Recensioni per
Aspettando la fine della notte
di Entreri

Questa storia ha ottenuto 19 recensioni.
Positive : 19
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
09/11/15, ore 22:39

Recensione premio per il contest "Cento giorni di introspezione, fantasia e romanticismo"
 
Eccomi finalmente a recensire la tua storia.
Sarà la terza volta che la leggo e non riesco mai a scrivere un commento decente, poi in questi tempi ho avuto pochissimi momenti da dedicare a EFP e purtroppo il risultato è anche non riuscire a concentrarmi bene su ciò che vorrei dire.
Questa storia è ricchissima di spunti, quindi non vorrei lasciare indietro niente.
Parto dallo stile, che è stato la prima cosa a colpirmi. Il tuo stile è elegante e incisivo come sempre e descrivi l'ambientazione in modo molto naturale, senza inserire dettagli forzati. È tutto molto realistico e la storia scorre. Tuttavia, ci ho trovato qualcosa in più rispetto alla storia che mi hai inviato per il contest. Non so, forse dipende dall’ambientazione, ma l’ho trovato anche più affascinante e, in qualche modo, misterioso. Ho trovato le descrizioni degli ambienti bellissime, anche se non hai calcato molto la mano, e perfino i nomi mi sono sembrati molto suggestivi. Anche qui hai deciso di inserire una canzone; inoltre hai voluto ripetere spesso la frase “c’era una volta un re”, inserendo sempre nuove informazioni su questi personaggi e questa vicenda.
Ho apprezzato moltissimo anche il tuo lavoro sui personaggi: è stata molto particolare la scelta della sentinella come narratore, ma l’ho trovata giusta sia perché sei riuscita a dare un grande spessore a tutti i personaggi, sia perché ci hai mostrato il suo punto di vista. Nonostante il re sia una persona abbastanza malvagia, sotto diversi aspetti, Al-Adnaan prova affetto per lui, più di quanto ne provino i suoi stessi figli.
Sarei curiosa di sapere di più sulla nascita di questo affetto, però credo che sia più affascinante lasciare questa informazione in sospeso, anche perché non credo che sarebbe stata appropriata in nessun punto della storia.
Nonostante si tratti di un racconto molto breve, sei riuscita a dare una caratterizzazione unica a tutti i personaggi: Oberyon è stanco della sua vita e, anche se sta a lui la scelta dell’erede, sembra che non sia nemmeno davvero interessato a compierla, poiché – come pensa anche Al-Adnaan – ognuno dei suoi settanta figli potrebbe contemporaneamente essere il migliore e il peggiore; inoltre, lo stesso Oberyon è salito al trono essendo il peggiore dei figli, anche se dice di essersi rivelato un buon re e l’affetto che la sentinella nutre per lui potrebbe esserne una prova (insomma, ci sarà una ragione comprensibile per questo sentimento verso una persona come lui).
Ashara si è vista privata della sua vita e della possibilità di essere felice, di stare lontana da un fratello che può solo odiare. Nonostante la sua sia una vita distrutta e non si possa provare che pena, per lei, mi rimane la sensazione che la sua malvagità non sia dovuta alle azioni del fratello, ma che fosse presente da prima; lo stesso vale per il suo sarcasmo e la sua malizia nel trattare il fratello. Si tratta comunque di una vittima, ma mi è piaciuto il fatto che tu non l’abbia fatta sembrare completamente indifesa e innocente, anche se di fatto si è ritrovata imprigionata per via dei sentimenti del fratello, che non ha mai voluto lasciarla andare.
Tuttavia, il personaggio che mi è piaciuto di più è Al-Adnaan. In effetti non hai detto moltissimo su di lui, però mi ha affascinata incredibilmente. Sembra un personaggio molto sensibile e allo stesso tempo equilibrato e mi ha colpita molto la parte in cui lui pensa di tornare dalle sue mogli e dai suoi figli, rassicurato dal fatto che nella sua famiglia non c’è odio come in quella del re. So che è solo un particolare, ma mi è piaciuto moltissimo.
Ho apprezzato anche il modo in cui fai interagire i personaggi tra loro e il modo in cui hai lasciato intendere le loro emozioni attraverso le immagini è meraviglioso.
In conclusione, ho apprezzato moltissimo questa storia.

A presto,
 
Eboli

Recensore Junior
26/07/15, ore 20:07

Ed eccomi alla seconda recensione premio!
Dunque, anche questa storia è, devo dire, molto interessante, soprattutto per i personaggi. Il povero e stanco re mi fa pena, mi chiedo come farà, chi sceglierà. Per la sorella non posso che provare compassione, questo rapporto di odio-amore con il fratello le impedisce qualsiasi mossa. Infine, la silenziosa ed ubbidiente sentinella, che come gli altri non può fare nulla se non obbedire al proprio re. Tutti e tre, insomma, sono in qualche modo incastrati nel proprio ruolo, incapaci di fare una scelta concreta. Davvero molto bella, brava!

Recensore Junior
10/06/15, ore 11:08

Aspettando la fine della notte
Prima classificata al "Red Carpet Contest", valutato da GraceAvery

Grammatica


Ecco. In questo caso, la tua storia è una di quelle che frustra ogni ambizione di una ex editor. Ineccepibile, perfetta. 

Stile e lessico 

Anche qui, ho dovuto pensare a lungo prima di trovare qualcosa di intelligente da scrivere. 
Sei perfetta. Perfetta nell’esposizione, nello scandire i tempi, nella descrizione, nell’uso dei termini e del lessico adatto. Non ti perdi, rimani costantemente nel tuo ruolo, come la sentinella, lasci che le cose fluiscano ed emergano un po’ alla volta. 

