Recensioni per
Perla rara
di Red Fox

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
16/06/12, ore 03:38
Cap. 1:

Credo andrò molto contro-corrente.
Ciò che ti sto scrivendo in questa recensione è diverso rispetto a ciò che ti hanno scritto gli altri.

E' giusto ciò ti hanno detto gli altri.
Capiscono Elisa ma lei deve cercare di non chiudere quella porta, di non tagliare completamente il legame con il padre, e roba varia. Sono tante belle parole che però rimangono tali, perché come non puoi comandare al cuore di non amare di una persona, di non volergli bene, ancor più non puoi comandargli di amarla, di avere fiducia in lei.
Di sicuro la situazione che si è creata non è colpa di Elisa, né della sua malattia.
Questo è sicuro al 100%.


Elisa credo sia veramente una perla rara, resa ancora più bella e preziosa proprio per la sua malattia, perché non la vedo soffrire per la malattia in sé e per sé, ma per la tristezza che questa (la malattia) sta portando alle persone a cui lei vuole bene.
E la vedo veramente dolce, piccola e ingenua, perché credo pensi che se solo la malattia non ci fosse stata, allora tutto sarebbe rimasto perfetto come prima. Forse qualche volta le sarà capitato di pensare che se lei non ci fosse stata, non ci sarebbe stato neanche il dolore.
In realtà non è così, perché le coppie, quelle vere, che si amano e si sostengono seriamente, di fronte al dolore non possono fare altro che avvicinarsi ancor di più. Quelle invece in cui già ci sono tanti problemi, non fanno altro che usare quel dolore come scusa per allontanarsi, abbandonando l'altro. Ma in questo caso, malattia o meno, le coppie si dividono. Forse anzi la malattia li ha fatti stare insieme per più tempo.

Credo che questa perla però sia stata incrinata perché ha dovuto sopportare troppo peso ad una volta.
Nei momenti in cui la malattia diventa un mostro orribile che distrugge corpo, anima e mente, si vorrebbero avere le persone a cui si vuole bene vicine, si vorrebbe sentire il loro calore, il loro amore.
Anzi, si vuole.
Perché sono quelli i momenti in cui hai più bisogno di loro, perciò si diventa -più che giustamente- egoisti.
Si vuole che loro siano lì ad aiutare, senza dover compiere chissà che gesti, anche tenendo la mano o stando semplicemente in quella stanza guardando fuori dalla finestra.
Si ha bisogno che loro siano lì.

Sembra strano. In amore si dice che esista il colpo di fulmine, è solo un secondo, ma ti fa capire che ami quella persona.
Credo una cosa simile valga anche al contrario.
Esiste un momento in cui dentro senti qualcosa rompersi, senti formarsi una crepa nella perla.
Io dovrei voler bene a quella persona? Dovrei riporre in lei la mia fiducia?
E' un momento in cui ti sembra di aprire gli occhi e vedere veramente come è la persona che hai davanti, fai collegamenti con il passato, ricordi frasi cattive, gesti bruschi, tutto ciò che di negativo ha fatto, e le cose belle sembrano finte, perdono di significato.
In realtà è un momento in cui gli occhi li chiudi per non soffrire. Quella persona ti ha deluso profondamente e per proteggerti la odi.
(E adesso fe' trattieniti e non partire con uno dei tuoi soliti discorsi narutiani su Sasuke, però ci starebbe bene un bel paragone con quello che ha provato per Itachi. Fe' smettila! Zitta, Fe'!)

Comunque quando quel legame si rompe dentro, è difficile recuperarlo. Si può, ma è complicato metterci una pietra sopra.
Di certo non sarà più come prima, perché se tagli un filo puoi farci un nodo per ricollegare le due parti, ma il nodo si noterà sempre.


