Recensioni di Manto

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Recensione alla storia C'era una cicatrice a dimostrarlo - 30/12/17, ore 16:19
Capitolo 1: C'era una cicatrice a dimostrarlo
Primo Posto: “C’era una cicatrice a dimostrarlo” di TheGhostOfYouO



◊ Grammatica e stile: 9,8/10 (5/5 di Grammatica e 4,8/5 di Stile)

Sul lato grammaticale non ho trovato errori di sorta né sviste, se non una battuta senza punto finale (“Quando tutti ti volevano morto, io ti ho tenuto in vita” ) e una virgola attaccata alla parola seguente; per quanto riguarda lo stile, mi ha convinto e colpito molto il connubio di un discorso diretto, che con poche frasi delinea più di una sfaccettatura del protagonista e la spiega, unito a espressioni e frasi che creano un effetto decisamente particolare: sbucciarsi il cuore, per esempio, mi è rimasta subito impressa perché mostra, con un lieve senso di amarezza e quasi rimpianto per una prima giovinezza per Rollo ormai cessata, i primi tentativi e passi dell’amore, le cadute e ferite che quasi certamente riceverà.
Sembra di ascoltare un poeta cantare in certi punti, siamo proprio nel suo cuore e quindi le parole vengono filtrate una a una da ciò che prova e sente, trasmettendo la malinconia che la dolcezza della vittoria non può estinguere, il senso di pesantezza e cambiamento che si fonda con la certezza che qualcosa di certo resterà, e lui non potrà farci nulla.
È raro trovare uno stile così partecipe: a volte si tratta l’introspezione con freddezza, senza mostrare il vero cuore del parlante o semplicemente di chi scrive; invece qui si sente sia la presenza forte del villain che hai scelto e la tua, che ci guidi insieme a lui nella sua mente.
È da affinare un attimo quel tocco di ricercatezza poetica che avrebbe accresciuto ancora di più il valore della storia, ma non è davvero male.



◊ IC/Caratterizzazione personaggio: 10/10

Punteggio pieno, assolutamente; Rollo è IC dal primo all’ultimo punto, in ogni ambito che hai toccato: tanto che me lo sono rivisto non solo mentre, nell’episodio, guarda l’armata di suo fratello subire la disfatta e si erge sopra la rovina come un dio vendicatore, ma anche in tutti gli altri momenti in cui è apparso nella serie.
C’è molto, in questo personaggio e nella storia: tutta la sua storia, dalle origini dell’amore non corriposto per Lagherta, la fiera shieldmaiden, alla sua vita con Gisla, dove le braccia della donna non lo hanno ancora strappato totalmente dalla sua antica religione e lui può ancora sentire Thor agitarsi nel cielo; c’è un richiamo a una vecchia rivalità che ha separato due fratelli e poi li ha di nuovo uniti, nel sangue, nella guerra e nelle promesse, tra la tortura e il legame che non può essere sfaldato; c’è la sospensione di un mondo che sente ancora parte di sé ma allo stesso tempo gli si oppone, gente che ha perso fiducia in lui ma ancora lo osserva, in attesa di vedere le sue azioni; c’è il pensiero a Bjorn, il nipote che ancora non vuole accettare la perdita dello zio, una persona a lui legatissima e che non è disposto a perdere; e poi c’è quello a Ragnar, i cui occhi blu lottano con il sorriso del vincitore, lo mettono alla prova sempre di più, fanno comprendere che nulla è ancora finito tra loro due.
Insomma, ci sono tutti i punti fermi non solo del "traditore", ma anche il sistema più complesso di relazioni e sentimenti che i vari personaggi provano verso di lui.
Il fratello minore, ombra di Ragnar il Viaggiatore, sempre secondo e sempre in disparte, l’amato da Parigi e dalle sue persone più importanti, si erge come nuovo protagonista e giustiziere, dove vendetta, vittoria e amarezza sono una cosa sola.
Il modo in cui Rollo dice di amare Ragnar più di ogni altra donna mi ha messo i brividi per l’intensità che sprigiona: è la prova che questa storia vale tantissimo, perché hai messo dentro tutto il tuo cuore nello scrivere. Semplicemente meraviglioso.



◊ Introspezione: 10/10

Ogni parola è introspezione dall’inizio alla fine: è un flusso di pensieri che ci conduce rapido nel cuore di un conflitto che riguarda molto più di quanto sembri a prima vista, un rapporto talmente grande che prende vita in più di un modo.
Così, alla devozione e al riconoscimento del valore del fratello corrispondono rivincita e ottenimento della tanto agognata (sperata, invocata) realizzazione. Ora tutti lo riconosceranno, ha imposto alla sua gente una prova schiacciante che segna il suo riscatto.
Tutto ciò viene svelato lentamente, gradualmente, in un silenzioso dialogo con Ragnar e con sé stesso, dove si nascondono ardori e debolezze: quella cicatrice sul suo volto rimane a ribadire e mostrare il fatto che per suo fratello ha sempre tentato oltre il possibile, e che entrambi sanno cose che nessun altro può comprendere.
La storia non si ferma qui, possiamo dire: nell’animo del protagonista continuerà ancora, per sempre, fino a quando lui ci sarà e quel marchio sul volto rimarrà con lui… perché se la dimentica, dimentica anche sé stesso.



