Bene, molto bene.
Eccomi, finalmente mi sono decisa a recensirti qualcosa (sfaticata).
La prima impressione che mi ha dato questa storia (e che, per inciso, mi è rimasta appiccicata addosso fino all'ultima riga, all'ultima parola) è di essere assolutamente incasinata, prima ancora che triste.
Insomma, quel casino che, secondo me, viene rispecchiato perfettamente da un'espressione meravigliosa che hai usato: "L'anarchia della solitudine", la solitudine di un'Eileen che si è liberata di Tobias e una condizione che le apparterrà per sempre...
Ecco, qui mi è scesa la lacrimuccia, lo ammetto.
Hai usato uno stile potente e d'effetto ma, direi, molto soft, molto morbido. Per nulla scioccante, non un modo di scrivere che ti dà un pugno allo stomaco, insomma. Una tristezza che ti accoglie lentamente, quasi naturalmente.
Ora, non mi uccidere, ma ti segnalo un paio di sviste (:
"D'avanti" al posto di davanti.
Poi, secondo me al posto di 'queste passeggiata' ci sarebbe stato meglio 'quelle passeggiate', perché fanno parte della giovinezza di Eileen, o, comunque, ti un tempo lontano.
C'è anche un 'infondo', che a me -personalmente- non piace tanto, ma credo non sia scorretto grammaticalmente.
A parte queste sciocchezze, bellissimo racconto. Emozione pura.
(Odio per Charlotte che mi batte sempre sul tempo è.é)
Un bacione,
Sbarbi <3 |