Ciao!^^
Uhm, questa storia è particolare, devo ammetterlo. Non mi è dispiaciuto per niente leggerla, è stata una ventata di aria fresca! Non amo particolarmente James, ma devo dire che l'ho apprezzato, in questo racconto... con queste connotazioni.
Un passo, in particolare, mi ha colpita tantissimo... quando parli del campo morto in cui la morte continua a falciare. Ho letteralmente adorato il gioco di parole tra l'aggettivo 'morto' e la parola 'morte', quasi un'iterazione... immagine molto poetica, senza dubbio.
Ho, però, qualche osservazione da farti!^^
Innanzitutto, secondo me, sarebbe meglio dire "Ma il fatto che le loro maschere siano cadute", invece di 'sono'.
Poi, mi trovi alquanto perplessa in merito alla questione di seguire ideali, che James non pensa essere una connotazione del proprio carattere, o una propria tendenza... insomma, avrei qualcosa da dire, e cioè che la sua intera vita e quella di Lily, praticamente, sono state vissute sulla base di ideali. Che poi, secondo me 'ideale' è anche una brutta parola, non rende... rimanda ad un concetto troppo astratto e inflazionato, soprattutto ultimamente.
Remus... Okay, era il meno 'casinista', se mi passi il termine, dei Malandrini, ma non era proprio un santarellino... non mi sembra, poi, proprio il tipo che si faccia intimidire fino al punto da dispiacersi per la morte di un avversario.
Ho notato, inoltre, qualche errore di punteggiatura, qua e là... più qualche altra svista^^ (accecato... in giù)
Devo dire, poi, che non mi è piaciuta per niente l'onomatopea che hai usato... "Zak". Mi sembra troppo da fumetto, se devo essere sincera. Non si adatta per nulla alla drammaticità della situazione.
Disponibilissima per eventuali chiarimenti,
Sbarauau (: |