Recensioni di Slappy

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Recensione alla storia Io ti ho creato, io ti incontro - 07/05/13, ore 23:01
Capitolo 1: Giudizio

Io ti ho creato e io ti... Incontro!

 

 

“Giudizio” di Gaea
Te lo riconosco: Morgan è tutto ciò che un personaggio non dovrebbe essere. Un sedicenne viziato e annoiato che abusa di potere, spesso e volentieri spocchioso, arrogante e incredibilmente sadico. Egoista ed egocentrico fino al midollo, gli importa solo della sua felicità e del suo potere: chiunque, nel suo regno, deve fare quello che dice lui, senza discutere. Ma non per questo non credo debba essere considerato interessante, anzi. È particolare, con quei suoi ricci rossi, gli occhi neri e le lentiggini che gli tolgono qualche anno, è originale, nelle sue vesti metà casual e metà raffinate, è intrigante, con quella sua parlata saccente, i suoi gesti bruschi e la sua risata sardonica e raggelante. Un principe così giovane a capo di un regno intero dipinto in questo modo è molto più suggestivo e insolito di un bonaccione impacciato o valoroso. Ok, sarà che sono io quella anormale, ma la sua follia mi ha incentivato ad analizzarlo più profondamente, completamente estasiata.
Mi devo complimentare con te per l’uso della terza persona. Sei stata l’unica ad utilizzarla e, nonostante qualche spruzzata di pensiero personale qua e là, credo che aiuti molto un’esterna come me a valutare oggettivamente il tuo personaggio. Infatti la sua descrizione è stata canonica, come in un “vero” racconto: ho scoperto Morgan gradualmente, scartandolo piano piano. L’ho visto materializzarsi davanti ai miei occhi proprio come si è materializzato davanti ai tuoi, alla luce soffusa delle candele.
Lui sa perfettamente chi sei e perché ti ritrovi lì, mentre tu inizialmente non lo riconosci, non capisci (o fai finta?) cosa stia succedendo, anche se una voce oscura dentro di te parla al tuo posto, convincendoti che quello che stai vivendo non è un sogno, ma qualcosa di reale, dovuto a te. Morgan, in compenso, è lunatico forte e il suo modo di reagire e di trattarti cambia ad ogni capoverso. Ma è chiaro quanto sia rimasto deluso da te, non tanto per il “genocidio di massa” di cui ti accusa, ma perché ritiene che la colpa sia solo tua se ora è rimasto da solo senza sudditi e senza nulla da fare.
Il motivo per cui Morgan ti ha chiamato a sé è sconcertante: vuole giustiziarti per aver ucciso delle persone semplicemente con un tocco di penna, per averlo abbandonato nel suo mondo, così come molti altri tuoi personaggi. In pratica il vostro incontro si riduce alla tua pena di morte. E trovo la cosa inquietante quanto… originale: personaggi che prendono torce e forconi e che si fanno giustizia da soli, fantastico xD
Il contesto l’hai delineato molto bene, dalla lettera (minatoria) giuntati all’inizio, alla descrizione della stanza (o cella) in cui ti sei ritrovata una volta risvegliata (giorni dopo?). Ho apprezzato molto il fatto che sia stata catapultata tu nella sua realtà, e non viceversa, e questa cosa astrusa dei mondi con le “varie porte sulle lavagne” che puoi creare, vivere e lasciare vivere. L’unica cosa che ho trovato poco chiara (ma magari sono tarda io) è l’ “epoca” effettiva in cui viene ambientato il regno di Morgan. Lui ha i jeans e la stanza può essere illuminata con i neon, però alcuni termini mi fanno pensare ad una realtà un po’ retrograda rispetto alla nostra. Non so se hai compreso la mia incomprensione xD

 

 

Slappy

Recensione alla storia I'm a mess and you're a work of art - 18/04/13, ore 12:30
Capitolo 10: High and dry
Nel caso te lo chiedessi: no, il mio non è stalking e sì, non ho un cazzo da fare. Aggiungici poi che la tua storia è una droga da crisi di astinenza elevata e puoi capire perchè mi ritrovo sempre qui.
