Recensioni per
Amarcord
di TwinStar

Questa storia ha ottenuto 25 recensioni.
Positive : 25
Neutre o critiche: 0


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sibil
02/12/06, ore 16:15

Bello questo capitolo, intenso, triste... la tua storia è affascinante, non sò definirla in altre parole... comunqe mi piacciono anche le fic dolci basta che siano scritte bene e che riescano ad emozionarti come succede con le tue storie.

Recensore Junior
01/12/06, ore 22:00

Cara sorellona…
Meno male che lo sai pure tu che è difficile recensire la tua storia! XD Ma questo non mi scoraggia e provo a mettere in fila due righe un po’ più intelligenti di quelle dell’ultima volta.
Questo capitolo mi ha leggermente confusa. Perché? Beh, perché non capisco come mai ci sia un solo bicchiere sul tavolo, come mai Remus noti prima i fiori di Sirius (che, egocentrico com’è, non avrebbe mai permesso tale affronto, anche se ignoro il motivo che lo spinga a scusarsi), come mai Sirius sembri… trasparente, quasi invisibile fino alla sua risata canina. Punto ancora più dolente è stata la fine: a meno che Sirius o Remus non sia diventato una donna, cosa c’entra il seno? Cioè, o c’è qualcosa di strano o io mi faccio troppe pippe mentali. Non so, sinceramente, quale delle due possa essere quella giusta.
Ma lasciando da parte le mie confusioni mentali, parliamo del resto del capitolo. Le tue ricerche su qualsiasi cosa, che qualche maligno potrebbe chiamare assurda pignoleria, mi piace da impazzire. Non lasci nulla al caso, tutto ha un legame, un significato, un perché. Ogni parola ed ogni frase racchiude in se qualcosa di magico, ora posso finalmente capire perché dici che di trenta frasi che scrivi te ne ritrovi una sola: prendi il meglio di ogni frase per ricavare quella singola che però esprime in se splendore e chiarezza. Ma il tuo stile, nonostante tutto il lavoro che c’è dietro, sembra naturale. Non si riescono a vedere tutti gli artifici e il lavoro che c’è se non dopo un’approfondita lettura ed analisi, cosa che mi affascina.
Comunque, parlavo dei fiori. L’idea è a dir poco originale, e del tutto in linea con Sirius. Me lo immagino, lui che probabilmente ha ricevuto l’educazione da signorino di buona famiglia (quindi linguaggio dei fiori, buone maniere (puntualmente dimenticate se non per fare colpo), il suonare il piano (mio piccolo sogno, si prega di non infrangerlo! XD), ballare (altro piccolo sogno, ma mi riferisco comunque al ballo tipo valzer e non la danza, non me lo vedo in calzamaglia! XDD) e altre cosine) che sfrutta tutto a suo vantaggio. Usa i fiori come messaggeri e fa il galante solo per tornaconto personale, ma lo fa con classe.
Che poi questo venga apprezzato da tutti, è un altro paio di maniche. Che Remus odi tanto i lupini (oddio, esistono dei fiori con il suo nome! Posso elogiare ancora una volta le tue ricerche, posso, posso, posso?) lo posso capire. Sono esattamente come lui: dolci fuori e pericolosi dentro. Gli ricordano quello che lui è, che poi, chiaramente, è quello che Sirius ama di lui.
Troppo complicato, troppo veri questi sentimenti. Sembra quasi che io viva in una fanfic mentre la realtà sia quella descritta dalle parole. Mah, devo essere un po’ fusa, chiedo venia.
Prima che mi fumi il cervello e mi giochi quei pochi neuroni che mi restano ti saluto, ti faccio ancora i miei più sentiti complimenti (sono sicura che non sai che questa storia mi piace: tendo a nascondere quello che penso e sono troppo enigmatica per essere capita! XDD)
Un abbraccio
Chii

Ps: ma chi se ne importa della graforrea, preferisco una fic lunghissima ma scritta bene e che ti coinvolge piuttosto che un corta e che non ti dice niente... perciò forza e coraggio, hai un dono, usalo!