Originalità

Diciamo che partivi già un po’ avvantaggiata avendo scritto una storia completamente originale, ma ad ogni modo in ciò che mi hai proposto non ho trovato alcun cliché, né alcun luogo comune. 
Scrivi dell’odio della vita del re, dell’amore per una sorella, dell’accettazione dell’odio, della lotta spietata per l’eredità dinastica. Lo fai in modo magistrale e senza dare nulla per scontato, in un mondo talmente reale da sembrare attuale. Fantastico. 

Trama

Una trama davvero ricca, per una storia così breve e contestualizzata in un lasso di tempo contenuto. 
Si sviluppa in modo coerente, prosegue comprensibile ed attenta. Insomma, anche qui frustri i miei desideri logorroici lasciando poco spazio alle mie opinioni! 
Il finale, in particolare, mi è piaciuto molto. La fine della notte è prossima, ma questa fine non cambierà alcunché. Bello, amaro, realistico. 

Impaginazione 

Lo stile è abbastanza elementare, ricorda il mio (pubblico da tablet e non posso modificare l’html). 
Mi è piaciuta la spaziatura che hai usato tra i paragrafi, ed ancora di più l’alternanza tra il narrato ed il “reale”. Ben fatto. 

Citazione 

Beh, cosa mancava alla tua storia? Solo una citazione biblica. 
Non so come tu sia riuscita a risalire con esattezza a quel brano, se esso sia stato d’ispirazione per la tua scrittura, né altro, ma lasciati dire che non avrei potuto pensare a nulla di più adeguato ed idoneo! 

Banner 

Anche qui, cosa dire? Giuste dimensioni, immagine evocativa, ben fatto, ben disposto. 
Comincio ad odiarti! 

Colonna sonora

Anche qui, complimenti per aver saputo ritrovare proprio quelle parole, proprio qui. 
Un tema che torna e ritorna, questa notte che non riesce a finire, questo giorno che non porterà sollievo. Mi sono venuti in mente molti brani (anche lirici), ma l’unico con questa sensazione è proprio unica. Bravissima, complimenti. 

Ambientazione

Ho potuto ricostruire l’ambientazione solo leggendo le note dell’autrice sul fondo. Prima di quel momento, per me, era tutto e niente. Tutto perché si sarebbe potuto ricondurre senza perdere in coerenza e credibilità ad una varietà di contesti, senza rimetterci una sola virgola. 
Insomma… come hai fatto a creare qualcosa di così reale e perfetto? Credo proprio che verrò a leggere altre cose tue, giusto per vedere! 

Recensore Master
11/05/15, ore 12:29

[Recensione premio per il contest "La Caduta dell'Inverno Boreale"]

Mi accodo al coro dei complimenti: senza troppi giri di parole, questa storia è meravigliosa.
Credo che non vedrò mai famigliole felici all'interno dei tuoi racconti. In questo caso poi, siamo al tracollo. Obeyron è un personaggio morboso, incestuoso, parricida, fratricida, e forse anche figlicida (sul finale: Combatterli, punirli, forse ucciderne alcuni, e non dubito che sarebbe stato capace di farlo. D'altronde un uomo con settanta figli non può amare i suoi figli come dei figli, non tutti almeno). Ma la cosa insolita, e forse anche un po' insana, è che noi vediamo questo personaggio sotto una distorta luce positiva, perché il punto di vista è quello della sentinella, e la sentinella ama il suo re più di quanto non lo amino tutti i suoi figli (come, provocatoria, gli ricorda Ashara).
Il rapporto tra Obeyron e Ashara è particolarissimo e minuzioso: ovviamente è problematico e perverso e, soprattutto, egoista. Credo che egoista sia la caratteristica primaria che definisce il personaggio di Obeyron.

La cosa che ho trovato più curiosa in tutta la storia è la tua scelta di raccontarla dal punto di vista della Sentinella, di filtrarla attraverso il suo sguardo passivo, e attraverso i suoi bellissimi pensieri, che trasformano istantaneamente gli accadimenti cui assiste in leggenda. Lo sguardo della sentinella è impotente e poetico, e allo stesso tempo sembra essere l'unico sguardo obiettivo. Al-Adnan, proprio perché si trova all'esterno, vede qual è la verità, ma non può rivelarla.
Il ruolo di al-Adnan è assolutamente affascinante, soprattutto in quel momento in cui, con un curioso capovolgimento di prospettiva, lo inquadri nel suo ruolo "al negativo": l'ultimo custode dei suoi segreti. Ci ricordi che al-Adnan, la sentinella, non è solo colui che tiene all'esterno i nemici, ma è anche colui che tiene all'interno i segreti del suo re. Ed è proprio in quest'ultimo ruolo che lo inquadri in questo racconto. Non deve far fronte a minacce esterne (o almeno non direttamente, anche se i suoi pensieri vanno comunque all'imminente guerra di successione, e ai numerosi figli di Oberyon che verranno a reclamare il regno), ma deve impedire che i segreti di Oberyon escano fuori dalla porta della sua camera. E forse è anche per questo che al-Adnan non riesce mai a trovare le parole consone da dire: forse è per il suo carattere (addirittura, sembra, un poco timido, sicuramente discreto), ma forse... può essere anche per abitudine? Perché le sue labbra devono rimanere cucite.

