Recensioni per
Il giardino incantato
di IvanaEfp

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
11/03/13, ore 20:57

Sembra una favola, questa tua storia. Ha la stessa atmosfera impalpabile e sfuggente delle favole, con un retrogusto Angst, malinconico e misterioso, che mi fa brillare gli occhi, lo ammetto.
Mi ha colpito un particolare, quella specie di “malattia”: quelle strane macchie rosse sulla pelle di Hermione bambina sembrano echeggiare una contaminazione più profonda, più nascosta, un essere “segnati” dalla nascita, una maledizione che si traduce in un fato ineluttabile. Da brividi, guarda.
Ci ho visto una grande sensibilità in questa storia, e una certa delicatezza, testimoniata anche dall’attenzione ai particolari della natura, ai fiori in particolare, pieni di significato simbolico. Quanta differenza passa tra un bambino che ti regala una margherita e un adulto, grande e grosso, che ci starnutisce sopra? Tutta la differenza del mondo, ed Hermione lo sa, e la nostalgia è la colpa che sconta ogni giorno al fianco di un uomo che, oddio, mi sembra terribilmente egoista, poco attento, infantile e assillante- per non parlare di Harry, che ho visto quasi un parassita, un ignavo, un pigrone, uno che non si fa scrupolo di venire a installarsi in casa di una coppia sposata e che corre dietro a delle prostitute… Mah.
Fin dall’inizio, si nota la presenza della morte: cervo, ape, donna, pettirosso, e poi le tre mogli cui misteriosamente accenni, riguardo Draco. Anche questi sta scontando una specie di punizione, proprio come Hermione: possiamo dire che la sua è molto più ferina e brutale, ma non meno sofferta.
Ed eccola qui, la malattia i cui sentori si avvertivano anche all’inizio, ma che esce fuori completamente solo quando quel vaso di margherite si rompe, e si rompe anche Hermione, chiusa a riccio nel proprio mondo silenzioso e incantato di lontana nostalgia e ricordi perduti, spaventata da tutto ciò che è all’esterno, autolesionista, abbandonata da tutti. Guarda, è una cosa che mette una tristezza infinita.
E poi c’è il colpo di scena, almeno per me. Non tutto è perduto, c’è ancora speranza, Hermione vuole provare a guarire e, ad aiutarla in questo, è proprio Draco *.* Il passato si congiunge col presente, il mistero si risolve, la nostalgia diventa stupore e possibilità concreta di quel qualcosa che ora spasima per uscire fuori dal limbo dell’indefinito e diventare realtà. Sembra quasi che tutti i tasselli siano andati al posto giusto, insomma. E invece no, perché lui uccide Hermione. La uccide. E tu mi fai pensare che una maledizione non può essere cancellata così facilmente, che ogni colpa si sconta fino alla fine, che non c’è modo di sottrarsi al destino, alla bizzarria della vita, alla crudeltà del caso, chiamalo come vuoi… E’ Hermione a chiedergli di ucciderla, di liberarla dal dolore, certo, e l’amore di Draco arriva a esaudire ogni desiderio di lei… eppure il tuo finale mi ha lasciato un vuoto immenso e malinconico, perché avrei voluto che, almeno una storia di fantasia, almeno quella, avesse un lieto fine.
In conclusione, mi è piaciuta molto. Raffinata, elegante e sottile. E incredibilmente triste, questo già te l’ho detto, vero? Saluti! 

Recensore Veterano
10/09/12, ore 17:07

Finalmente una storia come piace a me. Strana, fuori dagli schemi, triste, scarna, grafica, e cosi' lontana dallo stile della Rowling da far ricordare a malapena che questa e' una fanfic di Harry Potter.
Un Draco e un Hermione cosi' non li avevo ancora visti (e nemmeno un Harry con la fede nel calzino e le mani dove non dovrebbe).
I ritratti che fai di Hermione mozzano il fiato per la loro semplicita' e brutalita'. E' come leggere una di quelle fiabe "cattive", sai le versioni originali (mica quelle PG13 della disney) in cui le sorellastre muoiono tra fiumi di sangue e piedi carbonizzati? Saro' strana, ma a me questo elemento crudele piace (come l'inizio con gli animali morti nel giorno d'estate o la fine con Hermione trascinata per i suoi pochi capelli).
Hai uno stile moderno, complesso, spezzato ma non confuso. 
Guardero' nel tuo repertorio e chissa' che non trovi altre storie da mettere tra le preferite.

Sincerely,
MmeBovary. 

