Recensioni di Nirvana_04

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Recensione alla storia Valzer per un amore - 03/08/20, ore 20:31
Capitolo 1: Valzer per un amore
Ciao.
Come promesso, eccomi qui.
Recensirla dopo tanti giorni dalla prima lettura mi ha dato la scusa per rileggerla la seconda volta e tornare ad apprezzarla di nuovo.
Innanzitutto mi è piaciuto il modo in cui hai utilizzato i vari passi del valzer per scandire la storia. Io non me ne intendo proprio, però ho figurato la loro storia come una sequenza di ballo, passi base per la base della loro relazione.
Attraverso di essi, poi, mi è piaciuto l'abbinamento passo avanti/futuro e passo indietro/passato, soprattutto perché in un secondo tempo e analizzando la storia credo rappresenti anche la direzione del loro viaggio ma anche il loro carattere: Dimitri è proiettato con ferocia verso il futuro, vuole arraffarlo, è determinato, il passo in avanti rappresenta il suo balzo, la sua determinazione; mentre Anya è incerta, insicura, la sua caparbietà si muove su uno strato più sottile di ghiaccio, su un portamento più ritroso, lei deve ancora acquistare la sicurezza e l'ardore di Dimitri, ecco perché il passo indietro rappresenta anche il suo andazzo, non solo la sua ricerca del suo passato e della sua identità.
In questo modo danza e personaggi e percorso sembravano procedere in simbiosi, quest'effetto mi è piaciuto tantissimo.
Confesso che la sequenza finale non mi ha fatto impazzire, l'ho trovata meno incisiva delle altre (io devo avere seri problemi con i finali >.<') troppo riassuntiva, troppo "spiegata", inoltre, non so, il tono è slegato dalle altre tre. Le altre avevano avuto modo di distendersi, di essere approfondite, di emozionare: le prime due sequenze per via dell'ambiguità, che ho adorato, mi è piaciuto molto che giocassi su ciò che veramente significava quel "è quella giusta", come se il loro cuore sapesse una verità a loro non ancora rivelata; la terza grazie al loro alternarsi in maniera così ravvicinata, il repentino cambio di POV, mi ha trasmesso un rincorrersi loro, un fare passo l'uno verso l'altra, inoltre la frase risolutrice che gioca proprio su quel "è quello/a giusto/a" mi ha richiamato alla mente proprio la canzone "Il mio inizio sei tu".

Detto questo ho apprezzato tantissimo il modo in cui le descrizioni sanno presentare i due personaggi oltre che le scene: Dimitri e il palazzo, il lusso che lui insegue, ancora una volta l'immagine del suo futuro; Anya è introdotta invece dal pensiero di Tossekov, un'idea soltanto di povertà, di mancanza, rappresenta il suo passato e il vuoto che l'accompagna, ma anche il suo senso genuino di speranza.
Ho trovato emblematiche queste due frasi:

Eccola lì, la sua chiave per forzare le serrature ruggenti dei cancelli di Parigi -> Anya possiede la chiave del famoso carillon e ho trovato molto bello il fatto che per lui lei sia proprio quell'oggetto.

La bruma argentea che avvolge la memoria inizia a dissolversi tra le dita del giovane -> Così come ho trovato questo passaggio evocativo, perché mi piace molto l'idea che, anche se lei non se ne rende conto, sono proprio le mani del giovane a risvegliare il suo passato, ancor prima di incontrare veramente la sua famiglia, è lui il suo prezioso legame.

E poi in poche righe sei riuscita veramente a racchiudere le loro personalità e il loro rapporto. Ho perso un battito quando hai accennato a quei suoi "irrisori vostra altezza", perché c'è proprio quel sorriso di Dimitri, quella sua insolenza, quel suo modo sarcastico di portare pazienza.
Anya è una ragazza insulsa, appare come un carciofo da spogliare e travestire in un fiore, mentre Dimitri è infantile e i suoi sogni sono così privi di eleganza da apparire stupidi agli occhi di Anya, ma entrambi sono pronti a sfruttare l'altro pur di avere ciò che più pensano di desiderare.
Mi piace il fatto che entrambi trovino la loro casa nelle braccia dell'altro, è proprio questo che ho sempre adorato in questo cartone, il fatto che si salvino a vicenda... cosa anni luce lontana dalle principesse Disney.
Mi piace anche come nella terza sequenza quei termini che rappresentano uno influenzano l'altro. Per esempio:
Non deve provocarla troppo, lo sa, lo lascerà sbrindellato come i cenci di uno sguattero. -> Anya ha nella voce la forza di ridurre lui in un povero sguattero, così come lui con la sua lingua sa rendere lei il riflesso di ciò che più brama, quelle illusioni di sfavillio e onorificenze. In pratica è come se attraverso i loro litigi, un parte di loro si rispecchiasse nell'altro e si snudasse di tutta quell'attrazione e si mostrasse per quello che sono: cose belle, certo, ma forse non quelle che contano veramente. Non so se ha senso quello che sto dicendo, né se ho saputo spiegarlo.