Come sempre, utilizzi quel bellissimo espediente di riprendere il titolo più volte all'interno del racconto. Sperando di non aver travisato il significato che volevi conferirgli, l'arrivo dell'alba sembra essere paragonato all'arrivo della fine, della morte, o almeno per quanto riguarda il punto di vista di Oberyon.
Ritornando al rapporto tra Oberyon e Ashara, è senza dubbio contorto e quasi auto-distruttivo. Viene spontaneo chiedersi brutalmente che cosa passi nella testa di Obeyron, come sperasse di guadagnarsi l'amore di Ashara tenendola prigioniera, tenendola legata a sé e tenendo lontani tutti gli altri. Più che amore, sembra che Oberyon provi per Ashara una folle bramosia.
La reazione di Ashara a questo attaccamento, d'altronde, è molto curiosa e originale, e sicuramente ben pensata:

C'era una volta una principessa che odiava a tal punto il proprio fratello minore da non poter più immaginare una vita separata dalla sua.

In quel momento più di ogni altro, secondo me, si vede in modo eclatante come Oberyon abbia distrutto la vita della sorella: l'ha portata ad odiarlo a tal punto che quest'odio è diventato una parte connaturata all'essere di Ashara. Ashara non riesce più a liberarsi di quell'odio, è come se ne avesse bisogno per continuare a respirare.
Una cosa posso dire con certezza: che sia Oberyon sia Ashara sono due personaggi molto tormentati.

Vorrei concludere dicendo che ho fatto tesoro di questo racconto. E forse proprio per questo non riesco a dire altro, perché mi ha lasciato senza parole. Ho poco altro da dire, direi bella, bella, bella! all'infinito. Ci hai raccontato una bellissima storia di amore e odio (o forse è più corretto dire di bramosia e odio). E la figura della sentinella corona il tutto: è una figura che mi ha sempre affascinato, e tu sai come descrivere la solennità e la meraviglia della sentinella ferma in piedi ad aspettare l'arrivo della notte, della vedetta che assiste silenziosa allo spettacolo del mondo che cambia. Ti ringrazio per aver esaltato questo aspetto così estremamente affascinante, ma veramente difficile da trovare e da rendere al meglio: la solennità della contemplazione.

A questo punto, mi riterrò delusa il giorno in cui non troverò strofe e brani di cantilene all'interno delle tue storie.
Corro a recensire le altre due!

Silvar

Recensore Junior
11/03/15, ore 21:15

Partecipante al contest: "Breve, anzi, brevissima!"
Primo posto: (Entreri)
 con “Aspettando la fine della notte”
Punteggio totale: 27/30


Grammatica e stile: 9/10 
La tua grammatica è piuttosto solida: non ho riscontrato alcun errore e di questo ne sono contenta, perché mi ha permesso di godere maggiormente della storia. Ho trovato solo qualche imprecisione nella punteggiatura; qui di seguito ti segnalo le poche frasi in cui adotterei dei segni interpuntivi diversi: 

C'erano una volta un re e una sorella uniti indissolubilmente dalle più solide catene che potessero legare l'uomo all'uomo; amore e rancore.
Al posto del punto e virgola inserirei i due punti, in quanto esplicano la frase che li precede. 

La prima volta in cui al-Adnan l'aveva sentita rinfacciargli qualcosa di simile l'enfasi delle sue parole era stata tale da far tremare le stelle,
Inserirei una virgola dopo 'simile', altrimenti si arriva alla prossima pausa un po' a corto di fiato. 

sarebbe bastata a fermare Kamal dal marciare sulla capitale forte dei propri ottomila uomini,
Personalmente, anche dopo 'capitale' inserirei una virgola. 

il respiro pesante intervallato da singhiozzi e maledizioni di Ashara riempiva il silenzio,
Isolerei l'inciso 'intervallato da singhiozzi e maledizioni di Ashara' tramite due virgole. 

A parte questi pochi dettagli, non ho assolutamente null'altro da contestare. 
Mi piace molto il tuo stile. Non è eccessivamente ricercato, ma sai fare un ottimo uso delle parole, in modo da creare delle immagini piuttosto vivide e convincenti.Un unico appunto: stai attenta a non scrivere frasi eccessivamente lunghe, perché rischiano di far perdere il filo al lettore. Questa, per esempio, è decisamente troppo lunga: 
Non mancava molto alla fine della notte: la luna, sorta dal mare, era apparsa e scomparsa più volte dietro gli infissi ambrati delle finestre, l'olio delle lampade iniziava a scarseggiare e ad al-Adnan pareva di poter scorgere storie scabrose nei giochi d'ombra che le fiammelle, incalzate dal vento, disegnavano sulle pareti: c'era una volta un re che aveva quarantaquattro mogli, ma non ne amava nessuna come la sorella che non poteva avere; c'era una volta la sorella di un re che aveva avuto mille pretendenti, ma non ne aveva mai sposato nessuno, imprigionata da un fratello che non poteva perdonare; e, ascoltando quel re e quella sorella scambiarsi sussurri carichi di rancorosa dolcezza oltre la porta alle sue spalle, al-Adnan desiderò poter fingere di non sentire la voce di re Obeyron, rauca e stanca, spezzata talora da improvvisi respiri stentati. 
Ti faccio inoltre notare che hai inserito due volte i due punti in uno stesso periodo; nel secondo caso li trasformerei in un semplice punto e metterei la frase che segue in corsivo, per richiamare la sensazione di fiaba narrata, come hai fatto in altri punti del racconto. Questo è solo un suggerimento; alle elementari a me hanno insegnato che mettere due volte i due punti nello stesso periodo è errore, ma ora tanti dicono il contrario ― Accademia della Crusca in primis ― sebbene specifichino che sia sfruttabile per i testi matematici e scientifici. Ne consegue che non lo considero errore, però sono del parere che, se ci sono punteggiature alternative altrettanto sfruttabili, sia meglio adoperare quelle. 
Il fattore che ho maggiormente apprezzato è la tua padronanza lessicale, la tua bravura nell'usare poche similitudini, ma efficaci [cito: Le sue domande insinuanti, sussurrate con velenosa dolcezza, avevano il suono sgradevole e spaventoso dello strisciare di un serpente nascosto fra le sterpi], e tutto ciò non può che dar adito ad un testo molto ricco sotto il punto dell'espressività. Infatti, ci sono state alcune frasi che mi sono arrivate dirtte al cuore, che hanno in loro, nonostante la semplicità, grande incisività. 
Cito: Nessun pianto gli era mai parso doloroso come quel riso.  
Punteggio pieno per lo stile, che te lo meriti; ti tolgo qualcosa sulla grammatica per la punteggiatura e per alcune frasi eccessivamente lunghe. 

