovai il numero della mia migliore amica, feci partire la chiamata.
«A cosa devo una tua chiamata a quest’ora?»
«Ciao anche a te, comunque sono Allie.» giocai con una ciocca dei miei capelli.
La sentii sospirare «Lo so! Te hai il telefono rotto…» ci fu un breve silenzio «E’ successo qualcosa a Zayn?» la sua voce acuta mi fece sobbalzare sulla poltrona.
Mi affrettai a negare «No no, lui sta bene. Dorme.» sorrisi osservandolo dormire come un bambino.
«Ma vaffanculo stavo per avere un infarto.» ridacchiai «Ma è successo altro?».
Sbadigliai «In teoria si…».
«Allison che cazzo è…».
«Zayn e Perrie hanno messaggiato!» sbottai «Eh lei lo vuole incontrare, ovviamente appena sta meglio; Ma ti rendi conto? Eh poi quel deficiente del mio ragazzo le da corda!» sentii il sangue ribollirmi.
«Come siamo gelose.» mi sfotté «Ma Zayn le dava corda in che senso?»
«Ha risposto ai suoi messaggi ringraziandola, ma stiamo scherzando?».
Maya scoppiò a ridere «Lo sai che non ti tradirebbe mai, comunque Perruzza non molla l’osso!».
«Ci sei arrivata, finalmente.» sbuffai «Non ti faccio l’applauso solo perché rischierei di svegliare il mio piccolino.».
«Il tuo piccolino?» domandò ingenuamente.
«E’ Zayn!».
«Da quando vi appioppate dei nomignoli così? Te non l’hai mai fatto!».
Chiusi gli occhi, sorridendo «E’ troppo tenero, mi è difficile non darglieli!».
«L’amore ti fotte!» la sua risata si arrestò «Che ne dici se andiamo a trovare Perruzza?».
«Che cosa vorresti fare?» domandai incuriosita.
«Divertirmi, e poi deve uscire definitivamente dalla vita di Zayn!» spiegò.
Mi mordicchiai il labbro, nervosamente «Ma la vuoi minacciare?» la mia migliore amica, certe volte, poteva essere più che maligna. Quando si metteva in testa qualcosa, era difficile farle cambiare idea. Cocciuta.
«Nah, vedrai…» sospirai nervosamente, ascoltando ogni parola che aveva da dirmi; dopo una mezzora buona finii e mi saluto, dicendomi di dover riposare. Chiusi la chiamata, e bloccai il telefono mettendolo sotto carica.
Senza far rumore, spostai la poltrona il più vicino possibile al letto di Zayn; mi posizionai su essa, appoggiando la testa sul materasso fresco in cui dormiva il mio ragazzo. La stanchezza iniziava a percorrersi sul mio corpo, e senza accorgermene mi addormentai stringendo la mano a Zayn.

Giorno dopo

Pov. Harry

Chiusi l’ultimo gavettone, e lo lasciai nel lavandino.
Mi abbassai aprendo il mobile del bagno, in cerca di una bacinella in cui potesse contenere i palloncini riempiti con l’acqua. Sapevo di incorrere in una morte lenta e dolorosa, ovviamente tutto grazie alla mia fidanzata.
Finito di riempire la bacinella con i gavettoni, uscii dal bagno senza fare alcun tipo di rumore sospetto.
Entrai in stanza da letto, lasciando le ‘armi’ sul comodino; con delicatezza tolsi le coperte dal corpo di Maya, lasciandole cadere ai piedi del letto.
Risi tra me e me.
Portai il catino e lo appoggiai sul materasso, afferrando tra le mani due gavettoni.
«Amore mio…» mormorai, cercando di svegliare la mia dolce metà «Su in piedi che dobbiamo andare a prendere un paio di regali.» m’inventai al momento.
«Fottiti.» mormorò rigirandosi sulle lenzuola.
Impugnai un gavettone, lanciandolo contro la testa della ragazza: bagnandola tutta.
«Styles!» urlò, tirandosi su leggermente.
Scoppiai a ridere, prendendo un altro palloncino «E’ troppo divertente.» borbottai, lanciandogliene addosso un altro. Questa volta le colpii la base della schiena, bagnandole gli slip, durante la notte non portava i pantaloni.
«Scassa cazzo che non sei altro, sei morto!» continuò a urlare mentre io le lanciavo i palloncini. Quando finirono, mi sentii nella merda.
Lasciai cadere le braccia lungo i fianchi, mettendomi in ginocchio sul letto «Buon giorno amore mio.» gattonai, ma l’unica cosa che il mio culo trovò fu il pavimento.
«Mi hai fatto cadere!» esclamai massaggiandomi il fondo schiena «Sei una…».
M’interruppe «Non provare a darmi della stronza, perché ti faccio male. Capito Styles?».
Deglutii «Okay…» balbettai, rialzandomi dal pavimento «Me lo dai un bacino?» presi coraggio.
Maya si strizzò i capelli, fulminandomi con gli occhi «Styles è guerra, sappilo.» si alzò dal letto spingendomi «Ah che tu lo sappia: pulisci tutto!» spalancai la bocca, sorpreso.
Guardai il letto e il resto della stanza, era un macello.
«Non mi aiuti?».
«No!».
Alzai le mani in segno di resa «Nervosetta la tipa.» fu l’ultima cosa che dissi, prima di finire, ancora, con il culo per terra.

 

Pov. Zayn

«Sei pronto per tornare a ‘casa’ ?» domandò Allison, mimando con le dita le virgolette parlando di ‘casa’.
Le sorrisi «Sono pronto!» esclamai deciso «Almeno avrò la certezza che dormirai a casa, e non più su una scomoda poltrona!» commentai, tenendomi con il braccio sano, il fianco sinistro.
«Lo sai che starò con te finché non tornerai a casa, vero?» chiese, appoggiando un braccio attorno alla mia vita per sostenermi.
«Dovrei riuscirci da solo.» m’incendiò con lo sguardo dopo la mia frase, così che rimasi zitto per tutto il tragitto stanza-auto.
«Vuoi sdraiarti?» scossi la testa, appoggiando la schiena al sedile posteriore della macchina «Tuo padre sta firmando le ultime carte di trasferimento, in teoria dovevano portarti in ambulanza, ma Yaser li ha convinti.» spiegò nervosamente. Lo vedevo dal suo sguardo e dai suoi movimenti che era più che agitata.
Sapevo che stava vivendo un incubo in cui io ne facevo da protagonista.
«Almeno posso sentirmi normale per un paio d’ore!» ironizzai, con una mano picchiettai sul sedile accanto al mio, incitando Allison a sedersi al mio fianco.
Lei sorrise «Un secondo solo: metto lo zaino nel bagagliaio.» seguii con gli occhi il suo corpo dallo specchietto retrovisore. Un sorriso enorme splendeva sul suo viso, mentre con destrezza e decisione chiuse in un tonfo la porta posteriore. Senza troppe pretese salii accanto a me.
«Zayn devo allacciarti la cintura!» sbottò facendomi ridere, piano piano si allungò su di me, senza toccarmi minimamente, pur di raggiungere con una mano la cintura di sicurezza.
Fissai il suo viso concentrato le si formava una rughetta tra le sopracciglia, con le labbra teneva stretta la lingua che usciva lateralmente dalla bocca, e per finire inclinava di poco la testa verso destra.
«Finiscila di fissarmi, Zayn!» schernii, facendomi riprendere dal mio stato di trans improvviso.
Arricciai il naso, causandomi dolore, gemetti «Ah che male!» toccai subito il setto nasale per alleviare la fitta.
Allie lasciò andare la cintura, guardandomi impaurita «Scusami non volevo, io...» si portò una mano sulla bocca non sapendo cosa dire.
Scossi la testa per la sua premura «Non devi scusarti, non hai fatto assolutamente niente!» con l’indice delineai la mascella, rilassando la sua espressione «Devo mettere per forza la cintura?» feci il broncio.
Annuii desolata «Solo che ho paura che sia troppo stretta…» mormorò indecisa sul da farsi.
«Allora rendi felice il tuo ragazzo: passa un braccio dietro la mia schiena, e tienimi stretto.» spiegai passo per passo, incitandola anche prendendole il braccio.
«Sei sicuro?» domandò più a se stessa che a me.
Senza ulteriori parole mi ritrovai metà busto di Allison avvolto al mio fianco. Mi sentivo finalmente a casa.

***

Aprii gli occhi sentendo un dolce tocco sulla guancia «Ehi…» biascicai con la bocca impastata.
«Riposato?» domandò mio padre dal posto del conducente.Assottigliai gli occhi, annuendo «Tutto sarebbe migliore se non dovessi entrare in ospedale, ancora.».
Papà sospirò «Prima stai meglio e prima uscirai.».
Allison, ancora stretta al mio fianco, mi baciò la guancia «Devi resistere piccolo, io sto con te.» sussurrò all’orecchio pur da non farsi sentire da mio padre.
Le sorrisi rubandole un lieve bacio a stampo, quanto mi mancava baciarla per bene.
«Mi mancano le tue carezze e i tuoi baci.» mormorai vicino al suo lobo, fiorandolo con la punta del naso.
Arrossì «Appena starai bene, Zayn.».
Annui appoggiando la testa contro il finestrino, intravedevo da lontano l’ospedale e in più una gran folla.
No i paparazzi, no!
«Non ce la faccio con tutto sto casino.» la mia voce tremava come le mani.
Allie lasciò la presa sul mio fianco, allungando il collo per vedere la folla «Noi entreremo dall’entrata secondaria, i ragazzi sono li.» mi avvisò, intrecciando le dita della sua mano con la mia.
La sua affermazione mi rassicurò, avrei voluto accendermi una sigaretta per poterla fumarla di getto. La gamba incominciò a muoversi su e giù, come un tic.
«Mi stai facendo male.» Allie lasciò la mia mano, massaggiandosi la sua; senza accorgermene gliela strinsi a tal punto da farle male.
«Scusa, scusa, scusa.» mi scusai il più possibile, tentando di massaggiarle il punto in cui le feci male.
Agitò una mano «Tranquillo, tutto apposto.» tentò un sorriso per tranquillizzarmi, alzò lo sguardo, e indicò fuori dal finestrino «Louis è lì.» guardai nella direzione da lei indicata, felice di trovare uno dei miei migliori amici, fermo ad aspettarmi.
«Meno male.» dissi a me stesso.
«Zayn la carrozzina è dentro, attaccati a me il più possibile.» esclamò Louis, tirandomi a se con una stretta sui miei fianchi; mi adagiai il più possibile su di lui. Il braccio destro gli cingeva le spalle, e il peso del mio corpo lo stava tenendo tutta la sua schiena «E’ tutto okay?» domandò preoccupandosi appena feci una smorfia di dolore.
Strinsi i denti sentendo un bruciore sul petto «Ti prego fammi sedere.» lo implorai.
Louis annuì all’istante, appoggiandomi al sedile della macchina. Mio padre scese dalla vettura, correndo nella mia direzione «Zayn cosa ti fa male?» sentii a mala pena le sue parole, poiché il parcheggio in cui stavamo si riempii di fans urlarti, e paparazzi senza scrupoli.
«Cazzo andatevene!» urlò Louis in direzione della folla.
Scossi la testa, strizzando gli occhi stavo perdendo lucidità.
«Amore sono qui, cosa ti senti?» la voce calda di Allison mi venne in soccorso, in questo momento le davo le spalle.
«Mi fa malissimo il petto.» boccheggiai indicandomi il punto da dove proveniva il dolore.
Allie, ancora alle mie spalle, mi accerchiò con le braccia il busto, aprendo lo zip della giacca.
Una macchia di sangue si mostrò sulla maglia color cielo, spaventando la mia fidanzata, mio padre e Louis. Quest’ultimo, allarmato, chiamò un dottore che si precipitò all’istante da me.
«Ragazzo come ti chiami?» domandò la donna, passandomi una luce sugli occhi «Segui la luce con gli occhi.».
«Zayn mi chiamo Zayn.» risposti deciso.
Il medico estrasse una forbice dal camice, e mi tagliò per il lungo la maglia, strappandola con le mani verso la fine. Spalancai gli occhi notando che i punti sul petto, si erano rotti facendo fuori uscire il sangue.
«Non spaventarti.» mormorò il dottore, tamponandomi la ferita con delle garze sterili «Adesso dovrai sederti sulla sedia, e con urgenza entriamo al pronto soccorso. Hai capito?» annuii, fissando la carrozzina che un’infermiera stava avvicinando.
Deglutii «Allie…» la biondina con gli occhi colmi di lacrime, si sporse da dietro le mie spalle «Qualsiasi cosa succeda stai con Lou.» quest’ultimo si avvicinò, sorridendomi.
«Manderò via tutti io.» mi avvisò, spostandosi dalla portiera. Due omoni mi si avvicinarono prendendomi sotto le ascelle, insieme mi sollevarono facendomi sedere sulla sedia a rotelle.
Feci un gemito di dolore, stringendo le braccia della sedia talmente forte da farmi male alle dita.
Il medico di prima prese le redini, guidandomi dentro l’ospedale.
Saettai con la testa verso l’ingresso, appena sentii chiaramente la voce di Louis urlare: quella scena non l’avrei mai dimenticata, lui con un braccio stretto attorno alle spalle della mia ragazza, e con la mano libera mostrò il terzo dito, mandando a fanculo fans e fotografi. Un mito.

 

Pov. Harry

«E’ bella, no?» annuii all’affermazione della mia ragazza, mentre mise nel cestino l’ennesima canotta per Louis «Almeno usa questo tipo d’indumento!» puntualizzò, sorridendomi.
«Si gli piace molto, ma quella verde non mi fa impazzire!» ammisi, prendendola in mano «Secondo me non la utilizzerebbe.».
Maya sospirò «Del resto è il tuo migliore amico, quindi va bene mettiamola giù.» con un sorriso trionfante lasciai la canotta dove, la mia ragazza, la prese.
«Andiamo in cassa, abbiamo finito, no?» mi morsi il labbro, speranzoso di sentire una risposta affermativa. Mi guardai attorno, nascondendomi meglio dietro i miei rayban per non farmi riconoscere dalle persone «Allora?».
Sembrò risvegliarsi «Abbiamo finito!» brontolò, portandomi vicino alle casse «Però ho voglia di un frappé!» esclamò, facendomi gli occhi dolci.
Con le nocche della mano le accarezzai la guancia «Porto io le borse. Appena usciamo, entri in una gelateria e te lo fai fare.» Maya squittì felice, prese dalle mie mani la carta di credito e si mise in fila.
Dopo una manciata di minuti toccò a noi, pagammo e uscimmo da quell’inferno.
«Si moriva di caldo la dentro!» mi lamentai, aggiustandomi il capello.
La mora rise «Certo, imbottito come sei.» mi indicò.
Alzai le spalle «O questo o una folla di persone urlarti, cosa scegli?».
Roteò gli occhi dandomi ragione.
Aspettavo da più di un quarto d’ora la mia ragazza e non era possibile che ci stesse mettendo così tanto.
Mi alzai dalla panchina in cui mi ero seduto precedentemente, e mi diressi verso la gelateria in cui entrò poco prima, Maya.
Una voca alquanto famigliare mi distrasse, guardai in direzione di essa scorgendo tra la folla una chioma bionda, una ragazza, e una chioma bruna, un ragazzo.
Non potevo crederci: Perrie e Josh.

Continua…
 

Scusate l'enorme ritardo, ma come vi ho già spiegato non ho un pc da dover poter aggiornare.
Adesso ho scoperto che il pc (vecchio più di mia nonna) legge il codice e ho aggiornato.
Io spero di non perdere voi lettori, ci rimarrei troppo male.
Ho notato che nel capitolo precedendo ho ricevuto solo 25 recensioni, ringrazio tutte queste persone.
Spero che in questo capitolo i numeri salgono!
Aggiornerò frequentement, adesso!
Novità: ho creato una serie (da come avete visto in alto) e scriverò (prossimamente) delle OS sulle coppie.
Sono ispirata.

Risponderò alle vostre recensioni in serata, o domani mattina.
Lasciatemi una recensione, vorrei anche sapere se vi piace lo sviluppo della storia.
Alla prossima, Vale.

ps. nel prossimo capitolo ci sarà un colpo di scena!!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 39
*** Trentottesimo capitolo. ***


Trentottesimo capitolo.
Harry.

 

 

Mi bloccai fissando i due ragazzi a pochi metri da me, entrambi non si accorsero della mia presenza; il camuffamento era riuscito alla grande. Guardai le loro mani intrecciate e storsi il naso. Qualcosa non quadrava.
Perrie e Josh non stavano insieme, non poteva essere così. Maya avrebbe dovuto
credermi questa volta.
«Ma guarda, dove vai!» sbottò una signora, intenta a mettersi a posto la borsa sulla spalla.
Le sorrisi «Mi scusi.» continuai a camminare, entrando nella gelateria. Appena trovai la chioma mora della mia ragazza, corsi verso di lei «Devi venire a vedere una cosa!» agitai i sacchetti, urtando un paio di persone. Eh che cazzo però, pensai.
Maya si portò una mano sul petto, sospirando «Mi hai fatto prendere un colpo, comunque è il mio turno stai muto!» mi punto il dito contro e tornò a parlare con il gelataio. Iniziai a dondolarmi sui talloni, oscillando.
L’attesa mi sembrava eterna, e non volevo assolutamente perdere di vista i due piccioncini.
«Adesso andiamo!» la presi dal gomito, tirandola in mezzo alla folla. Sentii chiaramente varie parolacce contro di me, ma lasciai correre, troppo intenzionato a farle vedere il fratello.
«Minchia Harry se non mi molli…» la strattonai nuovamente, entrando nel negozio in cui entrarono Josh e Perrie.
Non ascoltai le parole della mia ragazza, e continuai a vagare tra gli scaffali, a un certo punto riconobbi la giacca firmata della Edwards, e mi accostai dietro una fila di jeans. Tappai la bocca a Maya, prima che lei potesse parlare, o meglio urlare, contro di me. I sacchetti erano finiti sul pavimento, ma poco m’importava, girai mai verso la direzione in cui continuavo a fissare, senza toglierle la mano dalle labbra.
Scosse la testa, strabuzzando gli occhi: in poche parole non stava capendo.
«Guarda quella con la giacca grigia.» sussurrai al suo orecchio, facendomi sentire solo da lei.
In pochi secondi i suoi occhi iniziarono a saettare sulle figure dei due ragazza, lasciai andare la mano sulla sua bocca, liberando un suo commento:
«Troione!» sbottò, guardando bene «Lo inculo con un palo!» strinse i pugni, girandosi di colpo verso di me «Con tutte le ragazze esistenti in questo pianeta, proprio con quel trans doveva stare?».
Alzai le mani in segno di difesa «Non è colpa mia se gli piacciono i tipi come la Edwards!» mi difesi, sentendomi attaccato da lei.
Scosse la testa, scusandosi «Ma stanno veramente insieme?».
«Prima camminavano mano nella mano, quindi penso di si. Anche se secondo me lo sta usando.» Perrie stava tramando qualcosa, me lo sentivo nel profondo.
«Quella sta scherzando con la Devine sbagliata!».
La corressi «Tecnicamente a te non ha fatto nulla, sta solo frequentando tuo fratello…» mi zittii di colpo, vedendo l’espressione della mia ragazza; avrebbe incendiato qualcosa se solo avesse potuto.
«Fatto sta…» mi fece il verso «Sta usando mio fratello, siccome ieri ha cercato Zayn, ancora! Allie non era molto felice di ciò.».
Spalancai la bocca, sorpreso «Quella stronza.» la indicai «Ci sta provando ancora con Zayn?» Maya annuii, guardai verso la direzione di Perrie «La bionda sta rischiando molto!» almeno una cosa giusta l’aveva fatta: non aveva più i capelli viola!
Maya afferrò i secchetti, senza fare rumore, e me ne diede un paio «Adesso, noi due, diventeremo dei detective.» mi avvisò, mentre indossò i suoi occhiali da sole.
«Non sono bravo in queste cose!» brontolai, urtando un manichino, ma porca troia, tutte oggi!
«Fai silenzio!» sbottò, calpestandomi un piede.
Strinsi i denti, pur per non urlare «Cristo!» biascicai, muovendo la gamba per diminuire il dolore.
Non mi diede neanche il tempo di appoggiare il piede a terra che mi strattonò, probabilmente i due ragazzi si stavano allontanando, invece mi sbagliai, e di grosso.
Un chiaro Josh Devine fu spinto dentro un camerino, mentre una chiara Perrie Edwards gli stava mangiando la faccia, due parole: che schifo.

Pov. Zayn

«Come ti sentì?» Questa domanda composta solo da tre parole, mi tartassava da giorni e giorni. Come potevo stare? Se si aspettavano che io stessi bene, si sbagliavano di grosso. Un tavolo mi aveva quasi ucciso sotto gli occhi di mio padre; successivamente un arresto cardiaco mi stava nuovamente uccidendo, per finire in bellezza i punti sul petto erano saltati.
Le questioni erano due: coincidenze, oppure lo sfigato del gruppo ero proprio io; che poi non mi meravigliavo neanche.
«Non penso che in un ora sia cambiato qualcosa?!» Ironizzai, ridacchiando da solo.
Il medico mi guardò storto, alzando un sopracciglio «Non penso sia tempo per ridere, Signor Malik.» Mi rattristai all'istante, evitando di rispondere alla dottoressa.
Se mi avessero tolto anche il sorriso, non so che fine avrei fatto.
«Questo è un ospedale serio e non sono accettati determinati comportamenti.» Il mio buono umore era definitivamente morto «Le fans la fuori dovranno andare via, lei è una persona come le altre quindi non voglio che si atteggi o cose simili!» Continuò, entrando in ascensore per portarmi in stanza.
Atteggiarmi? Facevo tutto purché atteggiarmi!
«È diventata molto silenziosa, vedo.» Alzai il viso guardando il medico mentre premeva i tasti.
«Voglio solo entrare nella mia stanza e non vederla più!» sputai fuori.
La donna rise, scuotendo la testa «Mi dispiace contraddirla, ma sono il suo medico e dovrà sopportarmi per molto tempo!» roteai gli occhi, deprimendomi all'idea di non poter più ridere per colpa della severità della dottoressa.
Il suono dell'ascensore ci annunciò di esser arrivati al piano indicato, aspettammo che le porte si aprirono per indirizzarci in camera. Quando imbucammo il corridoio, notai la chioma bionda della mia ragazza, susseguita da una castana, Louis, e un'altra, Liam.
Alzai una mano, sorridendo ai miei amici, salutandoli mentre mi avvicinavo.
Allison mi sorrise timidamente, mentre Louis la cullava dolcemente tra le braccia. No, non ero geloso, Louis era un mio amico e sapevo che non aveva secondi fini, ma sentivo una strana sensazione alla bocca dello stomaco, quasi insopportabile; e la cosa buffa era che più fissavo la scena e più aumentava il fastidio e il malumore. No, ripeto, non ero geloso.
 
