Recensioni di Nirvana_04

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Recensione alla storia Riscrivere le stelle - 07/10/20, ore 15:32
Capitolo 1: Riscrivere le stelle
Ciao, come promesso eccomi qui.
Ho letto questa storia domenica, ma, come al solito, fatico sempre a trovare abbastanza tempo per recensire (leggo veloce, ma quando si tratta di commentare, mi ci vuole mezza giornata).
Sono tante le cose che ho da dirti, e spero di non scordarne nessuna.
Innanzitutto volevo farti i complimenti per lo stile. Si vede che questa storia è più recente, e che nel frattempo il tuo stile è diventato più maturo, più ricco. Sarà che sono io che preferisco uno stile più metaforico, più suggestivo, ma questa storia mi ha davvero conquistato a partire dalla forma. A partire dall'incipit:

Sai che ti voglio.
È un pensiero pronto a prendere voce, uno sguardo che accarezza l’anima, un desiderio che scotta tra le labbra e si spinge oltre la coscienza. -> Ho trovato questo stile meno descrittivo e più introspettivo, immersivo, pieno di bellissime metafore e di una musicalità dolce; atto a creare immagini e sensazioni, in un connubio perfettamente bilanciato. A colpirmi tanto sono tutti i riferimenti al mondo delle soulmate, quelle sensazioni proprie del genere che tu hai dipinto e saputo far provare a me che leggo, in maniera palpabile, vivida. Ho provato tutto sulla mia pelle, ed è stata un'esperienza magica, così come magico è stato il film d'animazione. E niente, la stessa magia, quella bellezza del mondo nipponico, tu l'hai saputa ricreare alla perfezione.

Altra cosa che ho tantissimo apprezzato è stato il continuo riferimento alla cometa e a quei dettagli dell'opera originaria, come il fatto che siano stati nel corpo di un'altra. A piacermi tanto è stato il fatto che loro non lo ricordano, eppure il marchio di tale esperienza sta lì, e viene a galla, a livello inconscio, e via via ne prendono sempre maggiore consapevolezza fino ad accettare quella sensazione e il significato che ne deriva pur sapendo di non poter avere le prove o i ricordi che lo confermerebbero. Questa consapevolezza è, nel loro caso specifico, sinonimo di un amore profondo, senza filtri, senza paure e insicurezze, un amore che arriva dall'anima ed è un tutt'uno con il corpo.

Io ho una pessima memoria, quando si tratta di titoli, nomi di attori, registri, cantanti e via discorrendo. Insomma, ho visto "The greatest showman" ma se non me lo avessi fatto notare tu e avessi messo le note a fine della storia, io mai avrei capito che questo titolo era tratto da lì. Semplicemente perché è perfetto per questa storia, sembra essere stato cucito apposta per loro due, su loro due e sul film d'animazione. Questo titolo è la loro storia, per questo mi ha colpito tanto. E comunque, non importa se è stato ispirato da altro, perché tu hai saputo ridargli un significato completamente nuovo, strutturato ad hoc per la tua storia e la loro soprattutto. Perché su di loro, non ha solo un significato metaforico - che già da sé è bellissimo e romantico fino all'inverosimile - ma anche un significato più "fisico" legato alla trama e al loro triste destino (sì, per me, tutto ciò che è legato alla memoria è un punto debole, ecco perché sto film mi ha stravolto tanto). Loro hanno davvero riscritto il loro destino, un destino che in qualche modo li aveva uniti, sfruttati per salvare un intero villaggio, e poi li aveva separati di nuovo. Anzi, ha fatto di peggio, ha fatto in modo che per loro fosse stato come se non fosse mai successo. Eppure, quando si tocca così da vicino l'anima di un'altra persona, resta una macchia indelebile, una specie di calore che è anche vuoto, quel luogo dove prima c'era l'altro e che brucia attraverso la sua assenza.

Ecco, tu in questa storia hai ripreso esattamente da dove avevamo interrotto, e mi piace come la naturalezza di essersi trovati, che ancora dibatte contro il fatto che, a conti fatti, si conoscono da poco, si manifesti anche nel lato più intimo.
L'incertezza sta nel negarsi quel contatto che entrambi desiderano, ma quando soccombono l'uno nelle braccia dell'altro, il riconoscersi, come dici tu stessa in un'immagine bellissima, non è un nuovo viaggio, ma è l'arrivo, di tutta l'attesa, di tutta l'assenza, di tutta la ricerca, di tutta la tristezza e la rabbia provati in quegli anni di divisione.
In particolar modo, ho adorato il finale, dove tornano a essere di nuovo due corpi e due anime, presenti a se stesse, ma con una nuova consapevolezza. Hanno provato cosa significa essere un'unica cosa, e questa sensazione sarà la fiammella che impedirà alle fragilità, alle intromissione anche del mondo, alle insicurezze di far vacillare il loro amore. Adesso sembra che possano finalmente vivere come singole parti, perché c'è il ricordo e la certezza di essere comunque uno. E' difficile da spiegare quello che mi ha trasmesso il finale, ma mi fa un po' pensare ai daimon delle streghe descritte nella trilogia di "Queste oscure materie" di Pullman (spero che tu conosca, altrimenti sto esempio non ha sensoXD). Loro sono separati, possono allontanarsi anche chilometri, non vedersi o sentirsi per giorni, ma non si sentiranno mai soli. Perché hanno conosciuto la solitudine, sono stati spezzati, e adesso portano dentro il marchio tangibile che non lo saranno mai più. Il ritrovarsi è stato come una catena invisibile che li terrà, anche se fisicamente separati, sempre uniti. Nell'anima.

Due parole, dopo tutto sto delirio, devo tirarle fuori anche per i personaggi, che nel mio piccolo (ho visto il film una volta sola, e una volta sola non basta per catturarne tutte le sfumature) ho trovato molto IC.
Soprattutto Taki, che è quello che poi mi è rimasto più impresso anche dal film (shame on me >.<). Ho ritrovato la sua foga, il suo impulso, che si stempera davanti a Mistuha, con la quale lui riesce a sopprimere il lato più violento, aggressivo, stralunato, e a essere veramente presente, dolce, praticamente la mette prima delle sue esigenze, si dà totalmente a lei, è per lei che si muove, pur trovando una sua dimensione (non chiede, prende ciò che sa essere suo, ma lo fa senza possedere).
Lei l'ho ritrovata nella sua fiducia che dimostra in Taki, nel suo farsi sorprendere e sconvolgere dalle azioni di lui (ESTREMAMENTE IC in questoXD) dal suo lasciarsi andare alla parte più fragile, senza per questo apparire debole, lei sa di essere protetta tra le sue braccia, ed è tra quelle braccia che si perde, ritorna, si lascia cadere. Muore dolcemente.

Ci sarebbe ancora parecchio da dire, sicuramente, soprattutto di questi due, ma voglio fermarmi qui, e dirti semplicemente che li ho amati. Li ho amati nelle loro piccole esitazioni, e li ho amati ancora di più nel loro morire l'uno dentro l'altro, fondersi, e ritrovare quella parte di loro che avevano perso, per finire con il riconoscere l'altro e il riconoscere se stessi. E' come se uno avesse conservato parte dell'altro, e adesso sono di nuovo integri.
Bellissima.
A presto!