Recensore Junior
01/12/06, ore 16:26

Cara Mary,
ti avevo assicurato che sarei rimasta sul vago, perchè già ho fatto troppe figure barbine.
Ma non posso non captare, anche qui, quello di cui sono ormai convinta.
Che questa fic parla di un Remus disperato.
Che questa è una fic post velo.
Dimmi quello che ti pare, sii sadica fin che vuoi, ma questo io sento per cui, mi rimangio ogni parola e mi ributto a capofitto nella mia convinzione.
Non conosco mezze misure, lo sai! XD

E per far qualcosa di assolutamente nuovo, ti commenterò questo capitolo come si faceva a scuola, brano per brano (quelli che mi hanno colpita, ovviamente, se no, per la reccy ci vorrebbero almeno cinque o sei fogli protocollo!!!! XDDDD Con note ai margini, ovviamente!)
Appropinquiamoci quindi alla geniale e ponderata critica di questo tuo CA-PO-LA-VO-RO!!!!
Di solito, in questi tipi di recensioni, si comincia con una breve biografia dell'autrice. E chi sono io per deviare da questa accertata metodologia????
Nessuno, quindi ecco la biografia:
TwinStar - alias Mary (non Sue) giovane ficwriter di belle speranze, ha cominciato la sua carriera di Romantraggica già in tenera età. Poco si sa delle sue origini (se ci fai caso spesso si dice così! XD), ma molto si apprende dai suoi scritti.
Tendenzialmente pigra, passa periodi di totale improduttività, cui si rifà con periodi altrettanto frenetici di estasi creativa.
Sappiamo da fonti certe che questo è uno dei momenti d'oro di questa ecclettica fanwriter.
Accantonati, per ora, i suoi vecchi lavori incompiuti, sforna perle che incredibilmente hanno un'inizio e una fine!
In ogni suo lavoro si percepisce la sua vena drammatica, mitigata dalla naturale propensione all'ironia e al sarcasmo, con punte di pura comicità.
Il lavoro che commenteremo in questa sede è l'ultimo (per ora) in cui si sta cimentando:
Amarcord - Capitolo 4 - Lupini Ornamentali.
Passiamo quindi all'attenta lettura del quarto capitolo di questo capolavoro, ultimo in fase di pubblicazione, di un opera importante e strutturata come questa: Lupini ornamentali.
Dietro ogni suo lavoro vi è una minuziosissima ricerca direi quasi scentifica.
Dimostrata dalle note a fondo pagina che ogni volta allega a corrollario del suo lavoro.
Il capitolo si apre come meglio non poteva: Remus apre gli occhi disturbato dal fruscio delle foglie verdi.
Qualcuno, in quell'istante ha posato i fiori (quattro) sul tavolino?
Remus nel dormiveglia si guarda attorno.
Casa sua. Estate. Sembrerebbe solo, ad un primo momento (sul tavolo vi è una bottiglia con un solo bicchiere). Solo in una casa anonima. un po' asettica, triste.
Finalmente fissa i fiori accanto a se.
E dai fiori, che conosce, che ricorda, si volta verso lo sguardo grigio di Sirius...
Ma, è Sirius?
Non si può far a meno di chiederselo.
Compare all'improvviso senza che nessun segnale di un'altra presenza sia stato dato prima.
Sirius è una figura troppo evanescente, già dall'inizio, come evocato dai fiori stessi che sembrano più reali di lui.
E sono quei fiori, che Remus preferisce guardare voltando le spalle al suo amante, a suscitargli il ricordo.
Un ricordo amaro, sembrerebbe da come Remus ne parla.
Sirius, dongiovanni impenitente, ha sempre creduto di poter sistemare ogni cosa spiacevole con un mazzo di fiori, come in un litigio tra innamorati. La chiamava la sua “deformazione professionale”.
Già da questo preambolo ironico se ne ha il sentore.
Dopo la carrellata (assolutamente splendida ed evocativa) dei mazzi destinati agli amici, arriva la certezza che, ricevere quei fiori non gli abbia mai fatto piacere:
Aveva sorriso anche allora.
Finché lo squarcio sulle labbra non si era riaperto e il sangue non si era impastato con le lacrime secche; finché non aveva visto la squallida realtà vermiglio cupo che lo circondava liquefarsi dietro occhi inumiditi di pianto nuovo; finché la sostanza letale dell’ultimo di quei fiori non era schizzata via dai petali annientati dalla furia cieca delle sue dita tremanti e violente.