«Se collaborasse, almeno.» mi resi conto di trovarmi con la carrozzina accanto al mio nuovo letto, in più la dottoressa mi stava rimproverando per la mia disattenzione. Grazie a un paio di infermieri, riuscirono a distenderei sul letto senza aggravare la situazione sul petto.
«Adesso arriverà una donna a metterle il camice.» Mi informarono.
Strinsi le mani a pugno sopra le cosce «Non mi faccio vedere nudo da persone sconosciute!» borbottai, fissando l'infermiera con il camice; avrà avuto pressapoco trent'anni.
«Come prego?» domandò quest'ultima guardando il suo superiore.
Sospirai «Non mi faccio spogliare da nessuno e non mi vedrete nudo!» ripetei con decisione.
La porta della camera era chiusa e l'aria stava diventando fredda, io continuavo a fissarmi le mani senza mai guardare ciò che stava accadendo attorno a me.
«Da chi vorrebbe esser cambiato?» la voce del medico uomo si fece sentire.
Alzai lo sguardo incontrando i suoi occhi «La mia ragazza, solo da lei.».

 

***

 
«Perché hai messo la cintura se ti stringe troppo?» domandò Allie, facendo scivolare dalle mia spalle la maglia ormai da buttare.
«Sarebbero caduti i pantaloni...» mormorai distogliendo lo sguardo da lei. Non volevo vedere i suoi occhi lucidi mentre mi fissava il petto, non lo avrei mai sopportato il suo guardo colmo di pietà.
Sentii gli strappi delle mie scarpe e successivamente i miei piedi si stavano raffreddandopoco alla volta.
«Avresti dovuto mettere dei pantaloni della tuta, domani ne portò un paio.» tolse anche i calzini, mettendoli in una busta di carta; risalì con le mani, arrivando alla fibbia della cintura che, con mia sorpresa, slacciò con gran maestria.
«Com'è che sei veloce a toglierla?» ironizzai, vedendola armeggiare con i bottoni dei jeans.
Alzò le spalle «In momenti come questi sono veloce... Non c'è...».
«...pressione.» conclusi lasua frase «Quando facciamo l'amore sei sempre agitata, come se fosse la nostra prima volta.» le sue guance si colorarono di rosso mentre deviò il mio sguardo, fissando i miei pantaloni slacciati.
«Finiscila.» ringhiò, guardandomi male.
Allison non capiva che trattandomi normalmente, io stavo meglio e no non stavo esagerando. Lei riusciva a non farmi pesare l'incidente, riuscendo a distrarmi il più possibile.
Annui «Va bene.» borbottai lasciandole la possibilità di svestirmi.
Con un movimento fluido, fece scorrere i pantaloni lungo le mie gambe, evitando con le mani i vari lividi su esse. Appena tolti piegò anch'essi e li mise nella busta assieme alle calze.
Alzai quel poco che potevo il bacino, permettendole di sfilarmi anche i boxer.
Ero completamente nudo davanti alla mia ragazza, per la prima volta in vita mia mi sentivo a disagio.
Mi sentii talmente imbarazzo che chiusi gli occhi pur di non veder io stesso il corpo segnato.
«Zayn, che hai?» la mano calda di Allison mi solleticò la barba sul mento, quasi inconsciamente appoggiai una mano sopra la sua, stringendola.
«Coprimi.» un sussurro che lei percepì al volo. In pochi secondi mi ritrovai il camice sul corpo e perfettamente allacciato dietro la schiena.
Quando fui di nuovo sdraiato, Allie, mi coprì con le lenzuola fino allo stomaco.
«Zayn...» mi sorrise, scossi la testa sapeva a cosa stessi pensando. Lei aveva capito benissimo perché non volevo vedere, e che guardasse, il mio corpo «Sei bellissimo anche così, lo sai.».
«No, non lo so...» strizzai le palpebre, sentendo gli occhi diventare sempre più ludici. Non volevo piangere, ancora.
«Amore, ti prego non piangere.» una lacrima mi sfuggì dal controllo, scivolando lungo la guancia ammaccata.
«Mi faccio schifo.» la mia voce rotta dal pianto rimbombò in tutta la stanza. Ero un mostro.
«Non lo sei e mai lo sarai.» le sue piccole dita mi asciugarono il viso «Tu sei perfetto anche con il viso mezzo rotto, una cicatrice sul petto e il corpo pieno di lividi. Tu non vedi quanto bello sei realmente, sei la persona migliore al mondo e sempre sarà così.» repressi un singhiozzo, mordendomi la lingua «Zayn, amore, io non ti lascerei mai per un paio di lividi. Mi sono innamorata di te oltre la tua perfezione estetica, tu sei l'uomo della mia vita e sei perfetto anche così.» accolsi impazzente le sue labbra, concedendomi un bacio salato per via delle mie lacrime.
Appoggiò la fronte contro la mia, i suoi occhioni blu mi perforarono l'anima «Quei segni andranno via, non crollare mentalmente, piccolo. Non farlo, tutto si risolverà. Ricominceremo tutto da capo, come dici nella nostra canzone, no?».
La nostra canzone, aveva identificato Over Again come la nostra canzone. Sorrisi, almeno una cosa giusta l'avevo fatta.
«E basta piangere che poi piango anch'io, okay?» la sua risata mi fece vibrare il cuore e senza accorgermene ridacchiai, sorridendo appena «Perché sorridi, adesso?» mi guardò perplessa, ma nello stesso tempo divertita.
«Perché mi è bastato solo sentire la tua risata per stare bene, tu mi fai stare bene. Sei la mia forza.» la mia voce risuonò più roca che mai «Non mi lasciare, mai.».

Pov. Allison

«Quindi i medici gli hanno somministrato l'antidolorifico?» annui ancora «E l'hanno anche collegato ai monitor del cuore e cose varie?» continuai ad annuire, Liam sospirò tornando a battere il piede contro la gamba del tavolino.
«Liam!» sbottò d'un tratto Louis, fulminandolo con gli occhi «Cristo, ma ti vuoi calmare un secondo? Siamo in questo bar da poco più di cinque minuti e mi stai già stressando!» guardai il castano con gli occhi sbarrati, capitava raramente vedere Louis incazzato.
«Calmati, sono solo preoccupato per Zayn.» ribatté Liam, bevendo la sua aranciata.
Alzai gli occhi al cielo, ascoltando i loro battibecchi. Pochi minuti prima lasciai Zayn nelle mani dei medici e del padre, nella mia mente era espressa l'immagine dei suoi occhi tristi che mi imploravano di non lasciarlo li, ma non potei fare in altro modo.
Tra le mani rigirai il telefono del mio ragazzo, poiché il mio era rotto, e mandai un messaggio.

A Niall: Dove sei finito? È da mezz'ora che ti aspettiamo.

«A chi scrivi?».
«Niall, è in ritardo.» lasciai il telefono sul tavolino, dando un morso al mio toast. Mi leccai le labbra, pulendole dai residui di formaggio.
Il telefono vibrò.

Da Niall: Giuro non ero in ritardo, ma poi ho trovato traffico e successivamente un branco di fans mi ha bloccato la strada. Qua fuori è un inferno! Sono a Sparta!

Ridacchiai leggendo la risposta del biondino.
«È qua fuori?» alzai gli occhi incontrando quelli di Louis e annui «Sarà bloccato, vado a prenderlo.» annunciò alzandosi.
Liam imitò i movimenti del castato, intento a seguirlo, ma quest'ultimo glielo impedì.
«Oggi mi odia!» esclamò, Liam, lasciandosi andare contro lo schienale della sedia.
Mi guardai attorno, fissando lo sguardo su una bambina dai capelli rossi «È stressato come tutti.» sorrisi, tranquillizzandolo.
La fastidiosa suoneria di Louis ci distrasse entrambi, diedi un'occhiata al telefono illuminato e venni presa dalla curiosità.
«Che dici... Guardiamo?» chiesi fissando iPhone del castano, lasciato incustodito.
Liam si morse il labbro «Io non faccio queste cose!» borbottò.
«Tu no, io si!» presi il telefono, sbloccando.
Sbarrai gli occhi, sentendo il fiato mancare per ciò che segnava il messaggio. Mi portai una mano alla bocca, scioccata.
«Che dice? Perché sei così? Dai!» passai il telefono a Liam, senza proferire parola.
I suoi occhi si sgranarono e rimase a bocca aperta «Oh mio Dio.» esclamò, avendo la mia stessa reazione.
Aprii bocca per parlare, ma la voce di Louis ci anticipò «Cosa state combinando con il mio telefono? Liam, cazzo!» il ragazzo di fronte a me lasciò il telefono, saltando sulla sedia per lo spavento.
«G-giuro che non stavo f-facendo nulla!» balbettò, nervosamente.
Louis prese il telefono e guardò il messaggio lasciato aperto «Porca di quella troia!».
«Eh che cazzo adesso voglio saperlo anche io!» Niall prese il telefono di Louis e guardò anche lui il messaggio.
La sua espressione su epica: prima sgranò gli occhi, poi arricciò il naso e per finire fece una smorfia da schifato con la bocca.
«Eh Bravo Josh, si scopa Perruzza!» guardammo tutti Niall, chiedendogli spiegazioni «Non vi piace? Optavo per 'Perruzza la truzza' oppure 'Perminchia la scassa minchia' qual è il più indicato?» domandò.
Liam scosse la testa, invece Louis scoppiò a ridere «A me piace 'Perruzza', ma anche 'Perminchia' non è male!» risposi al biondo. Lui mi fece l'occhiolino e si sedette alla mia destra.
«Dovremmo dirlo a Zayn, no?» scossi violentemente la testa, contraria.
«No Louis, Zayn ha altro a cui pensare e di certo non voglio che si stessi per colpa di quella stronza.» sbottai, alzandomi e prendendo il sacchetto di biscotti che comprai precedentemente per il mio ragazzo «Mentre voi aspettate Harry e Maya, vado in camera da Zayn. Vieni Liam con me.» il castano si alzò, felice. Aspettava queste parole da quando era arrivato.

 

***


«Cazzo, Zayn l'hai fatta grossa questa volta!» fermai Liam, prima che lui potesse entrare nella stanza «Sto impazzando, adesso parlo anche da solo.» ascoltai le prediche che il moro stava facendo a se stesso.
«Ma cosa dice?» mormorò, Liam, senza farsi sentire.
Sorrisi e aprii la porta «Amore, ti ho portato dei biscotti al cioccolato e il tuo migliore amico» agitai le mani verso Liam «Tataaan!».
Zayn scoppiò a ridere, sorpreso per la scena «Grazie, piccola sei stata davvero gentile» sbuffai e mi avvicinai a lui, dandogli i biscotti «Li mangerò di sicuro.» ridacchiò, prendendo la scatola, aprendola.
«Scusa se non sono riuscito a venire prima, ma ero bloccato.» si scusò, Liam «Però starne certo che mi sono informato sulle tue condizioni e vorrei sapere da te qualcosa di più.».
Il moro si pulì le labbra dalle briciole, mentre masticava metà biscotto «Finché siete qui, sto bene!» annunciò con indifferenza. Senza parlare mi sedetti sul letto e gli rimboccai le coperte «Liam...» si fece serio «Non posso dire di stare bene, perché non è assolutamente così. Passerò le festività in questa stanza e probabilmente se vado avanti così anche il compleanno. Quindi no, non sto bene, nè emotivamente, nè fisicamente, ma sto cercando di stare a riposto il più possibile per guarire prima.» mi accocolai al suo fianco, sospirando.
«Oh...» Liam si demoralizzò «Sai che per qualsiasi cosa puoi contare su di me?» domandò di botto «Le festività non le passerai da solo, se me lo concedi rimarrò io in ospedale per tutto il tempo!». 
Alzai la testa, intervenendo «Tranquillo, Liam, rimarrò io.» indicai con la testa uno zaino «Rimarrò giorno e notte, Zayn lo sa bene che non passerà da solo questo periodo e soprattutto le festività!» il calore di due labbra premute sulla mia tempia sinistra, mi fece sorridere. Per il ragazzo che amavo avrei fatto di tutto, a costo di dormire un mese su una poltrona o su un pavimento, non lo avrei mai lasciato.

Pov. Zayn

Rimasi ammaliato dal discorso che fece Allison, sapevo perfettamente che non mi avrebbe mai lasciato da solo.
Sapevo anche che se avessi insistito per farla tornare a casa, si sarebbe opposta all'istante.
«Grazie, amore.» le baciai dolcemente la testa, passando il braccio destro sulle sue spalle, stringendola al mio fianco. Sussultai dal dolore, sentendo un lieve bruciore sul fianco «Tranquilla...» l'anticipai, vedendola allarmata.
Sorrisi al mio migliore amico, facendogli capire che andava tutto bene «Devo chiederti un favore...» lasciai la presa su Allison «Piccola, puoi uscire un attimo?» domandai, causandole ansia.
«C-erto.» balbettò, alzandosi dal materasso «Sono qua fuori.» annunciò.
La bloccai «Piccola, mi vai a prendere un succo?» conoscendola sapevo che avrebbe origliato la conversazione.
Si morse il labbro, nervosamente «Scelgo io?» prese il portafoglio dalla borsa, annui vedendola uscire e chiudere la porta.
Liam si sedette sulla sedia accanto al letto e mi scrutò «Cosa devi chiedermi di così importante da dover far uscire la tua dolce metà?» alzò un sopracciglio.
«Sei l'unico discreto e di cui io mi fidi.» mormorai e la sua curiosità aumentò «In camera mia, a casa nel cassetto delle mie mutande, precisamente nei boxer grigi, c'é un pacchettino nero. E' il regalo di Natale per Allison, ma come vedi io sono bloccato qui e non posso recuperarlo...».
Accavallò le gambe e si grattò il mento «Quindi vuoi che io ti prenda il pacchetto, senza farmi scoprire da nessuno e soprattutto da lei?» annui, mordendomi appena il labbro spaccato «Toglimi una curiosità... il pacchetto è quadrato e non troppo grande?» annui ancora, sentendo l'ansia che si faceva strada nel mio corpo «Te lo porterò in serata, del resto mancano pochi giorni a Natale».
Sospirai sentendomi meglio «Grazie, Liam. Sei un amico.» afferrai un altro biscotto e lo misi in bocca intero, sporcandomi le labbra e il camice con le briciole; allungai la scatola verso il mio migliore amico e ne prese uno, rigirandoselo tra le dita.

«Zayn, ma vuoi chiederle di sposarti?» colpito e affondato.

Continua...

Eccomi tornata alla riscossa!
Vi avevo promesso il capitolo il prima possibile, ed eccomi qua!
Spero che io non vi stia deludendo, in caso contrario: chiedo scusa.
Come ho accennato nel capitolo precedente è tornata Perrie. Nei prossimi capitoli spiegherò perchè Josh ha tradito sua sorella!
Colpo di scena per i Zallison: Zayn le chiederà di sposarlo?
Adesso mi blocco se no scriverei delle anticipazioni e vi rovinerei tutto.

Mi lasciate una recensione? Vorrei capire se vi piace lo svolgimento della storia.
ps. non so quanti capitoli mancano alla fine della storia: ma non sono molti.


Pubblicità:
Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.

L'amore vive oltre il corpo e l'anima. 

Non cambierai mai, vero?
 
Grazie per le vostre recensioni, siete speciali.
A presto risponderò a tutte.
Alla prossima, Vale.

Ritorna all'indice


Capitolo 40
*** Trentanovesimo capitolo. ***


Trentanovesimo capitolo.
Zayn.

Natale era alle porte, mancava poco più di un ora al giorno tanto atteso.
Allison era in bagno a cambiarsi la maglia che le sporcai con del succo di mirtillo, avevamo deciso di mangiarci come cenone della Vigilia dei pancakes, vari biscotti e pasticcini.
Mi sentivo un bambino che aspettava con ansia la mattina di Natale, Liam, come da accordi, riuscii a portarmi il regalo per Allison. Aspettavo solo lo scoccare della mezzanotte per darglielo. Non sapevo come potesse reagire al mio gesto, ma non mi sarei tirato indietro. Volevo passare il resto della mia vita con lei e non era solo un sogno da ragazzino; ogni giorno che passava il mio amore per lei diventava sempre più forte. Non dico di essere pronto per questo passo, ma sono pronto a ufficializzare la mia storia con lei. Desidero solo farle capire quanto lei sia importante per me.
«A cosa pensi?» Alzai lo sguardo, guardandola «Che c'è? Ho qualcosa che non va?» Si allarmò «Non guardarmi così!» Diventò completamente rossa in viso.
Come potevo non amarla?
«Stavo solo pensando a noi...» Sorrisi «Sai questa esperienza mi ha fatto capire che la vita è breve, bisogna vivere alla giornata e cercare di fare tutto ciò che si desidera...».
Si sedette al mio fianco, accucciandosi «Hai ragione, bisogna fare tutto, in un futuro ci si può pentire.».
Mi sarei pentito se non fosse diventata mia completamente, sognavo una famiglia con lei; la sognavo da sempre.
«Mi mancano le coccole.» Le parole mi uscirono da sole, quasi fosse una supplica.
Il suo sorriso timido si fece vedere, illuminandomi gli occhi «Vorrei poterti coccolare...» Lasciò un lieve bacio sulla mia fronte, chiusi gli occhi e schiusi le labbra, trattenendo il fiato «Vorrei poterti baciare ogni angolo del tuo corpo...» La sua mano accarezzò la mia guancia con un tocco delicato, quasi impercettibile «Bacerei i tuoi occhi, le guance, le labbra...» Sussurrò contro il mio orecchio «Bacerei il tuo contorno della mascella, arrivando fino al collo...» Aprii gli occhi, incontrando i suoi «Bacerei il tuo petto che tanto stai odiando...».
Deglutii a fatica «Ti prego, baciami.» Aspettai impaziente le sue labbra e quando finalmente se sentii sulle mie: mi sentii rinascere.
La sua lingua solleticò la mia bocca, prendendo l'iniziativa. Sentivo chiaramente le sue labbra stirate, segno che stesse sorridendo; schiusi le mie e attesi impaziente la sua lingua che timidamente si fece sentire. Se fossi stato in piedi, avrei sentito le ginocchia deboli e sarei dovuto tenermi a qualcosa; non era vero che solo le ragazze sentivano quelle sensazioni, come le farfalle nello stomaco, io ero la prova vivente di un ragazzo completamente innamorato.
Accarezzai i suoi capelli, insinuando le dita tra essi; con la mano l'avvicinai il più del dovuto al mio viso, per quanto fosse possibile «Ti amo...» Sussurrai sulla sua bocca con il fiato corto, morsi il suo labbro superiore tirandolo con i denti, senza accorgermene ci ritrovammo a baciarci passionalmente e senza ritegno. Il suo corpo era sul mio, le gambe poste ai lati del mio bacino e le sue mani tra i miei capelli. Sarei potuto morire in quell'istante.
La mia mano percorse il suo fianco, stringendolo; si insinuò sotto la maglia del pigiama, accarezzando la sua pelle calda.
«Zayn...» Non l'ascoltai e la ribaciai, tirando appena la maglietta, scoprendo la pancia «Zayn!» Ripeté il mio nome con decisione.
«Ti prego...» Mormorai, sollevando la maglia scoprendo i seni nudi «Ho bisogno di te.» Le sue mani fermarono in mio viso, partito per baciare il suo petto perfetto.
«E' presto per questo.» Si sistemò il pigiama e si alzò dal mio corpo, lasciandomi un bacio a stampo. Seguii i suoi movimenti e si sedette sulla poltrona -ormai attaccata- di fianco al letto.
«Non mi vuoi più?» Le mie parole uscirono come un sussurro, ma si fecero sentire come se fossero state urlate.
Allison si drizzò con la schiena e mi guardò spaventata «Cosa stai dicendo?» Sbottò, cercando di capire la situazione.
Scossi la testa, reprimendo le lacrime «Non ti piaccio più? Ti faccio schifo? Per questo non vuoi fare l'amore con me?» Le mie guance si bagnarono e fu li che capii di essere distrutto mentalmente.
Scattò in piedi e prese il mio viso tra le mani «Zayn, no, no, no. Cosa dici? Io ti vorrò sempre.».
«P-perché, allora, non mi tocchi più come prima... Ti p-prego, fai l'amore con m-me...» Singhiozzai, le sue braccia mi avvolsero il busto e nascosi il viso nell'incavo del suo collo.
«Ti stai facendo condizionare da ciò che è successo, amore. Io ti amo e ti desidero, ma non sei nelle condizioni per poter fare quello sforzo.» La sua voce divenne il mio calmante, ma non riuscii a farmi smettere di piangere. Avevo questo bisogno di dover sfogare tutte le mie lacrime e lei ci sarebbe sempre stata per me.
«N-non r-riesco p-più a g-guardarmi...» Sentii l'aria mancarmi dai polmoni e il fiato si fece sempre più corto.
Allie mi strinse tra le sue braccia e baciò più volte la mia testa «Sei bellissimo, amore.» Accarezzò i miei capelli «Sei il ragazzo più bello di questo mondo, non voglio che crolli. Ti prego resisti con me.» Mi implorò, sapeva perfettamente che la cicatrice sul mio petto era il colpevole di tutta la situazione «Faremo un tatuaggio, appena stai bene ti porterò a coprire la cicatrice.».
Aprii gli occhi di scatto e parlai a fatica «Un t-tatuaggio?».
«Si...» Annuii, baciandomi la tempia «Nasconderemo la cicatrice cosi non la vedrai mai più, che ne dici?» Domandò, facendomi sdraiare sul letto.
«Mi p-porteresti d-davvero?» Le sue dita asciugarono le mie lacrime e sorrise, dandomi conferma «L-lo faresti p-per me?».
«Voglio la tua felicità, piccolo.» Lasciò un tenero bacio sulle labbra. Lei era quella giusta.

