Bella!! Questo Brian maturo e per certi versi disincantato che si trova a fare, per così dire, da fratello maggiore (anche se Matt ha intenzioni palesemente non fraterne) ad un Matt imbranatissimo è molto coinvolgente. E rende Brian estremamente intrigante perché gli conferisce un fascino di una natura un po’ diversa dalle solite connotazioni.
La freddezza e la sopportazione con cui accoglie Matt che invece piange e si dispera riassumono perfettamente i due diversi livelli di evoluzione emotiva in cui essi si trovano. E’ come se Brian fosse anche un po’ annoiato di fronte a tutti quei tormenti esagerati perché lui ci è già passato, ha superato la fase, ha imparato a gestire la sua emotività e ora si può permettere di assumere un atteggiamento di superiorità. Superiorità che – dato che in fin dei conti è pur sempre Brian e il suo ego ha proporzioni considerevoli – ostenta con un certo malcelato compiacimento.
E’ l’evoluzione del Brian fragile ma comunque un po’ crudele.
Benché adori i Muse, su Matt sono meno ferrata ma ho trovato questa sua versione tenerissima e anche in questo caso, originale rispetto alle solite prospettive.
All’inizio mi aspettavo che la vicenda prendesse un’altra piega ma sono rimasta positivamente sorpresa dall’evoluzione che hai scelto. La scena della finestra è divertente e surreale e soprattutto è molto equilibrata. Non diventa mai né troppo ridicola né troppo drammatica.
Ho adorato la conclusione con la comparsa di Cody. Le versioni di Brian-padre ti vengono proprio bene!
Continuo a mettermi in pari con le tue storie :)
(Recensione modificata il 13/09/2012 - 04:35 pm)

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La tua prima Mollamy! e confido che altre seguiranno...
Magari con meno Belldom, grazie. *sembra l'ordinazione ad un bar, non farci troppo caso*
Brian è impeccabile come sempre, come i tuoi Brian, che sono al di sopra dei comuni mortali ed allo stesso tempo sono incredibilmente fragili.
Matt è sconclusionato e gli hai restituito una patina di quel suo antico "essere innocente" che ormai si è giocato da un pò con le veterane dei fandom che lo vedono protagonista. E' stato incredibilmente piacevole.
Ho adorato il modo in cui hai dato al tutto un'aria quotidiana, quasi sciatta e vagamente squallida in alcuni punti. Non hai rivestito le cose della solita patina di angst melodrammatico e questo ha reso la storia molto più originale ed impegnativa di quello che avrebbe potuto essere in relazione esclusiva alla trama. Sei brava a mischiare assieme normalità e riflessioni profonde sul senso della vita, lo apprezzo molto.
Molto, molto bene come sempre!
Sei un "acquisto" di cui sarò felice in eterno!
MEM

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Eccomi qua, finalmente a recensire una tua storia. 
Partiamo da Brian, lo adoro. E' come se la paternità lo avesse condotto ad essere più tollerante e incline ad ascoltare gli altri, anche se non vuole. Dalla storia sembra che Brian cerchi in tutti i modi di tener fede al suo personaggio, quello menefreghista e opportunista, ma che non ci riesca fino in fondo. Perchè una cosa sono gli atteggiamenti, un altra i fatti. E credo che il piccolo Cody sia la spiegazione più plausibile per un tale comportamento, mi è molto piaciuta quella scena, quella del bambino che arriva spaventato ma non appena si accorge che è tutto a posto cerca di ritrarsi dalle attenzioni del padre. Sembra un Brian in miniatura quasi. 
Passiamo a Matt. Forse abbiamo un pò di colpa tutte qua, nel senso che Matt, poveraccio, viene quasi sempre descritto come un essere piagnucoloso e combinaguai che non si assume le sue responsabilità. Comunque il tuo Matt non è male, forse un pò piatto, il motore dell'azione ma non il protagonista. In questa fic il protagonista è assolutamente Brian, dalla prima riga all'ultima. Nonostante sia l'altro quello che racconta la sua storia, quello dilaniato dal dolore, in ogni caso è Brian il fulcro della scena. 
Quindi mi complimento con te per questa one-shot e vado a leggermi qualcos'altro :) 

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