Trama e originalità: 8,5/10 
La tua storia mi riporta alla mente libri come Le mille e una notte. L'ambientazione arabeggiante, gli odori, i rumori sono analoghi. 
Potrebbe non apparire originalissima – e in effetti, se dovessi guardare solo lo scheletro della storia, non lo è – ma ho apprezzato come tu sia riuscita a dare un tocco di originalità narrando la vicenda attraverso gli occhi di un personaggio minore, quale potrebbe esserlo la guardia alla porta delle stanze del re. 
La trama è semplice solo all'apparenza: ci mostri lo spiraglio di una storia in un momento preciso, ma s'intuisce che è solo l'attimo di una vicenda pregna di amori, avventure, gelosie, recriminazioni... Insomma, è come se guardassimo la storia tramite lo spioncino di una porta: vedi una piccolissima parte di quel che c'è dietro e il resto rimane celato. 
In conclusione: ti tolgo qualcosa in quanto a originalità, ma ho apprezzato tanto l'ambientazione e il momento narrato, così come il punto di vista peculiare. 

Caratterizzazione dei personaggi: 9,5/10 
Il tuo racconto, secondo me, è un bell'esempio di come, con poche parole, si possano tratteggiare dei personaggi in modo che essi risultino vividi. 
È quasi paradossale che, nonostante l'intera trama sia vissuta attraverso gli occhi di al-Adnan, siano gli altri due personaggi della storia, ovvero il re e la sorella, a spiccare. 
Hai saputo descrivere molto bene il sentimento di odio-amore che li lega, il senso di triste rassegnazione di Obeyron, la determinazione crudele di Shara che, nel momento cruciale, viene meno. Bellissima, a tal proposito, l'immagine del cuscino impregnato di lacrime. 
I personaggi si muovono in un lasso di tempo assai limitato ― le poche ore che precedono l'alba ― ma in questo breve attimo sei stata in grado di far comprendere anni di sentimenti e desideri celati. Non una cosa da poco. 
L'unica piccola pecca che posso riscontrare è che, nonostante la guardia sia il protagonista, rimane un po' in sordina. È quasi una figura neutrale, tanto che non giudica ciò che vede e sente. Riflettendo, però ― e qui non so se l'intento era voluto o sono solo riflessioni mie personali ― sono giunta alla conclusione che questa sua neutralità potrebbe anche essere data dalla sua professione: il suo compito è di far la sentinella, non giudicare il suo sovrano. Inoltre, ci sono piccoli dettagli che fanno capire il suo lato umano: il pensare alle proprie mogli, il sentimento di lealtà che lo lega al suo re. Tali dettagli rimettono il personaggio in una dimensione umana e questo fa anche sì che il punteggio su questo parametro rimanga molto alto. 


Dalle mie parole e dai punteggi capirai da te quanto la storia mi sia piaciuta. Ne ho apprezzato l'ambientazione, la cura nella scelta lessicale e l'impatto complessivo che dà al lettore. Stai solo attenta a non eccedere con la lunghezza dei periodi; per il resto non posso che complimentarmi: brava.
 

