Recensioni di Iris02059

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Piccoli e teneri (si fa per dire) - 26/04/24, ore 13:51
Capitolo 9: Un fondo di crudeltà
E’ interessante che, in una recensione a una delle prime one-shot di questa raccolta, avessimo convenuto insieme su una cosa: Armin e Annie a una prima occhiata sembrano estremamente diversi, ma in realtà sono più simili di quanto uno possa immaginare. Ecco, in questo nuovo capitolo si può dire che c’è esattamente quanto detto tot tempo fa, condensato; ovviamente Annie non è stata torturata una volta trasportata nel distretto Utopia, per il semplice fatto che era rinchiusa all’interno del suo cristallo infrangibile, e quella di Armin è una bugia detta a Bertholdt a Reiner per convincerli, se non a restituire Eren, quantomeno a fermarsi ( con la conseguente frase “ Voi siete progenie del demonio ecc ecc” che tanto ci fece riflettere a fine seconda stagione ), ma che i membri del Corpo di Ricerca o qualcun altro abbiano cercato di mettersi in contatto con Annie all’interno del suo bozzolo è sicuramente plausibile, anzi, sarebbe stato strano il contrario.
E un’insistenza da parte di Armin nell’interrogarla, quasi in maniera morbosa, è a sua volta plausibile; quanto al fondo di crudeltà, sicuramente in un simile frangente quel tratto del carattere del ragazzo sarà sicuramente emerso in lui ( al di là dell’affezione nei confronti di Annie, in quel momento è troppo fresco nella memoria il ricordo di tutte le persone morte a causa sua ), e Annie lo avrà sicuramente percepito perchè, appunto, in fondo loro due sono più simili di quello che uno può pensare.
Sono molto curiosa come renderai ( se lo scriverai ) il momento in cui Armin racconta ad Annie ancora nel cristallo come ha distrutto il porto di Liberio, e il raid in città; alla prossima!
Recensione alla storia Piccoli e teneri (si fa per dire) - 26/04/24, ore 12:44
Capitolo 8: Compagna di stanza
Ti chiedo scusa se finisco sempre col farti una recensione lunga riassumendo un tot di capitoli, ma dal momento che non entro tutti i giorni su EFP, quando lo faccio e mi accorgo che hai aggiornato non posso fare a meno di leggere tutte le nuove one-shot di fila: sono come le ciliegie, una tira l'altra e proseguo finché improvvisamente non mi rendo conto che le ho finite😅

Mi verrebbe quasi da dire che questa raccolta non è tanto incentrata sull'Aruani, quanto sul personaggio di Annie: la presenza di Armin c'è, naturalmente, è tangibile e la coppia se non è canon poco ci manca, ma da un certo punto di vista mi sembra che Armin, qui, rappresenti, per Annie una sorta di contraltare, di controparte con la quale lei si rapporta, e nei capitoli in cui lui non c'è è sostituito da personaggi che a loro volta sono elementi con cui la ragazza si confronta, e attraverso i quali ci dai la tua lettura di questa protagonista.
E questa è una cosa che apprezzo moltissimo, perché di Annie, salvo alcuni spaccati, non sappiamo molto, o meglio, non conosciamo bene i suoi pensieri e i suoi sentimenti, e tu stai dando di questo personaggio un quadro molto piacevole e, soprattutto, molto attendibile.
Quello che mi piace ( ora vengo ai capitoli specifici ) è che hai colto una cosa molto bella ( e tragica ) di Annie, ovvero una sorta di dualismo, di divisione presente in lei. Prendiamo il quinto capitolo, che per quanto estremamente breve riassume senza sbavature questa sensazione: da un lato c'è la “ bambina ” che vuole tornare a casa, dal padre, tanto che per un attimo Annie ammanta di illusione il paesaggio che sta attraversando ( non un campo di battaglia, ma un prato luminoso, innocuo ), dall'altro la soldatessa che ha una missione, che combatte una guerra. Una guerra sporca, certo, bieca, in cui non è ben chiaro chi siano i “ veri cattivi “, ma quello è il suo compito; così Annie “ ingoia il rimorso “ perché appunto, una parte di lei sicuramente prova un senso di colpa per quello che sta per fare ( parliamo della 57esima spedizione ), ma lo deve fare comunque ( e il rimorso verrebbe a quel punto controbilanciato dalla riuscita della missione e dal ritorno a casa ), e procede.
Ormai concentrata sulla missione, trova quasi ridicolo l'affanno dei soldati per fermarla ( capitolo 7 ); ma è senso del ridicolo, il suo, o una sorta di rabbia nei confronti di persone che credono ancora in una forma di libertà e di speranza, laddove lei è completamente disillusa, convinta che certi sentimenti non abbiano né lo spazio né motivo di esistere, se non per generare rimpianto in chi li prova?