Pov. Harry

Impacchettai bene uno dei miei due regali per Maya e lo portai sotto il piccolo alberello che addobbammo insieme.
«Harry, non mi entra più!» Urlò dalla camera da letto.
Ridacchiai e raggiunsi la sua stanza «Cosa non ti sta più?» Domandai, intrufolando solo la testa della stanza.
Lei si girò, facendomi vedere il top fin troppo tirato «Vedi?» Sbuffò.
Guardai attentamente la maglia «Piccola, ma quella maglia non ti andava neanche quando non eri incinta...».
«Harold è meglio che ti stai zitto, se no ti mozzo le palle!» Tinghiò, venendomi incontro «Hai qualche altro insulto da dirmi?».
Alzai le sopracciglia e la guardai scioccato «Non ti ho mai insultato!» Mi difesi.
«Hai appena insinuato che prima di rimanere incinta, ero grassa!» Mi morsi il labbro, non sapendo come rispondere «Vedi? Lo stai pure ammettendo!».
«Ma se sono stato zitto!» Sbottai.
Mi fulminò con lo sguardo «Appunto per questo, chi tace acconsente.» Sospirai e scossi la testa «Comunque è vero, sono grassa!».
Annui «E ingrasserai ancora...» Un cuscino mi schiaffeggiò la faccia «Cristo.» Mi toccai il visto dolorante.
Corsi verso il soggiorno e mi buttai sul divano, quella donna mi metteva terrore. Ma nel cuor mio sapevo che con la nascita di mia figlia, o mio figlio, si sarebbe addolcita. Dopo tutto lei era dolce, solo che la sua maschera da dura faceva credere il contrario. E' la versione al femminile di Zayn, forse solo più manesca.
«Amore, mi sento sola...» Alzai il viso vedendo la mia ragazza in una versione che io amavo tremendamente: in pigiama, con i capelli arruffati, ai piedi aveva delle pantofole a forma di orso e stringeva tra le braccia il cuscino.
Mi sedetti sul divano, allargando le braccia «Vieni amore.» Sorrisi e lei arrossì, correndo tra le mie braccia «Piccola mia...» Poco alla volta mi stesi e la feci sdraiare sul mio corpo «Comunque non sei grassa, sei perfetta.» Le alzai il viso e la fissai negli occhi «Le tue curve sono sexy e sai quanto le amo».
I suoi occhi divennero lucidi «Ti amo, Harry, ti amo così tanto...» Avvicinai il suo viso al mio e la baciai dolcemente. Chiusi gli occhi godendomi quel momento di intimità, negli ultimi giorni scarseggiarono.
«Apriamo i regali?» Sussurrai al suo orecchio.
Maya annuii, entusiasta «Prima io!» Si alzò dal mio corpo, battendo le mani e si sedette davanti l'albero «Il primo regalo è quello nel sacchetto blu.» Le indicai il sacchettino e lei lo prese.
Mi alzai dal divano e mi sedetti, a terra, a gambe incrociate e la feci sedere su esse «Forza, aprilo!» Senza farselo ripetere aprii la busta e tirò fuori la maglia che le feci fare.
«'Sei la mamma più bella del mondo. -Harry Styles'» Citò ciò che c'era scritto sul dorso della maglietta, singhiozzando «E' la cosa più bella che potessi farmi!» Mi abbracciò, baciandomi.
La strinsi al mio corpo, ricambiando il bacio «Apri la scatola.» Sussurrai sulle sue labbra.
Aggrottò le sopracciglia e asciugandosi le lacrime, prese la scatola rossa «Potrei morire di crepacuore!» Ridacchiò, togliendo il coperto della scatola. Prese il bigliettino con scritto «'Per la nostra famiglia.'» Recitò la frase e lo strinse al petto, dalla scatola tirò fuori un mazzo di chiavi con un fiocco e una foto di una villa, vidi le mani tremarle e il viso riempirsi di lacrime «H-hai p-preso una casa?» le sorrisi «I-io...» Buttò le braccia al mio collo, singhiozzando sulla mia spalla.
«Sto creando una famiglia con te e andrò fino in fondo...» Accarezzai la sua schiena «Ti amo.».
«Il mio regalo confronto i tuoi, non era poi così bello!» Ripeté, ancora.
Alzai le spalle «A me è piaciuto, sapevi che desideravo tanto quella camicia e poi devo dire che il portachiavi e l'adesivo, con scritto 'Sono un papà sexy' mi donano molto!» Scoppiai a ridere, accompagnato da lei.
«Non è colpa mia se sei cosi sexy.» Ridacchiò «E poi così le donne si allontanano, perché sei padre!».
La strinsi meglio al mio petto «E' stata tutto colpa della gelosia, vero?».
Sbuffò «Finiscila di rovinare i momenti.» Mi fece la linguaccia.
Appoggiai le mani sul suo ventre e accarezzai piano «Tra qualche mese lo sentirò scalciare e poi la potrò stringere tra le braccia.».
«Vuoi una femmina?» Domandò.
«Terribilmente!».

Pov. Zayn

Riuscii a calmarmi, grazie alle carezze della mia -quasi- fidanzata. Non volevo farle la proposta in questo modo, specialmente in un ospedale: non era il massimo del romanticismo. Ma di meglio non potevo fare. 
«E Louis era nervoso per questo, ieri...» Allison ridacchiò, aggiustandosi la coperta sulle gambe
«Comunque, Liam, era molto teso per te... Sai com'è fatto, no?» Sorrisi e continuai ad ascoltare il suo discorso, ammaliato. Si, volevo passare il resto della mia vita con lei. Non potevo desiderare di meglio. Allison, la mia piccola Allison, era una ragazza intelligente e molto timida. Amavo la sua timidezza, mi faceva capire che nonostante tutto questo tempo, lei si imbarazzava e arrossisce ancora: anche se le sorrido «Ah poi, Harry, ha scritto un messaggio a Louis. Era impegnato in una faccenda...» Sospirò pesantemente, mordicchiandosi il labbro «...penso che passino domani mattina, lui e Maya.»
Mi sentivo un po' un bastardo a non risponderle, sorridevo e la fissavo: lei non sapeva cosa stavo per fare per questo non era agitata come il sottoscritto.
«Possono stare tranquilli.» Sorrisi «Non mi offendo se non passano, anzi preferirei che ognuno di voi faccia le cose con normalità. Non devo essere un peso per nessuno di voi...» Tre, due, uno...
«Ma cosa diavolo stai dicendo?» Come previsto: ecco la ramanzina «Non sei un peso per nessuno di noi, lo vuoi capire?» Gemette, frustata «Diamine, Zayn! Quante volte devo ripeterti che stai male ed è normale che ci preoccupiamo per te? Non devi sempre pensare che lo facciamo per pietà, sono qui perché ti amo, sei il mio ragazzo e so che tu faresti lo stesso per me!» Improvvisamente mi sentii uno stupido: aveva ragione e come al solito mi preoccupavo inutilmente. 
Non era la prima volta che diceva quel discorso, ma era più forte di me. Zayn Malik non era un ragazzo che voleva mille attenzioni; Zayn Malik era quel ragazzo che si nascondeva nell'ombra e usciva dal buio da solo. 
«Non volevo farti arrabbiare, scusami...» Chiusi gli occhi, consapevole di avere il suo sguardo fisso su di me «Mi conosci, sai come sono fatto, ma so che hai ragione solo... A me basti solo tu, nessun altro.».
Aprii gli occhi e vidi il suo sorriso «Sei un amore... Il mio amore.» Sussurrò le ultime parole. 
Ora o mai più, Zayn «Sai avevo pianificato queste vacanze in modo completamente diverso!» ridacchiammo entrambi «Volevo portarti dove sono cresciuto, ovviamente prima di venire qui a Londra. Come ben sai abitavo a Bradford, una piccola città che io amo particolarmente: li c'è la mia infanzia.».
Allie si mise più comoda possibile, senza interrompere il mio discorso: gliene ero grado.
«Ti avrei portata un po' a visitare la città, per esempio ti avrei portata a vedere la mia vecchia scuola. Era un carcere: ha anche le sbarre alle finestre!» trattenni una risata «Ovviamente servivano a tenere gente come me!».
Intervenne «Gente come te?» Inarcò un sopracciglio «Cosa combinavi in quella scuola?» Sorrise appena.
Risi appena «Niente di che... Ero uno studente modello, io!» Mi pavoneggiai.
«Raccontami cosa facevi, siccome eri uno studente modello...» Calcò sull'ultima parola detta, sapeva perfettamente che non ero mai stato uno studente modello.
«Quando non mi addormentavo, alzavo sempre la mano!» Mi vantai.
«Quante volte succedeva?».
«Una volta al mese, ma non è questo l'importante!» Sorrisi, sentendola ridere «Dopo la scuola, ti avrei portata nella gelateria migliore di tutta l'Inghilterra: e si, fanno bene il puffo!» Consapevole del fatto che lei amasse solo quel gusto di gelato «Andavo spesso in quella gelateria, portavo le mie sorelle più piccole; anche se io avevo solo diedi anni. Ho tanti momenti belli in quel posto».
«Vorrei vedere ogni luogo e la città in cui sei nato, ti brillano gli occhi mentre ne parli...».
Sorrisi inconsciamente «Poi ti porterei nel parco in cui andavo con la mamma... Amavo scivolare lungo quello scivolo e oscillarmi sull'altalena. Mi sentivo libero come un uccello, un po' per questo me ne sono tatuato uno sulla mano destra.» Fissai il mio piccolo tatuaggio sul dorso della mano e sentii chiaramente che le mani iniziarono a sudare. 
«Non le sapevo queste cose...» Ammise, appoggiando il mento sul materasso, incitandomi a continuare il racconto; che a sua insaputa era tutt'altro. 
«Mamma mi portava con i miei amichetti, giocavamo spesso con la sabbia, ma venivo sempre sgridato perché mi sporcavo spesso.» Affondai la testa sul cuscino, fissando il soffitto «Mi manca tutto quello.».
Allison, tirò su la testa «Vorresti mollare tutto?» Domandò, mormorando piano.
«No, non mollerei l'opportunità che mi è stata data. Vorrei solamente avere l'opportunità di tornare più spesso a Bradford. È la città in cui io sono nato e in cui ho vissuto la mia tenera età, penso sia normale che io abbia voglia di tornarci...».
Una sua mano prese la mia, intrecciando le nostre dita «Appena starai bene, si può fare. Anche per un weekend, ma vorrei vedere con i miei occhi tutto questo che mi stai raccontando.» Strinsi la sua mano nella mia, infondendomi calma e tranquillità. Più rimanevo calmo, più lei non avrebbe sospettato nulla.
«Verresti con me?».
Annuii «Con te verrei ovunque, lo sai...».
Mi sedetti meglio e ruotai, per quanto fosse possibile, il busto verso di lei «Allora immagina: ti prenderei per mano e ti condurrei nel luogo per me più importante di tutti, ci allontaniamo dai giochi e ti conduco in una stradina tra la boscaglia fitta...».
Con gli occhi chiusi, trattenne una risata «Mica vorrai uccidermi e poi seppellire il mio corpo, vero?» Guardai lei e il suo sorriso sincero.
«Come hai fatto a scoprire che io, in realtà, sono un serial killer?» Alzò le spalle, scoppiando a ridere «Comunque...» Mi feci serio e tornai a raccontare «Percorriamo la stradina e arriviamo in un posto ben isolato, in cui c'è solo una panchina e anche un po' malandata! Ti farei sedere e ti direi 'Ti ho portata nel luogo mio e di mio nonno. Era il nostro rifugio e vorrei condividerlo con te, lui ne sarebbe felice...'».
Le sue labbra si stesero, creando un sorrisi malinconico «Ne sarei grata.».
Deglutii a fondo, facendomi sentire «Mio nonno mi ha insegnato che ci sono difficoltà nella vita, più o meno complicate da superare, che bisogna stringere i denti e lottare per ciò che si vuole e io l'ho fatto. L'ho fatto per il mio sogno, contro chi mi imponeva le sue idee, ho lottato per te. Sono sicuro che niente sarà sempre facile e ci saranno tanti ostacoli durante il nostro percorso, però mi sono innamorato di te e sono sicuro di voler passare la mia vita al tuo fianco: lotterei sempre per noi due!» Con la mano libera, presi da sotto il cuscino la scatoletta che Liam mi aveva portato la mattina stessa «Guardami.» Mormorai vedendo i suoi occhi blu sgranarsi alla vista della scatolina «Chiamami folle, pazzo, incosciente, ma ti amo. Vorrei che la nostra storia potesse passare ad un livello successivo, quello più importante, vorrei che tu diventassi un giorno la signora Malik, non dico che debba avvenire ora il matrimonio, ma vorrei che la nostra storia fosse ufficiale, voglio che tutti sappiano che tu sei mia: la mia donna. Quindi... Allie, amore...» Aprii la scatoletta a occhi lucidi «Accetteresti questo semplice e sincero anello e onorarmi diventando la signora Malik?» La guardai dritta negli occhi.
«V-vuoi c-che i-io d-diventi t-tua m-moglie?» La sua voce tremava, sentivo chiaramente il suo cuore pompare più volte mentre e il suo petto si alzava e abbassava, in modo irregolare.
Delle lacrime lasciarono i miei occhi, desideroso di avere una risposta positiva  «Sei l'unica, piccola.» Lei annuii freneticamente, non riuscendo a parlare per l'emozione. Mi esposti, fregandomene del dolore e le avvolsi il suo piccolo viso, bagnato dalle lacrime che scorgevano dai suoi occhi, con le mani e la baciai, lasciando andare le gocce salate lungo le mie guance «T-ti a-amo...» Sussurrai sulle sue labbra, sorridendo con lei, piangendo. Impacciamente presi la sua mano sinistra e le infilai l'anello «Mia, sei definitivamente mia.».
Fissò l'oggetto sulla sua mano e sorrise «Mio, sei definitivamente mio.» La baciai come mai avessi fatto.
 
Nessun punto di vista
 
Allison, pianse tutte la sua gioia sulla spalla del suo -ormai- fidanzato. Non provò mai in vita sua delle emozioni così forti, si sentii la ragazza più fortunata del mondo. Lei, all'inizio, pensò che fosse uno scherzo da parte di Zayn, ma non fu così: non riusciva ancora a relazionare i fatti. Sarebbe diventata la moglie del ragazzo che amava, mai aveva pensato a questo. Allison Evans, una piccola ragazza di Londra con un passato burrascoso, sarebbe diventata la moglie di Zayn malik, attuale componente della boyband più famosa del momento. 
Zayn, dal canto suo, tolse il peso che si portava da giorni sul petto; davvero le aveva chiesto di diventare sua moglie? Si, ma non ci credeva.
«Ti amo come mai ho amato prima d'ora.» Il moro parlò con voce spezzata dal suo pianto che non accennava di smettere.
Quell'anello lo comprò molti mesi prima, quando lo vide in vetrina pensò subito alla sua ragione di vita: Allison. Non spese molto, solo poche centinaia di sterline; l'anello di fidanzamento non doveva essere costoso, non era il prezzo che simboleggiava l'amore dei due ragazzi, serviva solo per far il passo, quel grande passo.
Odiava vederla piangere, ma lui in primis non riuscii a smettere. 
Davvero è la realtà? Pensò, asciugandosi con il palmo della mano, la guancia. 
Il sorriso raggiante di lei, lo fece rinascere. Era innamorato, e si sac che per amore si fanno pazzie, ma Zayn si definiva pazzo, pazzo di Allison. 
 
Il ragazzo con i capelli riccioluti, strinsi al suo petto la ragazza mora, madre della sua futura figlia, lui sperava che fosse una femmina. 
Come Zayn, Harry, fece un passo importate: la convivenza. Pensò che fosse la cosa più giusta da fare, doveva prendersi le sue responsabilità e diventare uomo a quella giovane età. Non poteva tirarsi indietro, teneva i piedi in una scarpa, ma a lui andava bene così. 
Sapeva che i guai non sarebbero finiti, lui era determinato: amava la sua Maya, l'ha amata fin dal primo momento in cui la vide.
Uno schiaffo che fece iniziare una delle sue storie d'amore, più belle.
La amo, continuò a ripetersi, mentalmente. 
La sua determinazione non lo avrebbe fermato, nessuno l'avrebbe fatto. Stava creando una famiglia assieme alla ragazza che amava, cosa c'era di male? L'età, la maggior parte delle coppie non si 'salvava', ma Harry ci credeva, credeva nella loro storia. Non avrebbe più fatto passi falsi, l'amava troppo per perderla di nuovo.
 
Le due coppie felici non sapevano che il male con i capelli biondi, quasi bianchi, si aggirava ancora nelle loro vite.
Loro non sapevano che un componente della loro band veniva ricattato da lei, lui era in trappola, non poteva reagire: se l'avrebbe fatto una persona che amava rischiava la vita. 
Il gruppo di tre ragazzi agirà il prima possibile, aspettavano solo Zayn e la sua uscita dall'ospedale; ma lui era 'salvo'. Gli ordini della Edwards erano chiari: non toccate, Zayn
Gli Hunder Games, se così si potevano definire, stavano per iniziare.
Qualcuno si farà male, una vita si spegnerà. Non si poteva tornare indietro, i ragazzi erano coinvolti contro la loro volontà, ma ancora non sapevano che uno di loro perderà qualcosa di prezioso: la vita.

Continua...
 

Eccomi tornata con il nuovo capitolo e con un finale inaspettato.
Davvero credevate che questi mesi di pausa non abbiano fatto pensare a mille vicende differenti? Aspettatevi di tutto in questa storia, adesso non dirò più ‘forse non morirà nessuno’, immaginatevi voi la vicenda nuova. Voglio tenervi con il fiato sospeso fino alla fine della storia, magari riuscendovi anche a stupire.
In caso lo voleste sapere, so già come sarà l’epilogo.


Pubblicità:
Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.

L'amore vive oltre il corpo e l'anima. 

Non cambierai mai, vero?
The bad boy.
 
Grazie per le vostre recensioni, siete speciali. A presto risponderò a tutte.
Alla prossima, Vale.

Ritorna all'indice


Capitolo 41
*** Quarantesimo capitolo. ***


Quarantesimo capitolo.
Allison. Gennaio.
 

Guardai il mio fidanzato sedersi sul divano di casa, socchiudendo gli occhi appena la sua schiena andò in contro allo schienale, dalle sue labbra uscii un suono roco e soddisfacente «Mi è mancata casa.» Sorrise come non mai e riaprii le palpebre «Non mi sembra ancora vero di essere a casa, piccola.» Batté la mano sul cuscino al suo fianco, incitandomi a sedermi vicino a lui.
Lasciai il cellulare sul mobiletto e mi accucciai al suo fianco «E’ da molto che lo ripeti, vedo che sei felice per esser stato dimesso.» Le sue labbra si stirarono, creando un sorriso, uno vero. Il dolore al petto era del tutto passato, i punti erano rimarginati e Zayn sembrava sempre più sereno. Un peso dal petto si era dissolto completamente, vederlo tranquillo e senza nessun tipo di preoccupazione mi rasserenava. In questo periodo ho visto la fragilità del ragazzo che amavo e mai in vita mia la vidi. Cercò sempre di mostrarsi forte ai miei occhi, forse per orgoglio o forse per farmi rimanere quieta.
«Temetti di non uscire più da quel postaccio…» Sospirò pesantemente, mordicchiandosi freneticamente il labbro inferiore. Dal giorno di Natale passarono dieci giorni e il suo compleanno era alle porte, meno di una settimana e sarebbe invecchiato di un anno. Vent’anni, esattamente.
Sorrisi, rassicurandolo «Invece guarda dove sei?!» Domandai retorica, ridendo appena «Sul mio divano a poltrire.» Accarezzai la sua guancia, giocosamente, perdendomi nel toccare la sua barba fin troppo accentuata «Non pensi che sia ora di radersi?» Amavo la sua pelosità non molto eccessiva, ma con il passare delle settimane quel poco di barbetta, diventò un pizzetto «Non che tu stia male, ma sembri una capretta.» Trattenni una risata, cosa che lo fece ridacchiare.
«Cosi sembro una capretta?» Alzò il sopracciglio destro, inclinando verso destra la testa «Non ero sexy con la barba?» Mosse su e giù le sopracciglia, cercando di risultare il più sensuale possibile.
Non immagini quanto tu possa essere sexy con la barba. Scacciai quel pensiero, cercando di non far vedere quanto mi stessi agitando solo colpa di una riflessione. Annuii, cedendo «Sei sexy anche ricoperto di fango, se per questo.» Borbottai, incrociando le braccia al petto quasi fossi una bambina. Il bello che mi piaceva comportarmi in questo modo con lui, Zayn mi avvolgeva sempre tra le sue braccia e io mi sentivo sempre più protetta.
«Mi dai un bacio?» Il suo sguardo era serio e scrutava attentamente il mio viso, cercando di captare ogni mia piccola emozione. Annuii, avvicinando la mia bocca alla sua, facendo scontrare le nostre labbra in un bacio dolce e casto. Sorrisi, approfondendo di poco, senza aggiungere nessun tipo di malizia. Quando lo baciavo la sensazione che provavo era sempre quella, come se fosse la prima volta. Lo stomaco si capovolgeva e la mente ‘urlava’: lo stai baciando.
Dopo tutto questo ancora non credevo che lui fosse realmente mio, talmente mio da poterlo sposare nei prossimi mesi. Da sposare.
«Mia.» Mormorò, facendo schioccare le nostre labbra «Per sempre.» Riprese il possesso della situazione, continuando a baciarmi con passione e decisione. Lo amavo così tanto. Mi sollevò di poco, facendomi sdraiare sotto il suo corpo, senza pesarmi minimamente. Una smorfia di fastidio prese il sopravvento sul suo volto.
«Ti dà ancora fastidio, fermati.» Scosse deciso la testa, unendo nuovamente le nostre bocce. Troppo determinato per ascoltarmi, alzò la mia maglia, scoprendo la pancia che accarezzò, stringendo con la mano sinistra il mio fianco, «Troppo innamorato.» Passò a torturarmi il collo, mordicchiando e succhiando la parte più sensibile, appena sotto l’orecchio. Sospirai pesantemente, passando una mano tra i suoi folti capelli neri, «Troppo mia». Baciò la gola, sfilandomi successivamente la maglia, «Troppo desideroso di te.».
Abbassai lo sguardo e passai una mano sul suo petto, sbottonandogli un paio di bottoni della camicia, che utilizzava per comodità, «Perfetto.» Non mi importava della sua cicatrice, non mi importava se lui non riusciva ad accettare il suo corpo. Io lo amavo e non me ne sarei mai andata per nessun motivo al mondo. Perché poi avrei dovuto lasciarlo? «Solo mio.» Finii di sbottonare la camicia e la lasciai scorrere lungo le sue braccia, facendola cadere oltre la sua schiena.
Come potevo essere così innamorata? Era normale sentir sempre un fastidio allo stomaco quando mi baciava, sentirsi protetta tra le sue braccia. Morire per un suo sorriso?
L’amore non aveva limite «Ti amo.» Sussurrai, alzando il dorso per permettergli di togliermi il reggiseno senza fatica. Quando lo fece, fissò i miei seni con lussuria, come se non li avesse mai visti in vita sua. Sembrava un bambino alla scoperta del mondo, che poco a poco scopriva qualcosa di nuovo e ne rimaneva ammaliato. Con la punta delle dita li toccò, facendo roteare i pollici su entrambi i capezzoli. Sospirai. Li strinse, baciandoli entrambi «Tutto mio.» Parlò tra se e se con voce roca. La sua eccitazione si fece sempre più rude contro la mia coscia, coperta da un pantalone leggere. Zayn, mordicchiò il capezzolo, tracciando una scia umida con la lingua fino all’ombellico.
Sentivo la pelle scottare a ogni suo bacio, credetti di poter scoppiare.
«Fai l’amore con me.» Un sussurrò fin troppo udito, mi fece agitare nel momento in cui fui disfatta dai miei pantaloni, rimanendo solo con l’intimo.
Percorsi con la mano la sua schiena, stringendolo al mio corpo, dove aver divaricato le gambe «Si…» Baciai le sue labbra, mentre sorrise. Un sorriso che mi fece vivere, un sorriso dedicato a me e nessun’altra.
Mi lasciai trasportare dalla sua dolcezza e passione nei miei confronti. L’aiutai a sfilarsi dai suoi indumenti, rimanendo come me in intimo. Il calore di entrambi i corpi, riscaldava l’aria circostante. Nutrivamo dell’amore dell’altro, della nostra stessa passione. Rimanemmo nudi a fissarci negli occhi. Nudi e senza parlare.
If you’re pretending from the start like this.With a tight grip, then my kiss.
Le sue labbra catturarono le mie, cogliendomi in fallo. Avvolta dal suo corpo, strinsi le braccia al suo collo, aspettandolo. L’avrei aspettato in eterno.
«Amami.» Parlò faticosamente sulle mie labbra «Amami come mai nessuno abbia mai fatto. Amami come se non ci fosse un domani. Amami per mantenermi in vita.» Entrò dolcemente in me, facendoci mancare l’aria. Lacrimai, ma non per il dolore. Lacrimai per la sua dolcezza e per tutto l’amore che mi riservava. Lacrimai sapendo che fosse mio.
Can mend your broken heart. I might miss everything you said to me.
Fissai i suoi occhi colmi di passione, mentre affondò completamente nel mio corpo, «M-Mia.» Alzò il bacino, uscendo appena, riaffondando dentro di me. Ripeteva quella parola composta da sole tre lettere, in eterno. Quasi avesse paura che io potessi non essere più sua.
Spinse con decisione, iniziando a trovare un ritmo lento e profondo. ‘Fare l’amore è qualcosa di spirituale, trovi il paradiso prima del decesso celebrale’.
I nostri respiri si fecero sempre più irregolari, ansimammo entrambi, l’uno sulla bocca dell’altro. I respiri pesanti iniziarono a farsi sentire da entrambi, Zayn spostò il viso, accucciandosi sulla mia spalla. Strinsi la mano posta sul lato dietro del suo collo, quando iniziò ad ansimare senza ritegno contro il mio orecchio. Il suo respiro caldo mi causava brividi incontrollabili lungo tutto il corpo, le sue carezze sulla schiena erano leggere, quasi impercettibili. Mi stava portando in paradiso.
And I can lend you broken parts. That might fit like this.
«S-Si…» Morse il lobo del mio orecchio, sentendolo sempre più eccitato e deciso. Si fermò un secondo, posizionandosi meglio sul divano. Trovando una posizione adeguata, ricominciò la sua dolce tortura che quasi mi portò fuori di testa.
Socchiusi gli occhi, avendo le palpebre pesanti «A-Amore…» Non riuscii a trattenere un urletto e lo liberai, inarcando appena la schiena.
«U-Urla i-il m-mio n-nome…» Faticosamente riuscii a pronunciare quelle parole, stringendo con una mano il mio seno sinistro, «G-Guardami!» Aprii gli occhi, trovando i suoi pronti a scrutare ogni mio singolo movimento. Sentii l’orgasmo farsi sempre più vicino e Zayn capii.
Ogni sua spinta diventò rude e violenta, più affondava e più, entrambi, urlavamo per il troppo piacere. Amavo sentire le sue urla, i suoi ansimi. Amavo sentire la sua pelle calda e sudata sulla mia. Amavo sentire tutte le emozioni che era in grado di suscitarmi. Amavo lui.
And I will give you all my heart. So we can start it all over again.
I suoni, le emozioni, gli ansimi, sparivano completamente quando fissavo i suoi occhi. Spariva tutto, mi dimenticavo tutto ciò che ci circondava. Quando lo fissavo negli occhi non pensavo più a nulla, c’eravamo solo noi due. Nulla contava più.
Con un urlo acuto venni sotto di lui, ansimando vergognosamente; Zayn arrivò al culmine un paio di spinte dopo e si accasciò sul mio corpo, cercando di riprendere il possesso regolare della respirazione. Ci abbracciammo ancora nudi e ansimanti, stretti l’uno all’altra. Non allungò un braccio in direzione della coperta, non fece nulla oltre a stringermi il più possibile al suo corpo.
Sarei potuta morire in quell’istante.
 