Recensore Master
08/11/14, ore 13:18

Ciao, sono giunta anche qui ^^. Il sabato non si lavora u.u, ma la storia l’ho riletta ieri, sono in guerra con il mio capo che imperterrito mi fa combattere con delle clienti che pensano che io sono un mix fra Van Gogh e la Madonna, pensano che con PS possa disegnare come il primo e fare i miracoli come la seconda; così spazientita mi barrico nel mio studio piccolo e ombroso e mi metto a leggere o a fare banner u.u.
Ma parliamo d’altro, innanzitutto premetto che lo stile arabeggiante si comprende appieno nella storia, sarà per le quaranta mogli e i settanta figli, ma anche per alcune descrizioni. Ma come ho scritto sul topic del forum, ho cercato ovunque immagini in quello stile, ma sono difficili da trovare. Devi anche mettere in conto che io sono di gusti difficili per quanto riguarda le immagini, quindi se non mi piace al cento per cento non la userò mai per un banner o un qualsiasi altro lavoro. Alla fine, a malincuore ho dovuto scegliere immagini in stile medioevale. Nel caso dovessi trovare, nei miei pellegrinaggi qualcosa di più adatto posso tranquillamente rifarti il banner. Ma come per gli scritti e i vestiti, anche i disegni e le immagini vanno a moda, ora con l’avvento del Trono di Spade e libri/telefilm simili, il web è stato invaso, sì, da immagini bellissime, ma tutte con questo stile.
Ora, sorvolando su questa parte che non c’entra nulla, passiamo alla storia. Lo ammetto ho letto anche un’altra tua OS, quella con i due padri di Abigal, stupenda anche quella.
Mi sto dileguando in altre chiacchiere, meglio concentrarsi xd hai uno stile fluido e stupendo, come ho scritto anche nella recensione del contest, mi sono innamorata del tuo modo di scrivere. Sembra di leggere delle poesie, se così si possono definire.
La os in questione, quella per cui ho fatto il banner è molto bella, molto introspettiva per un verso, vedi il personaggio che racconta quanto sta osservando, al-Adnan, mi è piaciuto molto come personaggio e voce narrante della storia. Lo vedo così profondo, serio, ligio al suo dovere e affezionato al suo sovrano, per quanto lo stesso sovrano abbia affermato di non essere mai stato un uomo buono.
Nelle ore in cui sorveglia il suo sovrano, al-Adnan pensa, la sua mente vaga, il sovrano se ne sta andando, presto morirà, e si chiede cosa avverrà dopo, seppur buono o cattivo, seppur le sue azioni possono essere condannata, fino a quando c’è stato lui il regno è stato in pace, dopo cosa accadrà? Quante persone moriranno per una lotta fratricida per avere un briciolo di potere? Perché alla fine è di questo che si tratta, del potere! mi domando fra tutti quelli che cercano di salire su un trono, se qualcuno abbia mai pensato, che non è solo una questione di potere, si ne avranno, ma assieme a questo avranno anche delle responsabilità. Nelle storie, ma anche nella realtà nessuno ne parla mai, nessuno pensa che comandare una nazione abbia delle responsabilità, che delle guerre interne faranno morire molte persone innocenti, l’unico a pensarla così è questa sentinella che attende l’arrivo del giorno e al tempo stesso ringrazia di non doversi mai chiedere quale dei suoi figli un giorno lo ucciderà per prendere il suo posto.
 
Ammetto che quando ho aperto per la prima volta la storia e scorrendola, ho notato una frase che mi ha fatto storcere un pochino il naso, ho quasi avuto paura di leggere una storia incest. Ma, alla fine non c’è, si potrebbe vedere, ma sarebbe velatissimo.
Si nota di più l’odio della principessa, piuttosto che il suo amore; all’inizio mi sono domandata per quale motivo detestasse così tanto il sovrano, suo fratello. Pensavo, perché fosse anche lei innamorata, ma lui avesse molte mogli, ma alla fine non è così.
Era il re a provare sentimenti più profondi verso Ashara, l’odio della donna invece era sincero, aumentato probabilmente dopo che ha scoperto che l’altro ha ucciso suo padre e il suo gemello.
Hai scritto una storia stupenda, carica d’introspezione, con dei personaggi ben caratterizzati, da al-Adnan che per anni è stato solo un semplice spettatore di questo strano amore, ai due personaggi che lo vivono. Se un tempo erano un potente re e una bellissima principessa, con il tempo tutto è cambiato. Il sovrano, ora è solo un vecchio stanco, mentre la bella principessa una vecchia collerica carica d’odio. Eppure non sono solo questo, a modo loro sono legati, sono gli unici due che provano dei sentimenti veri l’uno per l’altra, almeno è quanto penso.
Veramente una storia meravigliosa, ti faccio tutti i miei complimenti, per la trama, lo stile e questi personaggi così profondi, così ben caratterizzati in un racconto tanto breve.
 
-Erika-

Recensore Master
20/10/14, ore 16:39

spettando la fine della notte – 52/60
Grammatica: 10/10
Stile 10/10
Sebbene abbia trovato frasi estremamente lunghe, lo stile è molto buono, in più non sono abituata a leggere fantasy anche se li adoro xD.
Originalità: 3.5/5
Non ho trovato nulla di così innovativo nella storia… è un incipit per un qualcosa che ha un grande potenziale. Un re con molti figli e una sorella che desidera la sua morte, nei Fantasy riscontriamo spesso trame del genere. La storia comunque è davvero carina.
Caratterizzazione e introspezione: 16.5/20
Probabilmente questa è un’edita… la caratterizzazione dei personaggi, c’è, indubbiamente, ma mi manca un po’ di introspezione. Il contest era concepito per scavare dentro l’anima dei personaggi, ho un accenno molto bello verso la fine dei pensieri del re, e quella parte difatti mi ha interessato davvero moltissimo, ma il protagonista non è Al-Adnan? Lui è una guardia e come tale deve eseguire gli ordine e basta, ma questo in apparenza. Nella narrazione potevi farci capire di più il suo punto di vista e la sua storia in generale, ti ripeto, hai concepito il lavoro per altro scopo sicuramente ed infatti hai fatto un bellissimo lavoro, ma per il contest volevo più lavoro sull’introspezione dei personaggi.
Uso cit e prompt: 4/5
Hai usato la citazione (tra l’altro molto molto bella) e quattro prompt.
Gradimento personale: 8/10
Torno a dire che la storia merita davvero tanto.
È bene scritta, un fantasy davvero coinvolgente, l’immagine della guardia che guardando la fiamma si immagina diverse storia è molto evocativa, mi ha colpita molto. La parte finale del discorso del re anche è ben scritta e ben pensata, complimenti.
Nel complesso una buona storia che lascia spazio a un continuo.

