Recensioni di Red Saintia

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Can you build my house with pieces? - 08/06/19, ore 18:48
Capitolo 6: Epilogue.
Un finale alternativo che ci sarebbe potuto essere...un finale che sarebbe piaciuto a molti (a te di sicuro mia cara) e quindi più che verosimile.
Perché in fondo ho sempre pensato anch'io che Amanda aiutasse John per un forte senso di riconoscenza nei suoi confronti, ma che si sentisse profondamente in colpa per il male che contribuiva a causare a molti.
La frase finale con la quale concludi questa long è drammaticamente vera, e se mi fermo a pensarci mi fa quasi paura. "L'idea della morte può salvarci dal male di vivere" è davvero così? Penso di sì...perché l'uomo è un essere così stupido e masochista da rendersi conto delle cose importanti e di quello che sta perdendo solo quando viene messo di fronte alle enormi cazzate che stanno rovinando la sua esistenza.
Adam può ritenersi fortunato per come gli sono andate le cose nella tua long (nel film ha avuto una fine ben peggiore) qui c'è rimasta una cicatrice, che tutto sommato è ben misera cosa rispetto al vedere la propria testa spappolata in aria. Il rapporto tra i due cambia...e tu riesci benissimo a dare l'idea di una relazione distorta e fuori dagli schemi quella che ormai hanno questi due. Però lui prova ancora qualcosa per lei...sarà amore, desiderio, dipendenza, necessità? Chissà...potrebbe benissimo essere un mix di tutte queste cose. Davvero brava, hai fatto un magnifico lavoro, partendo da semplici scene tagliate ci hai costruito su una trama credibile, solida e verosimile mantenendo inalterati i caratteri dei personaggi. Ricordo bene la scena della vasca con le siringhe in Saw 2, davvero tremenda per Amanda (ma, è stata nuovamente magnifica anche in questo frangente)
Con un po' di rammarico, perché le cose belle finiscono davvero troppo in fretta, io ti saluto e ci rivediamo all'interno di altre tue avvincenti storie. Ciao cara...kiss😘
Recensione alla storia Can you build my house with pieces? - 07/06/19, ore 15:58
Capitolo 5: Poisonous vibration help my body run
Alla fine l'esigenza di assecondare John ha avuto la meglio. Forse perché Amanda sapeva bene fin dall'inizio che era l'unica soluzione plausibile per cambiare l'atteggiamento di Adam. La "cura" del enigmista porta a dei risultati, che poi questi risultati possono essere più o meno accettabili questi sono punti di vista personali. Ovvio che adesso il rapporto instaurato tra questi due è bello che saltato (forse meglio questo che se fosse saltata la testa di Adam) Amanda lo sa bene e credo che non gliene faccia nemmeno una colpa se adesso la considera un tantinello pazza. Però...c'è da dire che Adam dovrebbe aver imparato la lezione, ma si sa che ricadere nei vecchi errori è così maledettamente facile, perché i recidivi ci sono eccome. I classici furbetti che pensano di sapere tutto adesso, ma che invece tornano a fare puntualmente le stesse cavolate. Belle le parti nelle quali citi i dialoghi del film, scena resa molto credibile e realistica, brava davvero nel aver proposto questa alternativa di trama molto introspettiva e crudelmente romantica. Ci si rivede per l'epilogo ovviamente. By by
(Recensione modificata il 07/06/2019 - 04:01 pm)
Recensione alla storia Can you build my house with pieces? - 02/06/19, ore 07:03
Capitolo 4: Running for my life
Cominciano i tormenti per Amanda...quei tormenti che ti divorano l'anima. Perché lei non sarà più dipendente dalle droghe, ma lo è da John. Perché lui, in parte, è un po' come il cancro che lo sta consumando...ti entra nella testa, e anche se sei perfettamente consapevole che tutto ciò è sbagliato, in fondo lo trovi anche profondamente giusto e necessario. Perché non c'è redenzione, non si può veramente ricominciare se ognuno di noi non ha affrontato la sua parte di dolore in questa vita. Amanda quel dolore ad Adam lo ha voluto evitare...ma i sensi di colpa la divorano dall'interno, adesso sembra tutto sbagliato, niente sembra avere un senso e la solitudine comincia ad attanagliarle l'anima. L'enigmista è un morto che cammina ormai, John è sul viale del tramonto, non la sua eredità però, non il suo "lavoro" la sua opera di redenzione ha bisogno di proseliti, di discepoli che portino avanti il suo pensiero. Amanda potrebbe avere la forza di fare tutto questo? Il condizionale è d'obbligo, perché nonostante sia una donna forte, dentro è come una foglia al vento che non ha ancora capito che strada percorrere. Vinta da quel sentimento che non aveva messo in conto ma che è nato così...senza preavviso, per necessità, per esigenza, per bisogno.
Ad un certo punto leggendo il capitolo ho temuto che ricadesse nell'abisso della droga. Quella dose...trovata così per caso su quel lavandino sembrava un oasi felice, un porto sicuro dai tormenti dell'anima. Ma tu l'hai fatta resistere, c'è riuscita, e di questo John ne sarebbe orgoglioso. Eppure lei sa che in ciò che sta facendo c'è qualcosa di profondamente sbagliato, Adam doveva essere altrove...doveva trovarsi in quel bagno insieme al dottor Gordon a lottare per la sua vita e per la sua rinascita.