Pov. Maya

Lasciai la valigia ai miei piedi, guardandomi attorno con stupore. Non poteva essere più perfetta di così. Una villa non eccessivamente grande, posta su un piano solo nel quartiere di piccadilly circus . Distava molto dall’università, così decisi di non frequentare più le lezioni. Avrei studiato da sola e con tranquillità; ne parlai con la mia migliore amica e a lei non diede fastidio. Mi confessò la proposta di matrimonio e di come, Zayn, la sorprese quel giorno di Natale. Non potevo essere più felice di così.
Harry non aprii bocca, lasciandomi la possibilità di guardare per bene la casa. Il soggiorno era ampio con un camino e ben due divani di pelle bianca, come piacevano a lui. La cucina era in perfetto stile americano e sul blu elettrico, risaltando con il bianco del muro.
«Ti piace?» Annui e mi fece un segno con la mano «Guarda in quel ripiano.» Aggrottando la fronte, seguii ciò che indicò e lo aprii, trovando dentro tutto il necessario per la pappa del bambino; dal biberon al latte in polvere e i plasmon, «Sono un po’ in anticipo, vero?» Mi si appannò la vista e morsi l’interno della mia guancia sinistra.
«Sei perfetto.» Mormorai, chiudendo lo sportello del mobile. Ero completamente sorpresa dal suo comportamento. Mi ricordai quando mi urlò dietro per rabbia e paura di diventare padre, della sua scomparsa e del suo ritorno in lacrime. Nel giro di poco tempo accettò completamente la situazione. Sapevamo di essere giovani entrambi, ma una vita cresceva in me e non l’avrei lasciata andate. «Vieni, ho da mostrarti la nostra camera da letto.» Mi prese per mano, conducendomi alla stanza in fondo al corridoio. Con un sorriso che gli partiva da un orecchio all’altro, aprii la porta «Spero ti piaccia…» Guardai il letto matrimoniale con le lenzuola rosse fuoco e la decina di cuscini sia rossi e sia bianchi su di esso. Vidi la porta a scrigno, la quale indicava l’armadio, ma ciò che mi colpii fu una culla con un tulle rosato che la ricopriva interamente. Non potevo desiderare di meglio
«Vieni, le sorprese non sono finite.» Mi prese in braccio, sorridendo «Chiudi gli occhi, principessa.» Feci come disse e nascosi il viso sul suo petto, ridacchiando di tanto in tanto. «Ci siamo quasi.» Mi lasciò scendere e sempre a occhi chiusi, entrai in una stanza, aiutata da lui. «Questa è per Darcy.» Guardai la stanza, commossa. Le parei ricoperte di nuvolette rosa e un tappeto che ricopriva gran parte della stanza, davano subito all’occhio. Un mobile alla mia sinistra con gli sportelli di vetro, mostravano pannolini e ricambi con vari pagliaccetti. Tantissimi peluche e giochi si vedevano sulle mensole e una grande palestra prendeva gran spazio nella parte destra della stanza.
«Amore…» Mi morirono le parole in bocca, incapace di creare una frase sensata. Voleva una bambina, lui voleva una femmina. Asciugai le lacrime che mi uscirono dagli occhi e sorrisi come una bambina, «Grazie!» Lo abbracciai stretto e piansi contro il suo collo. Mai mi sarei aspettata tutto questo.
Ridacchiò, stringendomi a lui «C’è un’altra piccola sorpresa…» Tirai su con il naso e Harry scappò fuori dalla stanza, ritornando subito dopo con un gattino tra le braccia. Fissai prima lui e poi il gatto, non ci potevo credere.
«Hai preso un gatto?» Lui annuii, strofinando la guancia sulla testa della bestiola «Un gatto.» Mormorai agitando le mani e senza farmi sentire. Harry adottò un gatto a mia insaputa. Un gatto. Gatto.
Sorrise «Si chiama ‘Larry’.» Strabuzzai gli occhi, sentendo quel nome. Adottò un gatto di nome ‘Larry’. Larry.
«Lo curerai tu?» Si morse il labbro, annuendo «Non dormirà nel letto con noi, vero?» Questa volta la scosse «Abbiamo un gatto.» Il ragazzo urlò e abbracciò Larry, correndo fuori dalla stanza. Avrei allevato due bambini, non uno.

 
«Questa era l’ultima maglia. Abbiamo finito!» Harry si buttò sul letto, stanco. Misi la valigia, vuota, dove mi indicò il mio ragazzo precedentemente e lo seguii, sedendomi sul materasso.
«A casa mia o meglio di Allison, mancano solo delle statuette e delle cornici.» Feci una bolla con la cicca e la scoppiai «Te hai gia portato tutte le tue cose?» Lui annuii con gli occhi chiusi.
«Non c’è più niente di mio in quella casa.» Strinse il cuscino con le braccia e ridacchiò «Pensando al passato, è stranissimo vederci insieme e ora viviamo nella stessa casa.» Annuii, appoggiando la schiena contro lo schienale del letto.
«Hai mai pensato di poter costruire una famiglia con me?» Quella domanda mi uscii fuori dalle labbra senza troppi giri di parole. L’amore che provavo per Harry era immenso, quasi indescrivibile, ma non pensai mai che lui potesse diventare il padre dei miei figli.
«Non pensavo di diventare padre così giovane, lo ammetto.» Continuò a darmi le spalle «Ma non mi sono mai soffermato a pensare al futuro, non so cosa farò tra un’ora, non posso pensare al futuro.» La sua risata riempii la stanza, facendomi sorridere. Amavo ogni suo lato, anche quelli negativi. Nessuno era perfetto, manco Harry, ma nel suo piccolo cercava sempre di essere migliore e di rendere felici le persone che amava. Questo era lui: un ragazzo umile, all’apparenza sembra un montato, presuntuoso e pieno di se. Le persone lo giudicavano costantemente, senza mai soffermarsi un secondo e capirlo a pieno.
Mi persi tra i pensieri, mordicchiandomi d’intanto in tanto il labbro inferiore, senza trovare una risposta da dare al mio ragazzo «Piccola, ci sei?» Non ebbi il tempo di rispondere, poiché il mio cellulare squillò all’impazzata, «Penso che sia il tuo telefono, il mio è in salotto.».
«Perspicace.» Borbottai, recuperando il telefono posto sul comodino.
 
Da Sconosciuto: Ogni azione comporta a una reazione.
 
Lessi e rilessi più volte il messaggio, senza capirne il significato. Sbattei lei ciglia e scossa dall’adrenalina in corpo, risposi:
 
A Sconosciuto: Scusa, ma ci conosciamo?
 
Da Sconosciuto: Ci vedremo presto, puoi scommetterci.
 
Emoji posta alla fine della frase, una faccina in cui l’occhio destro strizzato, mi irritava. Non sopportavo certi scherzi del genere «La gente dovrebbe iniziare a trovarsi un hobby!» Sbottai, evitando di rispondere all’ultimo messaggio ricevuto. Harry preso dalla curiosità, si mise a sedere e lesse i messaggi.
«Classiche bambinate.» Alzò le spalle, sospirando e cancellò direttamente i messaggi «Non preoccuparti, arrivavano anche a me messaggi del genere ai tempi della scuola.» Annuii con lui e sorrisi. Non ero né preoccupata né spaventata, ma solo tanto irritata. Cosa ci trovava la gente nel fare scherzi come questi?
Sbadigliai e mi coricai sotto le coperte, socchiudendo gli occhi «Allison non ricevette delle lettere minatorie?».
«Non penserai mica…» Non concluse la frase e aggrottò la fronte, poggiando la mano destra sul mento, grattandoselo appena «Che azione avresti fatto?».
Harry era anche quel ragazzo che, quando voleva, sapeva essere talmente stupido che anche facendo apposta non ci sarebbe riuscito «Secondo te posso ricordarmi di tutto ciò che faccio?» Lo guardai sbigottita e lui scosse la testa, aprendo la bocca per parlare «Se stai per dire una cazzata, chiudi la bocca.» Si passò la lingua sulla bocca, chiudendola. Incrociò le braccia al petto e si sdraiò con fare offeso. Non gli diedi fin troppa importanza e chiusi gli occhi cercando di addormentarmi.
«Comunque non era una cazzata!» Borbottò, rimanendo nella stessa posizione «Mi impegno certe volte e tu non vuoi manco sentire ciò che ho da dire.» Presa dal senso di colpa, aprii gli occhi, guardandolo.
«Cosa dovevi dire?» Sorrisi e gli accarezzai la guancia, vedendolo fare le fusa.
Ridacchiò e si sedette sul letto con le gambe incrociate, sorprendendomi «Volevo solo dire che mi scappa la pipì.» Rettifico: Harry Styles era un deficiente.
 

Pov. Zayn

«Non sai quanto io abbia voglia di sposarti, non puoi immaginare minimamente cosa io stia provando in questo momento.» Continuai a parlare alla mia fidanzata addormentata, senza fregarmi del fatto di sembrare un po’ pazzo. Lei dormiva come una bambina sul mio petto, un braccio era piegato lungo il suo fianco destro e l’altro cingeva il mio collo; la coperta copriva i nostri corpi nudi, ancora stesi sul divano.
«Vederti con l’abito da sposa mentre cammini verso di me. Penso di poter svenire, vedendoti in quel modo.» No, non ero esagerato. Non decidemmo ancora nulla sul matrimonio, né abito, né luogo o quando, nulla di nulla, ma sapevo viaggiare fin troppo con la fantasia.
Me la immaginai con i capelli raccolti, l’abito lungo e bianco e lei che cammina fiera verso di me. Il cuore martellava nella cassa toracica solo al pensiero di quel giorno. Non avrei retto quella giornata. Potevo sembrare un ragazzo forte e  sicuro di me, ma ero completamente l’opposto di ciò che sembravo. «Probabilmente vomiterò quel giorno, amore…» Distolsi lo sguardo dal soffitto e guardai l’orologio fisso al muro. Sbadigliai sentendo la stanchezza impadronirsi del mio corpo, dopo essermi fatto almeno due ore di sonno.
«Devo comprare una casa per noi.» L’avrei sposata e avrei creato una famiglia con lei nel tempo; magari un bambino, due, tre. Sorrisi, immaginandomi la casa piena di questi marmocchi che correvano, cercando di non cadere per il loro modo goffo di camminare. Uno l’avrei chiamato Lucas. Un maschio che assomigliasse al papà, maschio così che potesse prendersi cura della madre. La vista iniziò ad appannarsi e il respiro iniziò a farsi pesante, non stavo bene emotivamente. Fingevo di essermi ripreso al meglio, ma continuavo a farmi schifo e a sentire le emozioni in modo diverso. Quasi avessi gli ormoni a mille e il pianto facile: questo non ero io. Piangevo raramente, ma nell’ultimo periodo mi sono rifatto per tutte quelle volte che per orgoglio mi sono costretto a non farlo.
 
«Zayn hai subito un trauma, male non ti fa se fai una seduta da uno psicologo.» Guardai Liam con insufficienza, io non ero pazzo, non mi serviva uno strizza cervelli.
«Non ne ho bisogno.» Perché continuavano a volermi imporre le cose? Stavo bene così com’ero e sapevo di cosa avessi bisogno e di cosa no.
«Perché ti ostini a non ascoltare le persone?» Si alzò in piedi e imprecò «Zayn, cazzo, impazzirai così!».
 
Ricordai quel piccolo battibecco con il mio migliore amico. Impazzirai. Non mi sentivo pazzo, ero solo scombussolato e molto suscettibile, forse più del dovuto. Tutti hanno il loro periodo no, il mio dura fin da troppi anni, ma ci feci l’abitudine. Tra i manager, l’obbligo di lasciare Allison, Perrie, il ritorno a Londra, rimettermi con la mia attuale fidanzata e avere la Edwards alle calcagna di certo tutto questo non andava bene per la mia sanità mentale. Stressato ecco cos’ero, lo stress mi stava cadendo addosso, letteralmente. L’incidente subito in montagna non migliorò la mia situazione, anzi riuscii solo a rovinare le vacanze natalizie alle persone a me care.
«Perché piangi?» Allison si impuntò, fissandomi negli occhi. Singhiozzavo senza rendermene conto. «Amore cosa succede?» Le sue mani asciugarono il mio viso e mi baciò entrambe le guance, stringendomi la testa tra le mani, coccolandomi appena. Non riuscii a parlare per colpa del tremore della voce e delle labbra, Allison lo capii e mi strinse al suo corpo «Amore sono qui, respirai profondamente.» Feci come mi disse e cercai di tranquillizzarmi. Perché stavo così?
 
«Non penso che io possa impazzire per una cosa del genere!» Liam mi guardò torvo e cercò di non alzare la voce per via delle mie condizioni.
«Sei sotto pressione da troppo tempo e ora il tuo corpo, per colpa di questo incidente, si sta ribellando. Non sei di roccia, Zayn!» Sapevo di non essere indistruttibile e sapevo anche che prima o poi sarei ceduto per via dello stress.
«Ho solo bisogno di riposare…» Agitò la mani, zittendomi e scosse la testa, imbestialito.
«Pensi davvero che del riposo possa bastare? Zayn, non riesci nemmeno a guardarti il corpo da quanto ti fai schifo e hai le emozioni alterate!»
 
Chiusi gli occhi, «Non sto impazzendo, non sto impazzendo.» Ripetei più volte a me stesso, scuotendo la testa.
«Guardami.» Allison parlò dolcemente, baciandomi la fronte «Zayn, guardami.» Aprii gli occhi, sentendo la sua voce più dura e autoritaria. La sua espressione si rilassò e sorrise, «Cosa sta succedendo?» Come potevo dirle che stava per sposare un pazzo?
Non risposti e giocai con l’orlo della coperta, ma lei continuò «Amore, ti prego. Mi spaventi.».
Preso dal timore la guardai negli occhi «Hai paura di me?» Scosse la testa «Hai mai avuto paura di me?» Scosse nuovamente la testa e sorrise timidamente.
«Non ho paura di chi amo, ho paura di quello che hai nella testa.» Deglutii, iniziando ad agitarmi «Sei stressato e lo sei da un anno a sta parte, lo si nota per il dimagrimento e per i tuoi comportamenti, ma io sono qui e mai me ne andrò. Diventerò tua moglie e mi sento la ragazza più felice al mondo per questo, ma voglio che tu cancelli dalla tua mente tutto ciò che ti fa stare male.».
«Finché Perrie starà nelle nostre vite, finché ti faranno stare male io non starò bene.».
Allison si morse il labbro, pensierosa «Uscirà dalle nostre vite.».
«Come puoi esserne sicura? C-Come puoi dirmi questo senza una certezza?».
«Ti posso solo dire che ti amo e che lotterò per noi, come tu hai lottato per me.».
 
Continua…
 

L'amore mio.

Sono tornata dopo tutti questi giorni, scusatemi ma (sono ripetitiva) come ben sapete non ho un pc e posso scrivere soltanto la domenica con quello mio di padre. Lui dice che per Natale me lo compra, pregate per me.
Inizio col dirvi che sono rimasta male per il capitolo scorso, mi aspettavo che ciò che ho scritto e come l’ho scritto facesse più effetto e fosse più apprezzato, evidentemente non ho colpito poi così tanto come io speravo. Vorrei ringraziare di cuore tutte quelle che spendono il loro tempo a lasciarmi una recensione e a farmi sapere se il capitolo è piaciuto o meno. Grazie.
Vi avverto che manca poco alla fine e penso che manchino 4/5 capitoli e già dal prossimo (FORSE) farò accadere già qualcosa.
Maya riceve dei messaggi insoliti e non posso dirvi da chi parte sono, ma amo le vostre teorie e amo leggerle nelle recensioni.
Non dirò nulla sulla presunta ‘morte di qualcuno’ non voglio rovinare e anticipare nulla a nessuno, ma non mi odierete, spero.
Succederà qualcosa che vi lascerà a bocca aperto per via di un finale di un capitolo.
Aspettate con ansia.
 

Pubblicità:
Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.

L'amore vive oltre il corpo e l'anima. 

Non cambierai mai, vero?
The bad boy.

Grazie a tutte per le recensioni, risponderò il prima possibile.
Lasciatemi un commento. Scusate eventuali errori, ma non ho avuto tempo di rileggere tutto.
Alla prossima, Vale.

Ritorna all'indice


Capitolo 42
*** Quarantunesimo capitolo. ***


*Leggere spazio autrice*

 

Quarantunesimo capitolo.
Narratore esterno.

 

Allison fissò la lattina di aranciata che rigirava tra le mani, le unghie delle sue dita battevano sul tavolo e la gamba destra, agitata come non mai, batteva contro la gamba del tavolo, causando rumore. No non era diventata pazza era solo ansiosa, fin troppo ansiosa. Mancavano due giorni al compleanno del fidanzato, ma ciò per lei passava in secondo piano, poiché i suoi amici, uno a uno, furono minacciati.
Louis Tomlinson dopo un uscita romantica con la propria ragazza, Eleanor, si ritrovò un pacchetto sul tettuccio della macchina, all'inizio penso fosse uno scherzo, ma così non fu. Si allarmò e iniziò a pensare cose del tipo "Se fosse un pacco bomba?" Ma preso dalla curiosità, lui scosse la testa e con veemenza aprii il pacchetto. Una bambolina ci trovò dentro, era lui. Un pupazzetto che lo ritraeva nei minimi dettagli, vestito con la divisa da calcio della squadra in cui faceva parte e solo quando la sollevò, la testa di essa cedette, cadendo nel pacchetto. Louis si guardò attorno, ma l'unica cosa che riuscii a vedere fu una macchina che partii all'impazzata, non riuscii a vedere il numero di targa o il modello dell'auto, ma una cosa la capii: l'avevano preso di mira.

Liam Payne dopo la sua classica corsa mattutina, tornò a casa, ma il suo sorriso fu distrutto da un graffito posto sul portone del palazzo in cui abitava con i suoi amici: "Potrai correre quanto vuoi, ma non ci scapperai" spaventato il ragazzo entrò subito in casa, andando a raccontare l'accaduto ai suoi compagni.
Si sentivano in un film Thriller, Allison sapeva che dietro a tutto c'era la sua cara amica Perrie Edwards, avrebbe messo la mano sul fuoco, ma dentro di lei sperava che non centrasse. Non può essere così psicopatica, continuò a ripetersi mentalmente. Ma Perrie non era pazza era solo accecata dall'odio, era stata umiliata pubblicamente, presa in giro da una ragazzina, così chiamava Allison, ma dopo tutto non odiava Zayn, perché lei si era innamorata di quel ragazzo, un'amore malato e contorto. Ma chi non si sarebbe innamorato di quel ragazzo? Quel ragazzo dagli occhi scuri e dal sorriso che ti faceva perdere la testa. La sua bellezza era indescrivibile, quasi fosse perfetto. La barba lo rendeva più sexy e uomo, il suo look urbano ti colpiva completamente. Zayn Malik era unico al mondo e tutti l'avevano capito, fans, amici e parenti. No, nessuno poteva essere come lui, esisteva solo un esemplare in tutto l'universo e non era suo, ma di una ragazza comune, una ragazza che lei odiava solo perché il suo uomo la preferiva, l'amava.
Questo è il modo più brutto di innamorarsi, amarlo ma essere coscienti di non averlo. Perrie questo non lo capiva, non capiva che così facendo faceva del male a delle persone e anche a se stessa, perché si il male tornava sempre indietro.
Allison dal canto suo promise a Zayn di lottare per la loro storia, come lui fece con lei. Ma cosa poteva fare? Era piccola e indifesa, non era un guerriera e non sapeva prendere una posizione. Non si sarebbe mai abbassata al livello della sua rivale, non si sarebbe mai permessa di metterle paura. Ed era questa la differenza tra le due ragazze: la seconda era pura, cresciuta in una situazione familiare non delle migliori, ma il 'signore' le tolse le sofferenze quando le diede Zayn e il suo amore, si sentiva molto fortuna. Invece la prima era l'opposto, nella sua vita non dovette lottare per nulla, tutto ciò che desiderava lo otteneva e la sua fame di fama si ampliava ogni giorno che passava. Era riuscita a farsi dei seguaci, mentendo e facendo la parte della vittima, ma lei era meschina e falsa nel profondo, non ciò che appariva.