Recensore Veterano
22/06/14, ore 15:47

Innanzitutto chiedo scusa del ritardo della recensione che è la prima delle quattro che io e Shayd dobbiamo farti in quanto seconda classificata al Contest dell'Antieroe: prima non ho avuto il tempo che avrei voluto per dedicarmi con attenzione ai tuoi racconti che, come ricordavo, valgono davvero molto. 
Inizio dicendo di aver subito ascoltato la canzone di Guccini che hai scelto e che ho trovato assolutamente azzeccatissima: leggendo la storia una, due volte e immaginandomela con Shomer ma mi-llaila come sottofondo non ha potuto fare a meno di saltarmi alla mente l'ambientazione accurata - notti quiete, corridoi silenziosi calati in un paesaggio dorato e poi spade sguainate, sangue che fiorisce sui giardini di un palazzo, l'orrore di una battaglia combattuta tra fratelli - in cui, con tanta maestria, hai saputo calare il lettore in pochissime righe con uno stile invidiabile e ricercato. 
Leggevo di al-Adnan che come tutte le notti prima, quietamente, assolveva al suo compito di sentinella con la devozione che soltanto un figlio fedele potrebbe provare per il proprio padre, ed ero accanto a lui, le spalle rivolte a quella porta dietro cui quel re che aveva settanta figli, ma non aveva ancora nominato un erede, aspettava la fine della notte insieme alla sorella; ero accanto a lui in quel corridoio bagnato dalla luce tremolante di lampade ad olio, in quel palazzo che anni addietro era stato teatro e spettatore di una tragedia - il re che avvelenava il padre e il fratello, quel re che tanto amava la sorella al punto di negare a chiunque altro il proprio amore; ero accanto a lui persino e soprattutto quando gli viene ordinato di non reagire, di lasciare che la sorella soffocasse il re davanti ai suoi occhi. 
Ho trovato questa scena - più di tutto il resto - particolarmente straziante e intensa: non è chiaro del tutto il vero rapporto che ci sia tra lei e il re, o meglio, quale sia la sua natura, ma le sue lacrime calde sul cuscino che poi il re stringerà al petto mi hanno colpito profondamente. Mi hanno lasciato addosso una sensazione di vuoto e di dolore e di impotenza, una profonda infelicità acutizzata dai versi che hai sapientemente distribuito nel corso della storia e che ho trovato perfetti. 
Hai uno stile scorrevole e ben curato, mai noioso: ti devo fare i complimenti perché è raro il dono di saper coinvolgere e trascinare così tanto nel racconto, di lasciare il lettore con un sapore amaro in bocca - cosa sarà accaduto in seguito? Cosa ne sarà del re? Chi lo ucciderà? E la sorella, è vero che i loro destini - e così la vita e la morte - sono legati indissolubilmente l'uno all'altro? E perché il re prova così tanto affetto e cieca fiducia per al-Adnan, al punto da metterlo alla prova? Nonostante sia una storia abbastanza breve, sei stata capace di tratteggiare alla perfezione ciascun personaggio: persino quelli soltanto nominati - alcuni dei tanti figli del re -, persino loro, i loro nomi, suonano familiari e frutto di un attento lavoro. Nulla è lasciato al caso e al-Adnan, la sentinella silenziosa, che pur è un personaggio surclassato dalla presenza dei due fratelli, è a suo modo vero protagonista della vicenda, con una personalità che s'indovina seppur nebulosa. 
La conclusione, poi, mi ha messo i brividi. 

«Domani dovrò alzarmi da questo letto e ricordare a quei mocciosi che muovono eserciti che sono ancora io il re. Combatterli, punirli, forse ucciderne alcuni. Prima, però, vorrei dormire. Fra poco sarà l'alba, non è così?»
«Fra poco, Maestà, ma non ancora.»

Una storia che nulla ha da invidiare a molte altre in libreria o a certe saghe fantasy: vedo moltissima potenzialità e sarebbe bello, un giorno, sapere qualcosa di più su quello che è avvenuto in seguito - parlo da ignorante in quanto ho letto, nelle note, che tu hai probabilmente già scritto qualcosa e forse pubblicato. 
Complimenti, davvero!
Athenryl

 

Recensore Veterano
26/05/14, ore 12:18

Oh.
Che racconto! L'ho apprezzato, senza dubbio, e sono tutt'ora un po' stupito da quanto ho appena letto.
Lo stile è davvero encomiabile: ricercato, elegante eppure mai pesante o cervellotico. I personaggi sono ben delineati, seppure tenuti in piedi dal minimo di informazioni e descrizioni necessarie, al loro riguardo. Sono vivi grazie alle emozioni che tu hai saputo trasmettere con tanta efficacia, grazie al retroscena appena accennato, ma non per questo meno interessante.
Tutto, pensieri, parole e descrizioni, è intriso di una malinconia a volte bruciante, a volte più diffusa e tiepida. E c'è anche una strana dolcezza, nel mezzo.
Il tuo racconto riesce a svilupparsi con pacatezza, eppure ad essere incredibilmente vivo, sospeso in quel tempo indefinito fra la notte e l'alba, che qui assumono significati ben più profondi di semplici scansioni temporali.
Insomma, mi è difficile fare una recensione sensata: mi sono piaciute un sacco di cose della tua storia, eppure mi sfuggono, nell'elencarle, un po' come se non sapessi bene nemmeno io da dove cominciare o dove pescare una cosa definita per cui complimentarmi.
Credo che, tutto sommato, sia un buon segno.
Insomma, è un racconto ben scritto (ho giusto qualche dubbio sull'uso delle virgole, in certe frasi: a volte ne mancano di necessarie, altre volte ne avrei tolte) coinvolgente e profondo. Complimenti vivissimi, davvero!
Se questa non è che una porzione di un mondo più grande, forse varrebbe la pena esplorarlo un poco...quindi alla prossima, e ancora complimenti!