◊ Gradimento personale: 10/10

Credo sia inutile dire quanto mi sia piaciuta. Hai scelto uno tra gli episodi più forti e sentiti (finora) fra tutte le serie: potrei stare a elencare per ore le emozioni che mi ha dato la sua visione, sia sul fattore della resa dello scontro sia l’emozione nel vedere i fratelli-rivali affrontare una battaglia tutta loro, lontana da ogni tempo e spazio. Potrei, ho scritto, perché questa fic parla già per me: dà voce non solo a Rollo, ma anche a tutti noi che ci siamo schierati chi da una parte chi dall’altra – io, in alcuni punti, ho parteggiato molto apertamente per Rollo, ad esempio –, ma non possiamo rimanere indifferenti davanti al valore e alla forza della parte opposta.
A questo punto, te lo chiedo sinceramente, scrivi ancora su questo fandom: c’è bisogno di te, perché questa è una delle poche storie che ha saputo essere sia completa che profonda su un personaggio che merita molto, molto di più rispetto a quanto sia già stato scritto.



◊ Eventuali punti bonus: 2/2 per aver scelto il fandom di Vikings



Totale: 41,8/42
Recensione alla storia Deus ex machina - 07/09/17, ore 22:10
Capitolo 1: Deus ex machina
Recensione premio per il contest "Cantami, o Diva..."

Allora, buonasera!
Dato che con te avevamo già parlato di Vikings, quando ho visto questa storia sulla tua pagina non ho potuto non fiondarmici dentro.
Ma bene, ma benissimo: hai scelto proprio i tre personaggi che più ho amato della serie, Ragnar, Ecbert e Athelstan. Ti giuro, una tripletta migliore a parer mio non la potevi fare, e ora sono qui a fangirlare un sacco.
No, ok, mi riprendo un attimo e ti lascio una recensione decente, sperando di riuscire a dire tutto. Allora, partiamo dall'evento che hai scelto: è un punto per me duro da affrontare questo, perché... perché la morte di Ragnar mi ha traumatizzato, ecco. E ancora mi ritrovo a desiderare di non aver visto il mio guerriero, la mia guida, spegnersi tra i morsi dei serpenti, con l'unico occhio aperto teso verso il cielo.
Ricordo che sono stata in un silenzio tombale quando ho guardato quella puntata, e lo stesso ho fatto leggendo questa fic: completo silenzio, ricordando tutto quello che ho provato mentre fissavo lo schermo.
C'era malinconia, tristezza, e la certezza che non sarebbe accaduto niente perché la sua sorte cambiasse; e tutto ciò si ritrova in questa fic.
Hai dato voce ai pensieri più profondi di Ragnar: Odino sembra davvero al suo fianco qui, a mostrargli il futuro, a dirgli che è tempo di andare.
A questo si aggiungono i desideri: le stille di fuoco del re ferito, che ancora lo spingono a guardare con orgoglio re Ecbert - altra presenza importantissima in quella puntata... l'espressione che aveva quando guardava Ragnar morire non la dimenticherò mai - e a immaginare, sognare, sperare di ritrovare Athelstan, dovunque sia e dovunque stia andando.
Athelstan... il monaco dagli occhi dolci che ha condiviso con il cuore del nostro amato vichingo molto più di quello che c'è stato mostrato.
Mi sono trovata anch'io a fantasticare su loro due insieme, perché si completano, dove uno si ferma l'altro prosegue ma sempre tendendo una mano verso l'altro, a dirgli di continuare; un bellissimo, silenzioso rapporto di sintonia e amicizia, rispetto reciproco, e amore.
L'unica consolazione di questa vicenda, della caccia e sconfitta al grande cinghiale, è proprio l'amore: quello che vince la morte e forse ricondurrà insieme le due anime divise di questa storia.
E' stato un flash bellissimo, una discesa nei ricordi e nelle sensazioni - pure nelle mie -, e quanto vorrei ce ne fossero di così nella sezione!
Per ora, i miei complimenti, mi è piaciuta molto - e non si notava, eh, proprio no - e spero di leggerne ancora di fic del genere!
Sei brava ad entrare nell'animo dei personaggi, pure di quelli un po' complessi come Ecbert e Ragnar. Tanto di cappello.

