Oddio Red. A parte 'grazie di esistere' che ti dovrei dire?
Julie,Julie,Julie,Julie. L'amore riesce a stregare ancora una volta. È forte. Potente. Fa male. Tantissimo male. Male come quelle frasi in corsivo che rispecchiano i pensieri di Ray. E io sto qui, al computer, e vorrei dirgli che è un ebete insensibile e che deve dirle tutto, che è un idiota e che non sa proprio come comportarsi con una ragazza... Ma poi lo vedo anche io che è cambiata. Che non è più la Julie divertente, sorridente, energica. E perdo con lui, con te. Perchè anch'io ho sperato che tutto andasse bene.
E mi ha commosso tanto quell'amico speciale che è solidale anche nelle delusioni. Perchè essere amici vuol dire anche questo. Mark e la sua delusione. L'ho sentita anche io quella 'mazza da baseball rinforzata al titanio in piena faccia. Ho imparato a odiare le schiacciatine con lui. E volevo bruciarla quella felpa che ad Helen stava così bene. E questo può succedere solo quando si racconta la realtà. La tua è realtà, Red. Una realtà meravigliosa. Che fa venir voglia di viverla davvero questa realtà schifosa.
E l'amore di noi giovani ce lo racconti così. Con due parolacce. E qualche battuta. E noi ti capiamo nei nostri vent'anni. Quando perdi la testa e tutti ti dicono che è una cotta; quando sai che in quel momento per te c'è solo quell'idea folle: è la persona giusta. E poi non lo è mai, ma lo è stata, anche solo per un minuto. Ed è l'amore per cui piangi nel tuo letto con le cuffie nelle orecchie, l'amore per cui scrivi canzoni e poesie, l'amore per cui fai cazzate. L'amore che viviamo noi, innamorandocene e non ammettendolo. E per tutti noi persi, innamorati. C'è solo un grande desiderio, lo sai Red? Finire quella schiacciatina. Magari scopriremo che non era poi un granchè, che era troppo sciapa, o troppo salata, o troppo poca o semplicemente troppa. Ma l'avrenmo gustata fino in fondo. Come a vent'anni si gustano le storie d'amore. Le 'infatuazioni'. Le 'cotte'. Le schiacciatine, appunto.
E poi ci incuriosisci con quelle cose divertenti così tipicamente on-the-road con i lettori CD, i 'porca zozza' e i po po po di Sal. Ci fai chiedere che cacchio è quel sasso-polpo-cadavere. E ci fai domandare perchè muoriamo insieme ai Limp.
E le offese alle divinità del grande Jack rimangono nella storia, delicatezza, finezza e charme. Avrà studiato ad Oxford sto ragazzo? Eppure lo adoro anche così. Un po' sboccato, caciarone ma intraprendente quando si 'mette la mascera e va a vedere'. E lo adoro, come tutti gli altri.
E mi vengono i brividi quando capisco cos'è quel medaglione. E i brividi restano. Ed è meraviglioso.
E poi vorrei uccidere Ron. E mi chiedo perchè i gruppi si sono uniti. E vorrei che tutto tornasse come prima. Prima che succedesse. Un bacio. E la consapevolezza che si va avanti.
E io mi disperavo con te, Ray. E volevo sputarle addosso un po' di veleno anch'io alla cara Julie. Ma poi le righe andavano avanti e quel 'ti amo' l'ho detto anch'io con te, l'ho letto ad alta voce. E magari stona, è presto, è troppo sdolcinato. Ma a vent'anni è così. Si ama e si odia. Ma non si sa neppure cosa voglia dire. “E amare non è una perdita di tempo. Odiare lo è”.
E non ho più parole da dire, sai perchè?
“Perchè Sal e Steve sono appena tornati”.
Sei geniale Red, emozionante, diretto, fantasioso. Così simile a me che mi sembra di conoscerti.
Ti stimo e ti invidio.
E, per concludere, ti vorrei solo sentire presto.
Un bacio
Cam
P.S. Alla prossima recensione e, mi raccomando, leggi l'e-mail(e rispondimi).
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