Recensioni per
Navarra - Cronaca di un omicidio
di Emily Alexandre

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
30/06/14, ore 11:56

Questa storia mi è piaciuta veramente tantissimo, lo stile di scrittura,scorrevole e asoslutamente non pesante che rende piacevole la lettura rende veramente particolaremente interessante questa one-shot. Bye Bye. Alla prossima

Recensore Junior
13/12/12, ore 22:45

Una storica con tanto di cappello. Scritta in maniera quasi romantica, con uno stile ricercato e parole di alto registro. Una storia che anche in quattro pagine appare un po’ impegnativa e chiede maggiore attenzione da parte del lettore. 
Il personaggio che non ha dio, né volto, né nome. Un personaggio che ha più spessore di qualsiasi altro con un passato e un sentimento che gli si muove dentro, abitandolo in ogni affondo di pugnale e mettendosi in scena in ogni colata di sangue. 
Il personaggio che paradossalmente fa la fine che lui stesso a fatto fare a decine e decine di persone, su commissione, mosso da nessun sentimento in cui il suo unico resoconto personale era poter sentire vicino il suo uomo tragicamente morto. 
Il cliché dell’amante a cui gli è stata strappata via la sua metà, che non si getta nell’alcool o nella droga, ma in una profonda malinconia che trova pace uccidendo. 
I soldi poi, sembrano essere solo una mera conseguenza. 
Il personaggio tradito che ho amato fin dalle prime righe e che ho cercato di interpretare in tutti i modi. 
Il finale non è la parte più triste della storia, lo è invece il passato, il tradimento del Re che si converte e praticamente lo getta via. Il finale è semplicemente un modo elegante di porre fine alla vita consumata dell’assassino. 
P.s. Assasin’s Creed è ciò che ho pensato subito alla parola assassino e infatti me lo immaginavo come Ezio, il protagonista, ma vabbè lasciami perdere.

Nuovo recensore
20/06/12, ore 23:15

Bellissima storia Em!!
Devi dire di aver avuto un pò di difficoltà all'inizio,cosi a primo impatto,a capirne bene il senso,ma una volta compreso non ho potuto fare altro che emozionarmi!
La storia di un omicidio intrecciata ai pensieri di un amante.
Amore e morte.
Il modo in cui è scritta fa emozionare ancor più,se ciò è possibile,della storia stessa.
Accurata,profonda,incredibilmente bella!
I pensieri dell'assassino rispecchiano la sua anima. Ricordano che nonostante ciò che fà è un uomo che ha amato ed è stato amato.
Davvero toccante!
Complimenti!
Ile.

Recensore Master
20/06/12, ore 15:50

Ahhhhhhh, leggo dalla nota a piè di apgina che hai il libro di Dumas, libro che adoro,. Brava come sempre Emily, bravissima, prima di tutto
Piccoloa ppunto su Paolo Giordano e Isabella, non è certo che l'abbai uccisa lui perchè sembra che lei sia mrota di idropisia, la cognata Leonora è stata sicuramente uccisa, lei forse ma devo dire che l'inizio è molto gotico, e credo sia stata scelta apposta Bracciano
mi paice come tu abbia adottato il punto di vista ugonotto a proposito degli ultimi Valois, anche se io adoro Caterina de'Medici ma capisco che epr esigenze narrative va presentata come una serpe...
e i nomi, io adoro i grandi nomi dell'aristocrazia italiana dell'epoca e rivederli così, anche solo di sfuggita... è bellissimo
lasciamo ciò e parliamo della storia d'amore: un amore proibito tra gli ugonotti, me gusta mucho, oh se me gusta
è un'evocazione, qualcosa che è sullo sfondo eppure rpesente in maniera enorme, appartiene al passato eppure è viva, e si capsice una cosa: nonostante sia percepita all'inzio coem sbagliata il protagonsiat non la vive così, per lui è 'amroe di una vita, perso per sempre.... si, son commossa, lo ammetto
quindi ma chère Emily: suivre mon penache blanc e je vous donne Paris, ops, errore mio: complimenti e dieci e lode

Recensore Master
20/06/12, ore 13:16

Ho aperto per caso la pagina, non con l'intenzione di leggere lo ammetto: solo di dare un'occhiata per curiosità, perché se fosse stata lunga non ce l'avrei fatta (in questi giorni ogni cosa mi costa uno sforzo, pure leggere su internet: troppi pensieri in testa e troppi impegni). Poi ho visto che è breve e se le prime parole mi hanno catturato, il resto mi ha inghiottito. Mamma mia, Emily, davvero bellissima! Toccante: mi ha emozionato. Hai detto tanto in così poco, veramente brava, non so che dire a parte che mi ha lasciato quel senso di soddisfazione che provo sempre quando vado al di là delle righe perché l'autore me lo permette con la sua prova evocativa e intensa, e un senso di nostalgia, triste e bello al contempo. Mi è sembrata quasi di averla davanti, la bellezza imperfetta del re, di sentire l'amore in ogni riga.
Brava, brava! complimentoni davvero, grazie di averla pubblicata **
un bacio
Primavere

