Recensioni per
Quello scarabeo di Rita Skeeter
di Stateless
Da un po' non frequentavo questo fandom, ma trovando questa storia tra un'autrice del "Programma Recensori" mi ha fatto venire una voglia pazzesca di commentarla. Condivido la tua stessa passione per i personaggi secondari e spesso dimenticati e sono contenta quando trovo una fanfic su di loro - che sia una riga o trenta capitoli in corso. Non mi piace molto Rita Skeeter, la considero una persona frustrata e sì, anche un bel po' maligna. |
Ho inserito questa storia tra quelle da recensire quattro mesi e sei giorni fa, cinque giorni dopo la sua pubblicazione. L'ho letta tutta durante il viaggio di terza media (all'andata), e ricordo che mi piacque molto, però non presi appunti per la recensione e, una volta per un motivo, una volta per l'altro, non ho trovato il tempo di recensire. Ad oggi, almeno una decina di volte ho provato l'impulso di rileggerla per recensire bene, ma mi sono sempre distratta e/o ho avuto mille cose da fare, e siccome io sono totalmente incapace a gestire il mio tempo, finivo sempre per rimandare. Oggi, però, sono fermamente decisa a portare a termine questa recensione, e lo farò. Quindi, ricomincio a leggere la storia in modo da avere le idee più chiare e spero di riuscire a mettere insieme un commento decente. La cosa che mi ha conquistata sin dall'inizio è il tuo stile di scrivere: mi incuriosisce tantissimo e lo trovo molto ben curato, sebbene ci siano alcune cose che non condivido (l'uso di parole come “Grifoni”, ad esempio) che secondo me abbassano un po' il livello dello scritto. Tuttavia, ho adorato alla follia alcuni passi che definirei semplicemente poetici, come ad esempio “Camminarci sopra avrebbe significato affondarci insieme. Mille cristalli che penetrano nella pelle con la consapevolezza di aver rotto qualcosa di importante. Erbetta fresca in una palude fangosa, vento caldo in una regione fredda, acqua bollente sulla neve sciolta” o anche la varietà del lessico; il ritmo della storia è interessante: una volta che si comincia, si rimane attaccati allo schermo sino alla fine. È uno di quei modi di scrivere che ti entra dentro, che continua a rimbombarti nella testa anche al termine della lettura. Per quanto concerne la one-shot in sé e per sé, la trovo un'idea geniale: a dimostrazione del fatto che le “What... If?” non facciano mai male, trovo delizioso il modo in cui hai saputo destreggiarti tra tutti questi piccoli cambiamenti, intrecciando le piccole storie personali, quali quelle di Ron ed Hermione, Harry, Calì e Lavanda, ma anche quella della stessa Rita, in un arazzo meraviglioso e complesso, che appassiona il lettore e non gli fa staccare gli occhi dallo schermo. I personaggi secondari sono una delle cose che più adoro a questo mondo: trovo che sia molto più semplice sbizzarrire la fantasia con loro, piuttosto che non un Harry Potter o un Voldemort di cui sappiamo in pratica vita, morte e miracoli (questi da parte di Harry soprattutto v.v). Rita è un personaggio che, in sé e per sé, non mi è mai piaciuto molto, sono sincera. La trovo sgradevole ed impicciona, e le persone così non mi interessano né nella vita reale, né, tanto meno, nelle opere di fantasia. Tuttavia, trovo interessante scavare nel passato dei personaggi e dare loro un perché; d'altronde, io sono fermamente convinta che nessuno di noi è completamente cattivo per natura: gli eventi che caratterizzano la nostra vita ci cambiano, inevitabilmente, e finiamo per protendere da una parte o l'altra della bilancia. È un personaggio ben costruito, come tutti quelli della Rowling, e sebbene come persona non mi piaccia, è bello vedere diversi punti di vista; in particolare, mi sono divertita a guardare il personaggio da una diversa angolazione: Rita, un tempo, era diversa, profondamente