Recensore Master
10/04/14, ore 09:42

Ciao, scusa il tremendo ritardo della recensione (so che mi ero impegnata a farlo per "l'autogestione" del contest "Red carpet: fanfiction da Oscar", ma purtroppo prima non sono riuscita ad avere il giusto tempo da dedicare alla tua storia). Passando alla recensione vera e propria, mi è piaciuta molto, a partire dall'ambientazione letteralmente sospesa nel tempo. In questo senso ho trovato davvero ben gestito anche l'espediente di ripetere durante la storia il "c'era una volta", credo che metta in risalto il passato dei due fratelli senza distogliere troppo l'attenzione da quello che avviene nella camera da letto del re (dopo aver letto le note non saprei dire se questa scelta è stata dettata dal fatto che per i lettori delle tue altre storie questi "retroscena" sono già noti, ma parlando come lettrice che si è approcciata a questo tuo lavoro considerandolo una storia a sé stante trovo che quegli incisi aiutano ad avere un quadro più generale).
Passando ai personaggi, mi sono piaciuti tutti e tre, li ho trovati ben caratterizzati, ognuno ha il suo ruolo, ma non li ho trovati stereotipati. Il rapporto che mi ha colpito maggiormente è stato quello tra il re e la sua guardia; devo dire che hai messo a dura prova la lealtà di al-Adnan.
Arrivando alla trama in generale, devo dire che alla fine quasi mi aspettavo che tu facessi morire il re all'alba, sono felice che tu non l'abbia fatto e abbia lasciato un finale più aperto,lasciando i dubbi sulla successione al trono da dover riaffrontare dopo qualche ora di sonno.
Lo stile è curato, così come la grammatica (ammetto di non aver passato riga per riga a cercare l'errore a tutti i costi, ho preferito godermi la storia) e l'insieme è davvero piacevole da leggere e molto scorrevole. Si vede che è una storia alla quale hai dedicato del tempo (purtroppo, anche questo non è così scontato).
Termino con due parole sulla canzone, visto che era uno degli elementi del contest: l'ho trovata azzeccatissima, sia per il testo che per la musica, che mi ha subito trasportata in luoghi caldi e sospesi nel tempo, proprio come la tua storia.
Davvero complimenti, non escludo - tra l'altro - di passare a leggere ancora qualcosa di tuo. A presto, _Nica89_

Recensore Veterano
06/04/14, ore 19:17

Seconda recensione "Vecchie storie"
Devo dire che le tue storie sono sempre molto intriganti e piene di significati più o meno nascosti tra le righe. Mi piace cm stile dosi molto bene ogni emozione e sensazione. Apprezzo molto anche questa idea di "ragionare per saghe" ma comunque ogni shot è comprensibile e apprezzabile anche se letta singolarmente. Sei molto brava, soprattutto nel far capire l'aspetto psicologico del personaggio, che a quanto ho capito ha sempre un forte turbamento interiore, o comunque questo è quello che ho notato io. Anche questa storia è molto interessante ed intensa, come hai fatto notare, trovo molto azzeccata la scelta della location, molto intima proprio come i dialoghi. Anche la metafora notte/vita... Meravigliosa...

Ancora mille e più complimenti per le tue idee assolutamente originali e le il tuo stile che apprezzo infinitamente!

Baci baci

Jogio

Recensore Master
20/03/14, ore 23:32

Cara, eccomi dal contest degli Oscar, finalmente giunta a leggere la tua splendida one-shot
premettendo che non leggo mai originali (sto facendo eccezione solo in casi come questo) quindi forse la mia voce non è la più accreditata, l'ho trovata perfetta
Semplicemente
ho letto anche il commento del giudice, e forse non sono in grado io di vederli - forse sono stata offuscata dalla trama e dalla profondità dei personaggi - ma non mi sono nemmeno accorta di uno, dico uno solo dei supposti errori di grammatica o sintassi
purtroppo mi rendo conto che avrei dovuto leggere altre tue opere e collocare quaesta one shot all'interno di un "progetto" ma ti assicuro che anche così non manca nulla...
la musica: all'inizio ho letto Guccini, in un'opera fantasy e dho un pò storto il naso, ma sbagliavo
il testo è adattissimo, questa era davvero una storia accreditata per avere dei premi!
amo scoprire i riferimenti classici, come questo versetto
I personaggi (anche io ravviserei Oberin Re delle fate, nel nome) sono tutti e tre assolutamente in equilibrio
la sentinella, muta o quasi, che però è il pilastro del racconto
colui che osserva il tempo, più che dei possibili nemici, come "sorvegliante"
l'alba che non da ristoro, la notte che sembra poter finire, ma è un inganno, è quasi terminata
sempre
il Re, così poco nobile visto il comportamento con la sorella, eppure così autoritario e forte a quanto pare
riconosciuto come qualcuno da amare o temere, comunque da non mettere in discussione
la sorella
direi che il tuo avvertimento "se volete vedeteci l'incest" era necessario..^_^ c'è, c'è si, non serve che sia fisico è totale e straziante così
vive allo scopo di aspettare cosa succederà al fratello
che sia amore malsano o indiretto, o deviato, se tutta la tua esistenza ruota intorno a qualcuno la spiegazione è quella
quando il re stanco e provato dall'idea che comunque, aspettare vorrebbe dire non sapere quale dei figli succederà al trono - e sarà una lotta fratricida - o se le sue mogli lo hanno amato davvero, si arrende e dice alla sorella che si farà uccidere non ho avuto un secondo di dubbio
lei non lo fa
non può, davvero, perchè quseta realizzazione del suo desiderio, ne sarebbe la morte come quella, ipotetica, del fratello
la notte si bloccherebbe per sempre, credo
davvero sei stata una scoperta!
sono colpita dalla cura, della tristezza e soprattutto l'Epica che questi personaggi raccontano
e tutto sfuma in un color ambra, ma forse non è l'aurora dorata
è l'inganno dei riflessi del mare...
Baci, Setsuna

