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Recensione alla storia Profumo di gerbere blu cobalto - 06/09/22, ore 15:29
Capitolo 1: Profumo di gerbere blu cobalto
Ciao Vale,
arrivo rapida come una leprotta inseguita dai mastini perché quella disgraziata di Benni sicuramente mi farà l’attacco e devo approfittare del suo intoppo per vincere.
Passando immediatamente alla recensione senza perderci inutilmente in altre chiacchiere, tu sai bene che hai toccato un argomento che adoro. Ho amato tantissimo il cartone di Anastasia e i Romanov sono la mia dinastia regnante preferita, quindi ero molto contenta e curiosa di vedere come avresti sviluppato i prompt che ti sono usciti.
Prompt che, a ben vedere, non sono manco facili.
Dunque, andiamo al sodo.

La prima flash si apre con una delle mie scene preferite, anche se mi ha sempre messo il magone. Ci mostri il momento esatto in cui un impero si sgretola definitivamente e la folla e l’odio travolgono anche il palazzo dei Romanov. 
La cosa orribile/meravigliosa è che ci fai vedere tutto questo attraverso gli occhi di una bambina. Anastasia è chiaramente sconvolta per quello a cui assiste ma ha anche abbastanza lucidità per rendersi perfettamente conto della situazione, che da lì in poi tutto quello che conosce diventerà un ricordo lontano (e anche sbiadito). Il che ha quel guizzo di tragicità che avvolge la sua figura.
Nemmeno il carillon, simbolo di una promessa e di un futuro che doveva essere luminoso e felice, riesce a placare il suo disagio e la sua paura. E il fatto che lo perda nella fuga per salvarsi dai bolscevichi, sottolinea ancora di più lo strappo che la sua vita ha appena ricevuto.

Nella seconda flash abbiamo una Anastasia più matura e consapevole, consapevole che le manca qualcosa dentro che non sa se riuscirà mai a colmare.
Non ho potuto fare a meno di soffermarmi su quel quadro, che immagino sia quello che hai nominato anche sopra, che rappresenta una famiglia felice e unita. 
I sentimenti di Anya sono palesi e comprensibili. C’è attrazione verso quella tela che rappresenta qualcosa che non ha mai avuto - o, meglio, che non ricorda di aver avuto - e quella che è davvero la sua vita, fatta di fame, miseria e priva di calore.
Le parole di Dimitri sono tentatrici perché la fanno sperare che quello che ha dentro non siano solo fantasie irrealizzabili, ma qualcosa a cui può seriamente
ambire.
E mi è piaciuto anche il fatto che, nonostante il palazzo di Santa Caterina sia in uno stato di abbandono da anni, lei riesca ad avvertirne l’essenza, quel insieme di luci e musica che una volta aleggiavano nell’aria, quasi a voler ricordare che c’era della vita prima che la rivoluzione spazzasse via ogni cosa.

Nella terza flash mi hai un po’ ammazzata. Perché c’è questo ondeggiare tra passato e presente, tra realtà e fantasia, che il lettore riesce a distinguere bene ma che è un confine talmente labile che Anya fa davvero fatica a tracciare.
Perché in questa lezione di ballo c’è tutto quello che loro provano ma che ancora non si dicono e non riescono a capire. C’è desiderio di fidarsi, complicità, anche un pizzico di andare oltre quella barriera che si sono imposti per scoprire cosa senta l’altro.
Eppure, nel momento decisivo, dopo averle fatto provare quel poco di felicità dopo tanto tempo, Dimitri tentenna e si tira indietro. Decide di ripararsi dietro quello scudo per evitare del tutto quei problemi che inevitabilmente affioreranno se lui si abbandonasse ai sentimenti.
Comunque mentre la leggevo, sentivo Vlad cantare “ho fatto un piano ma ho tralasciato la passionalitààà… Vlad, come hai potuto? Non ne verrai fuori! Non avrei dovuto mai lasciarla danzare!”. Per dirti quanto ero lanciata <3

Nella quarta abbiamo il punto di vista di Dimitri che ci mostra che, effettivamente, qualcosa dentro è mutato. C’è questa mescolanza di motivazioni che l’hanno spinto da sempre a cercare Anastasia, quella vera, anche se ha sempre cercato di convincersi che lo faceva per un mero motivo economico.
Eppure ora che ha lei al suo fianco, che è consapevole della sua identità e di aver vinto, di aver raggiunto il suo scopo,, si rende conto della verità che conosce da sempre ma che ha sempre cercato di far tacere.
E anche ora che si trova a fare i conti con quella realtà, con il rendersi conto dei suoi veri sentimenti, non è pronto a fare quel passo avanti per entrare definitivamente nella sua vita. Non si espone, non le dice che era lui quel ragazzo, quello sguattero, che le ha salvato la vita.
E’ ben deciso a fare da spettatore silenzioso fino alla fine, ad accompagnarla ad abbracciare quella vita che lei tanto bramava con la consapevolezza che non ne farà mai parte.

E nella flash finale lui è sempre ben deciso a mantenere quel proposito, a tracciare una linea netta di quello che desidera e di quello che può realmente avere. Decide di abbandonarsi del tutto alla razionalità e di mettere a tacere, ancora e in maniera definitiva, quello che gli sussurra quella vocina da dentro.
Eppure nonostante il tormento di questa decisione, Dimitri sembra aver trovato una strana pace, una sorta di malinconia, fatta di ricordi che è intenzionato a conservare gelosamente.
“Non è il finale perfetto che cercavi, è il perfetto inizio che non ti aspettavi. L'hai capito solo al suo fianco.”
A me questa frase è piaciuta tantissimo perché è un riassunto perfetto dell’essenza di questo personaggio, di tutti i passi avanti e indietro che ha fatto, del suo rimettersi in gioco e ridiscutere le sue scelte.
Vale, mi spiace di non essere riuscita a dirti di più e a dirlo meglio ma questa lettura è meravigliosa. Sono felice che tu abbia cambiato idea sul fandom perché questi personaggi meritano molto.
Un grosso abbraccio,
Eli

Ps: a me la copertina che hai scelto piace tantissimo <3
Ed è stato un piacere leggere in anteprima.