Cercando di mettermi nei panni del padre, invece… per molte cose sinceramente non ci riesco, perché per capire veramente cosa ha pensato bisognerebbe avere un quadro più ampio della situazione.
Posso però dire che non credo assolutamente che non voglia più bene alla figlia, credo invece che sia molto preoccupato per lei. Che si senta in colpa per starla lasciando da sola, per averle aggiunto alla sofferenza della malattia anche la sua separazione, e che proprio per questo non abbia il coraggio di starle accanto, perché non si sente degno e perché è vigliacco.
Si sente molto a disagio con lei, non riesce più ad essere spontaneo come prima e non sa cosa fare per farle sentire che lui è vicino.
Probabilmente sa che lei lo odia, per questo ha paura che standole vicino peggiorerebbe solo la situazione.
Non riesce a esprimere ciò che prova perché ha paura di ferirsi sentendo parole di odio da parte sua, sapendo che se le merita.


Invece una figura strana è la donna accanto a lui.
Io l'ho interpretata in due modi diversi: può essere sia qualcuno che in realtà sta spingendo quel padre vigliacco a continuare a stare con la figlia, accompagnandolo quando la va a trovare in modo da dargli un po' di sostegno per affrontare una situazione comunque difficile, sentendosi lei in parte colpevole; sia può essere qualcuno che in realtà non ha poi un ruolo veramente importante, ma è capitato che ci sia lei vicino a Piero, in realtà chiunque andava bene per il momento, in questo caso mi fa solo pena.
Non ce la vedo poi tanto a fare la parte della donna cattiva rompi-famiglia, semplicemente perché Piero non mi sembra chissà che figura di spicco, non ci sono soldi da poter spillare, e via dicendo...

Naturalmente, tutto questo è solo il mio modo di vedere le cose, di interpretare la storia.

Per l'introspettività, lo stile di scrittura, e tutto ciò che riguarda prettamente il testo, non si può dire altro che: sublime!

Recensione non fatta per l'iniziativa (anche perché sono decisamente oltre mezzanotte), ma semplicemente per la storia.

Recensore Junior
16/06/12, ore 00:04
Cap. 1:

(15 giugno, iniziativa 'Fatevi sentire, recensite' di EFP)

Ti faccio i miei complimenti. Il linguaggio che hai usato è semplice, ma molto profondo.
Leggendo, riuscivo a sentire il dolore di Elisa, riuscivo a capire perché si illudesse con continue scuse fondate sulla voglia di non soffrire ancora.
Non mi sono mai ritrovata nella situazione in cui si è ritrovata la protagonista, ma ho provato spesso a vivere cancellando la realtà.
Credo che tutti, quando subiamo un forte dolore, d'istinto creiamo un nostro mondo, un mondo fondato sulla menzogna. Una specie di scudo protettivo, che lentamente viene abbattuto dalle verità quotidiane, che spesso sono difficili da mandar giù. E con il tempo impariamo a convivere con il dolore, capendo che è meglio affrontarlo, che cercare di far finta di nulla.
Beh, mi fermo qui, ancora complimenti!
(Recensione modificata il 16/06/2012 - 12:05 am)

Recensore Master
15/06/12, ore 23:33
Cap. 1:

(15 giugno, iniziativa 'Fatevi sentire, recensite' di EFP)

Potrei dire che capisco il modo in cui Elisa vede suo padre, come lo consideri il massimo, il migliore. Come lo abbia sempre visto come tale; io stessa ho sempre visto il mio allo stesso modo ma, probabilmente, la situazione è diversa. Diversa perchè Elisa ha attraversato la separazione dei genitori quando era già grande, ha visto pensando di esserne la causa, probabilmente, ma allo stesso tempo ha continuato ad adorare quel genitore che, sempre, lei ha amato dal profondo. Tuttavia, per quanto non possa comprendere cosa si provi a vedere l'allontanamento di quel genitore e l'odio che la ragazza ha iniziato a nutrire per l'uomo, posso dire di capire quanto fa male vedere il proprio padre con una donna che è estranea. Io l'ho passato e lo sto passando, e devo dire che, da quel momento, mi sono inevitabilmente staccata -anche se mi fa male dirlo- da mio padre. Oh, non che lo odi, non lo odio, solo che non c'è più lo stesso rapporto; non siamo più come prima: non è più il mio eroe quello che, se mia madre lo insultava, io difendevo in modo assurdamente ingiusto, vedendo solo lui.
Mi sono accorta dello sbaglio e ora vedo molti difetti, in quell'uomo che credevo perfetto. Ma è umano e, in fondo, anche lui ha diritto ad avere qualcuno accanto che non sia io; Elisa però ha subito l'allontanamento e la codardia dell'uomo che, in modo decisamente con poco tatto ha mostrato quanto, probabilmente, la figlia non sia più parte integrante della sua vita; come ora ci sia una nuova lei, qualcuno di molto più importante per cui vale la pena trascurare la figlia. 
Io sono dell'avviso che, se si decide di avere un figlio, si deve amare lui prima di tutto, indistintamente. Puoi avere una persona al tuo fianco, ma deve esserci tuo figlio prima -almeno fino a quando non è il figlio stesso a distaccarsi- perchè altrimenti è troppo crudele. 
Devo dire che è scritta bene, sentita inevitabilmente. Forse non è propriamente una "perla" ma è senz'altro molto bella, molto umana e fa sentire tutto, in maniera diretta. Ma forse parlo così perchè, in fondo, un po' mi sono sentita coinvolta. In qualche modo, però, spero che Elisa e il suo papà possano chiarirsi, non certo fare pace... Ma chiarirsi si, almeno quello, anche se il rapporto non sarà più quello di prima.
Complimenti ancora, merita davvero.