E' come se Sirius, con quel dono, gli ricordasse troppo la sua natura, una natura contro la quale combatte.
E' come se Sirius gli ripetesse: "Questo sei, per quanto tu ti affanni."
Ecco quanto valeva la sua vita messa in gioco per noia.
E la conclusione del ricordo non può che terminare con una frase totalmente amara.
Ad interrompere il ricordo, più reale della realtà di una notte insonne ed irreale il sussurro di questo Sirius onirico che gli ribadisce che è così che lo ama. (se lo ama... )
Un Sirius che Remus non osa quasi sfiorare, come ad aver paura che sparisca.
Vinto dalla tenerezza (per un petalo morente) cerca di toccarlo.
Questa volta è Sirius che si ritrae stizzito...
E che riporta tutto ad un piano più reale.
Ma quanto reale?
ed è così reale ora che ha timore di toccarlo per scoprire null’altro che un inganno caliginoso e inconsistente.
Quanto un ricordo o un'immaginazione o un riflesso?
Come è ricordo il suo far sesso con Sirius?
La sua mente è piena di suoni, odori, sensazioni tattili, immagini, parole.
Per quanto sia tentato di cedere finalmente alla follia, c'è comunque una realtà che gli impedisce di farlo.
La realtà di un orgasmo e di una voce.
Ma di chi è quella voce?
Di Sirius mi si è detto (e non posso dubitarne, visto che è l'autrice che me l'ha confessato), ma oltre a quelle quattro parole cui non so dare un significato preciso, vi è una frase che mi stranisce e che non riesco a collocare (conoscendo la meticolosità con cui l'autrice scrive i suoi testi): Un vibrato armonico accolto in un seno sodo.
Ed infine, un ultima domanda mi sorge spontanea: Di cosa si deve far perdonare, questo Sirius?
Mi rendo conto che lascio questa recensione con più domande che risposte, come dopo la visione della terza serie di LOST, ma questo è quanto.
Questa fic mi ha fatto così incaponire che me la sogno di notte, ma dalla prima impressione non riesco a scostarmi!
A questa fic dedico le parole di una canzone che, secondo me, sono perfette per questa visione affranta che ho di questo fantastico capolavoro di cripticità:

Hoodoo - Muse
Come into my life
Regress into a dream
We will hide
And build a new reality

Draw another picture
Of a life you could have had
Follow your instincts
And choose the other path

You should never be afraid
You're protected
From trouble and pain
Why, why is this a crisis
In your eyes again

Come to be
How did it come to be?
Tied to a railroad
No love to set us free
Watch our souls fade away
And our bodies crumbling
Don't be afraid

I will take the blow for you

And I've had recurring nightmares
That I was loved for who I am
And missed the opportunity
To be a better man

Grazie Mary.
Anche se continuo a non capire, mi emoziona tantissimo!
Alexia

sara
29/11/06, ore 18:56

bel capitolo anche questo,forse un pò triste( ma questa fic è triste di suo) visto che parla dell' amore tra verità e false parole. Certo Sirius non si fa molti problemi a...ehm..."sfruttare" la debolezza di Remus,anche solo per una notte. è la prima volta che vedo un Sirius così duro, sono un pò stupita,sinceramente,perchè non me l' aspettavo proprio. Bella la canzone, proprio adatta per il capitolo....ah,belli i fiori che hai usato. alcuni non li conoscevo nemmeno!

Bellatrix1991
29/11/06, ore 16:57

oddio ma sta fic è stupenda e scrivi benissimo!!! Complimenti, poi mi leggerò le altre tue... Bellatrix1991