Recensioni di Hivy

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Recensione alla storia Amor, ch'a nullo amato amar perdona. - 04/01/13, ore 22:22
Capitolo 3: Forse è il destino.
Buona sera!

Medici, Orsini, Donati, Pazzi... mi gira la testa per l'emozione, mancano solo i Borgia! (sì, io ho una predilizione malata per i Borgia dai tempi delle scuole medie...).
Dopo questa apertura sicuramente non d'effetto, sappi che farò di seguito una recensione di tutti e tre i capitoli visto che li ho letti tutti insieme ti riporto una recensione unica. [siediti e mettiti comoda, perchè solitamente le mie recensioni sono poemetti, questa che vale per tre sarà forse degna di Omero].
Una storia originale, partita con un episodio insolito e completamente casuale, sogno di ogni ragazza (almeno ragazza come me, e suppongo anche tu). Ho fatto un sogno su una cosa del genere ma invece di andarci da sola, ci catapultavo tutta la classe... con i professori addirittura... uhuhuh... non svelo altro.
Andiamo per ordine, perchè le cose da dire sono tante e non voglio dimenticarne nessuna.
Dante... Ti piace tanto Dante, vero? Anche io lo apprezzo, ma solo per un studio scolastico non meglio approfondito conosco i canti più famosi, i gironi dell'Inferno, il Paradiso a tentoni e il Purgatorio "te lo devi proprio infliggere" (tanto per citare Ligabue). Apprezzo il suo lavoro e mi piace farne riferimento in testi.
Apprezzo Dante, e tu l'hai veramente valorizzato molto nella tua scrittura, gli hai messo in bocca parole azzeccate, sontuose e soprattutto, non in latino! La sua descrizione veloce si concentra sui caratteri che lo distinguono a tutto il mondo: la canappia, la veste rossa, la faccia non bellissima... ti sei servita saggiamente di questo "sapere-collettivo" senza impoverirlo, né esasperarlo. Dante è vestito di rosso, ma per andare a dormire magari aveva una veste blu! Chi lo sa? (per il naso purtroppo non vi sono scusanti).
Ottima duque questa parte du Dante, che hai trattato con solennità, dovuta al personaggio quale egli è. L'hai trattato con rispetto, impettitto decoro e non hai inventato nulla! [Grazie a Dio!].
Il viaggio in treno è stato tratto in modo veloce, ma effettivamente non valeva la pena di dilungarsi su questo punto, ho trovato un po' troppo striminzita la descrizione di Firenze, ma ho apprezzato il fatto che tu abbia voluto descriverla come la vede il protagonista, ritraendola com è nei suoi occhie nei suoi pensieri. E' semrpe un cosa difficile da fare. Tuttavia, a parer mio, avresti potuto comunque fermarti un attimo e descrivere la città così come è. Con lo smog, i clacson, il traffico, la sporcizia etc... per dare uno stacco ancora più netto tra realtà e "altra vita".
Comunque sia, complimenti per essere riuscita a calare il lettore che sta dall'altra parte della tastiera nello schermo con i vividi pensieri di Lucrezia.
Non ti nascondo che ho subito creduto che tu ti riferissi a Lucrezia Borgia, ma poi ho fatto due più due e sono arrivata alla conclusione che non poteva essere, chi ha mai visto Lucrezia Borgia a Firenze?
Tornando sul colloquio tra Dante e Lucrezia (e questa sarà l'unica critica vera e prorpia che muoverò ai tuoi tre capitoli), hai subito detto che lei non ha paura.