Allora, se posso, e se permetti soprattutto, vorrei ribadire i motivi che rendono il tuo racconto degno di nota.
Prima di tutto il tuo stile. Non è frammentario, nè eccessivamente complesso. Le frasi si alternano a brevi e ad impatto a lunghe e descrittive. Usi il lessico appropriato, nè troppo grezzo, nè troppo ricercato, riesci a tramutare in parole le sensazioni dei personaggi, pizzicando quelle sfaccettature delle cose che nessuno a primo acchito si accorge di notare, ma che invece ci sono. Quelle sfaccettature che rendono le cose interessanti, particolari, uniche. Ecco, tu riesci a vederle e a farcele vedere.
In secondo luogo abbiamo l'ambientazione. Assolutamente presente e ben descritta, come se fosse lei la protagonista vera e propria, l'osservatrice silenziosa che veglia su tutta la vicenda, sfumandola, articolandola, dandole un perchè. Ho letto tante storie ambientate a Londra, ma solamente la tua mi fa sentire veramente lì, mi fa conoscere la città come se la vedessi ogni giorno, come se ci abitassi. Attraverso gli occhi dei personaggi rendi un mondo distante chilometri così vicino a noi. Non immagino neanche che effetto debbano fare le tue storie fantasy con tutta quella scenografia e quei paesaggi pittoreschi!
Poi arrivano le tematiche affrontate. Tematiche delicate, molto delicate, ma trattate con una maestria da lasciare a bocca aperta. Ok, sono ignorante anch'io per fortuna, ma tu mi dai l'idea di avere a che fare ogni giorno con queste cose, di conoscere le emozioni e le sensazioni che scaturiscono. Non fraintendermi, non ti sto dando della drogata (xD), ma solo della perfetta "conformatrice". Ti sai immedesimare in un modo incredibile, e questo penso sia dovuto alla tua passione, alla voglia di informati, leggendo libri, guardando film, scavando a fondo nell'argomento come un vero autore dovrebbe fare. Per questo nella tua storia non manca niente. Completi tutto tu, aggiungi ogni volta un tassello che rende tutto il contesto assolutamente credibile e reale.
Infine i tuoi personaggi e le dinamiche che hai creato. E' difficile non identificarsi in uno di essi, talmente tu li abbia caratterizzati bene. Il tuo uso della prima persona è esperto, in grado di modificarsi a seconda del POV e della situazione. Nulla è fuori posto o al di là della portata del protagonista di turno. Hai la capacità di plasmare il tutto in una maniera tale da renderlo tangibile. Trovo davvero difficile rimanere neutrale e critica, mi vedo costretta sempre a far parte a questo tuo mondo come se mi avessi catapultata dentro. La trama è coinvolgente e inaspettata, perchè non si può mai sapere come si concluderà, nè dove andrà a parare. Ok, qualche pensiero me lo sono fatta, ma mi è difficile immaginare come si possano evolvere gli eventi e che peso avrà il passato di Gail su tutto questo. Vorrei che fosse già finita per scoprirlo, ma allo stesso tempo vorrei che non accadesse mai, che le avventure di questi ragazzi durassero in eterno :D Davvero brava, complimenti!
Riguardo a questo capitolo più nello specifico, credo di essere passata completamente dalla parte di Sam. Ok, è uno stronzo patentato, d'accordo, ha trattato Gail di uno schifo, va bene, si droga come un pazzo e si lascia andare ad un lento e agonizzante degrado... Ma è proprio per questo che mi piace. Adoro i personaggi disastrati, quelli complessi e scontrosi, quelli che hanno tanto da dire e poca voglia di mostrarsi. Quelli cattivi, maledetti, contro il mondo, menefreghisti ed enigmatici. E Sam ha un po' di tutto questo. Mi affascina a tal punto che credo superi di gran lunga Jay xD Beh, sono due cose completamente diverse, ma il suo animo angst mi mescola tutte le viscere *-* Ho sempre amato il drammatico, l'angoscia costante, questo altalerare da una disperazione all'altra. E tu li descrivi benissimo, attraverso Sam.
