Recensioni di Spoocky

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Pietra su pietra - 28/10/23, ore 20:48
Capitolo 1: Pietra su pietra
Terza recensione premio per il "PTSD Awareness Contest".

Carissimo, le canzoni dei Rammstein non hanno un significato univoco, e parte della loro bellezza è proprio quello. Ciò nonostante, credo che tu ne abbia dato una splendida interpretazione. Sia a livello di trama ma, soprattutto, di comportamento del protagonista che è ambiguo proprio come il testo a cui il suo omonimo dà voce. È vero che i nomi non implicano che si parli di loro, ma non è difficile immaginarli prendere corpo nel racconto.
Till è al contempo assassino spietato ed
amorevole padre di famiglia. Alla fine, in un modo che ricorda anche un racconto di Poe (penso al "Gatto Nero", per esempio) per il crescendo di tensione ed inquietudine, ha riportato Ilse al posto che le spettava. Non è forse vero che una buona moglie è il pilastro della famiglia? Una vera colonna portante non c'è che dire.
Credo tu abbia reso bene le dinamiche sofferte di una separazione difficile ma, soprattutto, l'inquietudine della canzone, con rispetto per tutte le sfumature di significato.
Uno splendido lavoro, complimenti!
A presto ^^
Recensione alla storia Violet - 21/10/23, ore 18:00
Capitolo 1: Violet
Prima classificata [parimerito] - "Violet" di Ghostro 

Grammatica 9/10
La storia è scritta molto bene. Il testo è scorrevole e si legge con molto piacere. Ho trovato solo alcuni piccoli errori, per lo più refusi. Gli unici errori veri e propri sono l’assenza della virgola dopo i congiuntivi testuali (tuttavia, perciò, ecc.) e il fatto che i titoli nobiliari come “Lord” e “Lady” andrebbero scritti con la maiuscola. Un altro problema sono le virgolette: quando una parola viene riportata da un testo o da una conversazione per analizzarne il significato o come citazione andrebbe messa tra virgolette. Mi riferisco in particolare alla frase: << “Concentrazione”, la chiamavano>>. Per il resto, non ho trovato grossi errori, anzi.

Sintomi 5/5 + 3

Al di sotto della veste fantasy - un’elaborazione molto originale, che ho gradito molto – ho ravvisato tutti i punti dell’elenco: incubi e pensieri intrusivi, evitamento, ipervigilanza, distacco anomalo, mancanza di concentrazione, quest’ultima una vera e propria spina dorsale del racconto, e senso di colpa. Nulla da dire su questo punto, punteggio pieno e bonus meritato, direi.

Gradimento personale 3/3

L’ambientazione fantasy è molto originale, ho apprezzato molto questo aspetto. “Nonostante” (le virgolette sono d’obbligo in questo caso) l’ambientazione, però, il racconto è in sé molto realistico. I sintomi che presenti e il modo in cui li racconti sono più che verosimili: mi ha colpito in particolare la descrizione dell’attacco di panico, molto credibile. Al contempo, però, non è difficile entrare in empatia con il protagonista, con la sua angoscia e la difficoltà di convivere con un vissuto tanto doloroso. Oltre al fatto che la “vittima” non è una donna ma un giovane uomo, al contrario di ciò che gli stereotipi vorrebbero, mi è piaciuto molto come hai affrontato il tema della memoria e del ricordo. Da una parte Finn ha rimosso del tutto l’evento traumatico: non vuole e non può ricordare. Dall’altra, i ricordi sono come marchiati a fuoco nel suo inconscio e rispuntano sotto forma di incubi, flashback e pensieri intrusivi, avvelenandogli la vita in un loop continuo da cui non sembra trovare scampo. Anche questo espediente della ripetizione continua, del trauma, ma anche delle scene del racconto, è molto interessante e davvero azzeccato. Ho apprezzato moltissimo, complimenti!