Bhé, capisco che sarebbe stato lungo da descrivere il suo sentimento di paura, l'angoscia e tutto il resto, e so perfettamente di non essere la persona più coraggiosa al mondo (preferisco le avventure dei libri); ma se io seguo un "miraggio", e lui mi porta in una stanza vuota e buia, un po' si fifa ce l'ho. Anche perchè con i tampi che corrono non è prorpio "normale" una cosa simile. Insomma, se solo avessi aggiunto un po' di paura, non parlo di fifa blu o terrore, ma un attimo di inqueitudine, incertezza, tentennamento, avresti enfatizzato i sentimenti del personaggio. Uno quando descrivi la situazione si fa prendere tanto, e quando mi dici "stanza" e "cancello" e "buio", lì per lì un po' di angoscia ti viene... se anche Lullù ne avesse provata un po' sarebbe stato tutto sospeso da un alone ancora più mistico e sovrannaturale.
Per altro, ti sconsiglio di usare il nomignolo Lullù nel '400, non che non esistessero soprannomi, ma non così "moderni", sai, all'epoca tutto era avvolto in un super alone di eleganza e raffinatezza...
Bhé, io a Firenze ci sono stata, ma perchè Dante non è venuto da me?
Questa è la grande domanda che credo tutti si siano fatti leggendo la tua storia. Uffa... Lucrezia è stata prorpio fortunata, poi analizzi meglio le paroel di Dante e ti chiedi: cosa succede adesso? Lucrezia combina qualche cazzata e cambia il corso della storia rimanendoci intrappolata? SPERIAMO DI SIIII! (io barerei a man bassa e ammazzerei Lorenza nella congiura dei Pazzi, o favorirei i Borgia nella loro ascesa sulla Romagna proteggento Cesare dalla prigione e facendomelo amico, così da evitare il suo desiderio d'invasioen fiorentino... ma io sono un'inguaribile sognatrice).
La bellezza della tua storia, è che ti mette la Storia nelle mani. [scusa il gioco di parole].Insomma, uno che conosce la Storia e ha studiato i fragili equilibri di quel tempo, può modificare gli eventi come più gli piace, creando danni o facendo nascere impari! Insomma, è una prospettiva affascinante.
Se Giuliano della Rovere non fosse diventato Papa, la Cappella Sistina non sarebbe stata affrescata così... magari ci sarebbe ancora il soffitto con le stelle o chissà quale altro dipiento... Sono ipotesi affascinanti: Se Cesare Borgia non fosse morto nel 1507, sarebbe tornato in Italia come programma? Cosa? Come? Qaunto? Perchè?
Le potenzialità della tua storia sono affascinanti e mistiche. Lucrezia detiene il potere assoluto sulla vita e sulla morte, sulla Storia su quello che é e che sarà! In questo momento, è paragonabile ad un Dio... [non per essere blasfema se ci credi, non voglio offendere nessuno, ma oggettivamente Lullù prende questa posizione sopra-le-parti che la rende un po' "Divina"].
La tua storia è affascinante... Dio quanto mi piace!
Nei capitoli due e tre ho trovato delle sviste. Nel due fai dare del "lei" alla governante poi del "tu", dimenticandoti del "voi", che all'epoca era la cosa migliore tra padrone e governante, anche se la nutrice l'ha cresciuta sin da bambina.
Nel capitolo tre hai momentanemaente scritto in prima persona una frase fuori da un pensiero o da un dialoro. Nulla di serio sono io rompi palle, credo che ormai tu l'abbia capito...
In tutti i capitoli: bellissimi il fatto di inserire le note. Lo rende approfondito, minuzioso e gradevole, e bello sapere che ci sarà una spiegazione per tutto se non si sa qualche cosa.
Ho una doamnda per te.