differente rispetto a quella che ci è stata presentata nella saga. “Era la centesima volta che Silente organizzava un ballo e Michael Baston la mollava da sola nella Sala Comune, portandosi dietro Eloise Widgen, popolare, bellissima e anche una zucca vuota, breccia quotidiana delle sue parole velenose. Tutti avevano dimenticato il suo compleanno, ma lei aveva scoperto di essere un animagus e non l'aveva nemmeno detto ai genitori. O forse loro con il tempo non l'avevano nemmeno capito, riempiendola di regali e parole false, apparentemente dolci. Non si era meravigliata quando correndo per trattenere le lacrime si era trasformata in uno scarabeo che svolazzava leggero nell'aria fresca di mezzanotte. Era unica.” Credo che questo passaggio riassuma perfettamente il personaggio e il suo stesso cambiamento. Sebbene inizialmente io abbia un po' storto il naso – a inizio frase, intendo – in quanto trovo un po' difficile che Silente organizzi centinaia di balli (nella saga stessa ce n'è uno solo, e in occasione del Ballo del Ceppo che non veniva presentato da – mi pare – più di trecento anni), tuttavia ho trovato ridicolo impuntarmi su una cosa del genere, considerato che anche altre fanwriter utilizzano questo espediente – e non è detto che un cliché sia sempre un male – e quindi mi sono limitata a vederla come una cosa normale. Capita spesso di essere respinti dai ragazzi che ci piacciono, soprattutto per gente che ci appare bellissima – e che è senza cervello, il 99% delle volte. Ognuno risponde in modo differente: c'è chi si chiude in sé stesso, chi piange a dirotto, chi si lamenta – stile Mirtilla. E poi c'è Rita, che crea una bolla attorno a sé ed entra in una specie di mondo diverso, un mondo in cui lei è migliore degli altri, in cui deriderli e spifferare tutti i loro segreti la fa sentire bene, in pace con se stessa e con il mondo, complice forse il rapporto difficile con i genitori, che sembrano non accorgersi della sua sofferenza e che cercano di comprarla con regali e regalini che lei in realtà non desidera, non se le costano l'affetto di mamma e papà che sono l'unica cosa di cui avrebbe bisogno in un momento simile. Insicura, respinta ed ignorata: spesso un'adolescente si definisce in questi termini, e di certo la società non fa niente per farti credere il contrario. Se anche Rita si fosse definita così, io sarei stata dalla sua parte. Sebbene gli adulti liquiderebbero la situazione con un “gli adolescenti esagerano sempre tutto, sono sempre pronti a puntare il dito; un giorno capiranno che tutto questo lo abbiamo fatto per loro”, io la capirei, perché spesso e volentieri mi sento esattamente così. Nella tua one-shot hai seguito anche le vicende di Harry, Ron e gli altri; alla fine, pur cambiando parte della storia, le cose sono finite, bene o male, come nel libro. Non fraintendere, non ti sto muovendo una critica, non in questo caso; anzi. Io non credo nel destino e potrei stare per ore a sostenere questa ipotesi, eppure trovo molto... realistico vedere che, anche se si cerca di cambiare gli avvenimenti, si finisce comunque in una situazione simile. Questo perché? Perché Ron ed Hermione, secondo il mio modestissimo parere, sono fatti per stare insieme e perché Lavanda non c'entra un bel niente: in un modo o nell'altro, sarebbero finiti assieme, e lei si sarebbe consolata mangiucchiando Cioccorane mentre leggeva le istruttive pagine di Teen Witch. Personalmente, non mi sarei mai ridotta ad uno scarabeo per poter ascoltare e scrivere dei segreti altrui, principalmente perché non è una cosa che mi interessa. Sono una persona curiosa, ma non mi ritengo impicciona; inoltre, non riuscirei mai a scrivere o dire, anche, una cosa di cui non sono sicura al cento per cento. Sono una di quelle tipe fissate e perfettine (ahimé) che prima di dire una cosa