Questo capitolo mi è piaciuto tutto, dai pensieri contrastanti di Sam, alla scena iniziale di sesso senza emozioni (la descrizione della camera dal punto di vista di Sam è fenomenale!); dall'incursione in casa di Arthur, al momento di spararsi in vena l'eroina (quanto è coinvolgente? mi sentivo la vena del braccio pizzicare, mentre leggevo!); dalla sfuriata del padre, al rimbrotto della sorella, che mi sta sempre più simpatica.
Tutto.
Ora le cose si complicheranno ulteriormente con la causa mandata alla deriva e la separazione di Sam e Cecily. Sempre più intrigante :S
"Tanto dormono anche quando sono svegli". Riassume tutto.
(Recensione modificata il 18/04/2013 - 12:34 pm)
(Recensione modificata il 18/04/2013 - 01:22 pm)
Recensione alla storia I'm a mess and you're a work of art - 17/04/13, ore 23:17
Capitolo 9: Paranoid
Jay mi commuove ogni volta di più. Lui è... perfetto. Ma non perfetto come lo sarebbe un noiosissimo Gary Stu (cazzo, Jay è sempre strafatto!), ma perfetto come personaggio che riesce a strapparti sempre un sorriso. E' adorabile, nient'altro. Per ogni cosa che fa, per la sua imbranataggine, per le sue paranoie, per la sua apprensione. E' goffo, impacciato, presente, casinista e rassicurante. Fa sempre la cosa giusta, anche se ci pensa su un po' troppo, e questo gli fa onore. Mi dà l'idea di essere una rockstar incompresa, una di quelle sempre con la testa tra le nuvole e la musica al massimo nelle orecchie. E poi è un batterista. Cazzarola, penso di aver sempre avuto un debole per i batteristi. La mia prima cotta, il mio primo ragazzo entrambi batteristi. Sono i primi del gruppo a denudarsi, a fare casino, a sudare e puzzare come caproni. Semplicemente adorabili!
Questo capitolo crea uno stacco difficilmente ignorabile. Dopo tanto ritorna a parlare Jeremy, smorzando bruscamente il tira e molla vertiginoso che c'è tra Sam e Gail, attenuando il tutto, facendoci vivere a noi lettori una parte "tranquilla" della storia, senza troppe pasticche, casini per la testa e passato morboso. E ci sta, a dirla tutta. Spezza quel susseguirsi di avvenimenti in crescendo nella maniera giusta, senza risultare noioso o di passaggio, anzi aggiungendo dettagli che prima o poi dovevano essere riveltati.
Punto primo: Gail e Jay che dormono assieme. Sono bellissimi, devo ricredermi. Non sono la mia coppia preferita, ma quando stanno insieme sono semplicemente adorabili. E poi è adorabile il modo in cui Jay si rapporta con lei, il fatto di nascondere la sua cotta (o forse è qualcosa di più?), di starle accanto senza chiederle niente in cambio, di preoccuparsi di lei e di pensare costantemente a lei. E' adorabile, punto. E' l'unico con cui Gail rivela i propri sentimenti, la vera lei, e la cosa mi piace. Quando l'ha stretta nell'abbraccio mi è partito un "awwwn" spontaneo e smieloso, perchè sentivo anch'io il bisogno di quell'abbraccio. Quando si sono baciati, invece, sono rimasta un po' interdetta, non tanto per la presa di potere improvvisa di Jay, quanto al fatto che Gail ci sia stata. Cioè, insomma, questa è stata la mia prima reazione. Poi ho pensato che in quel momento fosse vulnerabile e bisognosa di affetto e mi sono goduta il momento, apprezzando che il fatto che nessuno dei due volesse qualcosa di più spinto. Solo loro due, sopra un soppalco, a sentire il rumore della pioggia, ad aspettare l'arrivo del sonno. Tenerissimi. "Vorrei farle capire che esistono anche i colori", poetico.