Recensore Veterano
13/11/13, ore 22:28

Ciao! Allora... A parte il fatto che questa storia finirà dritta tra le mie preferite (ed è la prima originale ad andarci), comunque ti spiego perché ho scelto di leggere questa storia e recensirla, come premio per il tuo 3° posto nel contest "A sentence to write" in cui ho fatto da giudice sostitutivo: ero semplicemente curiosa di leggere qualcos'altro su questo tuo mondo inventato e con una struttura e delle regole ben definite. Prima o poi leggerò tutto quello che hai scritto su questo mondo, ma per ora ho guardato i titoli delle tue storie nella sezione Fantasy e questo mi ha attratto come una calamita, non so perché. Così sono entrata, ho letto le note d'autore e ho visto che andava benissimo. Ed è semplicemente... Wow. E' davvero una storia bellissima, perché è scritta perfettamente (forse è la storia meglio scritta che io abbia mai letto su efp) e per la trama, la sensibilità, la caratterizzazione dei personaggi... Lo scandagliare i loro sentimenti, capire i motivi dei loro gesti... Inoltre, ho apprezzato molto quel "c'era una volta un re" che inserisci in tutto il raconto, è davvero perfetto!
Mi è piaciuto ogni aspetto di questa OS, soprattutto la profondità che nasconde. Complimenti, continua a scrivere, perché tu e questo mondo fantastico che hai creato avete enormi potenzialità; devono solo essere scoperte dalla persona giusta!
- Rose

Recensore Junior
09/07/13, ore 00:00

Secondo me dovresti scrivere ancora di questo mondo, con tutte le regioni che gli hai fatti e tutte le varie epoche, voglia a scrivere... sappi che passerò anche dalle altre tue storie (con molta molta calma), per ora ti dico che preferisco l'altra, anche se i brividi sono assicurati pure con questa... ^_^
Domanda idiota: ma se sono tutte storie che parlano dello stesso mondo perchè non crei una serie? Magari spieghi l'ordine di lettura delle storie, io per ora che sto leggendo per come capita... ^_^
Un'ultima cosa, ho trovato giusto un paio di errori: in un punto hai scritto "al- Adnan" con uno spazio in più, poi, non so se magari è un problema mio, ma ho trovato scritto "dÃ'ambra" o_O e infine "cosìle" che va scritto sbagliato... mi è venuto anche un dubbio sulla barra / da che so io si scriverebbe senza spazi nè prima nè dopo, ma usata per dividere parti di canzoni non so se vale ancora questa regola o no... di sicuro avrò scritto una recensione piena di errori, sto cercando di sbrigarmi perchè se riesco me ne leggo un'altra... ^_^
Dimenticavo: ho modificato l'altra recensione perchè per 10 parole non mi dava un altro punto bonus, così sono andata a scriversi due paroline in più... ^_^
syssy5

Nuovo recensore
21/04/13, ore 15:42

Ci vuole davvero maestria per riuscire in un solo racconto a far assaggiare un intero romanzo lasciando la voglia di divorarlo tutto quanto.

Mi è piaciuta: questa storia mi è piaciuta davvero perché fa volare la fantasia. Mi immagino per esempio una stanza del palazzo riempita di luce e risate con  Ashara, Obeyron e l’altro fratello che giocano insieme da bambini, e poi invece una stanza silenziosa avvolta nella notte, come quella della tua storia, dove un giovane Obeyron sta solo con il corpo senza vita del padre, e poi quante cose si possono immaginare, supporre, inventare. Nelle poche righe di un racconto si apre un passato da svelare e un futuro che si prospetta cupo e pieno di chissà quante avventure, colpi di scena, personaggi che si faranno odiare, o amare, o tutte e due le cose assieme. Come vorrei poterti leggere nella testa per sapere cosa è successo prima e cosa succederà dopo!
E chissà lui, al-Adnan…chissà lui che ruolo potrà mai avere.

Leggere questo racconto è come osservare dallo spioncino un possibile romanzo e questo secondo me non lo rende affatto incompleto. È un racconto perfettamente a se stante ma mille volte più interessante di un racconto che racconti tutto. Qui c’è un finale aperto e pure un inizio aperto: a piacere, ognuno può fantasticare. Tutte le allusioni, i rimandi a storie che sono accadute anni prima e a trame e intrighi che si stanno tessendo mentre questa scena ci si presenta, rendono ricco il racconto, pieno: lasciano immaginare, e questo non è che un pregio. Leggerei volentieri un libro fatto solo di racconti come questo, che suggeriscono storie ma non le raccontano per intero, che le lasciano intravedere e che poi però non le mostrano:  sarebbe un libro pieno zeppo di fantasia.


Questo è il primo dei tuoi racconti che leggo e sono davvero entusiasta. Mi piacciono lo stile e la capacità di sceneggiare il tutto, la scelta delle inquadrature, i silenzi, i flashback al punto giusto: ottimo, tutto ottimo. E la curiosità che riesce a suscitare con queste continue allusioni a passato, presente e futuro di questa scena nella notte è assolutamente efficace; la voglia di saperne di più è inevitabile!
Invitante anche la riflessione che sta sotto tutta la scena: la fragilità di un uomo, qualsiasi possa essere la sua condizione sociale. Preparati, la prossima volta che ti vedrò vorrò assolutamente che mi canti la filastrocca di Elmira.

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