È sempre un'avventura mistica ed interessante avventurarsi nella mente di Amanda attraverso i capitoli della tua storia. E seppur con differenze sostanziali su come siano andate realmente le cose riesci benissimo, attraverso le tue descrizioni, a tenere in piedi la storia originale, come se ciò che accade fosse un estratto della trama stessa. La tua Amanda è magnifica, un concentrato di paranoie e contraddizioni, di forza e insicurezza che caratterizzi benissimo. Sei riuscita a creare una mini long da semplici spezzoni di film tagliati, sei stata bravissima. Solo una persona o una cinefila appassionata sarebbe stata capace di tanto, e si vede che per vie traverse la filosofia di Jigsaw alla fine ha preso anche te.
Complimenti mia cara, a presto.
(Recensione modificata il 07/06/2019 - 04:03 pm)
Recensione alla storia Can you build my house with pieces? - 12/05/19, ore 15:56
Capitolo 3: Venom on my tongue, dependent at times
"Fa la tua scelta..." e credo che Amanda l'abbia fatta. Ha deciso di salvare Adam, di seguire il suo istinto e mettersi contro John. Se ne è valsa la pena o meno questo sarà il tempo a stabilirlo, ma per quante scuse possa trovare o inventare il risultato non cambia. Lei sente qualcosa per quel ragazzo...un ragazzo che non è perfetto e non sarà mai un sant'uomo, ma non importa, forse perché sono i medesimi demoni quelli che accomunano, e per adesso va bene così...
Intanto John è furioso, lei si è fatta prendere dai sentimenti, dai sensi di colpa e dal rimorso, per un gioco che sapeva benissimo come sarebbe dovuto finire. Ingratitudine verso il suo salvatore? O semplice istinto quello che la guidata? Chissà...
Fatto sta che in dietro non si torna, e i suoi pensieri, che fanno un dannato rumore, sono l'unica cosa che l'accompagna mentre lascia la casa di Adam.
Chissà adesso cosa accadrà, per tutti e tre. Si aprono nuovi scenari e nuovi giochi, che potrebbero rivelarsi non troppo piacevoli. Staremo a vedere, complimenti cara...come sempre impeccabile riesci ad avere la mia totale attenzione nelle tue storie. Riesci a scavare perfettamente nell'animo tormentato e cupo di Amanda, rendendola anche un po' più umana di quello che realmente è. Ma l'insieme non guasta di certo. Ci vediamo presto, un abbraccio.
Recensione alla storia Can you build my house with pieces? - 05/05/19, ore 10:34
Capitolo 2: The moment is medical
Le alternative alla trama originale sono belle proprio per questo. Quando un personaggio ti colpisce tanto da provare ad entrare nei meandri nascosti della sua mente, vuoi dargli un'altra possibilità, ne senti la necessità, l'esigenza. E sebbene, come dici giustamente tu, da Adam e dal dottor Gordon tutto è partito ci hai regalato una seconda visuale della storia altrettanto interessante. Un risolto che non è accaduto ma è plausibile, d'altronde Amanda penso che abbia compiuto tutto ciò che ha fatto principalmente per uno sorta di gratitudine malsana nei confronti di John, si è auto convinta che fosse giusto agire così, che se lei ce l'aveva fatta anche gli altri potevano riuscirci. Ma che possibilità a mai avuto realmente Adam? Poche a dire il vero...il suo destino è stato segnato inconsciamente all'inizio di quel maledetto gioco, e forse il presentimento di Amanda che lui non ce l'avrebbe fatta la portata ad agire in questo modo. Nonostante questo momento sia un what if lo trovo perfettamente calzante e plausibile con la trama originale. Non stona, non è fuori contesto, non è irrealizzabile anzi...è maledettamente forte. Perché in quella casa, nella stanza di Adam si sono uniti sì due corpi, che cercavano piacere reciproco. Ma si sono trovate anche due anime profondamente sole, incomprese e tormentare, che solo stando insieme riescono a mettere a tacere i demoni nella propria testa. Che sia amore o solo sesso non ha importanza, come dici tu, sarà solo un'altra cicatrice presente ma non evidente. Forse farà anche più male delle altre...ma in quel momento provoca un dannato piacere del quale si sente l'esigenza. Di ciò che ne conseguira' è meglio non pensarci, non adesso almeno.
Bellissimo capitolo, mi piace come interpreti il punto di vista di Amanda. Quando leggo questa storia non mi è difficile immaginare certe scene, avrei voluto che durasse di più il suo personaggio nella saga. Ma si sa...con Saw resistere a lungo è impresa ardua, lei è una delle poche eccezioni. Complimenti davvero, questa storia è una piccola perla, accattivante e coinvolgente. Per chi come noi è appassionato di questo genere è come aver trovato un piccolo tesoro messo nero su bianco. Brava davvero, a presto 👍