Mmh... La tipa del negozio non me la racconta giusta, mi sa che entrerà a "dare un'occhiata" parecchie altre volte e che la sua missione - che Jay non capisce - sia quella di osservare il bel ragazzo dai capelli lunghi al di là del bancone - e chi non lo farebbe? :>
Punto secondo: anche l'ovazione con tanto di applausi e fischi è partita spontanea quando Jeremy ha detto la sua alla signora Dixon! Forse è stato per il pianto silenzioso di Gail di qualche sera prima, forse per il fatto che fosse stufo di tutte quelle chiamate, forse è stata la giornata no, forse perchè ci tiene veramente a Gail, ma ha usato le parole giuste. Si è incazzato nel modo giusto e gliel'ha fatta vedere a quella vecchia strega u.u (oddio, che poi non so neanche come è fatta). Diciamocelo: a noi è ben chiaro perchè il qui presente Jay non sappia tessere legami con qualsiasi donna abbia la fortuna di finire tra le sue lenzuola. Perchè? In cinque parole: nessuna di loro è Gail :3
Punto terzo: il padre di Gail, sebbene tu l'abbia dipinto per poco e attraverso gli occhi di un bambino, mi è sembrato una figura ridanciana, pacifica e rassicurante. Piace da morire a Jeremy, lo osserva ammirato, vorrebbe copiare il suo stile, diventare come lui.
Punto quarto (e per oggi la smetto, giuro): la scena finale è bellissima. Ho adorato ogni particolare, come l'hai raccontata, come reagisce Gail e come reagisce Jay. Fanno un bel quadretto, una bella amicizia/famiglia/relazione/quellocheè. Ancora una volta e di più vorrei conoscerli davvero, i tuoi personaggi :D
Capisco la tua scelta del prestavolto e non ho che da darti ragione: il Jay che descrivi è più "spartano" e meno fine, e poi e un bel pezzo di ragazzo xD
Appunto nella parte finale: hai scritto «Prima poi l'avrebbe scoperto.» Mi gratto la testa sapere cos'altro aggiungere. Tra "testa" e "sapere" manca un "senza", I guess :)
Recensione alla storia I'm a mess and you're a work of art - 17/04/13, ore 16:01
Capitolo 8: Messed up
Dunque, dunque, dunque.
Questo capitolo è... complicato. Molto complicato. È una botta di emozioni soffocanti allucinante. Sono ancora senza fiato e credo di tremare, sì. Di tremare dentro.
Sono frastornata, ho paura di lasciare una recensione senza senso perchè non riesco a trovare la parole adatte a tutto questo
Allora, Slappy, calma. Procediamo per ordine, se no qui finisce che ti dimentichi persino il tuo nome.
Jeremy nevrotico è divertentissimo. Trovo tutta quella tensione pre-concerto incredibilmente reale e il modo differente di reagire di ogni personaggio molto simpatico. Gli scleri di Liz con il vestito, il rifiuto categorico della canna di Jay, le frasi a sproposito di Thèo, la via di fuga in alcol e droghe di Sam (dio, Sam). Sono un bel gruppo, unito, combattivo, elettrizzato. Un qualcosa che non si vede spesso, o almeno, di cui non si parla spesso (non dal punto di vista del "dietro le quinte"). E mi piace. Mi piace anche il modo in cui Gail nota l'agitazione di Jay, dalla curva delle sue spalle alla velocità del suo respiro. Nel momento in cui Jeremy si sporge a toccarle la fronte e nel momento in cui lei sobbalza tacitamente ho capito che tra i due c'è un legame  indissolubile, come quello che c'è in un'amicizia intramontabile. Anche se sospetto che ci sia qualcos'altro, qualcosa di più profondo e inarrivabile. Qualcosa di magnifico.