controllano dieci pagine internet, perché ogni volta che tirano ad indovinare, il 90% delle volte si sbagliano. E io detesto sbagliare. Quando dico che “ho sempre ragione” non lo dico per arroganza o superbia, ma semplicemente perché sono sicura di quello che dico, prima di dirlo, e quindi la cosa è forse artefatta, ma comunque non mi posso sbagliare. Quindi, quello che fa Rita io non potrei mai, mai farlo, né avrei voglia, perché ho di meglio da fare che capire se Hermione Granger ama Harry Potter o cosa; è ben spiegato, tuttavia, perché sia proprio lei a farlo, in memoria di quei tempi in cui si sentiva respinta da tutto e tutti. Si potrebbe pensare che lei sia un po' esagerata, in quanto non è obbligatorio per un ragazzo amarla per forza, né per i suoi genitori stare sempre con lei. Per la prima cosa potrei anche essere d'accordo, ma se sommata alla seconda, diventa probabilmente un mix che distrugge; quando siamo adolescenti siamo fragili e tendiamo a sentire le emozioni amplificate: uno ci sembra cento alla stessa maniera per cui un “non posso uscire con te” ci sembra un “fai schifo e non ci uscirei mai”. Rita era solo una persona più sensibile delle altre che, per non farsi attaccare, ha eretto uno scudo di pettegolezzi e mezze verità attorno a sé. Si dice che la miglior difesa è l'attacco, e credo che questo modo di dire si possa perfettamente adattare alla Skeeter: è stufa di essere maltrattata, è stufa di soffrire e vuole liberarsi delle brutte sensazioni. Piano piano perde il controllo della giostra, finendo in un tunnel di cui non conosce l'uscita, ma questo modo di fare si è talmente conformato al suo modo di essere che non riesce a disfarsene, o forse non vuole. Si è trasformata nella sorella pettegola, l'amica papera, la mamma impicciona prima che qualcuno potesse fermarla e ormai non poteva più fermarsi.
Mentre leggevo ho trovato alcune cose che volevo segnalarti; sono più che altro pareri personali, e spero che tu non ti offenda – te li scrivo solo per aiutarti a correggere alcune sviste et similia, o per chiederti spiegazioni laddove la mia stupidità emerge in tutta la sua totalità. “L'aria leggera della Sala Comune dei Griffyndor era rinomata in tutta la scuola, principalmente perché gli stessi Grifondoro si pavoneggiavano ogni giorno nei corridoi con i Ravenclaw” → Siccome per tutta la one-shot hai utilizzato i nomi inglese (Griffyndor, Slytherin, eccetera) il “Grifondoro” in italiano secondo me stona un pochino; personalmente non ho molti problemi tra nomi tradotti o meno, ma ho più volte letto di persone che dicevano che, se si sceglie di usare la traduzione, è meglio adottarla per l'intero testo. E sono d'accordo, con questo: rende il testo più omogeneo. Comunque, avrai notato da te che è una sciocchezza, niente di “eclatante” xD “ Una bottiglia di burrobirra dal colore dorato e schiumoso e un interessante libro di quidditch” → sia “Burrobirra” sia “Quidditch” sono parole Potteriane d'invenzione della Rowling, e in quanto nomi propri vanno scritti in maiuscolo. Così come “Mondo Magico” nella frase successiva o i nomi degli incantesimi (es. “Confundus”)
Lasciando da parte queste segnalazioni che, come avrai notato, sono sciocchezze e niente di che, ci terrei a terminare dicendo che è stato molto piacevole leggere questa one-shot, apprezzare il personaggio di Rita Skeeter (e pregare per i poveri studenti che si troveranno sulla sua via fantasmosa) e darle un perché, capirla almeno in parte. Chissà che in futuro non scriverò anch'io su di lei: mi piacerebbe moltissimo darle un po' di visibilità, sempre in nome del mio amore per i personaggi secondari. Hai svolto un buon lavoro, partendo da un'idea interessante e utilizzando uno stile impeccabile; la tua grammatica è molto buona e sei riuscita a rimanere IC con tutti i personaggi, donando