Recensioni di rosaleona

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Niente di più oltre noi - 30/08/15, ore 14:30
Capitolo 1: Niente di più oltre noi
Mi sembra che questo racconto risponda ad una domanda che mi ero fatta in "Sangue corsaro": che fine ha fatto Moko?
Che poi è la stessa domanda che ci possiamo porre in "La figlia del Corsaro Nero": passi che non chieda niente Jolanda, nonostante dovrebbe aver letto il suo nome nei diari del padre(o almeno si spera!) perchè ha poca confidenza con gli appena conosciuti ex-uomini del cavaliere di Ventimiglia per chiedere che fine ha fatto Moko, e comunque dubito che nutra molte curiosità sulle sorti di persone mai viste. Ma che a Carmaux e Van Stiller non scappi mai un accenno sull'ex-camerata, è davvero amaro!
Ed ecco che questo racconto fornisce una spiegazione plausibile. Non sono amici, solo persone che le circostanze della vita hanno brevemente alleato per compiere una vendetta. Amaro anche questo, è vero, ma molto realistico e sensato. Inoltre mette una pezza al vuoto lasciato da Salgari sulle sorti di Moko. Brava!
Recensione alla storia Sangue corsaro - 22/09/13, ore 16:12
Capitolo 6: Corrispondenze
Moko?! O_o
Lo schiavo anziano sarebbe Moko?! Questa sì che è una notizia!
La prima volta in cui mi sono imbattuta in questi due uomini erculei m’era venuto il dubbio che uno di loro potesse essere Moko però avevo subito scartato quest’idea. Mi dicevo che gli spagnoli avrebbero potuto catturare Moko solo durante una campagna contro i pirati e in quel caso l’avrebbero giustiziato come bucaniere, non rivenduto in quanto schiavo. E se davvero il filibustiere fosse stato ridotto in schiavitù, mi dicevo che in quel caso i suoi compagni d’avventura avrebbero smosso mari e monti per liberarlo. Così adesso sono qui a scervellarmi per capire come sia possibile che Carmaux, Van Stiller e anche Morgan abbiano potuto lasciare l’amico in schiavitù per chissà quanti anni. Forse erano convinti che fosse morto, non trovo altre spiegazioni.
Gongolo nel constatare che avevo in parte ragione sul decesso di Van Stiller (e mi sono spiegata cos’era la misteriosa boccetta caduta dalla tasca di El Moro) e a questo punto Nora mi suscita molta curiosità, anche se dubito sia lei a cui Carmaux si riferisce quando accenna alla “moglie e ai figli” del suo passato. Così come mi incuriosisce sempre più El Moro e anche la new-entry di sua madre si sta rivelando un altro personaggio interessante.
Interessante anche l’accenno al fatto che il conte detestasse essere il Corsaro Nero. Interessante perché non mi pare di ricordare nei libri un simile giudizio su sé stesso, che approfondisce parecchio la psicologia del personaggio. Notevole anche che a dispetto di quel che gli è accaduto nella vita, ancora non abbia perso il brutto vizio di continuare a giurare ed è necessario l’intervento di Carmaux per impedire all’ex-capitano di rimettersi nei guai con una promessa di troppo. E a proposito di Carmaux, la sua afflizione davanti alla morte dell’amico (anche se amico è una parola riduttiva, dato quello che hanno passato insieme) è realistica e commovente. Ti faccio i miei complimenti perché il modo con cui muovi i personaggi, sia quelli del romanzo che quelli di tua invenzione, è notevole, riesci a dare a ciascuno di loro una serie di sfaccettature, caratteri e psicologie sempre azzeccati e interessanti. Leggerti è un piacere e spero che non abbandonerai questa storia.
Un abbraccione!
Recensione alla storia Sangue corsaro - 14/09/13, ore 16:24
Capitolo 5: Confronti e sotterfugi
"E pel tuo onorevole consorte ‘pacificamente’ equivale a mettere a soqquadro una taverna e seminare lo scompiglio in città?”
Ah, questa frase m'ha fatto morire dalle risate! XD Lo ammetto, in questo caso do ragione al conte di Medina.
In quest'altra frase, invece, qualcosa non mi torna:
“... e ti fa comodo credere, per dare una parvenza di giustifica al tuo operato verso mia figlia. "
Giustifica o giustificazione? A me tornerebbe meglio la seconda.
Ammetto che mi hanno lasciata un po' perplessa i gesti d'affetto che si scambiano Emilio e Honorata (le mani strette, gli abbracci). Penso che nell'epoca in cui la storia è ambientata i coniugi non si scambiassero effusioni in pubblico perchè erano considerata scandalose, così rimango stupita davanti al comportamento di questi due. E' vero, il momento che stanno vivendo è dei più drammatici – ritrovare la figlia rapita – e il bisogno di rassicurarsi a vicenda fa sì che stiano meno attenti ai giudizi altrui e che analogamente anche le persone che li circondano siano propense a "perdonarli" però il bacio finale che si scambiano mi ha lasciata proprio di stucco, a meno di non voler pensare che fossero circondati dal buio più fitto e nessuno potesse vederli.