I ricordi che Gail ha del padre, quelli belli, irripetibili e nostalgici, sono veramente saggi e incredibili. Me la immagino lì, seduta sulle sue gambe, ad ascoltare con innocenza le sue lezioni di vita uniche e incommensurabili con l'ammirazione che solo una figlia potrebbe avere. "Quando sei sul palco sei a un passo dal precipizio, e non c'è niente tra le e il vuoto, solo la musica". Divino, ecco tutto.
Così com'è divina la performance dei Meteora, là sopra, a spaccare il locale, se non il mondo, a far agitare la folla, a graffiare volti, a far ballare note e strumenti musicali. Hai descritto il momento davvero bene, mia cara, e io mi ritrovo ancora una volta qui a chiedermi come fai. Mi fai credere che tu abbia scritto questo capitolo lì, mentre venivi sballonzolata da una parte all'altra dalla fiumana rabbiosa e sudata, cercando l'illuminazione migliore e di evitare quanto possibile gli sbavi sulla carta. Come fai a percepire tutte le sensazioni presenti in un concerto e tramutarle in parole? Io... io sono ammirata, costernata, incredula, forse. Tanto per rimanere in tema con il tuo titolo, ogni cosa che hai descritto io l'ho provata per certo ad un concerto dei Green Day. Alzavo le mani al cielo, ringraziando il dio della musica, cantando a squarciagola city of the damned quasi con le lacrime agli occhi e una leggerezza nel cuore immensa, lasciandomi trascinare dalle onde del pubblico, ascoltando rispettosamente la voce di Billie Joe, scrutando avidamente i movimenti di Mike, ruzzolando al ritmo della grancassa di Trè. E mi sono sentita come hai fatto sentire tu Gail. Felice, parte integrante della musica, contenta di essere lì e non altrove. E' stato qualcosa di assolutamente magico.
Ma poi ecco la parte migliore del capitolo, quella in cui il mio stomaco si è chiuso in una morsa strettissima e le farfalle hanno iniziato a sbattacchiare contro le sue pareti. Ehi, sappi che non lo dico tanto per dire, per cercare di descrivere un'emozione: mi si è contorno lo stomaco davvero, non respiravo più. E non mi è mai accaduto. Non così ardentemente, almeno. Sarà la musica dei Depeche Mode, che ho fatto partire in sincrono seguendo il tuo consiglio, sarà che i personaggi sono praticamente miei coetanei, sarà che vorrei vivere davvero anch'io una vita del genere (sempre pasticche a parte), sarà che Sam Scopasguardo Connolly è un fottuto dannato che mi fa accapponare la pelle ogni volta che anche solo compare nel racconto... Ma tu, mia cara, con questo capitolo, mi hai fatto volare. Quando lui l'ha afferrata da dietro sulla pista da ballo mi sono sentita avvampare, mi sono sentita le sue mani sui fianchi. Quando Gail si è avvicinata pericolosamente, aderendo completamente a lui, quando lui le ha soffiato addosso la fatidica frase "vuoi ancora mandarmi a farmi fottere?", ho trattenuto il fiato, ho avvertito la gola seccarsi. E quando finalmente lui l'ha baciata ho gemuto, come se avesse baciato me. E tutto per merito tuo. Hai un potere immenso, sappilo. 
La scena del bagno è stato un continuo crescendo violento e coinvolgente. Quando lui l'ha sbattuta al muro avevo lo stomaco in gola, quando Gail ha provato a respingerlo inutilmente mi sono sentita vulnerabile quanto lei, quando lui l'ha provocata a suon di baci e frasi piccanti volevo che concludesse, che la prendesse definitivamente, o che perlomeno smettesse del tutto. E' stata una tortura, credo di aver sudato. E infine quando è suonato il cellulare mi è arrivato uno schiaffone brusco e doloroso che mi ha risvegliata da quel desiderio vorticoso come un secchio d'acqua gelida. Sì, hai capito bene: esattamente come è accaduto a Gail. Io mi sono sentita Gail. Io ero Gail. E io volevo quel cazzo di Sam esattamente come Gail.
