Recensioni di mystery_koopa

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Il Teatro degli Odori - 17/07/25, ore 13:51
Capitolo 1: Il Teatro degli Odori
Ciao Noize, piacere di conoscerti!
Ricordo di essere stato incuriosito dal titolo di questo racconto fin da quando l'ho visto, per la prima volta, sulla pagina del contest a cui ha partecipato (ci avevo provato anch'io, ma non sono riuscito a consegnare). Per di più, il tuo testo mi è stato caldamente consigliato, per cui mi sono deciso a leggerlo, finalmente. E per fortuna che ho seguito questo suggerimento!
Ho avuto i brividi dall'inizio alla fine. Mi è sembrato di star indossando una di quelle maschere di porcellana, di essere collegato agli elettrodi. Avevo capito dove il racconto sarebbe andato a parare dalle primissime righe, e ad ogni indizio che confermava la mia ipotesi ("il prossimo spettacolo sarà l'ultimo", la purezza ricercata nella ragazza, l'emotività di Julien crescente ad ogni parola del signor Kessler) la tensione è salita, sempre di più. Ho avuto brividi freddi lungo la schiena per tre quarti del racconto, e considerando che fuori ci sono oltre 30 gradi, direi che il merito è tutto tuo XD
Ho amato la tua scrittura. L'ho trovata lineare ma al tempo stesso estremamente espressiva: Julien è un personaggio che, al tempo stesso, riesce ad essere semplice, nei suoi pensieri, e complicatissimo, nel come li vive, e le tue parole hanno riprodotto questo dualismo alla perfezione.
Avrei immaginato la morte della ragazza come estremamente violenta, molto dolorosa, immaginando le ripercussioni sul pubblico. Ma alla fine è la sostanza, la cosa importante: tramite questo soffocamento, le persone sono morte insieme a lei, purificandosi, sconfiggendo il limite ultimo di ogni essere umano. Ci sono tante opere del passato che hanno affrontato questo tema, ognuna dandoci una propria risposta, e nel tuo caso il pensiero conclusivo di Julien le racchiude tutte, con quel pianto liberatorio in cui ancora una volta si respira ambiguità: contrariamente a tutti gli altri, lui non piange solamente per aver superato la morte, ma anche per il destino di Angie, secondo me.
Anche lei a livello simbolico ha un ruolo molto importante: l'artista che dà la vita per la propria arte. In questo caso inaspettatamente, senza volerlo, anche se il suo inconsapevole discorso al pubblico diviene man mano una profezia, mentre Kessler le si avvicina da dietro.
Bravissima, davvero. Penso che questo racconto sia uno dei migliori che io abbia mai letto, su EFP e al di fuori.
Passerò sicuramente a leggere altro di tuo!
Alla prossima :)
mystery_koopa
Recensione alla storia Il prezzo da pagare - 15/07/25, ore 23:08
Capitolo 3: Note d'autrice
Ciao!
Eccomi finalmente qui a ricambiare la recensione.
Mi dispiace che tu non sia riuscita a partecipare al contest, ma non sai quante volte è successo a me, di perdere di vista la scadenza e non riuscire a terminare in tempo! Soprattutto trovo la partecipazione molto bella quando ci si mette alla prova, uscendo dalla propria zona di comfort nella scrittura!
Il racconto mi è piaciuto nelle tematiche, ma la realizzazione non mi ha convinto del tutto. L'ho trovato un po' semplicistico, nel non mostrare l'evoluzione avuta da Martina. Nel primo capitolo è patologicamente insicura e vittima di angherie sempre peggiori, di fronte a cui l'indifferenza di insegnanti e genitori fa anche abbastanza strano (soprattutto quando viene presa a calci nell'intervallo, possibile che quando torna in classe non ci siano segni?), fino alla violenza sessuale; mentre poi nel secondo capitolo, dieci anni dopo, è una ragazza bellissima, sicura di sé e sensuale, che pianifica ed esegue un omicidio a sangue freddo. Lo stacco temporale non mi è dispiaciuto di per sé, ma penso che dei flashback che mostrino la sua crescita come persona sarebbero stati utili a completare il quadro! Anche Riccardo e Daniele hanno lo stesso problema: viene detto che sono cambiati, ma non viene mostrato nella pratica, solo detto a parole (la pena a loro attribuita per un gesto così grave, poi, è abbastanza irrealistica per la sua lievità).
Anche il titolo non mi è piaciuto. L'ho trovato generico (e in più ho letto pochi mesi fa un racconto con lo stesso titolo e la stessa tematica di vendetta omicida dopo il bullismo).
Ti faccio i complimenti per esserti messa alla prova! Il racconto ha tante buone basi a livello di trama, e lavorando di più sui dettagli e sulla caratterizzazione dei personaggi sono certo che scriverai ottime storie originali!
Alla prossima :)
mys.
Recensione alla storia Il metodo dei penitenti - 02/07/25, ore 22:58
Capitolo 1: 1933 - Which side are you on?
Carissima Star, eccomi al termine della mia lettura inversa.
Ho trovato davvero reale questo spaccato delle miniere degli Appalachi, perfetto parallelo per l'aria di sogno americano che si respirava nella New York dei ruggenti anni '20. Qui ci sono solo le lotte dei lavoratori costretti al dolore e alla fame, sottoposti ai soprusi della polizia e delle milizie private degli industriali del carbone che si arricchiscono sulle loro spalle.
