Recensioni di blackjessamine

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Recensione alla storia Unite dal destino - 31/05/20, ore 22:17
Capitolo 1: Unite dal destino
Ciao, cara!
Ovviamente, non potevo non passare di qua: non sai quanto mi faccia piacere ritrovare un'altra tua storia in questo fandom (non smetterò mai di ringraziarti per avermici fatto appassionare), e, soprattutto, sono molto contenta che tu abbia scelto di nuovo di concretizzare un mio prompt, soprattutto perché lo hai fatto in maniera tanto interessante!
Il rapporto di Kat e Jen mi è piaciuto tantissimo: ho amato come nella serie venissero mostrate tutte le loro difficoltà e le incomprensioni, ma anche tutto il bene che si vogliono, che si sono sempre volute e che probabilmente continueranno a volersi. Perché, sì, molto probabilmente è stato il destino a unirle, ma poi loro hanno continuato a scegliersi, a lottare e a costruire in maniera positiva un rapporto di amicizia sincero.
La serie dà secondo me degli spunti ottimi, che tu hai saputo cogliere e interpretare alla perfezione in questa storia.
Vedere Kat così piccina e già tanto adulta, tanto forte nel combattere il dolore e la difficoltà nel crescere con una madre come la sua (perché, sì, indubbiamente non si può fare a Carol una colpa del suo essere malata, e se c'è qualcuno da incolpare è forse una società che non è stata mai in grado di stare davvero vicina a questa famiglia, a dare il giusto supporto a una madre in difficoltà, ma è anche vero che, dal punto di vista di una figlia, crescere in questo modo dev'essere stato devastante). Quando le pizzicano gli occhi e lei combatte il dolore insistendo di più nello stretching, mostrando il suo sorriso da competizione (l'unica cosa che sua madre le abbia insegnato) mi si è spezzato il cuore, ma l'ho trovato un tratto davvero significativo, perfetto per lei. Era Kat, era proprio Kat quella ragazzina che vince tutto ciò che si potrebbe vincere, ma non riesce a esserne felice, perché sua madre non riesce a ricoprire degnamente il suo ruolo.
L'immagine di Jen che offre i suoi fiori a quella ragazzina sì più brava di lei, ma tanto sola è una delle cose più belle della serie, e tu le hai reso giustizia in maniera egregia: Jen è un personaggio bellissimo, forte eppure consapevole dei propri limiti. Il modo in cui, sempre, combatte con i suoi demoni e la sua delusione, il modo in cui riesce a mettere da parte la gelosia, per trasformarsi da avversaria in amica con Kat è meraviglioso: credo davvero che Jen sia uno dei personaggi più forti di tutta la serie, un'amica straordinaria, capace di perdonare tantissimo (anche sé stessa). Ed è di una generosità e un altruismo davvero straordinari: è bellissimo che questo suo tratto emerga anche da una Jen così piccola, così spumeggiante. Insomma, in un mondo competitivo come quello del pattinaggio è già difficilissimo che qualcuno possa ammettere tanto candidamente di essere semplicemente meno bravo di qualcun altro. Sarebbe stato facilissimo per lei ignorare la sofferenza di Kat, e invece no, per lei è naturale essere altruista, e trovare un modo tanto delicato (nonostante l'irruenza e il modo rumoroso e un po' volgare) di convincere quella ragazzina a seguirla, a offrirle un po' di conforto e a farle dimenticare la delusione.
Seppur con un'apparizione breve, poi, credo che tu abbia fatto un ottimo lavoro anche con la famiglia di Jen: amano sinceramente la figlia, e si vede: vorrebbero vederla dare il massimo sul ghiaccio, ma non per una sete di potere, ma solo perché sanno quanto questo significhi per lei, e infatti non esitano un istante ad accogliere quella che potrebbe essere considerata un'avversaria, donandole un po' di conforto.
Davvero, hai fatto un bellissimo lavoro: ho amato anche tanto come hai strutturato il testo, allacciando al momento presente riflessioni delicatissime sul passato difficile dei personaggi (davvero, che Kat così giovane debba già farsi scudo e roccia per la sorellina, perché non c'è nessun altro a prendersi cura davvero di lei, è qualcosa di straziante, e tu sei stata bravissima a farne cenno in una storia del genere).
Lo stile è come sempre delicatissimo, capace di costruire le atmosfere in maniera impeccabile.
Complimenti davvero!
Recensione alla storia Ritrovando l’equilibrio - 15/05/20, ore 08:25
Capitolo 1: Ritrovando l’equilibrio
Ciao, cara!
Ovviamente, non potevo mancare di passare da questa storia: non sai quando mi faccia piacere che tu abbia scritto qualcosa in questo fandom immeritatamente deserto, e ovviamente non posso che essere molto contenta che tu ti ci sia avvicinata proprio partendo da un mio spunto.
Questa storia è una dolcezza infinita, perché va ad indagare il rapporto di due personaggi molto particolari presi proprio in un momento difficile della loro vita, un momento che cimenterà per sempre la loro relazione rendendola qualcosa di incredibilmente diverso e molto più forte del semplice rapporto tra un allenatore e il suo pupillo. Loro due insieme mi sono sempre piaciuti tanto, perché sono due personaggi complessi e in apparenza freddi, incapaci di mostrare al mondo da subito ciò che hanno dentro: inizialmente Dasha appare un po' come la classica allenatrice fuori classe, dura e attenta solamente ai risultati agonistici, e Justin è un po' lo sbruffone, bravo ma incapace di incanalare seriamente il proprio talento, incapace di legarsi a qualcuno o a qualcosa, e quando si rivela l’intensità del loro rapporto io mi sono letteralmente sciolta, perché si vede quando Dasha per lui sia stata un'insegnante a tutto tondo, un vero punto di riferimento, capace di sostenerlo, supportarlo e aiutarlo ad affrontare le difficoltà della vita senza mai perdere di vista il suo punto focale. E la devozione che lui ha nei suoi confronti è proprio quella di un allievo che è diventato grande e ha capito quanto la sua insegnante abbia fatto per lui.