Ma, ehm ehm, riprendendo il controllo da buona recensitrice, concludo con il dire che il finale di questo capitolo l'ho trovato azzeccato, seppur sadico, in un certo senso (mi hai tenuto tutto tempo sul lastrico, accidenti a te xD). Azzeccato perchè, a mio modestissimo parere, se Gail ci fosse stata (per quanto lo avessi ardentemente voluto dal più profondo del mio cuore) avrebbe scemato tutta quella sorta di magia e intesa che c'è tra lei e Sam. E' chiaro che per lei quel ragazzo sia molto di più di una semplice scopata e che non voglia vedergli fare la fine di tutti gli altri - che hanno avuto l'onore di conoscerla nei bagni delle discoteche. Quindi il fatto di rifiutarlo le fa onore, se vogliamo, e colora di più la storia che sicuramente ci sarà tra i due. Senza contare che con il loro litigio alle porte la trama si fa nettamente più avvincente.
Ho scritto troppo stavolta? Più troppo del solito? Beh, sappi che la colpa è tua, cara ragazza, che mi hai shakerata come una pina colada e pestata come una caipiroska. Non mi sono mai sentita così... esausta D:
P.S. Bella "Messed up", calza a pennello con il personaggi di Sam. Good job :D


Ok, ho visto adesso la tua risposta alle altre recensioni e ne approfitto per dirti di non demordere, nè demoralizzarti! Il periodo no capita a tutti, è clinicamente testato, perciò non forzare nulla, distraiti con altro, fomenta la tua creatività con libri/film e quant'altro ti ricordi Londra e i tuoi personaggi! Io sarò sempre qui a recensire e a ricordarti quanto talento tu abbia nel mettere in piedi un capolavoro simile ;D
Per tutto il resto, ci sentiamo nei prossimi capitoli!
(Recensione modificata il 17/04/2013 - 04:57 pm)
Recensione alla storia I'm a mess and you're a work of art - 17/04/13, ore 14:13
Capitolo 7: About a girl
Ok, questo è in assoluto il capitolo più bello di tutti. Fino a nuovo ordine.
La tua storia sta diventando una droga per me, una droga a cui non riesco proprio a resistere. Vorrei davvero che fosse un libro, uno di quelli interminabili, una saga, un telefilm pazzesco di ventordicimila stagioni. No, davvero, è il racconto più avvincente che io abbia mai letto qui. D'accordo, non sono una che legge fiction di frequente, ma è anche vero che finora non ne ho mai trovata una per cui valesse la pena spenderci sopra tempo, occhi e parole u.u Ma la tua... Cazzarola, mi fa sognare. Mi fa amare ogni singolo personaggio, vorrei esseri lì, con loro, conoscerli, scherzarci assieme; vorrei riempirmi il computer di loro foto, frasi e gifs, come faccio ogni volta che mi innamoro di qualcosa. Perchè, sì, esatto: sono innamorata della tua storia. Ed è per questo che ho l'onore di annunciarti che la piazzerò tra le mie preferite :D Così, caso mai un giorno tutta questa magia finisse con l'ultimo capitolo, mi ricorderò sempre di Gail, Thèo, Sam, Jay e Lizzie, delle loro bravate, delle loro vite disastrate e del tuo stupenderrimo modo di raccontarle!
Il festino a Fordham Street mi ricorda tanto uno dei miei, dove si entra con bottiglie di superalcolici piene e la consapevolezza di compiere un genocidio di neuroni, e si esce con bottiglie di superalcolici vuote e un dopo sbronza colossale. Il classico: pochi amici ma buoni, di quelli con cui vorresti fare le peggio cazzate, bere fino a stare male, ridere, sparare stronzate... Ho davvero desiderato di essere lì anch'io. Ed ogni battuta che hai scritto, ogni sensazione provata da Sam è stata talmente reale che ha esaudito un po' di tutto questo.
