Recensioni di _Il colore del vento_

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia I still find pieces of you in the back of my mind - 08/06/20, ore 11:31
Capitolo 1: I still find pieces of you in the back of my mind
Ciao!^^ Accidenti, è da tantissimo che non vengo a gettare un'occhiata qui, in questa sezione (per i miei gusti troppo poco popolata, purtroppo). Eppure, oggi sono tornata qui, mi sono imbattuta in questa tua storia e ... niente, ho voluto lasciarti la mia opinione. Innanzitutto, perché - terminata la lettura - mi sono sentita assalire dalla nostalgia e dal desiderio di rivedere questa fantastica serie (ergo, sei stata capace di farmi ripensare al perché io l' abbia adorata tanto, il che gioca assolutamente a tuo favore). Poi, hai scelto di focalizzarti su Athos, un personaggio che adoro (anche se, onestamente, si può forse non amare qualcuno di loro?), negli ultimi istanti di vita e mi ha colpito molto il modo in cui nei hai delineato i pensieri. Attimi in cui una presenza ingombrante risulta essere sempre la "sua" Anne. Io adoro, letteralmente, la coppia Athos/Milady. Per quanto Sylvie sia un personaggio che ricordo vagamente di non aver trovato spiacevole, in quanto ad "incisività' " non ha assolutamente nulla a che vedere con quello di Milady. Milady è destinata a lasciare un segno indelebile del suo passaggio, sempre, in qualsiasi forma (che sia un rimpianto o un profumo di fiori, il suo ricordo resta). Ecco, l'amore fra Athos e Milady è complesso, profondamente complesso, eppure - secondo me - tu sei riuscita benissimo a rendere quella sorta di dipendenza che li lega, una dipendenza che, talvolta, è una "prigione" (un "fantasma dai capelli scuri" giunto dal passato a perseguitarti) e altre, come in questo caso, un'evasione (il ricordo dolce di una risata tanto amata). Più di tutto, ho amato questa frase: 《Capisce di amarla ma di essere riuscito a sopravvivere anche senza di lei.》 (È a questo che mi riferisco, quando parlo di una dipendenza davvero singolare). Infine, l'idea di un'Anne ignara che non sa di essere stata l'ultimo pensiero dell'uomo a cui lei, la vera lei, è appartenuta e che le è appartenuto fino all'ultimo respiro è veramente straziante, ma costituisce anche la degna conclusione di una storia che mi è tanto piaciuto leggere. Brava!
Recensione alla storia Storia di ortiche e gigli - 05/01/17, ore 20:53
Capitolo 1: Storia di ortiche e gigli
C'è qualcosa di profondamente struggente nella coppia Athos/Milady. Ed è, forse, proprio questo elemento a rendere questa coppia - a mio parere - la più bella di tutta la serie (pari merito con la Anne/Aramis, ma quella è un'altra storia!).
Comunque, la stessa sottile malinconia, lo stesso struggimento li ho ritrovati anche qui e, inutile specificarlo, ho adorato la tua storia! O meglio, potrei dire - e lo intendo un complimento molto maggiore - che ho sofferto mentre la leggevo.
Ogni riga era una piccola stilettata al cuore. Nonostante questo, anzi, proprio per questo, l'ho adorata profondamente.

Riuscire a rendere questa coppia senza banalizzarla o snaturarla non è affatto facile eppure tu ci sei riuscita alla grande. Insomma, quando si pensa a questi due non si può fare a meno di sovrapporre due piani temporali diversi: un passato ormai sepolto che talvolta sembra tanto vivido da far male e il presente.
Ci sono un 'prima' e un 'adesso' inconciliabili. Come riassume perfettamente questa tua frase:

"Ma sua moglie è morta appesa a quell’albero e lui con lei. "

I due che si fronteggiano in questa camera non sono più l'Olivier e l'Anne di un tempo eppure, paradossalmente, lo sono. Sono contraddittori, questi due.
E la loro contraddizione si rinnova ogni volta che si rivedono, occasioni in cui sono costretti a gestire sentimenti e lati di sé che hanno solitamente imparato ad ignorare ed escludere dalla propria vita, ma che non possono nascondere agli occhi l'uno dell'altra.
Si conoscono troppo bene per ingannarsi a vicenda.
Personalmente, credo che tu abbia sovrapposto questi piani temporali - imprescindibili nella loro storia - in maniera davvero deliziosa, con uno stile particolare e coinvolgente e il risultato finale è stato, appunto, struggente.
Ogni dettaglio è perfettamente amalgamato a tutto il resto (ho apprezzato tantissimo il riferimento a Catherine e al ruolo che i moschettieri occupano nel cuore di Athos).
Le caratterizzazioni di entrambi sono davvero notevoli: hai racchiuso in poche righe l'essenza complessa di entrambi, quella tormentata di lui, quella fugace di lei. Entrambi in costante bilico tra quelli che non sono più e quelli che devono essere ora.

Ho amato il modo in cui, una frase incisiva dopo l'altra e con un crescente magone da parte mia, tu sia riuscita a farmi raggiungere i confini di quel baratro, a farmi condividere con Athos quel senso di vertigine e precarietà.

Complimenti vivissimi e sinceri per questa perla!
Un bacio!
Recensione alla storia Potresti chiamarmi padre - 05/01/17, ore 20:15
Capitolo 1: Potresti chiamarmi padre
Questa storia è meravigliosa ... ed è stata pubblicata un po' di tempo fa, direi.
Purtroppo.
Purtroppo perché probabilmente non leggerai questa recensione, ma - per quanto mi riguarda - dovevo scriverla.
Ho scoperto e concluso poco fa questa fantastica serie e sono stata davvero felice di notare che su efp esisteva una sezione apposita, anche se non molto frequentata.
Sono felice perché, attraverso storie come la tua, posso interagire con questi personaggi che ho adorato ancora un po', nonostante la serie sia terminata.
In particolare, la tua storia è scritta in maniera talmente magistrale che mi ha lasciata senza parole.
L'ho amata dalla prima all'ultima riga.
Innanzitutto,complimenti per la tua abilità di accompagnare dolcemente il lettore all'interno della storia, a condividere la scena con i personaggi (in questo caso il mio personaggio preferito, tra l'altro, giusto perché tu lo sappia!).
Ho apprezzato profondamente quanto sia ben caratterizzato Aramis: in ogni gesto, in ogni pensiero, in ogni parola ho ritrovato tutte quelle caratteristiche per cui è il mio preferito.
Ho condiviso con lui il suo tormento interiore nel realizzare di non poter stare al fianco di suo figlio nel modo in cui vorrebbe, nell'unico modo giusto, e naturalmente è stato possibile solo grazie al tuo stile incisivo e coinvolgente, estremamente coinvolgente.
Ancora di più, ho adorato la conclusione con Porthos, anche lui perfettamente delineato.
Aramis e Porthos hanno un legame particolare, speciale, e tu sei riuscita a trasferirlo nella tua storia, il che non è affatto semplice.
Hai saputo rendere, con pochissime e quanto mai adeguate parole, l'affetto che li lega, l'abilità che hanno nel comprendersi a vicenda anche con un solo sguardo e nel saper sempre individuare la cosa giusta da dire.
Insomma, è perfetta in ogni dettaglio ed è stato un vero piacere leggerla (piacere in cui probabilmente indulgerò spesso anche in futuro, dal momento che ho intenzione di rileggerla spesso).

Grazie infinite per averla scritta e pubblicata!
Un bacio!