Totale = 17/18 + 3 = 20

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Recensione alla storia Non ho più paura - 21/10/23, ore 17:59
Capitolo 1: Capitolo 1
Prima classificata [Parimerito] - "Ora non ho più paura" di Old Fashioned 

Grammatica 9/10
Il racconto è corposo, non c’è che dire, e ho avuto bisogno di leggerlo con calma per apprezzarne tutte le sfumature. Del tutto coeso e coerente, stile scorrevole, si legge volentieri. Ho trovato degli errori di per sé minimi ma piuttosto frequenti, nella fattispecie due categorie: l’uso delle maiuscole e le virgole. Dopo i congiuntivi testuali (tuttavia, infine, nel frattempo, alla fine, ecc.) vuole sempre la virgola e, nelle subordinate, avresti dovuto mettere degli incisi. Per esempio: “Ditegli che, se non è un vigliacco schifoso, è meglio che si faccia vedere”. Le maiuscole riguardano, invece, i nomi propri di popoli, sostanze e corpi militari: Afghani, Sami, Terzo Battaglione, Prima Divisione, Alprazolam, Paroxetina, ma anche Pronto Soccorso, per esempio. Un altro problema è l’uso del corsivo: va bene se vuoi mettere in evidenza una parola, un termine in lingua straniera, ma per le citazioni servono le virgolette. Non è, rispetto al corpo del testo, incisivo come in altri casi, ma ha comunque inciso sulla valutazione. Comunque, per quanto è fitto e complesso il testo, si tratta in realtà di minuzie.

Sintomi 5/5 +3
Su questo, ho veramente poco da dire: hai tratteggiato un quadro davvero completo e preciso della patologia. Non solo, anche il contesto della terapia è reso con grande cura. Avendo inserito tutti i sintomi, sei il secondo che si aggiudica tre punti bonus nella valutazione finale. Complimenti!

Gradimento personale 3/3
Se anche lo psichiatra il cui saggio sto attualmente preparando per un esame scrivesse così studierei molto più volentieri. Sei riuscito a riassumere in meno di 40.000 parole decenni di dibattiti sul PTSD e sulle forme di terapia. Le scene di tortura e i flashback sono stati duri da digerire, lo ammetto, ma hanno il pregio di rendere in modo concreto e, comunque, non privo di delicatezza, quegli aspetti della guerra che un civile non sempre ha presente. Mi è piaciuto molto il ragionamento del protagonista: “Pensano che non abbiamo sentimenti.” Ma anche il confronto finale con Iskander non è da meno. Entrambi hanno punti di vista validi, bisogna ammetterlo, il terrorista sta a propria volta effettuando una specie di contrappasso per quello che fanno gli Americani sul suo territorio. Molto interessante il fatto che anche la sua brutalità ha delle ragioni di fondo. Parte del dibattito sul PTSD, infatti, riguarda anche l’identità culturale e come le varie popolazioni incanalino e gestiscano esperienze e ricordi. E’ una cosa che rendi molto bene nelle varie reazioni che le persone hanno al problema di Porter: dal padre che riduce tutto a un pragmatismo devastante, agli psichiatri con i loro test diagnostici ed i farmaci, allo sciamano che, in un modo poco ortodosso, riesce a sbloccare finalmente la situazione. Anche il finale è molto interessante, da questo punto di vista: certo, non ha seguito un percorso di cura ortodosso ma sembra che il nostro abbia trovato una quadra alla propria situazione. Conoscendo la persona del suo antenato Job Porter – sì, ho notato la citazione – sono sicura che anche la degna progenie cadrà in piedi nonostante l’inchiesta e le difficoltà. Complimenti, un lavoro davvero eccellente!