Con i miei amici faccio sempre un gioco simile, chiamato "Io non ho mai". In pratica a turno ogni partecipante dice una cosa che non ha mai fatto nella sua vita, una cosa anche estremamente imabarazzante e assurda (come ad esempio: "io non ho mai scopato in un armadio"). Bene, se c'è qualcuno nel giro che invece effettivamente ha fatto una cosa simile allora deve bere, spiattellando così in faccia a tutti una sua verità sconcertante xD Questo per dirti che per me hai scritto una cosa talmente di routine e "umana" da farmi prendere parte alla storia!
Senza contare che ci sono state tre scene in assoluto che mi hanno fatto appiccicare il naso allo schermo:
1) La colluttazione vertiginosa e pericolosa tra Sam e Gail. Sospettavo che alla fine non sucedesse nulla (troppo presto, mi sono detta!), ma quel loro gioco di sguardi, pelle e prese immobilizzanti è stato davvero rovente e coinvolgente. Ho sentito talmente forte il desiderio di Sam quasi fosse mio. Poi te l'ho già detto: amo le provocazioni, le sfide, le frecciatine, quel "vieni a prendermi" continuo, quel tira e molla massacrante quanto eccitante. Anche nella realtà. Purtroppo di questi "flirt scottanti" ne ho avuti pochi nella vita, ma, cazzarola, venderei il mio computer per provare le stesse emozioni di quei momenti. E tu, in un certo senso, me li stai facendo rivire :D
2) Il bacio inaspettato tra Sam e Jay. Quando ho letto "verità o penitenza" l'ho subito collegato allo slash delle tue note, convinta che combinasse qualcosa Thèo. Invece no, hai voluto farmi mangiare tutte le unghie avvicinando pericolosamente Sam a Jay! Inutile dire che sei stata una perfetta maestra anche in questo: descrivere la scena attraverso gli occhi e la mente di un ragazzo dannatamente fatto e ubriaco, lasciando tutti i presenti (compresa me) a bocca aperta. Nulla da ridire, è stata una scena calamitante!
3) La rivelazione del passato di Gail. Cazzarola, non credevo che Brandon fosse morto di overdose. Insomma, ero convinta l'avesse abbandonata in qualche modo o al massimo che ci avesse lasciato le penne in un incidente automobilistico (quanto sono banale, lo so). Ma la tua versione mi piace, molto. Oddio, non prendermi come una psicopatica che vive delle morti altrui, ma semplicemente adoro il non-lieto-fine e questo passato turbolento di Gail è esattamente ciò che voglio da una storia. E poi spiega molte cose: la sua perdità di ispirazione, la sua acidità, il suo disprezzo per sua madre, la sua fuga da Liverpool, la sua caratteristica di fingere che vada tutto ok. Questa storia mi sta appassionando sempre di più, cazzo. Vorrei sapere che rapporto avesse con Brandon, sentirlo raccontare da lei, vivere appieno quei momenti di assoluta felicità che deve aver provato stando con lui, e quelli di assoluta depressione dopo la sua perdita, dopo la sua morte. Ma scommetto che tutto questo lo posso trovare nel racconto "Down in a hole", non è vero? C: Non appena mi metto in pari con i capitoli, andrò a darci una sbirciata. 
Senza contare che ho amato la magia, la "complicità" e il feeling muto che c'è stato tra Sam e Gail: il pianto a dirotto, la sua mano a bloccare il corpo di Sam, il bisogno di lei di sentirlo al suo fianco, le tacite comprensione e discrezione di lui. C'è qualcosa di poetico anche in tutto questo. Come sempre, del resto. Come cazzo fai?
Amo sempre di più questa coppia, così come la tua storia ♥