Recensore Master
21/08/12, ore 13:06

o mio dio...
oserei di re che si tratta quasi di un racconto noire...
insomma all'inizio parli di fiori, quindi l'atmosfera è allegra giovanile, piena di colori e speranze...
ma poi tutto muta rivelando la vita di draco e hermione..
vite non belle, vite tristi!
con le tue parole sei riuscita ad entrarmi nell'anima, insomma sentivo le sensazioni come se fossero mie.
la tristezza, la paura di avere un futuro peggiore del presente, la solitudine...
sei brava a trasmettere emozioni!!
quindi i miei complimenti! non è una cosa facile da fare!!
Non ci sono errori di battitura o quant'altro... scrivi in modo scorrevole e diciamo che il racconto prende moltissimo!!!
Daisy

Recensore Master
19/07/12, ore 12:31

Cioè... ehm... WOW.
Il mio commento è davvero poco intelligente, ma alla fine di questa one-shot non si può far altro che rimanere senza parole, indecisi se essere incantati dalla magia della storia o imbarazzati di fronte alla tua bravura. C'è un che di poetico in quello che scrivi: racconti la storia con parole dolci, eppure vere, che ti cullano lentamente. Un po' come una fiaba, dove il lieto fine non c'è - o forse sì? - ma che per pochi minuti ti fa volare. Mi è piaciuta l'idea di un'Hermione innamorata più delle idee che ha nella sua testa relative all'amore e a Ron piuttosto che della realtà: noi, che l'abbiamo conosciuta come una ragazza pratica ma anche dolce e romantica, vediamo quel lato di lei fantasioso e un po' bambino che riservava solo alle pagine dei suoi libri. Perché in fondo, secondo me, un lettore è sempre un grande sognatore, deve avere fantasia e immaginazione.
Forse è una Draco/Hermione un po' a metà, al confine tra la realtà e il surreale, però mi è piaciuta.
H. Potterish

Recensore Junior
19/06/12, ore 22:44

In questa OS c'è tutto quello che deve esserci in una storia degna di tale nome.
Meravigliosa...Semplicemente meravigliosa.
Marina

Recensore Junior
19/06/12, ore 12:05

tu tesoro hai una delicatezza in testa e tra le mani che veramente fa venire voglia di vivere soltanto per godersela. 
Parli di pazzia, follia assolutamente degenerata, e lo fai con tenerezza. Dimmi tu se non è questo uno dei più bei miracoli che si possano fare con le parole. 
E dimmi tu se non ho appena assistito a una cosa del genere.
Tu e pochi altri soggetti (vedi l'altra balda componente della famigliaH) mi fate ricordare come ci si può innamorare di una coppia e trovarci sempre qualcosa di bello che fino a un minuto prima non avevo considerato.
Geniale. E bella bella bella.

Nuovo recensore
16/06/12, ore 17:49

Ciao :D Ho letto questa OS e ammetto che, sebbene il finale sia triste e abbia le lacrime agli occhi, mi è piaciuta tantissimo!
L'idea che Draco sia il bambino che le ha regalato una margherita quando era piccola è davvero molto originale! Il loro amore, nato incosciamente fra i due, li accompagna tutta la vita ma nessuno sa dell'altro; davvero molto romantico. Hermione si sposa con Ron e commette il più grande errore della sua vita; lui, dopo aver sposato Astoria, la uccide e la seconda moglie, Pansy Parkinson, la accompagna in quella misera fine. Il nostro Serpeverde non è molto OOC, ma forse è più spietato (?) del solito. L'unica donna che ama davvero è Hermione e l'ultima parte è stata davvero magnifica:

«Uccidimi, Draco, fallo prima che il sole tramonti.»
«Non posso…»
«Devi farlo. Starò bene.»
All’orizzonte nel cielo, - spettatore immobile di quell’amore mai amato davvero –, c’è un arcobaleno. I colori sono chiari, trasparenti. Sembra che sia lì per il loro ultimo, vero, addio.
E si rivedono bambini, innamorati dell’idea dell’amore ( il quale temono come l’uomo nero o zio Giuseppe con il carretto per i bambini cattivi).
A Hermione non è rimasto quasi neanche un capello. La malattia si è mangiata la forza di vivere e di andare avanti. A Hermione non è rimasto niente se non la speranza di ricominciare daccapo, in un’altra vita, in un altro luogo.
«Draco, ti aspetterò. Tu ricordarti sempre di me.»

Scrivi molto bene e anche lo stile di scrittura mi è piaciuto tantissimo, forse molto più di tanti altri; hai trattato questa storia con quanta più delicatezza possibile, quasi "in punta di piedi"!
Bravissima! I miei complimenti *-*
Ne ho scritte alcune anche io; se ti va, passa a leggerle ;D
Un bacio (e a presto, spero ;))
Dear Juliet

Recensore Veterano
16/06/12, ore 17:45

Questa storia non è davvero una storia. Penso si possa paragonare a una di quelle fantasie un po' tristi che racchiudono tutto il senso della vita, dell'amore e della morte. Non ho pianto, alla fine, ma mi sono ricordata perché: il vero amore non muore mai. Una frase fatta. C'è tanto di qualcosa che somiglia all'eterno in queste righe che quasi vorrei mettere un punto e conservarla per sempre nel mio cuore, per impedire alla mia mente di dimenticare.
Così come ha fatto Hermione.
Ti lascia con un sorriso e forse con qualche lacrima.
Ma il tempo per vivere questa fantasia è speso bene.
A volte i complimenti sono inutili. Bisogna solo inchinarsi alla passione, alla forza che aleggia nelle metafore - dietro la storia, dietro il sipario - e mettere da parte le note tecniche: quando un autore fa sognare, per me ha già vinto, e tanto, tutto.
(Recensione modificata il 16/06/2012 - 05:46 pm)