Ma, ed ecco di nuovo il dualismo, arriviamo al capitolo sei, e qualcosa si incaglia contro il senso del dovere di Annie, ecco la variabile nella fredda logica che lei segue perché, appunto, è suo dovere fare quello che sta facendo: Armin la vede, la riconosce. Lei lo ha in pugno, ma non lo uccide.
L'umanità prende il sopravvento, quell'altro lato di sé, la bambina che vuole tornare dal padre, emerge per risparmiare quel ragazzo.
Precisazione: Annie uccide molti soldati del Corpo di Ricerca, ma nessun membro del 104esimo. Non tocca Armin, né Jean ( Reiner è un'altra questione ), né tanto meno Mikasa quando la insegue dopo che ha catturato Eren; avrebbe molte occasioni per darle il colpo di grazia ma non lo fa, né nella foresta di alberi giganti né a Stohess.
Diciamo quindi una cosa, sempre ricollegandoci appunto a questo dualismo del personaggio: Annie risparmia Armin perché vogliamo vedere l'Aruani ecc ecc, benissimo, lei ma prova comunque un senso di pietà anche nei confronti di tutti gli ex compagni di addestramento.
E questo non sminuisce l'idea della coppia Armin\Annie, sia chiaro: sottolinea invece che Annie era in grado di provare una forma di affezione anche nei confronti di terzi. Cosa che in fondo ritroviamo anche nell'ultima one-shot.
Intanto una cosa: che bello leggere dei riferimenti a “Lost Girls"! 😁Personalmente a me piace tantissimo sia il manga che l'adattamento anime ( “Wall Sina, goodbye” ) perché è l'unica vera parentesi dedicata a Annie, e ho apprezzato moltissimo anche la trama in sé ( nonché la scena col gatto, ma lì è vincere facile ).
Ma veniamo al capitolo: anche Hitch, come Armin, come i ragazzi del 104esimo, è qualcosa con cui Annie si rapporta e nella quale ritrova parte della sua umanità, in contrasto col suo senso del dovere. Non potevano mettere in stanza due ragazze più diverse ma in fondo, anche se Annie non l'ha mai ammesso se non forse con un accenno alla fine, quando “abbandona” Hitch una volta ritrovati i ragazzi, un legame affettivo è sicuramente esistito fra le due, quel legame fatto di alti e bassi, bisticci ( a patto che Annie potesse bisticciare, diciamo più di lamentele da parte di Hitch ) e contrasti che spesso ritroviamo fra due compagne di classe, fra due ragazzine diverse costrette ad essere vicine di banco.
E in fondo una nota “bambinesca” ( l'unica che una come Annie potrebbe permettersi ) c'è, nel finale di questa one-shot: << è divertente far arrabbiare la propria compagna di stanza. >>, pensiero leggero, divertente, “ birichino “ traslato in una cosa estremamente drammatica e seria, il post cattura di Annie e la sua reclusione nel cristallo. Sarà una riga, d'accordo, ma è un punto che mi è piaciuto molto perché riassume benissimo il rapporto fra le due ragazze.

Scusa se alla fine è venuto fuori un papiro, ma ho letto questi ultimi capitoli tutti di fila e ho riordinato i pensieri solo alla fine! 🙏🏼 Ma è bello essere in pari; alla prossima!
Recensione alla storia Piccoli e teneri (si fa per dire) - 16/04/24, ore 14:21
Capitolo 4: Qualche cosa di bello
Anche se nella seconda parte della prima stagione ( sembra uno scioglilingua ) il personaggio di Annie si rivela fondamentale, in quel suo antagonismo che solo anni dopo verrà compreso e in parte giustificato, l'autore ci regala pochissimi momenti di introspezione dedicati a lei; escludendo “Lost Girls”, in cui comunque Isayama si sbottona poco, solo quando, nella quarta stagione, la ragazza uscirà dal cristallo in cui si era rifugiata avremo saltuari momenti in cui potremo cogliere parte del suo carattere.
Eppure, ci sembrerà sempre di scalfire la superficie; da un lato, questo modo scarno di approfondire ( appena ) il personaggio forse rispecchia il carattere chiuso di Annie stessa, ma dall'altro permette a noi fan di speculare e creare one-shot come queste, piacevoli da leggere perché per una volta trattano di un personaggio ( e di una coppia ) che a volte passa in sordina.