La storia mi è piaciuta, ho trovato il parallelismo con il valzer fantastico e sono felice di aver letto di loro due, perché li adoro.
A presto!
Recensione alla storia Ob''yatuya lyubvi - 26/06/18, ore 10:39
Capitolo 1: Ob''yatuya lyubvi
Ciao!
Avevo adocchiato questa storia parecchio tempo fa, per uno dei nostri scambi, ma visto che avevi chiesto di recensire le meno recensite (scusa il gioco di parole) ho poi optato per un'altra. Adesso che ho finito con altri impegni e ho dieci minuti completamente liberi, mi è capitato di tornare sul tuo profilo e leggerla. Il passo da leggere a commentare è praticamente breve :)

La prima cosa che mi ha colpito è la scelta del titolo in lingua russa. Ho notato, però, che è la pronuncia fonetica quella utilizzata, e non la lingua madre. Immagino che il problema sia stato, come sempre, l'html :( E' una brutta bestia che colpisce tutti, accidenti. Un giorno capirò come si utilizza nel modo più completo... Comunque, questa coerenza con il luogo madre della storia e dei personaggi mi è piaciuta (buona anche l'accortezza di aggiungere la traduzione).
Grammaticalmente non ho proprio niente da farti notare, brava.
Mi piace l'uso della seconda persona, ormai è diventata una specie di ossessione; e quando trovo una storia che è scritta in seconda persona, beh, eccomi XD
In questo caso il narratore parla a entrambi: è molto onnipresente ed è un effetto che non avevo ancora visto fare. Ho apprezzato che il corsivo distanzi i due POV (chiamiamoli così) e ho apprezzato quelle due righe finali che hanno compattato il tutto. Sembra che il narratore si trovi nella stanza con loro, aleggi prima nella mente e nei sogni di Anya, poi nei pensieri e negli occhi di Dimitri. Il tutto è condito da un tono dolce, rassicurante. Anche mentre Anya ha l'incubo e tu ti concentri sull'odio che prova per Rasputin, comunque è la paura finale, quel "trema", la protagonista indiscussa. Una paura che si basa su un amore profondo e un legame indissolubile, quasi necessario per la sopravvivenza di lei.
Mi è piaciuto come la paura che dovrebbe provare per Rasputin non ci sia, e Dimitri non sa se c'è qualcosa che la sua amata temi, eppure il lettore vede perfettamente che la paura è tutta per lui, per l'uomo che le ha ridato una famiglia, un uomo comune, non un principe, ma che ha la forza di farla sentire bene, serena, in pace con se stessa e i suoi demoni.
Anche la punteggiatura aiuta ha creare toni lenti, addolciti dalle varie pause. Ho apprezzato lo spezzare di questo periodo:
- Vorrebbe aiutarti ancora, ma un lampo verde lo allontana da te.
La magia infernale di quello che non puoi più definire un uomo - è un demonio, piuttosto.

Frena i toni, allontana la rabbia e trasporta il lettore verso toni più avvolgenti, come un tremore che sa d'amore. Spero si capisca qualcosa di quello che voglio direXD

Per quanto riguarda l'IC hai fatto un ottimo lavoro. Soprattutto di Anya si vede la sua indipendenza ma anche la necessità che ha di avere una famiglia, quindi hai inserito sia la forza che le sue fragilità. Mi piace il fatto che lei non abbia bisogno di un principe azzurro, ma che la stretta protettiva di Dimitri significhi "io ci sono per te": non è più sola, la sua famiglia, qualcuno che la ama, è sempre con lei.
E di Dimitri ho apprezzato il soccorso silenzioso, quel suo essere sempre pronto a fornire la via di fuga, anche dall'incubo, anche se non viene ricordato. E' un elemento che nel film traspare ma che viene un attimino messo da parte dalla sua voglia di fare fortuna. Dimitri è il ragazzo che ha aiutato a scappare Anastasia e sua nonna, è l'uomo che ha rinunciato alla somma di denaro e se n'è andato silenziosamente. Ecco, questo silenzio che sta dietro i suoi gesti, io l'ho ritrovato nella tua storia, in questo abbraccio che aiuta a scacciare gli incubi di Anya. E poi lui si addormenta, come se quel gesto non avesse bisogno di ricevere un grazie. Hai saputo inserire il suo animo gentile, bravissima.

Credo di aver detto più o meno un po' tutto :)
A presto!