Recensioni di Giadastales

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia How to save a life. - 11/05/20, ore 18:24
Capitolo 1: How to save a life
Continuo a leggere i drammi del Chastain, e ogni volta rimango stupita per la quantità di tragedie o misteri di cui si circonda, o dei suoi intensi personaggi.
Mi ha affascinato molto il rapporto tra questi due uomini che sono superiore e tirocinante, ma oltre, amici, ma di più, da quello che ho capito Conrad è stato licenziato e Devon però ha pensato di dovergli quella chiamata e alla fine, tra una frase sbagliata e l’altra, riesce a strappargli un appuntamento. Non so chi è Tyler (eccetto che Conrad non vuole sentire quel nome) ma ho apprezzato che Devon gli abbia anche detto che almeno sette clienti hanno chiesto di lui e alla fine gli abbia proposto di vedersi per un drink.
Stupenda la panoramica finale sui pensieri di Conrad, e quel “si dice che è un mestiere, solo un mestiere, anche se non è vero” (mi ha ricordato un po’ la storia Non per un Dio ma nemmeno per gioco –che ancora oggi ricordo con fierezza come un gioiellino) e sul rapporto con Devon.
Una vera chicca il titolo, perfetto per la situazione e bellissimo così come anche la canzone che lo porta.
Ti riesce particolarmente bene parlare di rapporti personali complicati, quindi ancora una volta complimenti vivissimi per questo, ma anche per i temi accennati.
Un bacio,
Karen.
Recensione alla storia Through the good times and through the bad (I'll be standing there by you) - 04/05/20, ore 12:42
Capitolo 1: Through the good time and through the bad (I'll be standing there by you)
Buongiorno, girl!
Eccomi di ritorno a leggere un'altra tua storia targata The Resident (la prima era stata quel gioiellino di Non per un Dio ma nemmeno per gioco, gosh, una delle mie preferite) dunque mi sono fiondata carica di aspettative, e poco importa che non conosco i personaggi dei telefilm, l’affresco emotivo che offri ogni volta è sufficiente per permettermi di inquadrare i personaggi di cui parli! 💖💖💖
Conrad che vorrebbe prendere esempio da Randolph è interessante, ricordo che la famosa one-shot che lessi era proprio dedicata a questo personaggio.
Quattro momenti: quattro baci, la prima in cui Nic gli chiede di fare una pausa e lui si rifiuta perché non ha tempo per una pausa, mi è piaciuto perché penso che debba essere un dialogo molto frequente all’interno di un ospedale.
Nel secondo momento mi ha stupito il passaggio che riassume tutti i segreti che nasconde il Chastain, cioè di tutto ahha (ma mi è piaciuto anche il passaggio che specifica che gli ospedali sono costruiti sulle spalle del personale medico, in questo periodo più che mai questa frase fa effetto).
Il secondo bacio, imperfetto e scomodo, è forse uno dei più realistici, di solito i romanzi romanticizzano tutto, ma penso che sia ugualmente romantico e poetico descrivere anche i dettagli che rendono la scena “imperfetta” ma più credibile.
Ma il quinto bacio con tanto di proposta è stupendo, soprattutto la frase finale, il mondo che sembra tornare blu e accogliente e persino giusto.😍
Quindi, ancora una volta, brava brava per questa splendida one-shot!
Un bacio,
Karen.
Recensione alla storia Non per un dio ma nemmeno per gioco - 09/04/20, ore 20:30
Capitolo 1: Non per un dio ma nemmeno per gioco
Buongiorno, carissima!
Letta anche questa one-shot, non conosco il fandom ma questo il più delle volte non è un limite, per me. Poi nel tuo caso si tratta sempre di one-shot molto introspettive e drammatiche, per cui posso leggerle concentrandomi sul lato emotivo (anche se non sempre ciò è consigliato per i deboli di cuore, visto che trascini in un concentrato angstissimo ahah).
Parliamo dall’inizio: bellissima, poetica e elegante la citazione di De Andrè, che dà anche il titolo alla one-shot.
Si sposa a meraviglia con il personaggio da te descritto, o almeno per come l’ho percepito e interpretato io.
Poi… ca**o se sei stata bravissima a descrivere ciò che la medicina e quel lavoro ha costituito per Randolph (scusami, di solito non uso espressioni così colorite ma qui ci voleva), scrivi divinamente, soprattutto a partire dal passaggio in cui si dice come la medicina è diventata tutta la sua vita ma come l’ha sempre fatto sentire come se gli mancasse qualcosa, e come trova l’idealismo di Conrad così giovanile e ingenuo, e che l’idealismo si perde invecchiando, perché adattarsi/arrendersi al sistema aiuta ad arrivare al domani. Davvero, tutto stupendo, mi verrebbe da citare ogni singola parola, però una frase la devo citare per forza, “rubata” a De Andrè, ovvero “aveva tradito il bambino per l’uomo”, è inserita ad arte.
Molto toccante il riferimento a quella “nostalgia” che non l’ha mai abbandonato.
Ma anche quando specifica che, pur avendolo sentito pulsare fra le dita un muscolo cardiaco, il cuore rimane un mistero, per lui.
Stupenda anche la descrizione di Kit, che ha ancora “quell’attrito negli occhi”, ma lui è un uomo di scienza e non crede in magie e scintille ma in pulsazioni nervose e istinti psichici… Ma ecco, alla fine, che quest’uomo che guarda tutto con disincanto trova il suo pezzo mancante.
Davvero, sei stata superlativa, questi pipponi filosofici/psicologici quando sono scritti così bene mi fanno girare la testa, quindi bravissima, complimenti, continua così e yes, mi hai anche fatto venire voglia di guardare questo telefilm, tra poco finirò Alias (ora si capiscono tante cose riguardo i generi che prediligo nelle mie storie? Ahahaahahahah) e ho bisogno di un degno sostituto.
Grazie,
Un bacio,
Karen.