Nello scritto dici precisamente che le due cucine non sono "nessuno", ma non sono riuscita a chiarirmi chi siano nella scala sociale. E alcuni fatti sono contraddittori.
Lucrezia ha una nutrice e una serva che pulisce casa, però né Lorenzo né sua moglie hanno nustrici per i loro pargoli. Insomma, Lorenzo non si sarebbe mai fatto piantare in mano un bebé, e la mogli non si sarebbe fermata a raccogliere un figlio da terra; ci sono le dame di compagnia per questo! Qui sembra quasi che Lullù sia più ricca di Lorenzo. Poi pensi, Lorenzo le hai invitate ai festeggiamenti ma come ha fatto la cugina a conoscere Giuliano se loro non sono "nessuno". Se non sono "nessuno" perché siedono nelle prime panche a messa? Perchè hanno una servitù?
Tutto questo epr chiederti. Di che stato sociale si parla? Io conosco un po' Lucrezia Donati, ma nel uo scritto vole essere ricca o povera, commerciante o prostituta?
Bellissima la descrizione di Ponte Vecchio. Io amo Ponte Vecchio,è forse il luogo che preferisco di Firenze [tra l'alto anche io l'ho vista in gita con la scuola], un po' perchè adesso luccica, un po' per la storia dei macellai, hai fatto bene a descrivere così vividamente. Non sei caduta nel tranello dei gioielli!
Aspetto con ansia i giochi organizzati dal Magifico, le sue feste erano bellissime, ma io sono di parte, e affermo che le competizioni, le corse, le feste, i bachetti, le orge e la corrida dei Borgia non le batte nessuno!
Voglio proprio essere sorpresa dal Magnifico!
Veloce ma preciso il tuo modo di descrivere, prendi i dettagli principali e li descrivi facendo un bel resoconto, e lasciando anche molto all'immaginazione; lo apprezzo. La casa l'hai descritta molto bene (anche se io me la sono immaginata un po' troppo '800), Ponte Vecchio è una chicca magnifica. E poi, come descrivi tu gli indumenti le fisionomie dei personaggi, non le descrive nessuno! Bello, piccole cose che riescono a farti figurare perfettamente la sagoma! Giuliano per esempio è un figo... (ok, quest' ultimo era un pensiero ad alta voce, scusa). La soggezione che prova Lullù incontrando il Magnifico è davvero perfetta, e anche il suo tacito rifiuto mi piace! Rende il MAginfico un po' meno Magnifico e infallibile.
Capitolo tre: (cito da testo) "di tempo ce né per sposarsi" detto da Maria.
Cosa, cosa, cosa? No! di tempo non ce né. Non al tempo. Lullù a già diciotto anni, è vecchia, ha diciotto anni bisognava già avere almeno uno/due figli... fai conto che l'omonimo Lucrezia Borgia si è sposata la prima volta a quattordici anni con un uomo che ne aveva il doppio.
Lo scopo di maritare giovane era quello di avere più eredi, nel caso fossere molte femmine arrivare ad avere un maschio, e nel caso morissero averne uno di "riserva". E maritare tante volte. Un matrimonio solo bastava per una contadinotta, ma se eri dentro la nobiltà un marito solo non ti bastava. Le alleanza cambiano...
Nota 4 capitolo III: il luogo è inventato, ma (io penso di no perchè storicamente non l'ho mai saputo) è vero che i Medici mangiavano in taverne?
Lo ammetto ho una lacuna su questo punto, io non ho mai saputo una cosa del genere, se mai (come tutti i nobiluomini) che ci andavano a bere e a divertirsi un po'... ok, ma prorpio a mangiare, con i Pazzi in giro che possono tendere agguati e dalla loro Alta Posizione?
Domanda stupida: esisteva il fritto al tempo?