La tua storia mi ha colpito fin dal titolo, che è una sintesi perfetta di ciò che accade in questo momento della vita di Justin, e al tempo stesso è una perfetta metafora di quella che è la vita di Justin, la sua più grande passione: quando si pattina (e quando si vive) si cade, si cade spesso, e andare avanti significa imparare a rialzarsi e a trovare un nuovo equilibrio. Mai come in questo momento, in questa prima gara dopo che tutta la vita di Justin sembra crollata, credo che ritrovare l'equilibrio diventi il punto focale, la sfida più ardua.
Ho apprezzato davvero tanto il punto di vista di Dasha, il modo lucido e assolutamente acuto con cui lei guarda Justin e la sua sfida per rimettersi in piedi. Ho adorato il fatto che lei sapesse benissimo che questa prima gara rappresentava una sfida importante non tanto a livello agonistico, ma proprio personale: Dasha è consapevole del fatto che pattinare, per Justin, sarà sempre qualcosa di intrinsecamente legato alla madre che ha perso, e sa che, per proteggersi dal dolore, lui potrebbe anche scegliere di smettere di pattinare. E lei non si comporta da allenatrice che cerca solo la gloria e il profitto di un campione, ma si comporta da donna e da insegnante attenta soprattutto al benessere di Justin: gli lascia tempo, lascia che sia lui a scegliere di cercare di nuovo il proprio equilibrio, e poi è pronta a consolarlo e rassicurarlo, a lasciar che lui senta di aver pattinato di nuovo per sua madre.
Davvero, è un momento davvero dolce, che conferma quanto lei tenga a lui: tra l'altro, il fatto che tu abbia ripreso il dialogo della serie non fa altro che aumentare questa consapevolezza: certo la perdita della madre li unirà ancora di più, ma il fatto che Dasha non abbia aspettato che fosse qualcun altro a dare a Justin la notizia, ma che sia stata lei a dirglielo conferma quanto questo legame fosse già presente e molto forte.

Sono felicissima, poi, che tu abbia sottolineato che a questa prima gara fossero presenti anche i gemelli e il padre di Justin. Lui è un personaggio che ho imparato ad apprezzare moltissimo: inizialmente sembra un po' lo stereotipo del padre freddo e distante, che pretende molto dai suoi figli senza mai essere capace di dimostrare affetto e riconoscenza, ma andando avanti si capisce che è molto di più. È un uomo ferito, è fragile e forse incapace di dimostrare a parole tutto l'affetto che ha per Justin, e la sua paura di non essere in grado di sostenerlo quando perde l’equilibrio, per restare nella metafora. Ecco, la sua presenza a questa gara io lo vedo come un gesto concreto per cercare di mostrare, se non di dire, questo affetto e questo ssostegno.

La storia è davvero un gioiellino, delicatissima e commovente, capace di mostrare alla perfezione la complessità dell'animo umano.
Lo stile è come sempre curato e scorrevole, molto immersivo, e io l'ho semplicemente adorato.
Ti segnalo solo un refuso: a un certo punto Ellie si trasforma in Evie, ma insomma, è davvero una sciocchezza.

Complimenti davvero!
A presto!