Per rispondere ad una tua precedente risposta, concordo su quanto sia avvilente che in "Jolanda" Carmaux e Van Stiller dimostrino di scordare Moko, che pure è stato loro amico per tanto tempo. Il corsaro, nei suoi diari, aveva scritto le sue gesta passate e a rigor di logica avrebbe dovuto parlare anche di Moko. Posso giustificare che Jolanda non chieda niente di lui per pudore o poca confidenza con i marinai del padre ma che nessun filibustiere accenni al vecchio compagno è veramente scandaloso! Per restare in tema, ancora non ti avevo chiesto niente di Moko perchè mi dicevo "Magari apparirà più in là, nel proseguimento del racconto" ma dato che sono arrivata al capitolo 5 e ancora di compare sacco di carbone non c'è traccia, ti chiedo: cosa ne è stato di lui? E' morto? Si è ritirato dalla filibusteria?
Mi è piaciuto molto il dialogo fra Honorata e il fratello, con i sentimenti, la psicologia dei personaggi e rancori vari che emergono ad ogni frase. Ancora voglio credere che a Van Stiller non sia accaduto niente e sia solo un trucco del governatore per confondere ulteriormente le acque.
Non ho ben compreso cosa sia la boccetta uscita dalla tasca di El Moro: che l'abbia sottratta al soldato "aggredito" da Nora?
Recensione alla storia Sangue corsaro - 14/09/13, ore 15:03
Capitolo 4: Al cospetto dell'almirante
Riguardo alle tue note d'autrice, considero "Sangue Corsaro" una storia a sè stante e in piena regola e non un "riciclo" del libro di Salgari, quindi le tue paure mi sembrano immotivate. Colgo anzi l'occasione per ringraziarti di questo splendido "What If?". Il ciclo del Corsaro Nero mi appassiona tanto quanto mi immalinconisce al pensiero di quanto disgraziata sia stata l'esistenza dei protagonisti. Quanta felicità ha regalato Salgari al conte di Ventimiglia e ad Honorata? Un anno, un solo anno di pace dopo tribolazioni infinite, e alla fine vengono spazzati via dalla morte. ç_ç
Mi fa quindi molto piacere vedere come tu abbia regalato a questi due (e a noi lettori) un'esistenza decisamente più lunga. :) E sono qui a lambiccarmi il cervello cercando di immaginare il nostro ex-corsaro ormai cinquantenne e con i capelli striati di grigio. :D Ammetto che non è facile appioppare sulle spalle del conte diciott'anni in più. Ma ha ancora i capelli lunghi come quand'era giovane?
El Moro mi dà da pensare. Forse sbaglio ma mi sembra di capire che potrebbe essersi invaghito di Jolanda? Non dirmelo, voglio scoprirlo da sola! XD
E così Carmaux avrebbe una figlia? O_o Bhe, effettivamente Nora è parecchio strana, sembra sapere fin troppo sui Fratelli della Costa per essere una "civile" qualsiasi.
Per concludere, anche a me infastidisce parecchio che la presa di Panama venga presentata come se fosse stata ideata principalmente per liberare Jolanda. In questo, Salgari ha davvero toppato e me ne dispiace perchè solitamente lui è molto più realistico nel trovare le motivazioni che spingono i personaggi ad agire.
Recensione alla storia Sangue corsaro - 14/09/13, ore 13:13
Capitolo 3: Il valore delle cose
Quando ho letto che i due servi indios sono figli del Darien, il cuore mi ha dato sobbalzo pensando "Yara!". Non posso farci nulla, la sfortunata ragazza resta uno dei miei personaggi preferiti dell'universo salgariano e ogni accenno che me la ricordi è accolto da me con giubilo. Ammetto che mi ha avvilita il fatto che all'accenno del Darien nè Carmaux nè il Conte abbiano pensato a rievocare Yara. Razionalmente non posso che dirmi "è inevitabile". Una persona vissuta con loro per così poco tempo, poche settimane, non possono che averla dimenticata ormai...ma quanta malinconia mi mette tutto ciò! ç_ç Anche perchè a dispetto del breve tempo trascorso insieme, Yara li aveva comunque aiutati a metterli sulle tracce di Wan Guld e scusate se è poco!
Un particolare che mi ha piacevolmente stupita è che Honorata e il marito non abbiano pensato di ribattezzare i due giovani, continuando a chiamarli con i loro nomi originali. A quei tempi era abituale sostituire i nomi indigeni con nomi ripresi dall'iconografia cristiana. Mi fa quindi piacere che il conte e la duchessa manifestino il loro rispetto verso i ragazzi che li hanno seguiti continuando a chiamarli coi loro veri nomi.
Ho tremato per Sol quando l'ho vista salire per quella scala. Non c'è da fidarsi dei soldati, bestiali come sono, così come trascinano le sguattere negli angoli bui, sarebbero capacissimi di trascinarsi appresso anche una bambina! Suo padre e gli adulti che la circondano sbagliano ad essere tanto fiduciosi che nulla può accaderle. Non basta dire alla piccola "non salire", meglio sorvegliarla attentamente.
Davvero raffinato il piano del governatore per instillare in Van Stiller il dubbio se Carmaux sia stato catturato o meno. Devo fargli tanto di cappello. Decidere però di non impiccare il filibustiere è a mio avviso sbagliatissimo: prima che l'amburghese muoia nella propria cella, ha tutto il tempo di scappare o di essere salvato dai compari.
Mi ha stupita la diffidenza di Carmaux verso Ch’ulel perchè non mi pare di ricordare di ricordare nei libri di Salgari un atteggiamento ostile del filibustiere verso gli indios.