Bhé, mi piace tanto la tua storia, mi trasporta in una piacevole lettura, con ottime descrizioni, corposità di contenuti (storici e non), Dante ha avuto il suo moemnto di gloria, e di questo ti ringrazio... che altro dire?
Hai il destino di tutta la Storia nella tue mani! Fanne buon uso! Io continuerò a seguire e a recensire da buona scolaretta... aspetto fantastici aggiornamenti e colpi di scena a non finire!

Ottimo lavoro, continuasu questa via...
Alla prossima e complimentoni!

Buona serata
Hivy!
Recensione alla storia Corrispondenza di due anime perse - 23/08/12, ore 18:54
Capitolo 1: Corrispondenza di due anime perse
Ciao!

Che sia stato amore?
Io, personalmente, non sono un'estimatrice della causa dell'amore platonico tra Cesare e Lucrezia. Non nego il loro incesto, è solo che non lo vedo sotto l'ottica dell'amore infinito e caramelloso tra due fratelli tormentati e che trovarono l'uno nell'altro la pace per sé. Insomma... è una teoria talmente zuccherina che fa venire la carie, e poi, un po' troppo insolita per un'epoca come quella spietata che fu il Rinascimento.
Comunque sia, leggo molto spesso queste fan su di loro, e lo faccio senza pregiudizi o rivalità, le leggo principlamente perchè mi fa piacere capire come la pensano gli altri.
Credo che la tua storia sia deliziosamente scritta, e con termini adatti all'epoca, abbastanza austeri e non di "larghissimo uso". Le tue descrizioni di sentimenti e la compessità dei periodi è assai incoraggiante, ed incita a continuare la lettura. Hai usato un ricco vocabolario e hai saputo mischiare con egregia intelligenza stralci di passato e presente. Hai saputo sparpagliare mediamente bene i sengi di punteggiatura, anche se di tanto in tanto, -soprattutto nei periodi più lunghi- né sei carente, queste tue dimenticanze non hanno creato eccessivi problemi di lettura. Sai, l'errore nel mettere troppi pochi segni di punteggiatura è quello di uniformate troppo la narrazione e renderla un blocco che ti toglie il fito, oppure, se ne abusi (come faccio io) la narrazione è troppo lenta e "pesante". Tu hai centrato l'ibrido che va daccordo con tutti e due e rende bilanciata la tua scrittura, con qualche ovvio errore che altrimenti non renderebbe umana la tua scrittura.
Ho solo un dubbio: tu hai usato spesso la parola "lordare",ma io non sono proprio sicura (lo ammetto, non so) se è un termine esistente. Tuttavia ne ho colto il significato all'interno delle frasi, e ti getto una sfida: prova a trovare qualche sinonimo, perchè "lordare" (che sia esistente o no), non è un termiene tanto gradevole da leggere, (è "bruttino") e stona un poco con la gradevolezza della tua scrittura, perchè, amio parere, è troppo burbero.
Mi è piaciuta l'idea della lettera contemporanea, e la richezza e la minuzia che metti nel descrivere i sentimenti è ammirevole. I termini che tutti e due i fratelli utilizzano:"amore mio", "bruciarmi l'anima", sono ricorrenti e ribattono come un chiodo fisso sempre sullo stesso punto, ma non con prepotenza; sei stata abile nell'inserirli nei punti giusti, e così facendo hai gettato un velo di tristezza sulla tua narrazione. E' bello, perchè trasuda bene quella piccola tristezza che si prova nello scrivere per l'ultima volta al proprio amante.