un certo spessore non solo a Rita, come ho ampiamente detto fino ad ora, ma anche a personaggi minori, come Calì, che cerca in qualche modo di ripercorrere le orme della giornalista, armandosi di blocchetto e penna prendiappunti e di una migliore amica che potrebbe far concorrenza alle migliori agenzie di spionaggio e ai loro marchingegni intercettatori; anche Seamus mi è parso ben caratterizzato, seppur compaia per poche righe. Ci tenevo a nominarlo in quanto è uno dei miei personaggi preferiti, è molto umano, e sono felice di come tu lo abbia reso. Ci terrei a spendere qualche veloce parola sullo stile di scrittura, non per essere ripetitiva, ma per rendere meglio la mia idea. Non so cosa di preciso mi abbia colpita, so solamente che per l'intera lettura sono rimasta incantata dal modo in cui hai posto la storia; è una one-shot abbastanza lunghetta, eppure sei rimasta omogenea, calma, hai detto tutto ciò che volevi dire senza far sentire il lettore fuori posto, ma rendendolo parte attiva del racconto, usando delle descrizioni eccellenti e realistiche, che rendono il calore di Hogwarts e anche la freschezza degli occhi di un giovane, che permettono di guardare il mondo attraverso gli occhi dei protagonisti. Non mi è parso per nulla strano: io mi sentivo lì, sembrava stessi guardando la scena di persona, sembrava fossi presente. Credo non mi sia mai capitato. Ho letto tante belle storie, coinvolgenti e realistiche, ma non mi sono mai sentita parte della storia. Non so cosa sia stato, ma è stato bellissimo e ti faccio i miei complimenti per questo bellissimo racconto. Mi scuso per l'immenso ritardo con cui ti recensisco, ma sono felicissima di aver letto – e riletto – questa storia, e ci tenevo a commentarla anche con un po' di ritardo. Ho un'altra tua storia da recensire e conto di farlo tanto prima: mi piace il tuo modo di scrivere e ci tengo a mostrarti cosa ne penso dei tuoi racconti. In alcuni punti sarò sembrata un po' critica, ma credo di aver detto che sono puntigliosa: questo ne è una dimostrazione. Piuttosto che riempirti solo di complimenti – che meriti, assolutamente – ho trovato giusto mostrarti anche le cose che mi hanno un po' fatto storcere il naso. Mi scuso per la recensione immensa, ora mi dileguo. A presto, Mari
piesse: ancora bravissima, e lunga vita ai personaggi secondari! ♥ |
Volevo cominciare questa recensione con il farti i miei complimenti, scrivi in modo eccellente. Riguardo al fatto che Rita Skeeter sia diciamo "non considerata", sono perfettamente d'accordo con te; è un personaggio ambiguo, a mio parere, ed hai fatto molto bene a parlare un po di lei. In conclusione questa storia mi è piaciuta davvero, e nonostante la lunghezza, che ha volte può diventare pensante, non mi sono annoiata per niente, anzi! Leggo sempre con gioia le tue storie, mi immergo nei tuoi racconti, e devo dire che mi diverto a leggerli! Seguirò le tue storie future, puoi starne pur certa! Ti saluto. Silvia :) |
Bè, non posso che dirti una sola cosa: bravissima! Questa storia mi è piaciuta davvero davvero tanto! Anche io ho sorriso per tutto il tempo. Alcune frasi sono davvero esilaranti, come quella della McGrannit, delle ciglia e di Harry... ahahahah Ho riso per mezz'ora! |
Ciao! *^* |
Passo al volo per una velocisssssssssima recensione! |
Allora, storia davvero karina, mi piace molto anche se devo essere sincera: all'inizio non riuscivo a capire bene perchè hai scritto periodi lunghissimi e dopo un po' mi perdevo ma non per questo devo metterti una recensione negativa, al contario. mi è piaciuta molto, è piuttosto scorrevole anche se forse avresti potuto andare a capo un po' piu di volte. ancora complimenti, come ho già detto mi è piaciuta molto, non ho mai sopportato quel verme ( anche se è uno scarabeo XD ) della Skeeter. Un bacio, |