Recensore Veterano
19/06/12, ore 13:08

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Amo le storiche perché amo la storia e quando mi imbatto in una storica scritta bene mi sento soddisfatta e felice, perché allora non sono la sola, e ci sono persone che amano come me la storia a un punto tale da scriverci.
Se poi in una storica c'è un amore travagliato e sangue, il mio cuoricino da lettrice saltella.
Infine, se la storia d'amore è arcobaleno, la amo incondizionatamente.
Per queste ragioni posso affermare di amare queste tue parole, dolorose e fredde come una lama: sono davvero splendide.
Calare il lettore medio in un epoca così lontana dalla sua come è per noi il cinquecento e farlo con tanta grazia da far risultare la storia scorrevole e appassionante è davvero difficile e per ciò non posso che farti i complimenti.
E' davvero una bellissima storia, dolorosa, triste e vera per quanto i personaggi siano fittizi.
Un gioiello.
Spero venga inserita nelle scelte!

-Anna.

Recensore Junior
19/06/12, ore 10:57

Ciao Emily, ho letto con vero coinvolgimento questa tua one shot.
Capisco che scriverla deve aver avuto il suo bel costo emotivo, perché mettersi nei panni di un personaggio con un tale dolore nell'anima, un uomo spezzato che ha perso tutto e che non crede più a nulla, che trova un barlume di sollievo solo nell'infliggere la morte, da più di vent'anni... non è facile.
Hai descritto bene il suo stato d'animo, tutto ciò che l'ha portato a diventare ciò che è, un uomo morto da più di vent'anni, che continua a respirare e a muoversi tra gli uomini, che infligge la morte... perché così sente vicino il suo amore, e perché, credo, è facile dare la morte se non t'importa più della vita.
L'hai descritto così bene che non ho provato sentimenti negativi per lui, nonostante sia un assassino prezzolato; ho provato compassione e amarezza, ho potuto immaginare cosa doveva aver provato alla morte orribile del suo amato. E ho immaginato anche lui, il suo amante, attraverso i suoi occhi, attraverso i suoi ricordi; mi sono fatta una chiara idea di lui anche se non è davvero comparso, e questa è una cosa riesce bene solo ai bravi narratori.
Sul piano tecnico non vedo cosa potrei dire, è perfetta, stilisticamente, grammaticalmente: mi è piaciuto il cambio di POV della narrazione: uno sguardo diretto nella mente del protagonista, sui suoi fantasmi... una terza persona difficilmente avrebbe potuto rendere gli stessi pensieri con altrettanta intensità.
La chiusura del racconto è forse la parte più amara: sarebbe stato più bello pensare a una morte che riunisce, sarebbe stato bello che nell'ultimo momento avesse almeno quella consolazione, un momento di speranza, fosse stata anche solo illusione. Invece no.
E' un personaggi che mi ha colpito, e che non credo dimenticherò, anche se non ha nome, né volto (scelta giusta, la capisco; non erano quelle le cose importanti, non ne abbiamo bisogno per provare empatia)

Non ho letto altro di tuo (non ancora!), quindi non posso fare paragoni, ma se tutto è su questo livello so che saranno ottime letture... e sono felice che tu alla fine abbia deciso di pubblicare questa storia, perché merita davvero. Sul serio, cancellarla sarebbe stata un gran peccato, specie se ci hai investito tanto in termini emotivi.
Ti ringrazio quindi per la bella lettura, e mi scuso del commento poco soddisfacente, ma sono un po' di corsa... prometto di recensire le altre tue opere con più calma, ma per questa desideravo proprio farti sapere immediatamente e di getto il mio pensiero :)
A presto!

Recensore Master
19/06/12, ore 10:53

Di solito non leggo storiche, le reputo davvero pesanti da digerire, forse perché non amo tutta la storia e, quindi, mi riesce difficile leggere, specie quando è una ambientazione specifica, con riferimenti piuttosto chiari. Questa però mi incuriosiva, quindi l'ho voluta spulciare.
Decisamente coinvolgente, anche se il personaggio si perde nella fantasia del lettore -come aspetto- e assume le fattezze di quel mercenario disperato, perché è quello che è, alla continua ricerca di qualcosa per dimenticare e, al tempo stesso, incontrare ancora quell'amante ormai perso per una ingiustizia. 
Lui stesso chiarisce di essere stato un ipocrita a giurare che sarebbe morto con quel fantomatico "lui", perchè se avesse voluto davvero seguirlo sarebbe bastato suicidarsi -non aveva nemmeno la fede, ad impedirglielo nel suo caso- ma non lo ha fatto, ha preferito cercarlo nella morte degli altri, perchè gli pareva di averlo ancora lì.
Forse, a distrarlo prima di essere ucciso, potrebbe essere stata la presunta rassomiglianza tra la sua ultima vittima e l'amante orma morto più di vent'anni prima, chissà, non lo sapremo mai (XD). 
Mi piace come scrivi, lo trovo molto pulito e scorrevole, specie nella punteggiatura; anche l'introspezione è ottima, mi ha coinvolto fin da subito. Detto questo fuggo ùù Complimenti davvero >W<