Annie ed Armin sembrano due poli opposti, ma è solo apparenza: malgrado le differenze superficiali, qualcosa li accomuna e fa scattare nella ragazza una sorta di “oziosa” curiosità. Dico oziosa perché, come riesci a esprimere molto bene in queste righe, non solo Paradis ma i suoi stessi abitanti da un certo punto di vista annoiano Annie: parliamoci chiaro, prima di imbarcarsi i Guerrieri di Marley hanno combattuto ( e vinto ) una guerra, hanno visto abbastanza morte da farsela bastare per anni. Al confronto, l'addestramento del Corpo Reclute ( e le reclute stesse ) sembra un gioco, una burla; Annie pare quasi ribollire sotto la cenere, infastidita, annoiata, per nulla colpita, laddove invece Bertholdt e Reiner, ai suoi occhi, si stanno divertendo fin troppo a giocare ai cadetti volenterosi ( poi noi sappiamo che Reiner è un discorso più complesso, ma vabbè ).
Eppure, eppure, qualcosa di Armin incuriosisce Annie, pur trovandolo snervante al tempo stesso; non dobbiamo dimenticare che, fin dalla prima stagione, lei ha sempre riconosciuto l'intelligenza del ragazzo, e hai avuto una bella trovata nel condensare tutto questo nella domanda perfettamente logica di Armin durante la lezione teorica.
Ma oltre all'intelligenza qualcos'altro, come vediamo in quest'ultima one-shot, colpisce Annie, qualcosa che è più difficile da spiegare e che hai ( ancora una volta ) condensato in un'espressione: Armin ha l'aria di uno che crede che qualcosa di bello possa accadere.
E può sembrare una cosa semplice, o “ troppo melensa “ ma invece centra perfettamente il discorso: in Armin c'è una luce, quella speranza in un mondo migliore ( proprio quella che spingerà, alla fine, Levi a salvare lui invece del Comandante ) che lo porta a credere che, malgrado tutto, possa esserci, sempre, un rivolto positivo. Poi, noi sappiamo che l'evoluzione di questo personaggio vedrà anche dei momenti bui, specie nella quarta stagione, è un percorso mi verrebbe da dire inevitabile, ma per ora, in questo momento, in questo “fotogramma”, uno di quelli che sei così portata a descrivere, Annie vede tutto il buono di Armin e, forse, vede quel qualcosa che lei non ha più, o non ha mai avuto, considerata l'infanzia che ha avuto; è forse l'inizio di un “ rapporto “? Staremo a vedere.
Alla prossima!
Recensione alla storia Piccoli e teneri (si fa per dire) - 10/04/24, ore 13:29
Capitolo 2: Una scogliera
Ciao! Non conosco la challenge per cui non so se avevi delle direttive o dei paletti, nello scrivere, ma come ti avevo detto una volta la Aruani è una delle mie coppie preferite, all'interno del mondo di SNK, e siccome è raro trovare qualcosa su quest'argomento nel mondo delle fanfiction non ho voluto lasciarmi sfuggire l'occasione.
Mi piace che tu abbia scelto di utilizzare, in questi due capitoli ( o meglio, in queste due one-shot ) il punto di vista di Annie, perché essendo un personaggio piuttosto chiuso sono pochi i momenti, nell'opera originale, in cui possiamo intuire quello che pensa o prova. Sicuramente, come scrivi tu, avrà trovato l'addestramento a Paradis incredibilmente noioso e inutile, lei che ha avuto già esperienze di guerre e di morte, così come avrà mal sopportato alcuni commilitoni; ai suoi occhi, tutto ciò sarà sembrato un giochino per bambini.
E mi è piaciuto anche il modo in cui nota per la prima volta Armin ( con Krista\Historia sullo sfondo ); sicuramente in prima battuta un ragazzo così deve averla lasciata alquanto perplessa, visto che sulla carta era il meno adatto, fra tutte le reclute, a diventare un soldato. Però la seconda one-shot comincia a delineare un collegamento fra i due, perché anche se al momento Armin non le ha lasciato quella grande impressione, Annie probabilmente comincia a nutrire una forma di curiosità nei suoi confronti.
Ai prossimi capitoli! :)
Recensione alla storia Che strano concetto di amore - 20/03/24, ore 23:59
Capitolo 1: Che strano concetto di amore
Quello che mi ha colpito come prima cosa di questa flash, terminato di leggerla, è stata la tragica circolarità che hai espresso: il rapporto tra Mikasa e Eren inizia con la morte e finisce con la morte. È terribile, e straziante, ma la morte e la violenza fanno parte della loro esistenza e li hanno inseguiti sempre, fino alla fine. E sotto alla morte e alla violenza, un amore inespresso. Sarò sincera, per lungo tempo ho pensato che dei due fosse solo Mikasa, quella innamorata, ma alla fine l’autore ha reso chiaro che anche Eren provava dei sentimenti per lei; il loro amore (mai vissuto) è drammatico proprio a causa degli elementi che hai ben evidenziato in poche parole (brava!).
Per il resto, mi sono piaciute due espressioni: “implacabile e fragile” e “non lo faccio per il mondo: ucciderti è un pò come salvarti” (specie quest'ultima).
Alla prossima!