Alla prossima :)
Manto
Recensione alla storia Il solo - 29/10/16, ore 18:30
Capitolo 1: Il solo
Ciao ^^
Questa storia l’ho inserita tra le preferite tempo fa, scusa se solo ora sono passata a lasciare un mio parere.
Come avrai potuto immaginare, questa storia l’ho amata un sacco: trovo che la figura di Floki che hai delineato sia semplicemente perfetta, così descritta nella sua pazzia - che a volte è qualcosa di più, è genialità e altro ancora - mista a rabbia e invidia, quell’invidia che lo porterà a realizzare una delle uccisioni più sentite della serie.
Sei entrata benissimo nel personaggio, cosa che ho sempre amato tantissimo: non sono un’appassionata di OC, c’è così tanto da dire anche nei personaggi IC, quindi complimenti, perché hai scelto un carattere non facile – io da tempo sogno di scrivere qualcosa sul protagonista della serie tv “Sherlock”; ma ho paura di renderlo banalissimo :( e non tento neppure – e hai dato un flash di lui che mi ha lasciato a bocca aperta: ho sentito veramente la voce di Floki sussurrare queste parole, e niente… i brividi.
Complimenti, te li meriti tutti. E ora, keep calm e aspettiamo il 30 Novembre!

Spero di leggere qualcos’altro di tuo in questa sezione ^^

Alla prossima,
Manto
Recensione alla storia Alla liv är en berättelse - Tutte le vite sono una storia - 01/07/16, ore 18:43
Capitolo 3: Nello stretto di Skagerrak
Ciao mia cara <3
In attesa che ricominci la quarta stagione, passo ad ammorbarti di recensioni la tua splendida fanfiction.
Ti rinnovo i complimenti che ti avevo fatto la scorsa volta: riesci a fondere molto bene la tua fantasia con i fatti della serie, tanto che sembra di esserci veramente dentro, in un what if televisivo che agognerei assolutamente vedere XD
Anche la scrittura procede bene, hai uno stile molto pulito e chiaro, che arriva al punto senza perdersi per strada.
Ma ora, passiamo ai fatti. Ti dirò, non sai quanti feels mi hanno assallito.
Da una parte ho tirato un sospiro di sollievo, perché Siggy, Siggy è con lui <3 ebbene sì, sono la mia OTP, anche se alla luce delle ultime puntate qualcosa sta cambiando... non so bene dove tu sia arrivata con la serie, quindi mi fermo qui prima di fare spoiler; però davvero, il mio cuoricino ha fatto un grande balzo di gioia; dall'altra, però, mi sono un attimo rattristata. Hai reso talmente bene il senso di rancore e astio di Rollo - l'eterno secondo, il fratello del grande Ragnar... quasi nemmeno esistesse veramente, ma fosse solo un'ombra - che era davanti a me.
Lo potevo sentire e toccare, fortissimo. E poi, quando hai citato Uppsala, beh, qui mi stavo per mettere a piangere, perché la 1x09, con il sacrificio di Leif, non riesco proprio a riguardarla.
Lasciami dire che questa storia è qualcosa di speciale, presenta un sacco di qualità, dalla caratterizzazione dei personaggi allo stile e agli ambienti... insomma, mi hai emozionato.

Alla prossima :*

Manto
Recensione alla storia Alla liv är en berättelse - Tutte le vite sono una storia - 08/05/16, ore 15:26
Capitolo 1: Tutto è cambiato
Finalmente sono giunta qui :)
Da amante della serie, non potevo non passare a leggere qualcosa dedicato a loro *.*
E devo dire che l'inizio non mi ha deluso, anzi: sei riuscita a mantenerti fedele alla serie, pur mettendoci del tuo. Mi sembra veramente ottimo!
Partiamo: la narrazione iniziale dei pensieri di Bjorn è pressochè perfetta. Ricordo con emozione il momento in cui rincorre la madre che se ne sta per andare e dice che vuole rimanere con lei, come ricordo il dolore del padre. Ma d'altronde non poteva essere diversamente: ama troppo sua madre, e sicuramente non avrebbe sopportato quella <em>cagna</em> - scusami ma Aslaug proprio non la soffro - come matrigna (e chi ce l'avrebbe fatta? -.-)
Altro punto in cui mi sono emozionata, il riferimento a Gyda: povera cara, e io che la shippavo già, in futuro, con Anthelstan :( anche qui la descrizione che Bjorn fa di lei è esatta, o quantomeno molto verosimile e puntuale.
Bello anche il riferimento alla costruzione dell'amicizia tra lui ed Eivind: oltre a dar una bellissima immagine di Bjorn come persona attenta al suo onore ma anche saggia, l'ho trovata narrata molto bene. Questa storia è splendida, in ogni suo aspetto *.*
Non mi esprimo per adesso sulla relazione di Bjorn con la serva, al punto in cui sono arrivata io a guardare è ancora accennata, quindi aspetto prima di commentare. Ho gradito comunque la ripresa della mitologia e dei rituali nordici - come sporcarsi il viso di sangue -, cala la narrazione nella storia e rende tutto ancora più veritiero.
E' solo il primo capitolo, ma la storia è partita decisamente bene: la metto nelle seguite, perché voglio proprio andare avanti e vedere cosa succede. Brava, intanto!

Un bacio,
Manto