Recensore Veterano
18/06/12, ore 20:40

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Più che domandami "perché vorrei vedere questa storia tra le scelte" qui mi viene da chiedermi "perché non volerlo fare".
E' una one shot ed è breve, soprattutto rispetto ai solito standard di Emily, ma è intensa, è accurata storicamente, è bella nel senso vero del termine e da i brividi.
E' una storia di due amanti, di una morte - o per meglio dire di tante, tantissime morti - ma anche della vita che risorge ogni volta che una viene spezzata.
In questa OS non c'è solo la storia, c'è anche un amore spezzato, antico, morto, che però sopravvive nei ricordi dell'assassino francese, un uomo senza volto e senza nome, ma dotato di vita propria, di un passato, di un'introspezione profonda e ben articolata nonostante il poco spazio di stesura.
Intreccia una vicenda apparentemente semplice - un mercenario, un uomo morto - a una storia, quella di un re, di un uomo, di un amore che sembra sopravvivere nel tempo nonostante tutto. Ho amato particolarmente il modo in cui l' "assassino francese" ritrova il suo amato, rivendendolo accanto a sé ogni volta che uccide qualcuno. E' qualcosa di destabilizzante e allo stesso tempo molto forte, che da brividi e ti fa provare compassione, dolore e anche comprensione nei suoi confronti.
Il paragrafo finale dal punto di vista dell'assassino, secondo me da solo varrebbe tutta la OS. E' commovente e triste, è un riassunto perfetto di una vita che non aveva senso se non nella ricerca di qualcosa di perduto anni prima, nel dolore del ricordo.
Anche la scelta narrativa secondo me è perfetta, proprio perché l'alternanza di un punt di vista esterno con quello dell'assassino francese che si rivolge direttamente all'amato, rende tutto più intenso ed emotivamente coinvolgente. Ti senti trascinare con lui nel dolore e poi nei ricordi e di nuovo nel dolore di una morte che, anche se in ritardo di ventidue anni, lo avrebbe restituito almeno in parte al luogo in cui apparteneva.
E la parola finale, Navarra, è lì, come un richiamo, un sussurro disperato, quasi una mano tesa alla sua ricerca.
Credo veramente che questa storia meriti un posto tra le scelte e spero verrà considerata.
Grazie per l'attenzione,
Elle.

Recensore Master
18/06/12, ore 18:04

Emy io questa cosa l'ho amata! L'ho dovuta rileggere più volte perchè all'inizio è molto destabilizzante e ho avuto bisogno delle tue note per oerientarmi meglio, però a una seconda lettura ho colto il senso profondo della questione e l'ho davvero apprezzata. Uno dei miei autori preferiti di sempre, cioè Montaigne, è un uomo che ha vissuto in prima persona le guerre di religione di quegli anni, che però io non avevo mai letto romanzate. Devo dire che questa tua ricostruzione, ma non poteva che essere così, ha una sua bellezza e una sua sincerità davvero toccanti. La parola finale ha ricollegato tutto meravigliosamente e mio ha donato un piccolo brivido.
Mi è piaciuto moltissimo lo scambio tra la prima e la terza persona che ha reso molto intenso il POV principale incastonandolo tra la realtà dei fatti. Non avevo mai letto una OS con questo metodo narrativo e devo dire che mi ha davvero convinta perchè i peniseri schietti e crudi a volte della voce in prima persona si scontrano con la fredda realtà in terza, ma rendono bene il quadro narrativo generale. Non posso che essere contenta di aver trovato la mia Bracciano menzionata in questa OS, che hai fatto più che bene a pubblicare perchè è una delle tue cose che ho finora che mi piace maggiormente. Ha una sua pienezza perfetta che la rende proprio una storia da un colpo solo. Bellissima Em, davvero molto!
Giuls

Recensore Veterano
18/06/12, ore 15:47

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
E siamo alle solite, Emily ha di nuovo scritto una storica, con la cura che la contraddistingue. La grammatica è corretta, così come è curata l'ortografia e la punteggiatura. Lo stile è il solito, ricco, ma fluido, che scorre come un fiume.
L'introspezione psicologica della voce narrante è molto interessante, così come la scelta di non dargli un nome, come a garantire una migliore possibilità per il lettore di entrare nell'ottica del personaggio. Bellissimo racconto, merita sicuramente la segnalazione per le scelte.