Per colpa di un'amore malato, dei ragazzi innocenti stavano pagando le conseguenze e la sorte peggiore fu destinata al povero Niall, lui che in questa storia non c'entrava nulla si ritrovò con un braccio rotto e un paio di costole incrinate. Quella sera grazie alla sua amica Amy, riuscii a cavarsela per il meglio. All'uscita di un locale fu colto di sorpresa da cinque ragazzi incappucciati che lo picchiarono violentemente e gli lasciarono un messaggio in cui gli fecero capire che qualcuno si sarebbe fatto male e no non era diretto a lui, qualcuno si sarebbe ferito violentemente e non ci sarebbe stato niente e nessuno che l'avrebbe salvato.

 

Pov. Allison

Mi sentivo completamente inutile, la paura si era impossessata del mio corpo e lo rese sua. Mi passavano mille idee per la testa, mille pensieri, mille timori, ma l'unica cosa che ero in grado di fare era stare ferma a fissare un punto sulla parete, lo facevo da giorni. Come potevo migliorare la situazione se non sapevo come comportarmi?
«Adesso basta, mi spieghi cos'hai, sono stanco!» La voce di Zayn si fece più acuta e lo vidi entrare nella stanza con le mani chiuse a pugno. Ammettevo a me stessa di averlo trascurato nelle settimane precedenti, pensai che fosse meglio che lui stesse lontano da questa storia. «Mi vuoi parlare?» Tuonò, incazzato come non mai. Ed era questo che cercavo di evitare, farlo innervosire. Si, si stava riprendendo alla grande, in più ora che la sua cicatrice era nascosta da un tatuaggio, in cui costituiva delle labbra con a lato delle ali, si sentiva più sereno con se stesso.
Una bestemmia volò nella stanza nell'istante in cui prese a calci la sedia «Allison!» Sbattei le palpebre più volte e scossi la testa, riprendendomi da quello stato di trans in cui mi ritrovai.
«Io...» No, non sapevo cosa dirgli e da dove iniziare, «Ho molte cose da dirti.» Pronunciai quelle parole con timore e osservai il suo petto alzarsi e abbassarsi violentemente, sapevo che stava cercando di calmarsi per non risultare violento sia con le parole che con i gesti.
«Ti ascolto!» Ancora nervoso, si sedette sul letto e mi fissò senza fiatare. Conosceva i miei tempi e in un certo senso, mi stava aiutando.
«Maya, Liam, Louis e Niall hanno ricevuto minacce, quest'ultimo è stato picchiato violentemente. È uscito pochi giorni fa dall'ospedale, non è in condizioni gravi... Ha... Ha solo paura.» Aprii la bocca per parlare, ma notai che si bloccò così ripresi il discorso «Ho fatto di tutto per tenerti lontano da fonti di notizie come internet, giornali o televisione. Avevi già i tuoi problemi e volevo risolvere io questi...» La sua risata si fece sentire, era nervosa e cattiva, tutto il contrario della sua solita.
«E cos'hai risolto? Pensi sul serio di poter far qualcosa? Allie, qua non stiamo scherzando. È uscita fuori di testa!» Mi strinsi le braccia attorno ai fianchi e lo guardai duramente. Non ero più una bambina.
«Pensi che io non lo sappia?» Sbottai, alzandomi in piedi e portai le mani tra i capelli «Ho detto che lotterò per noi e così farò! Non ho bisogno del tuo aiuto, posso cavarmela da sola come ho sempre fatto!» La rabbia ribolliva dentro il mio corpo, Zayn poteva essere la persona migliore al mondo, ma quando si comportava da stronzo era completamente l'opposto.
«A me non sembra che tu te la sia cavata al meglio, no? Quattro su cinque sono stati minacciati e uno dei quattro, è stato picchiato duramente. Probabilmente io non verrò toccato, appunto perché lei vuole me, ma tu pensi di saperti difendere? Non ne sei in grado Allison, apri gli occhi. Non puoi vincere questa battaglia se combatti da sola!» Per quanto odiassi ammetterlo, aveva ragione. Da sola non sarei arrivata a nulla, solo a una sconfitta assai dolorosa. Passai una mano sul viso, asciugando le numerose lacrime che uscivano dai miei occhi. «E non piangere, perché non risolvi nulla!» Continuò ad attaccarmi, senza distogliere lo sguardo dal mio corpo. Non potevo vincere se lui non era con me.
«H-ho s-sbagliato... N-Non d-dovevo...» Deglutii rumorosamente, quando vidi la sua mano agitarsi.
«No! Non dovevi mentirmi!» Alzò di molto la voce, quasi urlando. «Quanto ancora saresti andata avanti? "Non succede nulla" "Va tutto bene"» Imitò la mia voce, atteggiandosi «Liam mi ha sempre detto tutto, sapeva che non mi faceva bene, ma lui ha capito che dovevo saperlo!» Marcò il "lui" così duramente che fu come se mi avesse schiaffeggiato. La sua durezza nelle parole ghiacciavano.
Tentai di parlargli, ma si rifiutò «Non voglio ascoltare le tue scuse patetiche. Stiamo per sposarci, sai che per te darei la vita e ti dico tutto. Sei protagonista in ogni cosa e tu mi nascondi una cosa così grave?» Abbassai lo sguardo, incapace di guardarlo. Le lacrime inondarono il mio viso e sentii le gambe cedere a ogni singhiozzo. Zayn non parlò più, si alzò dal letto e uscii dalla stanza, sbattendo fortemente la porta, fu allora che mi lasciai cadere a terra. Rannicchiandomi su me stessa, chiusi gli occhi e piansi cercando di trovare una spiegazione a tutto ciò.

 

Mi svegliai dopo qualche ora e mi ritrovai nella posizione in cui mi addormentai. Ogni parte del corpo faceva male ed ero infreddolita. Toccai le labbra e le sentii ghiacciate e sulle dita rimase una piccola quantità di sangue, ormai asciutto, e capii di essermi morsa così violentemente il labbro da farmi male. E si, ricordai pure che mi fece sentire meglio, ma non mi fece smettere di piangere. A poco a poco mi tirai su, camminando lentamente fino al letto. Guardai l'orario della sveglia e vidi che fossero le tre del mattino. Percorsi con lo sguardo la parte di letto del mio fidanzato e la trovai vuota. Zayn non era tornato, non in quella stanza, almeno.
Intorpidita uscii piano dalla stanza e percorsi il corridoio, «A-Amore...» tentai di addolcirlo con quel nomignolo, ma non ricevetti nessun tipo di risposta. Arrivai in salotto e lo trovai sdraiato sul divano, coperto per metà busto da una coperta leggera e tra la mano destra stringeva una bottiglia di liquore, completamente vuota.
Sentii in quel momento che la mia vita era andata in pezzi, si stava sgretolando e non per colpa di altri, ma per colpa mia. Ero io la vittima dei miei mali, decisi io di mentire al mio fidanzato, di provare a risolvere la situazione, invano. E ora mi ritrovai seduta sul divano a piangere della mia vita e delle mie scelte, ma non volevo che finisse così. Perché non potevo vivere una vita normale? Beh, era facile. Se lasciassi Zayn e chiudessi i ponti con lui, vivrei una vita completamente normale e dignitosa, si ma rimarrei sola e senza amore. Zayn può essere un disastro, a volte, e combinare qualche casino, ma è grazie a lui che vivo e mi sento viva. Mi amava, sapevo che era questa la verità. Dovevo prendere le redini della mia vita, dovevo iniziare a lottare, per lui e per il nostro amore. Zayn, in passato, diede il meglio di se, ora toccava solo e unicamente a me.
Presi frettolosa il telefono e scrissi un messaggio alla mia migliore amica.

A Maya: Sono stanca, fottutamente stanca di questa storia. Voglio finirla per una volta per tutte e se questo significa affrontare Perrie lo farò, anche adesso.

Con forza mi alzai, correndo in bagno. Sciacquai il viso più volte e mi struccai completamente, togliendo l'effetto 'panda' dagli occhi, dovuto all'incensare pianto di poche ore prima. Mi preparai al meglio e uscii di casa. Non mi importava se stessi sbagliando, per l'ennesima volta, volevo chiudere questa storia, una volta per tutte, e l'avrei fatto stanotte.
 

Narratore esterno.

Passarono circa tre ore da quando Josh uscii da casa Edwards. Sul suo telefono segnavano le 3.00 in punto e sul suo viso non si percepiva nessun tipo di stanchezza fisica. Si faceva schifo nel vero senso della parola. Sentiva la pelle sporca e male odorante, quello non era lui. Ancora non si capacitava di essersi reso così ridicolo agli occhi di tutti. Perrie lo usava e lui lo sapeva benissimo. All'inizio, davvero, pensò che lei fosse interessata a lui, dopo le giornate a casa sua e le serate tra le lenzuola, Josh ci credeva davvero.
Prese a calci un sasso e si appoggiò al muretto, ancora non era riuscito a ribellarsi, a darci un taglio, ma aveva paura non per lui, ma bensì per la sua piccola e indifesa sorellina. Fin dall'iniziò fu ricattato, ma senza rendersene conto finii nel tranello della dolce e bella Perrie. A pensarci bene, Maya era la più valorosa tra i due fratelli. Josh rise, sapeva che lei non si sarebbe mai messa alla mercé di una squilibrata. Sospirò e continuò a fissare la casa della sua amata, alla fine si era innamorato e si odiava per questo. Si era innamorato del nemico. Come poteva amare una ragazza del genere? Ma lui si era fottuto da solo e non si era nemmeno reso conto dei rischi che correva. Si scopava Perrie e per questo continuava a starci insieme, ma dopo le parole della bionda, dette alla fine della loro nottata, capii realmente di stare sbagliando.
 

«Sei brava, lo sai?» Il ragazzo morse il lobo della bionda, diminuendo gradualmente le spinte. Erano venuti entrambi, in un urlo assordante. Si sentiva completamente vuoto e nello stesso tempo, pieno. Pieno di amore e voleva confessarsi.
«Anche tu sei bravo.» Perrie si distese e si coprii il corpo con le lenzuola; ogni bacio, ogni spinta, ogni ansimo pensò a Zayn. Immaginò il ragazzo dai capelli corvini sopra di lei, ed ella si sentii completa per quel piccolo pensiero erotico. Sbagliava, ma non le importava. Lei era brava a ingannare le persone e manipolarle al meglio, così fece con Josh.
Lui prese le mani di lei e intrecciò le loro dita «Sai Perrie... Dovrei dirti che...» Ma lei lo interruppe bruscamente. Con un gesto, sciolse le loro mani e si sedette sul letto, fregandosene di rimaner con il seno scoperto.
«Davvero hai pensato che io potessi interessarmi a te?» Rise malignamente, portando la testa all'indietro e batté per qualche secondo le mano, causando rumore «Non mi piaci e mai mi piacerai, lo sapevi benissimo. Sei qui solo perché non vuoi che la tua sorellina si faccia male e ora ti sei innamorato di me?» Perrie scoppiò a ridere, fregandosene se il ragazzo al suo fianco si sentisse male, dentro.
 

Josh prese il telefono per contattare la sorella, ma data l'ora evitò di disturbarla. Quante probabilità c'erano che lei fosse sveglia? Ma Maya era più che sveglia, dopo il messaggio di Allison si allarmò e senza svegliare il suo compagno, Harry, si cambiò velocemente; ritrovandosi per le strade fredde e buie di Londra. Temeva che la sua migliore amica si potesse fare male, ma quando la vide vicino la panchina in cui si diedero appuntamento, tirò un sospiro di sollievo «Allie, eccoti. Scusa se ho messo tutto questo tempo, ma cosa ti salta per la testa?» La mora cercò di regolarizzare il tono della voce, evitando di urlare e così facendo svegliare il vicinato.
Allison si strinse nella giaccia e guardò i suoi scarponcini, «Zayn si è arrabbiato con me. Non ha sopportato il fatto che io gli abbia nascosto tutto.» Sorrise amaramente, sentendo dolore all'altezza del petto «Ho visto la delusione nei suoi occhi e voglio finire con questa storia. Non voglio più sentire dire che da sola non me la sò cavare. Voglio aiutare i miei amici, salvarli.» Si alzò e tenne d'occhio la casa di Perrie Edwards, avrebbe parlato con lei. Pensava di riuscire a farla ragione, Allison ci sperava davvero.
Maya scosse la testa e puntò i piedi «È un suicidio! Quella è una serpe!» Esclamò duramente la ragazza, guardando la sua migliore amica.
Ma lei non l'ascoltò «Allora mi suiciderò.» A passo svelto attraversò la strada e arrivando alla citofono, suonò più e più volte.

Perrie ancora nel mondo dei sogni, si spaventò quando il suo citofono prese a suonare all'impazzata. Si domandò chi potesse essere e specialmente perché a quell'ora della notte la disturbassero. Si aggiustò la vestaglia e sistemandosi con una mano i capelli, aprii la porta. Non si sarebbe mai aspetta di trovarsi la sua cara amichetta, Allison, davanti la porta di casa. Cosa mai l'ha portata qui? Pensò Perrie, ghignando.
«Allison, qual buon vento ti ha portata qui e a quest'ora?» Si guardarono male, ma la più piccola, abbassò lo sguardo sentendo la paura crescere in lei. Iniziò a domandarsi perché si trovasse li, perché voleva rischiare così tanto. Ma il ricordo dello sguardo del fidanzato, la sua delusione, la spronò.
«Dobbiamo parlare, Perrie.» La bionda aprii la porta, lasciandola entrare.

Si accomodarono sul divano, guardandosi attentamente «Devi lasciare in pace i miei amici!» Allison partii in quarta e disse subito ciò che voleva che la ragazza facesse.
Perrie iniziò a ridere, agitando la mano davanti al viso, sentiva caldo «Mi stai accusando di qualcosa, piccola Allison?» La ragazza in questione si morse il labbro, cercando le parole giuste per replicare «Fammi capire: sei venuta qui, in piena notte, ad accusarmi senza prove?».
«Perrie sappiamo entrambi che sei tu, ci sei sempre stata tu dietro tutto questo!» Alzò la voce, stringendo i pugni «Hai fatto del male alle persone che amo solo per il gusto di farlo...».
«Errore, io voglio Zayn.» Senza rendersene conto, Perrie, si fregò con le sue stesse mani «Quindi se vuoi che tutto questo finisca, devi lasciare Zayn. Perché una schifezza come te, non può stare con uno come lui. Ma Zayn, povero coglione com'è, non lo capisce.» Allison non ci vide più dalla rabbia. Poteva essere insultata, picchiata e umiliata, ma non dovevano toccargli il suo uomo.
«Cos'hai detto?» Prese per i capelli Perrie, strattonandola duramente «Non hai diritto di parlare così di lui. Non hai diritto di fare male alle persone che amo. Sei cattiva e meschina!» Ma a queste parole, Perrie, non fece altro che ridere di gusto. Riuscii a liberarsi e diede un forte schiaffo alla più piccola, lasciandole un segno rosso ben visibile. Allison si toccò la guancia sentendola bruciare al tocco, lottava contro se stessa pur di non piangere davanti a un essere del genere.
«Ti svelo un segreto...» Allie fu presa per il braccio che le fu attorcigliato dietro la sua schiena, il dolore fu così atroce da farla piegare se stessa, urlando, «Io amo Zayn, ma amo molto di più la fama e i soldi. Sai quando sei potente puoi avere chi vuoi e io, ora, voglio lui. Così bello, così perfetto e così famoso. Chi mi potrebbe aiutare meglio di lui?» Aumentò la presa, facendo piangere dal dolore la ragazza ai suoi piedi «E poi arrivi tu e distruggi tutto. Chi ti credi di essere? Fai schifo, sei un rifiuto della natura. Pensi di fare la dura quando scherzi con persone più potenti di te? Hai sbagliato piccola e pagherai le conseguenze.» Con un gesto veloce la fece cadere sul pavimento e le diede un calcio nello stomaco. Perrie si sentii soddisfatta di se stessa, stava vincendo. «Vattene, ora!» La bionda urlò fuori di se, facendo spaventare a morte la piccola Allison che con fatica si rialzò, correndo fuori da quella casa; si appoggiò alla recinzione, non sentendo più le forze.
 

Pov. Allison

«Allie, sei tu?» Non riuscendo a reggermi in piedi, tenni il braccio infortunato con la mano sana e mi inginocchiai, rimettendo quello che dal gusto capii che fosse sangue. «Allison!» Urlò più forte e corse verso di me, «Cosa diamine ti ha fatto?» Sentii le sue mani prendermi dai fianchi e sollevarmi lentamente. Maya mi alzò il viso e si spaventò, capii che qualcosa era andato storto.«Puttana!» Urlò, reggendomi al suo corpo, iniziando ad attraversare la strada. «Perrie Edwards è una grande puttana e l'ammazzo!» Continuammo a camminare lentamente per strada e socchiusi gli occhi, vedendo una forte luce che arrivata a passo spedito verso di noi. Sbattei le palpebre, sentendo la testa pulsare.
«Maya...» Mormorai con il fiato corto. Ma fu tutto inutile, poiché l'ultima cosa che vidi furono due fari e l'ultima cosa che sentii, fu l'urlo disperato della mia migliore amica.

Continua...
 

Eccomi tornata dopo quanto? Due mesi?
Chiedo umilmente perdono per questa mia assenza, mi vergogno del fatto di farvi aspettare così tanto per un capitolo. Come sapete (sembro ripetitiva) non ho un pc in cui poter scrivere e aggiornare liberamente. Ci credete che questo capitolo è scritto interamente dall'iPhone?
Vorrei che ringraziaste Giulia per la sua gentilezza, senza lei la storia sarebbe bloccata da luglio.

Adesso parlando dei capitoli, siamo alla fine, ormai tutto l'avete capito. Il prossimo capitolo è già scritto e FINITO. Esattamente non so quando riaggiornerò, ma non sarà troppo tardi massimo una o due settimane. I capitoli rimanenti dovrebbero essere solo due (escludendo l'epilogo che conto a parte). La storia ha preso una piena inaspettata, ma io ho sempre avvertito che sarebbe finita a effetto e ora si sta concludendo. In più dissi di non far morire nessuno, invece ho cambiato le carte in tavola. Con tutto questo tempo per pensare, mi sono venute in mente mille idee.
Non ci sarà un sequel e questa cosa mi rattrista molto. Però (c'è sempre un però) farò delle os sulle coppie. Quindi non vi libererete di me così facilmente.

Parlando di questo capitolo, vediamo che è passato del tempo e Zayn ha iniziato a riprendersi completamente, però se l'è presa con Allison per via delle bugie. Abbiamo visto che Perrie (Perminchia, perruzza, chiamatela come volete) ha minacciato tutti e quando Allison è andata da lei, non è finita bene per quest'ultima. Il finale posso non commentarlo, perché si capisce da se. Il capitolo dopo a questo mi è stato difficile scriverlo, ma rivediamo tutti i ragazzi insieme (come avevo promesso).
Adesso vedrò di come sviluppare i prossimi capitoli, se farne due o farne uno. Vedrò bene.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
 

Pubblicità:
Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.

L'amore vive oltre il corpo e l'anima. 

Non cambierai mai, vero?
The bad boy.

Ringrazio ogni singola persona che legga la mia storia e che mi lascia un commento, siete speciali.
Sarei molto curiosa di leggere i vostri pareri si questo capitolo e ammetto che mi aspetto anche minacce di morte per il finale (ride nervosamente).
Un bacio e alla prossima, Vale.

Ritorna all'indice


Capitolo 43
*** Quarantaduesimo capitolo ***


Quarantaduesimo capitolo.
Narratore esterno.

 

«No, non so dove sia! Va bene?» Harry più agitato che mai, si alzò dalla sedia, facendola cadere sul pavimento della cucina. Non erano ancora scoccate le otto ed Harry Styles impiombò nella sua vecchia casa, in cui condivideva con gli amici. Liam, Louis e Niall, ancora mezzi addormentati, lo fecero entrare vedendo il suo stato. Mai lo videro così ansioso, neppure quando scoprii di diventare padre. Si vedeva il terrore nei suoi occhi.
Niall si mise il foulard attorno al collo, facendo si che il suo braccio infortunato non rimanesse a penzoloni, solo allora parlò «Quindi ricapitolando: ti sei svegliato e lei non c'era?» Il suo amico annuii, freneticamente «E hai questa sensazione, paranormale, in cui pensi che le sia successo qualcosa?» Il biondo cercò di non ridere in faccia all'amico, ma gli riusciva alquanto difficile trattenersi. Poiché per lui era tutta una sciocchezza.

Harry, frustato, gli lanciò un occhiataccia «Non sei diverte, Niall!» Sbottò il ragazzo, iniziando a camminare per la stanza.
Liam girò lo zucchero nella tazzina da caffè e leccò il cucchiaino, lasciandolo sul piattino «Quello che non capisco è, perché uscire in piena notte se n'è andata se non è successo nulla tra voi?!» Sorseggiò appena, leccandosi le labbra «Sicuro di non aver discusso con lei?».
Harry si chiedeva se davvero lo ritenessero talmente stupido da non capire di aver litigato o meno, si schiaffeggiò la fronte e ringhiò «Abbiamo scopato stanotte, quindi no! Non ho litigato con lei, a meno che un mio gemello l'abbia fatto al posto mio!» Non era incazzato era solo preoccupato. Saper che la sua ragazza incinta, durante la notte, se ne andò per chissà dove non lo rendeva sereno.
«Haz, calmati e siediti. Non risolvi le cose alzando la voce e prendendotela con noi.» Louis cercò di farlo ragionare e incrociò le braccia al petto «Maya non è stupida e non è una ragazza che prende e scappa. Quindi dò ragione a Harry, è successo qualcosa.» L'amico esultò internamente, dopo le parole del castano. Gli aveva dato ragione e non lo stava prendendo in giro come Niall. «Adesso dobbiamo capire cos'è successo.» Liam annuii e finii il suo caffè, si girò e parlò verso Louis.
«Se il tuo pensiero è giusto, non abbiamo molte opzioni da seguire, a me viene in mente...».
Ma non fu abbastanza veloce, poiché Niall lo anticipò «Perminchia!» Urlò, facendo saltare sul posto Louis che stava seduto al suo fianco, quest'ultimo portò una mano sul petto e guardo male l'amico. Ma Niall non lo calcolò più di tanto «Dai ragazzi, è Perrie! Siamo stati tutti minacciati e stanotte deve essere successo altro!» Harry si allarmò così tanto che iniziò a sentire il cuore accelerare con battiti a dismisura; si domandò se potesse uscirgli dalla cassa toracica.
«Niall, ma lei è già stata minaccia. Caso mai, Harry manca!» Liam era contrariato al discorso del biondo, lui non credeva minimamente che Maya avesse a che fare con Perrie Edwards. La prima cercò qualsiasi modo per tenersi lontana dalla bionda, non voleva entrarci in questa storia e stava cercando di far di tutto, pur di non fare entrare anche il suo ragazzo, Harry.
«No, è vero Liam. Ma non è così idiota da andare da sola a far chissà cosa.» Si passò violentemente una mano tra i capelli e tirò su la sedia, sedendosi «Non penso che c'entro io o lei. Dai ragazzi è incinta e non rischierebbe.» Louis gli diede ancora ragione, annuendo. Si alzò e prese una confezione di biscotti al cioccolato dalla dispensa, si sedette e l'aprii. I suoi amici lo guardarono perplessi, ma il ragazzo non li diede retta e iniziò a mangiare. Quando ne finii uno e bevve del caffè, lasciato a raffreddare sul tavolo, parlò.
«Okay. Volete sapere quello che penso, ve lo dirò.» Li guardò uno a uno e sorrise «Stanotte, Maya, ha...» Ma fu interrotto dal suono insistente del citofono.