Totale 17/18 + 3 = 20

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Recensione alla storia Iris Wilsonii - 21/10/23, ore 17:56
Capitolo 1: ֎ Iris Wilsonii ֎
Seconda Classificata [Parimerito] - "Iris Wilsonii" di Nina Ninetta


Grammatica 8,5/10
Il racconto è molto bello, nulla da dire sulla scorrevolezza, la coerenza e la coesione del testo. Ho ravvisato, però, diversi problemi, soprattutto con la punteggiatura e la paragrafazione, che mi hanno costretto a togliere un punto dalla valutazione finale. In particolare, l’uso del maiuscolo: per rendere il fatto che una persona sta gridando è sufficiente mettere un punto esclamativo o specificarlo con un verbo, non è necessario mettere tutta la frase in maiuscolo. Un altro problema è il corsivo: va bene se vuoi enfatizzare un concetto o utilizzare una parola in una lingua diversa, ma per riportare una parola detta da altri è meglio usare le virgolette. Il nome della specie dei fiori, invece, andava in corsivo proprio perché è in latino. La problematica più importante, tuttavia, è nella paragrafazione e nell’uso di divisori testuali: ci sono dei punti, specie nelle fasi più concitate del racconto, in cui ho fatto fatica a capire in che momento fossero contestualizzati gli eventi narrati, se fosse passato o presente. Ad ogni modo, ho trovato che questo aumentasse il senso di straniamento della protagonista e, nel complesso, non avendo trovato errori gravi, la valutazione resta molto alta.
Sintomi: 5/5+1
Nel corso del racconto, ho ravvisato i seguenti sintomi: incubi, evitamento, insensibilità e senso di colpa. Hai dunque raggiunto il punteggio massimo con un punto di bonus per aver aggiunto un sintomo in più, oltre a quanto richiesto. Tutti questi elementi sono resi in modo molto verosimile e con l’espediente di un’ambientazione clinica, peraltro resa molto bene, che li rende molto credibili.
Gradimento personale 3/3
Ho apprezzato davvero molto il fatto che non ti sia fermata al racconto della patologia in sé ma che sia voluta andare oltre, raccontando di una vera e propria piaga della società statunitense. Le sparatorie nelle scuole sono una tragedia di per sé, ma sottintendono problematiche molto radicate nella società americana. Hai reso molto bene non solo la patologia della protagonista, ma anche il disagio psicosociale dell’aggressore, in modo peraltro molto credibile anch’esso. Mi è piaciuta molto questa decisione di trattare una tematica tanto complessa, oltre che di grande attualità, che mi ha suscitato molte riflessioni interessanti, per cui ti ringrazio. Altrettanto interessante è il modo in cui hai scelto di trattare il senso di colpa e la sindrome del sopravvissuto. Maia non ha colpa di nulla, ma il solo fatto di aver pensato certe cose basta a tormentarla. Proprio in questi giorni, studiando per un esame, sto leggendo un saggio sul trauma e l’autore raccontava una storia simile: un uomo che si è spogliato per impedire agli altri naufraghi di aggrapparsi ai suoi vestiti nel tentativo disperato di salvarsi a propria volta. Sopravvissuto, anch’egli è tormentato dal senso di colpa per un qualcosa che non è, di fatto, colpa sua. Ho pensato subito al tuo racconto. Mi è piaciuto davvero molto come hai reso tutte queste sfaccettature, complimenti!

Totale = 16,5/18 +1 = 17,5/18

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Recensione alla storia 15 agosto 2021 - 16/05/22, ore 18:57
Capitolo 1: 15 agosto 2021
Carissimo thors, perdonami se ti disturbo.
Stavo ciondolando sulla lista degli aggiornamenti e mi è capitata sott'occhio questa. Mi ha colpito moltissimo.
E' breve ma molto incisiva. In poche, semplici, parole riesci a rendere molto bene il quadro drammatico della situazione. Ho avuto l'onore di lavorare a contatto con uno storico italiano che si è occupato di Afghanistan, andando anche là di persona e nelle tue parole ritrovo lo stesso sentimento suo.
Infine, se può contribuire ad alleviare un poco la tua angoscia, sto insegnando Alfabetizzazione agli adulti stranieri nella mia città e tra i miei alunni c'è questa signora afghana arrivata in Italia lo scorso settembre.
Qualcuno ce l'ha fatta e, seppure con fatica, sta cercando di ricostruirsi una vita.
Ti ringrazio di tutto cuore per la storia sentita e le riflessioni.
Un caro saluto.