Hai descritto bene i sentimenti, ma mi ha sorpreso soprattutto il fatto che siano identici in tutti e due i fratelli. Non c'é uno dei due che ama più l'altro, a pari modo si amano ugualmente, in oltre, sono stati colpiti dalle medesime cose nel medesimo momento. E' bello tutto questo, ma avresti anche potuto descrivere di un momento solo di Cesare, o solo di Lucrezia; in cui solo loro notano del reciproco fratello/sorella qualcosa di partiolare che l'attrae ancora di più. (ovvio questo è uno dei miei tanti pensieri sparsi che mi sovvengono mentre intrattengo lettura, e io li condivido con te, ma non vogliono arrivarti come critiche).
Mi stupisce il rapporto con Alfonso, non è estremizzato sino al secondo amore nella vita di Lucrezia dopo Cesare; ama Alfonso, ma tiepidamente, e lo piange in modo tiepido. Non prova astio verso il fratello perchè glielo ha ucciso, anzi, lo prova ma smorzato dall'amore. In molti libri si legge dello struggimento di Lucrezia dopo la morte di Alfonso, e dell'odio che ha incrinato per sempre il rapporto tra i fratelli (e io, che non sono una tipa romantica mi sono fatta trascinare un po'da questa storia). Ma nel tuo scritto non è proprio così, c'è quella sfumatura di dolcezza che rende tutto molto triste e sensazionale.
Odio e rabbia verso Cesare? Sì, certo, ha ucciso tutti i compagni di sua sorella, ma c'è quel qualcosa di 'speciale' tra i due che vanifica tutti i sentimenti negativi.
"[...] rendendomi vedova proprio nella mia camera di sposa per mano del tuo Cane, [...]". (citato dal testo).
Premetto che io sono un'estimatrice di Miguel Corella. Trovo geniale il suo personaggio, che è piuttosto un sussurro, un ombra che gira per le stanze del Vaticano, ma che non esiste veramente; il demone al servisio del Borgia. Non a caso lo chiamavano "el Verdugo de los Borja" (il boia del Brgia). In somma, io ho un debole per Cesare, e se potessmi me lo sposerei, ma Miguel segue subito dietro...
"Cane"?
E' un termine così dispregiativo, Miguel non era un poveraccio. Ma debbo ammettere che durante la narrazione "cane" è un temrine azzeccato. Sì, perchè fa riemergere in Lucrezia quella parte vendicativa e di odio che prova verso suo fratello per quello che ha fatto ai suoi mariti. E' un termine che non condivido, perchè descriverei Miguel come un 'figo', ma nella tua storia, e nel tuo modo di leggere i fatti e descrivere la situazione sta proprio bene.
Brava perchè hai saputo farmi vedere un altro modo di pensare anche su Miguel, cattiva, perchè hai insultato il mio caro Miguel! XD
Solitamente a fine recensione inserirsco le citazioni più belle tratte dal testo, ma qui lo trovo impossibile; perchè tutti i tuoi periodi sono costruiti in maniera ineccepibile, ed in ognuno di essi c'è quel qualcosa di speciale che li rende bellissimi... (non certo di lusingarti, né ti prendo in giro, è vero).