Zayn Malik si svegliò con un senso di nausea che lo travolgeva. Capii di essersi scolato un'intera bottiglia di liquore, quando la vide ai piedi del divano. Strizzò gli occhi e fece mente locale. Si ricordò di aver alzato la voce con la sua fidanzata e di averla lasciata sola con se stessa. Ma si insultò soltanto dopo essersi ricordato di averla lasciata piangere da sola, senza essere confortata. Era incazzato per quelle bugie continue, ma sapeva che Allison lo fece solo per lui e il suo benessere. Cercò di proteggerlo nel modo sbagliato, ma Zayn al posto di esserne grato, se la prese come non mai.

Non si perdonava per il suo comportamento, anche lui in passato sbagliò più e più volte, ma fu perdonato sempre. Allison, dal canto suo, non era una casinista e cercava sempre di fare la cosa giusta, Zayn questo lo sapeva. Così si ritrovò a cercarla per casa come fosse un pazzo; gridando il suo nome invano. Iniziò ad allarmarsi e corse al piano di sopra, dai suoi amici, sperando che loro potessero sapere qualcosa.
«Zayn che fai qui? Hai una faccia...» Liam lo guardò un po' schifato, ma l'odore di alcool arrivò dritto nelle sue narici «Hai bevuto?» Sbottò, ma il ragazzo non gli diede retta ed entrò in casa, urlando.

«Allison, sei qui? Lo so che sono un coglione, ma ti prego esci fuori!» Harry a quelle parole disperate dell'amico, perse un battito e uscii dalla cucina, andandogli incontro.
«È sparita anche lei?» Zayn rimase perplesso per quella domanda posta e chiese spiegazioni, «Maya è scomparsa stanotte, non... Non ho sue notizie e tu arrivi dicendo che Allison è scomparsa?!» La voce del riccio diventò più acuta e agitata, si vedeva lontano un miglio quanto avesse paura.
I ragazzi, uno a uno, raggiunsero il soggiorno, non riuscendo a credere alle parole del moro. Entrambe le ragazze erano sparite e nessuno sapeva dove fossero finite. Arrivarono alla conclusione che le ragazze uscirono insieme alla stessa ora, non poteva essere andato altrimenti. Non credevano nelle coincidenze, specialmente con Perrie Edwards alle calcagna.
«Ho litigato violentemente con Allie, è tutta colpa mia.» Zayn si lasciò cadere sul divano e portò le mani sul viso. Si sentiva così colpevole da star male, aveva il timore che fosse successo qualcosa alla ragione del suo sorriso e mai si sarebbe perdonato se si fosse fatta male.
«Esattamente... perché avete litigato?» Il moro spiegò l'intera serata, o almeno quello che la sua mente ricordava. La sbornia gli offuscava la mente e anche il giudizio, continuava a pensare al peggio e poi si insulta dicendo di stare esagerando. Stava impazzendo. «Dirle che non sa cavarsela da sola, non è stata una mossa intelligente.».
«Era incazzato, Liam.» Harry corse in aiuto di Zayn, sospirando. «Quindi sono uscire insieme, no?» Niall si morse il labbro e li guardò attentamente, pensò che forse Allison voleva cavarsela da sola e ha chiesto aiuto alla sua migliore amica, ma scosse la testa capendo che il suo pensiero non avesse senso. Se voleva riuscirci da sola, non avrebbe mai chiesto aiuto a nessuno.
«No, ragazzi.» Espone il suo pensiero «Se Allie voleva cavarsela da sola, non avrebbe chiamato Maya chiedendo aiuto.» Louis annuii e così fece anche Liam «Quindi siamo punto a capo.» Ma, invece, quei cinque ragazzi erano davvero vicini alla soluzione. A distogliere tutti dai loro pensieri, fu il telefono di Zayn che suonò. Sullo schermo uscii il nome 'Amore' e la foto della sua fidanzata sorridente. Tirò un sospiro sollievo, si sentiva decisamente meglio.
«Piccola, scusa per stanotte io...».
Il paramedico, appena sentii la voce del ragazzo, lo interruppe «Lei è il signor Malik?» Zayn rispose in modo affermativo e iniziò ad allarmarsi «Salve, la chiamo dal The Princess Grace Hospital, stanotte c'è stato un incidente grave. Uno dei ragazzi colpiti, non è sopravvissuto. La prego di venire qui il prima possibile, abbiamo chiamato lei dopo aver visto le numerose chiamate a questo numero.» E Zayn sentii qualcosa rompersi, era il suo cuore e gli faceva così male da non sopportare il dolore. E cancellò tutto dalla mente, la litigata con Allison, le minacce, il bere, il lavoro, la fama, la famiglia, gli amici... Cancellò tutto, perché nella sua mente pensò solo alla sua amata e alle parole del ragazzo. Non poteva essere morta.

 

***

 

Qualche ora prima.
Pov. Allison

La testa iniziò a girarmi e sentii le gambe cedermi. Le urla di Maya mi rimbombarono nella testa e lei capii che fosse troppo tardi per spostarci. Ed eccola la mia fine, un auto. Chi l'avrebbe mai detto? Immaginavo la mia morte tra molti anni, magari dopo aver avuto tanti nipoti e averli visti crescere i primi anni di vita. Immaginavo di sposarmi e di passare la mia vita con Zayn, ma non è finita così. Ho distrutto tutto quello che con fatica costruii. Una buona istruzione, una famiglia, una vita accettabile, tutto per colpa mia si stava distruggendo. Guardai con la coda dell'occhio, Maya, lei non doveva essere qui con me, non dovevo permettere che tutto ciò accadesse. Lei non aveva colpa. Maya la ragazza con il sorriso costante sulle labbra, quella ragazza che aspettava un bambino dall'amore della sua vita, quella ragazza che pur di aiutarmi eccola li a morire per una come me. No, non me lo meritavo. Non meritavo di essere salvata. Agii di impulso e senza rendermene conto distrussi molte vite, non solo la mia. Le parole di Perrie mi rimbombarono nella testa “Fai schifo, sei un rifiuto della natura. Pensi di fare la dura” ed era così che mi sentivo: un rifiuto della natura, uno sbaglio. Un completo sbaglio e non meritavo di vivere, non dopo tutto ciò. Giocai una battaglia persa in partenza, non ero forte e mai lo sarei diventata.
Dovevo ascoltare Zayn, si.

Dovevo ascoltare Maya, ovviamente.
I sensi di colpa si fecero sempre più forte e l'intensità delle luci della macchina mi accecarono quasi. Rimasi ferma inerme. Ed era così che si moriva? Nè un saluto, nè un avvertenza. E non serviva piangere, non cambiava la mia sorte.
«No!» Distinsi quell'urlo, una voce maschile. Una voce disperata e conosciuta. «Loro, no!» Sentii qualcosa toccarmi e subito dopo l'asfalto. Rotolai senza sosta e mi sbattei la testa contro quello che mi sembrò il marciapiede. Le forze mi abbandonarono. Sentivo male in ogni parte del corpo, tentai di urlare e di muovermi, ma non ci riuscii. Qualcosa iniziò a colarmi dalla fronte e solo quando arrivò alla bocca, capii che fosse del sangue. Guardai alla mia destra e vidi Maya seduta per terra, apparente sembrava inerme al l'incidente. Le sue mani era poste tra i capelli e le sue grida fecero svegliare il vicinato. Poco a poco le case iniziarono a illuminarsi e la gente iniziò a uscire da esse. Inclinai leggermente la testa e trovai qualcuno disteso a terra, fermo immobile. Sbattei le palpebre, ma non riuscii a capire chi fosse e come potesse trovarsi li.
«Josh!» Maya urlò, alzandosi a fatica e corse verso suo fratello. Chiusi gli occhi appena vidi il viso del ragazzo, una maschera di sangue. «Josh, ti prego. Rispondimi!» Maya urlava disperata, cercando di svegliare suo fratello.
Ma percepii un sussurro, «Perdonami.» Fu tutto ciò che sentii, prima di perdere i sensi.
 

«Signorina, sa dirmi come si chiama?» Sbattei le palpebre e mi guardai in giro. «Sa che giorno è oggi?» Non riuscii a capire il perché di quelle domande. Tentai di alzarmi, ma l'uomo mi bloccò, dicendomi che non era possibile per colpa del trauma alla testa. Guardai la sua divisa e su essa trovai scritto 'Medical' cioè, medico.
«Cos'ho sul braccio?» Parlai piano, sentendo i polmoni sforzarti di buttare fuori aria.

«Riesce a parlare!» Dichiarò l'uomo, tornando a tartassarmi di domande. Cos'era successo? Perché non ricordavo nulla? «Signorina, il suo nome!».
Socchiusi gli occhi «Allison...» Mormorai a un'altezza di voce pari a zero. Il medico annuii e scrisse su una cartellina.
«Apparentemente ha solo un trauma cranico e la spalla sinistra slogata.» Mi ignorarono e strinsero il collarino posto sul mio collo. «Si ricorda cos'è successo?» Negai e l'uomo continuò a parlare «È stata quasi investita da un pirata della strada, lei e la sua amica state bene!» Sorrisi lievemente, pensando che Maya stesse meglio. Sperai con tutto il cuore che lei si trovasse in condizioni migliori delle mie e che non abbia riportato alcuna complicazione per la gravidanza.
«La polizia verrà a interrogarla appena sarà possibile, nel frattempo lei cerchi di non affaticarsi.» L'ambulanza si fermò e la sirena finii di fischiare, in pochi secondi mi ritrovai spinta sulla barella nei corridoi dell'ospedale.
«Josh?» Mi ricordai del suo corpo steso sull'asfalto e l'immagine del suo viso era impressa nella mia mente «Dov'è Josh?» Ripetei, ma nessuno seppe darmi una risposta.

 

***

 

Cinque ore dopo.
Pov. Maya

 

Mi fasciarono per bene la mano e mi lasciarono uscire dalla stanza. Non ebbi nessuna notizia su Allison o Josh, nessuno diceva nulla e mi sentivo abbastanza frustata. Andai a sedermi sulla sedia della sala d'attesa e chiusi gli occhi.
In parte ero felice, non avevo perso il bambino. Sorrisi e toccai possessivamente la mia pancia, sospirando di tanto in tanto. Alzai lo sguardo e vidi un uomo avvicinarsi «Maya Devine?» Si avvicinò, calmo e mi sorrise. Annuii e capii che fosse l'agente di polizia «Signorina, avrei bisogno di farle qualche domanda.».

In ambulanza mi avvertirono di questo incontro, ma non mi sarei mai aspettata che avvenisse così presto, «Certo, mi dica tutta.» Ero stanca e avrei detto di tutto. Allison voleva finirla con questa storia, ma io in primis voleva chiuderla «Le dirò tutto quello che vuole sapere.».
L'agente annuii e si sedette al mio fianco «Mi dica perché lei e la signorina Evans, stanotte, eravate in giro per strada.» Iniziò a domandarmi e ricominciò a parlare «Abbiamo arrestato, stamani, il pirata della strada e lui dichiara di esser stato pagato per investire la signorina Evans. Abbiamo pensato che fosse un chiarimento per droga.» Sgranai gli occhi e scossi la testa, bloccandolo. Potevano pensare a tutto, ma non a questo.
«Allison e io non siamo delle tossico dipendenti e penso che lo vedrete dagli esami del sangue che hanno eseguito i medici.» Presi fiato «Allison voleva parlare con una persona, siccome questa le rende la vita impossibile. Ha minacciato me e altri nostri amici. Solo che Allison pensava di cavarsela.».
Egli iniziò a segnare sul foglio e annuire «La sua amica aveva paura a denunciare?».
«In un certo senso si, ma stanotte lo avrebbe fatto.».
«Mi può dire il perché?» Agitò la mano, incitandomi a parlare. Annuii e continuai.
«Stanotte la persona con cui Allison doveva parlare, l'ha picchiata violentemente.» Mi domandò per quale motivo e chi fosse stato, senza distogliere lo sguardo dal foglio «L'ha fatto per pazzia ed è stata Perrie Edwards.» Dire quel nome alla polizia, mi fece perdere un peso enorme dal petto. Si, ora mi sentivo decisamente meglio.
L'uomo alzò lo sguardo e mi guardo incredulo «La cantante?» Si leggeva nei suoi occhi incertenza e stupore per la mia risposta.
«Si, proprio lei. È la mandante di tutto questo. Ha iniziato a minacciare Allison, poiché il suo fidanzato, prima, stava con Perrie.».
«Il suo nome?».
«Zayn Malik.» Ripresi da dove fui interrotta «Zayn ha sempre amato Allison e quando si sono ritrovati, ha lasciato Perrie per lei. Ovviamente alla seconda non è piaciuto questo gesto e ha dettato "guerra" verso ognuno di noi.» Mimai con le dita le virgolette e sospirai «Dopo ciò ha iniziato a minacciarci. Chiedete anche a Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson e infine a Niall Horan. Quest'ultimo è stato anche picchiato da qualche amico della Edwards.» Giocai con una ciocca dei miei capelli e guardai di fronte a me.
«Interrogherò chi ha citato. In fine se chi abbiamo arrestato, darà la stessa versione, nel senso che è stato ingaggiato da Perrie Edwards, lei verrà arrestata e portata a giudizio davanti a una corte, in cui potrete testimoniare contro di lei.» Quanto avrei voluto vedere Perrie dietro a delle sbarre dopo tutto quello che aveva fatto era il minimo. Non le auguravo il peggio, perché non mi abbasserei mai ai suoi livelli, ma questo era il minimo che le potesse capitare «Se avrò bisogno di altro, la contatterò.» Annuii e gli strinsi la mano, lasciandogli il numero di telefono, come richiesto da lui.
«Maya, amore!» Mi girai e vidi Harry correre verso di me, seguito dai ragazzi «Dimmi che stai bene, dimmelo.» Iniziò a scrutarmi attentamente e mi abbracciò.
«Sto bene, solo male alla mano.» Sorrisi «Il bambino sta bene, ho già fatto i controlli.» Lo anticipai e lo vidi sospirare e annuire. Lo abbracciai, stringendolo al mio corpo. «Agente, loro sono i ragazzi di cui le ho parlato durante la testimonianza.».
L'agente annui «Ragazzi, ho bisogno di parlare con voi.» e iniziò a interrogarli. Mi misi in disparte e ascoltai distrattamente le domande dell'agente.
«Signorina Devine, le devo parlare.» Un medico mi venne incontro «Suo fratello ha riportato delle gravi lesioni in quasi tutto il corpo. Abbiamo fatto il possibile, ma...» Chiusi gli occhi, non volendo né vedere l'espressione e né sentire le parole del medico. Ma quelle fatidiche parole vennero a galla comunque, anche se non ero pronta «È vivo soltanto grazie a delle macchine. Non potremmo tenerlo in vita a lungo.» Le lacrime iniziarono a uscire da sole dagli occhi. Iniziai a respirare faticosamente e mi appoggiai al muro, non poteva essere vero. Non riuscivo a crederci, metabolizzare quelle parole erano troppo per me. Non ero pronta per tutto questo ed ero sola. Per quanto lo volessi, questa era la realtà. «È sveglio e vuole vederla, prima di andarsene.» Sentii un groppo in gola e non riuscii a parlare. Avrei voluto gridare, spaccare la prima cosa che mi capitasse sotto mano, mi balenò opzione di uccidere la persona che lo investii, quella stessa persona che stava per farlo con me. «Venga con me.» Pensai di non riuscire a muovermi, a rimanere immobile nello stesso punto, invece seguii il medico e mi ritrovai nella stanza. In quella stanza in cui non avrai mai voluto metterci piede, non così presto almeno. Avrei voluto scappare lontano senza fermarmi.

Guardai mio fratello, era sveglio, ma il colorito pallido quasi tendente al bianco faceva capire che era al limite; era stanco e voleva finirla, lo leggevo nei suoi occhi aperti per sforzo. Il suo sorriso riempiva la stanza. Come poteva sorridere in un momento del genere? Come riusciva a mostrarsi forte, sapendo di non tornare più a casa con me?
Cercai di nascondente le lacrime, mentre mi sedetti sul letto e lo abbracciai, ma non ce la feci. Affondai il viso sul suo collo e diedi libero sfogo alle mie lacrime di uscire, senza più trattenerle. Potevo mostrarmi forte da tutti, ma anche i “forti” cedono prima o poi, ed io non stavo cedendo, stavo morendo. Le mie mani tremanoro e ogni singhiozzo si fece sempre più doloroso.

«P-Perdonami... N-Non volevo questo.» La sua voce bassa si fece sentire e mi morsi il labbro, soffocando i singhiozzi «N-Non ti ho mai t-tradito. E-Ero obbligato. Ti avrebbe fatto male se n-non avessi fatto come l-lei voleva.» E con quel poco di lucidità, capii che Josh, anche se non lo dimostrava, mi proteggeva da questa 'guerra' impossibile. Tutto ciò che fece, lo fece per me. Per sua sorella, non aveva tradito nessuno, aveva soltanto salvato sua sorella in tutti i sensi «T-Ti amo e t-ti amerò s-sempre...».
«N-Non a-andartene... H-Ho b-bisogno d-di t-te.».
Sorrise, stringendomi a fatica la mano «H-Ho fatto il p-possibile per p-proteggerti. D-Dì a Harry di p-perdonarmi...».
«Signorina, è ora.» Scossi la testa e mi strinsi a mio fratello, ma mi fu impedito. Mi presero di peso, allontanandomi dalla stanza. Mi portarono via da lui e le mie urla non li fermarono e solo allora, dallo oblò della porta, vidi Josh sorridermi e chiudere gli occhi lentamente. Me l'avevano portato via.

 

***

 

Pov. Allison

 

Sentii una pressione sulla fronte e aprii lentamente gli occhi, trovando al mio fianco Zayn, «Non sono un miraggio.» Possibile che sappia leggermi la mente? «Mi sono spaventato, non immagini quanto.» Girai leggermente la testa e lo fissai «Ho sbagliato e non dovevo comportarmi in quel modo. Sai come sono da arrabbiato, non ragiono e dico stronzate. Stamattina quando mi sono svegliato e non ti ho trovato, sono andato fuori testa. Ma quando...» Si bloccò quando la sua voce tremò «Quando mi chiamarono dall'ospedale, li, mi sono sentito male.».
«Non volevo spaventarti.» Sorrisi rassicurandolo e mi sedetti, sentendo fastidio al collo per via del collarino.

«Hai bisogno di tre settimane di riposo, sarai come nuova.» Annuii e cercai la sua mano, stringendola «Sei la mia principessa e non ti ho protetta.». Nei suoi occhi c'era tristezza verso se stesso, lui per più una volta mi disse che la sua ragione di vita era rendermi felice e proteggermi, e con gli ultimi avvenimenti era deluso da se stesso.
«Si che lo hai fatto!».
Sorrise amaramente «No, ma... Non capiterà mai più. Ti amo piccola e non penso minimamente a tutto ciò che ho detto ieri sera, perdonami.» Si avvicinò, sedendosi sul letto, poggiando le mani ai lati dei miei fianchi, mordendosi freneticamente il labbro inferiore. E come potevo non perdonarlo?Allungai, goffamente e lentamente, il mio viso al suo, baciandolo appena «Lo prendo come un si.» Ridacchiò sulle mie labbra, baciandomi dolcemente; e solo a quella vicinanza notai i suoi occhi rossi e gonfi.
«Hai pianto?» Lo guardai attentamente, accarezzando la sua guancia. «Per me?».
«Anche, ma devo raccontarti delle cose.» La sua faccia si fece seria e cupa. Annuii e rimasi in silenzio, ascoltando le sue parole. Non lo interruppi e ascoltai fino alla fine. Raccontò ogni singola cosa accaduta.
Mi abbracciò quando iniziai a piangere e a incolparmi.
Mi abbracciò sussurrandomi che andava tutto bene.
Mi abbracciò dicendomi che non era colpa.
Baciò la mia testa e mi strinse maggiormente tra le sue braccia, quando urlai. Strinsi la mano sulla sua maglia, mentre singhiozzai all'altezza del suo collo. Ma nonostante ciò arrivai a una conclusione: la vincità valeva questo prezzo?
 

Continua...

Buon pomeriggio a tutti, sono tornata.
Come avete ben letto non è successo nulla nè a Maya nè a Allison, ma bensì a Josh.

Questo capitolo è stato abbastanza difficile da scrivere, specialmente il punto di vista di Maya. Se devo essere sincera fin dall'inizio la vittima doveva essere Maya e il suo bambino, ma ho voluto cambiare totalmente perché non sarei mai riuscita a scrivere la morte di un personaggio quasi principale. Spero di non aver deluso nessuno con questo colpo di scena e spero che la storia vi piaccia nonostante questo capitolo.
Adesso non so dirvi se manca UN capitolo o DUE alla fine (ESCLUDENDO l'epilogo che sarà un capitolo a parte). Vedrò bene come gestirmi il prossimo capitolo, potrebbe essere l'ultimo. Smetto di parlarne se no piango.
 

Pubblicità:
Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.
L'amore vive oltre il corpo e l'anima. 
Non cambierai mai, vero?
The bad boy.

Ringrazio ogni persona che legge la mia storia, senza di voi non sarei nulla.
Vi prego di farmi sapere come vi è sembrato questo capitolo, spendete due minuti del vostro tempo e fatemi sapere ogni impressione.
Un bacio e alla prossima, Vale.

Ritorna all'indice


Capitolo 44
*** Quarantatreesimo capitolo. ***


Quarantatreesimo capitolo.
Allison.

