Recensioni di darllenwr

Queste sono le ultime cinque recensioni che l'utente ha lasciato nella sezione nell'ambito del programma recensioni.


Recensione alla storia Capo Horn - 28/03/14, ore 18:56
Capitolo 1: Capo Horn
Questa volta la resa del prompt è stata geniale, non avrei mai pensato che un'immagine manga semi-caricaturale (non credo che nella realtà una ragazzina possa reggere il peso di una torta così grande) ti sia servita per una quadretto familiare d'altri tempi, che non conoscevano certo il concetto attuale di "villaggio globale" con tutte le sue comodità, un mondo ove le insidie della natura e degli esseri umani appartenenti ad altre culture rendevano assai poco piacevole la prospettiva di mettersi in mare, ma allora come oggi navigare necesse est...
Del resto l'ex capitano sembra essere conscio di essere ormai un sopravvissuto in un mondo che ha cambiato tecnologia e ha perso quel fascino che poteva avere ai tempi della sua gioventù, al massimo può essere buono solo per raccontare la sua storia alla sua golosa nipotina, per fare in modo che essa non si disperda e che la giovane non pensi che le comodità di cui lei potrà usufruire ci siano sempre state...
Recensione alla storia Il destino di un guerriero - 24/03/14, ore 19:50
Capitolo 1: Il destino di un guerriero
Prima di tutto complimenti per aver voluto rievocare in questa storia uno degli eventi, se non l'evento principale delal storia ddel Giappone medievale, quello che riuscì (per fortunata circostanza o chissà, forse davvero per l'intervento di quelle potenze che la specie adora fin dal Pleistocene) a evitare al paese del sol levante di entrare nell'orbita di una potenza che andava da Mar Nero al Pacifico.
Ma oltre a questo ho trovato molto interessante e sfaccettaata la figura del protagonista, ama combattere ma in quell'occasione sembra titubante pensando all'enorme numero di nemici da affrontare e alle condizioni del suo paese , diviso in stati e staterelli clanico-feudali dove l'imperatore regna ma non governa, che solo a prezzo di precarie alleanze s'era coalizzata contro il nemico comune, sembra provare un sincero sentimento verso la sua concubina, ma non al punto da apprezzare le sue parole dettate da sincero affetto; ultimo, ma non per importanza, sembra dolersi dell'esito imprevisto degli eventi, evidentemente non gli piace che gli annali lo ricordino come colui che ha assistito alla disfatta mongola senza esserrne stata la causa.
Insomma, ha vinto sia la battaglia che la guerra, ma questo non lo rende felice, cosa davvero strana...
Recensione alla storia Saeculum aureum - 23/03/14, ore 19:21
Capitolo 1: Regina di Nicomedia
In primis complimenti per l'idea che hai avuto, non m'è dispiaciuto affatto leggere questa storia dedicata a uno dei più importanti Cesari della storia di Roma, quello che parlava in latino e pensava in greco, che agli splendori e alla deboscia della capitale aveva preferito andare per il suo impero, per provare nuove esperienze, nuove atttrattive, nuovi sapori e relative conseguenze.
Ma a parte questa digressione, ho trovato molto interessante il tessuto narrativo, dominato dai desideri intellettuali o meno del sovrano, che vive le sue passioni fino in fondo (come si dovrebbe fare con tutto quello che si fa), certo gli fa onore che non prenda a pretesto la porpora per avere tutto e subito (solitamente un amante imperiale non è tipo da sospirare invano), non gli interessa avere solo un corpo da possedere nel quadro di un delirio erotico, ma avere anche un'anima con cui conversare dei massimi sistemi, nell'ambto di un ideale riconducibile alla paideia ellenistica.
Recensione alla storia Fiamme - 23/03/14, ore 17:19
Capitolo 1: Fiamme
Di solito si ha una visione del passato piuttosto oleografica, specialmente di epoche molto lontane da noi, per esempio si pensa ai Vichinghi come a indomiti combattenti che con i loro agili drakkar andavano dal Labrador alla Russia, ma alcuni sembrano ignorare che non vi andavano per diporto o turismo ma a scopo di rapina, e che gli abitanti delle regioni che "visitavano" non erano molto contenti di vederlo.
Questa storia inoltre ha il merito di mostrare un altro aspetto della loro società, ovvero il trovarsi spesso in condizioni di estrema difficoltà quando si trovavano dalla parte sbagliata, esposti quindi a vari tipi di ritorsioni (e se si pensa che siamo in un'epoca che non conosceva ancora una codificazione dei "diriti umani", si può notare vieppiù maggiormente come la vita degli abitanti del villaggio dei protagonisti valesse poco agli occhi degli assalitori, tra l'altro non interessati nemmeno a fare prigionieri per condurli alla condizione servile).
Da questo punto di vista, di quel mondo che agli osservatori del XXI secolo sembra cupo e brutale, il protagonista ne condivide tutti i valori, semmai gli secca solo che il suo villaggio si sia trovato in quelle condizioni, ma non che non ci si dovesse comportare in quel modo, del resto quella non era epoca adatta per fare i pacifisti; l'unica cosa che gli resta è la vendetta...o andare con onore nel Walhalla (da quel che ho capito, siamo ancora in epoca precristiana).
A parte questo, ho trovato molto ben descritta la formazione del tenero sentimento che ha legato il protagonista alla sua donna, vista come qualcosa di diverso che moneta di scambio o fornitrice di dote.
PS. Una curiosità, per "Regno di Alba" si indica la Scozia?
PPS. Scusa per il ritardo.
Recensione alla storia Margaretha - 09/02/14, ore 18:44
Capitolo 1: Margaretha
Recensione/valutazione valida per il contest "La ragazza e il soldato" indetto sul forum di EFP:

Grammatica e ortografia: 10/10
Non ho trovato nulla di particolare da segnalare da questo punto di vista, o almeno non così notevole da poter essere segnalata in questa parte del giudizio
Stile: 10/10
Molto leggibile, le parti narrative e quelle dialogiche mi sembrano ben incastrate tra loro e permettono ai personaggi di mostrarsi molto bene nelle loro qualità (e difetti)
Originalità: 8/10
Da questo punto di vista non ve n’è molta, in altre parole il tema dell’individuo che in un paese dittatoriale nutre idee contrarie a quelle del regime è stato usato più volte (senza dover per forza scomodare il Winston Smith di 1984 o il Pereira del romanzo di Tabucchi, soprattutto negli ultimi anni si è visto un fiorire di storie ambientate in paesi sotto regime dittatoriale dove il/la protagonista segretamente contesta le posizioni al potere, tanto da far pensare che siano più gli oppositori che i sostenitori del governo), in questo caso però almeno non c’è la ribellione aperta.
Gradimento personale: 10/10
In generale, posso dire di averla gradita molto, in primis perché hai parlato di un’opposizione a un regime oppressivo fatta non in base a un contenuto ideologico, ma per un semplice senso di umanità di chi non tollera gesti esecrabili come quello fatto da Johann, sembra poco, ma in quel contesto essere capaci di rifiutare la corte di quello che poteva essere definito un ottimo partito non doveva essere facile (da dire che nemmeno lui sembra insistere, forse ha subodorato qualcosa, del resto fa parte di un’organizzazione poliziesca e il fiuto investigativo non doveva mancargli, forse va a suo merito non aver provato ad averla comunque con la forza) e in secondo luogo per aver parlato di una persona che aveva capito che qualcosa non andava quando nessuno se n’era accorto).
Quanto a quel tanghero per il quale si stava malauguratamente innamorando la protagonista, c’è da sperare che il processo e la condanna buon pro gli facciano (a Norimberga la Gestapo venne accusata di crimini contro l’umanità, e di certo lui non ne era contrario, al limite poteva rifugiarsi dietro la classica frase “Eseguivo ordini”), ma non credo gli siano del tutto precluse le vie di un reinserimento nella società dell’allora Germania Ovest, mi viene alla mente un personaggio del telefilm Heimat, storia di una famiglia renana del ‘900, che durante il regime è un membro delle SS attivo e fanatico, ma dopo la guerra fa dimenticare il suo passato riciclandosi come referente locale della CDU, può darsi che qualcosa del genere possa capitare anche a lui, del resto una seconda possibilità va data a tutti, ma non so se se la merita...
È uno strano (ma felice) paradosso che chi pensava di portare il suo paese in un’epoca di gloria e splendore l’aveva in realtà distrutto, mentre tale compito sarebbe toccato proprio a persone come la protagonista e il suo compagno, una volta usciti dalla sciagura della guerra.
Caratterizzazione dei personaggi: 5/5
Anche da questo punto di vista posso dire che il giudizio è positivo, la protagonista è ben descritta nel suo essere leggermente diffidente verso il regime nonostante le sue promesse di grandezza, non si tratta di qualcosa di razionale, non la si può definire una vera e propria oppositrice, si può dire che lei e la sua famiglia facciano parte di quelle che vengono definite “maggioranze silenziose” che non si occupano molto di politica ma al massimo hanno paura di subirne le conseguenze.
Quanto a Johann, si poteva dire all’inizio: “Peccato che sia una canaglia”, ma ha tutto il tempo per dimostrare che invece lo è davvero, forse la protagonista doveva capirlo prima, ma almeno l’episodio le ha permesso di capire il rischio che correva a farsi impalmare da un “volenteroso carnefice” del regime; su Peter, devo dire che a una prima lettura non appariva molto empatico, in altre parole sembrava che la protagonista l’avesse scelto per una sorta di versione locale del “chiodo scaccia chiodo”, invece nel procedere della storia appare abbastanza chiaro che era davvero la persona adatta a lei, coscienzioso e senza manie di grandezza (e soprattutto senza pensieri di egemonia sul prossimo basati su ideologie terrificanti).
Attinenza al tema: 4/5
Direi che c’è, vi sono entrambi gli elementi richiesti dal contest e sono usati al meglio, anche se il soldato sembra più assegnato alla sicurezza interna che alla difesa da nemici esterni..
Totale: 47/50