Conculo dicendo che non cambio idea. Per me Cesare e Lucrezia rimarranno solamente degli allegri amanti, ma mai innamorati. Tuttavia, questa è una delle fanfic che ho preferito nella mia ricerca di altri punti di vista. Una di quelle storie che mi fa soffermare sull'immaginare una storia di vero amore tra i due, e che accresce ancora di più il mistero che sta dietro tutti i Borgia. Poiché dopo tutto, se togli a questa famiglia la fsua ama di incestuosa, approfittatrice, villana, meschina, nepotista, spagnolista, siminiaca, superba, ingannatrice e avvelentrice, che ti resta di loro, se non un'affascinante ed immortale nome?

Continua così, assolutamente!
Hai fatto un ottimo lavoro.
Infiniti altri complimenti...

Omaggi,

Hivy!
Recensione alla storia Il ritorno di Cesare - 02/10/11, ore 18:10
Capitolo 1: Il ritorno di Cesare
Ciao!

Parto con una premessa: io adoro (alla follia) la famiglia Borgia e tutti i loro intrighi, sotterfugi, rapporti etc, etc.. Posso facilmente affermare che il mio preferito tra i figli del Papa è Cesare... diciamocelo ha un fascino irresistibile, (ma riprenderò l'argomento più in là nella recensione) mi piace molto anche Goffredo (o Guffredo a seconda del libro che leggi troverai l'uno o l'altro nome). Non faccio mistero sul fatto che non posso sopportare Giovanni e Lucrezia e non mi affascina molto la storia tra Cesare e la sorella... piuttosto quella tra Lucrezia e Rodrigo (anche se non confermata dalle fonti storiche è un'ipotesi plausibile), è così che voglio essere sorpresa dalla tua storia, chissà, magari riuscirai a farmi ritornare in grazia Lucrezia... io ci spero, mi farebbe piacere essere così coinvolta dalla tua storia da farmi persino simpatica la viziatissima Borgia... è con questa speranza che ho deciso di leggere la tua storia, e devo dire che per adesso va bene...
Mi piace l'idea, e come ti è già stato detto nella precedente recensione, cerca di vedere la vicenda nel suo contesto storico, e caratterizza alla follia, (quasi diventando maniacale) i personaggi, cerca di farne emergere ogni piccola sfaccettatura. Per esempo: dici che Lucrezia, agli occhi del fratello, è molto bella, innegabile certamente, ma oltre alla bellezza che cosa affascina Cesare in lei? (domanda che mi faccio spesso) Cosa ha attratto l'intrepido, focoso, ardimentoso, misterioso Borgia, eccettuata una bellezza fatale?
Le descrizioni di luoghi, avvenimenti e persone sono molto ben fatte, ma attenta agli errori di battitura, soprattutto nella seconda parte della scritto.
Attenta anche al rapporto tra il Papa e i suoi figli. Non credo che Cesare e Lucrezia chiamassero il Papa (seppur loro padre naturale) 'papà', non era un termine proprio di foggia in quel periodo e attenzione quando Cesare e Rodrigo parlano. Tendi a far parlare i due con il 'tu', ma poi passi improvvisamente al 'voi', e poi ancora al 'tu'...
Complimenti per la prima parte, mi è prorpio piaciuta, e tendo ad essere una 'copiona di recensioni', ma è vero (come ti dicevano nell'altra recensione) che in quella parte caratterizzi molto meglio Cesare, facendolo apparire come un valoroso guerriero, abile stratega, furbo e che non ammette repliche, dopo tutto Macchiavelli ha preso spunto da lui per il suo 'Principe' ci sarà un motivo! Nella seconda ed ultima perte tendi ad appiattire molto il carattere del Borgia, appare solo come un annoiato e disperato giovane innamorato di una ragazza... e non è proprio da lui. (non che io lo conosca di persona, non sono così vecchia, ma da quello che leggo sembra un po' meno polentoso...).
Mi piace molto, invece, il fatto che Cesare capisca subito che il quadro è di Leonardo, nella tua storia perchè conosce bene Leonardo, ma anche nella realtà il Borgia era un uomo molto sensibile all'arte, alla pittura e alla letteratura, e si dilettava spesso nello scrivere alcune poesia (si dice di ottima fattura, ma chi lo sa, non ho mai avuto il piacere di leggerne una...). Quindi ottimo lavoro per aver introdotto anche questa sua parte di carattere nello scritto...
Su Lucrezia, non ho molto da aggiungere, se non cerca di renderla un po' meno innocente. Dopo tutto non si poteva definire proprio una 'Santa Donna'. Se ti posso dare un consiglio cerca di renderla un po' più 'tentatrice', non che tu la debba far diventare volgare o vomitevole sotto certi aspetti, ma un po' più maliziosa, interessata anche a qualcosa d'altro in Cesare, oltre che al suo amore, bene rimarcato in quelle ultime frasi e nella domanda che Lucrezia pone a Cesare.
Su Papa Alessandro VI non ho molto da dire. Stimo Rodrigo Borgia, (per motivi per i quali non sto ad annoiarti inutilmente dicendoteli) e intravedo un buon inizio nella tua descrizione di lui. Hai messo ben in evidenza una parte del suo carattere che mi piace molto, e fondamentale in tutta la sua vita, ossia: la politica nepotistica che si portò dietro per tutta la durata dal suo papato. Non ho ben capito che funzione avessero le donne che erano con lui prima dell'arrivo di Cesare e Lucrezia, ma le ho interpretate come un monito, per introdurre la sua spiccata familiarità con l'altro sesso, ma dimmi se sbeglio!
Ammetto che mi lascia un po' sorpresa il fatto che tu dica che i Borgia si trovino a Firenza piuttosto che a Roma.Prima dici che Cesare va verso Roma per tornare dal padre, poi dici che Leonardo è tornato a Firenze e io, in quel passo ho capito che anche i Borgia fossero a Firenze. Cito dal tuo testo:"Dopo aver trascorso lontano da Firenze moltissimi anni è tornato ed ha deciso di donare questo meraviglioso ritratto a mia figlia, Lucrezia”". Sembra che tutta la scena si svolga a Firenze, ma all'inizio avevi detto che erano a Roma, con anche una bella descrizione dell'arrivo alla Capitale della Santità... (spero di non aver mal interpretato questa frase, se è così, fucilami! XD)
Dopo questo fiume di parole ti lascio...
Spero tu abbia intenzione di continuare la storia... intanto finisce tra le seguite senza ombra di dubbio!
Voglio proprio sapere il seguito...

Un saluto!

Hivy!