 

 

 

‘Perrie Edwards accusata di omicidio’
‘One Direction: muore Josh Devine, il batterista’
‘One Direction e Little Mix: in causa per omicidio premeditato’

 

Finì di leggere l’ennesimo articolo riportato sul giornale e sospirando lo appoggiai sul tavolino.
Mi passai una mano sul viso e mi mordicchiai il labbro, erano passati esattamente due mesi da quel giorno. Tutto era diventato monotono, i paparazzi che ti pedinavano più di prima assieme ai giornalisti, vedere il proprio nome su ogni rivista scandalistica e telegiornale, avere più appuntamenti alla settimana con gli avvocati e portare appresso un senso di colpa enorme.
Josh non si meritò di perdere la vita per un mio stupido errore, quell’auto era destinata a me e io dovrei essere al suo posto. Zayn ripeteva che tutto si sarebbe risolto, ma mentiva anche a se stesso. Perrie era in carcere, concretamente non poteva fare più nulla. Non avevo più paura di lei e mai nessuno mi avrebbe intimorito ancora. La piccola e indifesa Allison era morta quella sera, ora esisteva solo una ragazza più forte e combattiva, ma con un gran vuoto dentro.
«Non vedo l’ora che i giudici chiudano questa storia, definitivamente.» Zayn entrò in casa e chiuse la porta, dopo che Liam entrò dietro di lui «E’ snervante e deve pagarla, Liam.» Li guardai, ascoltando silenziosamente il loro discorso.
«Perrie marcirà dietro le sbarre, ci puoi scommettere, ma per ora dobbiamo aspettare i tempi dei tribunali.» Erano passati due mesi e ancora non si era risolto nulla. Volevamo giustizia, più di tutti Maya e la sua famiglia che aveva perso un figlio e un fratello.
«Quanto pensi andrà avanti?» Domandò il mio fidanzato, togliendosi la giacca e salutandomi «Ciao piccola.» Mi lasciò un lieve bacio sulle labbra e si sedette al mio fianco.
«Non ne ho la minima idea.» Spero presto, pensai.
Maya, invece, era chiusa in se stessa da quel giorno, ma il suo carattere combattivo non sparì. Passò un mese d’inferno, tra l’odiarmi e il voler vedere Perrie morta, ma la capivo; la colpa era mia e neanche io riuscirei a perdonare se fossi al suo posto. Non merito il suo perdono.
«Oggi siamo in tribunale, non so se sia la sentenza finale.».
Aggrottai la fronte e parlai «Sono passati due mesi, hanno abbastanza prove da mandare, Perrie, in carcere per molti anni.» Liam annuì, ma prima che potesse parlare lo anticipai «Sapete come sta, Maya?» Entrambi boccheggiarono e non risposero. Nessuno mi dava sue notizie e mi venne il dubbio che lei stessa ordinò ciò.
La situazione divenne imbarazzante e sospirai «Ho capito che mi odia e che per lei sono morta, ma è chiedere troppo le sue condizioni?».
Zayn accarezzò la mia mano e sorrise «Diciamo che sta bene, è sotto psicologo e la sta aiutando molto.» Non ne sapevo nulla «Detto ciò non devi sentirti in colpa, poteva succedere il giorno dopo o anche una settimana dopo. Perrie ha solo anticipato le cose, il bersaglio eri tu, ma Josh ha voluto salvarvi entrambi. Per quanto faccia male la sua perdita, è stato un eroe. Non puoi logoranti all’infinito, non si possono cambiare le cose e Maya era lì per aiutare te, ricordalo.» Le sue parole mi colpirono profondamente, Zayn riusciva a dire le cose giuste al momento giusto. Ma nonostante ciò avevo bisogno di parlare con la mia migliore amica, sentire la sua voce e starle accanto, anche se provava un forte odio verso di me.
Il castano si avvicinò, sedendosi alla mia destra e mi fissò intensamente «Allie dovresti ascoltarlo, Josh era lì per altri motivi e chiunque vi avrebbe salvato quella notte. È stato Josh, ma al posto suo poteva trovarsi un passante qualsiasi. Ha scelto di perdere la sua vita per salvare voi, queste cose sia tu che Maya le sapete, anzi se devo ammetterlo sono parole sue, queste.» Sorrisi e abbassai lo sguardo «Supereremo anche questo, siamo una famiglia.» Ascoltai i loro conforti e li abbracciai, ringraziandoli.
Ho una famiglia fantastica, pensai stringendoli tra le braccia.

 

Narratore esterno.

 

«Perrie Edwards hai visite.» Un poliziotto arrivò alla cella della ragazza e la prelevò.
La ragazza per la prima volta in vita sua capì quanto avesse sbagliato. All’inizio non fu così si infuriò, poiché Allison ne uscì illesa dall’incidente, ma il giorno dopo capì il suo sbaglio.

 

Le Little Mix finirono la loro intervista e andarono nei camerini, pronte per uscire da quello studio. Mancavano pochi giorni al loro tour con Demi Lovato, alla quale le facevano supporto. Tutte e quattro le ragazze erano eccitatissime all’idea di potersi esibire prima di una cantante così famosa e più di tutti, Perrie. Pensò che la loro popolarità sarebbe slittata in verticale e con ciò il successo sarebbe aumentato.
«Ci credete che tra poco partiamo per l’America?» Una Jade entusiasta volteggiò nella stanza, prendendo la sua giacca e indossandola. Ma in realtà la sua felicità, e con la sua anche quella delle altre, si sarebbe sgretolata all’istante.
Jesy, Jade e Leigh-Anne non erano a conoscenza di ciò che fece la loro collega, Perrie Edwards. Non sapevano delle varie minacce verbali e concrete che subirono Allison e i suoi amici. Le tre ragazze erano innocenti.
«Vi immaginate le Little Mix come gruppo femminile più famoso della storia, io me lo immagino.» Perrie scoppiò a ridere e ripassò il mascara sulle sue folte ciglia, finendo il ripasso del trucco.
La ragazza con la carnagione più scura sorrise e le domandò «Pensi sia possibile?».
«Ovviamente.» L’amica la rassicurò, ma delle voci fuori dal camerino mandarono in fumo i piani della nostra Perrie, facendole provare per la prima volta cosa significasse aver paura.
«Non potete entrare.» «Polizia, si sposti.» La porta si aprì con un grande tonfo e tre agenti entrarono nel camerino senza perdere tempo. Ammanettarono Perrie e uno di loro disse «La dichiaro in arresto per minacce e omicidio.» Quelle parole gelarono la stanza, il tempo sembrava essersi bloccato e passò una vena di shock dalle facce di Jesy, Jade e Leigh.

 

Portarono la ragazza nella stanza delle visite e vi trovò Leigh, ormai sua ex collega. La ragazza riccia si presentò alla perfezione e con gli occhi, se avesse potuto, avrebbe incenerito Perrie.
Ciò che fece la ragazza non meritava perdono e anche lei riuscì a capirlo solo grazie a terapie. Pensarono che fosse pazza, solo così diedero una giustificazione al suo gesto.
Si guardarono per alcuni minuti, finché una delle due non parlò «Ti trovo bene, la divisa arancione ti dona molto.» C’era molta ostilità in quelle parole. Questa per Perrie era la sua prima visita, siccome solo la sua famiglia andò da lei più di un mese prima. Leigh voleva delle spiegazioni, solo per quello si presentò in carcere per parlare con lei. Voleva sapere per quale motivo avesse agito in quel modo.
«In effetti potrei stare meglio, sono felice che tu sia venuta.».
La ragazza mulatta rise di gusto «Se pensi che io sia qui per te, ti sbagli.».
«Allora perché sei qui…» Mormorò Perrie, abbassando lo sguardo. Era sola.
«Voglio risposte, le pretendo e le avrò.» La guardò duramente «Perché l’hai fatto? Perché hai mentito a noi, le tue amiche? Perché hai buttato a puttane tutto il nostro lavoro?» Lottava contro le lacrime, ma non poteva mostrarsi debole non davanti a una assassina.
Dopo quella notte per le Little Mix fu una rovina, rinunciarono al tour e si ritirarono. Ancora nessuna di loro riusciva a credere a ciò che fosse successo. Andarono da Allison e le chiesero perdono, anche se in realtà loro non ne avevano colpa. Parlarono con Maya e le fecero le condoglianze, presentandosi al tribunale. Persero fans e il loro lavoro andò in fumo. Nessuna di loro riusciva a perdonare Perrie, la odiavano.
«Ho fatto tutto questo per noi!».
«Bugiarda!» Urlò Leigh «Hai pensato solo a te stessa, riempiendoci la testa di stronzate. Facevi la vittima quando in realtà eri la carnefice. Hai fatto uccidere un ragazzo solo per essere qualcuno, per della fama.» La ragazza non riuscì più a trattenere le lacrime e si alzò, colpendo con i palmi il tavolo «Noi credevamo in te, eri la nostra migliore amica. Dicevi che Zayn ti scaricò così per nulla, quando invece lo fece per la tua falsità. Hai distrutto tutto, sulle mani hai il sangue di Josh. Come fai a vivere con te stessa?». Parole dure ma vere, dette con tale rabbia che qualcosa si ruppe in Perrie. Fu in quel momento che capì quanto avesse sbagliato. Pensava che Allison le avrebbe distrutto tutto, ma fu da sola a farlo. Giocò a un gioco pericoloso e perse nel modo peggiore. Una vita si era spenta per il suo amore malato verso Zayn Malik.
Leigh prese la sua borsa e le diede un ultimo sguardo «Marcirai all’inferno.» Senza girarsi uscì dalla stanza, le aveva detto tutto ciò che sentiva dentro. Con passo svelto se ne andò da quel posto lasciando Perrie nei suoi rimorsi e da sola.

 

***
 

Maya tenne stretta la mano di sua madre, mentre fissò con odio l’accusata, Perrie Edwards, nella sua divisa arancione seduta dall’altra parte della stanza. Non aveva rimorsi la ragazza, il suo avvocato le assicurò di tirarla fuori dalla prigione e di uscirne pulita, nonostante lui sapesse ogni più piccola verità. Perrie ancora non si rendeva conto di aver toccato il fondo, la famiglia Edwards credeva alle parole della ragazza. Jonnie, fratello dell’accusata, un tempo amico di Zayn Malik, fronteggiò il moro, insultandolo pesantemente. Credeva a sua sorella e la morte di Josh fu soltanto un terribile incidente, nulla a che fare con Perrie.
I cinque ragazzi e le due ragazze volevano giustizia, la morte di Josh Devine non doveva essere stata vana.

L’udienza iniziò e fu proprio Allison a venir interpellata per prima «Signorina Evans, vorrei sentirla, ancora.» La ragazza annuì e dopo il giuramento, si sedette iniziando a rispondere alle decine e decine di domande che le porsero.
«Lei ha già avuto divergenze con l’accusata, giusto? Ci racconti.».
«Si.» Allison l’apparenza era calma, come sempre, ma l’agitazione si notava dal modo frenetico con cui agitava la gamba. E senza distogliere lo sguardo dall’avvocato, iniziò a raccontare «Quando il mio ex ragazzo, Zayn Malik, tornò dal viaggio di lavoro ci ritrovammo. A quei tempi era impegnato con Perrie Edwards, la quale appena venne scaricata da Zayn per me, mi detto guerra. All’inizio credetti fosse la classica gelosia dei ragazzi con le false minacce e insulti gratuiti. Ma mi sbagliai, l’intimidazione divennero lettere, le lettere insulti, anche via giornali, e quei insulti si tramutarono in minacce concrete. Chiunque avesse a che fare con me o con Zayn fu minacciato, tramite differenti modi.».
Il giudice ascolto impassibile il discorso «Specifichi i modi.».
«Louis Tomlinson, ricevette un pacco in cui ci fu dentro una bambolina in cui raffigurava il ragazzo decapitato. Niall Horan fu picchiato da degli amici di Perrie Edwards e Liam Payne trovo un graffito dopo che tornò dalla sua corsa mattutina».

Passarono due ore in quel tribunale e l’aria era glaciale. La giuria non era del tutto convinta dalla testimonianza deposta da Perrie Edwards, la ragazza fu fredda e schiva alle domande dell’avvocato. Finalmente aveva assimilato di essere un’assassina, di aver sbagliato e non riusciva a perdonarsi. Si ripeteva più volte perché avesse fatto tutto ciò e sorrideva amaramente per le parole della sua ormai ex amica e collega, Leigh. La mulatta aveva ragione. Perrie agì solo per se stessa, non pensò minimamente alle conseguenze e fu allora che decise di andare contro al suo avvocato. Non poteva più mentire.
«Sono colpevole.» Si guardò i polsi legati dalle manette e alzò di poco il capo «Sono colpevole.» Iniziando ad alzare la voce, riuscì ad attirare l’attenzione di tutti i presenti, mentre il suo avvocato sgranò gli occhi e la implorava di non dire altro. Ma Perrie voleva finirla una volta per tutte, aveva causato così tanto male da schifarsi da sola. Non meritava di essere assolta e non le passo dall’anticamera del cervello che qualcuno di loro, in futuro, possa perdonarla.
I sbagli, qualsiasi essi siano, si pagano e Perrie decise di prendersi le sue responsabilità.
«Signorina Edwards, cos’ha detto?» Maya si portò una mano sul cuore e fissò la ragazza con decisione, sentendo l’ansia aumentare a ogni respiro.
«Sono colpevole, sono stata io.» Tirò su col naso e con fierezza alzò il viso, dopotutto si sentiva sollevata di aver detto, per una volta, la verità.
«Il mio cliente è scosso, non sa cosa dice.» L’avvocato della Edwards andò in suo soccorso, per rimediare all’ennesimo sbaglio della ragazza, ma fu invano poiché Perrie parlò ancora.
«Ero gelosa di Allison Evans, volevo ciò che io non ho mai avuto: una persona al mio fianco che mi ami per quella che sono. Volevo anche popolarità e più ne ottenevo e più ne volevo. Non…» Si bloccò sentendo la gola secca, ma riprese prendendo fiato «…Giustifico ciò che ho fatto. Ho sbagliato ed è giusto che paghi.».
La situazione nella stanza cambiò radicalmente, nessuno si aspettò una rivelazione tanto eclatante. Perrie si era resa colpevole davanti a parenti, testimoni, giornalisti e non si pentiva di ciò, sapeva di aver fatto la cosa giusta.
Un silenzio abbastanza imbarazzante si fece vivo, la giuria prese a consultarsi tra loro, ma le idee del giudice erano chiare «Perrie Edwards con la confessione da lei data, la dichiarò colpevole. Tredici anni di carcere.» Il martellò sbatté contro il tavolo e fu decretata la fine di quella sentenza.
Perrie fu portata via dalle guardie, non le fu neanche stato dato il tempo di salutare la propria famiglia che scioccata ancora non riusciva a metabolizzare.
Allison si alzò e tenendo stretta la mano del suo fidanzato, uscirono dal tribunale. Sorrideva come non mai e si sentiva sollevata, mai avrebbe pensato che Perrie confessasse e ammettesse le sue colpe.
«Sono felice.» Mormorò Zayn al suo orecchio, stringendo il braccio attorno alle sue spalle.
La ragazza lo guardò e con un baciò veloce disse «Torno subito.» Senza ulteriori parole si allontanò, andando verso la sua migliore amica, Allison ancora la reputava tale, per poter parlare con lei.

 

Pov. Maya

 

La soddisfazione e la giustizia si dipinse sul mio viso ormai posseduto da una vena di tristezza. Feci un grosso respiro e mi allontanai dai miei genitori e dal mio ragazzo, andando a sedermi su una panchina. Sembrava strano, ma mi sentivo viva come se Josh stesse bene e fosse felice.
Questi mesi furono duri per me, fin dall’inizio non riuscì ad avere un momento per me e per il mio dolore. Ero circondata da gente che mi chiedeva ogni secondo ‘stai bene’ oppure ‘sei forte, supererai anche questa’ ma il problema che loro non erano al mio posto, non capivano il vuoto che portavo dentro.
La cosa che mi faceva più rabbia fu il non poter chiarire con mio fratello, non avrei mai pensato che l’ultimo dialogo con lui fosse una litigata. In ospedale mi disse che mi amava e di perdonarlo, ma se io perdonavo lui chi perdonava me?
Mi comportai male con lui e in tutta questa faccenda cercò sempre di aiutarmi, risultando anche lo stronzo della situazione. Ridacchiai appena e fissai il mio polso tatuato. Decisi di incidermi sulla pelle il suo nome, esattamente sul polso del braccio sinistro. Una volta lessi una frase in cui recitava ‘con la sinistra scrivo canzoni d’amore, forse perché è questo il braccio che sta dalla parte del cuore’ e io volevo che mio fratello rimanesse in eterno in quell’organo, il suo ricordo sarebbe durato vivo dentro me.
«Ehi…» Alzai di scatto il viso e vidi Allison, leggermente impacciata e con lo sguardo perso. Si notava quanto avesse paura di parlarmi e non volevo che pensasse che io la odiassi.
Con la testa indicai il posto accanto al mio, incitandola a sedersi e senza esitazione lo fece iniziando a muovere nervosamente la gamba «Non ti odio.» Tutta la sua attenzione fu riportata su di me e con sguardò fisso alzai gli occhi, guardando il cielo «Non dimenticherò mai quella notte ed è vero all’inizio ti ho odiata, davvero tanto.» Abbozzai un sorriso «Ma con il passare dei giorni iniziai a pensare lucidamente, poco alla volta ogni pezzo del puzzle si collegava all’altro e la conclusione è non è colpa tua.».
«Invece si!» La sua voce era decisa e tremolante, scosse violentemente la testa e iniziò a guardarmi «Se non fosse stato per la mia testardaggine…».
Agitai una mano e la guardai negli occhi «Se fosti stata da sola saresti morta.» Sette parole taglienti uscirono dalle mie labbra, lasciandola senza parole «Nessuno mi ha puntato una pistola alla tempia e costretto a seguirti, ho fatto le mie scelte e quella sera sono venuta da te. Josh ci ha salvato la vita e gli devo tutto. Ha salvato me, te e il bambino che porto in grembo, la sua morte non è stata invano.» Mi faceva male parlare ed esprimere i miei sentimenti, ma avevo bisogno di chiarirmi con lei. Avevo bisogno della mia migliore amica.
«Dicono che Dio ci porti via le persone più speciali, io dico che sono solo stronzate.» Ridacchiai appena «Dio è un gran bastardo e non lo perdonerò mai di aver preso mio fratello, ma so che mi abituerò alla sua assenza. Josh non vorrebbe che noi fossimo tristi, lui amava rendere felici le persone e vederle sorridere. È andata così, ma tu ci sei ancora e io con te. E… ho bisogno di te.» Allison non parlò, mi strinse tra le sue braccia e iniziò a cullarmi, fregandomene se stessi piangendo e che risultassi pazza. Socchiusi gli occhi e alzai di poco il viso «Ho bisogno di fare un’ultima cosa, poi sarò libera.» Lei annuì e senza far domande capì le mie intenzioni, lasciandomi alzare e andare dritta per la mia strada.

 

Narratore esterno.

 

Maya lasciò una rosa sulla lapide di suo fratello e si sedette sull’erba davanti a essa.
Era la prima volta che andava al cimitero dopo il funerale, odiava tanto ricordare quel giorno. Ancora non riusciva ad accettare che suo fratello fosse morto. La ragazza si sentiva molto contradditoria con le parole dette alla sua migliore amica, perché lei non accettava questa situazione, ma non poteva fare altrimenti.
Continuava a ripetere che non ce l’avrebbe fatta, ma si sbagliava. Maya era più forte di quanto pensasse, fin da piccola non ebbe una situazione familiare delle migliori e lei pensava che la sua roccia fosse Josh, il fratello. Mai immaginerebbe che il ragazzo era il debole e che per una vita intera fingeva di essere forte e impenetrabile. Ebbe amici tutto che purché bravi e iniziò a fare sbagli su sbagli, ma il giorno in cui diventò il batterista per i One Direction, capì che quale fosse il suo posto nel mondo. Era grato dell’opportunità che gli era stata data, diventò una persona migliore.
Ma Josh non era triste, lui sorrideva ed era seduto accanto alla sorella su quel prato. Lei non poteva vederlo, nessuno poteva farlo, ma il suo spirito era lì ancora a vegliare sulla sua sorellina tanto amata.
«Non credo di farcela a sopportare tutto.» Un groppo in gola bloccò le parole di Maya e si soffiò il naso con un fazzoletto usato «Vorrei solo poterti dire addio, una volta per tutte. Poter abbracciarti e sentirmi dire ‘va tutto bene’ ma tutto questo non potrò mai averlo, anche se lo volessi con tutta me stessa.» Le lacrime le rigarono più volte il viso e Maya sentì dolore al petto, esattamente all’altezza del cuore. Si stava sfogando con suo fratello che silenzioso ascoltava ogni sua singola parola con un sorriso costante sulle labbra.
«Sei stato l’uomo della mia vita, quando avevo bisogno tu c’eri sempre e io non potrò mai ringraziarti abbastanza. Se tu fossi qui mi diresti cose tipo ‘non piangere, sorridi che sei più bella’ e sai cosa ti dico? Che sorriderò, perché non voglio darti il mio addio in un pianto. Voglio che tu ti ricordi di me come la Maya sorridente e rompipalle, come spesso mi chiamavi.» La ragazza si morse il labbro, obbligandosi a sorridere tra le lacrime che interdette non accennavano a smettere di uscire dai suoi occhi.
Josh alzò una mano e sorridendo accarezzò la guancia della sorella, non poteva toccarla ma Maya sentì freddo e socchiuse gli occhi, deglutendo e ricominciò a parlare «Non ti dimenticherò mai. Guarda mi sono tatuata il tuo nome, visto che rammollita sono diventata?» Mostrò il tatuaggio alla lapide e sorrise fiera.
Maya non capiva quanta forza ci volesse per aprirsi in quel modo, per buttare fuori ogni sentimento tra cui la rabbia di una perdita così immensa. Nessun essere umano accetta la perdita di una persona cara, tante volte si hanno pensieri egoisti del tipo ‘perché lui, non poteva accadere a un altro’ ma con amarezza sappiamo che doveva succedere, non oggi, domani, ma sarebbe arrivato quel giorno e che sia presto e tardi, razionalmente non riesci mai ad accettarlo. La forza di una persona sta in quanta devozione lotti con tutta se stessa, anche se dentro è distrutto, anche quando pensa che non ci sia una via di fuga, lui lotta e non si arrende. Perché si perde solo quando si molla ed è lì che diventi un debole.
«Sono onorata di averti conosciuto, sei stato mio fratello e non posso andare più fiera. Mio figlio avrà il tuo nome, speravamo fosse una femminuccia, ma è un maschietto. Josh Styles, in tuo onore. Ti amo.» Maya voleva dirgli che lo odiava, che lui l’ha abbandonata, ma questo pensiero scomparì dalla sua testa. Si sentiva sollevata, libera e adesso sorrideva perché lo voleva. Si alzò e baciò la foto sulla lapide, passando le dita su essa «Rimarrai vivo dentro di me.» E mentre prese ad allontanarsi verso l’uscita, Josh sorrideva e il suo sorriso illuminava. Era felice e mentre annuiva verso la sorella, si ripeteva che era stato fortunato ad averla avuta nella sua vita e avrebbe sempre vegliato su di lei e su tutte le persone che amava.
Maya si girò un ultimo secondo e alzò la mano, salutando al nulla disse ‘addio’ e con gli occhi colmi di tristezza e un sorriso sulle labbra, uscì dal cimitero sentendosi finalmente libera.

 

Pov Allison.