In questo primo capitolo già si può intuire il doppio gioco di Charlie: chi altro avrebbe potuto conoscere le intenzioni di Jack, se non lui...
Mary, ancor prima della morte del fratello, era stata pesantemente temprata dalla vita. L'uccisione del fidanzato la lascia completamente vuota, animata soltanto dal desiderio di rivalsa. E già da ora capiamo che ne ha tutte le capacità, a partire dalla determinazione.
Ancora complimenti, sono certo che il racconto sarà molto apprezzato.
Alla prossima!
Mys.
Recensione alla storia Il metodo dei penitenti - 02/07/25, ore 22:36
Capitolo 2: 1938 - Auf Wiedersehen, My Dear
Ciao cara Star!
Finalmente riesco a passare da te. Ti devo però confessare una cosa: sto leggendo da cellulare, e ho sbagliato a cliccare il link, per cui ho iniziato la lettura dal secondo capitolo invece che dal primo. Ho pensato che fosse strano un inizio di questo tipo, vista la richiesta del contest, ma mi sono detto "quando Mary arriverà al paese partirà il flashback"
E invece mi sono reso conto di aver sbagliato, ma ho deciso di perseverare nell'errore fino in fondo 😂
Posso dire, questo secondo capitolo funzionerebbe perfettamente anche come oneshot: ogni riferimento al passato è calibrato al modo giusto per permettere di capire cosa stia succedendo e quali siano le ragioni che muovono la protagonista. Mary è una personalità complessa, mossa da profonda umanità ma al tempo stesso in grado di desensitizzarsi di fronte alla morte di chi ha smesso di ritenere umano, in un certo senso, a causa delle terribili azioni da loro commesse. Ha sofferto, la povertà e la perdita delle persone a cui teneva di più, e sicuramente ha anche sofferto di ptsd.
L'esplosione della villa liberty ha ricordato alla perfezione la scena di game of thrones, nel suo essere molto cinematografica. Mi è piaciuto molto il suo volerla vedere, ma senza soffermarvicisi, lasciandola nel passato e dedicandosi finalmente a vivere.
Davvero complimenti, è stato un racconto molto emotivo!
E ora vado a leggermi il primo capitolo come approfondimento, sono stupido, perdonami XD
A presto!
Mys.
Recensione alla storia Come neve sui polpastrelli - 13/06/25, ore 15:16
Capitolo 1: Come neve sui polpastrelli
Ciao Scintilla!
Forse ti ricorderai di me per gli scorsi Oscar della Penna, per cui avevo già letto (e votato) questo tuo racconto tempo fa. Tuttavia, non ero mai riuscito a recensirlo, per un preciso motivo: mi aveva fatto troppo male a livello emotivo e non ero riuscito a trovare le parole giuste. E onestamente penso di non averle nemmeno ora, perché anche rileggendolo dopo un po' di mesi le sensazioni che mi ha provocato la lettura sono rimaste le stesse. Quantomeno, stavolta sapevo a cosa sarei andato incontro e mi sono preparato.
Mi sono rivisto tanto nel protagonista. Elia è una di quelle persone che la componente logica automaticamente disprezza, e sono sicuro che se solo Gianluca lo avesse conosciuto lì sul posto di lavoro l'avrebbe considerato un mezzo idiota come tutti gli altri colleghi, anche se per motivi diversi. Magari ammirandone comunque bellezza e carisma, ma niente più.
E invece l'ha conosciuto da adolescente, quando persone di questo tipo, che magari già allora oggettivamente disprezzeresti, ti fanno tutt'altro effetto. E anche dopo essersele "lasciate indietro" (in questo caso non solo in modo figurativo, visto l'avanzamento di carriera e di vita di Gianluca, che si intuisce sia anche sposato e con figli) periodicamente ritornano, portando con sé una valanga infinita di "e se...?"
Talvolta anche sentirne parlare da altri genera queste reazioni, altre volte genera indifferenza, altre volte ancora sembra che questi Elia lo facciano apposta, come se destabilizzare gli altri fosse l'unica cosa a renderli veramente soddisfatti di sé.
Un po' mi è dispiaciuto che nel finale Gianluca sia stato contento di questo invito buttato lì, di un'uscita a due per una birra (che probabilmente alla fine neanche faranno), ma lo capisco. Effettivamente lavorare ancora insieme nella stessa azienda, anche se in uffici diversi, è normale che contribuisca temporaneamente a riaccendere quest'attrazione irrazionale, da cancellare.
Mi sembra incredibile che questo sia il tuo primo racconto originale, per come hai tratteggiato i personaggi. Sembra di conoscerli da una vita, e invece si tratta soltanto di 2000 parole che descrivono una noiosissima cena aziendale. O una vita intera, da un diverso punto di vista.
Complimenti, davvero.
Alla fine qualche parola sono riuscito a tirarla fuori, anche perché se ho inserito questo racconto nei preferiti un motivo c'è, e mi sarebbe davvero dispiaciuto non riuscire a farti sapere quanto mi ha colpito questo racconto.
Alla prossima occasione!
mys.