Recensore Veterano
15/06/12, ore 23:02
Cap. 1:

*piange* nono! Elisa non si deve sentire così!! non è colpa sua!!! sono sicura che i sentimenti di Pietro erano sinceri! no non è colpa sua! ne della sua malattia ne di sua madre ne di Alessandro, di nessuno solo degli eventi e dell'egoismo umano! non è vero che non ha mai mostrato abbastanza a sua mamma quanto gli vuole bene! sono sicura che lei lo ha percepito! anche se non se ne accorta! è normale avere un attaccamento al papà... non deve assolutamente sentirsi in colpa perchè non ha voluto guardare subito la realtà perchè si sa i sogni sono più belli... no, non deve chiuderla quella porta, non sigillarla! perchè poi se ne pentirà!  non deve odiarlo no.. * continua a piangere* e dannatamente sbagliato!! dio, non dovrebbe pensare così! ed Elisa ce la può fare, ha sicuramente tanti amici vicino,  anche se ora è difficile senza il suo papà però sono sicura che lo è stata la sua bimba preziosa e lo sarà sempre anche se non sembra! ogni parola uno stilletto al cuore, ti prego non dovrebbe pensare queste cose brutte lei che ha gli occhi meravigliosi! mi dispiace così tanto che tutto si sia rotto... ma tantissimo... però non tutto è defintivo se si vuole e lei lo sa benissimo! deve credere in se, cercare il sostegno di chi gli è vicino, essere in collera  con quel vigliacco digli che è un bastardo,è giusto deve essere così ma non odiarlo, no quello no perchè poi taglia per sempre anche quel filo invisibile...  e rovina il cuore... brutta bruttissimo periodo, ti prego davvero ti prego elisa non deve indurire il cuore no, deve solo cercare di essere felice, senza incolparsi di nulla perchè non c'entra nulla, neanche la sua malattia è una cosa soggettiva, nessuno ne è responsabile, nessuno. (scusa se eventualmente ho scritto cose che ti hanno ferito e se si dimmelo)
ti amo, ti amo e ancora ti amo

Recensore Veterano
15/06/12, ore 22:22
Cap. 1:

Ciao! Innanzitutto vorrei dirti che questa storia è scritta davvero molto bene, uno stile molto "giusto" per questo tipo di trama.
L'introspezione è meravigliosa, si avvertono perfettamente i sentimenti contrastanti di Elisa: amore, rifiuto della realtà, senso di abbandono,
speranza e infine amara delusione. E' tutto così armonico, nessuna stonatura rovina questa lettura così leggera e piacevole.
I sentimenti che dovrebbe trasmettere arrivano con successo al lettore, lasciando l'amaro in bocca per il desiderio infantile di un finale
diverso, per una riconciliazione improvvisa che porti sollievo alla dolce Elisa.
Storie così - brevi ma intense - se ne leggono davvero poche! Non tutti riescono a conciliare tanti piccoli avvenimenti e sentimenti
contrastanti in una shot. Complimenti!
Un bacio,
Lily