 

Appoggiai una mano chiusa a pugno sul viso e guardai il mio fidanzato. Lo guardai con impegno mentre si faceva la barba e ogni tanto mi faceva delle facce buffe, facendomi ridere.
Chi lo avrebbe mai detto che avrei trovato la mia serenità?
Mi morsi il labbro e pensai alla mia vita e a come tutto questo fu possibile. La relazione con Zayn mi sembrò sempre un sogno, più volte pensai di non essere alla sua altezza, ma per lui ero perfetta, nonostante io avessi le cosce più grosse delle sue e non fossi madre natura. A sempre visto un futuro per la nostra storia anche quando la fatalità si metteva contro. Katie ai tempi del liceo fece di tutto per farmi separare da Zayn e una volta ci riuscì quasi, quando beccai il mio quasi ragazzo in bagno con lei e non stavano di certo parlando. La morte di mio padre mi segnò molto e in quel periodo volevo mollare tutto e scappare, decisi di scrivere una lettera e di lasciare così Zayn e i ragazzi, ma alla fine grazie a mia madre non successe. Riuscì a farmi ragionare e non scappai dai miei problemi, ma la sorte fece arrivare quella lettera tra le mani della spasimante del mio fidanzato, facendogli credere che io fossi scappata. Fu una delle poco volte che vidi Zayn piangere e disperato, capì che ci teneva davvero a me e che dovevo iniziare a pensare di meno e godermi di più la vita e così feci. Passammo un periodo bellissimo, forse anche invidiabile agli occhi di qualcuno. La coppia perfetta ai miei occhi, Zayn nel corso della nostra storia fu sempre splendido e preso al cento per cento da me. Mi rese sempre felice, ma il giorno in cui partì per xfactor sapevo che qualcosa si stava per rompere e dopo poco mi lasciò. All’inizio non potevo immaginare che lui fosse sotto ricatto e che in realtà mi amava, e per questo lo odiai e iniziai a chiudermi in me stessa. Quando lo rividi dopo due anni, la prima cosa che fece fu baciarmi e insistette per giorni e giorni finché io non venni a conoscenza della verità. Mi sentì sollevata a saper che non fu dipeso da lui, ma fu costretto a lasciarmi.
La mia storia con Zayn fu un tormento, tanto volte pensai che fosse un amore impossibile ma nonostante i miei pensieri riuscivamo sempre ad affrontare tutto. Noi due contro il mondo, questo ripeteva e lo faceva tutt’ora. Mi sentivo la donna più felice del mondo, lui era al mio fianco e mi amava: non chiedevo altro.
«Non cambierei nulla di questi anni.» Mi alzai e mi misi dietro di lui, guardandolo dallo specchio «Sei stato la mia felicità, la mia tristezza. Ti ho amato e ti ho odiato. Sei stato un amico, un’amante e infine l’uomo della mia vita. Mi hai reso la donna che sono ora…» Baciai la sua pelle scoperta e alzandomi sulle punte, appoggiai il mento sulla sua spalla abbracciandolo dal dietro «Ti devo tutto e non saremmo cresciuti se non ci fossero accadute certe cose. Il tempo, le persone e i sentimenti ci hanno cambiati, rendendoci forti e migliori. Mi sei sempre stato accanto e mi hai donato il tuo cuore, come feci con il mio. Un giorno diventerò tua moglie e ci accadranno altro mille casini e sai cosa ti dico?».
Inclinò appena la testa e sorrise «Cosa piccola?» Ridacchiò appena, stringendo le sue mani sopra le mie.
«Che non vedo l’ora di andare contro il mondo con te.».

 


 

Ed eccoci qua alla penultimo capitolo, si ragazze la storia è conclusa manca solo un capitolo, cioè l’epilogo.
Non tarderà ad arrivare e spero di rallegrarvi con il prossimo –e ultimo- capitolo.
Già mi viene da piangere a pensare che cliccherò su ‘completa’ in questa storia ho messo l’anima e spero che i miei sentimenti siano stati captati. I ringraziamenti li farò nell’epilogo.
Qua vediamo un capitolo abbastanza toccante, specialmente il paragrafo in cui Maya è al cimitero. È stato molto toccante per me, perché so cosa significa perdere una persona che ami e quelle frasi sono il mio dolore in certe circostanze, non prendetele come offese (in caso avessero dato fastidio). (In caso ve lo stesse chiedendo lo spirito di Josh era lì con la sorella a dirle addio.).
Ho ‘amato’ la parte in cui Perrie si autodenuncia e quando Leigh va da lei e la fa ragionare implicitamente. Come sapevate la nostra Perruzza avrebbe pagato le conseguenza, ma spero di avervi sorprese su certi punti.
E in conclusione il punto di vista di Allison finale, nello specifico il discorso finale e l’ultima frase, mi dà carica. Come per dire ‘dopo tutto ciò che abbiamo passato, andrei all’inferno pur di stare con te’ e i Zallison lo farebbero.
Non ho altro da dire, quindi spero che vi siate goduti il capitoli.

Con vostra attesa ho aggiornato The Bad Boy.
Ecco le mie altre storie:

Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.

L'amore vive oltre il corpo e l'anima. 

Non cambierai mai, vero?
The bad boy. (AGGIORNATO)
 

Risponderò il prima possibile alle recensioni.
Lasciatemi delle recensioni e ditemi le vostre impressioni. 
Baci Valentine.

Ritorna all'indice


Capitolo 45
*** Epilogo. ***


Epilogo. Sei mesi dopo.
Zayn.

 

 

«Devi vomitare?» Continuai a fissare lo specchio, senza riuscire a dare una risposta al mio migliore amico. Non distoglievo lo sguardo dalla mia immagine riflessa. Mi scrutai attentamente: uno smoking classico nero con camicia bianca e gilet argento, stesso colore della cravatta. Mi girai e Louis mi aggiustò i gemelli alla fine delle maniche della camicia e lo sentii ridacchiare.
«Più che vomitare, questo sviene.» Decretò dopo aver visto il colorito del mio viso, il fondotinta non stava facendo effetto e non copriva il colorito pallido della mia pelle, assunto per la troppa ansia. «Cinquanta sterline che sviene in chiesa!» Continuò, facendo ridere il suo migliore amico che accettò senza pensarci due volte.
Roteai gli occhi e feci un respiro profondo «Non mi sento bene...» Ed era vero, l'abitazione mi stava mangiando da giorni e l'addio al celibato della sera precedente peggiorò la situazione. Ubriacarmi fino alle quattro del mattino e poi passare il resto della nottata con la testa in un water, non era stata una mossa azzeccata. Specialmente se il giorno dopo devi presentarti in chiesa.
Niall si avvicinò e mi strinse le spalle «Pensa a come sarà bellissima quando entrerà in chiesa e tu sarai lì ad aspettarla. Pensa alla vostra nuova vita insieme, il resto non conta.» Deglutii e iniziai a sentire le mani tremarmi. Le parole del biondo non mi aiutarono, ma fecero salire l’ansia dentro di me.
«Ti odio!» Sbottai e mi sedetti sul letto, respirando affannosamente «Se non si presenta? Se ha cambiato idea? Se svengo in chiesa?». Pensavo di aver autocontrollo, ma evidentemente mi sbagliavo «Se troviamo traffico e faccio tardi, Allison penserà che l’ho lasciata il giorno del matrimonio?».
«Merda, è in paranoia.» Esclamò uno di loro, ma non mi soffermai su chi. Mi alzai, camminando lungo la stanza senza fermarmi «Salgo su un cazzo di palco con ottanta mila persone pronte a vedermi e mi tremano le gambe per il mio matrimonio!» Urlai frustato «No, cazzo, Zayn!» Iniziai a parlare da solo e appoggiai la testa contro il muro, respirando profondamente. Chiusi gli occhi, rimanendo immobile.
«Io punto duecento sterline.» Disse Harry verso Louis, il quale esultò come un bambino.
Mi spostai e recuperando il pacchetto di sigarette, ne estrassi una accendendola nervosamente; la strinsi tra le labbra e aspirai, trattenendo il più possibile il fumo nei polmoni.
«Andrà bene, Allison non scapperà. Vi sposerete, ma devi tranquillizzarti!».
Annuì e buttai fuori il fumo «Mi sto tranquillizzando, adesso.» Precisai e Liam fece una smorfia. Non gli diedi importanza e aprì la finestra, appoggiandomi sul davanzale con la visuale sulla strada in cui giaceva la casa di mio zio. Eravamo tornati alle origini, tutti si aspettavano un matrimonio nella grande città di Londra, invece abbiamo sorpreso tutti quando decidemmo di sposarci a Bradford, una piccola cittadina in cui ero nato. Non ci mettevo piede da moltissimi anni, prima, quando ero più piccolo e abitavo ancora qui, passavo tutto il mio tempo a giocare come un pazzo, facendo uscire di testa mia madre. Finivo spesso in castigo e come un tornado non stavo fermo neanche dopo esser stato punito. Ci trasferimmo a Londra per mio padre, trovò un impiego migliore e tutta la famiglia lo seguì senza troppe pretese. Iniziai la scuola e conobbi i ragazzi e Allison. Sorrisi al ricordo della prima volta che la vidi, così piccola e indifesa, ma con un sorriso costante sulle labbra, quello stesso sorriso che mi rendeva felice ogni giorno.
Espirai il fumo e guardai i miei cugini intendi a ridere vicino il cancello, così sereni e felici, mentre io stavo rischiando un mancamento da un momento all'altro.
«Zayn, dobbiamo andare.» Feci l'ultimo tiro e spensi nel posacenere il mozzicone, girandomi a guardare mio padre «Come ti senti?» Mi domandò, sorridendo.
«Se dico bene, mi credi?» Scoppiammo a ridere e mi avvicinai a lui «Non ci credo ancora e non riesco a crederci...».
Appoggiò il braccio destro sulle mie spalle e mi accompagnò alla macchina «Sembra irreale, ma tra poche ore sarai un marito. All'inizio l'idea fa paura...».
Lo interruppi e aprii lo sportello della macchina «È ciò che voglio. La amo, non torno indietro.» E con un sorriso mi aiutò a salire in auto, senza aggiungere altre parole. L'unica cosa che gli interessava era la mia felicità e Allison lo era.
 

Pov. Allison

Lou finì di mettermi il lucida labbra e mise tra i miei capelli raccolti, una rosa bianca «Adesso puoi guardarti.» Girò la sedia e mi fece vedere il suo capolavoro «Sei bellissima.» Mormorò alle mie spalle e per la prima volta ci credevo davvero a quelle parole. Guardai stupita il mio riflesso e mai avrei immaginato di poter risultare tanto bella. Quando una persona ha poca autostima di se stessa, non riesce a fidarsi molto delle parole che le vengono dette, ma questa volta ci credevo anch’io.
Mi guardai attentamente e fissai quel abito in pizzo bianco, come piaceva a me, leggermente scollato sul davanti e sul dietro mostrava metà schiena, coperta dal lungo velo.
«Sei stupenda, come ti trovi?» Mia madre arrivò alle mie spalle e mi fissò dallo specchio, sorridendomi. Quando le diedi la notizia del matrimonio fu felicissima, pensò pure che fossi in dolce attesa. Non la ringraziai abbastanza per la sua presenza in un giorno di così tale importanza per me. Avevo bisogno di lei al mio fianco.
«L’abito è stupendo, non pensavo che potesse starmi così bene, lo ammetto.» Sorrisi «I capelli, il trucco… trovo tutto perfetto. Mi piaccio.» Le sue braccia mi avvolsero dal dietro e mi lasciò un tenero bacio sulla guancia.
«Sono orgogliosa di te, Allison. Sei la figlia che tutti vorrebbero e ti auguro il meglio da questo matrimonio. Zayn è sempre stato premuroso e so che riuscirà a darti ciò che meriti. Una vita completamente perfetta, se può accadere.».
Speravo che potesse accadere, anche se la perfezione non esisteva, ma in cuor mio sapevo che la mia vita sarebbe stata perfetta solo avendo un uomo come Zayn e non potevo desiderare di meglio.


Narratore esterno.

La chiesa iniziò a riempirsi di amici e parenti, era un giorno di festa in quell’estate.
Era tutto pronto per accogliere la sposa che tanti desideravano vederla in tutto il suo splendore nel suo abito che scelse personalmente mesi prima con Trisha, la madre dello sposo, Harry suo migliore amico e Lauren, madre della sposa. Preparano impazienti e frettolosamente quel matrimonio, sei mesi non erano poi così tanti se si voleva organizzare un matrimonio perfetto. E Allison voleva che quel giorno fosse indimenticabile, voleva costudirlo dentro di lei, esattamente in una parte del suo cuore. Non ci credeva ancora che si sarebbe sposata, ripeteva e chiedeva spesso se tutto questo fosse frutto della sua fantasia, ma quando riceveva risposte negative la sua ansia aumentava. Aveva paura, non di sposarsi ma di sbagliare. Pensò molto a questo momento e la sua unica conclusione fu: vivi e goditi il momento, e così decise di fare.
Ad Allison non importava più del pregiudizio della gente, non le importava di dover piacere e non si sentiva più piccola. Lei era cresciuta ed era più forte e meno rigida con se stessa. Non c’era più niente che potesse spaventarla, oppure si.
«Mamma se dovessi dimenticarmi qualcosa? Se cado? Svengo? Se Zayn non c’è?» Il suo tono di voce da lieve aumentò a dismisura, arrivando a essere molto squillante.
Lauren rise lievemente «Non preoccuparti, il tuo sposo avrà le tue stesse paranoie. Vi sposerete e non succederà nulla di così sgradevole.» Cercò di rassicurare la figlia, ma fu tutto inutile poiché diventò ancora più nervosa appena la macchina si fermò davanti alla chiesa. Vide Harry sorridente e in sua attesa, sarebbe stato lui a portarla all’altare. Il giorno in cui glielo chiese iniziò a esultare come un bambino, accettando immediatamente la proposta della ragazza. Nessuno fu sorpreso quando scoprirono che sarebbe stato lui ad accompagnarla, del resto non aveva un padre a cui aggrapparsi ed Harry era come il fratello che non ha mai avuto.
Il riccio si avvicinò all’auto e aprì la portiera, aiutando la futura sposa a scendere «Sei stupenda.» Le coprì il viso con il velo e la prese a braccetto, pronto per entrare in chiesa.
«Anche tu sei stupendo.» Guardò fissa di fronte a lei e non riuscì a vedere il suo sposo, troppo lontano dalla sua visuale. Le damigelle si prepararono e quando l’organo iniziò a suonare, iniziarono a entrare lentamente.
Strinse gli occhi e a testa alta entrò in chiesa, sentendo l’impulso irrefrenabile di voler piangere. Tante emozioni stavano facendo capofitto nel suo corpo e pensò di non riuscirci.

 

Zayn dal canto suo, si mordeva così forte il labbro che pensò che se avesse continuato si rompesse, così iniziò a muovere il piede e a ondeggiarsi leggermente, mentre i testimoni, suoi amici, lo fissavano ridendo.
«Non ce la fa, non ce la fa.» Mormorò Louis a Liam, ricevendo un’occhiataccia da quest’ultimo.
Le persone iniziarono ad alzarsi e fu lì che il nostro protagonista, capì che la sua amata stesse per entrare in chiesa. Il suo pensiero fu esatto quando il pianista iniziò a suonare e le damigelle entrarono una a una, buttando dei petali di rosa, rossi e bianchi, sul loro cammino.
«Ma è bellissima.» I mormori nelle chiesa non fecero che aumentare la curiosità dentro Zayn, al tal punto che si alzò sulle punte e si mosse più volte sia a destra che sinistra, pur di vedere la donna che amava. E quando le fu davanti capì di essere l’uomo più fortunato del mondo, non aveva mai visto così tanta bellezza in vita sua. Un tramonto non era niente in confronto alla sua Allison che camminava al braccio di Harry, pronta a sposarsi con lui. La guardò completamente e sussurrò «Lei è mia.» Senza farsi sentire da nessuno, perché non gli interessava che la gente sapesse e sorridendo si avvicinò a lei. Harry la lasciò e alzandole il velo, le diede un bacio delicato sulla fronte lasciandola nella mani impazienti di Zayn, che fremevano di toccarla.

 

Suonarono la campanella «Benvenuti qui a celebrare l’unione da parte del nostro signore per Allison Evans e Zayn Javadd Malik.» La cerimonia iniziò senza un’ulteriore attesa. Nessuno parlava, l’unica voce che si sentiva era quella del prete e ogni tanto qualche soffiata di naso da parte degli invitai. La sposa si fece sfuggire una lacrima che asciugò con il palmo della mano, riprendendo attenzione alle parole del sacerdote. «Zayn e Allison, siete venuti a contrarre matrimonio in piena libertà, senza alcuna costrizione, pienamente consapevoli della vostra decisione?».
«Si.» Risposero all’unisco.
«Siete disposti, nella nuova via del matrimonio, ad amarmi e onorarvi l’un l’altro per tutta la vita?».
«Si.».
«Siete disposti ad accogliere, responsabilmente e con amore, i figli che Dio vorrà donarvi e a educarli secondo la legge di Cristo e della sua Chiesa?».
«Si».
«Se dunque è vostra intenzione unirvi in matrimonio, datevi la mano destra ed esprimete davanti a Dio e alla sua Chiesa il vostro consenso.» Annunciò il padre.
Zayn prese la mano destra della sua fidanzata e la fissò intensamente «Io, Zayn Javadd Malik, prendo te, Allison Evans, come mia sposa e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.» Riuscì a dire prima che la sua voce si spezzò in gola, ancora incredulo.
Allison sorrise e ripeté il rituale, prendendo la mano destra del moro e recitò le sue stesse parole con un lieve tremore nella gola.
E arrivò la fatidica domanda, quelli che tutti aspettarono con ansia «Zayn Javadd Malik, vuoi prendere come sposa Allison Evans?».
E guardando la ragazza prese la fece, che gli venne consegnata, e la infilò nell’anulare della sua mano sinistra, dicendo «Lo voglio.».
«E tu, Allison Evans, vuoi prendere come sposo Zayn Javadd Malik?».
La ragazza con gli occhi colmi di lacrime, annuì infilando anche lei la fede al suo uomo «Lo voglio.».
«Non osi separare l’uomo ciò che Dio unisce. Ora puoi baciare la sposa» E con queste parole la cerimonia terminò, Zayn avvicinò sua moglie al suo corpo e con un sorriso la baciò, annullando tutto ciò che stesse accadendo attorno a loro due. Nella sua mente c’erano solo lui e sua moglie che si dichiaravano amore con un bacio, si sentì l’uomo più fortunato al mondo.

 

Tante volte delle peripezie ci inducono a mollare, perché si pensa che non ci sia più speranza, ma in quel momento bisogna lottare per ottenere quello che si vuole veramente. Se non ci provi non potrai mai sapere come la tua storia andrà a finire, abbiamo tutti una conclusione alla fine del nostro percorso.
Ricordatevi: il lieto fine sta alla fine del libro, non all’inizio.

 

***

Anni dopo quello stesso giorno.

 

«Mamma, mamma, me la racconti ancora?» Batté le mani un bambino di appena sei anni, bello come il sole con due occhioni azzurri e i capelli biondi, tutto sua madre.
Allison baciò la sua fronte, coprendolo meglio con il piumone «Lucas devi fare la nanna, te la racconterò ancora questa storia.».
«Mami ma tu e papà vi amate ancora così tanto?» Sbadigliò il piccolo, stringendosi il più possibile alla mamma, che lo stata coccolando per farlo addormentare.
«Si amore, ci amiamo ancora così tanto.» Sussurrò, accarezzando i capelli del piccolo addormentato e si girò, vedendo suo marito appoggiato allo stipite della porta. Allison si alzò e lo raggiunse, chiudendo la porta alle sue spalle, «Pensavo fossi andato a dormire.» Pronunciò, fissando Zayn.
«Gli hai raccontato ancora la nostra storia?» Lei annuì, arrossendo e si appoggiò al muro «Rifarei tutto e non mi pentirei mai, ti amo piccola come se fosse il primo giorno. Tu e Lucas siete la mia vita.».
Allie si morse il labbro, sentendo le lacrime agli occhi «Ti amo anch’io Zayn, come mai ho amato nessuno.».
E davanti alla stanza del loro primogenito, Zayn Malik, prese per i fianchi sua moglie baciandola sorridendo mentre con la mano accarezzava la sua pancia, impaziente di veder nascere la sua prossima ragione di vita.

 

The End.

 

Sono qui a scrivervi piangendo, ancora non ci credo che questa storia sia finita, ci sono troppo affezionata.
Allison e Zayn mi mancheranno molto, sono un po’ come una parte di me, dopo tutto ciò che è scritto, emozioni, pensieri e parole sono ciò che ho dentro e spero infinitivamente di avervi fatto suscitare molte emozioni e che la storia vi sia piaciuta.
È stato un trauma postare il ‘completa’ in questa fanfiction, non credete quanto, qui:

Grazie a chi mi ha sostenuta dalla prima storia.
Grazie a chi mi non mi ha mai abbandonato.
Grazie a chi ha creduto in me.
Grazie a chi ha detto che ho potenziale e talento.
Grazie a chi si è emozionato leggendo questa storia.
Grazie a chi ha recensito e mi ha dedicato parole dolci.
Grazie a chi ha letto l’intera storia e anche ai lettori silenziosi.
Non sarei qui senza di voi e sono grata di tutto, spero veramente che vi sia piaciuta e che nel vostro cuori, magari, vi ricorderete di me e degli Zallison.

Ps. Non temete per gli Marry? (non ho mai trovato un nome adatto per Harry e Maya), lo so che vi starete chiedendo dove sia il parto, quindi ve lo dico subito: farò un OS su quel momento. Volevo dedicare a loro questa OS in modo diverso, scrivendo solo per loro due. Quindi TENETE D’OCCHIO IL MIO PROFILO.

 

Qui trovate tutte le mie storia, tra cui ‘The Bad Boy’ (tematiche delicate) in fase di svolgimento:

Si può che due persone che si odiano si innamorano?
Moment, in time.
And who am I that's a secret I'll never tell you.
Innamorarsi di te? Non era previsto.

L'amore vive oltre il corpo e l'anima. 

Non cambierai mai, vero?
The bad boy. (AGGIORNATO)
 

Ancora grazie di tutto, se volete contattarmi sono @myloverismalik su twitter.
Me la lasciate l’ultima recensione? Fatemi sapete tutte le impressioni che avete avuto, mi piacerebbe leggerle tutte.
Baci Valentine.

Ritorna all'indice


Capitolo 46
*** MIEI CARI LETTORI, LEGGETE ***


MI SIETE MANCATI TANTISSSSSSSSSIMO.
QUESTO NON E' UN CAPITOLO DELLA STORIA, COME AVRETE NOTATO, MA VOLEVO METTERVI IL LINK DEL FINALE TANTO ATTESO FRA HARRY E MAYA
LA STORIA E' 
Marry me. (SE IL LINK NON DOVESSE ANDARE, ENTRATE NEL MIO PROFILO) L'HO APPENA POSTATA.
SCUSATE L'ATTESA MA HO AVUTO DEI PROBLEMI, NONOSTANTE TUTTO ECCO PUBBLICATA OS.
SPERO CHE VI PIACCIA COME PIACE A ME.
HO PIANTO MOLTO SCRIVENDOLA, ANCHE PERCHE' MI ERA MANCATO SCRIVERE SU QUESTI PERSONAGGI, SOPRATTUTTO GLI ZALLISON.

IN PIU' VI LASCIO CON 
The bad boy. CHE STO AGGIORNANDO ARRIVANDO QUASI A FINE STORIA. 
MI FAREBBE TANTO PIACERE CHE LA LEGGESTE, PARLA DI TEMATICHE DELICATE.
E' LA PRIMA STORIA CHE SCRIVO COSI' E I PARERI MI SERVONO MOLTO.

NON LASCIATE RECENSIONI IN QUESTO 'CAPITOLO', VERRA' CANCELLATO AL PIU' PRESTO.
GRAZIE ANCORA PER AVER LETTO LE MIE STORIE.
VI AMO.
VALENTINE

 

Ritorna all'indice


Capitolo 47
*** ATTENZIONE ***


CIAO DOLCEZZE
SO CHE E’ INASPETTATO MA HO APERTO UN PROFILO SU WATTPAD, IL MIO NICK E’
 
zjmssmile
 
RIPORTERO’ TUTTE LE MIE STORIE SCRITTE FINO A ORA (UNA SARA’ MODIFICATA)
SE VOLETE ANCORA SEGUIRMI VI ASPETTO SU WATTPAD
 
Ps. Su questo sito finirò di pubblicare The Bad Boy, i miei nuovi scritti saranno riportati solo sul mio profilo zjmssmile su wattpad.
 
Un bacione.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1281605